Roberto Lombardi

giornalista, tennista, dirigente sportivo e telecronista italiano

Roberto Lombardi (1950 – 2010), tennista e giornalista italiano

Citazioni di Roberto Lombardi

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  • I 12 titoli di Sampras (6 Wimbledon, 4 US Open e 2 Open d'Australia) valgono certamente di più di quelli di Emerson, perché l'australiano li ha collezionati in un periodo in cui quasi tutti i migliori giocatori erano passati al professionismo, perché a quel tempo si giocavano tre prove dello Slam su quattro sull'erba (faceva eccezione il Roland Garros) e perché ben 6 successi su 12 sono stati ottenuti in Australia, torneo che allora aveva la partecipazione più debole.[1]
  • In uno scenario simile battere l'austriaco è impresa impossibile e Muster si è aggiudicato per la terza volta il titolo. Ha vinto indiscutibilmente il più forte, il giocatore che sa adattarsi sul rosso a tutte le condizioni mantenendo un rendimento impressionante contro qualunque tipo di avversario.[2]
  • Jennifer Capriati non ha ceduto fisicamente come l'australiano. Lei è scoppiata mentalmente, incapace di sopportare sulle giovani spalle il peso del successo e degli oneri che esso comporta. Quando si è resa conto che i risultati erano ben lontani dalle aspettative, è precipitata in una crisi profonda. Fino a quel momento non se n'era resa conto, perché giocava e considerava il tennis solo come un tramite per affermarsi. A contatto con la realtà durissima del mondo professionistico non ce l'ha fatta.[3]
  • La speranza di avere una finale vera era soprattutto legata alla presenza in campo della "parte logica" di Ivanisevic, il dottor Jekyll, e non dell'"ectoplasma negativo", quel mister Hyde che spesso costringe il croato ad indicibili follie.[4]
  • [Su Mats Wilander] Lo svedese è stato un numero uno assolutamente nobile, senza peraltro eccelse qualità tecniche. Non troviamo infatti, nulla di eccezionale in quello che sapeva fare, al di fuori forse, del suo rovescio lungolinea. Ricordiamo di lui le sue grandi qualità motorie e soprattutto la capacità di colpire la palla sempre al momento giusto. Un giocatore tutto sommato completo che ha saputo migliorarsi con il passare del tempo.[5]
  • Mark, invece, si fece notare per avere rifiutato di partecipare al torneo di Wimbledon perché non gli era stata concessa una wild card in qualità di campione in carica della gara giovanile. Un comportamento superficiale che si riflette negli allenamenti e nella scarsa capacità di conduzione della partita. Per le scelte strategiche dissennate si é anche guadagnato l'appellativo di Silly (sciocco) – poussys. Da quando però ha incontrato Pat Cash, Mark sembra più maturo.[6]
  • Pat il trasgressivo, con l'orecchino, i capelli lunghi, la passione per il rugby australiano (pericolosissimo, una sorta di rissa sul campo) e una vita disordinata da star del rock. Ogni tanto si è esibito anche alla chitarra. E difficile lasciare le luci della ribalta ora che si è probabilmente accorto di aver scialacquato il modo migliore per rimanerci, con le vittorie nel tennis.[3]
  • [Su Stefan Edberg] Perfetto per aver saputo amministrare il grande talento e le naturali doti fisiche, diventando un atleta nel senso compiuto del termine. Il suo record più straordinario consiste nell'aver giocato 54 prove dello Slam consecutive. E non può essere solo fortuna, che pure svolge una parte importante.[3]
  • Rafter è un vero professionista che si è costruito pezzo per pezzo. Per dare un esempio del suo senso professionale, basta ricordare l'episodio del torneo di Lione. Invitato a partecipare con una garanzia economica di cinquantamila dollari, Rafter, eliminato al primo turno con una prova non all'altezza, ha rinunciato all'ingaggio.[6]

Citazioni su Roberto Lombardi

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  • Roberto Lombardi, senza essere stato un campione, rimane una delle figure più importanti nella storia recente del tennis italiano. Ottimo giocatore (finalista ai campionati italiani nel 1976, battuto da Corrado Barazzutti), ha dato poi da tecnico, da giornalista e da commentatore televisivo un grande contributo allo sviluppo non solo didattico ma anche culturale del nostro tennis. (Rino Tommasi)
  1. Da Sampras punta al tredici, Corriere della Sera, 17 gennaio 2000.
  2. Da Muster, l'imbattibile della terra, Corriere della Sera, 20 maggio 1996.
  3. a b c Da Edberg, il tennis inox, Corriere della Sera, 29 agosto 1996.
  4. Da La sinfonia di Sampras vale doppio, Corriere della Sera, 6 luglio 1998.
  5. Citato in Danilo Princiotto, Mats Wilander: resistenza e tattica, Ubitennis.com, 30 dicembre 2010.
  6. a b Da Finale tutta australiana Rafter rimane sul trono, Corriere della Sera, 14 settembre 1998.

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