Saper vivere/Il grande vincolo/IX. I testimoni
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IX. Testimoni
Un tempo, i testimoni di un matrimonio non erano più di quattro, adesso sono diventati dieci o dodici! Contate un poco: due testimoni alla promessa nuziale, se si segue questo costume: due testimoni alla scritta, o capitoli che dir si voglia: quattro, alle nozze civili: quattro testimoni al matrimonio religioso: in tutto dodici! Basta, ora la pompa matrimoniale è diventata così grande, che opporsi a questa moltiplicazione di testimoni, è perfettamente inutile. D’altronde, non è neppure una cattiva cosa, aver da dieci a dodici testimoni. Anzi tutto, si può fare una bella infilata di nomi sonori, appartenenti ai migliori ceti sociali, il che è sempre di buona figura, allo Stato Civile e alla Chiesa, come si legge nelle cronache dei giornali; poi la sposa si assicura da dieci a dodici bei regali; poi, la tavola d’onore riesce eccelsa, con tutti i grandi parenti, il compare, Monsignor parroco e i testimoni; poi, infine, pare impossibile, ma vi è gente che ama moltissimo di far da testimone alle nozze. Molti fra questi sono scapoli impenitenti; molti sono vecchi aristocratici, che non escono mai di casa; molti sono professionisti, deputati, senatori, talvolta ministri, che non hanno mai tempo per nulla, eppure, tutti, tutti quanti, di diversa condizione, età ed occupazione, tutti abbandonano il loro lavoro, il loro comodo, il loro piacere, per fare da testimoni. Bene! Benissimo! E quando vi è gente che ha proprio la vocazione della testimonianza, perché privarla di questo piacere? Dunque, il testimone deve essere invitato al suo ufficio, almeno venti giorni prima del matrimonio: è naturale che a lui si dirigano lo sposo, la sposa o i parenti, per questo invito. Il testimone dello sposo se non conosce la sposa e la sua famiglia, deve esserle precedentemente presentato: viceversa la sposa e la sua famiglia presentano allo sposo, quei testimoni che egli non conosce. Il testimonio non può cavarsela con un bouquet di fiori, anche magnifico, anche messo in un vaso prezioso: le spose detestano i bouquet di fiori, dentro i vasi, rammentarselo! Non è necessario che il dono sia molto ricco: deve essere fine ed elegante. Si manda il giorno prima delle nozze, per un servitore, con una carta da visita, dove sia una parola d’augurio. 11 testimone porta la redingote, pantaloni chiari, panciotto nero o bianco, cravatta grigia, o bleu, o verde, non chiarissima, con qualche bello spillo: cappello a tuba, quanti grigio-perla. Il testimone prende posto nelle prime carrozze, dopo quella della sposa, sta presso la tavola dell’Ufficio di Stato Civile, sale sull’altare, alla Chiesa, dà il braccio, andando e venendo, a qualche parente importante della sposa e dello sposo, e siede alla tavola d’onore. Dopo le nozze, i doveri e i diritti del testimone, spariscono: e restano, fra lui e gli sposi quelle relazioni di amicizia, di affetto, di stima o di semplice conoscenza mondana, che vi erano prima delle nozze.