Modelli Statici Lineari
Modelli Statici Lineari
Modelli Statici Lineari
nella quale i termini delle equazioni sono incolonnati in funzione delle medesime
variabili, prima le endogene e poi le esplicative. Ponendo
y1 = c , y 2 = y , x1 = v , x 2 = i, x3 = 1 ,
il sistema (3.1.1) viene scritto nella forma seguente
∑ β ij y j + ∑ γ il x l = 0
j =1 l =1
i = 1, 2,..., g
3-2
Modulo I – Concetti di base
3-3
Modulo I – Concetti di base
x1
1 − β y1 β 0 − α 0
− 1 1 y + 0 − 1 0 x 2 = 0 (3.2.3)
2 x
3
come facilmente si controlla, mentre il sistema (2.3.5) in cui si è utilizzata la
funzione del consumo (2.1.4) e il tasso è stato sostituito dal suo esponenziale,
omettendo l’indice t ,
c = α + β( y − v )
α>0 , 0 < β <1
i = γ + δ exp r + εy (3.2.4)
y = c + i + g γ>0 , δ<0
possiede tre variabili endogene, che possiamo considerare c , i , y , e tre esogene, le
restanti r , g , v , cosicché può essere scritto nella forma
c − βy + βv − α = 0
i − εy − δ exp r −γ =0 (3.2.5)
− c − i + y −g =0
e ponendo
y1 = c , y 2 = i , y 3 = y , x1 = exp r , x 2 = g , x 3 = v , x 4 = 1 ,
nell’altra matriciale
3-4
Modulo I – Concetti di base
x
1 0 − β y1 0 0 β − α 1 0
0 y + − δ 0 0 − γ x 2 = 0 (3.2.6)
1 − ε 2 x
− 1 − 1 1 y 3 0 − 1 0 0 3 0
x4
Osservazione 3.1 – La matrice dei coefficienti B nella (3.2.3) e nella
(3.2.6) ha gli elementi della diagonale principale tutti uguali all’unità.
Questo fatto, che corrisponde a normalizzare le equazioni in modo tale
che sia uguale ad uno il coefficiente della i -esima variabile endogena
nella i -esima equazione è una semplice convenzione utile per indicare
che la i -esima equazione è intesa a determinare la i -esima variabile
endogena.
Osservazione 3.2 – Il modello (3.2.4) contiene una funzione del consumo,
una degli investimenti (privati) ed una condizione di equilibrio ex post.
3-5
Modulo I – Concetti di base
1 0 − β
B = 0 1 0 (3.3.1)
− 1 − 1 1
1 0 0 1 β12 0 1 0 0
β 1 β 23 β 1 0 β 0
21 21 21 1
β31 β 32 1 β 31 β32 1 β 31 β 32 1
a) b) c)
1 Il termine modello ricorsivo dovuto al Wold. Si veda a tale proposito Wold (1954).
3-6
Modulo I – Concetti di base
m d = µy + η exp r (3.3.2)
m s = ms
comprendente una relazione lineare che esprime la quantità di moneta domandata
in funzione del reddito e del tasso di interesse, ed una seconda condizione di
equilibrio ex post che uguaglia la moneta offerta a quella domandata. Nell’ipotesi
che le variabili esogene siano v , m s ed r , la forma strutturale del modello può
essere scritta nel modo seguente
md − ms =0
1 d η
− m +y + exp r =0
µ µ
(3.3.3)
− εy + i − δ exp r −γ = 0
− βy +c + βν −α = 0
− y +i +c + g =0
1 0 0 0 0 m d 0 0 −1 0 0
1 η exp r
− µ 1 0 0 0 y + 0 0 0
v
0
µ
0 − ε 1 0 0 i + − δ
0 0 − γ m s = 0 (3.3.4)
0 − β 0 1 0 c 0 +β 0 − α 1 0
0
0 − 1 1 1 1 g 0 0 0 0
3-7
Modulo I – Concetti di base
β11 0 0 y1 γ1
β
21 β 22 0 ⋅ y 2 = γ 2 (3.3.5)
0 β 32 β 33 y 3 γ 3
dove la matrice dei parametri delle variabili contiene tutti zeri sopra la diagonale
principale.
Dunque la caratteristica essenziale del modello (3.3.5), detto a catena causale, è
la triangolarità della matrice dei coefficienti delle variabile endogene; in questo
caso la matrice è detta triangolare inferiore; il sistema (3.3.5) può essere anche
scritto con la matrice dei coefficienti triangolare superiore, cioè con valori nulli al di
sotto degli elementi della d iagonale principale. Nel caso generale (3.2.1) della forma
strutturale delle equazioni si ha una rappresentazione causale secondo Wold e
Strotz se la matrice dei parametri B è triangolare. Se questa triangolarità non
sussiste, il sistema di equazioni è detto interdipendente e secondo i due autori non
può rappresentare una struttura causale salvo che in una accezione particolare,
data dalla causalità esistente tra le variabili endogene considerate in blocco e le
esogene anch’esse prese globalmente.
2 Si veda il saggio di Strotz e Wold (1960) che costituisce il primo di un famoso “trittico” di
lavori sulla causalità, pubblicati contemporaneamente. In realtà il contributo del Wold
all’impostazione ivi descritta è superiore a quello dello Strotz. Nella sostanza essa era
presente in Wold (1952).
3-8
Modulo I – Concetti di base
−β β α
c = 1 − β v + 1 − β i + 1 − β
(3.4.4)
y = −β v + 1 i + α
1− β 1−β 1−β
che è appunto la forma ridotta del modello (3.1.1); in termini matriciali le (3.4.4) si
scrivono
−β β α ν ν
c 1 − β 1 − β 1 − β i = 1 − β β α i (3.4.5)
y =
α 1 − β − β 1 α
−β 1
1
1 − β 1 − β 1 − β 1
3-9
Modulo I – Concetti di base
Anche il sistema (3.2.4) può essere facilmente risolto rispetto alle endogene c , i ,
y , inserendo il valore di c della prima equazione nella terza e quindi il valore di y
di questa nella seconda; si risolve questa rispetto ad i , poi si calcola y in funzione
del valore trovato per i e quindi si ottiene c .
In conclusione la forma ridotta del sistema (3.2.4) è
c = 1 − β − ε [α(1 − ε ) + βγ − β(1 − ε)v + βg + βδ exp r ]
1
i =
1
[αε + γ(1 − β) − εβv + εg + δ(1 − β) exp r ] (3.4.6)
1 − β − ε
y =
1
[α + γ − β v + g + δ exp r ]
1−β − ε
3-10
Modulo I – Concetti di base
Questa esprime la forma ridotta del sistema (3.2.2) che invece è scritto in forma
strutturale; confrontando la (3.5.3) con la (3.4.3) si ottiene
3 In questo esempio si comparano gli effetti sui valori di equilibrio delle variabili endogene
dovuti a variazioni di una variabile esogena. Dato che il modello sottostante, cioè il (3.1.1) è
statico, perché in esso figurano solo variabili associate al medesimo intervallo temporale (si
veda il par. 2.2), esso non descrive il sentiero di transizione del sistema fra due equilibri
successivi. Poiché si compara una situazione statica di equilibrio con un’altra, l’analisi
relativa è detta, come è ben noto, di statica comparata e fornisce indicazioni utili a
un’analisi economica di medio-lungo periodo.
3-11
Modulo I – Concetti di base
Π = − B −1 Γ (3.5.4)
1 1 β
B −1 =
1 − β 1 1
per cui, prendendo Γ dalla (3.2.3),
1 1 β β 0 − α 1 − β β α
− B −1 Γ = − =
1 − β 1 1 0 − 1 0 1 − β − β 1 α
1 0 − β
Β = 0 1 − ε (3.5.5)
− 1 − 1 1
L’inversa è allora
1 − ε β β
1 ε 1 − β ε
B −1 =
1− β − ε
1 1 1
3-12
Modulo I – Concetti di base
1 − ε β β 0 0 β − α
−B Γ=
−1 1 ε 1− β ε − δ 0 0 − γ =
1− β − ε
1 1 1 0 − 1 0 0
βδ β − β(1 − ε ) α(1 − ε ) + βγ
=
1 δ(1 − β) ε − εβ αε + γ(1 − β)
1− β − ε
δ 1 −β α+γ
3-13
Modulo I – Concetti di base
3.6 Esercizi
3.1 - Si scrivano in forma matriciale, strutturale e ridotta, i modelli (2.3.1) e (2.3.5),
nonché quello dell’esercizio 2.4.
3.2 - Si verifichi la relazione (3.5.3) per i modelli (2.2.7) e (2.2.9) nonché per quello
dell’esercizio 2.4.
3.3 - Si calcolino il determinante e la matrice aggiunta della Β definita dalla
(3.5.5).
3-14
Modulo I – Concetti di base
3-15