Riassunti Microeconomia Dal Varian
Riassunti Microeconomia Dal Varian
Riassunti Microeconomia Dal Varian
q
2
q
2
Impresa 2
q
2
=
2
(q
1
e
)
q
1
*
q
1
q
1
q
1
La soluzione di equilibrio rappresentata dalla combinazione di output in
corrispondenza del punto E, punto di intersezione delle due curve di reazione.
EQUILIBRIO
DI
COURNOT
q
2
=
2
(q
1
e
)
q
1
*
=
1
(q
2
*
)
q
2
*
=
2
(q
1
*
)
14
Infatti, in corrispondenza di quel punto, il livello di output di ciascuna impresa
massimizza il profitto, data la scelta di output dell'altra.
Supponiamo che in un determinato momento l'impresa 2 scelga di produrre la
quantit q
2
e l'impresa 1 scelga di produrre q
1
. In questo caso l'impresa 2 non si
trova sulla sua curva di reazione e, quindi, non massimizza il suo profitto. Allora,
l'impresa 2 decide di produrre q
2
, aspettandosi che l'impresa 1 tenga costante il suo
livello di output. Ma, invece, l'impresa 1, che non viene pi a trovarsi sulla sua curva
di reazione e, quindi, non riesce a massimizzare il suo profitto, decider di produrre
q
1
.
Vediamo che ogni impresa reagisce supponendo che l'altra non cambi il suo livello di
produzione. Ma, notiamo anche che, una volta che una delle due imprese ha reagito,
l'altra non si trova pi sulla sua curva di reazione, non riuscendo, quindi, a
massimizzare il suo profitto, e cambia nuovamente il suo livello di output.
Le due imprese proseguono in questo modo fino al punto E (q
1
*
; q
2
*
), dove il
livello di output di ciascuna impresa massimizza il profitto, data la scelta di output
dell'altra.
UN ESEMPIO DI EQUILIBRIO DI COURNOT. Consideriamo una curva di
domanda lineare e costi marginali nulli. In questo caso, la funzione di reazione per
l'impresa 1 :
.
Poich nel nostro esempio le due imprese sono del tutto identiche, la funzione di
reazione dell'impresa 2 ha la stessa forma:
.
Rappresentiamo graficamente le due curve di reazione:
q
2
Impresa 1
q
1
=
1
(q
2
e
)
q
2
*
E
Impresa 2
q
2
=
2
(q
1
e
)
q
1
*
q
1
EQUILIBRIO
DI
COURNOT
q
1
= (a b
*
q
2
e
) / 2b
q
2
= (a b
*
q
1
e
) / 2b
15
Nel punto E la scelta di ciascuna impresa massimizza il profitto, date le sue
aspettative circa il comportamento dell'altra; aspettative confermate dagli effettivi
comportamenti di ciascuna impresa.
Per calcolare l'equilibrio di Cournot, dobbiamo cercare il punto (q
1
; q
2
) in
corrispondenza del quale ciascuna impresa si comporta secondo le aspettative
dell'altra. Se fissiamo:
q
1
= q
1
e
e:
q
2
= q
2
e
,
avremo le seguenti due equazioni a due incognite:
q
1
= (a b
*
q
2
) / 2b
q
2
= (a b
*
q
1
) / 2b.
Poich nel nostro esempio le due imprese sono identiche, ciascuna produrr in
equilibrio la medesima quantit di output. Possiamo quindi sostituire q
1
= q
2
nell'equazione precedente, ottenendo:
q
1
= (a b
*
q
1
) / 2b.
Risolvendo per q
1
*
, otteniamo:
q
1
*
= a/2b q
1
*
/2;
3/2
*
q
1
*
= a/2b;
.
Poich le due imprese sono identiche, ci significa che anche:
e quindi l'output totale dell'industria :
.
q
1
*
= a/3b
q
2
*
= a/3b
q
1
*
+ q
1
*
= 2a/3b
16
In questo modello, noto come concorrenza alla Bertrand, dal nome del matematico
francese che lo ide, assumiamo che le imprese fissino i prezzi, e che il mercato
determini la quantit venduta.
Quando un'impresa determina il prezzo, deve prevedere il prezzo scelto dall'altra
impresa presente nell'industria. Dobbiamo, quindi, individuare i due prezzi in modo
tale che ciascuna di esse massimizzi il profitto, data la scelta dell'altra impresa.
Esaminiamo, ora, le caratteristiche dell'equilibrio alla Bertrand. Nel caso in cui le due
imprese vendano un identico prodotto, ed il caso che stiamo trattando, la struttura
dell'equilibrio alla Bertrand molto semplice. Esso coincide, infatti, con l'equilibrio
concorrenziale, vale a dire, il prezzo uguale al costo marginale.
Si noti, prima di tutto, che il prezzo non pu essere inferiore al costo marginale,
perch in questo caso l'impresa potrebbe realizzare maggiori profitti producendo una
quantit minore di output.
Consideriamo dunque il caso in cui il prezzo superiore al costo marginale.
Supponiamo che entrambe le imprese vendano il proprio prodotto ad un prezzo p
*
,
superiore al costo marginale.
Consideriamo l'impresa 1: se questa diminuisce il suo prezzo di una piccola quantit
, mentre l'altra mantiene il proprio fisso a p
*
, tutti i consumatori preferiranno
acquistare dall'impresa 1. Diminuendo il prezzo di una quantit arbitrariamente
piccola, l'impresa 1 pu quindi sottrarre tutti i clienti all'impresa 2.
Se l'impresa 1 ritiene effettivamente che l'impresa 2 stabilir un prezzo p
*
superiore
al costo marginale, trover sempre vantaggioso ridurre il proprio prezzo a (p
*
).
Ma ci vale anche per l'impresa 2. Quindi, un prezzo superiore al costo marginale
non pu essere un equilibrio: l'unico equilibrio possibile in questo caso quello
concorrenziale.
A prima vista questo risultato sembra paradossale: come pu il prezzo essere
concorrenziale se sul mercato sono presenti solo due imprese? Possiamo
comprendere meglio il senso di questo risultato se pensiamo il modello alla Bertrand
come una gara al ribasso. Supponiamo che un'impresa faccia un'offerta ai
consumatori indicando un prezzo superiore al costo marginale. L'altra impresa pu
allora realizzare un profitto facendo un'offerta pi bassa. Ne consegue che l'unico
prezzo oltre il quale nessuna delle due imprese pu ragionevolmente aspettarsi che
l'altra scenda quello uguale al costo marginale.
stato spesso osservato che una gara al ribasso fra imprese che non possono
colludere permette di conseguire prezzi molto pi bassi di quelli che si otterrebbero
con altri mezzi.
GIOCO SIMULTANEO.
DETERMINAZIONE SIMULTANEA DEI PREZZI.
CONCORRENZA ALLA BERTRAND.
17
Le imprese, oltre ad agire in modo indipendente l'una dall'altra, possono aver un
comportamento collusivo e non conflittuale, determinando congiuntamente il loro
output. Se la collusione possibile, le imprese troveranno pi conveniente scegliere
l'output che massimizza il profitto totale dell'industria, dividendosi poi tra loro tale
profitto. Quando le imprese si accordano e cercano di determinare prezzi e output in
modo da rendere massimo il profitto totale dell'industria, si dice che formano un
sindacato industriale. Esso pu prendere la forma di cartello o di trust. Nel primo
caso, ideato in Germania, ogni impresa mantiene la sua autonomia; nel secondo,
ideato negli Stati Uniti, le imprese si danno un'unica direzione e spesso si fondono,
diventando degli stabilimenti soggetti ad un unico centro direzionale. Quando il
cartello prevede anche la creazione di un ufficio centrale che controlli e coordini
l'attivit delle imprese aderenti, si ha il pool.
Consideriamo, allora, due imprese: l'impresa 1 e l'impresa 2. Per quanto abbiamo
detto, le due imprese devono scegliere i livelli di output, q
1
e q
2
, che massimizzano il
profitto totale dell'industria:
R
T
C
T
Max p(q
1
+ q
2
)
*
(q
1
+ q
2
) [c
1
(q
1
) + c
2
(q
2
)] = Max
Le condizioni di ottimo di questo problema sono:
p(q
1
*
+ q
2
*
) + p/ q
*
(q
1
*
+ q
2
*
) = MC
1
(q
1
*
);
p(q
1
*
+ q
2
*
) + p/ q
*
(q
1
*
+ q
2
*
) = MC
2
(q
2
*
).
Le due condizioni evidenziano un fatto interessante. Quando l'impresa 1 valuta la
possibilit di aumentare il proprio output della quantit q
1
, tiene conto dei due
consueti effetti:
l'aumento dei profitti derivanti dalla vendita di una maggiore quantit di output;
la riduzione dei profitti a causa della diminuzione del prezzo.
Ma per quanto riguarda questo secondo aspetto, essa ora deve tener conto dell'effetto
della diminuzione sia sul proprio output, che su quello dell'altra impresa. Questo
perch l'impresa ora interessata a massimizzare il profitto totale dell'industria.
Le condizioni di ottimo implicano che il ricavo marginale derivante da un'unit
addizionale di output deve essere lo stesso, indipendentemente dall'impresa che la
produce. Ne consegue che:
MC
1
(q
1
*
) = MC
2
(q
2
*
)
e quindi, in equilibrio, i due costi marginali sono uguali. Se una delle due imprese ha
un vantaggio in termini di costo, per cui la sua curva del costo marginale si trova
COLLUSIONE
18
sempre al di sotto di quella dell'altra impresa, nell'equilibrio corrispondente alla
soluzione di cartello produrr necessariamente una quantit maggiore di output.
In realt, se si vuole formare un cartello, bisogna tener presente che i contraenti sono
sempre tentati di non stare ai patti. Supponiamo, per esempio, che le due imprese
producano la quantit di output che massimizza il profitto dell'industria, (q
1
*
; q
2
*
), e
che l'impresa 1 valuti l'opportunit di produrre una quantit di output lievemente
maggiore, q
1
. Essa ne ricaver un profitto marginale pari a:
1
/ q
1
= p(q
1
*
+ q
2
*
) + p/ q
*
q
1
*
MC
1
(q
1
*
).
Abbiamo gi visto che la condizione di ottimo per il cartello :
p(q
1
*
+ q
2
*
) + p/ q
*
q
1
*
+ p/ q
*
q
2
*
MC
1
(q
1
*
).
Con le modifiche opportune otteniamo:
p(q
1
*
+ q
2
*
) + p/ q
*
q
1
*
MC
1
(q
1
*
) = p/ q
*
q
2
*
> 0.
La disuguaglianza deriva dal fatto che p/ q negativo, poich negativa
l'inclinazione della curva di domanda di mercato.
Esaminando le equazioni e si nota che:
1
/ q
1
> 0.
Quindi, se l'impresa 1 ritiene che l'impresa 2 manterr invariato il suo output, riterr
di poter accrescere i propri profitti aumentando la produzione.
Nella soluzione di cartello, le imprese si accordano per ridurre l'output, in modo da
non guastare il mercato. Esse concordano sul fatto che, se una delle imprese
dovesse aumentare il proprio output, ne risentirebbero i profitti di entrambe. Ma se
ciascuna impresa si aspetta che l'altra mantenga invariata la propria quota di
produzione, ciascuna impresa sar tentata di aumentare i propri profitti producendo
unilateralmente una quantit maggiore. In corrispondenza dei livelli di output che
massimizzano i profitti congiunti, ciascuna impresa trover sempre vantaggioso
aumentare unilateralmente la quantit prodotta, se si aspetta che l'altra impresa
mantenga fissa la sua.
Pu accadere anche di peggio. Se l'impresa 1 si aspetta che l'impresa 2 mantenga
costante il suo output, penser di approffittarne aumentando il proprio. Ma se essa si
aspetta, invece, che l'impresa 2 intenda aumentare la propria produzione, essa vorr,
per prima, aumentare il proprio output e cercare, fin che pu, di realizzare un profitto.
a
b
a b
19
Quindi, affinch un cartello funzioni necessario che le imprese trovino un modo di
scoprire e punire chi non sta ai patti. Se le imprese non hanno la possibilit di
controllare reciprocamente le quantit prodotte, la tentazione di non stare ai patti
potrebbe anche portare alla dissoluzione del cartello.
Esaminiamo, ora, un cartello in un esempio in cui la curva di domanda lineare:
p = a b
*
(q
1
+ q
2
)
e i costi siano nulli:
c
1
(q
1
) = c
2
(q
2
) = 0.
La funzione del profitto congiunto sar:
= R
T
C
T
= [a b
*
(q
1
+ q
2
)]
*
(q
1
+ q
2
) 0 =
= .
Affinch tale funzione sia massima, dev'essere:
/ (q
1
+ q
2
) = 0,
cio il ricavo marginale MR dev'essere uguale al MC.
Abbiamo che:
MR = R
T
/ (q
1
+ q
2
)
= a
2b
*
(q
1
*
+ q
2
*
) =
= a 2b
*
q
1
*
2b
*
q
2
*
e:
MC = C
T
/ (q
1
+ q
2
)
= 0.
Allora, avremo che, affinch il profitto congiunto sia massimo, dev'essere:
a 2b
*
q
1
*
2b
*
q
2
*
= 0
a
*
(q
1
+ q
2
) b
*
(q
1
+ q
2
)
2
20
che implica:
.
Poich i costi marginali sono nulli, non ha alcuna importanza il modo in cui l'output
viene suddiviso fra le imprese. Quello che viene determinato solo il livello
complessivo dell'output dell'industria.
Rappresentiamo questa soluzione graficamente:
q
1
Curve di isoprofitto
dell'impresa 2
a/2b Curve di isoprofitto
dell'impresa 1
a/2b q
2
Abbiamo riportato nel grafico le curve di isoprofitto di ciascuna impresa ed abbiamo
evidenziato il luogo geometrico dei punti di tangenza, che corrisponde ad una retta.
Questa retta molto interessante, perch, dato che il cartello cerca di rendere
massimo il profitto totale dell'industria, i profitti marginali derivanti da un eventuale
aumento della produzione da parte di ciascuna impresa devono essere uguali
altrimenti sarebbe vantaggioso lasciare che l'impresa pi profittevole produca una
quantit maggiore. Questo a sua volta significa che le inclinazioni delle curve di
isoprofitto devono essere uguali per ciascuna impresa, vale a dire, che le curve di
isoprofitto devono essere tangenti. Quindi le combinazioni di output che rendono
massimo il profitto totale dell'industria (la soluzione di cartello) sono quelle che si
trovano sulla retta rappresentata nel grafico di sopra.
Questa figura mette anche in evidenza la tentazione a non rispettare le regole che
caratterizza la soluzione di cartello. Consideriamo, per esempio, il punto in cui le due
imprese si spartiscono equamente il mercato. Pensiamo a che cosa accadrebbe se
l'impresa 1 fosse convinta che l'impresa 2 decisa a mantenere costante il suo
output. Se l'impresa 1 aumentasse il proprio output mentre l'impresa 2 lascia il suo
costante, l'impresa 1 si sposterebbe verso una curva di isoprofitto pi bassa,
aumentando il proprio profitto. La situazione identica a quella che abbiamo prima
q
1
= 0 q
2
= a/2b
Intercette
q
2
= 0 q
1
= a/2b
q
1
*
+ q
2
*
= a/2b
Livelli di output che
massimizzano il profitto
totale dell'industria.
21
rappresentato algebricamente. Se un'impresa ritiene che il livello dell'output dell'altra
rimarr costante, sar tentata di aumentare il proprio e di realizzare in questo modo
profitti pi elevati.
ESEMPIO. Un esempio di cartello rappresentato dall'OPEC, l'organizzazione dei Paesi esportatori
di petrolio, i quali hanno tentato, negli anni '70 con successo, di fissare un prezzo alto per il
petrolio. Esso per comportava l'obbligo per i Paesi membri di ridurre la produzione, altrimenti
l'eccesso di offerta avrebbe fatto scendere il prezzo. Per in diversi momenti alcuni Paesi, come
l'Ecuador, l'Iran e la Nigeria, si sono rifiutati di ridurre la produzione e negli anni '80 il prezzo del
petrolio diminuito.
CONFRONTO TRA LE SOLUZIONI. Abbiamo ora esaminato alcuni modelli di
duopolio:
leadership di quantit (Stackelberg);
determinazione simultanea delle quantit prodotte (Cournot);
determinazione simultanea dei prezzi (Bertrand);
collusione.
Vediamo in che modo possiamo confrontarli.
Esiste, d'altra parte, una variet di altri modelli. Per esempio, potremmo prendere in
esame un modello con differenziazione dei prodotti in cui i due beni non fossero
perfetti sostituti. Oppure potremmo esaminare un modello nel quale le imprese
effettuano una sequenza di scelte in una serie di periodi successivi. In questo
contesto, le scelte effettuate da un'impresa in un periodo influenzano le scelte
dell'altra nel periodo successivo.
Abbiamo anche assunto che ciascuna impresa conoscesse la funzione di domanda e le
funzioni di costo delle altre imprese presenti nell'industria, in realt, queste funzioni
non possono essere conosciute con certezza. Quando formula le sue decisioni,
ciascuna impresa deve stimare la domanda e i costi delle imprese rivali. Tutti questi
aspetti sono stati elaborati dagli economisti, ma i modelli che ne risultano risultano
molto pi complessi.
In genere, la collusione ha come risultato la minore quantit di output totale e il
prezzo pi elevato.
L'equilibrio alla Bertrand (l'equilibrio concorrenziale) determina la maggiore
quantit di output e il prezzo pi basso.
I risultati degli altri modelli si collocano fra questi due estremi.
1
IL CRITERIO DI OTTIMO RELATIVO ALLO SCAMBIO:
LA SCATOLA DI EDGEWORTH
Parliamo, in questo caso, di ottimo paretiano relativo allo scambio. Consideriamo due
beni: il bene x e il bene y, che si ripartiscono fra due individui: l'individuo A e
l'individuo B. Costruiamo un rettangolo il cui lato orizzontale rappresenta la quantit
totale del bene x e il lato verticale la quantit totale del bene y. Tale rettangolo
chiamato scatola di Edgeworth dal nome dell'economista che lo ha usato per la
prima volta.
Bene x
M O
B
Bene y Bene y
K N
O
A
L
Bene x
La dimensione della scatola dipende dalla disponibilit totale dei due beni presente
sul mercato e ogni punto all'interno del rettangolo rappresenta una certa distribuzione
dei due beni tra i due individui. Consideriamo un punto qualunque all'interno del
rettangolo, ad esempio H, che rappresenta la dotazione iniziale. Questo vuol dire
che:
l'individuo A ha una dotazione iniziale di O
A
L unit del bene x e di O
A
K unit
del bene y;
l'individuo B ha una dotazione iniziale di O
B
M unit del bene x e di O
B
N unit
del bene y.
E
E
H
2
I gusti dei due individui sono rappresentati da due mappe di curve di indifferenza,
quella dell'individuo A disegnata rispetto ai lati che hanno origine O
A
e quella
dell'individuo B disegnata rispetto ai lati che hanno origine O
B.
per chiarezza,
possiamo disegnare i due grafici dapprima separatamente e poi sovrapporli.
Bene y Bene y
O
A
Bene x
O
B
Bene x
Bene x O
B
Bene y Bene y
O
A
Bene x
Ritorniamo a considerare il punto H. Come abbiamo visto, esso comporta una certa
distribuzione del bene x e del bene y fra l'individuo A e l'individuo B. Il punto H
appartiene alla curva di indifferenza dell'individuo A e alla curva di indifferenza
dell'individuo B, essendo il punto di intersezione delle due curve.
Supponiamo ora di spostarci da H a E; in E c' una diversa distribuzione del bene x e
del bene y fra i due individui; per nel passaggio da H a E l'individuo A resta sulla
stessa curva di indifferenza e l'individuo B va su una curva di indifferenza pi alta
(da a ). Il punto E, infatti, il punto di contatto fra e e quindi appartiene ad
entrambe le curve. Nel passaggio da H ad E l'individuo A non viene danneggiato, ma
l'individuo B viene avvantaggiato. Pertanto H non una situazione di ottimo
paretiano, perch E migliore di H. I due individui da H, anzich andare ad E,
potrebbero andare ad E (che il punto di contatto fra e ). In questo caso,
E
E
H
3
l'individuo A va su una curva di indifferenza pi alta (da a ) e l'individuo B resta
sulla stessa curva di indifferenza . Nel passaggio da H ad E l'individuo A viene
avvantaggiato, ma l'individuo B non viene danneggiato. Quindi, anche in questo
caso, uno dei due individui ha migliorato la sua situazione senza danneggiare
l'altro.In realt, i due individui si muoveranno da H per andare in un punto situato
all'interno dell'area racchiusa tra le due curve e .
Bene x O
B
Bene y Bene y
O
A
Bene x
perch l vi passano sia curve di indifferenza dell'individuo A sia curve dell'individuo B. Le
curve di indifferenza dell'individuo A sono pi alte di e quelle dell'individuo B sono pi alte di
. Pertanto, in qualunque punto all'interno dell'area aumenta il benessere sia dell'individuo A che
dell'individuo B rispetto al punto H.
Lo spostamento da H ad un punto interno all'area racchiusa tra le curve e avverr attraverso
scambi volontari tra i due individui: l'individuo A trover conveniente vendere unit del bene x in
cambio di unit del bene y perch in tal modo andr su di una curva superiore, e l'individuo B
vender unit del bene y in cambio di unit del bene x per lo stesso motivo. Si pu verificare che le
coordinate di qualunque punto interno all'area comportano, rispetto ad H, meno unit del bene x e
pi unit del bene y per l'individuo A e meno unit del bene y e pi unit del bene x per
l'individuo B.
Riprendiamo il grafico precedente:
Bene x O
B
Bene y Bene y
O
A
Bene x
H
E
E H
4
Riconsideriamo ora il punto E. Se l'individuo A si sposta muovendosi lungo la curva
, verso destra o verso sinistra, egli non risulta danneggiato, ma l'individuo B si
trover su di una curva inferiore e, quindi, sar danneggiato. L'individuo B, quindi,
non trover conveniente lo scambio e questo non verr effettuato. Analogamente, Se
l'individuo B si sposta da E lungo la sua curva , verr danneggiato l'individuo A e,
quindi, lo scambio, non essendo conveniente per l'individuo A, non verr compiuto.
In conclusione, qualunque punto di intersezione tra una curva di indifferenza
dell'individuo A e una curva di indifferenza dell'individuo B non un punto di
ottimo paretiano, perch da esso ci si pu spostare avvantaggiando entrambi gli
individui oppure avvantaggiando uno senza danneggiare l'altro.
Qualunque punto di contatto (o tangenza) tra una curva dell'individuo A e una
dell'individuo B un punto di ottimo paretiano, perch da esso non possibile
spostarsi senza danneggiare almeno un individuo. In ogni punto di contatto si verifica
l'uguaglianza fra i saggi marginali di sostituzione, giacch le due curve hanno la
stessa pendenza.
Congiungiamo ora tutti i punti di contatto con una curva, in questo modo:
Bene x O
B
Bene y Bene y
O
A
Bene x
Questa curva chiamata curva dei contratti, perch costituita dai punti che vengono raggiunti
mediante gli scambi volontari tra i due individui. Infatti, gli individui si sposteranno dai punti di
intersezione e, mediante gli scambi che sono convenienti per entrambi gli individui, raggiungeranno
i punti di contatto, dai quali non si sposteranno perch in un punto di contatto lo scambio non pu
avvenire se non danneggiando uno dei due.
Consideriamo ora i punti X ed Y. Entrambi sono punti di ottimo. Per la distribuzione del reddito
nei due punti diversa. In X l'individuo A pi povero che in Y, perch in X ha sia meno unit del
bene x che del bene y; mentre l'individuo B pi ricco in X che in Y. Quanto pi un punto di
ottimo situato verso l'origine O
A
tanto pi l'individuo A povero e l'individuo B ricco; e
viceversa.Come si vede, vi un numero infinito di punti di ottimo paretiano, ciascuno
caratterizzato da una diversa distribuzione del reddito tra gli individui. Tali punti sono
inconfrontabili tra di loro, nel senso che il criterio di Pareto non ci consente di affermare quale sia
la migliore distribuzione del reddito, ci che pu essere fatto solo sulla base di un criterio etico.
Y
X
5
IL CRITERIO DI OTTIMO RELATIVO ALLO SCAMBIO:
IL MERCATO DI WALRAS
SCAMBIO E MERCATO. Descriviamo il processo di scambio di un mercato
concorrenziale. Supponiamo che, oltre allo scambista A e allo scambista B, vi sia un
terzo individuo disposto a fare da banditore.
Il banditore sceglie un prezzo per il bene 1 ed un prezzo per il bene 2,e li comunica
ad A e B. Ciascuno scambista valuta la propria dotazione in relazione ai prezzi p
1
e
p
2
e decide quanto di ciascun bene disposto ad acquistare a quei prezzi.
Consideriamo la seguente figura, in cui sono rappresentati i panieri domandati dai
due scambisti:
Bene 1 B
Bene 2 Bene 2
A Bene 1
Notiamo che non una configurazione di equilibrio, poich la domanda di uno dei
due agenti non uguale all'offerta dell'altro.
Esaminiamo i due concetti di domanda significativi:
la domanda lorda del bene 1 da parte dello scambista A, per esempio,
corrisponde alla quantit totale del bene 1 che questi desidera consumare dati i
prezzi correnti;
la domanda netta del bene 1 da parte dello scambista A rappresenta la differenza
tra la domanda totale e la dotazione iniziale del bene 1 di cui lo scambista A
dispone.
(x
A
1
, x
A
2
)
Domanda lorda di A
Domanda netta di B
del bene 1
Domanda netta di A
del bene 2
Domanda netta di B
del bene 2
(x
B
1
, x
B
2
)
Domanda lorda di B W= dotazione
Domanda netta di A
del bene 1
6
Non vi alcuna garanzia che, in corrispondenza di prezzi arbitrari p
1
e p
2
, l'offerta
eguagli la domanda - intesa nell'uno o nell'altro senso.
In termini di domanda netta, questo significa che la quantit che A intende acquistare
[vendere] non sar necessariamente uguale alla quantit che B intende vendere
[acquistare].
In termini di domanda lorda, questo significa che la somma della quantit totale di cui
gli agenti vogliono disporre non uguale alla quantit totale disponibile del bene in
questione.
Questa la situazione che abbiamo rappresentato in figura, in cui gli agenti non sono
in grado di completare le transazioni desiderate. Si dir, in questo caso, che il mercato
in disequilibrio. In tale situazione, ci aspetteremo che il banditore faccia variare il
prezzo dei beni: se vi eccesso di domanda per uno dei beni, il banditore far
aumentare il prezzo di quel bene, mentre se vi eccesso di offerta, lo far diminuire.
Supponiamo che questo processo di aggiustamento continui fino a che la domanda di
ciascun bene eguagli l'offerta.
Rappresentiamo la situazione finale in figura:
x
B
1
B
Bene 2
x
A
2
x
B
2
A x
A
1
Bene 1
In questo caso, la quantit del bene 1 che A intende acquistare esattamente uguale
alla quantit dello stesso bene che B intende vendere, e analogamente per il bene 2.
In altri termini, la quantit totale di ciascun bene che ogni scambista disposto ad
acquistare ai prezzi correnti, uguale alla quantit totale disponibile. Diciamo,
quindi, che in questo caso il mercato in equilibrio.
Retta di bilancio
W= dotazione
7
Pi precisamente, questo tipo di equilibrio detto di mercato, concorrenziale, o
equilibrio walrasiano, dal nome dell'economista francese che fu tra i primi studiosi
della teoria dell'equilibrio generale.
Sappiamo che se ciascuno scambista sceglie il paniere migliore tra quelli che pu
acquistare, il suo saggio marginale di sostituzione tra i due beni deve essere uguale al
rapporto tra i prezzi. Ma se tutti i consumatori si trovano di fronte agli stessi prezzi,
allora il saggio marginale di sostituzione tra ciascuno dei due beni dovr essere lo
stesso per tutti.
Dalla figura risulta che un equilibrio caratterizzato dal fatto che la curva di
indifferenza di ciascun agente tangente alla sua retta di bilancio. Poich la retta di
bilancio di ciascuno scambista ha inclinazione p
2
/p
1
, questo significa che le curve
di indifferenza dei due scambisti devono essere tangenti.
In generale, se ci sono n mercati per cui:
q
dom1
q
off1
q
dom2
q
off2
.
q
dom n
q
off n
avremo un vettore di prezzi relativi:
p
1
p
2
p
n
tale che tutti i mercati siano in equilibrio nello stesso momento.
La legge di Walras dice che se n 1 mercati sono in equilibrio allora anche
l'n-esimo mercato in equilibrio. Questo perch la domanda di un bene ha come
specchio l'offerta di un altro bene.
8
IL CRITERIO DI OTTIMO
RELATIVO ALLA PRODUZIONE:
LA CURVA DI TRASFORMAZIONE
ESAME DELLA CURVA DI TRASFORMAZIONE. Il criterio di ottimo paretiano
relativo alla produzione, detto anche criterio di efficienza produttiva o allocativa,
pu essere rappresentato mediante l'uso della frontiera delle possibilit di
produzione o curva di trasformazione.
Consideriamo il seguente grafico:
Bene y
C
D
B
A
Bene x
Dati capitale K e lavoro L, un'impresa o un Paese deve scegliere la combinazione del
bene x e del bene y da produrre.
Consideriamo un punto esterno alla frontiera, ad esempio A. Esso un punto
impossibile, perch con le risorse disponibili nel sistema economico non possibile
produrre le quantit del bene x e del bene y corrispondenti alle coordinate del punto
A. Tutti i punti situati all'esterno della frontiera sono impossibili.
Consideriamo, ora, un punto situato all'interno della frontiera, ad esempio B. Questo
un punto possibile, ma inefficiente. Vediamo perch. Se ci spostiamo al punto C,
che anch'esso possibile, vediamo che in C si produce, rispetto a B, una maggiore
quantit del bene y e la stessa quantit del bene x. Pertanto, con le stesse risorse,
abbiamo una produzione maggiore; quindi B un punto inefficiente: se il sistema
economico nel punto B, vuol dire che le risorse sono utilizzate male.
Analogamente, se ci spostiamo da B a D, aumenta la produzione del bene x senza che
diminuisca quella del bene y. E, se ci spostiamo in qualunque punto situato sulla
frontiera tra C e D, aumentiamo, rispetto a B, le quantit prodotte di entrambi i beni.
9
Pertanto, quando possibile aumentare la produzione di un bene senza diminuire
quella di un altro bene, il sistema economico in un punto inefficiente. Tutti i punti
situati all'interno della frontiera sono possibili, ma inefficienti.
Invece, un punto efficiente un punto in cui non possibile aumentare la produzione
di un bene senza diminuire quella di un altro bene. Infatti, se ci si sposta da C ad un
altro punto situato lungo la frontiera, ad esempio D, aumenta la quantit del bene x,
ma diminuisce quella del bene y. Tutti i punti situati sulla frontiera sono, oltre
che possibili, efficienti, ma inconfrontabili fra loro. Infatti, per decidere se
produrre maggiore quantit del bene x o del bene y occorre una scelta di carattere
etico o politico.
Quindi, un'impresa o un Paese sceglier la combinazione del bene x e del bene y da
produrre su un punto della frontiera della curva di trasformazione, ma non possiamo
dire se migliore che esso faccia la scelta C, la scelta D o scelga uno degli altri punti
della frontiera.
SAGGIO MARGINALE DI TRASFORMAZIONE. Dal grafico vediamo che, man
mano che un'impresa o un Paese rinuncia a produrre una certa quantit del bene y per
incrementare la produzione del bene x, tale incremento via via minore. Abbiamo,
infatti, che il saggio marginale di trasformazione:
decrescente, ovvero crescente se preso in valore assoluto.
ESEMPIO. Esaminiamo il caso di un Paese che deve decidere quale combinazione
produrre di alimenti ed armi. Se decidesse di produrre solo alimenti starebbe meglio,
ma non lo fa. Siamo nel caso del dilemma del prigioniero: se potessero mettersi
tutti d'accordo nessuno produrrebbe armi. Ma se un Paese rompe l'accordo e decide
di produrne, allora gli altri correrebbero un pericolo troppo grande. Poich, la
sicurezza uno dei beni pi importanti di un Paese, allora tutti producono armi.
SMT = y/ x
10
QUALE SAR LA COMBINAZIONE DEL BENE X E DEL BENE Y CHE SI
DECIDE DI PRODURRE? In generale, dati capitale K e lavoro L, un'impresa o un
Paese decide di produrre la combinazione del bene x e del bene y laddove la curva
di trasformazione risulta tangente alla curva di benessere dell'impresa o del
Paese.
Bene y
Produzione di
q
y
*
equilibrio
q
x
*
Bene x
La combinazione (q
x
*
; q
y
*
) ci d le dimensioni della scatola di Edgeworth che, al
contrario della curva di trasformazione che riguarda i beni da produrre, riguarda in
che modo si scambiano i beni gi prodotti.
IL PRIMO TEOREMA DELL'ECONOMIA DEL BENESSERE E
IMPLICAZIONI
Il primo teorema dell'economia del benessere stabilisce che ogni equilibrio concorrenziale
Pareto-efficiente.
Tale teorema non discende da nessuna ipotesi esplicita, ma direttamente dalle definizioni. Tuttavia,
vi sono alcune ipotesi implicite. L'ipotesi principale afferma che gli scambisti sono interessati solo
al proprio consumo e non a quello degli altri scambisti. Se per uno scambista importante il
consumo degli altri agenti, si dir che vi una esternalit del consumo. In tal caso, l'equilibrio
concorrenziale non necessariamente Pareto-efficiente. Per esempio, supponiamo che ad A
interessi il consumo di sigari di B: niente ci assicura che ciascuno scambista, scegliendo il proprio
paniere di consumo ai prezzi di mercato, pervenga ad un'allocazione Pareto-efficiente. Dopo che
ciascuno ha scelto il paniere ottimo tra quelli che pu acquistare, ancora possibile migliorare la
soddisfazione di entrambi: per esempio, A potrebbe pagare B per indurlo a fumare meno sigari.
Un'altra importante ipotesi implicita del primo teorema dell'economia del benessere che gli
scambisti si comportino effettivamente in modo concorrenziale. Se vi sono solo due scambisti,
come nella scatola di Edgeworth, improbabile che ciascuno di essi consideri il prezzo come dato.
Uno degli scambisti, o entrambi, possono rendersi conto di avere un potere di mercato e tentare di
utilizzarlo per aumentare la propria soddisfazione. Il concetto di equilibrio concorrenziale ha senso
solo quando il numero degli scambisti sufficientemente elevato da far s che ciascuno di essi si
11
comporti in modo concorrenziale. Infine, il primo teorema dell'economia del benessere ha
qualche interesse solo se esiste l'equilibrio concorrenziale. Ci avviene se le quote di mercato dei
consumatori sono sufficientemente piccole rispetto alle dimensioni del mercato.Date queste ipotesi,
il primo teorema dell'economia del benessere un risultato fondamentale: un mercato, nel quale
ciascuno scambista massimizzi la propria utilit, consente di realizzare allocazioni Pareto-
efficienti. L'importanza di tale teorema sta nel fatto che esso ci d un meccanismo - il mercato
concorrenziale - che consente di pervenire all'efficienza paretiana. Questo pu non essere
importante quando vi siano solo due scambisti: due persone possono incontrarsi e vedere se vi la
possibilit di effettuare scambi reciprocamente vantaggiosi. Ma se ve ne sono molti, allora deve
esserci una qualche struttura che regoli il processo di scambio. Il primo teorema dell'economia del
benessere mostra che la particolare struttura dei mercati concorrenziali ha la propriet di
determinare allocazioni Pareto-efficienti. Se studiamo un problema di allocazione delle risorse fra
molti scambisti, importante notare che il mercato concorrenziale riduce al minimo le informazioni
di cui ciascun agente ha bisogno. Tutto quello che il consumatore deve conoscere per prendere le
sue decisioni di consumo sono i prezzi dei beni che desidera acquistare.In un mercato
concorrenziale, i consumatori non hanno bisogno di sapere come i beni sono prodotti, da dove
vengono o chi li possiede. Se ciascun consumatore conosce i prezzi dei beni, pu determinare la sua
domanda e se il mercato in grado di determinare prezzi concorrenziali, siamo certi che il risultato
sar efficiente.
IL SECONDO TEOREMA DELL'ECONOMIA DEL BENESSERE E
IMPLICAZIONI
Il primo teorema dell'economia del benessere afferma che l'equilibrio in un insieme di mercati
concorrenziali Pareto-efficiente. Chiediamoci se vale anche il contrario, ossia se, data
un'allocazione Pareto-efficiente, esistono prezzi cui corrisponda un equilibrio di mercato .La
risposta affermativa, date alcune condizioni. Rappresentiamo il ragionamento in figura:
B
Bene
2
A Bene
1
Consideriamo un'allocazione Pareto-efficiente. Sappiamo che l'insieme delle allocazioni che A
preferisce alla sua dotazione iniziale non interseca quello delle allocazioni preferite da B. Questo
implica che le due curve di indifferenza sono tangenti in corrispondenza di un'allocazione Pareto-
efficiente.
Retta di
bilancio
X
Curva di
indifferenza
di A
Curva di
indifferenza
di B
1
12
Supponiamo che la retta tangente comune alle due curve rappresenti gli insiemi di bilancio degli
scambisti. Quindi, se ciascuno scambista scegli il paniere ottimo all'interno del proprio insieme di
bilancio, l'equilibrio che ne risulta un'allocazione Pareto-efficiente iniziale.
Quindi, il fatto che l'allocazione iniziale sia efficiente determina automaticamente i prezzi di
equilibrio. Le dotazioni possono corrispondere ad un qualsiasi paniere che si trovi sulla retta di
bilancio.
Chiediamoci se sempre possibile tracciare una tale retta di bilancio. La risposta negativa, come
possiamo vedere dalla seguente figura:
B
Bene
2
A Bene
1
Il punto X Pareto-efficiente, ma non esistono prezzi per i quali A e B intendano consumare il
paniere corrispondente al punto X.
Nella figura rappresentato un possibile punto di equilibrio, ma le domande ottime degli scambisti
A e B non coincidono in corrispondenza della retta di bilancio associata a quel punto.
Infatti, A desidera il paniere Y, mentre B vuole il paniere X, e quindi la domanda non uguale
all'offerta in corrispondenza di questi prezzi.
La differenza fra le due figure sta nel fatto che le preferenze della figura sono convesse, mentre
non lo sono nella figura .
Se le preferenze di entrambi gli scambisti sono convesse, la tangente comune non interseca l'una o
l'altra delle curve di indifferenza pi di una volta.
Da questo deriva il secondo teorema dell'economia del benessere: se le preferenze di tutti gli
scambisti sono convesse, possibile tracciare una retta che li divide. L'inclinazione di questa retta ci
d i prezzi relativi, e qualsiasi dotazione che porti gli scambisti su questa retta conduce ad un
equilibrio di mercato che coincide con l'allocazione Pareto-efficiente di partenza.
Curva di
indifferenza
di A
Curva di
indifferenza
di B X
Y
2
1
2
13
In altri termini, date alcune condizioni, ogni allocazione Pareto-efficiente pu essere realizzata
come equilibrio concorrenizale.
Il secondo teorema dell'economia del benessere, quindi, implica che possiamo considerare
separatamente il problema della distribuzione e quello dell'efficienza. Qualsiasi allocazione Pareto-
efficiente desiderata pu essere realizzata dal meccanismo di mercato. Tale meccanismo neutrale
quanto alla distribuzione: una distribuzione del benessere ritenuta equa in base a qualche criterio
pu essere realizzata in mercati concorrenziali.
I prezzi hanno due ruoli nel sistema di mercato: un ruolo allocativo ed un ruolo distributivo. Il
ruolo allocativo consiste nell'indicare la scarsit relativa; il ruolo distributivo consiste nel
determinare la quantit di beni che gli scambisti possono acquistare. Il secondo teorema
dell'economia del benessere afferma che tali ruoli possono essere separati: possiamo ridistribuire le
dotazioni di beni per determinare la ricchezza di cui dispongono gli scambisti e quindi utilizzare i
prezzi per indicare la scarsit relativa.
Si dice spesso che bisogna intervenire sulla formazione dei prezzi per ottenere l'equit distributiva.
Un intervento di questo tipo crea in genere delle distorsioni. Sappiamo che per ottenere allocazioni
efficienti necessario che ciascuno scambista sostenga i costi sociali delle sue azioni, e che le sue
scelte tengano conto di tali costi. Quindi, in un mercato perfettamente concorrenziale, la decisione
marginale di consumare una maggiore od una minore quantit di un dato bene dipende dal prezzo, il
quale esprime il valore marginale assegnato da ciascun individuo a quel determinato bene, e
l'efficienza riguarda essenzialmente le decisioni marginali.
La decisione relativa alla quantit che ciascuno scambista vuole consumare rappresenta un
problema completamente diverso. In un mercato concorrenziale tale quantit determinata dal
valore delle risorse che un individuo pu vendere. Dal punto di vista della teoria pura, non vi
alcuna ragione per cui lo Stato non possa trasferire potere di acquisto - dotazioni - ai consumatori
nel modo che ritiene pi opportuno.
In effetti, lo Stato non deve necessariamente trasferire le dotazioni fisiche dei beni, ma
semplicemente il potere di acquisto che vi corrisponde. Lo Stato potrebbe tassare un consumatore
sulla base del valore della sua dotazione e trasferire il denaro cos ottenuto ad un altro consumatore.
Fintanto che le tasse si basano sul valore della dotazione dei beni del consumatore, non vi sar
perdita di efficienza. Solo se le tasse dipendono dalle scelte del consumatore si pu avere
inefficienza perch, in questo caso, esse influiranno sulle sue scelte marginali.
Anche una tassa sulle dotazioni, in genere, modifica il comportamento dei consumatori. Ma, in base
al primo teorema dell'economia del benessere, gli scambi effettuati a partire da una dotazione
iniziale qualsiasi si traducono in una allocazione Pareto-efficiente. Quindi, non importa il modo in
cui vengono ridistribuite le dotazioni: l'allocazione di equilibrio determinata dalle forze di mercato
continuer ad essere Pareto-efficiente.
Vi sono comunque altri aspetti del problema. Di fatto sarebbe facile imporre una tassa globale ai
consumatori. Si potrebbero tassare i consumatori con gli occhi azzurri e ridistribuire i proventi a
quelli con gli occhi neri. Dal momento che non si pu cambiare il colore degli occhi, non si
verificherebbe alcuna perdita di efficienza. Oppure si potrebbero tassare i consumatori con un
quoziente di intelligenza elevato e ridistribuire i proventi a quelli con un quoziente basso. Anche in
questo caso, se possibile misurare il quoziente di intelligenza, non vi sarebbe alcuna perdita di
efficienza.
14
A questo punto si pone un problema, cio quello di determinare come si misurano le dotazioni dei
beni. Per molti la dotazione costituita prevalentemente dalla propria capacit lavorativa. Le
dotazioni di capacit lavorativa sono costituite dal lavoro che gli individui possono pensare di
vendere e non dalla quantit che effettivamente vendono. Una tassa sul lavoro che gli individui
decidono di vendere sul mercato una tassa con effetti distorsivi: tassare l'offerta di lavoro avr in
genere l'effetto di diminuire la quantit di lavoro offerta. Tassare il valore potenziale del lavoro - la
dotazione di lavoro - non provoca distorsioni, perch il valore potenziale del lavoro, per definizione,
varia con la tassazione. Tassare il valore delle dotazioni appare semplice, fino a che non ci si rende
conto che significa tassare qualcosa che potrebbe essere venduto, invece di qualcosa che venduto
effettivamente.
Potremmo anche immaginare un sistema di imposizione per questo tipo di tassa. Supponiamo che
vi sia una societ in cui ciascun consumatore debba versare allo Stato, ogni settimana, quanto ha
guadagnato in dieci ore di lavoro. Questa tassa non tiene conto di quanto l'individuo lavora
effettivamente - essa dipende solo dalla dotazione di lavoro e non dalla quantit di lavoro
effettivamente venduta. Una tassa di questo tipo non fa altro che trasferire allo Stato una parte delle
dotazioni di tempo di ciascun consumatore. Lo Stato potrebbe quindi utilizzare questi fondi per
fornire beni, oppure potrebbe semplicemente trasferirli ad altri consumatori.
Per il secondo teorema dell'economia del benessere, questa tassa globale non provoca alcuna
distorsione. Qualsiasi allocazione Pareto-efficiente pu essere raggiunta per mezzo di tale
ridistribuzione.
In ogni caso, l'offerta di lavoro relativamente insensibile alle variazioni del salario, e quindi la
perdita di efficienza derivante dalla tassazione del lavoro non troppo elevata. Tuttavia, il secondo
teorema dell'economia del benessere esprime un concetto importante: i prezzi dovrebbero riflettere
la scarsit, mentre i trasferimenti globali di ricchezza dovrebbero essere utilizzati ai fini di una
migliore distribuzione. Nella maggior parte dei casi, queste due politiche possono essere attuate
separatamente.
La ridistribuzione del benessere pu condurre a sostenere diverse politiche di prezzo. Ad esempio,
gli anziani potrebbero usufruire di un servizio telefonico meno costoso, oppure che chi consuma
poca elettricit dovrebbe pagare tariffe pi basse di chi ne consuma di pi. Questi sono tentativi di
ridistribuire il reddito per mezzo del sistema dei prezzi, offrendo al alcuni individui prezzi pi bassi
che ad altri.
Di fatto, questo un modo assolutamente inefficiente di ridistribuire il reddito. Se si vuole
ridistribuire il reddito, chiediamoci perch non farlo, invece, direttamente. Se si d mille lire a
qualcuno, questi potr scegliere di spenderlo per ottenere una quantit maggiore dei beni che
desidera consumare, e non necessariamente del bene oggetto di sussidio.
1
TEORIA DEI GIOCHI
Gli agenti economici possono interagire in vari modi, molti dei quali sono studiati dalla teoria dei
giochi. Essa tratta, in generale, del problema dell'interazione strategica e pu essere impiegata
per studiare i giochi di societ, i negoziati politici, o il comportamento economico.
MATRICE PAYOFF DI UN GIOCO. Innanzitutto, dobbiamo formulare il concetto di matrice payoff o
matrice delle vincite di un gioco.
Supponiamo che due individui, A e B, facciano un semplice gioco: A scriver su un foglio di carta
alto o basso e, contemporaneamente, B scriver sul suo foglio sinistra o destra. Fatto
questo, si esamineranno i due fogli e ogni giocatore ricever un premio o pagher una penale. La
matrice delle vincite indicata in figura:
GIOCATORE B
Sinistra Destra
Alto
GIOCATORE A
Basso
Se A scrive alto e B sinistra, esamineremo l'angolo in alto a sinistra della matrice. In questa
matrice, la vincita di A la prima cifra della prima casella, cio 1, mentre la vincita di B
corrisponde alla seconda cifra, e cio 2.
Analogamente, se A scrive basso e B destra, la vincita di A sar 1 e quella di B sar 0.
A ha due strategie: pu scegliere alto oppure basso. Queste strategie possono rappresentare
scelte economiche, come aumentare il prezzo o diminuire il prezzo, oppure scelte politiche
come dichiarare guerra o non dichiarare guerra.
Quindi, la matrice payoff o matrice delle vincite di un gioco indica quali saranno le vincite di
ciascun giocatore in corrispondenza di ciascuna combinazione di strategie.
STRATEGIA DOMINANTE. Consideriamo una matrice delle vincite di questo genere:
GIOCATORE B
Sinistra Destra
Alto
GIOCATORE A
Basso
Questo gioco ha una soluzione molto semplice. Dal punto di vista di A, sar sempre pi
vantaggioso scegliere basso, poich le vincite derivanti da questa scelta, 2 o 1, sono in ogni caso
maggiori di quelle derivanti dalla scelta alto, 1 o 0. Analogamente, la scelta migliore per B sar
sempre sinistra, poich le vincite derivanti da questa scelta, 2 o 1, sono in ogni caso maggiori di
quelle derivanti dalla scelta destra, 1 o 0. questo un caso di strategia dominante: ogni
giocatore dispone di una scelta ottima, quale che sia la mossa dell'altro giocatore.
Per qualunque scelta di B, A otterr sempre la vincita pi alta giocando basso, e quindi la sua
scelta sar sempre questa.
Analogamente, per qualunque scelta di A, B otterr sempre la vincita pi alta giocando sinistra, e
quindi la sua scelta sar sempre questa.
1,2 0,1
2,1 1,0
1, 2 0, 1
2, 1 1, 0
2
Se in un gioco vi una strategia dominante per ciascun giocatore, questa dovrebbe coincidere
verosimilmente con la soluzione di equilibrio.
In questo caso, la soluzione di equilibrio dovrebbe verificarsi quando A sceglie basso e B sceglie
sinistra. Si tratta di una situazione di equilibrio paretiano, non migliorabile. Nella realt non
molto frequente che si verifichino equilibri con strategia dominante.
EQUILIBRIO DI NASH. Consideriamo una matrice delle vincite di questo genere:
GIOCATORE B
Sinistra Destra
Alto
GIOCATORE A
Basso
In questo caso, quando B sceglie sinistra, la vincita di A 2 o 0; quando B sceglie destra, la
vincita di A 0 o 1.
Questo significa che quando B sceglie sinistra, A sceglier alto, e quando B sceglie destra,
A sceglier basso.Quindi, la scelta ottima di A dipende da quello che egli ritiene che far B.
Analogamente, quando A sceglie alto, la vincita di B 1 o 0; quando A sceglie basso, la
vincita di B 0 o 2. Questo significa che quando A sceglie alto, B sceglier sinistra, e quando
A sceglie basso, B sceglier destra.Quindi, la scelta ottima di B dipende da quello che egli
ritiene che far A. Parleremo, in questo caso, di equilibrio di Nash, dal nome del matematico
statunitense che elabor, nel 1951, questo concetto fondamentale della teoria dei giochi: la scelta di
A ottima, data la scelta di B, e la scelta di B ottima, data la scelta di A.
Si ricordi che nessuno dei due, quando sceglie la sua strategia, sa quello che far l'altro, ma
entrambi hanno una qualche aspettativa relativamente alla scelta dell'avversario. Nel caso di questa
matrice delle vincite, la strategia alto - sinistra corrisponde a un equilibrio di Nash. Per
dimostrarlo si noti che se A sceglie alto, la cosa migliore da fare per B sar scegliere sinistra,
poich la vincita di B per questa scelta 1, mentre se sceglie destra sar 0. E se B sceglie
sinistra, la cosa migliore da fare per A scegliere alto, perch la sua vincita sar 2 invece di 0.
Anche la strategia basso - destra corrisponde a un equilibrio di Nash. Si noti che se A sceglie
basso, la cosa migliore da fare per B sar scegliere destra, poich la vincita di B per questa
scelta 2, mentre se sceglie sinistra sar 0. E se B sceglie destra, la cosa migliore da fare per
A scegliere basso, perch la sua vincita sar 1 invece di 0. Quindi, ciascun giocatore compie
la scelta ottima, data la scelta dell'altro giocatore. L'equilibrio di Nash una generalizzazione
dell'equilibrio di Cournot. In quel caso si dovevano scegliere i livelli dell'output, e ciascuna impresa
sceglieva il proprio, considerando data la scelta dell'altra. Si supponeva che ciascuna impresa si
comportasse in modo ottimale, assumendo che l'altra continuasse a produrre la quantit di output
scelta - cio che continuasse a seguire la strategia che aveva scelto. Si ha un equilibrio di Cournot
quando ciascuna impresa massimizza il profitto, dato il comportamento dell'altra: questa
esattamente la definizione di un equilibrio di Nash.
2, 1 0, 0
0, 0 1, 2
3
ASSENZA DI EQUILIBRIO. Consideriamo una matrice delle vincite di questo genere:
GIOCATORE B
Sinistra Destra
Alto
GIOCATORE A
Basso
In questo caso, l'equilibrio non esiste. Se il giocatore A sceglie alto, il giocatore B sceglie
sinistra. Ma, se B sceglie sinistra, allora A sceglie basso. Analogamente, Se il giocatore A
sceglie basso, il giocatore B sceglie destra. Ma, se B sceglie destra, allora A sceglie alto.
Non esiste una situazione in cui entrambi i giocatori confermerebbero la loro scelta dopo aver
saputo quella dell'altro.
IL DILEMMA DEL PRIGIONIERO. Un problema dell'equilibrio di Nash che esso non
comporta necessariamente soluzioni Pareto-efficienti.
Consideriamo il gioco illustrato in questa tabella:
PRIGIONIERO B
Confessare Negare
Confessare
PRIGIONIERO A
Negare
Questo gioco noto come dilemma del prigioniero.
Consideriamo una situazione in cui due prigionieri complici di un delitto vengono interrogati in due
stanze separate. Ciascuno di loro ha la possibilit di confessare, denunciando l'altro, oppure di
negare la propria colpevolezza. Se un solo prigioniero confessasse, egli sarebbe libero, mentre
l'altro sarebbe ritenuto colpevole e condannato a 6 mesi di prigione. Se entrambi negassero la
propria colpevolezza, sarebbero condannati entrambi a 1 mese, e a 3 mesi se tutti e due
confessassero.
Se il prigioniero B decidesse di negare di aver commesso il delitto, allora al prigioniero A
converrebbe confessare, perch in questo modo otterrebbe la libert. Analogamente, se B decidesse
di confessare, allora al prigioniero A converrebbe confessare, poich in questo caso la condanna
sarebbe di 3 mesi invece che di 6. Quindi, qualsiasi cosa faccia B, ad A conviene confessare.
Lo stesso ragionamento vale per B: qualsiasi cosa faccia A, a B conviene confessare.
Quindi, l'unico equilibrio di Nash in questo gioco corrisponde alla scelta di confessare per
entrambi i prigionieri.
0, 0 0, 1
1, 0 1, 3
3, 3 0, 6
6, 0 1, 1
4
In questo caso, la loro scelta costituirebbe non solo un equilibrio di Nash, ma anche un equilibrio
con strategia dominante, poich ciascun prigioniero ha a disposizione la stessa scelta ottima,
indipendentemente dalla scelta dell'avversario.
Ma se solo potessero restare uniti, ne sarebbero avvantaggiati entrambi! Se fossero entrambi certi
che l'altro nega, e potessero accordarsi per negare tutti e due, ciascuno otterrebbe una condanna di 1
mese, che aumenterebbe la soddisfazione di entrambi. La strategia negare - negare Pareto-
efficiente, dato che non vi un'altra scelta strategica che possa aumentare la soddisfazione di
entrambi i giocatori, mentre la strategia confessare - confessare non lo .
Il problema per i due prigionieri che non possono coordinare le loro azioni. Se ognuno
potesse fidarsi dell'altro, potrebbero guadagnarci entrambi.
Il dilemma del prigioniero trova applicazione in un'ampia gamma di fenomeni economici e
politici.
Consideriamo, per esempio, il problema del controllo degli armamenti. La strategia confessare
corrisponder a installare un nuovo missile e la strategia negare corrisponder a non
installarlo. Se il mio nemico installa i suoi missili, anch'io far la stessa cosa, anche se la migliore
strategia sarebbe accordarsi per non installarne alcuno. Ma se non si trova il modo di sottoscrivere
un accordo vincolante, ciascuno finir per installare il nuovo missile, e tutti e due peggioreremo la
nostra situazione.
Un altro esempio significativo il problema costituito dalla violazione dei patti che regolano un
cartello. In questo caso, confessare corrisponder a produrre una quantit di output
superiore alla quota assegnata e la strategia negare corrisponder a attenersi alla quota
assegnata. Se riteniamo che l'altra impresa si atterr alla quota stabilita, sar vantaggioso produrre
una quantit superiore a quella assegnata a noi, se invece riteniamo che l'altra impresa produrr di
pi, allora ci sentiremo giustificati a comportarci in modo analogo!
Il dilemma del prigioniero ha provocato numerosi dibattiti per stabilire quale sia il modo corretto
di giocare o, pi precisamente, quale sia un modo ragionevole di giocare a questo gioco. Sembra
che questa ipotesi dipenda dal fatto che il gioco possa essere giocato una sola volta, oppure venir
ripetuto per un numero indefinito di volte.
Se il gioco giocato una sola volta, la strategia ragionevole sembra essere quella di tradire - nel
nostro esempio confessare. Dopo tutto, quale che sia la scelta dell'altro, saremo noi a trarne
vantaggio, e non c' modo per influire sul suo comportamento.
Microeconomia
1
Monopolio
1. Un monopolista fronteggia la seguente curva di domanda:
Q Q P = 8 ) ( .
(a) Data questa unica informazione, determinate lintervallo delle quantit che il monopolista
prender in considerazione per la sua produzione.
(b) Sapendo che il costo marginale del monopolista dato da:
2
) ( Q Q MC = .
Determinate leventuale quantit prescelta dal monopolista.
(c) La funzione dei costi totali data da:
F Q Q CT + =
3
3
1
) ( ,
dove F sono i costi fissi. Determinate per quale intervallo di F il monopolista produrr la
quantit determinata al punto (b).
2. Il prof. Bong ha appena finito di scrivere il suo libro. Alcune ricerche di mercato suggeriscono
che la funzione di domanda del suo libro p Q 100 2000 = , dove p il prezzo del libro. Preparare
il libro per la stampa costa 1000 $ e questo costo deve essere sostenuto prima di poter stampare
anche una sola copia. Oltre a questo costo iniziale vi un costo marginale di 4 $ per ogni libro
stampato.
(a) Determinare le funzioni del ricavo totale, del ricavo medio e del ricavo marginale e
rappresentarle graficamente.
(b) Determinare le funzioni del costo totale, del costo medio e del costo marginale e rappresentarle
graficamente.
(c) Determinare la quantit di libri venduti dal prof. Bong, il prezzo a cui vengono venduti ed
acquistati ed il profitto realizzato.
3. Un monopolista produce ad un costo marginale costante uguale a 20 e la curva di domanda
inversa per il suo prodotto : q q P 2 100 ) ( =
(a) Determinare la quantit prodotta dal monopolista e il prezzo a cui la vende.
(b) Calcolare la perdita netta di monopolio.
4. Un monopolista vende in due mercati. Nel mercato 1 la curva di domanda inversa
1 1
130 ) ( q q P = e nel mercato 2
2 2
200 ) ( q q P = . La funzione del costo totale dellimpresa
2
2 1 2 1
) ( ) ( q q q q CT + = + e limpresa pu discriminare il prezzo nei due mercati.
(a) Determinare il prezzo imposto dal monopolista, la quantit venduta in ciascun mercato e i
profitti complessivi del monopolista.
(b) Calcolare lelasticit della domanda al prezzo sul mercato 1 e sul mercato 2 in corrispondenza
del prezzo e della quantit di massimo profitto. Sul mercato in cui il monopolista impone il
prezzo pi elevato, la domanda pi o meno elastica?
Microeconomia
1
ESERCIZIO 1
Curva di domanda:
Q Q P 8 ) (
(a) Avendo come unica informazione quella relativa alla domanda di mercato fronteggiata dal
monopolista, lunica cosa che si pu dire che il monopolista produrr una quantit del bene per la
quale il suo ricavo marginale non-negativo:
0 MR
2
8 ) 8 ( ) ( ) ( Q Q Q Q Q Q P Q RT
4 0 0 2 8 ) ( Q Q Q MR
(b) Il monopolista massimizza il profitto:
max MC MR CT RT
Q Q MR 2 8 ) (
2
) ( Q Q MC
0 8 2 2 8
2 2
+ Q Q Q Q , risolviamo rispetto a Q:
8 1 1 + Q con 0 Q
+ 2 3 1
*
Q quantit ottimale per il monopolista
6 2 8 ) (
* *
Q P P prezzo di mercato
(c) Il monopolista produrr la quantit determinata al punto precedente, se realizza profitti positivi:
F F F
F Q Q P Q CT Q RT
F Q Q CT
Q Q P Q RT
+
3
28
0
3
8
12 0 ) 2 (
3
1
) 2 ( 6
0 ) (
3
1
0 ) ( ) (
3
1
) (
) ( ) (
3
3 * * * * * *
3
3 , 9 F
ESERCIZIO 2
Funzione di domanda:
Q Q p p p Q
100
1
20 ) ( 100 2000 ) (
Costi fissi:
CF = 1000
Costo marginale:
MC = 4
(a) RICAVO TOTALE:
2
100
1
20
100
1
20 ) ( ) ( Q Q Q Q Q Q p Q RT
(
,
\
,
(
j
RICAVO MEDIO:
) (
) ( ) (
) ( Q p
Q
Q Q p
Q
Q RT
Q AR la funzione di domanda.
RICAVO MARGINALE:
Microeconomia
2
Q
dQ
Q dRT
Q MR
50
1
20
) (
) (
(b) COSTO TOTALE:
1000 4 ) ( + Q Q CT
COSTO MEDIO:
Q
Q AC
1000
4 ) ( +
COSTO MARGINALE:
MC(Q) = 4
(c) max ) ( ) ( ) ( Q CT Q RT Q
Condizione di massimo profitto:
MR(Q) = MC(Q)
200 1000
4
50
1
20
Q
Q
800
*
Q quantit di libri venduta dal prof. Bong
12 800
100
1
20 ) (
* *
Q p p prezzo di equilibrio
5400 1000 ) 800 ( 4 ) 800 ( 12 ) (
* * * *
Q CT Q p profitti realizzati.
ESERCIZIO 3
Funzione di domanda:
q q P 2 100 ) (
(a) Il monopolista massimizza il profitto:
max MC MR CT RT
2
2 100 ) 2 100 ( ) ( ) ( q q q q q q P q RT
q q MR 4 100 ) (
20 ) ( q MC
80 4 20 4 100 q q
20
4
80
*
M
q quantit prodotta in regime di monopolio
60 ) 20 ( 2 100 ) (
* *
M M
q P P prezzo di equilibrio in monopolio
(b) Per determinare la perdita netta di monopolio, occorre confrontare lequilibrio di monopolio con
lequilibrio di concorrenza perfetta:
20
*
C C
P MC P prezzo di equilibrio in concorrenza perfetta
80 2 20 2 100 ) ( q q P q P
C
40
2
80
*
C
q quantit prodotta dallimpresa in concorrenza perfetta
NB la quantit prodotta in concorrenza perfetta maggiore di quella prodotta in monopolio ed il
prezzo minore.
PERDITA NETTA DI MONOPOLIO (PN):
Microeconomia
3
P
A
P
M
B
MR P(q)
P
C
C D MC
q
M
q
C
q
La perdita netta di monopolio rappresentata dallarea del triangolo BCD. Passando dalla
concorrenza perfetta al monopolio, il surplus del consumatore si riduce: in concorrenza perfetta il
triangolo AP
C
D, in monopolio il triangolo AP
M
B. Parte della riduzione rappresenta un
trasferimento dal consumatore al produttore (il rettangolo P
M
BCP
C
), ma il triangolo BCD
rappresenta una perdita netta sociale ed relativa alla quantit del bene che in monopolio non viene
prodotta.
400 ) 20 40 )( 20 60 (
2
1
) )( (
2
1
* * * *
M C C M
q q P P PN
ESERCIZIO 4
(a) MERCATO 1:
Curva di domanda inversa:
1 1
130 ) ( q q P
Ricavo totale:
2
1 1 1 1 1 1 1 1
130 ) 130 ( ) ( ) ( q q q q q q P q RT
Ricavo marginale:
1
1
1
1 1
2 130 ) ( q
dq
dRT
q MR
MERCATO 2:
Curva di domanda inversa:
2 2
200 ) ( q q P
Ricavo totale:
2
2 2 2 2 2 2 2 2
200 ) 200 ( ) ( ) ( q q q q q q P q RT
Ricavo marginale:
2
2
2
2 2
2 200 ) ( q
dq
dRT
q MR
Il costo totale dipende dalloutput complessivamente prodotto:
2
2 1 2 1
) ( ) ( q q q q CT + +
Il costo marginale uguale nei due mercati e dipende dalloutput totale:
) ( 2 ) (
2 1 2 1
q q q q MC + +
Microeconomia
4
Il monopolista che discrimina il prezzo vuole che il ricavo marginale in ciascun mercato sia uguale
al costo marginale.
) ( ) ( ) ( max
2 1 2 2 2 1 1 1
,
2 1
q q CT q q p q q p
q q
+ +
Condizioni del primo ordine:
0
0
2
1
dq
d
dq
d
Quindi per determinare la quantit venduta in ciascun mercato bisogna risolvere il seguente sistema
di due equazioni in due incognite:
+ +
+ +
2 1 2 2 1 2 2
2 1 1 2 1 1 1
100 ) ( 2 2 200
65 ) ( 2 2 130
q q q q q q MC MR
q q q q q q MC MR
Dalla prima equazione ricaviamo
2
q , che poi sostituiamo nella seconda:
1 1
1 2
) 2 65 ( 2 100
2 65
q q
q q
45 ) 10 ( 2 65 2 65
10
3
30
100 130 3
*
1
*
2
*
1 1
q q
q q
Dalle funzioni di domanda si ricavano i prezzi a cui le quantit appena determinate vengono
vendute in ciascun mercato:
120 10 130 130 ) (
*
1
*
1
*
1
q q P P
155 45 200 200 ) (
* *
2
*
2
2
q q P P
(b) Siccome
*
1
*
2
P P > , mi aspetto che la domanda sul mercato 2 sia meno elastica. Il monopolista
fisser un prezzo pi elevato sul mercato in cui la domanda meno sensibile al prezzo ed un prezzo
pi basso sul mercato dove la domanda pi sensibile al prezzo. Calcoliamo le elasticit in
corrispondenza del prezzo e della quantit di massimo profitto.
MERCATO 1:
12
10
120
*
*
1
1
*
1
*
1
1
1
1
1
1
q
p
dp
dq
p
dp
q
dq
p
4 , 3
45
155
*
2
*
2
2
*
2
*
2
2
2
2
2
q
p
dp
dq
p
dp
q
dq
p
In valore assoluto, lelasticit della domanda sul mercato 2 minore di quella sul mercato 1:
1 2
p p
<
Microeconomia
1
Oligopolio
1. La curva di domanda inversa di mercato di un bene Y Y P 2 100 ) ( = e la funzione del costo
totale per qualsiasi impresa che lo produce y y CT 4 ) ( = .
(a) Supponiamo che il mercato del bene sia perfettamente concorrenziale, determinare loutput
dellindustria ed il prezzo di mercato.
(b) Supponiamo invece che nellindustria siano presenti due imprese che operano secondo le ipotesi
di Cournot. Determinare loutput dellindustria, il prezzo di mercato, la quantit prodotta ed i
profitti realizzati da ciascuna impresa.
(c) Supponiamo adesso che le due imprese scelgano di colludere, determinare loutput
dellindustria, il prezzo di mercato, la quantit prodotta ed i profitti realizzati da ciascuna
impresa.
(d) Supponiamo che una delle due imprese sia leader nel senso di Stackelberg e laltra sia follower.
Determinare il livello di output del leader e quello del follower, loutput totale dellindustria, il
prezzo di mercato e i profitti realizzati da ciascuna impresa.
2. Si consideri un mercato duopolistico. La curva di domanda dellintero mercato
2
50 ) (
P
P Q = , dove Q la quantit complessivamente domandata (
2 1
q q + ). Le due imprese
hanno la stessa curva di costo totale:
1 1 1
10 80 ) ( q q CT + =
2 2 2
10 80 ) ( q q CT + =
(a) Supponendo che le imprese si comportino secondo le ipotesi di Cournot, determinate la curva di
isoprofitto e le curve di reazione di ogni impresa, le quantit, i prezzi e i profitti in equilibrio.
(b) Se invece limpresa 1 una leader nel senso di Stackelberg, determinate le curve di reazione di
entrambe le imprese, i prezzi, le quantit e i profitti di equilibrio del mercato.
3. Considerate un mercato oligopolistico composto da alcune imprese, dove prevalga un prezzo
pari a 280. Due di queste imprese (impresa A e impresa B) hanno effettuato unindagine di mercato
e hanno scoperto che, se decidessero di aumentare il prezzo, si troverebbero di fronte una curva di
domanda dimpresa inversa Q Q P = 310 ) ( ; se invece decidessero di diminuirlo, la curva
diventerebbe Q Q P 4 400 ) ( = .
(a) Determinate la quantit prodotta dallimpresa A e il suo profitto di equilibrio sapendo che ha
costi marginali costanti pari a 250 e costi fissi pari a 0.
(b) Determinate la quantit prodotta dallimpresa B e il suo profitto di equilibrio sapendo che ha
costi marginali costanti pari a 160 e costi fissi nulli.
(c) Dite come cambierebbe lequilibrio di lungo periodo se i costi fissi di ambedue le imprese
salissero a 2500.
(d) Sempre con costi fissi pari a 0, tutte le imprese meno limpresa A riescono a ridurre i propri
costi marginali a 80. Determinate il nuovo equilibrio di lungo periodo su questo mercato se
limpresa A non riesce a rendere pi competitiva la sua struttura dei costi.
Microeconomia
1
ESERCIZIO 1
Curva di domanda:
2
50 ) ( 2 100 ) (
P
P Y Y Y P
Costo totale:
y y CT 4 ) (
(a) CONCORRENZA PERFETTA: lequilibrio si ha in corrispondenza delluguaglianza tra prezzo
e costo marginale.
4 ) ( y MC
4
C C
P MC P prezzo di mercato
48
2
4
50
2
50 ) (
C
C C
P
P Y Y output dellindustria.
(b) MODELLO DI COURNOT: ci sono due imprese, impresa 1 e impresa 2. La funzione di
domanda inversa dipende dalla quantit totale (
2 1
y y + ):
) ( 2 100 ) (
2 1 2 1
y y y y P + +
Costo totale dellimpresa 1:
1 1 1
4 ) ( y y CT
Costo totale dellimpresa 2:
2 2 2
4 ) ( y y CT
PROBLEMA DELLIMPRESA 1: limpresa 1 massimizza il proprio profitto considerando come
data la quantit prodotta dallimpresa 2:
max
e e e
y y y y y y y y y CT y y y P
2 1 2
1
2
1 1 1 1 1 1 1 2 1 1
2 2 96 4 )] ( 2 100 [ ) ( ) ( + +
dove
e
y
2
la quantit che limpresa 1 si aspetta venga prodotta dallimpresa 2.
0 2 4 96
2
1
1
1
e
y y
dy
d
e e
y y y
2 2
2
1
24 ) (
1
funzione di reazione dellimpresa 1
PROBLEMA DELLIMPRESA 2: limpresa 2 massimizza il proprio profitto considerando come
data la quantit prodotta dallimpresa 1:
max
e e e
y y y y y y y y y CT y y y P
1 2
2
2 2 2 2 2 2 2 2 2 2
2 2 96 4 )] ( 2 100 [ ) ( ) (
1 1
+ +
dove
e
y
1
la quantit che limpresa 2 si aspetta venga prodotta dallimpresa 1.
0 2 4 96
1 2
2
2
e
y y
dy
d
e e
y y y
1 1 2
2
1
24 ) ( funzione di reazione dellimpresa 2
Mettendo a sistema le due funzioni di reazione, risolviamo simultaneamente rispetto alle quantit
prodotte dalle 2 imprese in modo tale che in equilibrio le aspettative vengano realizzate:
e
y y
1 1
e
e
y y
2 2
.
Microeconomia
2
(
,
\
,
(
j
2 2 1 2
2 1 2 1
2
1
24
2
1
24
2
1
24
2
1
24
2
1
24
y y y y
y y y y
Risolvendo il sistema:
12
4
3
4
1
12 24
2 2 2
+ y y y
16 ) 12 (
3
4
*
2
y quantit prodotta dallimpresa 2
16 ) 16 (
2
1
24
2
1
24
* *
1
2
y y quantit prodotta dallimpresa 1.
+ + 32 16 16
* *
1
*
2
y y Y output dellindustria
36 ) 32 ( 2 100 2 100 ) (
* * *
Y Y P P prezzo di equilibrio
512 ) 16 ( 4 ) 16 ( 36 ) (
*
1 1
*
1
* *
1
y CT y P profitto realizzato dallimpresa 1
512 ) 16 ( 4 ) 16 ( 36 ) (
*
2 2
*
2
* *
2
y CT y P profitto realizzato dallimpresa 2
(c) COLLUSIONE: le imprese si accordano e cercano di determinare prezzi e quantit in modo da
rendere massimo il profitto totale dellindustria, dividendosi poi tra loro tale profitto:
max
2 1 2 1 2 1 2 2 1 1 2 1 2 1
4 4 ) )]( ( 2 100 [ ) ( ) ( ) )( ( y y y y y y y CT y CT y y y y P + + + +
2 1
2
2 1 2 1
4 4 ) ( 2 ) ( 100 y y y y y y + +
Condizioni del primo ordine:
0 4 ) ( 4 100
2 1
2
2
1
1
+ y y
dy
d
dy
d
+ 24
4
96
) (
* *
2 1
Y y y output dellindustria
Siccome le 2 imprese hanno esattamente gli stessi costi, si dividono a met la produzione:
12
2
24
2
*
*
2
*
1
Y
y y quantit prodotta da ciascuna impresa
52 ) 24 ( 2 100 2 100 ) (
* * *
Y Y P P prezzo di equilibrio
560 ) 12 ( 4 ) 12 ( 52 ) (
* * * *
i i i
y CT y P
i
profitto realizzato dallimpresa 1 e dallimpresa 2
(d) MODELLO DI STACKELBERG: ci sono 2 imprese, una leader ed una follower. Limpresa
leader muove per prima; si aspetta che limpresa follower tenti di massimizzare il proprio profitto,
date le sue decisioni. Limpresa follower massimizza il profitto date le decisioni dellimpresa leader
(si comporta come unimpresa di Cournot).
PROBLEMA DELLIMPRESA FOLLOWER:
max
F F F L F F F F L F
y y y y y CT y y y P 4 )] ( 2 100 [ ) ( ) ( + +
0 4 2 ) ( 2 100 +
F F L
F
F
y y y
dy
d
L F F L
y y y y
2
1
24 0 4 2 96 funzione di reazione dellimpresa follower.
PROBLEMA DELLIMPRESA LEADER: limpresa leader sa che la quantit prodotta dallimpresa
follower dipende dalle sue decisioni:
Microeconomia
3
max
L L F L L L L F L L
y y y y y CT y y y P 4 )] ( 2 100 [ ) ( ) ( + + con
L F
y y
2
1
24
L L L L L
y y y y 4 )
2
1
24 ( 2 100
]
]
]
,
,
+
2
48 4 ) 52 (
L
y y y y y
L L L L
0 2 48
L
L
L
y
dy
d
24
2
48
*
L
y quantit prodotta dallimpresa leader
12
2
24
24
2
1
24
* *
L F
y y quantit prodotta dallimpresa follower
+ + 36 12 24
* * *
F L
y y Y output dellindustria
28 ) 36 ( 2 100 2 100 ) (
* * *
Y Y P P prezzo di equilibrio
576 ) 24 ( 4 ) 24 ( 28 ) (
* * * *
L L L L
y CT y P profitto realizzato dallimpresa leader
288 ) 12 ( 4 ) 12 ( 28 ) (
* * * *
F F F
y CT y P
F
profitto realizzato dallimpresa follower
ESERCIZIO 2
Curva di domanda di mercato:
2 1
2 100 ) (
2
50 ) (
q q Q
Q Q P
P
P Q
+
Costo totale:
1 1 1
10 80 ) ( q q CT +
2 2 2
10 80 ) ( q q CT +
(a) COURNOT
CURVE DI ISOPROFITTO
Impresa 1:
1 1 2 1 1 1 1 2 1 1
10 80 )] ( 2 100 [ ) ( ) ( q q q q q CT q q q P + +
80 ) 2 90 ( 2
10 80 2 2 100
1 2
2
1
1 2 1
2
1
1
+
q q q
q q q q q
+ 80 ) 2 90 ( 2
1 2
2
1
0
1
q q q curva di isoprofitto
Impresa 2:
2 2 2 1 2 2 2 2 1 2
10 80 )] ( 2 100 [ ) ( ) ( q q q q q CT q q q P + +
80 ) 2 90 ( 2
10 80 2 2 100
2 1
2
2
2 2 1
2
2
2
+
q q q
q q q q q
+ 80 ) 2 90 ( 2
2 1
2
2
0
2
q q q curva di isoprofitto
FUNZIONI DI REAZIONE
Microeconomia
4
Impresa 1:
max 80 ) 2 90 ( 2 ) (
1 2
2
1 1 1
+ q q q q
0 2 90 4
2 1
1
1
+ q q
dq
d
4
2 90
) (
2
2 1
q
q q funzione di reazione dellimpresa 1
Impresa 2:
max 80 ) 2 90 ( 2 ) (
2 1
2
2 2 2
+ q q q q
0 2 90 4
1 2
2
2
+ q q
dq
d
4
2 90
) (
1
1 2
q
q q funzione di reazione dellimpresa 2
QUANTITA DI EQUILIBRIO
Si risolve il seguente sistema:
4
2 90
4
2 90
1
2
2
1
q
q
q
q
]
]
]
,
,
(
,
\
,
(
j
2 2
2 1
2
1
5 , 22 2 90
4
1
2
1
5 , 22
q q
q q
+
2 2
2 1
4
1
5 , 22
2
1
5 , 22
2
1
5 , 22
q q
q q
15 5 , 22
3
2
*
2
q quantit prodotta dallimpresa 2
15 15
2
1
5 , 22
*
1
q quantit prodotta dallimpresa 1
Le due imprese producono la stessa quantit ed hanno quindi stessi profitti.
+ + 30 15 15
* *
1
*
2
q q Q output totale
40 ) 30 ( 2 100 ) (
* *
Q P P prezzo di equilibrio
370 ) 15 ( 10 80 ) 15 ( 40 ) (
*
1 1
*
1
* *
1
q CT q P profitto dellimpresa 1
370 ) 15 ( 10 80 ) 15 ( 40 ) (
*
2 2
*
2
* *
2
q CT q P profitto dellimpresa 2
(b) STACKELBERG: limpresa 1 la leader, limpresa 2 la follower. Limpresa follower si
comporter esattamente come nel modello di Cournot, ossia massimizza il proprio profitto date le
scelte dellimpresa leader. La sua funzione di reazione quella determinata al punto precedente:
4
2 90
) (
1
1 2
q
q q
Limpresa leader massimizza il proprio profitto sapendo che limpresa 2 si comporter da follower:
max 80
4
2 90
2 90 2 80 ) 2 90 ( 2 ) (
1
1 2
1 1 2
2
1 1 1
(
,
\
,
(
j
+ + q
q
q q q q q
80 45 80 45 90 2
1
2
1
2
1 1 1
2
1
+ + + q q q q q q
Microeconomia
5
0 45 2
1
1
1
+ q
dq
d
5 , 22
2
45
*
1
q quantit prodotta dallimpresa leader
25 , 11
4
) 5 , 22 ( 2 90
*
2
q quantit prodotta dallimpresa follower
+ + 75 , 33 25 , 11 5 , 22
* *
1
*
2
q q Q output totale
5 , 32 ) 75 , 33 ( 2 100 ) (
* *
Q P P prezzo di equilibrio
25 , 426 ) 5 , 22 ( 10 80 ) 5 , 22 ( 5 , 32 ) (
*
1 1
*
1
* *
1
q CT q P profitto dellimpresa 1
125 , 173 ) 25 , 11 ( 10 80 ) 25 , 11 ( 5 , 32 ) (
*
2 2
*
2
* *
2
q CT q P profitto dellimpresa 2
ESERCIZIO 3
280
*
P prezzo di equilibrio
Curva di domanda spezzata:
Q Q P 310 ) ( per P > 280
Q Q P 4 400 ) ( per P < 280
L a domanda si spezza in corrispondenza di una quantit pari a:
30
3
90
4 400 310 Q Q Q
In corrispondenza dellangolo della curva di domanda, la curva del ricavo marginale presenta un
punto di discontinuit saltando da 250 a 160:
TRATTO DELLA DOMANDA PIU ELASTICO Q Q P 310 ) (
2
310 ) 310 ( ) ( ) ( Q Q Q Q Q P Q RT
250 ) 30 ( 2 310 ) 30 (
2 310 ) (
1
1
MR
Q Q MR
TRATTO DELLA DOMANDA MENO ELASTICO Q Q P 4 400 ) (
2
4 400 ) 4 400 ( ) ( ) ( Q Q Q Q Q P Q RT
160 ) 30 ( 8 400 ) 30 (
8 400 ) (
2
2
MR
Q Q MR
(a) IMPRESA A:
) 30 ( 250
1
MR MC
A
.
Limpresa A produrr quindi:
30
*
A
q unit del bene,
le vender al prezzo di mercato di 280, sosterr costi totali pari a:
7500 ) 30 ( 250 ) (
250 ) (
*
A
q CT
q q CT
A
A A A
e realizzer profitti pari a :
900 7500 ) 30 ( 280 ) (
* * * *
A A A A
q CT q P
(b) IMPRESA B:
Microeconomia
6
) 30 ( 160
2
MR MC
B
.
Limpresa B produrr quindi:
30
*
B
q unit del bene,
le vender al prezzo di mercato di 280, sosterr costi totali pari a:
4800 ) 30 ( 160 ) (
160 ) (
*
B B
B B B
q CT
q q CT
e realizzer profitti pari a :
3600 4800 ) 30 ( 280 ) (
* * * *
B B B B
q CT q P
Graficamente:
P
MR
1
250 MC
A
160 MC
B
MR
2
30 Q
(c) Cosa succede se: 2500
B A
CF CF ?
Limpresa A esce dal mercato, in quanto produrrebbe in perdita:
1600 2500 7500 ) 30 ( 280 ) (
* * * *
A A A A
q CT q P ,
limpresa B rimane sul mercato e realizza profitti pari a:
1100 2500 4800 ) 30 ( 280 ) (
* * * *
B B B B
q CT q P
(d) Adesso tutte le imprese presenti sul mercato tranne limpresa A hanno un costo marginale pi
basso. Cambia il prezzo di equilibrio del mercato.
MC = 80
Microeconomia
7
240 ) 40 ( 4 400
40
8
320
80 8 400
*
*
2
P
Q
Q
MC MR
Limpresa A esce dal mercato se non riesce ad abbassare i suoi costi. Infatti il nuovo prezzo di
equilibrio inferiore al suo costo marginale.
Graficamente:
P
MR
1
250 MC
A
240
MR
2
80 MC
B
40 Q
Microeconomia
1
Concorrenza perfetta
1. La funzione di costo di unimpresa che opera in un regime di concorrenza perfetta :
200 2 ) (
2
+ = q q CT . Determinate la sua curva di offerta.
2. La funzione di costo di breve periodo di unimpresa che opera in un regime di concorrenza
perfetta : 5 30 8 ) (
2 3
+ + = q q q q CT .
(a) Determinate la funzione del costo marginale: Cma(q).
(b) Determinate la funzione del costo medio variabile: CVme(q).
(c) Per quali livelli delloutput il costo medio variabile decrescente? Per quali livelli delloutput il
costo medio variabile crescente?
(d) Qual il prezzo al di sotto del quale limpresa cessa la produzione?
3. Supponete che esistano 10000 consumatori aventi tutti la stessa curva di domanda inversa
pari a
d
i
q P = 24 ed inoltre che vi siano 2000 imprese aventi tutte la stessa curva di offerta inversa
pari a
s
j
q P = .
(a) Determinate le curve di domanda e di offerta di mercato, la quantit di equilibrio del bene e il
prezzo di mercato.
(b) Supponendo che ogni impresa operante in concorrenza perfetta abbia una curva dei costi medi:
q
q
q Cme
8
2
) ( + = , calcolate la quantit prodotta dalla singola impresa.
(c) Lequilibrio determinato nel punto precedente sostenibile nel lungo periodo? Determinate
lequilibrio di lungo periodo. Quante imprese operano sul mercato adesso?
4. Considerate la seguente funzione di costo per ogni impresa che opera in un regime di
concorrenza perfetta: q q q q CT 50
2
1
) (
2 3
+ = . Il prezzo di mercato di breve periodo, P
*
, uguale
a 60.
(a) Determinate la quantit prodotta da ogni singola impresa nel breve periodo.
(b) Data la funzione di domanda di mercato: 8000 100 ) ( + = P P Q
d
, determinate il numero di
imprese presenti sul mercato nel breve periodo.
(c) Determinate nel lungo periodo il prezzo di equilibrio ed il numero di imprese presenti sul
mercato.
5. Consideriamo unindustria perfettamente concorrenziale. Tutte le imprese operanti
nellindustria hanno la seguente funzione di costo:
1 ) (
2
+ = q q CT per q > 0
CT(0) = 0.
Supponiamo che inizialmente la curva di domanda di mercato sia p p D = 52 ) ( . (Loutput di
unimpresa non deve essere necessariamente un numero intero, ma il numero delle imprese deve
essere intero).
(a) Determinare la curva di offerta di una singola impresa nel breve periodo.
(b) Se nellindustria sono presenti n imprese, quale la curva di offerta dellindustria?
(c) Determinare, in equilibrio di lungo periodo, il prezzo di equilibrio, la quantit prodotta da
ciascuna impresa, loutput di equilibrio dellindustria ed il numero di imprese presenti sul
mercato.
Microeconomia
2
(d) Supponiamo ora che la curva di domanda si sposti a p p D = 5 , 52 ) ( . Determinare il numero di
imprese presenti nellindustria, il prezzo e la quantit prodotta da ciascuna impresa in equilibrio
e i profitti di ciascuna impresa.
(e) Supponiamo ora che la curva di domanda si sposti a p p D = 53 ) ( . Determinare il numero di
imprese presenti nellindustria, il prezzo e la quantit prodotta da ciascuna impresa in equilibrio
e i profitti di ciascuna impresa.
Microeconomia
1
ESERCIZIO 1
200 2 ) (
2
+ q q CT
In concorrenza perfetta, la curva di offerta dellimpresa coincide con il tratto crescente del costo
marginale che giace al di sopra del costo medio variabile nel breve periodo.
q q CVme 2 ) (
q q Cma 4 ) (
In questo caso il costo marginale sempre al di sopra del costo medio variabile per 0 q . Infatti
rappresentando graficamente le curve del costo medio variabile e del costo marginale:
CVme Cma(q)
Cma CVme(q)
q
La curva di offerta individuale di breve periodo quindi:
P = Cma(q)
P = 4q curva di offerta inversa
4
) (
P
P q
s
ESERCIZIO 2
5 30 8 ) (
2 3
+ + q q q q CT
(a) COSTO MARGINALE:
30 16 3 ) (
2
+ q q q Cma
(b) COSTO MEDIO VARIABILE:
30 8 ) (
2
+ q q q CVme
(c) Il costo medio variabile decrescente nel tratto in cui giace al di sopra del costo marginale,
minimo nel punto in cui interseca il costo marginale, crescente nel tratto che giace al di sotto
del costo marginale:
quando CVme(q) > Cma(q) il costo medio variabile decrescente
4 0 0 8 2 30 16 3 30 8
2 2 2
< < < + > + q q q q q q q
quando CVme(q) < Cma(q) il costo medio variabile crescente
4 0 8 2 30 16 3 30 8
2 2 2
> > + < + q q q q q q q
(d) Limpresa cessa la produzione per un prezzo al di sotto del costo medio variabile minimo.
CVme(q) minimo quando CVme(q) = Cma(q)
ci avviene per q = 4 (cfr. punto c), CVme(q)min = CVme(4) = (4) 8(4) +30 = 14
Microeconomia
2
Quindi per P > 14 limpresa produce
per P < 14 limpresa cessa la produzione.
ESERCIZIO 3
Curva di domanda individuale (inversa):
d
i
q P 24 con i =1, , 10000
Curva di offerta individuale (inversa):
s
j
q P con j = 1, , 2000.
(a) CURVA DI DOMANDA DI MERCATO: la somma orizzontale delle curve di domanda
individuale dei consumatori:
10000
1
) (
i
d
i
d
q P Q
P q
d
i
24 , poich i consumatori sono tutti identici ed hanno la stessa funzione di domanda:
P q P Q
d
i
d
10000 240000 10000 ) (
CURVA DI OFFERTA DI MERCATO: la somma orizzontale delle curve di offerta
individuale delle imprese:
2000
1
) (
j
s
j
s
q P Q
P q
s
j
, poich le imprese sono tutte identiche ed hanno la stessa funzione di offerta:
P q P Q
s
j
s
2000 2000 ) (
EQUILIBRIO DI MERCATO:
12000
240000
2000 10000 240000 ) ( ) ( P P P P Q P Q
s d
20
*
P prezzo di mercato
40000 ) 20 ( 2000 ) ( ) (
* * *
P Q P Q Q
d s
quantit di equilibrio
(b) Costo medio:
q
q
q Cme
8
2
) ( + per ogni impresa
8
2
8
2
) (
2
+
(
(
,
\
,
,
(
j
+
q
q
q
q
q CT
q
q
dq
q dCT
q Cma
2
2 ) (
) (
La singola impresa produce la quantit in corrispondenza della quale il prezzo di mercato pari
al suo costo marginale:
q P q Cma P
* *
) (
20
*
q .
NB Gi lo sapevamo, in realt, perch lesercizio dava la curva di offerta individuale della
singola impresa, che altro non che il tratto del costo marginale al di sopra del costo medio
variabile. Inoltre, essendo
2
) (
q
q CVme una retta con inclinazione pari a
2
1
(minore
dellinclinazione del costo marginale che pari a 1), il costo marginale sempre al di sopra del
costo medio variabile, quindi la curva di offerta la retta del costo marginale.
Microeconomia
3
(c) Lequilibrio determinato al punto precedente non sostenibile nel lungo periodo. Per vedere
ci, bisogna calcolare se ci sono extra-profitti:
0 192 8
2
) 20 (
) 20 ( 20 ) (
2
* * * *
>
]
]
]
,
,
+ q TC q P
In equilibrio di lungo periodo le imprese realizzano extra-profitti nulli, ossia lequilibrio di
lungo periodo caratterizzato dalluguaglianza tra prezzo, costo marginale e costo medio ossia
in corrispondenza del costo medio minimo. Quindi calcoliamo la quantit in corrispondenza
della quale il costo medio minimo ed il prezzo di equilibrio proprio pari al costo medio
minimo:
0
2
16
0
8
2
8
2
) ( ) (
2
+
q
q
q
q
q
q
q
q Cma q Cme
4
*
q quantit prodotta dalla singola impresa nel lungo periodo.
Il prezzo di equilibrio :
4
4
8
2
4
) (
* * *
+ P q Cme P
In corrispondenza di un prezzo di mercato pari a 4, la quantit complessivamente domandata dal
mercato :
200000 ) 4 ( 10000 240000 ) 4 (
d
Q
Affinch ci sia equilibrio di mercato, lofferta aggregata deve essere uguale alla domanda
aggregata in corrispondenza del prezzo di equilibrio:
) ( ) ( P Q P Q
s d
dove
*
) ( nq P Q
s
, n il numero di imprese presenti sul mercato (la
nostra incognita). Quindi:
50000
4
200000
4 200000 ) (
*
n n nq P Q
d
ESERCIZIO 4
Funzione del costo totale:
1 ) (
2
+ q q CT per q > 0
CT(0) = 0.
Curva di domanda:
p p Q
d
52 ) (
(a) BREVE PERIODO: la curva di offerta di breve periodo coincide con il tratto del costo
marginale al di sopra del costo medio variabile.
q q CVme
q q Cma
) (
2 ) (
Il costo marginale ed il costo medio variabile sono rette che partono dallorigine. Siccome il
costo marginale ha inclinazione maggiore del costo medio variabile, il costo marginale
sempre al di sopra del costo medio variabile per q > 0. Allora la curva di offerta di breve
periodo data da:
q q p q Cma p 2 ) ( ) (
2
) (
p
p q
s
per p > 0.
(b) Se nellindustria sono presenti n imprese, la curva di offerta dellindustria data da:
Microeconomia
4
2
) (
) ( ) (
p
n p Q
p nq p Q
s
s s
(c) LUNGO PERIODO: nel lungo periodo lequilibrio si ha in corrispondenza di un prezzo pari al
costo medio minimo:
p = Cma(q) = Cme(q) ossia
min
*
Cme p
min
q
q q Cme
1
) ( +
0
1
0
1
1
) (
2
2
2
q
q
q dq
q dCme
1
*
q quantit prodotta da ciascuna impresa.
Il prezzo di equilibrio pari al costo medio minimo:
) (
*
min
*
q Cme Cme p
+ 2 1 1
*
p prezzo di equilibrio.
Per un prezzo pari a 2 la quantit complessivamente domandata e, affinch ci sia equilibrio,
offerta pari a:
50 2 52 ) (
* *
p Q Q
d
Siccome ciascuna impresa produce 1
*
q , sul mercato saranno presenti:
50
1
50
*
*
q
Q
n imprese.
(d) Adesso la curva di domanda :
p p Q
d
5 , 52 ) ( . Vediamo cosa succede se entra unaltra impresa nel mercato. Con n = 51
imprese, la curva di offerta dellindustria diventa:
) ( 51 ) ( p q p Q
s s
. Non essendo cambiata la struttura dei costi delle imprese presenti
nellindustria, la curva di offerta individuale di ciascuna impresa non varia:
2
) (
p
p q
s
. Allora:
p p Q
p
p Q
s
s
5 , 25 ) (
2
51 ) (
.
Affinch ci sia equilibrio, lofferta deve essere uguale alla domanda di mercato:
5 , 52 5 , 26 5 , 52 5 , 25 ) ( ) ( p p p p Q p Q
d s
2 98 , 1
5 , 26
5 , 52
*
< p
Ci vuol dire che, se entrasse una nuova impresa nellindustria, il prezzo di equilibrio
scenderebbe al di sotto del costo medio minimo. Una nuova impresa non entrerebbe in questo
mercato, visto che con la sua entrata si troverebbe a produrre in perdita. Quindi n sar ancora
uguale a 50. La domanda non aumentata a sufficienza da permettere lentrata di altre imprese
nellindustria. Cosa succede al prezzo di equilibrio?
Microeconomia
5
02 , 2
25
5 , 52
5 , 52 25 ) ( ) (
5 , 52 ) (
25 ) (
2
50 ) (
*
p
p p p Q p Q
p p Q
p p Q
p
p Q
d s
d
s
s
Il prezzo di equilibrio adesso maggiore del costo medio minimo.
La quantit prodotta da ciascuna impresa :
01 , 1
2
02 , 2
2
) (
*
*
p
p q
s
e il profitto di ciascuna impresa :
0201 , 0 1 ) 01 , 1 ( ) 01 , 1 ( 02 , 2 ) (
2 * * * *
q CT q p
(e) Adesso la curva di domanda :
p p Q
d
53 ) ( . Vediamo cosa succede se entra unaltra impresa nel mercato. Con n = 51
imprese, la curva di offerta dellindustria diventa:
p p Q
p
p Q
s
s
5 , 25 ) (
2
51 ) (
.
Affinch ci sia equilibrio, lofferta deve essere uguale alla domanda di mercato:
53 5 , 26 53 5 , 25 ) ( ) ( p p p p Q p Q
d s
min
*
2
5 , 26
53
Cme p . Il prezzo di equilibrio uguale al costo medio minimo.
La quantit prodotta da ciascuna impresa :
1
2
2
2
) (
*
*
p
p q
s
e gli extra-profitti di ciascuna impresa sono nulli:
0 1 ) 1 ( ) 1 ( 2 ) (
2 * * * *
q CT q p
Microeconomia - Esercitazione 2
1
ESERCIZI
Quasi-concavit
1. Verificare che la seguente funzione di utilit una funzione quasi-concava:
2 1 2 1
8 4 ) , ( q q q q u + =
) 5 . 0 ; 4 ( ) ; (
2 1
= =
a a a
q q q
) 5 . 1 ; 2 ( ) ; (
2 1
= =
b b b
q q q
Stretta quasi-concavit
2. Verificare che la seguente funzione di utilit una funzione strettamente quasi-concava:
2 1 2 1
) , ( q q q q u =
) 4 ; 5 ( ) ; (
2 1
= =
a a a
q q q
) 10 ; 2 ( ) ; (
2 1
= =
b b b
q q q
Trasformazione monotona
3. Sia data la seguente funzione di utilit:
2 1 2 1
) , ( q q q q u + = ,
dimostrare che la sua trasformazione monotona positiva:
2
2 2 1
2
1
2
2 1
2
2 1
2 ) ( ) , ( q q q q q q u q q v + + = + = =
rappresenta le stesse preferenze.
Saggio marginale di sostituzione
4. Riempite la seguente tavola:
) , (
2 1
q q u ) , (
2 1 1
q q MU ) , (
2 1 2
q q MU ) , (
2 1
q q MRS
2 1
3 2 q q +
2 1
6 4 q q +
2 1
bq aq +
2 1
2 q q +
2 1
ln q q +
2 1
) ( q q v +
2 1
q q
b a
q q
2 1
) 1 )( 2 (
2 1
+ + q q
) )( (
2 1
b q a q + +
b a
q q
2 1
+
Microeconomia
1
ESERCIZIO 1
FUNZIONE QUASI-CONCAVA:
)] ( ), ( min[ ] ) 1 ( [
b a b a
q u q u q q u + per ogni ] 1 , 0 [
2 1 2 1
8 4 ) , ( q q q q u + =
) 5 , 0 ; 4 ( ) ; (
2 1
= =
a a a
q q q 20 ) 5 , 0 ( 8 ) 4 ( 4 ) ( = + =
a
q u
) 5 , 1 ; 2 ( ) ; (
2 1
= =
b b b
q q q 20 ) 5 , 1 ( 8 ) 2 ( 4 ) ( = + =
b
q u
20 ) ( ) ( = =
b a
q u q u
Consideriamo un paniere
c
q che sia una combinazione lineare dei due panieri iniziali:
b a c
q q q ) 1 ( + = per
2
1
=
3
2
2
2
4
2
1
2
1
1 1 1
= + = + =
b a c
q q q
1
2
5 , 1
2
5 , 0
2
1
2
1
2 2 2
= + = + =
b a c
q q q
) ( ) ( 20 ) 1 ( 8 ) 3 ( 4
2
1
2
1
) (
b a b a c
q u q u q q u q u = = = + =
+ =
ESERCIZIO 2
FUNZIONE STRETTAMENTE QUASI-CONCAVA
)] ( ), ( min[ ] ) 1 ( [
b a b a
q u q u q q u > + per ogni ) 1 , 0 (
2 1 2 1
) , ( q q q q u =
) 4 ; 5 ( ) ; (
2 1
= =
a a a
q q q 20 ) 4 ( 5 ) ( = =
a
q u
) 10 ; 2 ( ) ; (
2 1
= =
b b b
q q q 20 ) 10 ( 2 ) ( = =
b
q u
20 ) ( ) ( = =
b a
q u q u
Consideriamo un paniere
c
q che sia una combinazione lineare dei due panieri iniziali:
b a c
q q q ) 1 ( + = per 7 , 0 =
1 , 4 ) 2 ( 3 , 0 ) 5 ( 7 , 0 3 , 0 7 , 0
1 1 1
= + = + =
b a c
q q q
8 , 5 ) 10 ( 3 , 0 ) 4 ( 7 , 0 3 , 0 7 , 0
2 2 2
= + = + =
b a c
q q q
) ( ) ( 20 78 , 23 ) 8 , 5 ( 1 , 4 ] 3 , 0 7 , 0 [ ) (
b a b a c
q u q u q q u q u = = > = = + =
ESERCIZIO 3
TRASFORMAZIONE MONOTONA: bisogna dimostrare che la funzione u e la sua trasformazione v generano un
identico SMS.
2 1 2 1
) , ( q q q q u + = 1
1
1
/
/
2
1
= =
=
q u
q u
SMS
2
2 2 1
2
1
2
2 1
2
2 1
2 ) ( ) , ( q q q q q q u q q v + + = + = = 1
2 2
2 2
/
/
2 1
2 1
2
1
=
+
+
=
=
q q
q q
q v
q v
SMS
Alternativamente considerate due panieri qualsiasi, ad esempio:
) 3 ; 2 ( ) ; (
2 1
= =
a a a
q q q 5 3 2 ) ( = + =
a
q u
) 6 ; 4 ( ) ; (
2 1
= =
b b b
q q q 10 6 4 ) ( = + =
b
q u
Siccome ) ( ) (
b a
q u q u < , il paniere
b
q preferito al paniere
a
q . Vediamo quale l'ordine di preferenza considerando
la funzione v: se la funzione v una trasformazione monotona positiva della funzione u, dobbiamo avere lo stesso
ordine di preferenza. Infatti:
Microeconomia
2
25 ) 3 2 ( ) (
2
= + =
a
q v
100 ) 6 4 ( ) (
2
= + =
b
q v
Siccome ) ( ) (
b a
q v q v < il paniere
b
q preferito al paniere
a
q .
ESERCIZIO 4
) , (
2 1
q q u ) , (
2 1 1
q q MU ) , (
2 1 2
q q MU ) , (
2 1
q q MRS
2 1
3 2 q q + 2 3 2/3
2 1
6 4 q q + 4 6 2/3
2 1
bq aq + a b a/b
2 1
2 q q +
1
1 q
1
1
1 q
2 1
ln q q +
1
1 q 1
1
1 q
2 1
) ( q q v + ) ( '
1
q v 1 ) ( '
1
q v
2 1
q q
2
q
1
q
1 2
q q
b a
q q
2 1
b a
q aq
2
1
1
1
2 1
b a
q bq
( )
1 2
) / ( q q b a
) 1 )( 2 (
2 1
+ + q q ) 1 (
2
+ q ) 2 (
1
+ q ) 2 ( ) 1 (
1 2
+ + q q
) )( (
2 1
b q a q + + ) (
2
b q + ) (
1
a q + ) ( ) (
1 2
a q b q + +
b a
q q
2 1
+
1
1
a
aq
1
2
b
bq ( )
1
2
1
1
) / (
b a
q q b a
Microeconomia - Esercitazione 3
1
ESERCIZI
Scelta ottima e funzione di domanda individuale
1. Data la funzione di utilit:
3 / 2
2
3 / 1
1 2 1
) , ( q q q q u =
determinare le quantit ottime per un consumatore con reddito R pari a 90, nel caso in cui i prezzi
dei beni siano 2
1
= p e 5
2
= p .
Scrivere le funzioni di domanda individuali del bene 1 e del bene 2.
2. Data la funzione di utilit:
2 / 1
2
2 / 1
1 2 1
) , ( q q q q u + =
determinare le quantit ottime per un consumatore con reddito R pari a 120, nel caso in cui i prezzi
dei beni siano 2
1
= p e 3
2
= p .
Scrivere le funzioni di domanda individuali del bene 1 e del bene 2.
3. La tabella sottostante rappresenta prezzi ed utilit marginali di due beni per un certo
consumatore in corrispondenza di una data combinazione delle quantit dei due beni.
Beni
A B
10 5 Prezzo
20 30 Utilit
marginale
a) Calcolare le utilit marginali ponderate dei due beni.
b) Dire se la combinazione individuata costituisce una posizione di equilibrio del consumatore.
c) Nel caso non si tratti di una posizione di equilibrio, dire se il consumatore tender a cedere A e
acquistare B o viceversa.
4. E' sabato pomeriggio e Giovanni si trova in Piazza di Spagna con Francesca. Di fronte a loro, c'
un fast food e nella stradina accanto una tea room. I due non riescono a mettersi d'accordo su
dove andare. La funzione di utilit di Giovanni
G
U , che si trova a scegliere tra il consumo di
hamburger h e di dolci d, la seguente:
2 / 1 2 / 1
d h U
G
= ,
mentre la funzione di utilit di Francesca
F
U :
2 / 1 2 / 1
) 2 ( d h U
F
= .
Il prezzo di un dolce,
d
p , di 5000 lire; il prezzo di un hamburger,
h
p , di 4000 lire. Giovanni ha
nel suo portafoglio 20000 lire, mentre Francesca ne ha 40000.
a) Supponendo che ognuno dei due ragazzi paga per se stesso e che possano scegliere di andare in
un solo posto, determinate dove vorrebbe andare Giovanni e dove vorrebbe andare Francesca.
b) Mentre stanno ancora discutendo, arriva Alfredo che propone loro di andare in una caffetteria,
che ha a disposizione sia hamburger che dolci agli stessi prezzi. Dite se Giovanni e/o Francesca
accetteranno l'offerta e, in caso positivo, quanto consumeranno di dolci e/o di hamburger.
Microeconomia - Esercitazione 3
2
c) Alfredo ha a sua volta una funzione di utilit
A
U uguale a quella di Giovanni. Siccome Alfredo
ha lasciato i soldi a casa, far mettere in conto la sua consumazione. Determinate quanto dovr
restituire Alfredo nell'ipotesi che la sua soddisfazione dopo la consumazione sia pari a 5
*
=
A
U .
Perfetti sostituti
5. Determinare la scelta ottima del consumatore con funzione di utilit:
2 1 2 1
) , ( q q q q u + =
e reddito R pari a 90, nel caso in cui:
a) 1
1
= p e 2
2
= p ,
b) 3
1
= p e 2
2
= p ,
c) 2
1
= p e 2
2
= p .
Quale la funzione di domanda del bene 1?
Perfetti complementi
6. Determinare la scelta ottima del consumatore con funzione di utilit:
{ }
2 1 2 1
, min ) , ( q q q q u =
e reddito R pari a 100, nel caso in cui:
a) 3
1
= p e 5
2
= p ,
b) 5
1
= p e 5
2
= p ,
c) 15
1
= p e 5
2
= p .
Quale la funzione di domanda del bene 1?
Microeconomia
1
ESERCIZIO 1
max
3 / 2
2
3 / 1
1 2 1
) , ( q q q q u
sub
2 2 1 1
q p q p R +
) ( ) , , (
2 2 1 1
3 / 2
2
3 / 1
1 2 1
q p q p R q q q q L +
Condizioni del primo ordine:
0
1
q
L
1
3 / 2
2
3 / 2
1
3
1
p q q
(1)
0
2
q
L
2
3 / 1
2
3 / 1
1
3
2
p q q
(2)
0
L
2 2 1 1
q p q p R + (3)
Dividendo membro a membro la (1) e la (2), si ottiene:
2
1
1
2
2
1
p
p
q
q
che esprime la condizione di equilibrio:
2
1
p
p
SMS , da cui:
1
2
1
2
2 q
p
p
q (4).
Sostituendo la (4) nella (3) si ottiene:
,
_
+
1
2
1
2 1 1
2 q
p
p
p q p R e risolvendo rispetto a
1
q , si ottiene la funzione di domanda individuale del bene 1:
1
2 1 1
3
1
) , , (
p
R
R p p q
d
Sostituendo
1
q appena determinato nella (4), si ottiene la funzione di domanda individuale del bene 2:
2
2 1 2
3
2
) , , (
p
R
R p p q
d
.
Per R = 90, 2
1
p e 5
2
p , le quantit ottime del bene 1 e del bene 2 sono:
15
2
90
3
1
) 90 , 5 , 2 (
1
*
1
d
q q
12
5
90
3
2
) 90 , 5 , 2 (
2
*
2
d
q q
ESERCIZIO 2
max
2 / 1
2
2 / 1
1 2 1
) , ( q q q q u +
sub
2 2 1 1
q p q p R +
) ( ) , , (
2 2 1 1
2 / 1
2
2 / 1
1 2 1
q p q p R q q q q L + +
Condizioni del primo ordine:
0
1
q
L
1
2 / 1
1
2
1
p q
(1)
0
2
q
L
2
2 / 1
2
2
1
p q
(2)
0
L
2 2 1 1
q p q p R + (3)
Dividendo membro a membro la (1) e la (2), si ottiene:
2
1
2 / 1
1
2
p
p
q
q
,
_
,
_
(4).
Sostituendo la (4) nella (3) si ottiene:
1
2
2
1
2 1 1
q
p
p
p q p R
,
_
+ e risolvendo rispetto a
1
q , si ottiene la funzione di domanda individuale del bene 1:
) (
) , , (
2 1 1
2
2 1 1
p p p
R p
R p p q
d
+
Sostituendo
1
q appena determinato nella (4), si ottiene la funzione di domanda individuale del bene 2:
) (
) , , (
2 1 2
1
2 1 2
p p p
R p
R p p q
d
+
.
Per R = 120, 2
1
p e 3
2
p , le quantit ottime del bene 1 e del bene 2 sono:
36
) 3 2 ( 2
) 120 ( 3
) 120 , 3 , 2 (
1
*
1
+
d
q q
16
) 3 2 ( 3
) 120 ( 2
) 120 , 3 , 2 (
2
*
2
+
d
q q
ESERCIZIO 3
a) UTILITA' MARGINALI PONDERATE
L'utilit marginale ponderata del bene A :
2
10
20
A
A
p
MU
L'utilit marginale ponderata del bene B :
6
5
30
B
B
p
MU
b) POSIZIONE DI OTTIMO DEL CONSUMATORE
La posizione di ottimo si ha in corrispondenza del punto in cui le utilit marginali ponderate dei due beni sono uguali.
Essendo diverse, non una posizione di ottimo.
c) Essendo l'utilit marginale ponderata del bene A minore dell'utilit marginale ponderata del bene B, il consumatore
cede il bene A ed acquista il bene B.
ESERCIZIO 4
a) In entrambi i casi U = 0, hanno utilit positiva solo consumando entrambi i beni.
b) Sia Giovanni che Francesca accetteranno la proposta di Alfredo.
GIOVANNI:
max
2 / 1 2 / 1
d h U
G
sub d h 5000 4000 20000 +
Condizione di ottimo:
5000
4000
SMS
5
4
2
1
2
1
2 / 1 2 / 1
2 / 1 2 / 1
d h
d h
da cui:
h d
5
4
, sostituendo nel vincolo di bilancio e risolvendo per h si ottiene la quantit ottima di hamburger per Giovanni:
h h
5
4
5000 4000 20000 +
5 , 2
8000
20000
*
h
Microeconomia
3
e la quantit ottima di dolci per Giovanni :
2 5 , 2
5
4
*
d
FRANCESCA
max
2 / 1 2 / 1
) 2 ( d h U
F
sub d h 5000 4000 40000 +
Condizione di ottimo:
5000
4000
SMS
5
4
2 ) 2 (
2
1
) 2 (
2
1
2 / 1 2 / 1
2 / 1 2 / 1
d h
d h
da cui:
h d
5
4
, sostituendo nel vincolo di bilancio e risolvendo per h si ottiene la quantit ottima di hamburger per Francesca:
h h
5
4
5000 4000 40000 +
5
8000
40000
*
h
e la quantit ottima di dolci per Francesca :
4 5
5
4
*
d
c) ALFREDO:
Siccome ha la stessa funzione di utilit di Giovanni, anche le funzioni di domanda di Alfredo saranno uguali a quelle di
Giovanni. L'incognita adesso il reddito:
8000
A
A
R
h
10000 5
4
A
A A
R
h d
Ci chiediamo quanto spende Alfredo se vuole conseguire un'utilit pari a 5:
2 / 1 2 / 1
2 / 1 2 / 1
10000 8000
,
_
,
_
A A
A A A
R R
d h U
5
80000000
2
A
R
da cui:
44721 80000000 5
A
R
ESERCIZIO 5
2 1 2 1
) , ( q q q q u +
a) 1
1
p e 2
2
p , poich il prezzo del bene 1 minore del prezzo del bene 2, essendo i due beni per il
consumatore perfetti sostituti, il consumatore spender tutto il suo reddito nell'acquisto del bene 1. Quindi:
90
1
90
*
1
q
0
*
2
q
b) 3
1
p e 2
2
p , poich il prezzo del bene 2 minore del prezzo del bene 1, il consumatore spender tutto il
suo reddito nell'acquisto del bene 2:
0
*
1
q
45
2
90
*
2
q
Microeconomia
4
c) 2
1
p e 2
2
p . In questo caso la curva di indifferenza coincidente con il vincolo di bilancio, quindi le
quantit ottime del bene 1 e del bene 2 sono qualsiasi quantit compresa tra 0 e 45 che soddisfano il vincolo di bilancio.
FUNZIONE DI DOMANDA DEL BENE 1:
'
>
< <
<
2 1
2 1
1
1
2 1
1
2 1 1
0
0 ) , , (
p p
p p
p
R
q
p p
p
R
R p p q
d
p
1
q
1
R/p
2
p
2
Microeconomia
5
ESERCIZIO 10
{ }
2 1 2 1
, min ) , ( q q q q u
I beni vengono consumati in rapporto di 1 a 1 (in uguali quantit), indipendentemente dal prezzo relativo dei due beni.
q q q
2 1
dal vincolo di bilancio:
q p q p R
2 1
+ . Le funzioni di domanda individuale del bene 1 e del bene 2 sono:
2 1
2 1 2 2 1 1
) , , ( ) , , (
p p
R
R p p q R p p q
d d
+
a) 3
1
p e 5
2
p
5 , 12
5 3
100
*
2
*
1
+
q q
b) 5
1
p e 5
2
p
10
5 5
100
*
2
*
1
+
q q
c) 15
1
p e 5
2
p
5
5 15
100
*
2
*
1
+
q q
ESERCIZI
1) Data la funzione di utilit U(x
1
x
2
)= x
1
x
2
2
, sapendo che P
1
= 3 e P
2
= 4 determinare il reddito
del consumatore sapendo che la quantit domandata del bene 1 (x
1
*) pari a 10.
2) Dato un consumatore con utilit U(x
1,
x
2
) = x
1
,x
2
e vincolo di bilancio:
3 x
1
+ 2 x
2
= 12, calcolare leffetto di sostituzione per il bene x
1
,per p
1
= 2.
ESERCIZI
1) Data la funzione di utilit U(x
1
x
2
)= x
1
x
2
2
, sapendo che P
1
= 3 e P
2
= 4
determinare il reddito del consumatore sapendo che la quantit domandata del bene 1
(x
1
*) pari a 10.
In equilibrio il saggio marginale di sostituzione in valore assoluto uguale al
reciproco del rapporto tra i prezzi (SMS=Umg
1
/Umg
2
= P
1
/ P
2)
quindi :
Cio in equilibrio
u(x
1
, x
2
)/x
1
/u(x
1
, x
2
)/x
2
= 3/4
ma
u(x
1
, x
2
)/x
1
/u(x
1
, x
2
)/x
2
= x
2
2
/ 2 x
1
x
2
quindi
x
2
2
/ 2 x
1
x
2
= 3/4
x
2
/ 2 x
1
= 3/4
essendo x
1
=10 in equilibrio si ha:
x
2
= 3/4 (2 x
1
)= 3/2 x
1
x
2
= 3/2 (10)= 30/2= 15
Il reddito del consumatore
m=15 X 4 + 3 X 10= 90
u(x
1
, x
2
)/ x
1
/ u(x
1
, x
2
)/ x
2
= p
1
/p
2
2) Dato un consumatore con utilit U(x
1,
x
2
) = x
1
,x
2
e vincolo di bilancio:
3 x
1
+ 2 x
2
= 12, calcolare leffetto di sostituzione per il bene x
1
,per p
1
= 2.
Soluzione:
dato
x
2
*
/
x
1
*= 3/2
x
2
*= 3/2 x
1
*
dato il vincolo di bilancio
3 x
1
+ 2 X 3/2 x
1
*
= 12
x
1
*
=12/6=2
x
2
*= 3
Il nuovo reddito tale che ai nuovi prezzi sia possibile acquistare esattamente x
1
*
e x
2
*
m= p
1
x
1
*+ p
2
x
2
*= 2 X 2 + 2 X 3 = 4 + 6 = 10
quindi, dato che ai nuovi prezzi Umg
2
/Umg
1
= x
1
*
/
x
2
*= 2/2:
x
1
*
= x
2
*
2 x
1
+ 2 x
2
= 10
x
1
*
s
= 2,5
x
2
*=2,5
Leffetto di sostituzione
x
1
*
s
- x
1
*
= 2,5 - 2= 0,5
u(x
1
, x
2
)/ x
1
/ u(x
1
, x
2
)/ x
2
= p
1
/p
2
3) Dato un consumatore con utilit
U(x
1
x
2
)= x
1
x
2
2
e vincolo di bilancio
4 x
1
+ 2 x
2
= 24,
calcolare leffetto di prezzo e sostituzione per il bene x
2
,per p
2
= 4 e .rappresentare
graficamente il risultato
SOLUZIONE
In equilibrio
u(x
1
, x
2
)/x
1
/u(x
1
, x
2
)/x
2
= 4/2
ma
u(x
1
, x
2
)/x
1
/u(x
1
, x
2
)/x
2
= x
2
2
/ 2 x
1
x
2
quindi
x
2
2
/ 2 x
1
x
2
= 4/ 2
x
2
/ 2 x
1
= 2
In equilibrio
x
2
*= 2 X 2 x
1
x
2
*= 4 x
1
dato il vincolo di bilancio
4 x
1
+ 2 X 4 x
1
*
= 24
x
1
*=24/12=2
e
x
2
*= 8
Per p
2
= 4 leffetto prezzo sulla quantit domandata del bene x
2
:
x
2
/ 2 x
1
= 4/ 4
quindi
4 X
2 x
1
*+ 4 x
1
*= 24
x
1
*=24/12=2
x
2
*= 4
Leffetto prezzo pari a - 4
Il nuovo reddito tale che ai nuovi prezzi sia possibile acquistare esattamente x
1
*
e x
2
*
m= p
1
x
1
*+ p
2
x
2
*= 4 X 2 + 4 X 8 = 8 + 32 = 40
quindi, dato che ai nuovi prezzi Umg
2
/Umg
1
= x
2
*
/
/2x
1
*= 4/4:
4 2x
1
+ 4 x
1
= 40
x
1
*= 40/12=10/3
p
1
x
1
*+ p
2
x
2
*= 4 X 10/3 + 4 x
2
* = 40
x
2
*= 40/4 4 /4 X10/3 = 10-10/3= 20/3
Leffetto di sostituzione
x
2
*
x
2
*= 20/3 8= - 4/3
Leffetto di reddito - 8/3
x
1
10
6
2
E. R. E. S.
6 10 12
x
2
=4 x
2
= 20/3 x
2
=8 x
2
E. P.= 4
E.S. = 20/3 - 8 = - 4/3
E.R.= - 8/3