Riassunto Schopenhauer
Riassunto Schopenhauer
Riassunto Schopenhauer
tutte apparenze illusorie come quelle che popolano i sogni. Riferimenti letterari
a poeti che hanno utilizzato metafore della vita come sogno, sono Shakespeare
nella Tempesta(noi siamo della stessa materia di cui sono fatti i sogni) e
Caldern de la Barca ne La vita un sogno.
La vita , come la sperimentiamo attraverso la rappresentazione, illusoria e
ingannevole.
A differenza di Kant che aveva ritenuto inconoscibile la cosa in s,
Schopenhauer pensa che l'uomo possa superare la trama superficiale
dell'esperienza per attingere la vera realt. Egli individua nel corpo l'unico
modo di raggiungere la conoscenza della cosa in s poich esso ha una duplice
valenza: da un lato un oggetto tra gli oggetti che quindi rientra nel mondo
fenomenico; dall'altro anche la sede in cui si manifesta una forza
assolutamente irriducibile alla rappresentazione, sotto questo aspetto il corpo
espressione di volont.
Attraverso il corpo ognuno di noi sente che l'essenza del proprio io costituita
dalla volont di vivere, un impulso forte e irresistibile. Schopenhauer arriva a
sostenere che la volont scoperta a fondamento del proprio essere
l'essenza profonda di tutto l'universo.
Tutte le attivit che mirano allaffermazione della propria individualit sono per
Schopenhauer manifestazioni della nostra voglia di vivere, che si esprime
attraverso i nostri impulsi: quello di mangiare (espressione del bisogno di
mantenerci in vita), o il desiderio sessuale, che rappresenta listinto della
continuazione della specie.
Superato il velo di Maya scopriamo che lessenza del nostro essere volont,
desiderio di vivere.
Questa non per limitata alla natura umana, ma si estende a tutte le cose.
Tutto nelluniverso animato da un irresistibile impeto che si esprime in ogni
azione
delle
cose.
Schopenhauer, dopo averla scoperta, delinea le caratteristiche di questa
volont. Essa inconsapevole, un impulso naturale che esiste da prima ancora
della nascita della coscienza; eterna, poich in distruttibile e va al di l del
tempo; ed cieca, poich non ha nessun fine o scopo, se non quello di esistere
e affermare se stessa, senza una ragione che la giustifichi.
LA VITA COME CONTINUO OSCILLARE TRA DESIDERIO E NOIA
Dal fatto che la volont essenza del mondo, deriva una conseguenza
drammatica, infatti, se la vita solo un cieco impulso per potenziare se stessa,
essa anche dolore. Schopenhauer si rende conto che gli uomini sono di
natura carenti, perch in essi la volont si oggettiva sempre in modi finiti,
che permettono di soddisfare i propri bisogni solo temporaneamente.
Proprio per questo luomo destinato a una continua ricerca della felicit, che
per sar sempre insaziabile, e quindi fonte di inquietudine perenne.
Data questa natura carente luomo riesce a raggiungere una soddisfazione
solo temporanea. Il piacere un piccolo intervallo tra un dolore e un altro,
perch soddisfatto un bisogno presto ne nascer in noi uno nuovo, fonte di
inquietudine.
Oltre il dolore, la nostra esistenza anche caratterizzata dallesistenza della
noia, ovvero un sensazione di vuoto che nasce quando si allenta in noi la
costante tensione per la soddisfazione di un desiderio.
La conclusione del filosofo quindi che nel mondo prevale il dolore, e che i
brevi intervalli di piacere fanno si che la nostra vita sia un pendolo tra
sofferenza e noia.
L'ESPERIENZA ESTETICA COME PRIMA VIA DI LIBERAZIONE DAL
DOLORE DELL'ESISTENZA
Comprendendo che l'essenza della vita la volont si pu ora intraprendere il
cammino per la redenzione, attuabile solo con l'impegno a sradicare il volere.
Tale percorso di annullamento della volont comprende tre passi che sciolgono
l'uomo dalla catena dei bisogni: l'arte, la morale e l'ascesi. La prima forma
di liberazione dal dolore ci data dall'esperienza estetica poich leggendo un
libro o ascoltando musica, l'uomo dimentica se stesso e il proprio dolore. La sua
contemplazione disinteressata, riesce a sottrarsi a tempo, spazio e legami di
causalit e pertanto non soggetta a desiderio. L'esperienza artistica annulla il
nostro rapporto interessato col mondo che porta solo al dolore e, al contrario,
permette di guardare alla dimensione ideale della realt rappresentando un
"quietivo" per la volont. Schopenhauer riconosce inoltre all'esperienza
estetica una funzione catartica che si oggettiva nella tragedia, da egli
considerata la forma d'arte pi elevata. La messa in scena di passioni e dolori
in qualche modo rende universali le emozioni provate dagli uomini che cos
comprendono che il proprio dolore non che il riflesso del dolore di ogni essere
vivente. L'uomo grazie alla tragedia "scarica" gli effetti pi negativi delle
passioni e "depotenzia" la stessa volont. Un ruolo importante in ambito
estetico detiene la musica che ritenuta dal filosofo come indipendente dal
mondo fenomenico perch non esprime questa o quell'emozione ma
l'emozione in generale facendo raggiungere all'uomo la verit delle cose. Essa
stata definita da Schopenhauer una "metafisica in suoni" in quanto ci
permette di raggiungere la dimensione noumenica della realt.