Condensato Bose Einstein
Condensato Bose Einstein
Condensato Bose Einstein
Guido Cioni
6 gennaio 2011
Introduzione
In questo breve articolo lautore si propone di analizzare il fenomeno della condensazione di Bose-Einstein , teorizzata nel 1924 dal sico indiano
Satyendra Nat Bose e dal noto sico Albert Einstein. Il primo aveva inviato
nel 1924 un articolo ad Einstein in cui , trattando i fotoni come particelle
identiche, era riuscito a derivare la legge di Planck per la radiazione di corpo
nero : no ad allora il problema del corpo nero era stato arontato invano
in quanto la ricerca teorica aveva portato a delle formule valide sono in particolari regimi di frequenze ( Legge di Wien e Legge di Rayleigh-Jeans ) .
Einstein teorizzo che ,in un gas formato da particelle indistinguibili , un abbassamento della temperatura porta alloccupazione , da parte degli atomi ,
di un solo livello energetico possibile , quello di energia nulla. Questo comportamento singolare ipotizza un nuovo stato di aggregazione della materia,
detto BEC (Bose-Einstein Condensate ) .
Prima di arontare il problema vero e proprio e necessario elencare i postulati e le principali proprieta delle statistiche quantistiche , soermandoci
sulla Statistica di Bose-Einstein. Le statistiche quantistiche, o pi generalmente la meccanica quantistica, vennero introdotte per sopperire ad alcuni
problemi sostanziali che erano emersi negli anni durante lo studio dei comportamenti a livello subatomico in alcune particelle. Gli esperimenti1 (che
non verranno ivi discussi) misero in dubbio la vecchia sica corpuscolare che
considerava le particelle alla stregua di pura materia inerte : la meccanica quantistica ipotizzava che ad ogni particella fosse associata unonda di
materia identicata dallimpulso p associato a questa. Non si trattava di
rivoluzionare lintero impianto della sica ma di estenderne la validita anche
a livello subatomico : come la Dinamica rappresentava il limite della Relativita Generale , cos la meccanica quantistica generalizzava la meccanica
1
Wi =
(Ni + gi 1)!
i
Ni !(gi 1)!
(2)
Lo stato pi
u probabile si trova massimizzando W e dunque basta trovare i
valori per cui d ln W = 0 , dato che il logaritmo e una funzione monotona.
Si tratta quindi di massimizzare la funzione W sui vincoli di conservazione
dellenergia totale del numero di particelle.
ln W = 0
d
(3)
i Ni = N
i u i Ni = U
Il problema si risolve con i moltiplicatori di Lagrange : senza eseguire tutti i calcoli ( basta utilizzare lapprossimazione di Sterling e utilizzare il
moltiplicatori e ) si riporta il risultato nale.
n
0i = Ni0 /gi =
1
e(ui )
(4)
puo calcolare considerando il volume di una calotta sferica nello spazio delle
fasi, ovvero
4V p2 dp
(6)
g(p) dp =
h3
Questa equazione non tiene conto pero della degenerazione dei domini per
cui il valore p = 0 e un valore permesso alle particelle. La relazione si
corregge quindi aggiungendo una funzione (p) che tiene conto della nuova
degenerazione.
4V p2
g(p) =
+ (p)
(7)
h3
Il numero di particelle si ottiene quindi sostituendo la (7) nella seguente, che
si ottiene estendendo al continuo la (4) .
4V
p2
e/kT
0
N=
n
i gi = n
g(p) dp = 3
dp
+
2
h
1 e/kT
ep /2mkT e/kT 1
i
(8)
mu/kT
Denendo la fugacita come z e
si ottiene
4V
z
x2
3/2
+ 3 (2mkT )
N = N0 + Necc =
dx
(9)
2
1z
h
ex /z 1
0
avendo cambiato variabile con x2 p2 /2mkT . Si procede quindi calcolando
x2
dx
ex2 /z 1
0
4V
2
2
3/2
= 3 (2mkT )
x2 z ex
z m emx dx
h
0
m=0
)
(
4V
3/2
2
x2
2 2x2
m mx2
x ze
+z e
+
z e
dx
= 3 (2mkT )
h
0
m>1
4V
2
= 3 (2mkT )3/2
x2
z m emx dx
h
0
m=1
4V
2
3/2
m
z
x2 emx dx (10)
= 3 (2mkT )
h
0
Necc
4V
= 3 (2mkT )3/2
h
m=1
2 y 2
y e
=
4
0
(11)
4V
zm
4V
3/2
(2mkT
)
3 (2mkT )3/2 g3/2 (z)
3/2
h3
h
m
m=1
(12)
(13)
N
g3/2 (z)V
)2/3
h2
2mk
(14)
T
TC
)3/2
+ N0
(15)
T
TC
)3/2
; N0 = N
1N
T
TC
)3/2 }
(16)
In virt
u della limitatezza della funzione g3/2 (z) , per dati valori di V, T ,
il numero totale di particelle negli stati eccitati e dato dalla (16) , dunque
e limitato. Quindi se il numero di particelle N del sistema e maggiore
di questo valore limite , e naturale che gli stati eccitati saranno occupati
dal numero massimo di particelle che possono contenere, che si ha nel caso
di uguaglianza nella seconda relazione della (16) , mentre le rimanenti si
disporranno nello stato fondamentale , la cui capacita e pressoche illimitata.
La condizione per cui si verichi il fenomeno e quindi data da
3dB
V
g (1)
N 3/2
(17)
Conclusioni