Montessori
Montessori
Montessori
Quagliana
2012
La
vita:
fenomeno
dell'interdipendenza
I
caratteri
ecologici
della
vita:equilibrio
e
cooperazione
.
La
missione
del
bambino
nel
mondo.
Il
bambino
cittadino
del
mondo.
I
caratteri
e
le
finalit
dell'educazione
cosmica.
Natura
e
supernatura
Alcuni
spunti
dai
testi:
- da
Il
Metodo
Lunit
del
mondo
attraverso
il
bambino
40
pagg.
-
da
Educazione
e
Pace
Limportanza
delleducazione
per
la
realizzazione
della
pace
35
pagg.
1) Visione
olistica
Montessori:
Attraverso
i
4
piani
di
sviluppo
di
M.
Montessori
si
coglie
il
progetto
educativo
nella
sua
completezza,
dalla
nascita,
e
addirittura
prima
della
nascita
come
si
vede
dal
cartellone
denominato
Il
bulbo,
fino
allet
adulta.
E
la
visione
olistica
montessoriana
intesa
in
modo
orizzontale
e
verticale,
lessere
umano
considerato
nella
totalit
delle
sue
caratteristiche,
biologiche
e
psichiche
con
tutte
le
articolazioni
del
caso,
ma
anche
considerato
nella
totalit
del
suo
percorso
di
sviluppo
fino
alla
maturit.
Tuttavia
la
forza
del
pensiero
montessoriano
nasce
non
solo
dallaver
trattato
con
completezza
gli
aspetti
della
natura
umana
nel
suo
svolgersi,
ma
anche,
con
egual
valore,
dal
non
aver
mai
separato
la
complessit
e
lo
sviluppo
dellessere
umano
dal
mondo
circostante.
Ella
stata
una
donna
affascinata
dal
mondo
in
cui
questo
essere
si
trova
a
vivere.
Montessori
ha
osservato
la
natura,
i
fenomeni
fisici,
atmosferici,
geologici,
ma
anche
sociologici.
Ha
sempre
sentito
il
neonato,
il
bambino,
il
fanciullo,
il
ragazzo
e
infine
ladulto
come
parte
attiva
e
costitutiva
di
un
grande
mondo
ricco
e
complesso.
C
una
duplice
riflessione
sul
concetto
di
ambiente
da
parte
di
Montessori:
da
un
lato
c
lambiente
che
accoglie
il
bambino,
potremmo
definirlo
un
microambiente:
quellambiente
che
pu
rispondere
pi
o
meno
ai
bisogni
dellessere
umano
in
ciascuna
fase
dello
sviluppo.
Ma
c
anche
unaltra
interpretazione
dellambiente
che
rientra
nel
pensiero
montessoriano,
un
macroambiente:
lambiente
mondo,
con
tutti
i
fenomeni
che
lo
caratterizzano:
una
visione
olistica
anche
del
mondo:
anche
qui,
come
per
lessere
umano,
possiamo
parlare
di
visione
olistica
verticale
del
mondo
e
visione
olistica
orizzontale
del
mondo.
autoecologia
:
relazioni
tra
gli
organismi
biologici
e
gli
elementi
non
biologici
in
un
determinato
ambiente.
PRINCIPI
di
ORGANIZZAZIONE
degli
ECOSISTEMI
(PRINCIPI
FONDAMENTALI
DELLECOLOGIA)
1)
PRINCIPIO
di
INTERDIPENDENZA
Tutti
i
membri
di
una
comunit
ecologica
sono
interconnessi
in
unimmensa
e
intricata
RETE
di
RELAZIONI:
essi
traggono
le
loro
propriet
essenziali
e,
di
fatto,
la
loro
stessa
esistenza
dalle
relazioni
con
gli
altri
membri.
Le
relazioni
fra
i
membri
di
una
comunit
ecologica
essendo
NON
LINEARI
coinvolgono
anelli
di
retroazione
multipli:
una
perturbazione
non
rester
limitata
a
un
singolo
effetto
ma
si
diffonder
in
configurazioni
che
si
estendono
in
ogni
direzione.
Promuovere
la
comunit
significa
promuovere
le
relazioni
fra
i
suoi
membri.
La
trama
della
vita
fatta
di
RETI
allinterno
di
RETI:
gli
organismi
possono
essere
considerati
come
RETI
di
cellule,
gli
ecosistemi
come
RETI
di
organismi.
(Capra,
1996)
-
Ricordo
che
una
volta
M.Montessori
stava
sbucciando
delle
patate
e
mentre
faceva
ci
le
osservava
con
estrema
attenzione,
guardandole
come
se
potessero
rivelare
qualche
profondo
segreto,
come
se
nascondessero
una
verit
sconosciuta
ai
pi.
Mentre
continuava
nella
sua
operazione,
si
domandava
a
voce
alta
come
avesse
potuto
luomo
capire
il
valore
di
quella
pianta
che
si
mostrava
come
poco
pi
che
unerbaccia
che
produceva
fiori
insignificanti
per
di
pi
con
frutti
velenosi.
Cosa
ha
fatto
s
che
luomo
andasse
oltre
tutto
ci
e
cogliesse
che
tutto
ci
che
della
pianta
della
patata
era
visibile
non
serviva
e
ci
che
invece
non
era
visibile
era
la
parte
pi
interessante
di
quella
pianta
per
luomo?
Come
ha
fatto
a
capire
che
il
tubero
era
la
parte
commestibile?
Il
modo
con
cui
Montessori
parla
della
patata
ci
induce
facilmente
a
capire
quale
fosse
il
suo
piano
di
riflessione
sulla
realt.
Emergeva
sempre
unindissolubile
connessione
tra
mondo
organico,
inorganico
e
uomo.
Ella
era
affascinata
dal
percorso
umano,
non
tanto
dalla
storia
come
successione
di
battaglie
o
alternanza
di
poteri,
quanto
dalla
storia
delluomo
come
essere
vivente
facente
totalmente
parte
del
mondo.
complessit
e
globalit,
sia
dal
punto
di
vista
dei
vari
agenti
cosmici
con
il
loro
lavoro
organizzato.
E.C.
la
scoperta
di
vari
tipi
di
relazioni
di
dipendenza
e
interdipendenza,
sia
tra
i
vari
agenti
tutto,
al
dettaglio,
ma
dove
ogni
dettaglio
o
pu
essere,
riferito
allintero;
lintero
un
set
di
parti
ordinate
e
dove
la
specializzazione
della
conoscenza
e
linterdisciplinarit
crescono
insieme,
integrandosi
e
completandosi.
Educazione
Cosmica
quindi
lo
strumento
per
offrire
al
bambino
la
visione
cosmica:
una
visione
di
unit
e
finalit
del
mondo:
tale
visione
consente
di
vedere
lo
scopo
del
mondo
e
consente
di
tenere
unite
la
dimensione
spaziale
e
quella
temporale:
le
comprende
entrambe.
Missione
cosmica:
ognuno,
ogni
agente
cosmico
ha
il
suo
lavoro
cosmico
da
compiere,
il
suo
ruolo,
una
sorta
di
mandato,
tuttavia
la
riuscita
dipende
anche
dal
lavoro
di
altri
agenti;
in
altre
parole
c
unorganizzazione
cosmica
basata
sulla
specializzazione
del
lavoro
che
si
articola
in
un
complesso
rapporto
di
interdipendenza.
Anche
luomo
fa
parte
di
questo
contesto,
ma
Maria
Montessori
distingue
tra
il
compito
cosmico
delluomo
e
il
compito
cosmico
del
bambino.
Il
primo,
luomo,
contribuisce
allo
sviluppo
della
terra,
modificando
lambiente
e
pu
farlo
sia
in
modo
positivo
che
in
modo
negativo.
Introduce
tra
gli
agenti
cosmici,
la
psicosfera
che
per
essere
positiva,
deve
avere
una
sua
linea
etica;
a
questo
riguardo
sar
importante
definire,
comprendere,
analizzare,
quale
bambino
ha
generato
quelluomo.
Il
bambino
viene
quindi
visto
come
agente
cosmico
di
straordinaria
importanza,
come
colui
che
ha
il
compito
cosmico
di
costruire
se
stesso,
di
formare
la
propria
personalit,
crearsi
come
soggetto
di
pace,
adattabile
al
mondo
in
cui
vive.
Educazione
cosmica
si
identifica
con
il
secondo
piano
di
sviluppo
Al
di
l
di
tutto
ci,
non
va
dimenticato
che
leducazione
cosmica
soprattutto
la
risposta
al
naturale
sviluppo
del
bambino.
Leducazione
cosmica
soddisfa
la
fame
di
conoscenza,
il
bisogno
di
esplorare
la
moralit,
il
desiderio
di
agire
insieme,
la
tendenza
verso
limmaginazione
caratteristiche
del
bambino
che
vive
il
secondo
piano
di
sviluppo.
Non
bisogna
in
alcun
modo
direEducazione
Cosmica
per
la
scuola
elementare,
in
quanto
Educazione
Cosmica
pu
essere
soltanto
per
la
scuola
elementare,
non
c
unaltra
educazione
cosmica
per
gli
altri
piani
di
sviluppo,
in
quanto
lofferta
educativa
costruita
sulle
caratteristiche
del
bambino:
la
sete
di
cultura
e
il
potere
dellimmaginazione
non
sono
caratteristiche
della
prima
infanzia,
n
delladolescenza.
Il
contributo
che
pu
dare
la
Casa
dei
Bambini
alleducazione
cosmica
normalizzare
il
bambino,
fornirgli
i
mezzi,
gli
strumenti
psichici
per
essere
spontaneamente
ben
disposto
verso
la
conoscenza
del
mondo
esterno
a
lui.
Non
si
tratta
quindi
di
particolari
contenuti
culturali,
piuttosto
la
preparazione
della
Casa
dei
Bambini
ha
a
che
fare
con
la
formazione
del
carattere,
dellumana
natura
in
se
stessa.
Causalit
e
finalit
La
visione
cosmica
di
Maria
Montessori
alla
fine
pu
forse
essere
definita
come
una
nuova
scienza
dello
sviluppo
umano,
in
cui
si
coniuga
pedagogia
e
filosofia,
cosmologia
e
sociologia,
una
sintesi
di
pensiero
che
conduce
a
una
sorta
di
nuova
ecologia.
E
quindi
il
piano
pi
alto
delleducazione,
una
visione
trasversale
che
domina
e
traspare
in
ogni
aspetto
del
suo
messaggio
educativo.
La
sua
pedagogia
si
pone
quindi
come
mediazione
tra
causalit
e
finalismo.
La
Montessori
rifiuta
la
pedagogia
per
obiettivi
ritenendola
troppo
legata
allo
stimolo,
alla
costrizione,
alla
particolarit,
questa
una
pedagogia
riduttiva
che
si
limita
a
fornire
al
bambino
risposte
immediate
a
uno
stimolo
programmato,
se
pu
essere
efficace
sul
breve
periodo
sicuramente
risulta
insufficiente
e
inadeguata
nel
lungo
periodo.
Luso
dei
test,
dei
questionari,
delle
verifiche
dirette
pu
quindi
essere
utile
soltanto
in
termini
di
misurazione
del
sapere
ma
non
offre
nessun
supporto
al
sistema
di
pensiero
del
bambino.
Un
progetto
educativo
e
i
suoi
effetti
nel
tempo
difficilmente
possono
essere
misurati,
ma
questa
impossibilit
non
pu
condurre
gli
educatori
a
identificare
la
loro
abilit
educativa
con
ci
che
pu
essere
misurato.
Il
progetto
pedagogico
montessoriano,
che
vuole
essere
un
aiuto
alla
vita,
ben
lontano
da
quello
che
ancora
oggi,
a
parecchi
decenni
di
distanza
si
vede
nella
scuola.
I
bambini
vengono
sottoposti
a
continue
verifiche
del
loro
sapere,
che
spesso
stato
loro
imposto
senza
dare
alcuna
importanza
al
loro
agire
attivamente
come
soggetti
interessati
alla
conoscenza.
Il
finalismo
di
cui
parla
Maria
Montessori
invece
quella
insita
capacit
del
bambino
di
incuriosirsi,
di
assorbire
il
mondo,
di
catturare
pi
esperienze
possibili,
il
bambino
vuole
essere
attivo,
non
passivo
ascoltatore.
La
gran
parte
delle
facolt
cerebrali
ancora
poco
nota
alla
scienza,
luomo
pu
essere
capace
di
grandi
cose,
pu
essere
davvero
sapiens.
Ma
pu
anche