Legge Regione Puglia Acque Meteoriche N166 - 17!12!13
Legge Regione Puglia Acque Meteoriche N166 - 17!12!13
Legge Regione Puglia Acque Meteoriche N166 - 17!12!13
Art. 2
IL PRESIDENTE (Principi generali)
DELLA GIUNTA REGIONALE
1. Il presente regolamento ha come finalit pre-
cipua la tutela ed il miglioramento della qualit delle
Visto lart. 121 della Costituzione, cos come acque superficiali e sotterranee del territorio regio-
modificato dalla legge costituzionale 22 novembre nale, in funzione del rispetto degli obiettivi di qualit
1999 n. 1, nella parte in cui attribuisce al Presidente individuati nel Piano di Tutela delle Acque della
della Giunta Regionale lemanazione dei regola- Regione Puglia approvato con Deliberazione del
menti regionali; Consiglio Regionale n. 230 del 20 ottobre 2009 e dei
suoi aggiornamenti.
Visto lart. 42, comma 2, lett.c) L. R. 2 maggio
2004, n. 7 Statuto della Regione Puglia; 2. In coerenza con le finalit della Legge Regio-
nale n. 13/2008, obbligatorio il riutilizzo delle
Visto lart. 44, comma 1, L. R. 12 maggio 2004, acque meteoriche di dilavamento finalizzato alle
n.7 Statuto della Regione Puglia; necessit irrigue, domestiche, industriali ed altri usi
consentiti dalla legge, tramite la realizzazione di
appositi sistemi di raccolta, trattamento, ed eroga-
zione, previa valutazione delle caratteristiche chi-
Vista la Delibera di Giunta Regionale n.2346
mico - fisiche e biologiche per gli usi previsti. Ai fini
del04/12/2013 di adozione del Regolamento;
del riutilizzo le acque meteoriche di dilavamento,
tranne i casi delle acque di prima pioggia e di
lavaggio delle aree esterne per le fattispecie di cui al
EMANA
Capo II della presente disciplina, non sono soggette
al rispetto dei limiti di cui al DM 185/03 e riportati
nella Tab. 1 dellallegato 1 del Regolamento Regio-
Il seguente Regolamento:
nale n. 8 del 18 aprile 2012.
zione delle opere, da parte dellAutorit di Bacino mento, possono essere immesse nella rete esistente
della Puglia. previa autorizzazione e prescrizioni del Soggetto
Gestore, fermo restando quanto previsto allart. 2
5. Le acque di prima pioggia, provenienti da reti comma 7 del presente Regolamento.
fognarie separate di cui al comma 1 del presente arti-
colo, sono avviate verso vasche di accumulo a per- 10. Le acque meteoriche di dilavamento incidenti
fetta tenuta stagna e sottoposte, prima del loro sca- su strade extraurbane provviste di sistemi di collet-
rico nei ricettori finali, ad un trattamento di griglia- tamento, anche a cielo aperto, sono soggette a quanto
tura e dissabbiatura. Le vasche sono dotate di un previsto nei commi 1, 5 e 6 del presente articolo.
sistema di alimentazione che consenta di escludere
le stesse a riempimento avvenuto. Le ulteriori acque Art. 5
sono avviate ai recapiti finali. Le vasche di prima (Disciplina e trattamento delle acque meteoriche
pioggia devono essere dotate di accorgimenti tecnici di dilavamento effettuate tramite
che ne consentano lo svuotamento entro le 48 ore altre condotte separate)
successive.
1. Le acque di prima pioggia provenienti dalle
6. Le acque meteoriche di dilavamento di cui al superfici scolanti impermeabilizzate di insediamenti
presente articolo, in alternativa alla separazione delle industriali, artigianali, commerciali e di servizio,
acque di prima pioggia, possono essere trattate in localizzati in aree sprovviste di fognatura separata e
impianti con funzionamento in continuo, sulla base non ricadenti nelle fattispecie disciplinate al Capo II
della portata stimata secondo le caratteristiche plu- del presente Regolamento, sono avviate verso
viometriche dellarea da cui dilavano per un tempo vasche di accumulo a perfetta tenuta stagna e sotto-
di ritorno pari a 5 (cinque) anni. poste ad un trattamento di grigliatura e dissabbiatura
prima del loro scarico nei recapiti finali. Le vasche
7. Fermo restando lobbligo, ove tecnicamente sono dotate di un sistema di alimentazione che con-
possibile, di riutilizzo di cui allart. 2 comma 2 del senta di escludere le stesse a riempimento avvenuto.
presente regolamento, le acque di prima pioggia di Fermo restando lobbligo, ove tecnicamente possi-
cui al presente articolo, nei casi in cui ci sia ecce- bile, di riutilizzo di cui allart. 2 comma 2 del pre-
denza delle stesse acque recuperate per gli usi con- sente Regolamento le acque meteoriche di dilava-
sentiti, ovvero limpossibilit di riutilizzo, possono mento e le acque di prima pioggia di cui al presente
essere recapitate nella rete fognaria nera, previo articolo, nei casi in cui ci sia eccedenza delle stesse
parere del Soggetto Gestore, se il sistema acque recuperate per gli usi consentiti, ovvero lim-
fognario/depurativo risulti compatibile ed idoneo a possibilit di riutilizzo, sono avviate ai recapiti finali.
ricevere tali acque sia dal punto di vista qualitativo Le vasche di prima pioggia devono essere dotate di
che quantitativo e nel rispetto delle prescrizioni rego- accorgimenti tecnici che ne consentano lo svuota-
lamentari dello stesso Soggetto Gestore. mento entro le 48 ore successive.
trattamento di disoleazione delle acque di prima di dilavamento nei corsi dacqua episodici, naturali
pioggia. ed artificiali, sul suolo e negli strati superficiali del
sottosuolo non possono avvenire a meno di 200
4. Le acque di prima pioggia provenienti da super- (duecento) metri dalle opere di captazione di acque
fici scolanti impermeabilizzate di lotti edificatori, cosi sotterranee destinate a consumo umano.
come individuati dai piani urbanistici esecutivi, desti-
nati alla sola residenza e localizzati in aree sprovviste 2. Gli scarichi delle acque meteoriche di dilava-
di fognatura separata, possono non essere sottoposte mento nelle acque superficiali, compresi i corpi
a trattamento cos come indicato nel comma 1 di idrici artificiali, non possono avvenire a meno di 200
codesto articolo ed avviate al recapito finale, fermo (duecento) metri dalle opere di derivazione di acque
restando sia lobbligo di riutilizzo di cui allart. 2 destinate a consumo umano.
comma 2 del presente Regolamento e sia la sicurezza
idraulica e geomorfologica delle aree interessate. 3. Per gli scarichi delle acque meteoriche di dila-
vamento nelle acque superficiali, compresi i corpi
5. E fatto divieto di immettere nella fogna nera idrici artificiali, oltre che il divieto di cui al comma
le acque meteoriche di dilavamento provenienti da 2, prevista una fascia di rispetto di 200 (duecento)
superfici di cui ai commi 1 e 4 del presente articolo, metri attorno al punto di scarico e, in detta fascia,
come gi sancito dal regolamento di igiene e sanit non ammessa la balneazione, la pesca, la piscicol-
pubblica dei Comuni in relazione alle disposizioni tura, la stabulazione dei mitili e la molluschicoltura.
contenute nella L.R. 36 del 20/7/84 e ss. mm. ii. e
dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 3819 del 4. Restano tutte salve le competenze in materia
06.10.1984. di controllo ai sensi dellart. 5 del D.P.R. 8 Giugno
1982 n. 470 e ss. mm. ii..
sostanze pericolose o di altre sostanze che possano impermeabilizzate e dotate di una apposita rete di
pregiudicare il conseguimento e/o mantenimento raccolta e convogliamento, dimensionata sulla base
degli obiettivi di qualit dei corpi recettori. di volumi di acqua relativi alla portata di piena cal-
colata, sulla base delle caratteristiche pluviometriche
2. Ai fini del presente regolamento si identifi- dellarea scolante, con un tempo di ritorno non infe-
cano, a titolo indicativo, i seguenti settori produttivi riore ai 5 (cinque) anni e dotata di un sistema di
e/o attivit specifiche per le quali c il rischio di deviazione idraulica, attivo o passivo, che consenta
dilavamento di sostanze pericolose: di separare le acque di prima pioggia dalle acque di
a. Industria petrolifera; dilavamento successive.
b. Industrie ed impianti chimici;
c. Impianti di produzione e trasformazione 2. Le acque di prima pioggia e di lavaggio
dei metalli e dei minerali; devono essere avviate ad apposite vasche di raccolta
d. Trattamento e/o rivestimento dei metalli; a perfetta tenuta stagna.
e. Concia e tintura delle pelli e del cuoio;
f. Produzione della pasta carta, della carta e 3. Le acque meteoriche di dilavamento succes-
del cartone; sive a quelle di prima pioggia devono essere
g. Produzione di pneumatici; comunque trattate secondo quanto stabilito allart.
h. Aziende tessili che eseguono stampa, tin- 10 della presente disciplina.
tura e finissaggio di fibre tessili;
i. Produzione di calcestruzzo;
j. Aree intermodali destinate allinter- Art. 10
scambio di merci e materiali; (Disciplina e trattamento
k. Autofficine; delle acque di prima pioggia
l. Carrozzerie; e di lavaggio delle aree esterne)
m. Depositi di rifiuti, centri di raccolta e/o
gestione e trasformazione degli stessi; 1. Le acque di prima pioggia e di lavaggio delle
n. Depositi di rottami e/o produzione di fluff; aree esterne, provenienti dalle superfici e pertinenze
o. Depositi di veicoli destinati alla demoli- di edifici, installazioni e/o attivit di cui allart. 8
zione, attivit di demolizione di autovei- della presente disciplina, sono sottoposte, entro 48
coli; ore dal termine dellevento meteorico, ad un tratta-
p. Impianti di trattamento delle acque reflue mento depurativo appropriato in loco tale da conse-
industriali; guire:
q. Attivit destinate al carico ed alla distribu- a. Il rispetto dei valori limite di emissione
zione dei carburanti ed operazioni di vendita previsti dalla Tabella 3, di cui allallegato
delle stazioni di servizio per autoveicoli; 5 alla Parte Terza del Dl.gs. 152/06 e ss.
r. Attivit in cui vi sia il deposito, il carico, mm. ed ii., per le immissioni in fogna nera
lo scarico, il travaso delle sostanze di cui e gli scarichi nelle acque superficiali, com-
alle Tabelle 3/A e 5 dellAllegato 5 alla presi i corpi idrici artificiali;
Parte Terza del Dl.gs. n. 152/06 e ss. mm. b. Il rispetto dei valori limite di emissione
ed ii.; previsti dalla Tabella 4, di cui allallegato
s. Attivit di cui allAllegato VIII alla Parte 5 alla Parte Terza del Dl.gs. 152/06 e ss.
Seconda del Dl.gs. n. 152/06 e ss. mm. ed ii. mm. ed ii., nel caso di scarico nei corsi
dacqua episodici, naturali ed artificiali,
sul suolo e negli strati superficiali del sot-
Art. 9 tosuolo.
(Sistemi di raccolta e convogliamento
delle acque di prima pioggia e di lavaggio) 2. facolt del titolare avviare le acque di cui al
comma 1 del presente articolo ad un impianto di trat-
1. Tutte le superfici scolanti delle attivit di cui tamento gestito da terzi con le modalit proprie dei
allart. 8 della presente disciplina devono essere rifiuti liquidi.
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013 41423
3. Limmissione delle acque trattate in fognatura nativa, facolt del titolare avviare tali acque ad
nera, come previsto al comma 1 lett. a) del presente impianto di trattamento gestito da terzi.
articolo, consentito purch sia verificata lidoneit
del sistema fognario/depurativo a ricevere tali acque 7. Per le acque di prima pioggia e di lavaggio
sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. provenienti dalle superfici scolanti di attivit cui
allart. 8, comma 2, lettera r) della presente disci-
4. Le acque di dilavamento successive a quelle plina si applicano, per tutti i tipi di recapito, le dispo-
di prima pioggia, che provengono dalle superfici e sizioni di cui allart.108 commi 1 e 2 del Dl.gs.
pertinenze di edifici, installazioni e/o attivit di cui 152/06 e ss. mm. ed ii. ed il rispetto dei valori limite
allart. 8 della presente disciplina e che non recapi- di emissione accertato sui campioni prelevati
tano in fognatura separata, sono sottoposte, prima alluscita del relativo impianto di trattamento.
del loro versamento, ad un trattamento di grigliatura,
dissabbiatura e disoleazione. Se recapitano in fogna- 8. Resta fermo il divieto di scarico sul suolo e
tura separata sono soggette alle prescrizioni del Sog- negli strati superficiali del sottosuolo delle acque
getto Gestore della fognatura. Comunque lo scarico meteoriche di dilavamento contenenti le sostanze
e limmissione di dette acque deve essere autorizzato previste al punto 2.1 dellAllegato 5 alla parte III del
e non deve pregiudicare il raggiungimento/manteni- Dl.gs. n.152/06 e ss. mm. ed ii.
mento degli obiettivi di qualit ambientale.
9. E fatto divieto di immettere nella fogna nera
5. Qualora il dilavamento di sostanze pericolose
le acque meteoriche di dilavamento di cui al comma
dalle superfici scoperte di edifici, installazioni e/o
4 del presente articolo.
attivit di cui allart. 8 della presente disciplina, in
relazione alle attivit che in esse si svolgono o agli
10. Durante le precipitazioni atmosferiche non
usi previsti, non si esaurisce con le acque di prima
possono essere scaricate le acque di prima pioggia
pioggia, bens si protrae nellarco di tempo del-
trattate in qualsiasi recapito finale.
levento meteorico, anche le acque di seconda
pioggia sono sottoposte alla stessa disciplina delle
acque di prima pioggia. Al fine di contenere il quan-
Art. 11
titativo di acque da sottoporre a trattamento, nonch
(Recapito delle acque di prima pioggia
limitare il carico inquinante, consentito il frazio-
namento delle reti di raccolta e ladozione di misure e di lavaggio delle aree esterne)
atte a prevenire il dilavamento.
1. Fermo restando lobbligo, ove tecnicamente
6. Allinterno di aree e relativi bacini scolanti nei possibile, di riutilizzo delle acque meteoriche di dila-
quali vi sia la presenza di pi attivit di cui allart. 8 vamento finalizzato alle necessit irrigue, dome-
precedente, nei sottobacini sprovvisti di sistemi di stiche, industriali ed altri usi consentiti dalla legge,
trattamento per i quali le acque di prima pioggia con- le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree
fluiscano nel sistema di trattamento di competenza esterne, opportunamente trattate secondo quanto sta-
del bacino principale, ciascuna attivit di cui allart. bilito dallart. 10 del presente Regolamento, nei casi
8 della presente disciplina si deve dotare di un in cui ci sia eccedenza delle stesse acque recuperate
sistema di raccolta che provveda allintercettazione, per gli usi consentiti, ovvero limpossibilit di riuti-
al trattamento e allo smaltimento delle acque di lizzo, sono recapitate secondo il seguente ordine pre-
prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne per ferenziale:
laliquota di competenza. Lo smaltimento delle a. rete fognaria nera, nel rispetto delle pre-
acque trattate in ciascun sottobacino potr avvenire scrizioni regolamentari del Soggetto
nella rete di fogna nera del bacino principale ma con Gestore per scarichi di tipo industriale e
i limiti di accettabilit compatibili con le caratteri- previa valutazione della compatibilit qua-
stiche dellimpianto di trattamento del bacino stesso litativa e quantitativa del sistema fognario
e con lautorizzazione del Soggetto Gestore. In alter- / depurativo;
41424 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013
b. acque superficiali compresi i corpi idrici (cinquecento) metri dalle opere di captazione di
artificiali; acque sotterranee destinate a consumo umano. Qua-
c. corsi dacqua episodici, naturali ed artifi- lora si dimostri, nella relazione idrogeologica firmata
ciali, suolo e strati superficiali del sotto- da tecnico abilitato, che la direzione ed il verso di
suolo, qualora lAutorit competente moto della falda idrica sotterranea ricada a valle
accerti limpossibilit tecnica o leccessiva idrologica dellopera di captazione potabile e che il
onerosit, di utilizzare i recapiti preceden- cono di depressione della falda idrica indotto da que-
temente elencati. stultima non raggiunga il punto di scarico, possono
essere autorizzati scarichi fino a 300 (trecento) metri
di distanza dallopera di captazione.
Art. 12
(Prevenzione dallinquinamento delle acque 2. Gli scarichi, di cui allart. 10 della presente
di prima pioggia e di lavaggio) disciplina, nelle acque superficiali, compresi i corpi
idrici artificiali, non possono avvenire a meno di 500
1. Le superfici scolanti delle attivit di cui allart. (cinquecento) metri dalle opere di derivazione di
8 della presente disciplina devono essere mantenute acque destinate a consumo umano.
in condizioni di pulizia tali da limitare linquina-
mento delle acque di prima pioggia e di lavaggio. 3. Per gli scarichi di cui allart. 10 del presente
regolamento, nelle acque superficiali, compresi i
2. Nel caso di sversamenti accidentali la pulizia corpi idrici artificiali, oltre che il divieto di cui al
delle superfici interessate dovr essere eseguita comma 2, prevista una fascia di rispetto di 500
immediatamente a secco o con idonei materiali inerti (cinquecento) metri attorno al punto di scarico e, in
assorbenti. detta fascia, non ammessa la balneazione, la pesca,
la piscicoltura, la stabulazione dei mitili e la mollu-
3. I materiali derivanti dalle operazioni, di cui ai schicoltura.
commi 1 e 2 del presente articolo, devono essere
smaltiti come rifiuti derivanti dallo svolgimento del 4. Restano tutte salve le competenze in materia
ciclo produttivo. di controllo ai sensi dellart. 5 del D.P.R. 08 Giugno
1982 n. 470 e ss. mm. ii..
4. Lautorit competente, in relazione al rischio
potenziale che possano verificarsi sversamenti acci- 5. Gli scarichi di cui allart. 10 comma 1 della
dentali nellarea scolante, pu prescrivere ladozione presente disciplina, nei corsi dacqua episodici, natu-
di sistemi di intercettazione delle sostanze di facile rali ed artificiali, sul suolo e negli strati superficiali
e tempestiva attivazione, che impediscano lo sver- del sottosuolo non possono avvenire a meno di 250
samento sul suolo e negli strati superficiali del sot- (duecentocinquanta) metri dalle opere di captazione
tosuolo delle sostanze suddette. di acque sotterranee per uso irriguo.
tinenze di edifici, installazioni e/o attivit di cui a punto funzionale degli eventuali sistemi di tratta-
allart. 8 della presente disciplina, fuori dalla pub- mento, lAutorit competente, la quale, previo accer-
blica fognatura tenuto a richiedere autorizzazione tamento con esito positivo, perfeziona definitiva-
allAutorit competente prima della realizzazione mente lautorizzazione.
delle opere.
Art. 17
Art.16 (Autorizzazione per
(Autorizzazioni per edifici esistenti) nuovi edifici ed istallazioni)
1. Per edifici e installazioni esistenti si intendono 1. Per edifici e installazioni nuovi si intendono
quelli destinati allo svolgimento delle attivit sog- quelli destinati allo svolgimento delle attivit sog-
gette alle disposizioni sullo smaltimento delle acque gette alle disposizioni sullo smaltimento delle acque
meteoriche di dilavamento, di prima pioggia e di meteoriche di dilavamento, di prima pioggia e di
lavaggio delle aree esterne di cui al presente regola- lavaggio delle aree esterne di cui al presente regola-
mento, che allentrata in vigore del presente regola- mento per le quali, allentrata in vigore della pre-
mento, indipendentemente dalla circostanza che sente disciplina, non sia ancora efficace il titolo abi-
siano gi in esercizio o che gli inerenti lavori di litativo a costruire.
costruzione siano stati ultimati, abbiano ottenuto il
2. Per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico
titolo abilitativo a costruire.
concernenti le attivit di cui al comma 1 del presente
articolo, lAutorit competente si pronuncer nei ter-
2. Per gli edifici o installazioni di cui al comma
mini previsti dallarticolo 16 comma 3 della presente
1 del presente articolo la domanda di autorizzazione
disciplina.
allo scarico deve essere presentata entro 365 (trecen-
tosessantacinque) giorni dalla entrata in vigore del
3. LAutorit competente, nel rilasciare lautoriz-
presente regolamento.
zazione allo scarico, pu assegnare un periodo di
tempo non superiore a 90 (novanta) giorni dalla atti-
3. Entro 60 (sessanta) giorni dal ricevimento
vazione dello scarico per la messa a punto funzionale
della domanda, lAutorit competente di cui allart. dei sistemi di trattamento durante la fase di avvia-
14 del presente regolamento, autorizza lo scarico mento. Tale periodo temporale pu essere proroga-
invitando eventualmente il soggetto responsabile a bile su motivata richiesta ed in via del tutto straordi-
fornire, in un termine non inferiore a 30 (trenta) naria di un ulteriore arco temporale non superiore a
giorni e non superiore a 60 (sessanta), chiarimenti o 60 (sessanta) giorni. Durante il periodo assegnato per
a modificare le soluzioni tecniche proposte qualora la messa a punto funzionale, la disciplina dello sca-
ritenute inadeguate, nel qual caso il termine per la rico definita con lautorizzazione.
pronuncia si intende sospeso.
Il presente Regolamento pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia ai sensi e per gli effetti
dellart. 53 comma 1 della L.R.12/05/2004, n. 7 Statuto della Regione Puglia.E fatto obbligo a chiunque
spetti di osservarlo e farlo osservare come Regolamento della Regione Puglia.
VENDOLA
Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 166 del 17-12-2013 41429
BOLLETTINO UFFICIALE
DELLA REGIONE PUGLIA