Riassunto Storia Della Musica Occidentale Vol 2
Riassunto Storia Della Musica Occidentale Vol 2
Riassunto Storia Della Musica Occidentale Vol 2
Il blasone gentilizio imponeva a chi se ne fregiava di coltivare la musica in prima persona. Nel
seicento il potere andava sempre pi coagulandosi in regimi assoluti e la brutalit ad esso connessa
si esprimeva in modo esplicito. In campo musicale la musica retrocesse a semplice bene duso,
mezzo per celebrare i fasti dellautorit e propagandarne lideologia.
Anche la musica avvertiva nuove esigenze:
La monodia con basso continuo. Soppiant il vecchio stile polifonico, la musica voleva porsi al
servizio della parola (seconda pratica di Monteverdi) e non viceversa.
Stile concertante. Unione di elementi eterogenei, voci e strumenti, gruppi di voci, gruppi di
strumenti.
Rappresentativit. La musica acquista funzione estetica e chi vi assiste inizia a sentirsi spettatore,
si ha una separazione di ruoli tra chi pratica il fenomeno e chi ne usufruisce passivamente. Gli
esecutori acquisiscono dimensione professionale. Il neonato pubblico sviluppa quindi il desiderio
di assistere a vere e proprie azioni teatrali.
Muovere gli affetti degli ascoltatori. Spettatori che quindi consegnavano ai musicisti un enorme
potere. Chi detiene il potere politico e religioso impara a sfruttare consapevolmente le capacit
della musica rendendola veicolo dei propri messaggi propagandistici.
ORATORIO E ORATORIA
A inizio del Seicento sorge un altro genere musicale: loratorio. Dopo il Concilio di Trento (1545)
alcuni privati cittadini tentarono di contribuire al messaggio evangelico istituendo nuovi ordini
religiosi o riformando quelli esistenti. A Roma oper in questo senso Filippo Neri (futuro santo). Si
rese conto che era necessario riavvicinare la gente comune alla pratica religiosa e inizi quindi nel
1550 a incontrarsi con un piccolo gruppo di laici per discutere in modo informale di problemi
spirituali. Il suo carisma fece ben presto lievitare il numero di partecipanti.
Orare in latino significa pregare. Negli oratori, dove presto si tennero questi incontri, i
partecipanti eseguivano insieme numerosi canti religiosi come un diversivo, usando le laudi in
volgare (a breve furono stampati libri di laudi appositamente per loratorio di Filippo Neri).
Queste laudi per oratorio avevano uno stile molto simile alle forme profane leggere, alcune erano in
forma di dialogo, dallandamento omoritmico e dalla struttura strofica.
Ma in poco tempo anche personaggi altamente qualificati, quale il cardinale Barberini, iniziarono a
prendere parte agli oratori e i laici retrocessero a un ruolo di secondo piano: un dotto ecclesiastico
declamava un sermone e i pezzi musicali erano eseguiti da musicisti professionisti. La produzione
per loratorio si accost quindi al madrigale, il genere pi nobile. Nasce cos il genere delloratorio
vero e proprio che riunisce le esigenze dellepoca barocca sotto il segno della musica sacra.
Una volta che le classi dominanti si furono insediate come fruitrici degli oratori, i compositori
iniziarono ad attingere allo stile monodico operistico e crearono composizioni simili ad opere in
miniatura, ma senza azione scenica: dialoghi tra cantanti solisti (un narratore) e un piccolo coro (che
concludeva con la morale).
Giacomo Carissimi, insegnante di musica e maestro di cappella a Roma, fu ritenuto linventore
della cantata da camera ma oggi a noi pi noto per i suoi oratori destinati a diverse circostanze: a
fianco dei normali oratori in volgare egli compose numerosi oratori in latino sotto commissione
della confraternita di sceltissima aristocrazia del SS. Crocifisso. La polifonia sacra regnava in
questo oratorio ma divenne inevitabile adottare il nuovo stile monodico. Gli oratori in latino che
sorsero allora erano del tutto simili a quelli in volgare ma il testo era quasi interamente in prosa, il
narratore eseguito in alternanza da vari solisti e coro, laccompagnamento solo un basso
continuo (saletta del SS Crocifisso molto piccola) ma soprattutto erano destinati a unlite e solo nei
venerd di quaresima.
LA CANTATA DA CAMERA
Con sempre maggior frequenza i testi madrigalistici vennero messi in musica in stile monodico con
basso continuo o stile concertante; i madrigali polifonici subirono un declino e la produzione
madrigalistica fu soppiantata dalla cantata. Il termine compare per la prima volta in una raccolta di
cantate e arie del 1620. I tre pezzi definiti cantate si distinguono per la maggiore libert formale:
solo il basso a essere ripetuto identico, la melodia varia ad ogni strofa. Il termine definiva allora
genericamente un tipo di composizione diverso dal madrigale e pi ambizioso di unaria strofica.
Era eseguita da un solo cantante o due (duetto da camera) accompagnato da un basso continuo e a
volte due violini. Il testo trattava argomenti amorosi ma erano diffuse anche cantate sacre. Sempre
pi spesso divenne un monologo tratto da poemi letterari, assumendo un carattere quasi teatrale.
Roma fu la culla della cantata e il suo massimo centro di diffusione poich vi prosperavano
numerose e potenti famiglie aristocratiche che lottavano tra loro per primeggiare nella vita
economica e politica della citt e il patrocinato di attivit musicali era un elemento per affermare il
proprio rango e ognuno manteneva nel proprio palazzo un piccolo gruppo di musicisti. Era quindi
aperta alla sperimentazione musicale. Il compositore doveva essere versatile e sapersi muovere tra
tutti i generi dellepoca (cantata, oratorio, opera, sonata, concerto grosso, etc) ma la cantata era il
pi richiesto per il piccolo organico che serviva allesecuzione, per la possibilit del committente di
comporre egli stesso il testo, perch univa le quattro esigenze barocche.
Ma gi da inizio Settecento il baricentro si sposter sullopera e i meccanismi impresariali
mineranno alla base il mecenatismo: i patriziati romani persero labitudine di assumere musicisti
stabili e le cantate da camera di trasformarono in puri oggetti da collezionismo per gli spazi
celebrativi. Il nuovo status symbol non era far realizzare eventi musicali, ma presenziare alle
stagioni operistiche.
LA SONATA BAROCCA
La canzone da sonar cinquecentesca discendeva dalla chanson vocale parigina ma a inizi
Seicento cominci ad apparire il termine sonata. Sebbene agli inizi canzone da sonar e sonata
fossero termini interscambiabili, verso gli anni 30 inizi a delinearsi una netta differenziazione:
quasi tutti i musicisti della canzone da sonar erano organisti, quelli della sonata erano di altri
strumenti (principalmente il violino). I violinisti puntavano a realizzare composizioni che
mettessero in luce tutte le potenzialit del loro strumento e la canzone da sonar, genere polifonico
dalle chiare origini vocali, dava loro poca libert in questo senso.
Lorganico pi comune quello della sonata a tre in cui si hanno, appunto, tre parti: due strumenti
monodici (di solito violini) e il basso continuo. Il numero di musicisti era variabile, perch pi
musicisti potevano suonare una stessa parte.
Nella sonata a due (o solistica) si ha un solo strumento monodico sostenuto dal basso continuo.
Da Corelli in poi la scrittura per lo strumento solista and facendosi sempre pi virtuosistica
rendendo la sonata a due un ideale trampolino di lancio per i grandi compositori-violinisti.
Le sonate erano divise tra loro anche per la destinazione: sonate da camera e sonate da chiesa.
La sonata da chiesa doveva rientrare nello stile ecclesiastico e fu quindi contaminata da influssi
contrappuntistici della prima pratica e la sua struttura si cristallizz in quattro movimenti dalla
stessa tonalit con andamento alternativamente lento-veloce-lento-veloce.
La sonata da camera estrasse invece la sua linfa dalla musica per danza. Si accostavano danze lente
a danze veloci, da cui nacque la consuetudine seicentesca di unire le musiche per danza in suites,
nella stessa tonalit. Attingendo dalla musica per danza, la sonata da camera non assunse alcuna
struttura fissa.
Ne consegue che in epoca barocca i compositori di musica alta si appropriarono della musica per
danza, sino ad allora considerata per musicisti di seconda categoria. Tuttavia con ogni probabilit le
suites artistiche non erano danzate per la loro forte stilizzazione.
Con lavvicinarsi del Settecento tuttavia lo stile da chiesa e quello da camera andarono sempre pi
sovrapponendosi, attingendo luno dallaltro.
LOPERA FRANCESE DEL SEICENTO
La musica era nel seicento uno dei mezzi con cui lautorit celebrava i propri fasti e ci si espresse
in maniera palese in Francia, dove trovarono eco le idee platoniche sulla musica: per dar vita ai suoi
portentosi effetti si doveva giungere alla completa fusione di musica e poesia.
Si dava quindi molta importanza al ritmo, che doveva ricalcare alla perfezione quello poetico.
Questa musique mesure mantenne una struttura a pi voci ma evit le imitazioni
contrappuntistiche e si cre persino una danza mesure.
Nel 1581, in occasione del matrimonio di Margherita di Lorena e del duca di Joyeuse, per una
settimana si seguirono banchetti, parate, tornei, spettacoli che culminarono in un celebre balletto di
corte: il balletto drammatico della regina, imperniato sulla liberazione di Ulisse dagli influssi della
maga Circe ad opera di Giove (re Enrico III) e Minerva (regina madre). Gli spettatori erano
collocati su lunghe tribune sopraelevate intorno alla sala, nel quadro finale ballerini e spettatori si
univano in una grande danza comune.
Negli anni 30 del Seicento, con Richelieu al governo, i balletti di corte abbandonarono le allegorie
per celebrare esplicitamente i successi della monarchia francese.
Alla morte di Richelieu e Luigi XIII (1643), Mazarino fece allestire a corte alcune opere italiane ma
ottennero scarso successo: era lontana dal gusto francese ed era vista come un tradimento politico.
Rientrati dalla rivolta della Fronda (1648) Mazarino e i sovrani promossero nuovi esperimenti
operistici con numerosi cori e balletti danzati anche dal re e consorte.
Lully riusc a realizzare un nuovo genere operistico. Pretese una maggiore fedelt al testo musicale
e collabor col commediografo Molire alla creazione di commedie recitate con inserti musicali la
cui trama era inserita nellazione stessa. Poesia, musica e danza erano giustapposte e ci si realizz
pianamente nella prima tragedie lyrique di Lully: Cadmus et Hermione (1763).
Si trattava di tragedie in versi, in cui si alternavano recitativi ed arie, con numerosi interventi corali
e strumentali, cinque atti ciascuno dei quali culminava in un balletto. Il testo del prologo esplicitava
la funzione della tragedie lyrique: glorificare il re.
La potentissima protezione che Luigi XIV stese su Lully gli confer un potere assoluto nel campo
musicale francese e port colui che era stato un semplice valletto da camera ad essere consigliere-
segretario del re.
BACH E HANDEL
Due grandi compositori tedeschi sovrastano il panorama musicale del tardo barocco. Coetanei,
entrambi rivelano una straordinaria capacit di fiutare le novit dellepoca e integrarle nel proprio
processo creativo.
Bach nacque nel 1685 da una famiglia di musicisti e uno dei suoi primi maestri fu il fratello
maggiore da cui and a vivere, a dieci anni, in seguito alla morte dei genitori. Tuttavia il fratello era
un organista, non un compositore.
A quindici anni il maestro di liceo riesce a procurargli la possibilit di continuare gli studi musicali
vicino ad Amburgo, cantando come voce bianca in un coro. Frequent cos la corte di Celle, il cui
duca era appassionato di musica francese. In seguito Bach cerc una sistemazione sempre migliore
spostandosi da una citt allaltra e nel 1708 fu assunto come organista di corte a Weimar, dove
invece era molto apprezzata la musica italiana. Nel frattempo aveva gi scritto le prime sue
composizioni importanti (es. toccata e fuga in rem per organo) ed era seguito da qualche allievo.
Nel 1718 fu assunto come kapellmeister a Kothen e nel 1723 come Thomaskantor a Lipsia, nella
chiesa di S. Tommaso, e Director musices. Eppure cess quasi del tutto di comporre musica sacra,
avendo accumulato uno stock sufficiente per dedicarsi al versante laico. Nel 1747 fu ammesso nella
Societ delle scienze musicali, riservata a musicisti esperti di matematica e filosofia che si
scambiavano ogni anno una dissertazione scientifica su argomenti musicali: la musica, attraverso il
suo rapporto con la matematica, si ricongiungeva alla filosofia. Per i contemporanei Bach rimase un
anziano compositore rivolto al passato.
Anche Handel nacque nel 1685, e si avvi a regolari studi musicali sebbene il padre lo volesse
giurista. Nel 1703 si trasfer ad Amburgo lavorando nellorchestra del teatro dellopera. Riusc a far
rappresentare la sua prima opera (Almira, 1705) con recitativi in tedesco, arie in italiano, danze in
stile francese (come si usava allora). Nel 1706 part per lItalia e trascorse la maggior parte del
soggiorno a Roma, cimentandosi in cantata da camera e oratorio (lopera era vietata). Nel 1710 part
per lInghilterra ed ebbe un folgorante inizio di carriera a Londra. Fu nominato direttore della Royal
Academy of Music e fece rappresentare alcune delle sue opere. Liniziativa della Royal Academy
per fall perch il pubblico non rinnovava gli abbonamenti (opera italiana lontana da inglesi per
personaggi di diversa storia e cultura, castrati visti come immorali e italia come cattolicesimo).
Handel rilev la Royal Academy e si rilanci come impresario al Kings Theatre. Ma il repertorio
che gli consent di sbaragliare gli avversari fu loratorio (Judas Maccabeus, 1746). Non bas pi il
sistema economico sugli abbonamenti, ma sulla vendita dei biglietti, con un pubblico molto pi
vasto.
Sia Bach che Handel furono colpiti da cecit e operati senza successo dallo stesso chirurgo. Alla
morte, Bach fin in una fossa comune, Handel chiese e ottenne di essere sepolto nellAbbazia di
Westminster.