Sintesi Elementi Decadentismo
Sintesi Elementi Decadentismo
Sintesi Elementi Decadentismo
DECADENTISMO
a. Definizione
Il Decadentismo può essere definito come un movimento culturale piuttosto vario che trova
nella critica al Positivismo e alla morale borghese un punto di coesione, esso caratterizzerà il gusto
estetico, la produzione artistica, in parte anche il costume, di alcuni paesi europei tra la fine
dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
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Sintesi di letteratura: Decadentismo - Marino Martignon
4. Nessuna fiducia nelle possibilità conoscitive della ragione e della scienza, solo la poesia può
aiutarci a cogliere il senso del reale
Negata alle scienze e alla ragione la possibilità di farci conoscere la realtà, il decadente ritiene
che solo la poesia, per il suo procedere grazie all’intuizione, possa avvicinarsi all’essenza della
realtà, essa diventa la forma più alta di conoscenza. Il poeta, grazie alla sua sensibilità, è in
grado di arrivare in quelle zone, al di là della realtà apparente, dove non possono giungere le
categorie razionali. Egli, tuttavia, non rappresenta più immagini concrete, non descrive, non
racconta, non propone ideali, la sua parola sarà solo illuminazione momentanea del mistero,
rivelazione attraverso la sua capacità evocativa e suggestiva. La parola è come una musica che
suggerisce, evoca, senza far ragionare, suscitando indefinite vibrazioni nell’animo. Si rompe in
tal modo ogni struttura sintattica, la poesia diventa frammento carico di significati simbolici, il
poeta non è più il vate romantico, coscienza e guida dei popoli, ma il veggente.
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Sintesi di letteratura: Decadentismo - Marino Martignon
propria vita in un opera d’arte, dedicandosi al culto della bellezza, in polemica contrapposizione
con la volgarità del mondo borghese.
L’individualismo diventa in alcuni casi, anche grazie ad alcune teorie fraintese e distorte del
filosofo Friedrich Wilhelm Nietzsche1 , superomismo ossia convinzione della necessità di
tralasciare i princìpi morali, e di basare la propria “azione virile” sulla violenza e su uno sfrenato
edonismo (si pensi alla morale di D’Annunzio).
e. Il Decadentismo in Italia
Il Decadentismo si diffuse in Italia con un certo ritardo rispetto al resto d’Europa. Esso si
espresse in particolare nell’opera di Giovanni Pascoli (la poetica del “fanciullino”) e in quella di
Gabriele D’Annunzio (che probabilmente rappresenta il maggior esponente della cultura decadente
italiana, se non altro per il suo voler far coincidere arte e vita e per la sua completa adesione ai
motivi dell’estetismo e de superomismo).
Il Decadentismo italiano presenterà spesso fenomeni di decisa reazione e di rifiuto dei
modelli europei. Tuttavia gli ambienti in cui tale rifiuto nasce hanno in comune con il
Decadentismo la cornice generale, vale a dire la sfiducia in qualunque certezza, l’individualismo,
l’isolamento dell’artista rispetto alla società. Per questo motivo, le correnti e gli scrittori che si
pongono in antitesi alla cultura decadente finiscono, paradossalmente, per assorbire da essa alcune
ipotesi culturali e numerose soluzioni espressive. Significativi esempi di ciò sono il
Crepuscolarismo, il Futurismo, l’Ermetismo.
Non vanno quindi dimenticate neppure le opere di autori, che non riusciamo a classificare in
particolari movimenti artistici, queste, sebbene organizzate secondo principi e meccanismi
eterogenei, hanno in comune la stessa dimensione di incertezza e di fficoltà nel vivere. Nelle
opere di questi scrittori appaiono alcuni elementi che sono caratteristici del pensiero decadente:
consapevolezza di quanto sia fragile la condizione umana
il senso di solitudine e di alienazione che opprimono l’uomo moderno
l’impossibilità di entrare in reale contatto con gli altri
denuncia della disperazione, dell’inettitudine e dell’impotenza dell’individuo di
fronte alle scelte imposte dalla realtà
L’incertezza e la precarietà vengono allora riconosciute come base della vita, e la “malattia” è
accettata come condizione normale, alla quale è possibile contrapporre solo una lucida, virile
rassegnazione ad un destino di sconfitta.
Questa “coscienza della crisi”, che rifiuta ogni facile rifugio nei miti velleitari e consolatori del
superomismo, ha in Italia i suoi massimi esponenti in Italo Svevo e in Luigi Pirandello, due
scrittori la cui penetrante sensibilità umana e culturale precorreva i tempi, e la cui grandezza, non a
caso, ebbe proprio per questo un tardivo riconoscimento.
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Il suo ideale “superuomo”, animato da un’incontenibile energia vitale e da un forte istinto aggressivo, viene visto
come disposto a calpestare ogni scrupolo etico pur di appagare la sua voglia di dominio.
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SPLEEN
Charles Baudelaire, I fiori del male (1857)
Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio
sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis, sullo spirito che geme in preda a lunga noia
et que de l'horizon embrassant tout le cercle e abbracciando il cerchio di tutto l’orizzonte
il nous verse un jour noir plus triste que les nuits ; ci versa una luce nera più triste delle notti,
quand la terre est changée en un cachot humide, quando la terra si muta in umida spelonca
où l'Espérance, comme une chauve-souris, dove la Speranza come un pipistrello
s'en va battant les murs de son aile timide va battendo i muri con la sua timida ala
et se cognant la tête à des plafonds pourris ; e picchia la testa su fradici soffitti,
quand la pluie étalant ses immenses traînées quando la pioggia distendendo immense strisce
d'une vaste prison imite les barreaux, imita le sbarre d’una vasta prigione
et qu'un peuple muet d'infâmes araignées e un muto popolo di ragni infami
vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux, in fondo ai nostri cervelli tende le sue reti,
des cloches tout à coup sautent avec furie campane a un tratto scattano con furia
et lancent vers le ciel un affreux hurlement, e lanciano verso il cielo un urlo orrendo
ainsi que des esprits errants et sans patrie come spiriti erranti e senza patria
qui se mettent à geindre opiniâtrement. che si mettano a gemere ostinati.
- Et de longs corbillards, sans tambours ni musique, - E lunghi carri funebri, senza tamburi né musica,
défilent lentement dans mon âme ; l'Espoir, sfilano lenti dentro la mia anima; la Speranza,
vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique, vinta, piange, e l’Angoscia atroce, dispotica,
sur mon crâne incliné plante son drapeau noir pianta sul mio cranio chino il suo nero vessillo.