Didattizzazione - Intervista A Camilleri

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Le due lezioni di Andrea Camilleri

Destinatari: adolescenti e adulti, livello B2

Prerequisiti: conoscenza del passato remoto

Obiettivi: rinforzo dell'uso dei verbi al passato remoto e dell'abilità di ascolto; obiettivi

culturali: presentazione/approfondimento della conoscenza di Andrea Camilleri.

Fase motivazionele

Conosci questo personaggio?

1) Se sì: cosa sapete di lui? Perché è famoso?

2) Se no: fare ipotesi in base alla foto. Che lavoro fa secondo voi? Che tipo di persona

sembra?

Viene spiegato agli studenti che stanno per ascoltare un'intervista ad uno dei più importanti

scrittori italiani contemporanei.

Globalità

Lettura e comprensione delle domande a cui gli studenti dovranno rispondere durante o
dopo la prima visione del video

https://www.youtube.com/watch?v=Xy9waUpNOb4 (il video per la lezione è proposto fino

al minuto 3:24)

1. Per entrare all'Accademia di Arte drammatica, Andrea Camilleri ha V F


sostenuto un esame di due ore e mezza
2. Dopo l'esame, Camilleri ringrazia il maestro di regia sicuro di essere V F
stato ammesso all'Accademia
3. Camilleri trascorre i giorni successivi in giro per Roma V F
4. Quando scopre di essere stato ammesso all'Accademia, le lezioni erano V F
già iniziate da 6 giorni
5. Il maestro di regia dice a Camilleri di lasciare l'Accademia perché non è V F
d'accordo con le sue idee.

Prima visione del video.

Di cosa parla? Cosa racconta lo scrittore?

Seconda visione del video, con trascrizione da seguire.

Io ho avuto due lezioni: una diretta, e una indiretta.

La lezione diretta: tanti anni fa, nel '49, quando diedi l'esame come allievo regista per

l'Accademia di Arte drammatica. Durò due ore e mezzo, prima avevo dato l'esame scritto. E

alla fine di queste due ore e mezza, il maestro di regia Orazio Costa, dandomi la mano mi

disse:

– Sappia che io non condivido nulla di ciò che Lei ha scritto e ha detto in queste due

ore. ArrivederLa.

– Arrivederci! - e me ne andai.

Sicuro che non ero stato ammesso, me ne andai via dall'alberguccio dove abitavo e andai in

casa di un amico: così passai 10 giorni meravigliosi, girando per Roma che non conoscevo.
Poi venne il giorno della partenza, e allora io passai dall'alberguccio per vedere se c'era

corrispondenza per me. Tre telegrammi di mio padre: “Sei stato ammesso all'accademia con

la massima borsa di studio”, uno; due, con orrore mi accorgo che le lezioni sono cominciate

da sei giorni. E allora mi precipitai all'Accademia e mi presentai a Costa. Costa mi disse:

– Perché arrivi con tanto ritardo?

– Dottore mi scusi, ma al momento nel quale Lei mi dice che non condivide nulla...

– Alt. Non condividere non significa che il pensiero, le opinioni dell'altro siano

sciocche. No! Possono essere idee intelligenti, solo che io non le condivido.

E questa è stata la prima lezione: ascoltare sempre fino in fondo le ragioni degli altri.

La seconda lezione, indiretta. Un giorno, con Leonardo Sciascia, assistetti a una discussione

tra lui e un suo amico. Il suo amico iniziava le frasi dicendo “Io penso...”

A un certo punto Leonardo lo interruppe, e gli disse:

– Totò, ti posso dare un consiglio?

– Ma certo, dimmelo.

– Tu dovresti riflettere molto prima di pensare.

Analisi

Rispondi oralmente:

1) Cosa pensi di questa intervista di Andrea Camilleri? Qual è il messaggio che vuole

mandare al suo pubblico?

2) Qual è secondo te il motivo per cui Camilleri usa il termine “alberguccio” riferendosi

al posto in cui risiedeva a Roma?

3) Come spiegheresti l'ultima frase “ Tu dovresti riflettere molto prima di pensare”?


Aspetti grammaticali

1) Qual è il tempo verbale usato maggiormente da Camilleri per raccontare gli aneddoti

passati? Sottolinea nel testo questa forma verbale.

2) Inserisci nella tabella i primi 5 verbi che hai sottolineato

___________ ___________ ___________ ___________ ___________


io

tu

lui/lei

noi

voi

loro

3) A cosa serve questa forma verbale? Quando viene usata principalmente?

____________________________________________________________________

____________________________________________________________________

____________________________________________________________________

Sintesi

Quali episodi della tua vita ti hanno segnato maggiormente? Scrivi un breve aneddoto del

tuo passato usando il passato remoto.


Approfondimento

Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 6 settembre 1925 – Roma, 17 luglio 2019) è stato

uno scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e insegnante italiano. Ha insegnato regia

all'Accademia nazionale d'arte drammatica.

Incomincia a lavorare come regista teatrale nel 1942. Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere e

Filosofia dell'Università degli Studi di Palermo, ma non consegue la laurea.

Dal 1945 pubblica racconti e poesie, arrivando anche fra i finalisti del Premio Saint Vincent.

Nel 1949 viene ammesso, unico allievo regista per quell'anno, all'Accademia nazionale d'arte

drammatica, dove conclude gli studi nel 1952.

Nel 1994 Camilleri dà alle stampe La forma dell'acqua, primo romanzo poliziesco con protagonista

il commissario Montalbano, personaggio destinato ad imporsi nel panorama letterario del romanzo

giallo in Italia. La serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, fa di Camilleri ormai un

autore cult.

Il nome Montalbano venne scelto da Camilleri in omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez

Montalbán, ideatore di un altro famoso investigatore, Pepe Carvalho: i due personaggi hanno in

comune l'amore per la buona cucina e le buone letture, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali

nel risolvere i casi e una storia d'amore controversa e complicata con donne anch'esse complicate.

Il successo della serie sul commissario porta Camilleri ad essere conosciuto e premiato anche

all'estero. Il campo del vasaio (tradotto in inglese da Stephen Sartarelli) vince il premio International

Dagger conferitogli dalla Crime Writers' Association. L'annuncio è stato fatto il 5 luglio 2012 durante la

cerimonia di premiazione tenutasi a One Birdcage Walk a Londra.

La fine della serie

Il filone narrativo del Commissario Montalbano è destinato a una conclusione in quanto,

nel 2006, Andrea Camilleri ha consegnato all'editore Sellerio l'ultimo libro con il finale della storia,

chiedendo che questo venisse pubblicato dopo la sua morte; dichiarerà in proposito:

«Ho scritto la fine dieci anni fa... ho trovato la soluzione che mi piaceva e l'ho scritta di

getto, non si sa mai se poi arriva l'Alzheimer. Ecco, temendo l'Alzheimer ho preferito
scrivere subito il finale. La cosa che mi fa più sorridere è quando sento che il manoscritto

è custodito nella cassaforte dell'editore... È semplicemente conservato in un cassetto.»

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