Didattizzazione - Intervista A Camilleri
Didattizzazione - Intervista A Camilleri
Didattizzazione - Intervista A Camilleri
Obiettivi: rinforzo dell'uso dei verbi al passato remoto e dell'abilità di ascolto; obiettivi
Fase motivazionele
2) Se no: fare ipotesi in base alla foto. Che lavoro fa secondo voi? Che tipo di persona
sembra?
Viene spiegato agli studenti che stanno per ascoltare un'intervista ad uno dei più importanti
Globalità
Lettura e comprensione delle domande a cui gli studenti dovranno rispondere durante o
dopo la prima visione del video
al minuto 3:24)
La lezione diretta: tanti anni fa, nel '49, quando diedi l'esame come allievo regista per
l'Accademia di Arte drammatica. Durò due ore e mezzo, prima avevo dato l'esame scritto. E
alla fine di queste due ore e mezza, il maestro di regia Orazio Costa, dandomi la mano mi
disse:
– Sappia che io non condivido nulla di ciò che Lei ha scritto e ha detto in queste due
ore. ArrivederLa.
– Arrivederci! - e me ne andai.
Sicuro che non ero stato ammesso, me ne andai via dall'alberguccio dove abitavo e andai in
casa di un amico: così passai 10 giorni meravigliosi, girando per Roma che non conoscevo.
Poi venne il giorno della partenza, e allora io passai dall'alberguccio per vedere se c'era
corrispondenza per me. Tre telegrammi di mio padre: “Sei stato ammesso all'accademia con
la massima borsa di studio”, uno; due, con orrore mi accorgo che le lezioni sono cominciate
– Dottore mi scusi, ma al momento nel quale Lei mi dice che non condivide nulla...
– Alt. Non condividere non significa che il pensiero, le opinioni dell'altro siano
sciocche. No! Possono essere idee intelligenti, solo che io non le condivido.
E questa è stata la prima lezione: ascoltare sempre fino in fondo le ragioni degli altri.
La seconda lezione, indiretta. Un giorno, con Leonardo Sciascia, assistetti a una discussione
tra lui e un suo amico. Il suo amico iniziava le frasi dicendo “Io penso...”
– Ma certo, dimmelo.
Analisi
Rispondi oralmente:
1) Cosa pensi di questa intervista di Andrea Camilleri? Qual è il messaggio che vuole
2) Qual è secondo te il motivo per cui Camilleri usa il termine “alberguccio” riferendosi
1) Qual è il tempo verbale usato maggiormente da Camilleri per raccontare gli aneddoti
tu
lui/lei
noi
voi
loro
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Sintesi
Quali episodi della tua vita ti hanno segnato maggiormente? Scrivi un breve aneddoto del
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 6 settembre 1925 – Roma, 17 luglio 2019) è stato
Incomincia a lavorare come regista teatrale nel 1942. Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere e
Dal 1945 pubblica racconti e poesie, arrivando anche fra i finalisti del Premio Saint Vincent.
Nel 1949 viene ammesso, unico allievo regista per quell'anno, all'Accademia nazionale d'arte
Nel 1994 Camilleri dà alle stampe La forma dell'acqua, primo romanzo poliziesco con protagonista
il commissario Montalbano, personaggio destinato ad imporsi nel panorama letterario del romanzo
giallo in Italia. La serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, fa di Camilleri ormai un
autore cult.
Il nome Montalbano venne scelto da Camilleri in omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez
Montalbán, ideatore di un altro famoso investigatore, Pepe Carvalho: i due personaggi hanno in
comune l'amore per la buona cucina e le buone letture, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali
nel risolvere i casi e una storia d'amore controversa e complicata con donne anch'esse complicate.
Il successo della serie sul commissario porta Camilleri ad essere conosciuto e premiato anche
all'estero. Il campo del vasaio (tradotto in inglese da Stephen Sartarelli) vince il premio International
Dagger conferitogli dalla Crime Writers' Association. L'annuncio è stato fatto il 5 luglio 2012 durante la
nel 2006, Andrea Camilleri ha consegnato all'editore Sellerio l'ultimo libro con il finale della storia,
chiedendo che questo venisse pubblicato dopo la sua morte; dichiarerà in proposito:
«Ho scritto la fine dieci anni fa... ho trovato la soluzione che mi piaceva e l'ho scritta di
getto, non si sa mai se poi arriva l'Alzheimer. Ecco, temendo l'Alzheimer ho preferito
scrivere subito il finale. La cosa che mi fa più sorridere è quando sento che il manoscritto