EdiLus Progettazione e Calcolo Struttura

Scarica in formato pdf o txt
Scarica in formato pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 238

EdiLus

Progettazione e Calcolo Strutturale

DOCUMENTAZIONE DI AFFIDABILITÀ

Basi Teoriche e Algoritmi Impiegati


Casi Prova

Ai sensi del:
DM 14/01/2008 cap. 10 – Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni

ACCA software S.p.A.

via M. Cianciulli - 83048 Montella (AV)


INDICE
BASI TEORICHE E ALGORITMI IMPIEGATI
1 PREMESSA ......................................................................................................... 5
2 SOLUTORE MICROSAP TESYS ® ......................................................................... 5
2.1 CARATTERISTICHE DEL SOLUTORE MICROSAP ............................................................. 5
2.2 LA LIBRERIA DEGLI ELEMENTI FINITI ........................................................................... 6
2.2.1 Beam .............................................................................................................................. 6
2.2.2 Plate/Shell (Lastre Piane).................................................................................................. 7
2.3 PROPRIETÀ DEI MATERIALI .......................................................................................... 7
2.4 NODI E GRADI DI LIBERTÀ ........................................................................................... 7
2.5 RELAZIONI MASTER-SLAVE .......................................................................................... 8
2.6 MODULO BEAM20 LINEARE .......................................................................................... 9
2.7 MODULO BEAM22 NON LINEARE................................................................................. 14
2.8 MODULO SHELL LINEARE ........................................................................................... 17
2.9 MODULO SHELL NON LINEARE ................................................................................... 19
3 CONDIZIONI DI CARICO ...................................................................................26
4 TIPI DI ANALISI ................................................................................................26
4.1 Analisi Statica ............................................................................................................. 26
4.2 Analisi Modale ............................................................................................................ 29
4.3 Analisi Statica Non Lineare .......................................................................................... 31
5 PROGETTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI ....................................36
CASI PROVA CEMENTO ARMATO
1 (CA)- Test di Validazione n.1 (Piastra Rettangolare) ............................................39
2 (CA) - Test di Validazione n.2 (Pilastro Incastrato) ..............................................41
3 (CA) - Test di Validazione n.3 (Trave Continua - Solaio) .......................................42
4 (CA) - Test di Validazione n.4 (Confronto Ansys) .................................................44
5 (CA) - Test di Validazione n.5 (Semiprogetto a Flessione) ....................................45
6 (CA) - Test di Validazione n.6 (Rotazione alla Corda) ...........................................46
CASI PROVA MURATURA
1 (MU) - Test di Validazione n.1 (Verifiche Maschi) .................................................53
2 (MU) - Test di Validazione n.2 (Analisi Statica Non Lineare) .................................66
Esempio 1................................................................................................................................. 66
Esempio 2................................................................................................................................. 68
Esempio 3................................................................................................................................. 70
3 (MU) - Test di Validazione
n.3 (Muratura con Betoncino Armato) .........................71
4 (MU) - Test di Validazione
n.4 (Muratura con FRP) ..............................................85
5 (MU) - Test di Validazione
n.5 (Muratura Armata) ............................................. 101
6 (MU) - Test di Validazione
n.6 (Ribaltamento) ................................................... 114
7 (MU) - Test di Validazione
n.7 (Spanciamento ed azioni sulle catene) ................. 122
8 (MU) - Test di Validazione
n.8 (Verifiche Capochiave e Catena) .......................... 138
9 (MU) - Test di Validazione
n.9 (Valutazione Accelerazioni di Collasso) ................. 146
CASI PROVA ACCIAIO
1 (AC) - Test di Validazione n.1 (Verifica Instabilità Pilastro Acciaio) ...................... 173
2 (AC) - Test di Validazione n.2 (Verifica Trave Acciaio) ........................................ 175

2
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
3 (AC) - Test di Validazione n.3 (Gerarchia Travi Acciaio) ..................................... 177
4 (AC) - Test di Validazione n.4 (Gerarchia Pilastri Acciaio) ................................... 183
CASI PROVA LEGNO
1 (LG) – Test di Validazione n.1 (Verifica Travi e Pilastri) ...................................... 194
CASI PROVA GEOTECNICA
1 (GEO) - Test di Validazione n.1 (Trave Winkler) ................................................ 209
2 (GEO) - Test di Validazione n.2 (Verifica di Carico Limite) .................................. 210
Esempio 1 (Senza Falda; Terreno -> Incoerente; Calcolo Qlim -> Drenate) .................................. 211
Esempio 2 (Con Falda; Terreno -> Incoerente; Calcolo Qlim -> Drenate) ..................................... 218
3 (GEO) - Test di Validazione n.3 (Spinta Terreno) ............................................... 222

3
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
BASI TEORICHE E ALGORITMI IMPIEGATI
1 PREMESSA
Il presente documento ha lo scopo di chiarire le modalità con cui vengono effettuati i calcoli eseguiti dal
programma di calcolo EdiLus e di verificare l’affidabilità dei risultati.
Occorre precisare comunque che in un calcolo ingegneristico, oltre l’affidabilità del codice di calcolo
utilizzato, possono intervenire in maniera decisiva le scelte compiute dal progettista.
Il documento si compone di una sintetica trattazione teorica sulla modellazione strutturale effettuata e sul
calcolo che viene eseguito; essa è affiancata ad una serie di esempi applicativi semplici e riproducibili, in
cui vengono confrontati i risultati ottenuti da EdiLus con quelli derivanti da trattazioni teoriche o da altri
solutori di riconosciuta affidabilità.
EdiLus consente di modellare la struttura, di effettuare la progettazione e le verifiche di tutti gli elementi
strutturali e di generare gli elaborati grafici esecutivi.
È una procedura integrata dotata di tutte le funzionalità necessarie per consentire il calcolo completo di
una struttura mediante il metodo degli elementi finiti (FEM).
La modellazione della struttura è realizzata tramite elementi Beam (travi e pilastri) e Shell (platee, pareti,
setti, solette, travi parete), anche su suolo elastico alla Winkler.
L’input della struttura avviene per oggetti (travi, pilastri, solai, solette, pareti, etc.) in un ambiente grafico
integrato; il modello di calcolo agli elementi finiti, che può essere visualizzato in qualsiasi momento in
un’apposita finestra, viene generato dinamicamente dal software sulla base delle impostazioni effettuate
dal progettista.
Apposite funzioni consentono la creazione e la manutenzione di archivi contenenti Sezioni, Materiali e
Carichi; tali archivi sono di tipo generale e nel rispetto delle diverse prescrizioni normative possono essere
comunque integrati e/o modificati dall’utente.
L'utente non può modificare il codice ma soltanto eseguire delle scelte come quelle riportate di seguito:
 definire i vincoli di estremità per ciascuna asta (vincoli interni) e gli eventuali vincoli nei nodi (vincoli
esterni);
 modificare i parametri necessari alla definizione dell’azione sismica;
 definire condizioni di carico;
 definire gli impalcati come infinitamente rigidi nel proprio piano ai fini dell’analisi sismica (tutto o in
parte) o meno.

2 SOLUTORE MICROSAP TESYS ®


Nel presente capitolo vengono descritti i concetti teorici su cui si fonda il solutore MicroSap Tesys®
adottato da EdiLus. La descrizione è relativa alla soluzione delle incognite strutturali e alle sollecitazioni di
calcolo agenti sulle varie parti della struttura.
L’analisi numerica della struttura viene condotta con l’utilizzo del metodo degli elementi finiti (FEM).
Il metodo degli elementi finiti consiste nel simulare il modello continuo della struttura con un modello
discreto equivalente. La funzione di spostamento è approssimata da un polinomio algebrico, definito in
regioni, in grado di interpolare il valore di spostamento definito in punti discreti (i nodi).
Gli elementi finiti utilizzati ai fini della corretta modellazione della struttura saranno di seguito descritti.
Il modello di calcolo può essere analizzato nell’ipotesi di impalcato rigido, in funzione della reale presenza
di solai continui atti a irrigidire tutto l’impalcato, o nell’ipotesi di solai rigidi nel caso si fosse in presenza di
impalcati non orizzontali (coperture), non regolari (con rientranze, sporgenze e/o fori di elevate
dimensioni), sfalsati, ecc.
Tali ipotesi vengono realizzate attraverso l’introduzione di adeguate relazioni cinematiche tra i gradi di
libertà dei nodi costituenti l’impalcato o i campi di solai e i gradi di libertà del nodo “master” posizionato
nel centro di massa dell’impalcato o dei campi di solai.

2.1 CARATTERISTICHE DEL SOLUTORE MICROSAP


Il solutore Microsap è costituito da un’unità principale (MICROSAP) e da una serie di moduli, indipendenti
tra loro, che sono eseguiti sotto il controllo dell’unità principale a seconda delle caratteristiche del
problema da risolvere. Ad esempio, differenti moduli di programma sono eseguiti se il problema è di tipo
dinamico anziché statico, o se fa uso di elementi piastra (SHELL) piuttosto che di elementi trave (BEAM)
o, viceversa se usa entrambi gli elementi.
Attualmente il flusso del programma Microsap può svolgersi secondo lo schema seguente:

5
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
a) Modulo INPUT. E' sempre eseguito come primo modulo. In esso sono elaborati i dati relativi alla
geometria della struttura e alle condizioni di vincolo.
b) Modulo elementi: BOUND, TRUSS, BEAMX, PLANE, SOLID, SHELL. Sono sempre eseguiti dopo INPUT.
Generalmente solo alcuni di essi sono utilizzati nella risoluzione di un problema. Se la struttura
contiene elementi Boundary sarà richiamato BOUND. Se sono presenti elementi Truss, sarà richiamato
TRUSS. Se la struttura contiene elementi Beam, sarà usato BEAMX. Per gli elementi Q 4, Q6, QM5 sarà
invece richiamato PLANE. Una struttura (o parte di essa), schematizzata con elementi solidi esaedrici o
prismatici richiederà l'esecuzione del modulo SOLID. Gli elementi di lastra piana e curva sono elaborati
nel modulo SHELL. L'ordine con cui essi sono eseguiti segue quello scelto dall'operatore nella
assegnazione dei dati. I moduli elementi costruiscono le matrici di rigidezza, di massa e le matrici
sforzi-spostamenti di tutti gli elementi del modello.
c) Modulo SOLVE. E’ eseguito sempre dopo i moduli elementi. Esso assembla la matrice di rigidezza
globale, i carichi nodali e la matrice di massa. Risolve quindi il sistema globale di equazioni e trova gli
spostamenti nodali.
d) Modulo EIGEN. E’ eseguito dopo SOLVE, solo se è richiesta l'analisi dinamica. Nel caso di analisi
modale trova frequenze proprie e modi di vibrare. Se è richiesta l'analisi spettrale, esso produce, per
ogni modo, il vettore spostamenti nodali in regime dinamico. Da essi il successivo modulo STRES potrà
poi calcolare le forze nodali equivalenti, gli sforzi ed effettuarne la composizione. EIGEN può essere
ripetuto dall'operatore variando alcuni dati di input senza ripetere l'intera procedura. Nell'analisi della
Risposta Armonica EIGEN non è usato.
e) Modulo STRES. E' sempre eseguito come ultimo modulo e segue SOLVE o EIGEN. Esso consente la
generazione e l'esame dei risultati finali del calcolo: spostamenti nodali, forme modali, sforzi negli
elementi. Può essere ripetuto dall'operatore, variando alcuni parametri, come ad esempio l'unità di
output sulla quale rappresentare i risultati.

2.2 LA LIBRERIA DEGLI ELEMENTI FINITI


I vari oggetti che compongono la struttura vengono schematizzati nel solutore di EdiLus come elementi.
Tali elementi vengono automaticamente associati dal programma agli oggetti inseriti in fase di input.
La libreria attualmente disponibile comprende quei tipi di elementi che garantiscono le migliori prestazioni
in rapporto all'impegno richiesto all'utente nella preparazione dei dati. La loro efficienza è provata dalla
numerosa bibliografia esistente e dal loro ampio impiego nei più noti programmi di analisi strutturale.
Nello stesso modello strutturale possono coesistere più gruppi di elementi affini, o di differente tipologia.
Il programma provvede in automatico alla conversione degli oggetti introdotti in fase di input in elementi
di calcolo. Al lancio del calcolo viene generata in automatica la mesh agli elementi finiti relativa alla
struttura.

2.2.1 Beam
E' un elemento tridimensionale a due nodi e sezione prismatica. Può trasmettere azione assiale, momento
torcente, taglio e momento flettente biassiali per un totale di 12 gradi di libertà. E' consentita la presenza
di vincoli interni e il legame master-slave con altri nodi della struttura.
E' possibile, oltre all'usuale vincolo di continuità, svincolare qualunque spostamento o rotazione agli
estremi. La definizione master-slave consente invece la schematizzazione di una gran varietà di situazioni
strutturali particolari.
Ha un vasto impiego in differenti tipi di strutture e, principalmente, nell'analisi di telai piani e spaziali,
strutture a geometria generica basata su membrature trave/pilastro, travi continue, e così via.
E' possibile definire un qualunque numero di caratteristiche geometriche delle sezioni e dei materiali e
qualunque tipo di carico concentrato o ripartito. Per sezioni o carichi particolari e più ricorrenti nella
pratica, l'input dei dati è notevolmente semplificato. Molto versatile e spedita si presenta inoltre
l'introduzione di carichi di gravità o, più in generale, di componenti di accelerazione in più direzioni e
secondo fattori moltiplicativi.
L'analisi dinamica può essere condotta assegnando la densità dei materiali, la massa per unità di
lunghezza, o attribuendo masse nodali concentrate.
La trave può essere definita su suolo elastico alla Winkler agente in due direzioni ortogonali
contemporaneamente. I carichi possono essere assegnati senza alcuna limitazione entro l’asta, senza
ricorso a nodi intermedi. La trave su suolo elastico può ricevere tutti i carichi di libreria, con le stesse
modalità impiegate per le travi senza suolo elastico (forze e momenti concentrati, carichi ripartiti con
legge lineare e parzialmente estesi sull’asta, salti termici e gradienti termici, precompressione).

6
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Libreria di carichi di elemento
Ogni set di carico sull’asta può essere composto con un qualunque numero e tipo di carico scelti tra i
seguenti:
 Interferenza assiale.
 Precarico assiale.
 Salto termico assiale.
 Gradiente termico lungo due direzioni trasversali.
 Forza concentrata assiale.
 Momento torcente concentrato.
 Momento torcente parzialmente ripartito con legge lineare.
 Carico assiale parzialmente ripartito con legge lineare.
 Forza concentrata perpendicolare all’asta e definibile secondo due direzioni principali ortogonali.
 Carico perpendicolare all’asta, parzialmente ripartito con legge lineare e orientato secondo due
direzioni principali ortogonali.
 Momento flettente concentrato agente lungo due direzioni principali ortogonali.
 Precompressione con cavi a tratti rettilinei e parabolici disposti su due piani ortogonali e con
estremità comunque posizionate lungo l’asta ed entro la sezione.
 Calcolo delle azioni interne e degli spostamenti fino ad un massimo di 11 sezioni lungo l’asta
(estremità + 9 stazioni interne). La posizione delle sezioni interne può essere definita in modo
automatico (equispaziate) oppure assegnata esplicitamente, eventualmente per ogni singola asta

2.2.2 Plate/Shell (Lastre Piane)


L'elemento Plate/Shell è definito di forma triangolare.
E’ possibile definire un qualunque numero di materiali a comportamento isotropo, con caratteristiche
meccaniche eventualmente dipendenti dalla temperatura. Sono assegnabili carichi termici (mediante
l'assegnazione delle temperature nodali), pressioni costanti o idrostatiche sulle facce, accelerazioni,
gradiente termico lungo lo spessore. E’ possibile la definizione dell’elemento su suolo elastico.
L'analisi dinamica può essere eseguita attribuendo la densità dei materiali o masse concentrate ai nodi. In
uscita sono date le forze e i momenti riferiti al centroide dell'elemento e al suo sistema locale. Sono
inoltre calcolati gli sforzi totali, gli sforzi principali e la sigma di Von Mises sulla faccia superiore e
inferiore.

2.3 PROPRIETÀ DEI MATERIALI


Il materiale utilizzato nel calcolo ha un comportamento isotropo ed omogeneo con un legame costitutivo
elastico-lineare. I parametri atti a definire le sue caratteristiche meccaniche sono il modulo di elasticità
longitudinale E ed il coefficiente di Poisson. Le altre caratteristiche del materiale sono costituite dal peso
specifico e dal coefficiente di dilatazione termico. Il modulo elastico tangenziale G è calcolabile con la
seguente formula, nota dalla teoria dell’elasticità:
E
G .
2  1   

Il modulo elastico longitudinale E è sempre positivo ed il coefficiente di Poisson  deve soddisfare la


seguente limitazione:
0    0.5 .

2.4 NODI E GRADI DI LIBERTÀ


I nodi nell’analisi FEM hanno una notevole importanza in quanto rappresentano i punti in cui vengono
definite le funzioni interpolanti degli spostamenti (funzioni di forma). Dopo la risoluzione del sistema di
equazione lineare che governa l’equilibrio della struttura è possibile conoscere gli spostamenti di tutti i
nodi della struttura, che rappresentano le uniche incognite del problema.
I nodi vengono creati in automatico dal programma che provvede ad inserirli nelle discontinuità
strutturali, nell’intersezione degli elementi strutturali ed internamenti ad oggetti bidimensionali (platee,
solette, pareti) dopo la creazione della mesh.
Le componenti di spostamento e rotazione dei nodi nello spazio rappresentano i gradi di libertà del nodo.
Ogni nodo ha dunque sei gradi di libertà (tre traslazioni e tre rotazioni rispetto al sistema di riferimento
globale).

7
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Gli eventuali vincoli applicati ai nodi sopprimono i gradi di libertà i quali vengono ignorati come incognite
ed utilizzati ai fini del calcolo delle reazioni vincolari. Le reazioni vincolari vengono esplicate in direzione
dei gradi di libertà bloccati.
Lo spostamento di un nodo può anche essere limitato mediante l’applicazione di molle che rappresentano
delle rigidezze aggiuntive applicate ai nodi.
Sui nodi possono applicarsi anche delle forze o dei momenti concentrati.

2.5 RELAZIONI MASTER-SLAVE


Ogni modellazione di una struttura può essere eseguita imponendo delle relazioni cinematiche tra gli
spostamenti dei nodi chiamati slave e gli spostamenti di un nodo “rappresentativo” denominato master.
Nel caso di impalcato rigido la relazione cinematica che lega i nodi slave dell’impalcato a quello master è
rappresentato dal campo di spostamenti di un corpo rigido.
La presente nota chiarisce alcuni aspetti relativi all’uso del legame master/slave.
1) Un nodo master può appartenere a qualunque tipo di elemento.
2) Un nodo slave può appartenere ad elementi beam e shell.
3) Un nodo master può ricevere i contributi di rigidezza e massa da nodi slave.
4) Un nodo master può quindi anche non essere connesso ad alcun elemento. In tal caso i gradi di
libertà non accoppiati a slave devono essere soppressi
5) Le forze concentrate su nodi slave sono ricondotte al nodo master, eventualmente aggiungendo gli
opportuni momenti di trasporto.
6) Le masse concentrate su nodi slave sono ricondotte al nodo master, eventualmente aggiungendo gli
opportuni momenti di inerzia polari mi(xm-xs)2, mi(ym-ys)2, mi(zm-zs)2 (tutti quelli interessati
dall’accoppiamento rigido).
7) Il Microsap utilizza la definizione della matrice di massa ‘a masse concentrate’; le matrici di massa
degli elementi sono diagonali con soli termini traslanti. La matrice di massa globale è diagonale e può
ricevere sia componenti di traslazione e rotazione tramite la linea dati ‘carichi concentrati’ del modulo
SOLVE.
8) Le relazioni di equilibrio dell’impalcato rigido definito, ad esempio, su un piano parallelo a xy sono:
R x  1 0 y 0  u  x 
      
R y   M   0 1  x 0   uy  ,
M  y 0  x0 r02    zz 
 z u 
dove Rx, Ry, Mz, üx, üy e üzz sono le componenti dei vettori forza e accelerazione del nodo master, x0,
y0 sono le coordinate del baricentro della massa M dell’impalcato rispetto al nodo master e r 0 è il
raggio d’inerzia polare rispetto al master. Si deduce quindi che, nel caso di presenza di impalcati
rigidi (e solo in questo caso), è possibile riprodurre l’esatta relazione di equilibrio solo se x 0=0 e
y0=0, cioè solo posizionando il nodo master in corrispondenza del baricentro delle masse
dell’impalcato rigido.
9) Nel caso di analisi dinamica di edifici multipiano ad impalcati rigidi sarà definito, per ogni impalcato,
un nodo master nel baricentro delle masse dell’impalcato.

8
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
2.6 MODULO BEAM20 LINEARE
L’elemento è definito attraverso i due nodi di Ye  2

estremità I e J (Figura 2.1). Per l’input dei dati e K


per l’interpretazione dell’output dei risultati relativi
all’elemento beam è necessario definire un sistema Xe  1

di coordinate locali xe-ye-ze basato sui nodi. L’asse


xe è individuato dal vettore orientato dal nodo I al J

nodo J. L’asse ye è individuato assegnando un Ze  3

terzo nodo K, giacente sul piano xe-ye in qualunque


posizione (tranne che sull’asse xe). L’asse ye è la
perpendicolare ad xe passante per il nodo K. I
Infine, la terna locale è completata dall’asse z e, Figura 2.1: Sistemi di riferimento locali e orientamento
perpendicolare al piano xe-ye. dell’elemento

E’ definito inoltre un sistema baricentrico, con l’asse 1 passante per i baricentri delle sezioni trasversali
(l’elemento può avere sezione variabile lungo l’asse) e gli assi 2 e 3 sul piano della sezione, coincidenti
quando possibile con gli assi principali d’inerzia. Inizialmente, e nel caso in cui non siano definite
estremità rigide, i sistemi xe-ye-ze e 1-2-3 sono coincidenti (1xe; 2ye; 3ze).
Nel caso più generale tuttavia l’elemento Z

vero e proprio può essere spostato in


posizione eccentrica rispetto agli assi xe-ye- Ye
1

ze, con la definizione di due tratti rigidi di J'


sistema locale baricentrico

estremità. In altre parole, gli assi baricentrici


Ze
Xe

1-2-3 dell’elemento possono essere traslati e 2 DJ

ruotati rispetto al sistema locale nodale xe- 3


sistema locale nodale

ye-ze. I vettori DI=I’-I e DJ=J’-J J

rappresentano i due tratti infinitamente I'

rigidi. Il tratto I’J’ è la parte flessibile DI

dell’asta (v. Figura 2.2). Questa è la parte


dell’elemento di reale interesse, poiché solo I sistema globale

essa può ricevere i carichi di elemento, Y


componenti di accelerazione o condizione di
suolo elastico e solo entro questo tratto è
possibile avere l’output delle azioni di
estremità e delle azioni interne. Sui nodi I e J
di connessione possono comunque essere
definiti i normali carichi nodali o eventuali X
spostamenti imposti o soppressi. Figura 2.2: elemento beam con offset rigidi

Tutte le proprietà delle sezioni, i carichi e le caratteristiche della sollecitazione sono riferite agli assi locali
dell’elemento.
I dati relativi alla sezione sono:
 Tipo sezione
 Area della sezione trasversale (A)
 Area deformabile a taglio lungo l’asse locale 2
 Area deformabile a taglio lungo l’asse locale 3
 Momento d'inerzia attorno all’asse locale 3 (I3)
 Momento d'inerzia attorno all’asse locale 2 (I2)
 Momento d'inerzia torsionale (J)
Per l'input dei dati delle sezioni dell'elemento beam è definito il sistema di coordinate locale baricentrico
1-2-3. L'asse locale 1 è l’asse baricentrico. Gli assi locali 2 e 3 giacciono su un piano perpendicolare
all'asse 1 formando una terna ortogonale destra. Sono riferiti alla terna locale baricentrica: le proprietà
geometriche, i carichi sull’elemento, le reazioni agli estremi e le azioni interne o le altre quantità calcolate
nei punti interni NI dell’elemento (incognite del problema - v. Figura 2.3).
In Figura 2.4 sono rappresentate le sezioni di libreria. Il calcolo delle proprietà geometriche J, I 3, I2 è
effettuato considerando gli assi locali 2 e 3 orientati come in Figura 2.3. Il programma può eseguire
anche il calcolo con gli assi ruotati di 90 gradi (sono scambiati i momenti d'inerzia I 2 e I3).
Si deve notare che utilizzando le sezioni di libreria, sono calcolate tutte le proprietà geometriche. Se la
9
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
sezione reale differisce da quelle di libreria, o se l'operatore non desidera l'assegnazione di tutte le
proprietà, deve introdurre l’area e i momenti d'inerzia considerando la sezione di tipo generica.
2
2
h

1 H 7 3 H
3
b

B B

h 2 h
2

H
3
2 H 8 b
3
b B

B
B
2
2
h

H
9 3
3 D b
3
h'
b'

h 2
2

B
10
4 3 3
H
b t

B
2
h 2

11 H
5 H
b 3 3

B
B 2

t H
6 D
12
3 3

d B

Figura 2.3: Orientamento della sezione, dei carichi di elemento Figura 2.4:sezioni di libreria
e delle azioni interne

Nel Microsap il suolo elastico può essere introdotto contemporaneamente in due direzioni locali ed è
possibile assegnare su queste due direzioni, valori differenti del modulo elastico di fondazione. La trave
su suolo elastico può inoltre essere caricata con qualunque tipo di carico ripartito o concentrato e
composizione di carichi. La trave su suolo elastico si comporta come una trave comune per le direzioni
lungo le quali non è definito un suolo elastico.
Il modulo elastico del terreno 2 è definito come 2 = Kt2B*, essendo Kt2 la costante elastica del terreno
(dimensioni: [F][L]-3) e B* la larghezza della suola di fondazione a contatto col terreno in direzione 2.
Analogamente, il modulo in direzione 3 è 3 = Kt3H*, essendo H* la larghezza della suola laterale di
fondazione a contatto col terreno in direzione 3. Se 2 = 0 non è applicato il suolo elastico alla Winkler in
direzione 2. Analogamente per la direzione 3.
Il suolo elastico rappresenta un vincolo bilaterale a tutti gli effetti. Il terreno reagisce cioè sia per
compressione che, eventualmente, per trazione. La trave su suolo elastico deve essere considerata
esattamente come un’asta su un letto di molle vincolate al terreno. Un’unica asta (v. Figura 2.5), giacente
lungo l’asse globale X e semplicemente appoggiata su suolo elastico definito lungo l’asse Z, non presenta
moti rigidi lungo Z né rotazioni attorno a Y. Se la trave è caricata solo sul piano XZ, essa risulta
sufficientemente vincolata se è soppressa la traslazione lungo X sul nodo I, la traslazione lungo Y e le
rotazioni attorno a X e Z sui nodi I e J.

10
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Figura 2.5:trave su suolo elastico

La definizione matematica di trave su suolo elastico comporta l’uso di espressioni con funzioni iperboliche
ed esponenziali che per valori di lunghezza di trave maggiori di un certo limite conducono a risultati
errati. Posto:
i
i  4
4  E  Ii

con ,  e I definiti per la direzione locale 2 o 3, gli errori di arrotondamento sono trascurabili se L20.
Nei casi pratici ciò accade raramente. Quando il suolo elastico ha rigidezza elevata rispetto a quella della
trave, può rendersi necessaria la suddivisione in più elementi. Fortunatamente la perdita di precisione
avviene bruscamente al superamento del limite suddetto. Per 20<L<25 l’errore è gradualmente
crescente e visibile. Per L>25 i risultati sono inaccettabili, cioè la soluzione è manifestamente errata. Il
programma esegue il controllo su L nelle due direzioni in cui è applicato il suolo elastico e nel caso di
superamento del limite L=20 è rappresentato un messaggio che fornisce il numero di elementi minimo
in cui la trave deve essere divisa.
E’ possibile definire le estremità rigide di un’asta attraverso i due vettori DI e DJ, spiccati dai nodi I e J
verso le estremità del tratto flessibile I’J’ dell’asta. L’elemento è definito dai due nodi estremi I e J a cui
sono connessi due tratti infinitamente rigidi comunque orientati. Nel caso più generale il tratto flessibile
dell’asta, che può essere più corto o più lungo della distanza tra i nodi I e J, subisce una rototraslazione.
Il programma interviene modificando la matrice di rigidezza, la matrice di massa e il vettore dei carichi.
Sia i carichi di elemento, sia la condizione di suolo elastico, sia tutti i risultati di elemento (azioni di
estremità, azioni interne, spostamenti interni sono riferiti sempre al tratto flessibile e al sistema locale
baricentrico 1-2-3 rototraslato sul tratto flessibile. Non è possibile introdurre alcun tipo di carico sulle
estremità rigide.
Caso Generale. A seguito dell’applicazione delle estremità rigide DI e DJ il sistema locale baricentrico 1-2-
3, inizialmente coincidente col sistema locale nodale x e-ye-ze subisce una rototraslazione e la parte
flessibile dell’asta subisce generalmente un accorciamento o un allungamento rispetto alla lunghezza
iniziale L. Nella Figura 2.6 è mostrata la geometria degli offset rigidi e l’operazione di rototraslazione. Per
convenienza sono definiti:
1 = D1J - D1I
2 = D2J - D2I
3 = D3J - D3I
ciò equivale a porre uguale a zero l’offset al nodo I e ad assegnare gli offset differenziali 1 2 3 al nodo
J. Le differenze 1, 2, 3 tra le componenti di offset dovrebbero essere inferiori alla lunghezza
dell’elemento.

11
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
3

2
Ye

Xe

Ze
J

L"2  L2  23
3 L'2  L"2  22  L2  23  22

L  L F  L'   1  L2  23  22   1

L" 2

I  I'
LF J'  1 1
L'

Figura 2.6: geometria degli offset rigidi di estremità

Casi Particolari
Spesso le estremità rigide sono utilizzate nel caso semplice di solo scostamento assiale, che produce un
accorciamento del tratto flessibile dell’asta sia rispetto al nodo I che rispetto al nodo J. In tal caso il
sistema locale 1-2-3 rimane parallelo al sistema xe-ye-ze. La Figura 2.7 e Figura 2.8 mostrano due semplici
esempi d’uso di estremità rigide.

Ze Ze
L = 12.
LF = 7.5
1
J' L = 10. 3 D1I = D I = 2.
LF = 8.66
D1J = - D J = - 2.5
LF DJ D 2J = - D J = - 5.
Offset = 0.,0.,0.,0.,- 5.,0.
Offset = 2.,0.,0.,- 2.5,0.,0.
30°
I  I' L J Xe
DI DJ
I I' J' J Xe  1
LF

L
2
Figura 2.7: esempio di estremità rigida Figura 2.8: esempio di estremità rigida

Sulla linea d’asse dell’elemento beam possono agire contemporaneamente i seguenti carichi:
 Forze lineari applicati sia nel riferimento locale che globale;
 Forze concentrate applicati sia nel riferimento locale che globale;
 Momenti lineari agenti lungo l’asse baricentrico dell’asta;
 Momenti concentrati applicati sia nel riferimento locale che globale;
 Variazioni termiche uniformi applicate nel riferimento locale.
Il peso dell'asta (relativo alla accelerazione di 1g) viene calcolato in automatico dal programma. Esso è
considerato ripartito sulla parte flessibile dell'asta ed è applicato lungo X,Y,Z mediante proiezione,
secondo i fattori moltiplicativi dati. Il carico di gravità si aggiunge quindi automaticamente agli altri carichi
eventualmente presenti sull'asta. Il programma effettua automaticamente la trasformazione del carico sul
sistema locale 1-2-3.
Il salto termico t è maggiore di zero se produce un allungamento dell’asta. I gradienti termici t2 e t3
sono definiti come:
Ttop2  Tbot 2 Ttop3  Tbot 3
t 2  t 3  .
h b

12
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Ttop2 e Ttop3 sono le temperature dell’elemento sulle facce superiori lungo gli assi 2 e 3. T bot2 e Tbot3 sono
le temperature sulle facce inferiori sui semiassi negativi 2 e 3; h e b sono gli spessori medi (la trave può
infatti essere a sezione variabile lungo l’asse) della sezione lungo gli assi 2 e 3. Gradienti termici t2 e t3
positivi producono su una trave appoggiata agli estremi una concavità rivolta verso il semiasse negativo 2
o 3 (v. Figura 2.9).

Figura 2.9:gradiente termico

I carichi concentrati sono introdotti specificando solo due parametri: il valore del carico e la sua posizione
lungo l’asta (a). Il parametro a è il rapporto tra la distanza del carico dal primo estremo e la lunghezza
dell’asta. Se a=0, il carico è sull’estremo sinistro; se a=1. è sull’estremo destro; Se a=0,5 è in mezzeria.
Se il valore del carico è negativo esso è orientato in senso opposto all’asse locale cui si riferisce (Figura
2.10).

Figura 2.10:carichi concentrati

Per i carichi lineari è possibile indicare i valori iniziale (q A, mtA) e finale (qB, mtB) dei carichi ed i punti di
inizio e fine carico (A e B). Nel caso particolare in cui il carico sia esteso a tutta la lunghezza dell’asta, è
necessario solamente definire i valori qA e qB e nel caso di carico uniformemente ripartito su tutta l’asta è
sufficiente assegnare solo qA. Tuttavia per assegnare un carico triangolare agente su tutta l’asta con
valore nullo all’estremo destro è necessario assegnare a q B un valore molto piccolo ma diverso da zero,
oppure porre B=1 (Figura 2.11).

Figura 2.11:carichi ripartiti

Si noti che se l’asta è dotata di estremità rigide, tutti i tipi di carico sono sempre riferiti alla sola parte
flessibile e le posizioni , A, B sono relative all’estremità sinistra del tratto flessibile.
In output, per l'elemento beam sono fornite le caratteristiche di sollecitazione interna (F 1, F2, F3, M1, M2,
M3).

13
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Oltre alle sollecitazioni sono anche calcolati i relativi spostamenti dei punti interni (traslazioni u 1, u2, u3 e
rotazioni 1, 2, 3).
Per le travi di fondazione è calcolata anche la pressione p t sul suolo elastico, definita come forza per unità
di lunghezza. Da essa è possibile ricavare immediatamente la pressione sul terreno t2 = pt2/B* o t3 =
pt3/H*, essendo B* e H* le larghezze delle suole di fondazione in direzione 2 e 3.

2.7 MODULO BEAM22 NON LINEARE


L’elemento non lineare Beam22 è, come l’elemento lineare Beam20, un elemento composto. I
componenti principali sono evidenziati nella Figura 2.12.

Figura 2.12:componenti dell’elemento Beam22

L’elemento è connesso alla struttura di cui fa parte attraverso i nodi I e J di estremità. La lunghezza totale
dell’elemento L è semplicemente la distanza tra i nodi I e J e l’asse principale 1 dell’elemento è il vettore
che va da I a J. L’elemento è inizialmente orientato sul sistema locale 1,2,3 in vari modi, ad esempio
definendo un nodo K sul piano 1-2. Alle estremità dell’elemento possono quindi essere aggiunti uno o due
tratti infinitamente rigidi (in blu), definiti attraverso i vettori DI e DJ con direzione qualsiasi e verso dai
nodi I,J agli estremi s,d del tratto flessibile centrale (in verde) di lunghezza Lf. Si viene quindi a definire
un secondo sistema locale x,y,z, con origine sull’estremo sinistro s del tratto flessibile. E’ in effetti rispetto
a x,y,z che è ottenuta la matrice di rigidezza dell’elemento e il vettore forze. Attraverso opportune
trasformazioni, essi sono quindi trasportati sul sistema 1,2,3 e successivamente al sistema globale X,Y,Z
della struttura. Durante il passo di calcolo degli sforzi è necessario ripetere queste operazioni in senso
inverso: ottenuti gli spostamenti nodali, questi sono convertiti al sistema 1,2,3 e infine al sistema x,y,z. In
corrispondenza dei nodi I,J è possibile inoltre definire dei rilasci di una o più componenti di forza o
momento (circolo in rosso). Questa ulteriore trasformazione è eseguita sul sistema 1,2,3 prima
dell’assemblaggio dell’elemento sulla struttura. In questo caso un rilascio comporta l’annullamento della
forza che l’elemento altrimenti trasmetterebbe al nodo e il disaccoppiamento della componente di
spostamento che altrimenti coinciderebbe con quella del nodo. La presenza di rilasci di estremità impone
una netta distinzione tra quelli che sono i gradi di libertà delle estremità dell’elemento e i gradi di libertà
posseduti invece dal nodo. Fin qui le caratteristiche dell’elemento Beam22 coincidono con quelle
dell’elemento lineare Beam20.
L’elemento Beam22 è strutturato nello stesso modo dell’elemento Beam20; ad esso non può essere
applicato il suolo elastico o elasto-plastico. Se la trave è su suolo elastico è necessario impiegare
l’elemento elastico Beam20. Se si desidera invece applicare il suolo con caratteristiche elasto-plastiche,
questo può essere simulato in modo concentrato applicando ai nodi dell’elemento Beam22 elementi
Bound71. Le proprietà estese (centro di taglio, fattori di taglio) in Beam22 sono assegnate come
proprietà delle sezioni. L’elemento può essere pensato come suddiviso in tre zone: le estremità, i
connettori di estremità e il tratto flessibile centrale.
Le principali differenze con l’elemento Beam20 si riscontrano sul tratto flessibile. Nell’elemento Beam20 il
tratto flessibile è rettilineo e costituito da un unico segmento di caratteristiche costanti per geometria e
materiale. In particolare, il materiale è a comportamento lineare elastico e la sezione è di tipo prismatico
con dimensioni costanti lungo l’asse x e composta di un unico materiale. Nell’elemento Beam22 la
rigidezza del tratto flessibile è ottenuta attraverso l’integrazione numerica lungo l’asse x e quindi le
sezioni possono avere caratteristiche variabili per geometria e materiale. Le proprietà di rigidezza di
ciascuna sezione possono inoltre essere anch’esse ottenute attraverso l’integrazione sul piano yz della
sezione trasversale, e ogni sezione può quindi essere costituita da diversi materiali a comportamento
differente.
Nella Figura 2.13 è rappresentato il tratto flessibile dell’elemento, di lunghezza Lf.

14
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Figura 2.13:tratto flessibile dell’elemento Beam22

Nel caso più generale esso può essere composto da 6 segmenti: s 1,s2,s3,s4,s5,s6. Tutti i segmenti sono
riferiti allo stesso sistema locale xyz. Uno o più segmenti possono mancare. Ciascun segmento è
identificato generalmente dalle sue sezioni di estremità e dalla sua lunghezza. Esiste un caso particolare
in cui il segmento possiede una sola sezione e non occupa spazio nel modello. Questo segmento
particolare è identificato col nome di Connettore. Nell’elemento Beam22 i segmenti s4, s5 e s6sono sempre
dei connettori e le loro sezioni possono occupare qualunque posizione tra x=0 e x=L f. Le proprietà dei
connettori s4, s5 e s6 sono assegnate nelle linee F. Il tratto flessibile vero e proprio dell’asta è invece
costituito dal segmento principale s1 e dai segmenti laterali s2 e s3. I segmenti s2 e s3 possono anch’essi
degenerare a connettori elastoplastici e la loro sezione può essere ubicata in un punto qualunque.
La matrice di flessibilità del tratto flessibile si ottiene semplicemente sommando le matrici di flessibilità
dei diversi segmenti. La matrice di flessibilità di un segmento si ottiene integrando le flessibilità della
sezione lungo x. Data la generalità con cui possono essere definite le sezioni e il comportamento non
lineare dei materiali, l’integrazione deve essere condotta per via numerica, attraverso il calcolo della
flessibilità di sezioni ubicate in punti discreti xi e con passo di integrazione finito Δx i generalmente
variabile. Il programma utilizza lo schema di integrazione di Gauss-Lobatto, che si dimostra
particolarmente conveniente per questo tipo di applicazione. E’ possibile definire fino a 20 punti di
integrazione. Nella Figura 2.13 (figura c) è mostrato il caso con 9 punti di integrazione, in cui sono
compresi sia gli estremi, sia la sezione di mezzeria. Le caratteristiche geometriche delle sezioni intermedie
alle ascisse xi (sezioni di controllo) sono ottenute interpolando quelle assegnate agli estremi.
La forma con cui sono disponibili i dati relativi alle caratteristiche del materiale e della sezione non
permette il calcolo diretto della matrice di flessibilità della sezione. E’ invece costruita la matrice di
rigidezza della sezione, che è poi invertita. La rigidezza della sezione può essere ottenuta in modi
differenti, a seconda del dettaglio con cui si vogliono condurre le analisi e dei dati di ingresso a
disposizione. Tipicamente esistono tre possibilità.
 La sezione (o meglio, le sezioni di estremità) è scelta tra quelle di libreria. In questo caso le
caratteristiche di inerzia sono calcolate dal programma, considerando variabili le dimensioni
caratteristiche della sezione (ad esempio, larghezza e altezza per la sezione rettangolare) ma con
l’ipotesi che essa sia costituita da materiale omogeneo e quindi anche a comportamento lineare.
 La sezione non è geometricamente definita, ma sono invece assegnate direttamente le sue proprietà
globali di inerzia (area, momenti di inerzia) oppure i diagrammi, eventualmente non lineari delle
azioni interne sull’intera sezione in funzione della corrispondente deformazione del piano della
sezione. I diagrammi non lineari possono essere assegnati anche per una sola componente
forza/deformazione, utilizzando per le altre componenti le proprietà di inerzia lineari.
 La sezione è discretizzata a fibre, cioè è suddivisa in un numero anche notevole di aree componenti

15
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
(fibre). A ciascuna fibra può essere assegnato un differente materiale con comportamento non
lineare. La rigidezza della sezione è ottenuta per integrazione diretta degli sforzi su ciascuna fibra.
Questo è il caso più generale, ma anche più oneroso per quanto riguarda i tempi di calcolo.
L’approccio utilizzato consente di schematizzare l’elemento e la struttura in vari modi. La scelta del tipo di
modello dipende dalla precisione desiderata, dall’impegno che si intende porre nella preparazione dei dati
di ingresso e dalle risorse di calcolo disponibili. Si riassumono di seguito le tipologie e le caratteristiche
delle possibili schematizzazioni.
 Modello a fibre a plasticità diffusa. E’ la schematizzazione più rigorosa ma anche la più onerosa per il
tempo di calcolo richiesto. La definizione del comportamento dei materiali è piuttosto semplice in
quanto sono richieste direttamente i diagrammi sforzo-deformazione dei materiali costituenti. La
sezione deve però essere suddivisa in fibre (meshata nel suo piano). Se la sezione è omogenea (ad
es. acciaio) questo compito potrebbe risultare particolarmente semplice. Buoni risultati si ottengono
anche con suddivisioni piuttosto rade. Ovviamente il tempo di calcolo dipende dal numero di fibre per
sezione e dal numero di sezioni (punti di integrazione) lungo l’elemento. Questo modello permette di
riprodurre esattamente l’interazione tra le componenti di azione normale e momento biassiale.
 Modello a plasticità concentrata con cerniere elastoplastiche a fibre. Nell’analisi pushover il carico non
lineare preponderante è rappresentato da forze nodali laterali. Di conseguenza si può ritenere
approssimativamente che le zone plastiche si concentrino agli estremi dell’elemento. Tutto l’elemento
può essere quindi schematizzato in modo lineare, definendo le sezioni in modo globale (prismatiche
scelte tra quelle di libreria o generiche). A questo elemento sono infine aggiunti due connettori agli
estremi, schematizzati a fibre. Il vantaggio rispetto al metodo precedente consiste nella riduzione del
numero di sezioni a fibre da calcolare. Le sezioni a fibre di interfaccia mantengono la capacità di
rappresentare fedelmente la presso-flessione.
 Modello a cerniere plastiche distribuite. Vi sono delle somiglianze con i due modelli precedenti.
Questa è una schematizzazione a plasticità diffusa. Come nel primo modello, le sezioni sono integrate
per l’intera lunghezza, ma sono definite con caratteristiche globali. In altre parole, sono assegnati i
diagrammi momento-curvatura e azione normale-deformazione dell’intera sezione. Il calcolo è rapido,
dovendo far riferimento ad intere sezioni e sono colte le variazioni dello stato elasto-plastico lungo
tutto l’elemento. Il principale svantaggio consiste nel fatto che le azioni interne sono considerate tra
loro indipendenti. Inoltre la assegnazione dei diagrammi non lineari presuppone il calcolo dei
momenti plastici delle sezioni da effettuarsi all’esterno del solutore.
 Modello a cerniere plastiche concentrate. E’ come il secondo modello, ma le sezioni a comportamento
plastico sono definite con caratteristiche globali, come nello schema visto in precedenza. I diagrammi
non lineari possono essere del tipo momento-curvatura o momento-rotazione. E’ possibile definire il
comportamento non lineare anche per le altre componenti. Indipendentemente dalla
schematizzazione scelta per rappresentare il comportamento della parte principale dell’elemento è
anche possibile inserire delle zone a comportamento elasto-plastico locale dovuto a dettagli
costruttivi, come nelle connessioni semi-rigide delle membrature in acciaio.
Per quanto riguarda la definizione della caratteristiche non lineari del materiale CA si sono adottate le
seguenti strategie:
 per l'acciaio sono richiesti il valore della sigma di snervamento y e il valore del modulo tangente Et
del tratto post-snervamento e ciò per definire un diagramma del tipo Curva bilineare simmetrica
uniassiale deformazioni-sforzi (-).
 per il CA è implementata una Curva analitica uniassiale deformazioni-sforzi (-), come visibile in
Figura 2.14.

16
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Figura 2.14:curva analitica uniassiale deformazioni-sforzi (-) per il c.a.

 Tramite i seguenti parametri si può intervenire sulla forma dei vari tratti della curva:

◦ p1=EC0 (0,0) modulo elastico iniziale a compressione;


◦ p2=fCC resistenza a compressione;
◦ p3=εCC (0,002) deformazione di rottura (in corrispondenza di f CC);
◦ p4=fCU/fCC (0,0) resistenza ultima residua (in rapporto a fCC);
◦ p5=εCCU/εCC (1,75) deformazione ultima (in rapporto a εCC);
◦ p6=εCC0/εCC (∞) deformazione a rottura (in rapporto a εCC);
◦ p7=Et0 (E) modulo elastico iniziale a trazione;
◦ p8=ft0 (0,0) resistenza a trazione (εt0=ft0/Et0);
◦ p9=ftu/ft0 (0,0) resistenza ultima residua (in rapporto a ft0);
◦ p10=εtu/εt0 (10,0) deformazione ultima (in rapporto a εt0).

2.8 MODULO SHELL LINEARE


Shell60 è un elemento shell ad alte prestazioni composto da una parte membranale e da una flessionale i
cui effetti possono essere accoppiati tra loro per contemplare i casi di piastre in composito a grosso
spessore con i diversi strati comunque orientati. L’elemento membranale è dotato di una vera rigidezza
alla rotazione normale (grado di libertà drilling), che consente una più fedele schematizzazione di
strutture a guscio non completamente giacenti su un piano e una naturale connessione con elementi
beam. Gli elementi implementati sono triangolari o quadrangolari, a tre e quattro nodi rispettivamente. Gli
elementi quadrangolari sono ottenuti assemblando in modo automatico più elementi triangolari. Gli
elementi triangolari sono di tipo HPE (High Performance Elements) ad alte prestazioni. Hanno una
formulazione particolare che li rende paragonabili ai più classici elementi isoparametrici a 6 nodi con
deformazione lineare. Contrariamente all’elemento quadrangolare, l’elemento triangolare può essere
utilizzato efficacemente per schematizzare l’intera struttura a guscio sebbene la forma composta
quadrangolare sia comunque generalmente superiore. L’utilizzo di soli elementi triangolari ha però indubbi
vantaggi. L’elemento triangolare consente una più rapida esecuzione, che permette l’uso di suddivisioni
più fitte. La suddivisione di qualunque superficie risulta inoltre più semplice ed accurata. L’elemento
Shell60 possiede una formulazione che lo rende piuttosto insensibile alla distorsione. Questa caratteristica
è particolarmente utile nell’impiego con pre-processor che generano la mesh in modo automatico. In ogni
caso, la risposta dell’elemento è tanto più accurata quanto più la sua forma è prossima al triangolo
equilatero. L’elemento è definito su un sistema locale xyz, con asse z perpendicolare al suo piano. Ad
esso occorre far riferimento per il corretto orientamento dei materiali ortotropi, della geometria della
sezione e dei carichi di elemento. Inoltre i risultati sono anch’essi riferiti al sistema locale. I sistemi locali
non sono legati all’orientamento e numerazione dei lati dell’elemento ma possono essere assegnati
esplicitamente come caratteristica della sezione. I tempi di calcolo degli elementi sono contenuti, grazie al
fatto che le matrici di rigidezza sono esplicitamente integrate.
L’elemento quadrangolare è definito assegnando la sequenza dei nodi I, J, K, L (v. Figura 2.15).
17
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
L’orientamento dell’asse locale z è determinata dal verso di percorrenza antiorario dei nodi. L’asse locale x
è invece assegnato esplicitamente come caratteristica geometrica (v. linee C). L’elemento triangolare è
numerato assegnando il nodo L uguale al nodo K (I, J, K, K) oppure lasciando L=0. L’elemento
quadrangolare è ottenuto per sovrapposizione di quattro triangoli.

Figura 2.15:definizione modulo shell lineare

La formulazione dell’elemento HPE (High Performance Element) Shell60 è basata sulla composizione di un
elemento triangolare membranale AnDeS con grado di libertà drilling e sull’elemento DKT (Discrete
Kirchhoff Triangle). Il grado di libertà di rotazione (drilling dof) è aggiunto descrivendo attraverso di esso
la deformazione di ciascun lato. Molti programmi utilizzano la formulazione Allman Rotation, ma il
comportamento degrada, con aumento di rigidezza all’aumentare della distorsione ( locking). Gli elementi
HPE nella formulazione AnDeS non transitano neppure attraverso le funzioni di forma degli spostamenti
nodali ma piuttosto attraverso la definizione della deformazione del centroide e della variazione che
questa subisce nel passaggio ai nodi (deviatoric strain). La stessa matrice di rigidezza è la somma di una
matrice base (basic stiffness) e di una matrice di ordine superiore (high-order stiffness). Per maggiori
informazioni si veda il Report seguente: CU-CAS-03-02 - C.A. Felippa – A Study of Optimal Membrane
Triangles with Drilling Freedom – Colorado University, Center for Aerospace Structures – February 2003.
Per default, tutti gli elementi del gruppo sono costruiti sovrapponendo l’elemento membranale
(KTYPM=0) e l’elemento flessionale nella formulazione thin shell (KTYPB=0). Tuttavia, assegnando
KTYPM=-1 oppure KTYPB=-1 esiste la possibilità di disattivare una delle due componenti. Non è possibile
disattivarle entrambe.
La parte flessionale dell’elemento Shell60 è anch’essa ottenuta con l’approccio AnDeS, ed utilizza per
default il noto DKT (Discrete Kirchhoff Triangle). Se KTYPB è posto uguale a zero il taglio fuori piano è
trascurato. Altrimenti, se KTYPB è posto uguale a 1, è utilizzato l’elemento DKMT ( Discrete Kirchhoff-
Mindlin Triangle), formulato secondo la teoria di Reissner-Mindlin. Gli elementi quadrilateri sono
identificati con la sigla DKQ e DKMQ.
Se i campi n.3,4,5 sono nulli il programma assume comunque per essi il valore minimo uguale a 1 per
default. Entro il gruppo elementi deve essere assegnato almeno un materiale definito per almeno un
valore di temperatura (deve sempre essere assegnata almeno una serie di linee B). Deve inoltre essere
definita almeno una sezione (deve essere assegnata almeno una linea C). I materiali e le sezioni possono
essere assegnati in qualunque numero, indipendentemente da quelli effettivamente utilizzati dagli
elementi del gruppo.
Gli elementi del gruppo possono essere basati su fondazione elastica. In questo caso è necessario inserire
le linee D che ne definiscono le proprietà. Se il campo n.6 è nullo le linee D non devono essere incluse. I
set di fondazione elastica possono essere assegnati in qualunque numero, indipendentemente da quelli
effettivamente utilizzati dagli elementi del gruppo.
Gli elementi del gruppo possono ricevere carichi interni di vario tipo. In questo caso è necessario inserire
le linee E, che ne definiscono le proprietà e le linee F che li assegnano agli elementi. Se il campo n.7 è
nullo le linee E ed F non devono essere incluse. I set di carico possono essere assegnati in qualunque
numero, indipendentemente da quelli effettivamente utilizzati dagli elementi del gruppo.
L’elemento Shell60 è considerato a grosso spessore. Il programma compone infatti la matrice di rigidezza
con le submatrici principali membranale e flessionale e la submatrice di accoppiamento. L’elemento è
inoltre sempre considerato generalmente stratificato, anche quando la sua sezione è omogenea. Anche
nell’analisi lineare, la presenza di materiali diversi provoca accoppiamento tra le azioni su piano e fuori
piano. Forze agenti sul piano dell’elemento possono quindi generare inflessioni fuori piano e viceversa. Se
inoltre il materiale ha comportamento non lineare questi effetti esistono anche se la sezione è
18
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
inizialmente omogenea.
Gli elementi sono sempre considerati stratificati. Con le linee C che seguiranno è possibile definire vari tipi
di sezione. Se il comportamento è lineare e la sezione è omogenea è sufficiente definire un solo strato.
I risultati di sforzo, deformazione e stato del materiale sono sempre calcolati in corrispondenza dei punti
di integrazione, ubicati sul punto medio di ciascun lato dei triangoli componenti. Inoltre su ognuna di
queste posizioni è necessario eseguire l’integrazione su più punti nello spessore. I punti di integrazione
nello spessore di ciascuno strato sono sempre due, ubicati sulla faccia inferiore e superiore. In output è
possibile richiedere tutti i risultati entro lo spessore o una parte di essi. Per quanto riguarda l’ubicazione
sulla superficie, essi possono essere letti direttamente in corrispondenza delle mezzerie di ciascun lato
dell’elemento o viceversa essere estrapolati ai nodi, e sono quindi sempre in numero di 4. Per il triangolo
semplice la posizione 4 coincide con la posizione 3 (mezzeria del terzo lato oppure posizione del terzo
nodo). Per il quadrilatero i punti di integrazione sono tre per ciascun triangolo componente e il risultato
sui 4 punti di mezzeria dei lati è ottenuto eseguendo la media dei valori calcolati sulla stessa posizione.
E’ possibile definire un massimo di 98 strati nello spessore. Per ogni strato è necessario conservare lo
stato di sforzo e deformazione durante un calcolo. I tempi di calcolo e la quantità di spazio su disco e in
memoria dipendono in misura rilevante dal numero di strati.

2.9 MODULO SHELL NON LINEARE


L’elemento Shell62 è più propriamente una libreria di diversi elementi shell non lineari ad alte prestazioni
di tipo membranale e flessionale i cui effetti possono essere soppressi, disaccoppiati o accoppiati tra loro
per contemplare i casi di piastre in composito a grosso spessore con i diversi strati comunque orientati.
L’elemento shell può essere ottenuto combinando in modo differente un elemento di tipo membranale
con uno di tipo flessionale. Come casi particolari, la componente flessionale o membranale può essere
soppressa. Se le componenti membranale e flessionale sono entrambe attivate, esse sono anche sempre
accoppiate tra loro. L’elemento membranale è dotato di una vera rigidezza alla rotazione normale (grado
di libertà drilling), che consente una più fedele schematizzazione di strutture a guscio non completamente
giacenti su un piano e una naturale connessione con elementi beam. Gli elementi implementati
nell’attuale release sono triangolari o quadrangolari, a tre e quattro nodi rispettivamente. Gli elementi
quadrangolari sono ottenuti assemblando in modo automatico più elementi triangolari. Gli elementi
triangolari sono di tipo HPE (High Performance Elements) ad alte prestazioni. Hanno una formulazione
particolare che li rende paragonabili ai più classici elementi isoparametrici a 6 nodi con deformazione
lineare. Contrariamente all’elemento quadrangolare, l’elemento triangolare può essere utilizzato
efficacemente per schematizzare l’intera struttura a guscio, sebbene la forma composta quadrangolare sia
comunque generalmente superiore. L’utilizzo di soli elementi triangolari ha però indubbi vantaggi.
L’elemento triangolare consente una più rapida esecuzione, che permette l’uso di suddivisioni più fitte. La
suddivisione di qualunque superficie risulta inoltre più semplice ed accurata. La libreria di elementi
Shell62 possiede inoltre delle famiglie di elementi piuttosto insensibili alla distorsione. Questa
caratteristica li rende particolarmente idonei all’impiego con pre-processor che generano la mesh in modo
automatico. In ogni caso, la risposta dell’elemento è tanto più accurata quanto più la sua forma è
prossima al triangolo equilatero. L’elemento è definito su un sistema locale xyz, con asse z perpendicolare
al suo piano. Ad esso occorre far riferimento per il corretto orientamento dei materiali ortotropi, della
geometria della sezione e dei carichi di elemento. Inoltre i risultati sono anch’essi riferiti al sistema locale.
I sistemi locali non sono legati all’orientamento e numerazione dei lati dell’elemento ma possono essere
assegnati esplicitamente come caratteristica della sezione. I tempi di calcolo degli elementi sono limitati,
grazie al fatto che le matrici di rigidezza sono esplicitamente integrate.
Il gruppo Shell62 può comprendere elementi triangolari e quadrangolari. L’elemento quadrangolare è
definito assegnando la sequenza dei nodi I, J, K, L (v. Figura 2.15). L’orientamento dell’asse locale z è
determinata dal verso di percorrenza antiorario dei nodi. L’asse locale x è invece assegnato esplicitamente
come caratteristica geometrica (v. linee C). L’elemento triangolare è numerato assegnando il nodo L
uguale al nodo K (I, J, K, K) oppure lasciando L=0. Tra la libreria Shell62 non esiste attualmente un
elemento quadrangolare puro, ma esso è ottenuto assemblando in vario modo più elementi triangolari.
Sono disponibili le seguenti opzioni:
 KCOMP=0. (Default). L’elemento è quadrangolare puro (non ancora disponibile - è attivato il caso
KCOMP=4). Da preferire.
 KCOMP=1. L’elemento è composto da due triangoli affiancati sulla diagonale I-K.
 KCOMP=2. L’elemento è composto da due triangoli affiancati sulla diagonale J-L.
 KCOMP=3. L’elemento è composto da due triangoli affiancati sulla diagonale minore.
 KCOMP=4. L’elemento è la sovrapposizione di quattro triangoli ottenuti come nei casi KCOMP=1 e
19
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
KCOMP=2. La costruzione dell’elemento comporta circa il doppio del tempo, ma i risultati sono più
accurati, poiché gli altri tipi di composizione risentono leggermente del differente orientamento dei
triangoli.
Ai campi n.8, e n.9 ITYPM e ITYPB indicano rispettivamente il tipo di elemento membranale e flessionale
da utilizzare. La libreria Shell62 utilizza una particolare definizione parametrica per gli elementi sia
membranali che flessionali, per cui è teoricamente possibile la creazione di infiniti diversi tipi di entrambi
e di infinite combinazioni. I parametri sono in numero di 11 per il membranale e di 37 per il flessionale e
costituiscono una sorta di DNA dell’elemento. In generale l’attribuzione casuale dei parametri produce
elementi con caratteristiche indesiderabili. Per ottenere elementi ad alte prestazioni è necessario imporre
il rispetto di condizioni particolari tra i parametri. La “scoperta” di un nuovo elemento è quindi un
processo oneroso che esula assolutamente dagli scopi richiesti dall’utente comune, seppur esperto.
Questa è la ragione per cui, nella presente release, non è contemplata la assegnazione diretta dei
parametri. Particolari relazioni tra i parametri danno origine a famiglie differenti di elementi, dotati di
specifiche proprietà. Ad esempio, alcune famiglie sono particolarmente insensibili alla distorsione, altre
permettono di ottenere elementi che al tendere a zero dello spessore tendono alla soluzione dell’elemento
beam (morphing). ITYPM e ITYPB permettono di riprodurre diversi elementi appartenenti a queste
famiglie e già noti e “scoperti” da vari autori e utilizzati in vari programmi ad elementi finiti. Alcuni di essi
hanno caratteristiche particolarmente notevoli e sono di solito identificati come High Performance
Membrane Elements e High Performance Plate Bending Elements, altri hanno ormai solo un interesse
“storico” e sono poco utilizzati. Assegnando ITYPM=0 e ITYPB=0 sono attivati quei tipi di elementi High-
Performance che, dai test effettuati, sembrano possedere le migliori proprietà generali. Non è detto però
che essi siano i migliori in assoluto per ogni applicazione. Ad esempio, se il pre-processor che genera la
mesh produce sempre elementi regolari, magari di forma rettangolare, può essere più conveniente
l’utilizzo di un determinato tipo o viceversa, un tipo di elemento non perfetto nella forma rettangolare può
essere insensibile però alla distorsione. Entro ogni tipo di elemento di libreria e per entrambe le forme
membranale e flessionale è inoltre concessa all’utente la variazione di uno dei parametri che sovrintende
alla generazione della matrice di rigidezza. Una volta scelto l’elemento ottimale per una determinata
applicazione, è possibile quindi calibrare e tarare (di solito in intervalli molto stretti e con estrema cautela)
il livello di precisione dei risultati (v. campi 12-15). Il programma consente di escludere totalmente la
componente membranale o flessionale. Si tenga presente che la parte membranale dell’elemento reagisce
alle componenti di forza/momento sul piano e trasmette le sole componenti di spostamento locale U x, Uy,
θz mentre la parte flessionale reagisce alle componenti di forza/momento fuori piano e trasmette le sole
componenti di spostamento Uz, θx, θy. E’ possibile combinare in qualunque modo i tipi di elemento
membranale e flessionale scelti tra quelli disponibili.
Gli elementi di tipo membranale attivabili attraverso il campo n.8 sono listati nella tabella seguente. La
prima colonna i colori rosso (Ottimo), arancione (Medio) e giallo (Mediocre) forniscono una classifica delle
prestazioni. Si noti che assegnando ITYPM=-1 l’elemento shell finale coincide con un elemento
esclusivamente flessionale. Tutti i tipi di elemento, tranne il n.2 e il n.10, trasmettono la rotazione θz. Il
tipo n.2 e n.10 è il triangolo a sforzo e deformazione costante già implementato nel modulo SHELL delle
release precedenti alla 9.3. I tipi 1,3,4 possono tutti classificarsi come HPE ( High Performance Elements)
e sono ottenuti con differenti formulazioni di cui la AnDeS è quella più sofisticata e recente. Il grado di
libertà di rotazione (drilling dof) è aggiunto descrivendo attraverso di esso, con differenti modalità, la
deformazione di ciascun lato. Ad esempio, inserendo un nodo intermedio i cui gradi di libertà sono
condensati e giungendo ad una matrice di trasformazione che permette il passaggio dall’elemento a 6
nodi a quello a 3 nodi (retrofitting). Oppure con opportune funzioni di forma quadratiche comprendenti le
rotazioni, come nella formulazione di Allman (tipi 5,6,7). Molti programmi utilizzano la formulazione
Allman Rotation, ma il comportamento degrada, con aumento di rigidezza all’aumentare della distorsione
(locking). Questo difetto può essere mitigato agendo sul tipo di integrazione numerica. I tipi 5,6,7
differiscono infatti per lo schema di integrazione di volume adottato nel calcolo della matrice di rigidezza.
Infine, gli elementi HPE nella formulazione AnDeS non transitano neppure attraverso le funzioni di forma
degli spostamenti nodali ma piuttosto attraverso la definizione della deformazione del centroide e della
variazione che questa subisce nel passaggio ai nodi (deviatoric strain). La stessa matrice di rigidezza è la
somma di una matrice base (basic stiffness) e di una matrice di ordine superiore (high-order stiffness).
Tutti i tipi di elementi membranali della lista sono in effetti ottenuti dall’ANDES template, assegnando
opportune sequenze ai parametri. Tuttavia il n.1 è quello costruito per fornire risposte ottimali ai patch
test che verificano le proprietà di riprodurre la flessione pura, la insensibilità alla distorsione, ecc. Per
maggiori informazioni si veda il Report seguente: CU-CAS-03-02 - C.A. Felippa – A Study of Optimal
Membrane Triangles with Drilling Freedom – Colorado University, Center for Aerospace Structures –
February 2003.
20
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Sigla ITYPM βO Descrizione
- -1 - L’elemento non possiede la componente membranale
Default 0 (1/2) Default – E’ applicato il tipo 1
Opt 1 (1/2) Ottimizzato ANDES – Esplicito
CST 2 - Constant Strain – Costruzione Esplicito
EFF 3 4/9 Extended Free Formulation - Esplicito
FF 4 4/9 Free Formulation - Esplicito
ALL-3I 5 4/9 Allman Rotation – Interior 3-Point Rule - Template
ALL-3M 6 4/9 Allman Rotation – 3-MidPoint Rule - Template
ALL-LS 7 4/9 Allman Rotation – Linear Strain Fitting - Template
LST-Ret 8 1/2 LST-6/12C Retrofitting - Template
Opt 9 (1/2) Come tipo 1, ma con il Template
CST 10 - Come tipo 2, ma con il Template

Gli elementi di tipo flessionale attivabili attraverso il campo n.9 sono listati nella tabella seguente. Si noti
che assegnando ITYPB=-1 l’elemento shell finale coincide con un elemento esclusivamente membranale.
Gli elementi 0-21 sono ottenuti dallo stesso template, che utilizza l’approccio AnDeS, assegnando
opportune sequenze ai 37 parametri. Sono inclusi una gran varietà di elementi presenti in letteratura e
largamente usati in diversi programmi FEM, tra cui il noto DKT (Discrete Kirchhoff Triangle), utilizzato per
default. Al contrario di quanto avviene per l’elemento membranale dove la scelta ricade senza alcun
dubbio sull’elemento OPT, per l’elemento flessionale la scelta ottimale è più sfumata e dipende anche dal
tipo di applicazione. Ovviamente, utilizzando mesh sempre più fitte e regolari, tutti gli elementi
convergono al risultato esatto. In prima colonna i colori rosso (Ottimo), arancione (Medio) e giallo
(Mediocre) forniscono una classifica delle prestazioni, per spessori compresi tra 1/10 e 1/20 della
dimensione tipica L della piastra. Tutti i tipi, fino al n.21 sono comunque elementi di thin-shell, a piccolo
spessore, in cui è trascurata la deformazione a taglio. Rimanendo nell’ambito della teoria thin-shell,
quando lo spessore è piuttosto elevato, l’elemento DKT è quello che sembra fornire le migliori prestazioni.
Quando gli spessori sono più piccoli (<1/20 L) le prestazioni possono essere diverse da quelle
evidenziate. In tal caso, essendo rispettata a pieno la teoria thin-shell, gli elementi 12-21 possono essere
classificati come HPE (High Performance Elements). Gli elementi n.20, n.21 e n.4 sembrano fornire i
migliori risultati in generale, per mesh comunque distorte, e tipo di carico e vincolo generici. Tuttavia,
almeno su test con elementi regolari, il n.19 è risultato quello che più fedelmente riproduce il risultato
“medio” dell’elemento beam equivalente. Non bisogna fare l’errore di voler riprodurre a tutti i costi con un
elemento piano il risultato di una beam a due nodi. Si ricordi che nel primo caso i vincoli e i carichi sono
introdotti attraverso i nodi d’angolo. Nella beam i carichi e i vincoli sono ricondotti ai nodi che
rappresentano macroscopicamente un’intera sezione. L’elemento n.19 è costruito con parametri
rigorosamente calcolati per ottenere un determinato scopo in modo ottimale (il morphing verso la beam).
I test eseguiti indicano inoltre altri elementi particolarmente interessanti, non necessariamente HPE,
come i tipi n.1,3,4,12,13,15,16,17,18. Per maggiori informazioni si veda il Report seguente: CU-CAS-00-
14 - C.A. Felippa – Recent Advances in Finite Element Templates – Colorado University, Center for
Aerospace Structures – June 2000.
Sigla ITYPB α Descrizione e Proprietà
- -1 - L’elemento non possiede la componente flessionale
Default 0 1 Default – E’ applicato il tipo 8
ALR 1 0 KPT – Assumed Linear Rotation – Militello,Felippa - ARI
AQR0 2 0 KPT – Assumed Quadratic Rotation – Mil.,Fel.- ARIENO
AQRBE 3 1/√2 KPT – Variante del Tipo 2 – ARIENO+BE
AQR1 4 1 KPT – Variante del Tipo 2 - ARIENO
AVG 5 0 KPT – Average Curvature – Militello,Felippa- ENO
BCIZ0 6 0 Bazeley-Cheung-Irons,Zienkiewicz – BCIZ bonificato
BCIZ1 7 1 Variante del Tipo 6 – No ARI, No ENO
DKT 8 1 Discrete Kirchhoff Triangle – Batoz - ARIENO
FF0 9 0 Free Formulation – Bergan,Felippa - ENO
FF1 10 1 Variante del Tipo 9 - ENO
HCT 11 1 Hsieh-Clough-Tocher – No ARI, No ENO
BTE13 12 1/3 Nuovo – Famiglia BTE – Felippa - ARIENO+BTE
DBE00 13 0 Nuovo – Famiglia DBE – Felippa - ARIENO+DBE
DBE13 14 1/3 Nuovo - Variante del Tipo 13 – ARIENO+DBE
DBE12 15 1/2 Nuovo - Variante del Tipo 13 – ARIENO+DBE
DBEN00 16 0 Nuovo – Famiglia DBEN – Felippa - ARI+DBE, No ENO
DBEN13 17 1/3 Nuovo – Variante Tipo 16 – ARI+DBE, No ENO
DBEN12 18 1/2 Nuovo – Variante Tipo 16 – ARI+DBE, No ENO
DBTE13 19 1/3 Nuovo – Famiglia DBTE – Felippa – ARIENO+DBTE

21
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
HCTS 20 1 Nuovo – Derivato da Tipo 11 – Felippa – ARI, No ENO
MDIT1 21 1 Nuovo – Famiglia MDI – Felippa – ARIENO+MDI
DKMT 22 - Variante a medio spessore del Tipo 8, con taglio fuori piano

L’elemento DKMT n.22 (Discrete Kirchhoff-Mindlin Triangle) non fa parte del template, ma è invece
formulato in modo esplicito attraverso la modifica dell’elemento DKT secondo la teoria di Reissner-
Mindlin. E’ adatto per piastre moderatamente spesse e include la deformazione per taglio fuori piano.
Sebbene esso sia costruito in modo da adattare automaticamente la propria rigidezza ai casi di piccolo
spessore, è tuttavia consigliabile l’uso degli elementi specifici thin-shell per lastre sottili. La deformazione
a taglio fuori piano dell’elemento DKMT è sempre lineare.
Se i campi n.3,4,5 sono nulli il programma assume comunque per essi il valore minimo uguale a 1 per
default. Entro il gruppo elementi deve essere assegnato almeno un materiale definito per almeno un
valore di temperatura (deve sempre essere assegnata almeno una serie di linee B). Deve inoltre essere
definita almeno una sezione (deve essere assegnata almeno una linea C). I materiali e le sezioni possono
essere assegnati in qualunque numero, indipendentemente da quelli effettivamente utilizzati dagli
elementi del gruppo.
Gli elementi del gruppo possono essere basati su fondazione elastica. In questo caso è necessario inserire
le linee D che ne definiscono le proprietà. Se il campo n.6 è nullo le linee D non devono essere incluse. I
set di fondazione elastica possono essere assegnati in qualunque numero, indipendentemente da quelli
effettivamente utilizzati dagli elementi del gruppo.
Gli elementi del gruppo possono ricevere carichi interni di vario tipo. In questo caso è necessario inserire
le linee E, che ne definiscono le proprietà e le linee F che li assegnano agli elementi. Se il campo n.7 è
nullo le linee E ed F non devono essere incluse. I set di carico possono essere assegnati in qualunque
numero, indipendentemente da quelli effettivamente utilizzati dagli elementi del gruppo.
Se sono contemporaneamente attivate le componenti membranale e flessionale, il programma genera
sempre la submatrice di rigidezza di accoppiamento. L’elemento è sempre considerato generalmente
stratificato, anche quando la sua sezione è omogenea. Anche nell’analisi lineare, la presenza di materiali
diversi provoca accoppiamento tra le azioni su piano e fuori piano. Forze agenti sul piano dell’elemento
possono quindi generare inflessioni fuori piano e viceversa. Se inoltre il materiale ha comportamento non
lineare questi effetti esistono anche se la sezione è inizialmente omogenea.
Gli elementi sono sempre considerati stratificati. Con le linee C che seguiranno è possibile definire vari tipi
di sezione. La sezione di default è omogenea, costituita cioè da un unico materiale, ma anch’essa deve
essere suddivisa in diversi strati per tener conto del loro differente comportamento quando il materiale
entra in campo non lineare. Se il comportamento è lineare e la sezione è omogenea è necessario definire
un solo strato per il calcolo preciso delle caratteristiche del materiale. In caso contrario, poiché la
variazione di sforzo entro lo strato è lineare, non sarà possibile simulare una risposta non lineare.
Maggiore è il numero di strati e maggiore sarà l’accuratezza del risultato. Se la sezione è costituita da
molti strati a piccolo spessore è sufficiente l’approssimazione lineare entro lo spessore dello strato. In
caso contrario, se lo spessore dello strato è rilevante, sarà necessario suddividerlo in più strati.
Nell’analisi non lineare i risultati intermedi di sforzo, deformazione e stato del materiale sono sempre
calcolati, ad ogni iterazione, in corrispondenza dei punti di integrazione, ubicati sul punto medio di
ciascun lato dei triangoli componenti. Inoltre su ognuna di queste posizioni è necessario eseguire
l’integrazione su più punti nello spessore. I punti di integrazione nello spessore di ciascuno strato sono
sempre due, ubicati sulla faccia inferiore e superiore. In output, per le soluzioni convergenti, è possibile
richiedere tutti i risultati entro lo spessore o una parte di essi. Per quanto riguarda l’ubicazione sulla
superficie, essi possono essere letti direttamente in corrispondenza delle mezzerie di ciascun lato
dell’elemento o viceversa essere estrapolati ai nodi, e sono quindi sempre in numero di 4. Per il triangolo
semplice la posizione 4 coincide con la posizione 3 (mezzeria del terzo lato oppure posizione del terzo
nodo). Per il quadrilatero i punti di integrazione sono tre per ciascun triangolo componente e il risultato
sui 4 punti di mezzeria dei lati è ottenuto eseguendo la media dei valori calcolati sulla stessa posizione.
E’ possibile definire un massimo di 98 strati nello spessore. Per ogni strato è necessario conservare lo
stato di sforzo e deformazione durante un calcolo non lineare. I tempi di calcolo e la quantità di spazio su
disco e in memoria dipendono in misura rilevante dal numero di strati impiegati.
BET0 consente di modificare uno dei parametri del tipo elemento membranale prescelto ed in particolare
il coefficiente β0 legato alla componente high-order (Kh) della matrice di rigidezza nella formulazione
AnDeS. La matrice K è infatti ottenuta come K=Kb()+Kh(i), in cui  e βi (i=0,9) sono gli 11 parametri
del template, dipendenti dal tipo di elemento prescelto e pre-cablati all’interno del programma. Β0 è
comunque un parametro particolare, essendo un semplice moltiplicatore di K h, e quindi la relazione
precedente è in effetti K=Kb()+β0xKh(βi) con (i=1,9). Il valore tipico è β0=4/9 oppure β0=1/2, ma il
range dei valori ammissibili è compreso tra 0.01 e 0.50. Tuttavia il valore ottimale per l’elemento OPT
22
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Andes dipende dal coefficiente di Poisson  ed è β0=0,01 per i materiali incomprimibili con ν prossimo a
0,5 mentre viceversa è β0=0,5 se ν=0. Inoltre, se il materiale è ortotropo il valore ottimale per β0 è una
funzione complicata dei coefficienti della matrice elastica. Se BET0=0 il programma calcola il valore
ottimale a seconda delle proprietà del materiale.
ALP è un coefficiente simile a BET0, per l’elemento flessionale. Anche in questo caso esso è uno dei
parametri del template che costruisce la matrice di rigidezza K ed in particolare coincide col parametro 
legato alla componente basic Kb. La matrice K è ottenuta anche in questo caso come K=K b()+Kh(βi), in
cui  e βi(i=1,36) sono i 37 parametri del template. Il parametro può variare tra =0 e =1 e ogni
famiglia del template possiede un proprio valore ottimale . Nel caso in cui ALP=0 il programma utilizzerà
il valore tipico. Tuttavia, poiché una famiglia di elementi può esistere e rispondere in modo ottimale entro
un range di valori , l’utente ha la possibilità di intervenire per tarare finemente l’elemento alla specifica
applicazione modificando il valore del parametro ma restando comunque in prossimità del valore tipico.
Il calcolo numerico degli integrali di volume è effettuato in posizioni prestabilite della superficie e dello
spessore. I punti di integrazione nella superficie non coincidono con le posizioni dei nodi. E’ ovvio che il
comportamento sia in campo lineare che soprattutto in quello non lineare è legato allo stato su questi
punti. Mentre la rigidezza complessiva dell’elemento e gli spostamenti risultano ben riprodotti,
l’estrapolazione dei risultati di sforzo ai nodi introduce quindi delle approssimazioni che in campo non
lineare coinvolgono anche la situazione locale del materiale. Nelle zone di forte non linearità è quindi
sempre necessario infittire adeguatamente la mesh ed utilizzare i risultati calcolati in corrispondenza dei
punti di integrazione, ovvero delle mezzerie dei lati. Le mezzerie dei lati sono infatti ubicate in
corrispondenza della posizione di uno o più punti di integrazione.
OUTMNT al campo n.13 seleziona il gruppo di risultati e la posizione di calcolo delle quantità di output da
monitorare, conservate nel file .MNT per una serie di elementi scelti con la linea C8 del modulo SOLVE. Il
calcolo con materiale non lineare o con sezioni multistrato può generare una notevole quantità di risultati
intermedi. Tuttavia solo 12 quantità per elemento possono trovar posto nel file .MNT. I risultati possono
essere calcolati ai nodi o nelle mezzerie dei lati. Il codice OUTMNT è un intero composto da nove cifre,
simbolicamente rappresentabile come xxxxyyyzz, secondo le regole elencate nella nota “ Output Risultati
di Elemento” della linea G.
IOPMAT è un flag che seleziona il modo con cui il programma calcola la matrice elastica tangente dei
materiali non lineari nel tratto instabile a pendenza negativa. Questo parametro è provvisoriamente
assegnato in questa linea dati e si applica quindi al solo elemento Shell62. Nelle future release esso
potrebbe essere spostato a livello di struttura. Come noto, durante il calcolo non lineare la matrice di
rigidezza dell’intera struttura può essere aggiornata ad ogni iterazione, solo all’inizio del substep, o in
altre occasioni, a seconda del valore del parametro KALGO della linea C2 di SOLVE. Questo è possibile in
quanto l’algoritmo di soluzione è di tipo incrementale-iterativo e non è necessario che la matrice di
rigidezza coincida con la matrice tangente, a patto che sia effettuato un ciclo iterativo sufficiente a
garantire le condizioni di equilibrio. I parametri di convergenza e le ampiezze di substep sono quindi
maggiormente determinanti se la rigidezza è ricalcolata solo saltuariamente.
Il calcolo di una nuova matrice di rigidezza non significa necessariamente che essa sia il risultato
dell’assemblaggio di matrici di rigidezza rigorosamente “tangenti” di tutti gli elementi. Ogni elemento può
ricalcolare tale matrice in modo piuttosto arbitrario, anche perché il calcolo della vera matrice tangente
potrebbe essere difficoltoso o avere conseguenze sgradevoli o difficoltà di convergenza. Di norma la
costruzione della matrice tangente è preferibile in quanto la velocità di convergenza è elevata e la
soluzione convergente finale del substep supera nettamente il criterio imposto.
Difficoltà possono aversi nel caso in cui la matrice di rigidezza si modifica a causa del comportamento non
lineare del materiale nei tratti instabili, quando si supera il picco di resistenza e le curve σ-ε presentano
un modulo tangente negativo. Questa situazione non è fisicamente possibile in campo statico, ma una
sua soluzione approssimata può permettere di capire l’evoluzione o la tendenza del comportamento della
struttura durante il collasso. Si possono tuttavia presentare situazioni in cui la soluzione diventa
problematica a causa, ad esempio, della comparsa di ramificazioni nel percorso della curva carico-
spostamento o instabilità numeriche. Vecchio (1989) e altri hanno proposto l’uso di matrici secanti o
comunque la modifica dei moduli tangenti e l’utilizzo di moduli nulli nel tratto instabile.
Il Microsap adotta queste tecniche, ma la matrice costitutiva secante si traduce in una bassa velocità di
convergenza che ne consiglia l’uso solo dopo il picco. Invece, fino al picco è impiegata la matrice
tangente. Per default (IOPMAT=0 o IOPMAT=1) il programma calcolerà le matrici elastiche con i moduli
tangenti, anche se questi sono negativi, eventualmente semplificando la matrice in matrice diagonale. Se
tuttavia IOPMAT=2 il programma non consentirà la presenza di moduli negativi o nulli, ma li trasformerà
in valori leggermente positivi (1x10-6). Questo non significa che il materiale è disattivato quando
raggiunge il picco di resistenza in quanto sforzi e deformazioni continuano ad essere calcolati secondo il
23
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
legame costitutivo σ-ε assegnato, anche nel tratto instabile. Con IOPMAT=2 sarà però possibile
esaminare il comportamento della struttura solo fino al collasso, ma non oltre.
Per quanto riguarda i materiali implementati, essi sono riassunti nella seguente tabella:
MATTYP MATPAR(1) MATPAR(2) MATPAR(3) MATPAR(4) Tipo Materiale
0 - - - - Lineare elastico simmetrico ortotropo
n. punti Non lineare elastico ortotropo simmetrico
1 - - -
diagramma ε-σ Von Mises
Non lineare simmetrico unidirezionale
9 - - - -
(Armatura)
n. punti Non lineare ipoelastico non simmetrico
10 Sottotipo 0,1,2 - -
diagramma ε-σ Muratura e calcestruzzo generico
Tipo curva σ-ε Tipo curva σ-ε Tipo dominio Non lineare ipoelastico analitico
11 -
compressione trazione di resistenza calcestruzzo e similari

 MATTYP=0. Il materiale è di tipo lineare elastico ortotropo.


 MATTYP=1. Il materiale è a comportamento non lineare elastico: non esistono deformazioni plastiche
residue allo scarico. Nel caso in cui il materiale sia scaricato (inversione da ε crescenti a ε
decrescenti) la curva ε-σ è percorsa al contrario. La grandezza indice della resistenza è la ε EQV=εVM
(Epsilon equivalente=Epsilon di Von Mises) che è una quantità senza segno. Si suppone che la ε EQV
calcolata per lo stato di sforzo composto (generalmente triassiale) produca uno stato di sforzo
equivalente a quello del provino caricato per trazione su un solo asse. Il materiale può essere
ortotropo, con caratteristiche elastiche differenti lungo gli assi N-S. La matrice elastica non lineare per
un qualunque stato di sforzo è ottenuta dalla matrice elastica iniziale (quella calcolata con i parametri
della linea B3) moltiplicata per un coefficiente che è inversamente proporzionale al rapporto E eqv/En
tra i moduli elastici del diagramma ε-σ e del modulo elastico iniziale in direzione N. In altre parole, il
materiale si ammorbidisce o si irrigidisce uniformemente in tutte le direzioni.
 MATTYP=9. Il materiale ha comportamento non lineare, simmetrico per stati di compressione e
trazione. Esso reagisce solo lungo la direzione β, e non esistono contrazioni trasversali e scorrimenti
di taglio. La curva ε-σ è una bilineare col primo tratto elastico fino a snervamento e secondo tratto
incrudente con modulo tangente Et eventualmente nullo. Questo tipo di materiale può essere definito
solo entro sezioni multistrato. E’ tipicamente utilizzato per schematizzare strati di armatura. E’
possibile definire più armature con diverse direzioni, eventualmente alla stessa quota (baricentrica).
 MATTYP=10. Il materiale di tipo 10 può essere usato per simulare il comportamento della muratura o
del calcestruzzo attraverso la assegnazione di un diagramma uniassiale tabulare σ-ε che può
distinguere gli stati di compressione da quelli di trazione. Esistono differenti teorie per la
modellazione di questi tipi di materiale, tra le quali ad esempio:
- Modelli non lineari ipoelastici;
- Modelli plastici;
- Teorie endocroniche;
- Microplane, ecc.
Le teorie basate su modelli plastici (utilizzanti ad esempio i criteri di Mohr-Coulomb, Drucker-Prager, ecc.)
consentono di impiegare lo stesso schema di calcolo comune a molti altri tipi di materiali, modificando
solo il criterio di resistenza. La difficoltà consiste nell’associare i risultati sperimentali di resistenza con una
reale superficie di snervamento, data la natura fragile dei materiali. Le teorie endocroniche, microplane,
continuum damage, ecc. riescono a riprodurre piuttosto fedelmente il reale comportamento, ma risultano
eccessivamente complesse e onerose.
I modelli non lineari ipoelastici possono riprodurre in maniera soddisfacente il comportamento del
calcestruzzo, della muratura e di materiali similari e sono relativamente semplici e veloci per poter essere
implementati in un programma FEM non lineare. Essi risultano i più utilizzati e ne esistono diverse varianti
che possono simulare diversi aspetti, come eventuali cicli di carico-scarico, la formazione di piani di
frattura, il cedimento per compressione, la presenza di armatura e la differente resistenza per l’effetto di
confinamento, aderenza dell’armatura, ecc.
Il materiale è definito ipoplastico se ha la proprietà di comportarsi in modo lineare elastico entro
l’intervallo infinitesimo dε-dσ o comunque sufficientemente piccolo. Nel calcolo non lineare le
deformazioni nella struttura devono essere introdotte per step iterativi sufficientemente ridotti da
percorrere fedelmente la curva ε-σ assegnata. Un’altra assunzione fondamentale è il concetto di
deformazione uniassiale introdotto da Darwin e Pecknold col quale lo stato di sforzo-deformazione
triassiale è disaccoppiato in tre distinte relazioni uniassiali. In pratica, noto lo sforzo in una direzione
24
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
principale, la deformazione equivalente uniassiale nella stessa direzione è la stessa sia nello stato
triassiale che uniassiale.
Il materiale è considerato inizialmente isotropo ed il suo comportamento ortotropo è indotto dal differente
grado di deformazione nelle diverse direzioni. Risulta ovvio riferire quindi, ad ogni iterazione, le
caratteristiche del materiale agli assi principali in cui le deformazioni o sforzi per taglio sono nulle. In
generale le direzioni principali delle deformazioni non coincidono con quelle degli sforzi, ma con una
opportuna legge di variazione dei moduli elastici questa caratteristica può essere soddisfatta. In questo
caso l’angolo di orientamento β è calcolato e aggiornato automaticamente dal programma durante il
calcolo.
Se si ipotizza che il materiale in un determinato punto sia arrivato alla sua resistenza ultima per trazione,
la direzione principale 1 coinciderà con la perpendicolare al piano di frattura in quel punto. Da questo
istante, il modulo elastico in direzione 1 sarà nullo. In generale, anche prima della rottura la direzione 1 è
quella che possiede il valore massimo algebrico di deformazione (o sforzo) principale. A causa della
ridistribuzione degli sforzi o della variazione di carico esterno l’orientamento del materiale varia
continuamente e così anche i valori dei moduli elastici seguiranno le variazioni indotte dalla curva ε-σ
assegnata.
All’insorgenza della frattura in un punto, gli assi di ortotropia dovrebbero rimanere congelati in queste
direzioni per le iterazioni successive. Questo è in effetti il modello con piano di frattura fisso. Esiste un
altro modello in cui il piano di frattura è considerato continuamente rotante. Nella realtà altri piani di
frattura possono apparire dopo quello iniziale, anche perché fisicamente esiste nella realtà una elevata
propensione al propagarsi delle fratture dopo il primo cedimento. Il modello a frattura rotante sembra
rispondere meglio al reale comportamento. Esistono anche modelli che tengono conto di più piani di
frattura. Il Microsap adotta il modello ipoelastico a frattura rotante.
La curva ε-σ per il calcestruzzo è di norma costruita analiticamente, suddividendola tra tratto in
compressione e in trazione. I tratti iniziali elastici in compressione e trazione dovrebbero avere la stessa
pendenza, coincidente con il modulo elastico iniziale definito nella linea B3. Oltre il limite elastico, il
materiale non perviene generalmente a rottura improvvisa, ma il comportamento può presentare
differenti stadi. Ad esempio, il cedimento in compressione può presentare un comportamento più o meno
duttile a seconda dell’effetto di confinamento prodotto dalla presenza di staffatura.
Nel caso generale la presenza nella struttura di sforzi non nulli anche nelle altre direzioni provoca una
modifica delle curve di resistenza uniassiali. Esistono diversi criteri e norme che codificano l’inviluppo delle
curve di resistenza per il calcestruzzo. Nelle future release sono previsti diversi modelli per il calcestruzzo,
in cui le curve analitiche ε-σ potranno essere tracciate utilizzando differenti combinazioni per le diverse
fasi dello stato di cedimento per trazione/compressione e potranno essere applicati differenti criteri di
resistenza per stati di sforzo su più assi.
Il materiale tipo 10 è analogo agli altri previsti per il calcestruzzo (tipo 11), con modello ipoelastico a
frattura rotante, ma con l’unica differenza costituita dal fatto che la curva ε-σ è assegnata per punti come
per il materiale tipo 1 e rimane invariata qualunque siano gli sforzi nelle altre direzioni. Questo modello
può quindi rappresentare il comportamento della muratura o delle piastre in cui il carico ha una direzione
prevalente. Il dominio di resistenza coincide in pratica con quello di Rankine e per stati biassiali di
compressione-compressione produce risultati conservativi, mentre gli stati di compressione-trazione per
livelli elevati di compressione possono essere in leggero difetto, se non si adotta una resistenza a trazione
sufficientemente cautelativa.
Esistono tre differenti modalità di calcolo della matrice ipoelastica del materiale 10, che danno origine a
tre sottotipi (0,1,2) caratterizzati da un grado di semplificazione crescente che consente anche risparmi di
tempo di calcolo. Il sottotipo è assegnato con MATPAR(2). Il calcolo più rigoroso (consigliato) è effettuato
per default (MATPAR(2)=0). Ad ogni iterazione è calcolato l’incremento di deformazione uniassiale
equivalente a partire dalle deformazioni principali e la deformazione totale è ottenuta integrando la
deformazione incrementale lungo il percorso di carico. Per ciascuno strato della shell, le deformazioni
uniassiali vengono accumulate ad ogni iterazione in modo indipendente dalla deformazione della sezione
e dipendono dalle caratteristiche della curva del materiale. Il risultato è un calcolo più rigoroso, ma a
spese di una minore velocità di convergenza, che può essere anche 2 volte inferiore a quella del sottotipo
2. Il valore di picco del Fattore di Carico risulta in genere leggermente inferiore a quello che si ottiene con
i sottotipi 1 e 2. Nei sottotipi 1 e 2 è effettuata l’ipotesi che le deformazioni uniassiali equivalenti
coincidano con i valori correnti delle deformazioni principali. Nei sottotipi 0,1 lo stato di sforzo è calcolato
direttamente per rotazione degli sforzi principali ottenuti dalle curve ε-σ. Viceversa, nel sottotipo 2 lo
stato di sforzo è calcolato per rotazione della matrice elastica secante ottenuta dalle curve ε-σ. Il calcolo
è più rapido ma il valore di picco del fattore di carico risulta leggermente sovrastimato.
 MATTYP=11. Il comportamento di questo materiale è come quello di tipo 10 (con sottotipo 0), ma se
25
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
ne differenzia per le due caratteristiche seguenti:
- La curva ε-σ è definita in modo parametrico ed è costruita con funzioni analitiche generalmente
continue e non attraverso un diagramma di punti a tratti lineari. MATPAR(1) non è usato e la
curva è assegnata attraverso una serie di parametri specificati nella seguente linea B4. I
parametri sono sufficientemente generali da poter essere utilizzati per la definizione di materiali
diversi dal calcestruzzo o dalla muratura. E’ possibile selezionare diversi tipi di curve, sia per la
compressione (MATPAR(2)) che per la trazione (MATPAR(3)). Inoltre per ciascuna di esse è
possibile distinguere il tratto I di salita iniziale fino al picco di rottura ed il tratto discendente II di
post-rottura (softening): per questo MATPAR(1) e MATPAR(2) sono dei codici composti da due
cifre. La prima cifra a sinistra seleziona il tratto I e la seconda cifra il tratto II.
- Al legame costitutivo ε-σ può essere associato un dominio di resistenza biassiale, con cui il
programma può modificare automaticamente i livelli di picco (rottura) in una direzione principale
a seconda dello stato di sforzo nell’altra direzione principale. Il dominio di resistenza è
selezionato con MATPAR(4) (MATPAR(4)=0,1,2).

3 CONDIZIONI DI CARICO
EdiLus provvede in automatico a creare le condizioni di carico da applicare alla struttura.
In particolare:
 Carichi permanenti;
 Carichi permanenti NON strutturali;
 Carichi verticali (variabili);
 Carico da neve;
 Carichi termici;
 Carichi sismici.
Nei carichi permanenti vengono computati il peso proprio della struttura e gli elementi non strutturali
(solai, balconi, tamponature) con relativi sovraccarichi di tipo permanente. Nei carichi verticali vengono
computati tutti i carichi variabili relativamente alle reali superfici d’influenza dei diversi elementi non
strutturali su quelli strutturali.
I carichi termici vengono generati in automatico dal programma una volta definito per i vari elementi finiti
il gradiente termico.
Anche i carichi sismici sono generati in automatico dal programma.
Per calcoli condotti con D.M. 96, il carico sismico verticale viene generato localmente per i vari elementi
una volta settato per essi le seguenti tipologie:
 Membratura orizzontale con luce maggiore di 20 m.
 Struttura di tipo spingente.
 Struttura a sbalzo.
EdiLus determina automaticamente gli effetti dell’eccentricità accidentale, quando previsti in funzione
della Normativa e del tipo di analisi sismica.
E’ presente un’estesa libreria di condizioni di carico predefinite, risulta possibile creare nuove condizioni di
carico in modo da modellare qualsiasi tipo di azione esterna di cui il progettista abbia necessità.

4 TIPI DI ANALISI
EdiLus, consente l’esecuzione dei seguenti tipi di analisi:
a) Analisi Statica Lineare.
b) Analisi Lineare Dinamica Modale.
c) Analisi Statica Non Lineare.

4.1 Analisi Statica


L'analisi statica è condotta nell'ipotesi di linearità geometrica e di materiale. Per ogni elemento della
struttura sussistono le relazioni:
K e ue  Fe 1)
Se ue  0 e  e 2)

26
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
dove:
[K]e = matrice di rigidezza dell'elemento
{u}e = vettore spostamenti e rotazioni nodali dell'elemento
{F}e = vettore delle forze generalizzate nodali dell'elemento
[S]e = matrice sforzi-spostamenti dell'elemento
{}e = vettore degli sforzi generalizzati dell'elemento
{o}e = vettore degli sforzi da campo termico
La prima relazione è quella che origina il sistema globale di equazioni risolto nel modulo SOLVE, con le
incognite costituite dagli spostamenti dei nodi.
La seconda relazione è quella che permette il calcolo degli sforzi nel modulo STRES, una volta noti gli
spostamenti nodali.
[K]e, [S]e, {F}e e {o}e sono costruite nei moduli elementi (BOUND, TRUSS, BEAMX, PLANE, SOLID,
SHELL) in base alle coordinate dei nodi assegnate nel modulo INPUT, alla numerazione degli elementi,
alle caratteristiche dei materiali e ai carichi di elemento.
Attraverso funzioni di interpolazione, generalmente diverse per i diversi tipi di elemento (funzioni di
forma) è possibile descrivere il comportamento elastico in ogni punto solamente attraverso quantità
definite in punti discreti, generalmente i nodi degli elementi, ma non necessariamente solo questi. La
bontà della soluzione dipende da diversi fattori come:
 Le caratteristiche delle funzioni di forma anche al variare delle coordinate dei nodi dell'elemento.
 Il metodo di integrazione adottato.
 La perdita di precisione dell'algoritmo in generale, dovuto alla forma dell'elemento (singolarità per gli
angoli, rapporto tra le lunghezze dei lati, non complanarità dei nodi).
 Le dimensioni assolute dell'elemento in rapporto al gradiente di sforzo locale.
 La vicinanza o meno per l'intera struttura a condizioni di singolarità (presenza di moti rigidi, alti
gradienti di rigidezza).
 Lo scostamento dalle ipotesi iniziali di linearità con variazioni differenziali nella matrice di rigidezza e
nel vettore dei carichi che non possono più ritenersi costanti (plasticizzazione del materiale, grandi
spostamenti con variazione nella geometria dell'elemento e della reale situazione di carico).
Le dimensioni della matrice di rigidezza [K]e e del vettore {F}e dipendono dal numero totale di gradi di
libertà dell'elemento, cioè dal numero di nodi e dal numero di gradi di libertà per nodo. Le dimensioni di
[S]e dipendono anche dal numero di componenti di sforzo richieste.
Per gli elementi di tipo 2 (Beam) le dimensioni di [K]e e [S]e aumentano a seconda dei gradi di libertà di
tipo master/slave utilizzati. Per gli elementi tipo 2, 3, 4, 5, 6 le dimensioni di [S]e dipendono dal numero
di locazioni nell'elemento in cui è richiesto il calcolo degli sforzi. Il vettore delle forze nodali di elemento
{F}e è il contributo di vari termini, spesso dipendenti dal tipo di elemento. Nel Microsap contribuiscono
alla formazione di {F}e i carichi elencati nella tabella seguente.
Tipo Elemento Carichi di Elemento
 Accelerazione lungo X,Y,Z
1
 Carico termico
 Accelerazione lungo X,Y,Z
2
 Qualunque altro carico sull’elemento ottenuto con la composizione dei diversi carichi base
 Accelerazione lungo X,Y,Z
3  Pressione sul piano
 Carico termico
 Forza centrifuga
 Accelerazione sul piano Y,Z
4
 Pressione
 Carico termico
 Pressioni sulle facce
 Carico termico
5
 Accelerazione lungo X,Y,Z
 Forza centrifuga
 Accelerazione lungo X,Y,Z
 Forza centrifuga
6
 Pressione normale al piano
 Carico dovuto a campo termico sul piano e a gradiente termico lungo lo spessore
7  Spostamento e rotazione imposti

Oltre ai termini sopra elencati entro {F} e devono intendersi inglobate le reazioni mutue tra gli elementi,
che però non sono di fatto considerate poiché svaniscono al momento dell'assemblaggio degli elementi
27
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
della struttura, e le forze concentrate ai nodi che però nel Microsap non sono assegnate a livello di
elemento ma direttamente a livello di struttura, dopo l'assemblaggio. Entro il programma inoltre {F} e e
{o}e sono in realtà delle matrici a 8 colonne, una per ogni caso di carico di elemento A, B, C, D,...,H.
Nel modulo SOLVE le matrici di rigidezza e dei carichi dei vari elementi sono assemblate assieme: con
questa operazione sono così imposte le condizioni di congruenza ed equilibrio ai nodi ed è finalmente
ottenuto il sistema lineare di equazioni:
K u  F 3)
dove:
[K] = matrice di rigidezza della struttura
{u} = vettore spostamenti e rotazioni nodali della struttura
{F} = vettore forze nodali della struttura
In questa fase {F} riceve il contributo delle forze concentrate ai nodi, che erano state trascurate a livello
di elemento. Entro il programma in effetti {u} e {F} sono delle matrici, con tante colonne quante sono le
condizioni di carico sulla struttura.
La risoluzione del sistema globale è suddivisa in due fasi distinte:
a) Fattorizzazione della matrice dei coefficienti [K] nella forma:

K   L DL T 4)
in cui il fattore [L] è triangolare inferiore e [D] è diagonale.
La matrice [K] è simmetrica e a banda, per cui può essere memorizzata solo la semibanda. Anche [L]
conserva questa caratteristica. Entro il programma, la stessa area può essere utilizzata per la
memorizzazione di [K], per il fattore [L] in formazione e per [D] che è ospitato sulla diagonale di [L].
La semibanda di [K] o di [L][D] occupa un buffer che è vettorizzato entro il programma, per ragioni di
spazio e velocità di calcolo. Se inoltre le dimensioni della matrice superano quelle del buffer il sistema
è suddiviso in blocchi.
La fattorizzazione di [K] permette di scrivere il sistema originario come:
Lx  F 5)
con:
x  Dy 6)
e:
y  LT u 7)
conduce alla risoluzione di tre sistemi banali in quanto il primo, che consente il calcolo di {x}, può
essere affrontato contemporaneamente alla formazione di [L] ed è una semplice sostituzione poiché
[L] è triangolare. Gli altri due sistemi sono risolti nella fase successiva di "sostituzione all'indietro".
Anche il vettore {x} in formazione può essere ospitato nello stesso buffer che contiene i termini noti
{F}.
Sostanzialmente il calcolo di [L] o più esattamente, quello di [L] T consiste nel rendere nulli i
coefficienti sottostanti la diagonale principale e in tal senso l'algoritmo non è altro che il metodo di
eliminazione di Gauss. Anche operativamente la fase di fattorizzazione consiste nella graduale modifica
della matrice [K] che diventa [D][L]T e di {F} che diventa {x}.

b) Sostituzione all'indietro con:

x  DL T u 8)


Il calcolo di {u} è ottenuto a partire dall'ultima equazione. L'ultima incognita u n è ottenuta
semplicemente da xn/dnn e le altre per progressiva sostituzione nelle equazioni che precedono, delle
incognite già trovate e dividendo per dii. Entro il programma, il vettore {u} in formazione occupa lo
stesso buffer di {x}.
La fase di fattorizzazione di [K] costituisce una tappa obbligata anche durante un'analisi modale e
l'analisi sismica presuppone l'esecuzione dell'estrazione modale. Tuttavia in un'analisi modale {F} è
tutto nullo. Non esiste quindi alcuna ragione per non effettuare l'analisi statica contemporaneamente
ad un'analisi modale o sismica con spettro di risposta. In tal caso, se sono assegnate delle condizioni
di carico, in questa fase il programma risolve anche il sistema statico: l'unica operazione, altrimenti
non necessaria, che il programma effettua è il calcolo di {x} e la fase b) di sostituzione all'indietro,

28
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
entrambe di veloce esecuzione.

4.2 Analisi Modale


L'estrazione dei modi di vibrare del sistema non smorzato e non forzato, rappresentato dall'equazione di
equilibrio:
Mu  Ku  0 9)
in cui:
Mü sono le forze d'inerzia e Ku sono le forze elastiche, ottenuta risolvendo il problema ad autovalori:

K  M 2 10)
dove:
 = matrice degli auto vettori.
² = matrice diagonale degli auto valori.
Nelle ipotesi suddette la forma della soluzione della 9) è infatti:
u  U  sin t  , 9a)
dove:
U = vettore delle ampiezze di spostamento.
 = pulsazione propria del sistema, da determinarsi con la soluzione della 10).
Generalmente parlando, se nel sistema sono assenti moti rigidi, K ed M sono entrambe definite positive,
sono dello stesso ordine e hanno la stessa larghezza di banda.
Considerando invece le masse concentrate ai nodi degli elementi, la matrice di massa globale è
diagonale. Questa è la schematizzazione adottata nel Microsap. Le matrici di massa di ogni elemento
sono costruite nei moduli elementi e possono essere nulle se la densità del materiale è posta uguale a
zero. Se l'elemento possiede anche gradi di libertà di rotazione, questi non hanno nessuna massa
associata. Per queste due ragioni la matrice globale M può presentare termini diagonali nulli, ma ciò è
consentito dall'algoritmo impiegato nella soluzione del sistema modale.
Esiste un altro modo per inserire masse nel sistema ed è quello di introdurle esplicitamente sui nodi con
lo stesso sistema con cui sono assegnati i carichi concentrati. In questo modo è possibile definire sia
masse traslanti lungo le tre direzioni globali X,Y,Z, sia componenti rotazionali attorno a questi assi. In
ogni caso le masse concentrate ai nodi si aggiungono a quelle eventualmente derivanti dall'assemblaggio
delle matrici di massa di elemento. La schematizzazione a masse concentrate con matrice diagonale e
semidefinita positiva è una procedura piuttosto comune e giustificata dal fatto che il comportamento
dinamico della struttura è più sensibile alle approssimazioni sulle rigidezze di quanto non lo sia per le
caratteristiche inerziali.
Il metodo di soluzione del problema di autovalori adottati nel Microsap sono quelli noti come "Subspace
Iteration" e “Block Lanczos”. La loro scelta trae origine dal fatto che essi sono convenientemente
applicabile per sistemi di grandi dimensioni e ben si adattano alla risoluzione a blocchi necessaria su un
personal computer. E' inoltre preservata la disposizione a banda delle matrici e la fase di fattorizzazione è
eseguita una sola volta.
Generalmente in un problema strutturale dinamico i modi di vibrare possono essere ottenuti come
sovrapposizione di pochi modi propri ed il contributo degli altri è trascurabile. Inoltre, nei casi comuni,
l'input dinamico attraverserà i campi di frequenza propria più bassi, ma difficilmente interesserà le
frequenze più elevate che inoltre sono anche quelle più smorzate.
Se si indica con p il numero di autovettori richiesti, la soluzione può essere ottenuta per iterazione
simultanea di q vettori, con q  p, per una più rapida convergenza.
Indicando in sottoscritto le dimensioni delle matrici, la 10) può anche essere riscritta come:

K nn   nq  Mnn   nq   2qq . 11)


Sia ora Gnq una matrice di trasformazione che consenta di porre in relazione ogni autovettore a n
dimensioni con uno a gradi di libertà ridotti a q:
 nq  Gnq   qq . 12)
T
Sostituendo la 12) nella 11) e premoltiplicando per G nq si ha:

29
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
T T
Gnq  K nn  Gnq   qq  Gnq  Mnn  Gnq   qq   2qq , 13)
ovvero:
K qq   qq  Mqq   qq   2qq , 14)
con:
T
K qq  Gnq  K nn  Gnq , 15)
e:
T
Mqq  Gnq  Mnn  Gnq . 16)
La trasformazione Gnq conduce quindi dal sistema originario di ordine n a quello "proiezione" nel
sottospazio di ordine q. La trasformazione Gnq può essere scelta in modo che Kqq sia diagonale. Per le 15)
e 16) e per il principio di ortogonalità tra gli autovettori, G nq viene a coincidere proprio con la matrice nq
degli autovettori e qq è una matrice identità.
Ovviamente Gnq non è nota inizialmente e deve essere scelta in modo appropriato, garantendo almeno
che i q vettori siano linearmente indipendenti. In tal modo può essere innescata una procedura iterativa e
se nq è ancora solo un’approssimazione ai reali autovettori, una nuova Gnq può essere ottenuta
risolvendo il sistema 11) che può essere riscritto come:

K nn  Gnq  Mnn   nq   2qq . 17)


Nel Microsap l'intera sequenza si articola nei seguenti step:
a) Composizione dei vettori iniziali Gnq secondo una procedura automatica basata sull'esame dei
coefficienti di Knn e Mnn ed eventualmente ai numeri di equazioni base dichiarati dall'utente.
b) Calcolo di Kqq e Mqq iniziali con le 15) e le 16).
c) Risoluzione del sistema proiezione 14) e calcolo di tutti i suoi autovettori qq e autovalori associati
2qq. La diagonalizzazione di Kqq e Mqq è affrontata col metodo di Jacobi eseguendo fino ad un
massimo di 20 iterazioni, se necessario. L'andamento della diagonalizzazione può essere mostrato su
video, se richiesto.
d) Calcolo di nq con la 12): se è raggiunta la precisione richiesta o il numero massimo di iterazioni
assegnato, la procedura ha termine. Di ogni autovettore è noto solamente il rapporto tra le
componenti per cui , con  un qualunque numero reale, rappresenta la stessa forma modale. Nel
Microsap gli autovettori sono normalizzati rispetto alla componente maggiore in valore assoluto.
e) Calcolo di X nq  Mnn   nq   2qq .
f) Risoluzione del sistema 17) utilizzando la matrice Knn fattorizzata:

L T
nn 
 D nn  L nn  G nq  Ynq .

g) Col nuovo valore Gnq sono trovate, con la 15) e 16):


T T
K qq  G nq  Ynq ; Mqq  Gnq  Mnn  G nq .

h) Ritorno al punto c) per un'altra iterazione.


La risoluzione del sistema 14) deve essere effettuata in memoria centrale così, generalmente la massima
dimensione q è determinata dallo spazio disponibile per allocare Kqq, Mqq, qq e 2qq. Poiché Kqq e Mqq
sono simmetriche, di esse è registrata solo la parte superiore, compresa la diagonale ed inoltre 2qq è
diagonale. Nel Microsap un'area di 8190 locazioni è riservata per contenere qq e 2qq, mentre un'altra
area delle stesse dimensioni contiene Kqq e Mqq. Deve perciò essere: q2 + q ≤ 8190, cioè la dimensione
del sottospazio non può essere maggiore di 90.
Entro i vari step le stesse aree di memoria sono condivise da altre quantità. Nel passo f), ad esempio
essa sarà riservata per contenere i blocchi della matrice, fattorizzata entro SOLVE, che transitano in
memoria durante la soluzione del sistema.
Quando q=n il sistema proiezione risolto al punto c) coincide con quello completo: in questo caso
particolare la procedura termina sempre al punto d) alla prima iterazione e si riduce al metodo di Jacobi
applicato per trovare tutte le frequenze proprie del sistema. L'analisi modale può eventualmente essere
condotta su un corpo libero, dotato cioè di moti rigidi. Tale situazione può essere simulata sopprimendo
la singolarità con una serie di supporti elastici (elementi Boundary) dotati di piccola rigidezza.

30
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
4.3 Analisi Statica Non Lineare
Esistono diversi tipi di non linearità che possono essere considerate nei calcoli strutturali. Ad esempio:
 Non linearità di materiale assegnata attraverso curve sforzo-deformazione. Le curve possono essere
anche diverse per trazione e compressione o mancanti (materiale resistente solo a trazione e/o a
compressione).
 Non linearità nel comportamento dell’elemento. Ad esempio un elemento monodimensionale potrebbe
assumere tre stati: reagente a sola trazione, non reagente, reagente a sola compressione.
 Grandi spostamenti, piccole rotazioni e piccole deformazioni (Updated Lagrangian).
 Stress-stiffening (non linearità geometrica).
In EdiLus si prende in considerazione la non linearità di materiale.
La risoluzione di un sistema strutturale in analisi lineare è relativamente semplice: caricando con una
forza esterna F assiale un’asta, di sezione A e lunghezza L, costituita da materiale per cui valga sempre la
relazione   E   (E = modulo elastico normale costante ed  = deformazione unitaria), la soluzione è
immediata.
Infatti,detta R (= E  A / L ) la rigidezza assiale dell’asta, si utilizza la seguente equazione:
R   F 1)
da cui lo spostamento dell’asta   F/R .
Ad es. per: F = 100000, E = 1000, A = 1000 e L = 10, si ottiene:
100000  10  1
 =1  da cui si ricava     0.1.
1000  1000 L 10
Se quindi si entra nel diagramma (lineare)  - con  = 0.1, si ottiene, per l'appunto:
  E    1000  0.1 = 100.

Naturalmente si sarebbe giunti al medesimo risultato applicando direttamente   F / A .


Ciò è però vero solo in casi semplici come quello illustrato, mentre in realtà è sempre necessario passare
per la formulazione che prevede la costruzione della matrice di rigidezza.
Se il materiale non ha un comportamento lineare non è possibile un calcolo diretto ma occorre effettuare
un calcolo iterativo.
In EdiLus il comportamento di un materiale viene descritto dal diagramma, che ne rappresenta il
cosiddetto legame costitutivo.
Nel caso più generale valgono le seguenti considerazioni:
a) I punti (-) del diagramma vanno assegnati in ordine crescente
di deformazione, quindi:
 ≤  ≤  ≤…
Se la deformazione è rappresentata sull’asse delle ascisse, il
diagramma viene tracciato sul primo quadrante ( ≥ 0 e  ≥ 0) e
sul terzo quadrante ( ≤ 0 e  ≤ 0).

b) Deformazioni positive originano sforzi positivi (trazione). Viceversa, deformazioni negative originano
sforzi negativi (compressione). Un punto del diagramma coincide con l’origine, ovvero  = 0 e  = 0.
c) Sono gestiti correttamente i casi di materiali non resistenti a trazione (assenza di punti nel 1°
quadrante) o non resistenti a compressione (assenza di punti nel 3° quadrante).
d) Il diagramma (-) è ottenuto congiungendo con tratti rettilinei i punti assegnati. Durante il calcolo
non lineare, per trovare il valore di  corrispondente al valore di  corrente, si interpola linearmente
tra i due punti che racchiudono . Se  cade esternamente agli estremi, il valore di  è uguale al
valore dell’estremo, cioè il diagramma continua con pendenza nulla oltre gli estremi.
e) Il valore della pendenza Et = d/d, letto in corrispondenza del valore corrente di deformazione , è il
Modulo Tangente del materiale che viene utilizzato per calcolare la matrice di rigidezza tangente. Il
modulo tangente può essere negativo(nell’analisi non lineare non è richiesto che la matrice di
rigidezza della struttura sia definita positiva a patto di utilizzare un opportuno metodo di soluzione
che contempli questa evenienza).

31
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Ipotizziamo un materiale col seguente comportamento:
1) per ≤ 0,05 è linearmente elastico con legge = 1000·.
2) per > 0,05 è linearmente elastico, ma con legge = 500·.
Nel caso precedentemente esaminato risulta evidente che il procedimento prima seguito non sia più
valido, in quanto la rigidezza (E·A/L) non è più un valore univoco, ma dipende dalle deformazioni del
materiale che, a loro volta dipendono dall’entità della forza esterna. Il sistema dovrà allora risolversi
iterativamente con una procedura del genere:
1) Si applica inizialmente solo una parte della forza esterna, ad esempio il 20%. Sia 20000 N la forza
applicata.
2) Si risolve il sistema (1), utilizzando il valore iniziale di E (=1000).
20000  10
3) Si calcola:   =0,2.
1000  1000
4) Si controlla che, con lo spostamento trovato, le forze che nascono nell’asta (beam) siano pari a 20000
N: =/L=0,2/10=0,02, da cui    1000  0.02 = 20.
Pertanto, la forza interna Fi esplicata dal beam è pari a Fi    A  20  1000 =20000.
Quindi, per una forza esterna pari a 20000 N, effettivamente l'asta è in grado di esplicare una
reazione interna pari a 20000. In questo caso si dice che la soluzione è convergente.
5) Si incrementa la forza esterna a 40000 N e si rieffettuano i punti 2) 3) e 4). È facile verificare che,
allo spostamento =0,4, corrisponde una =40 e, quindi, la forza interna Fi=40000. Il sistema è
ancora equilibrato, quindi la soluzione è convergente.
6) Si incrementa la forza esterna a 60000 N. La soluzione di primo tentativo è =0,6  =0,06. Poiché
>0,05, non si può semplicemente calcolare     E , ma occorrerà leggerla sul diagramma (-) del
materiale in corrispondenza del punto =0,06  =55. Moltiplicando il valore di tale per l’area A, si
risale alla nuova forza interna che sarà pari a Fi  55  1000 =55000 N. Valore sensibilmente diverso
da 60000N.
7) Ciò non significa che l’asta non è in grado di resistere a
60000 N, ma che il tentativo effettuato (con E=1000) non
è convergente. Si sceglie quindi un valore più basso di E a
partire proprio dalla soluzione ottenuta con le forze
interne; se infatti le forze interne sono pari a 55000 N, la
 è pari a 55000/1000=55. Dividendo 55 per la  ottenuta
nel precedente tentativo (0,06) si ottiene un nuovo valore
del modulo elastico E=916,67.

8) Con questo valore si reiterano i calcoli fino a raggiungere (se esiste) la soluzione con il grado di
precisione desiderato; si riportano i calcoli effettuati nella tabella seguente:
Fe Ei A L R   Fi Ef
20 000N 1000.00 1000.00 10.00 100000.00 0.20 0.0200 20000.00 1000.00
40 000N 1000.00 1000.00 10.00 100000.00 0.40 0.0400 40000.00 1000.00
60 000N 1000.00 1000.00 10.00 100000.00 0.60 0.0600 55000.00 916.67
60 000N 916.67 1000.00 10.00 91666.67 0.65 0.0655 57727.27 881.94
60 000N 881.94 1000.00 10.00 88194.44 0.68 0.0680 59015.75 867.48
60 000N 867.48 1000.00 10.00 86747.69 0.69 0.0692 59583.06 861.45
60 000N 861.45 1000.00 10.00 86144.87 0.70 0.0697 59825.06 858.94
60 000N 858.94 1000.00 10.00 85893.70 0.70 0.0699 59926.89 857.89
60 000N 857.89 1000.00 10.00 85789.04 0.70 0.0699 59969.50 857.45
60 000N 857.45 1000.00 10.00 85745.43 0.70 0.0700 59987.29 857.27
60 000N 857.27 1000.00 10.00 85727.26 0.70 0.0700 59994.70 857.20
60 000N 857.20 1000.00 10.00 85719.69 0.70 0.0700 59997.79 857.17

In essa sono riportati:


Fe = Forza Esterna applicata.
Ei = Modulo Elastico di tentativo per la costruzione dell’equazione (1).
A = Area dell’elemento Beam.
L = Lunghezza dell’elemento Beam.
R = Rigidezza dell’elemento Beam nella generica Iterazione.
 = Spostamento trovato in corrispondenza di Fe, pari a Fe/( E  A / L ).
32
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
 = deformazione corrispondente a d, pari a /L.
Fi = Forza esplicata dall’elemento Beam per effetto della deformazione ; in corrispondenza di  si
legge, sul diagramma (-), il valore di , quindi si moltiplica tale valore per A.
Si vede come man mano vi sia una convergenza tra F e e Fi; quando la differenza tra i due valori è
trascurabile, si può ritenere che la soluzione per quel valore di Fe sia stata trovata e, quindi, si può
passare ad un successivo incremento di carico (portando Fe a 80000 N).
9) Si effettuano tutte le calcolazioni incrementando Fe fino a 100000 N; i risultati vengono riportati nella
tabella seguente:
Fe Ei A L R   Fi Ef
80 000N 857,17 1000,00 10,00 85716,54 0,93 0,0933 71665,44 767,86
80 000N 767,86 1000,00 10,00 76786,42 1,04 0,1042 77092,55 739,96
80 000N 739,96 1000,00 10,00 73995,76 1,08 0,1081 79057,15 731,24
80 000N 731,24 1000,00 10,00 73123,67 1,09 0,1094 79701,85 728,51
80 000N 728,51 1000,00 10,00 72851,15 1,10 0,1098 79906,48 727,66
80 000N 727,66 1000,00 10,00 72765,98 1,10 0,1099 79970,74 727,39
80 000N 727,39 1000,00 10,00 72739,37 1,10 0,1100 79990,85 727,31
80 000N 727,31 1000,00 10,00 72731,05 1,10 0,1100 79997,14 727,28
100 000N 727,28 1000,00 10,00 72728,45 1,37 0,1375 93748,88 681,82
100 000N 681,82 1000,00 10,00 68182,11 1,47 0,1467 98333,02 670,46
100 000N 670,46 1000,00 10,00 67045,53 1,49 0,1492 99576,19 667,61
100 000N 667,61 1000,00 10,00 66761,38 1,50 0,1498 99893,60 666,90
100 000N 666,90 1000,00 10,00 66690,35 1,50 0,1499 99973,37 666,73
100 000N 666,73 1000,00 10,00 66672,59 1,50 0,1500 99993,34 666,68
100 000N 666,68 1000,00 10,00 66668,15 1,50 0,1500 99998,34 666,67

Si noti come il primo tentativo per 80000 N sia stato effettuato con i valori trovati alla fine dello Step
in cui Fe=60000 N. Si noti inoltre che la soluzione trovata comporta un allungamento dell’asta pari a
1,5 volte quella ottenuta per l’analoga asta a comportamento elastico lineare. Ciò evidenzia
chiaramente come un materiale le cui caratteristiche degradino all’aumentare della deformazione,
abbia bisogno di maggiori spostamenti per contrastare le sollecitazioni esterne.
Non è detto che sia sempre possibile trovare una soluzione equilibrata.
Nell’esempio illustrato ciò è dovuto all’aver ipotizzato un comportamento indefinitamente plastico e
incrudente [“indefinitamente” in quanto non è stato posto limite alle deformazioni che il materiale
può sopportare (per =10  =5000);“incrudente” in quanto si è ipotizzato che, al termine della fase
elastica, la tensione continui ad aumentare all’aumentare delle deformazioni, sia pure con pendenza
dimezzata].
Il materiale potrebbe avere, come per i comuni materiali da costruzione, una deformazione oltre la
quale la resistenza non cresce più, o addirittura decresce, o si annulla del tutto.
Se si ipotizza il seguente comportamento:
1) per ≤0,05 è linearmente elastico con legge   1000   ;
2) per 0,05<≤0,1 è linearmente elastico, ma con legge   500   ;
3) per >0,1 la tensione è nulla.
Nella successiva tabella si riportano i risultati del calcolo per questo comportamento del materiale:
Fe Ei A L R   Fi Ef
20 000N 1000,00 1000,00 10,00 100000,00 0,2000 0,0200 20000,00 1000,00
40 000N 1000,00 1000,00 10,00 100000,00 0,4000 0,0400 40000,00 1000,00
60 000N 1000,00 1000,00 10,00 100000,00 0,6000 0,0600 55000,00 916,67
60 000N 916,67 1000,00 10,00 91666,67 0,6545 0,0655 57727,27 881,94
60 000N 881,94 1000,00 10,00 88194,44 0,6803 0,0680 59015,75 867,48
60 000N 867,48 1000,00 10,00 86747,69 0,6917 0,0692 59583,06 861,45
60 000N 861,45 1000,00 10,00 86144,87 0,6965 0,0697 59825,06 858,94
60 000N 858,94 1000,00 10,00 85893,70 0,6985 0,0699 59926,89 857,89
60 000N 857,89 1000,00 10,00 85789,04 0,6994 0,0700 59969,50 857,45
60 000N 857,45 1000,00 10,00 85745,43 0,6997 0,0700 59987,29 857,27
60 000N 857,27 1000,00 10,00 85727,26 0,6999 0,0700 59994,70 857,20
80 000N 857,20 1000,00 10,00 85719,69 0,9333 0,0933 71663,72 767,87
80 000N 767,87 1000,00 10,00 76787,40 1,0418 0,1042 75000,00 750,00
80 000N 750,00 1000,00 10,00 75000,00 1,0667 0,1067 75000,00 750,00
70 000N 750,00 1000,00 10,00 75000,00 0,9333 0,0933 71666,67 767,86
70 000N 767,86 1000,00 10,00 76785,71 0,9116 0,0912 70581,40 774,23
70 000N 774,23 1000,00 10,00 76423,47 0,9041 0,0904 70205,93 776,51
70 000N 776,51 1000,00 10,00 77651,24 0,9015 0,0902 70073,33 777,33
33
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
70 000N 777,33 1000,00 10,00 77732,59 0,9005 0,0901 70026,16 777,62
70 000N 777,62 1000,00 10,00 77761,64 0,9002 0,0900 70009,34 777,72
77 000N 777,72 1000,00 10,00 77772,01 0,9901 0,0990 74503,67 752,51
77 000N 752,51 1000,00 10,00 75250,65 1,0232 0,1023 75000,00 750,00
77 000N 750,00 1000,00 10,00 75000,00 1,0267 0,1027 75000,00 750,00
73 500N 750,00 1000,00 10,00 75000,00 0,9800 0,0980 74000,00 755,10
73 500N 755,10 1000,00 10,00 75510,20 0,9734 0,0973 73668,92 756,84
73 500N 756,84 1000,00 10,00 75683,74 0,9711 0,0971 73557,32 757,43
73 500N 757,43 1000,00 10,00 75742,77 0,9704 0,0970 73519,48 757,63

Si pone l'attenzione su quanto segue:


1) In corrispondenza di Fe=80000 non si riesce a trovare Fe=Fi; al momento è ipotizzabile che 80000 N
sia un valore che eccede le capacità dell’asta.
2) È comunque indispensabile effettuare qualche altro tentativo per vedere se la struttura sia comunque
in grado di resistere ad un valore maggiore di 60000 N. Ipotizzando 70000 N si nota che si riesce a
trovare l’equilibrio fra forze esterne ed interne (la struttura resiste a tale sollecitazione).
3) Incrementando a 77000 N il calcolo non converge(il valore eccede la capacità dell’asta).
4) Si incrementa a 73500 N e si nota che Fe=Fi, ossia l’equilibrio fra forze esterne ed interne viene
raggiunto. Quindi si può affermare che l’asta resiste almeno a 73500 N.
5) In questo semplice esempio iterando i calcoli è facile vedere come il valore ultimo di F e che l’asta è in
grado di “sopportare” è pari a 75000 N.
In questo esempio sono presenti tutti gli elementi per poter ora comprendere le modalità di risoluzione di
un sistema non lineare.
Per riepilogare e agganciarci ai parametri presenti in EdiLus si introduce la seguente terminologia:

Step di Carico
Uno step di carico è una configurazione di carico per la quale è assolutamente richiesta la soluzione (nell’
esempio 100000 N). Nell’analisi lineare i diversi step di carico sono anche chiamati “condizioni di carico
della struttura” e partono tutti dalla configurazione scarica. Nell’analisi non lineare, nei diversi step di
carico, i carichi si cumulano. E' quindi importante la sequenza con cui i carichi vengono introdotti nei
diversi step.
Ad esempio, nell’analisi statica di un edificio in muratura il primo step può essere costituito dai soli carichi
accidentali e peso proprio, che dovrebbe rimanere in campo lineare. Il secondo step potrebbe essere
costituito da un sistema di carichi nodali laterali assegnati nella configurazione di massimo.

Substep
I substep sono punti intermedi entro lo step corrente nei quali è ottenuta la soluzione (nel nostro
esempio partiamo da 20000 N). Queste soluzioni intermedie sono calcolate introducendo il nuovo carico
gradualmente in modo tale da ottenere un risultato accurato a fine step.
Le soluzioni ottenute nei substep sono equilibrate e valide a tutti gli effetti; è solo sufficiente conoscere a
quale livello di carico  esse corrispondono. Valgono le relazioni:
F(t)  F( Ti 1 ) t  Ti 1
F(t)  F( Ti 1 )  F( Ti )  F( Ti 1 )  
F( Ti )  F( Ti 1 ) Ti  Ti 1

in cui F(t) è il valore del carico in corrispondenza della fine del substep. F(Ti-1) è il livello di carico
assegnato allo step precedente e F(Ti) è il livello di carico assegnato allo step corrente.  è il fattore di
incremento di carico nello step corrente ed è sempre posto = 0 all’inizio ed = 1 alla fine dello step. In
EdiLus l’ultimo step può essere estrapolato per valori > 1.

34
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Figura 4.1: curva di carico con 3 load step Figura 4.2: soluzione nella curva carichi spostamenti

Figura 4.3: substep e fattori di carico Figura 4.4: continuazione ultimo Load Step per > 1

Nella Figura 4.1 è rappresentata la curva di carico con 3 load step (cerchi rossi). Il primo step è suddiviso
in 5 substep (cerchi verdi), il secondo in 2 substep e il terzo in 3 substep, per un totale di 10 soluzioni
convergenti (equilibrate), che rappresentano altrettanti punti della curva Carichi-Spostamenti (Figura 4.2).
La curva presenta un punto limite di instabilità e un minimo; all’aumentare dello spostamento e, a
seconda dei parametri di soluzione forniti (ampiezza substep, criteri di convergenza, ecc.) per gli stessi
livelli di carico, possono essere trovate le soluzioni sul secondo o sul terzo ramo.
Se il carico del load step n.3 fosse maggiore di quello del load step n.2, le soluzioni verrebbero trovate sul
terzo ramo.
La Figura 4.3 e Figura 4.4 mostrano la relazione di proporzionalità tra substep e fattori di carico. Il fattore
di carico è nullo all’inizio di ogni nuovo step e unitario alla fine di ogni step, quando l’introduzione del
nuovo livello di carico è completata. Nella Figura 4.4, tuttavia, il carico dello step è esteso oltre il valore
assegnato, per fattori di carico maggiori di 1.

Tolleranza
La tolleranza è la differenza tra Fe e Fi che si è disposti ad accettare affinché una soluzione venga ritenuta
convergente.

35
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
Iterazioni di Equilibrio
Le iterazioni di equilibrio sono anch’esse soluzioni
intermedie calcolate in corrispondenza del livello di
carico finale del substep [quindi per lo stesso
livello di carico F(t)], fino ad ottenere la soluzione
convergente del substep.
Questo ciclo correttivo si rende necessario poiché
le soluzioni sono comunque lineari e il cammino
seguito si discosterebbe progressivamente dalla
reale curva caratteristica forze-spostamenti non
lineare della struttura, anche utilizzando passi
molto piccoli tra i substep ed aggiornando
continuamente la matrice di rigidezza.
Ad ogni iterazione è quindi calcolata la differenza
F tra forze esterne assegnate e forze interne
indotte negli elementi. Tale differenza è quindi
applicata nell’iterazione successiva e ridistribuita Figura 4.5: esempio di Soluzione Iterativa del Load Step n.2 con
finché essa non raggiunge un valore trascurabile. Modified Newton-Raphson e 2 Substep (DLamb=0.5)

La presenza del ciclo iterativo di equilibrio fa si che la convergenza possa essere raggiunta utilizzando una
rigidezza anche diversa da quella che la struttura effettivamente possiede nel punto di calcolo (v. Figura
4.5).

EdiLus, essendo una procedura automatica, possiede una serie di parametri su cui intervenire per
migliorare la convergenza, come ad esempio, solo per citarne alcuni:
 DLamb (Incremento nominale del fattore di carico tra i substep) con cui è possibile fissare il
valore iniziale di un SubStep.
 DLmin (Minimo incremento di fattore di carico), con cui si fissa un valore minimo al disotto del
quale non si vuole scendere per l’ampiezza del SubStep.
 EpsF (Tolleranza Forze x Convergenza) e EpsM (Tolleranza Momenti x Convergenza),
rappresentano le tolleranze affinché un SubStep venga considerato convergente.
Ma ve ne sono molti altri.
Si tenga infine presente che il solutore di EdiLus, il MicroSap Tesys, risolve le strutture in murature in
regime non lineare discretizzandole con elementi shell, pertanto, come tutti i solutori agli elementi finiti, è
sensibile alla dimensione media della mesh utilizzata per gli elementi shell.

5 PROGETTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI


Al termine del calcolo delle sollecitazioni, EdiLus procede in automatico al progetto e alla verifica delle
armature degli elementi strutturali.
Il dimensionamento delle membrature allo SLU avviene col seguente procedimento:
1. si costruiscono le combinazioni in base al D.M. 14.01.2008, ottenendo un insieme di sollecitazioni;
2. si combinano tali sollecitazioni con quelle dovute alla azione del sisma (in base al D.M. 14.01.2008);
3. per sollecitazioni semplici (flessione retta, taglio, torsione) si individuano i valori minimo e massimo
con cui progettare o verificare l’elemento considerato; per sollecitazioni composte (pressoflessione
retta/deviata) vengono eseguite le verifiche per tutte le possibili combinazioni e solo a seguito di ciò
si individua quella che ha originato il minimo coefficiente di sicurezza.
Illustriamo in dettaglio il procedimento seguito per i pilastri, che sono sollecitati sempre in regime di
pressoflessione deviata, e per le travi per le quali non è possibile semiprogettare a pressoflessione retta:
per tutte le terne Mx, My, N, individuate secondo la modalità precedentemente illustrata, si calcola il
coefficiente di sicurezza con un procedimento iterativo in base all'armatura adottata; se per almeno una
di queste terne esso è inferiore all'unità, si incrementa l’armatura variando il diametro delle barre
utilizzate e/o il numero delle stesse in maniera iterativa fino a quando il coefficiente di sicurezza risulta
maggiore o al più uguale all’unità per tutte le terne considerate.
Nei tabulati di calcolo, per brevità, non potendo riportare una così grossa mole di dati, si riporta la terna
Mx, My, N che ha dato luogo al minimo coefficiente di sicurezza. Ma è possibile esportare in un file
36
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
formato “.CSV” (formato che può essere aperto e gestito con Microsoft Excel), tutte le sei caratteristiche
delle sollecitazioni per ogni combinazione di carico, per ciascuna sezione di ogni singolo elemento. In
questo modo si possono visualizzare tutte le terne Mx, My, N (presso flessione deviata) o le coppie M, N
(presso flessione retta) con relativo coefficiente di sicurezza.
Una volta semiprogettate le armature allo SLU, si procede alla verifica delle sezioni allo Stato Limite di
Esercizio con le sollecitazioni derivanti dalle combinazioni rare, frequenti e quasi permanenti; se
necessario, le armature vengono integrate per far rientrare le tensioni e la eventuale fessurazione entro i
massimi valori previsti dalla norma.

37
ACCA software S.p.A. - via Michelangelo Cianciulli - 83048 MONTELLA (AV) - Italy - tel. 0827/69504 r.a. - assistenza tecnica tel. 0827/601631 r.a. - fax 0827/601235
e-mail: info@acca.it - Internet: www.acca.it - Registro Imprese Avellino n. 01883740647 - P.IVA e C.F. 01883740647 - capitale sociale € 3.600.000,00 i.v.
CASI PROVA CEMENTO ARMATO
1 (CA)- Test di Validazione n.1 (Piastra Rettangolare)
Titolo: Piastra rettangolare in cemento armato - calcolo spostamenti e tensioni.
Riferimento: Odone Belluzzi -“Scienza delle Costruzioni Vol. 3”.
Il file di EdiLus (CA) è:CA_Soletta_1202_159.EDL.

Dati Piastra (soletta)


Lunghezza (L) = 6,00 m.
Larghezza (B) = 4,80 m.
Spessore (t) = 0,20m.
Condizione di vincolo ai bordi = appoggiata - (vincolo esterno cerniera nei nodi e sub nodi - Figura 1.2);
Passo HPSHELL: Bordi 40; Interno 30;
Materiale = CLS -> con E = 20000 N/mm2 e  = 0,10;
Analisi carichi soletta: Sovraccarico Permanente = 3 000 N/m 2.

Figura 1.1: vista - “Editor 3D” Figura 1.2: vista - “Strutturale + Vincoli”

I risultati Teorici forniscono i seguenti valori:


Spostamento al centro = 0,189 cm
6  717
Tensione normale in direzione X = = 0,10755 Kg/cm2 = 1,0755 N/mm2
100  202
6  1098 ,5
Tensione normale in direzione Y = = 0,164775 Kg/cm2 = 1,64775 N/mm2
100  202

Nell’esempio eseguito con EdiLus si leggono i seguenti valori:


Spostamento al centro = 0,1898 cm (per carichi permanenti + permanenti NON Strutturali - Figura 1.3)
Tensione normale in direzione X = 1,083 N/mm2 (piastra - per carichi permanenti + permanenti NON Strutturali - Figura 1.4)
Tensione normale in direzione Y = 1,648 N/mm2 (piastra - per carichi permanenti + permanenti NON Strutturali - Figura 1.5)

Nella Tab. 1.1 viene riportato il confronto tra la soluzione teorica e quella di EdiLus.
Tab. 1.1: confronto soluzione Teorica ed EdiLus
Soluzione Teorica EdiLus
Spostamento al centro [cm] 0,189 0,1898
Tensione normale in direzione X [N/mm2] 1,0755 1,083
Tensione normale in direzione Y [N/mm2] 1,64775 1,648

39
Figura 1.3: andamento degli spostamenti - Carico Permanente + Permanenti NON Strutturali

Figura 1.4: andamento delle tensioni normali a PIASTRA in direzione X (normale in direzione 1) - Carico Permanente + Permanenti NON
Strutturali

Figura 1.5: andamento delle tensioni normali a PIASTRA in direzione Y (normale in direzione 2) - Carico Permanente + Permanenti NON
Strutturali

40
2 (CA) - Test di Validazione n.2 (Pilastro Incastrato)
Titolo:Pilastro incastrato al piede con una forza orizzontale applicata in testa P diretta secondo +X .
File di EdiLus (CA) è: CA_TEST_02.EDL.

Figura 2.1: modello FEM del pilastro e schema di carico Figura 2.2: spostamento del nodo di testa in EdiLus

Dati
Forza (P), applicata in testa, pari a 10 000 N (Condizione di Carico -> Permanente);
Larghezza pilastro (L) = 0,30m; L  B3 0,30  0,30 3
 I  = 6,75e8 mm4
Base pilastro (B) = 0,30m; 12 12
Altezza pilastro (h) = 0,30m;
Materiale = Cls C20/25_B450C (con E = 30 200 N/mm2).
Lo spostamento Teorico in testa vale:
P  h3 10000  30003
f   = 4,415mm.
3  E  J 3  30200  6,75  e 8

EdiLus restituisce, in corrispondenza del nodo di testa, uno spostamento pari a 4,447 mm (Figura 2.2).
Nella Tab. 2.1 viene riportato il confronto tra la soluzione teorica e quella di EdiLus.
Tab. 2.1: confronto soluzione Teorica ed EdiLus
Soluzione Teorica EdiLus
Spostamento [mm] 4,415 4,447

41
3 (CA) - Test di Validazione n.3 (Trave Continua - Solaio)
Titolo: Schema di trave a due campate a luci eguali di 4,00m con carico costante e sezione
costante su tre appoggi semplici.

File di EdiLus (CA) è:CA_TEST_03.EDL.

Figura 3.1: vista - “Editor 3D” Figura 3.2: vista - “Solai”

L’oggetto solaio utilizzato nel calcolo presenta la seguente analisi dei carichi:
Descrizione -> LatCem Abitazione H20
Peso Proprio (Gk1) Permanenti Non Strutturali (Gk2) Variabili (Qk)
[N/m2] [N/m2] [N/m2]
2600 2360 2000
La somma dei carichi permanenti (Gk1) e permanenti NON strutturali (Gk2)(*) applicati alla striscia di solaio
indicata è:
g = Gk1 + GK2 = 1300 N/m + 1180 N/m = 2480 N/m = 2,48 N/mm.
(*) Per i Permanenti Non Strutturali è stata settata l’opzione “ Considerare Permanenti Non Strutturali come Permanenti” -> presente nei:
DATI della STRUTTURA -> Dati Norma: … -> Preferenze Generali.

Il calcolo viene condotto senza l’introduzione dei “Braccetti rigidi”.


Poiché sulle zone di appoggio delle travi, di larghezza 0,30 m, la distesa di carico non viene considerata lo
schema trattato effettivamente è il seguente:

Figura 3.3: schema di calcolo

Lo schema è simmetrico, per cui la rotazione della sezione


centrale è nulla.
Se si ipotizza una cerniera sull’appoggio si ha una
rotazione della sezione centrale, per cui occorre applicare
un momento M per ripristinare la situazione iniziale.

Calcoliamo innanzitutto la rotazione servendoci dei corollari di Mohr.


b = 0,15 m La reazione all’appoggio vale:
c = 3,70m  c  g 3,7  2480
R  = 4588 N.
L =4,00 m 2 2

42
Il diagramma dei momenti è il seguente:
M1  R  b  4888  0,150  688,2 Nm,
g  c2 2480  3,7 2
M2   = 4243,9 Nm.
8 8

Si carica lo schema ausiliario (che è ancora una


trave su due appoggi) col diagramma dei momenti
diviso per EI.

La rotazione di un estremo vale quindi quanto la reazione vincolare di questo schema di carico.
M1  b M c 2 M c 51,615  1273,17  5234,17 6558,928
  1   2   .
2E I 2 E I 3 3E I EI EI
La rotazione provocata da un momento Ma applicato in un estremo di una trave appoggiata vale:
Ma  L
 .
3E I
Eguagliando le due espressioni si ricava il momento che riporta a zero la rotazione dell’estremo (momento
incognito sull’appoggio centrale dello schema a due campate):
Ma  L 6558,928 3  6558,928
  Ma  = 4 919,19 Nm.
3E I EI L
Invece, in EdiLus (Figura 3.4) si legge il valore di 4 910 Nm = 2574Nm (carico permanente) + 2336 Nm
(permanenti NON strutturali).
Tab. 3.1: confronto soluzione Teorica ed EdiLus
Soluzione Teorica EdiLus
Momento [Nm] 4 919,19 4 910

Figura 3.4: risultati del calcolo in EdiLus

43
4 (CA) - Test di Validazione n.4 (Confronto Ansys)
Titolo: Analisi Dinamica Modale su Edificio a 3 piani, 9 pilastri in pianta.
Riferimento: Calcolo eseguito con il programma Ansys
Il file di EdiLus (CA) è: CA_Edificio_Telai_Ansys.EDL.

Figura 4.1: vista -“Editor 3D” Figura 4.2: vista -“Strutturale”

Il file (Edificio_Telai_Ansys.EDL), calcolato con EdiLus (CA) e con Ansys(R), ha dato i seguenti valori dei
periodi per i primi 6 modi di vibrazione:

Ansys EdiLus
periodo periodo
modi di vibrazione modi di vibrazione
[s] [s]
I modo 0,366  I modo 0,362
II modo 0,279  II modo 0,276
III modo 0,272 vedi N.B. 4.1 -
IV modo 0,118  IV modo 0,117
V modo 0,086 vedi N.B. 4.1 -
VI modo 0,085  III modo 0,084

In Ansys i modi estratti vengono raggruppati in funzione del periodo.


In EdiLus, a partire dalla versione 25.00, i modi estratti vengono raggruppati (in ordine decrescente) in
funzione della massa eccitata (“significativa”).

N.B. 4.1
I modi di vibrazione III e V di Ansys non si ritrovano in EdiLus perché la massa traslazionale da essi eccitata è nulla.

44
5 (CA) - Test di Validazione n.5 (Semiprogetto a Flessione)
Titolo: Semiprogetto a flessione retta di una sezione rettangolare .
Il file di EdiLus (CA) è: CA_SemiProgetto_SezRettangolare.EDL.

Dati
Trave a mensola con le seguenti caratteristiche:
- Lunghezza (L)=5,00 m;
- Base (b) = 0,25m;
- Altezza (h) = 0,50m;
- Materiali = Cls C20/25_B450C (fcd = 11,33N/mm2, fyd = 391,39N/mm2 - Legame costitutivo: parabola-
rettangolo);
- Copriferro (c) = 3,5cm;
- Altezza utile (d) = 46,5 cm.
Momento all’estremità (M) = 80000 Nm (Condizione di Carico -> Permanente);
Peso proprio trave (gk) = 3125N/m.

Figura 5.1: schema di calcolo Figura 5.2: risultati EdiLus

Il momento flettente nella sezione di incastro dovuto al peso proprio è 39062,5Nm.


Sommando a questo il momento applicato nell’estremo libero ed amplificando per G =1,3 si ottiene il momento
di progetto nella sezione di incastro: Md  1,3  39062,5  80000 = 154782 Nm.
L'asse neutro viene calcolato imponendo la minimizzazione delle armature fra tutte le combinazioni di carico. Le
armature devono essere, comunque, non inferiori ai minimi di normativa.
Risulta, con:
AfComp = 0,81 cm2(in EdiLus -> 112);
 un asse neutro pari a: xc = 0,153 m.
AfTesa = 9,80 cm2(in EdiLus ->110+214+316).
Ci si trova, quindi, in Regione = 3 per cui il diagramma di compressione del calcestruzzo si sviluppa per intero; i
coefficienti di riempimento e del braccio della coppia interna valgono:
 = 0,80952;  = 0,41597.
Si ricavano le deformazioni, e le rispettive tensioni, nell'acciaio teso (segno “-”) e compresso:

1  cu 
d  xc   0,0035 0,465  0,153  0,00711; 2  cu 
xc  c  0,0035 0,153  0,035  0,0027;
xc 0,153 xc 0,153
1 = fyd = - 391394347 N/m2. 2 = fyd = 391 394 347 N/m2.

Calcoliamo ora le sollecitazioni interne.


N  A fTesa  1  A fComp   2  x c  b  fcd   =
equilibrio
alla traslazione = 0,000980  391394347   0,000081  391394347  0,153  0,25  11333333  0,80952 ≈ 0
Risulta: N ≈ 0
h  h  h 
equilibrio Mu  x c  b  fcd     -   x c  - A fTesa  1   - c   A fComp  2   - c 
 2   2  2 
alla rotazione
Risulta: Mu = 154822 Nm

Quindi, il coefficiente di sicurezza vale:


Mu 154822 Nm
CS   ≈ 1.
Md 154782 Nm
Il risultato di EdiLus è riportato nella Figura 5.2.
45
6 (CA) - Test di Validazione n.6 (Rotazione alla Corda)
Titolo: Verifica di Rotazione alla Corda senza interventi
Il file di EdiLus (CA) è: Validazione_Ver_Corda_NO_Interventi.EDL
Si espone di seguito il procedimento adottato per la verifica di rotazione alla corda allo SLV per la trave del
portale evidenziato nella Figura 6.1.
Per il portale in questione si conduce la verifica di
rotazione alla corda in corrispondenza della sezione
terminale (100%) della trave 1-2 dopo aver condotto
l’analisi pushover per sisma “+X - proporzionale alla
deformata 1° modo di vibrazione” (nella Figura 6.2 è
riportata la curva di capacità).
Il portale è stato supposto “esistente”, pertanto, sono
state inserite le armature negli elementi “di fatto”.

Figura 6.1: vista - “Prospetto SUD (X-Z)”

Figura 6.2: curva di capacita per sisma “+X - proporzionale alla deformata 1° modo di vibrazione”

Dati Trave
La trave esaminata presenta le seguenti caratteristiche:
 Tipo Situazione = “di fatto” (trave esistente).
 Livello di Conoscenza LC2 (FC = 1,20).
 Base (b) = 0,30 m.
 Altezza (h) = 0,50 m.
 Copriferro (c’) = 0,036 m = 3,60 cm;
 Armatura Superiore (Asup) = 5  16 = 10,05 cm2 (Figura 6.3);
 Armatura Inferiore (Ainf) = 3  16 = 6,03 cm2 (Figura 6.3);
 Altezza utile (d) = (h – c’) = (0,50 – 0,036) = 0,464 m;
 Materiale = “Cls C25/30_B450C” (Figura 6.4), con:
- Rcm = 25 N/mm2;
0,83  R cm 0,83  25
- fcd   = 17,29 N/mm2;
FC 1,20
- fyk = 450N/mm2;
fyd 450
- fyd   = 375 N/mm2.
FC 1,20
 La trave è soggetta ad un forza distribuita verticale di 40 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico
Verticale -> Abitazione).

46
Figura 6.3: armature Trave 1-2 Figura 6.4: caratteristiche Cls Trave 1-2

Curvatura ultima (u)


Per sisma “+X - proporzionale alla deformata 1° modo di vibrazione” sulla trave si ha il diagramma del
Momento flettente (M3) riportati nella Figura 6.5.
In particolare, nella sezione finale oggetto di verifica il momento tende le fibre superiore e si ha uno sforzo
normale di compressione di 20 270 N.

Figura 6.5: momento flettente (M3) per sisma “+X - proporzionale alla deformata 1° modo di vibrazione”

Nella sezione finale della trave l’armatura e il diagramma delle deformazioni allo SLV sono indicati nella Figura
6.6:

Figura 6.6: armatura e diagramma delle deformazioni nella sezione di verifica

47
La posizione yc dell’asse neutro allo SLV si ricava imponendo la condizione di equilibrio alla traslazione della
sezione, considerando per il calcestruzzo un legame costitutivo del tipo “stress block”, una deformazione ultima
del cls compresso εcu = 0,0035 e una deformazione ultima dell’acciaio εsu = 0,04.
La crisi della sezione avviene lato calcestruzzo, con armatura compressa (inferiore) in fase elastica e armatura
tesa (superiore) snervata, pertanto, l’equazione di equilibrio alla traslazione è:

0,8  y c  b  fcd  A inf  E s  (y c  c' )  cu  A sup  f y d  N  0
yc
L’equazione può essere posta nella forma:

a  y 2c  b  y c  c  0
dove:
a  0,8  b  fcd  0,8  300  17,29 = 4149,6;
b  A inf  E s   cu  A sup  f y d  N  603  210000  0,0035  1005  375  20270 = 46060;
c   A inf  E s  c' cu  603  210000  36  0,0035 = -15955380.
La radice che ha significato fisico è:
2
 b  b 2  4  a  c  46060  46060  4  4149,6  15955380
yc   = 56,71 mm.
2a 2  4149,6
Ricontrolliamo che per tale posizione dell’asse neutro è verificato l’equilibrio alla traslazione:
0,0035
0,8  56,71  300  17,29  603  210000  (56,71  36)   1005  375  20270  0
56,71
Pertanto, la curvatura ultima della sezione è:
 0,0035
u  cu  = 0,062.
yc 0,05671

Curvatura allo snervamento (y)


Allo snervamento, la posizione dell’asse neutro si determina con le note relazioni della statica delle sezioni in
campo lineare (Sn = 0 nella flessione e c/ye·Sn = N nella pressoflessione).
Ipotizzando, per semplicità, la trave semplicemente inflessa (N = 0, altrimenti l’equazione per determinare la
posizione dell’asse neutro è di terzo grado) la posizione dell’asse neutro si ricava da:

y 2e
Sn  0  b   n s  A inf  ( y e  c)  n s  A sup  (d  y e )  0
2
dove:
Sn = momento statico della sezione reagente rispetto all’asse neutro;
ns = coefficiente di omogeneizzazione.
L’equazione può essere posta nella forma:

a  y 2c  b  y c  c  0
dove:
a  b / 2 = 150;
b  ns  A inf  A sup   15  603  1005 = 24120;
c  ns  A inf  c'ns  A sup  d  15  603  36  15  1005  (500  36) = -7320420.
La radice che ha significato fisico è:
 b  b 2  4  a  c  24120  241202  4  150  7320420
yc   = 154,69 mm.
2a 2  150
Le deformazioni al limite elastico del calcestruzzo compresso (εce) e dell’armatura tesa (εso) valgono:
εce=0,002;
εso=fyd/Es=375/210000=0,00179.

48
Quindi, la curvatura allo snervamento vale:
    0,002 0,00179 
 y  min  ce ; so
y d  ye
  min 
 0 ,15469
;
0 ,464  0 ,15469   min 0,0129;0,00579 = 0,00579.
 e   

Determinazione della capacità rotazionale (u)


La capacità deformativa è definita con riferimento alla rotazione (“rotazione rispetto alla corda”)  della sezione
d’estremità rispetto alla congiungente quest’ultima con la sezione di momento nullo a distanza pari alla luce di
taglio LV = M/T.
La capacità di rotazione totale rispetto alla corda in condizioni di collasso u è valutata mediante la seguente
espressione (§ C8A.6.1 della circolare 02 febbraio 2009 n. 617):
 0,5  L pi 
u 
1
y el
 
  y  ( u   y )  L pl  1 
L v 
,

dove:
el = 1,5 per gli elementi primari e 1 per gli elementi secondari;
y = rotazione rispetto alla corda allo snervamento (da calcolare);
u = curvatura ultima della sezione finale;
y = curvatura allo snervamento della sezione finale;
Lpl = lunghezza di cerniera plastica (da calcolare);
Lv = luce di taglio (da calcolare).
Di seguito si riportano le grandezze ancora “da calcolare”.

- Luce di taglio (Lv = LvSLV) -


La luce di taglio è determinabile a partire dalle Trave 1-2 Piano Terra
sollecitazioni M e T restituite dal programma a valle del Distribuzione forze proporzionale alla
deformata del 1° modo di vibrazione
calcolo pushover (Figura 6.7). Direzione +X
In particolare, per la sezione in esame si ha: Estremo Estremo
Iniziale Finale
M = M3 = 68 659 Nm; M1 0 0
T = T2 = 56 470N. M2 0 0
M3 -14.601 68.659
Pertanto: N 25.905 20.050
M3 68659 T2 23.434 -56.470
L v S LV   = 1,22 m. T3 0 0
T2 56470 Figura 6.7: sollecitazioni sismiche nella sezione di verifica

- Rotazione allo snervamento (y) -


La rotazione allo snervamento può essere valutata come (§ C8.7.2.5 della circolare 02 febbraio 2009 n. 617):
L  h  dbl  f y d
 y   y  v  0,0013  1  1,5    0,13   y  ,
3  Lv  fcd
dove:
h = altezza della sezione;
dbl = diametro (medio) delle barre longitudinali in [m];
fyd e fcd = resistenze di progetto in [N/mm2].
Pertanto:
1,22  0,50  0,016  375
 y  0,00579   0,0013  1  1,5    0,13  0,00579 
 = 0,0055399.
3  1,22  17,29

- Lunghezza di cerniera plastica (Lpl) -


La lunghezza di cerniera plastica è valutabile come (§ C8.A.6.1 della circolare 02 febbraio 2009 n. 617):

49
d bl  f yd
L pl  0,10  L v  0,17  h  0,24  ,
f cd
dove:
Lv = luce di taglio;
h = altezza della sezione;
dbl = diametro (medio) delle barre longitudinali in [m];
fyd e fcd = resistenze di progetto in [N/mm2].
Pertanto:
0,016  375
L pl  0,10  1,22  0,17  0,50  0,24  = 0,55 m.
17,29

- Calcolo capacità rotazionale (u) -


A questo punto è calcolabile la capacità di rotazione totale rispetto alla corda in condizioni di collasso (u):
 0,5  L pi  1
u 
1
y el
 
  y  ( u   y )  L pl  1 
L
 0,5  0,55 
 1,5  0,0055399  (0,062  0,00579)  0,55  1  1,22  =

 v   
= 0,019658.

Capacità rotazionale allo SLV (c,SLV)


La capacità rotazione allo SLV può essere assunta pari a 3/4 del valore ultimo u. Pertanto:
 0,019658
 c ,SLV  u  = 0,0147.
3 3

Determinazione della domanda di rotazionale allo SLV (d,SLV)


La domanda di rotazione è assunta pari alla Spostamenti per effetto del sisma
rotazione del nodo a valle del calcolo pushover in Nodo 4
corrispondenza del punto di domanda (Figura 6.8). Distribuzione forze proporzionale alla
deformata del 1° modo di vibrazione
Direzione +X
Quindi, nel caso in questione è: SX 0,4999
SY 0,0000
d,SLV = 0,000249. SZ 0,0371
X -4,2054 E-20
Y 2,493 E-04
Z 2,1839 E-19
t 0,00
Figura 6.8: spostamenti sismici del nodo 4
Verifica allo SLV (CSSLV)
Allo SLV il coefficiente di sicurezza è:
 C ,SLV 0,0147
CS SLV   = 59,04.
 d,SLV 0,000249

Confronto
Di seguito si riporta il confronto tra il calcolo “manuale” e quello di EdiLus.

50
Calcolo Manuale EdiLus
Verifiche di rotazione alla corda Verifiche di rotazione alla corda
Trave 1-2 Piano Terra Trave 1-2 Piano Terra
sisma in +X sisma in +X
proporzionale alla deformata 1° modo di proporzionale alla deformata 1° modo di
vibrazione vibrazione
100% 100%
LvSLV 1,22 LvSLV 1,22
LvSLD - LvSLD 0,90
Lpl 0,55 Lpl 0,54
u 0,062 u 0,0621
y 0,00579 y 0,0054
allo SLV allo SLD allo SLV allo SLD
c 0,0147 - c 0,014446 0,004999
d 0,000249 - d 0,000249 0,000466
CS 59,04 - CS 57,94 10,74

51
CASI PROVA MURATURA

52
1 (MU) - Test di Validazione n.1 (Verifiche Maschi)
Titolo: Verifiche Maschi.
I file di EdiLus (MU) sono: MU_Ver_NO_SISMA.EDL e MU_Ver_SISMA.EDL.

Dati Muro
Si espone di seguito il procedimento di calcolo adottato per un pannello murario (Figura 1.1) avente le seguenti
caratteristiche:
 Livello di Conoscenza LC2 (FC = 1,20).
 Lunghezza (L) = 4,00 m.
 Spessore (t) = 0,30 m.
 Altezza (H) = 3,00 m.
 Area (A) = 1,20 m2.
 Passo HPSHELL: Bordi 50; Interno 50.
 Tipo Situazione = “di Fatto” (muratura esistente).
 Materiale =“Muratura in blocchi di laterizio semipieni (perc. foratura < 45%)”(Figura 1.2).

Figura 1.1: vista -“Editor 3D” Figura 1.2: caratteristiche Muratura

Le verifiche vengono effettuate, separatamente, NEL PIANO e FUORI PIANO, sulla successiva sezione
resistente (Figura 1.3).

Figura 1.3: sezione resistente


53
Resistenze di calcolo
Dalle resistenze caratteristiche:
 fk = fcm(k) = 5,00 N/mm2: resistenza caratteristica a compressione;
 fvko = 0,350 N/mm2: resistenza caratteristica a taglio senza compressione;
considerando un coefficiente di sicurezza (m) per combinazioni non sismiche paria 2,5 (Muratura di I categoria,
classe di esecuzione 2 e caratteristiche della malta “a prestazione garantita”), si ottengono le resistenze di
progetto riportate nella Tab. 1.1:
Tab. 1.1: resistenze di progetto
Resistenze per combinazioni “Non Sismiche” Resistenze per combinazioni “Sismiche”
 Verifica a PressoFlessione  Verifica a PressoFlessione

fk 5,00 N / mm 2 fk 5,00 N / mm 2
fd   = 1,67 N/mm2. fd   = 2,80 N/mm2.
m  FC 2,5  1,2 m  FC 2,0  1,2
 Verifica a Taglio (per scorrimento)  Verifica a Taglio (per scorrimento)
fvko N fvko N
 0,40  s  0,40  s
fvd  FC A definita dopo il calcolo di N .
s fvd  FC A definita dopo il calcolo di N .
s
2,5 2,0

 Verifica a Taglio (per fessurazione diagonale)  Verifica a Taglio (per fessurazione diagonale)

* f vko 0,350 * fvko 0,350


f vd   = 0,117 N/mm2. fvd   = 0,146 N/mm2.
 m  FC 2,5  1,20 m  FC 2,0  1,20

Verifiche con calcolo “NON SISMICO”


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Ver_NO_SISMA.EDL.
In testa al muro vengono applicate le seguenti azioni (Figura 1.5):
 forza distribuita orizzontale (QY) di 200 N/m (Condizioni di Carico -> Carico Permanente) ortogonale al
piano del muro (diretta lungo +Y).
 forza distribuita orizzontale (QX) di 1 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico Permanente) contenuta nel
piano del muro (diretta lungo +X).

Figura 1.4: vista -“Maschi” Figura 1.5: vista -“Forze e Momenti (utente)”

- Verifica a PressoFlessione Fuori Piano (PFFP) -


Tale verifica consiste nel controllare che:
N s ,FP  N r ,FP ,

54
dove:
Ns,FP: sforzo normale sollecitante Fuori Piano;
Nr,FP: sforzo normale resistente Fuori Piano, dato dalla seguente relazione:
Nr ,FP   t  fd  A .
Tale verifica, di default, viene eseguita in tre sezioni orizzontali del maschio: piede, mezzeria e testa.

 Sezione di Mezzeria
In tale sezione (sezione n.2 - Figura 1.6), la combinazione di carico più gravosa (CS più basso fra tutte le
combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,FP = 27 855 N VEd = Ts,FP = 5 154 N MEd = Ms,FP = 2 070 Nm (N.B. 1.1)
N.B. 1.1
SOLO nella sezione di MEZZERIA e SOLO per le combinazioni “NON SISMICHE” il momento sollecitante per la valutazione delle
eccentricità (la verifica viene fatta in termini di Ns) è pari al massimo tra i momenti presenti a 2/5 ed a 3/5 di H (EC6).

H  2   3 
Ms ,FP   max Ms ,FP  H; Ms ,FP  H .
2
    5  5 

Affinché la verifica sia possibile occorre che: Sezione n.2 in mezzeria


CS 9,60
e lim, FP,min  e s ,FP  e imp  e lim, FP,max , VEd -5.154
NEd 27.855
dove: MEd 2.070
NR 267.324
es,FP = eccentricità di “calcolo” Fuori Piano;  0,13
eimp = eccentricità da “imperfezione”; MR -
Figura 1.6: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione
elim,FP = eccentricità “limite” Fuori Piano.
Fuori Piano nella sezione di mezzeria

Nel caso in esame:


es,FP eimp elim,FP,max elim,FP,min
[cm] [cm] [cm] [cm]
M s ,FP t 30
207000Ncm
= 7,43 H 300  = 15,00 0,05  t  0,05  30 = 1,50
  = 1,50 2 2
N s ,FP 27855N 200 200 derivazione EC 6
derivazione EC 6

Quindi:
etot,FP = es,FP+ eimp = (7,43 + 1,50) cm = 8,93 cm (< elim,FP,max = 15,00 cm e > elim,FP,min = 1,50 cm).
Pertanto, lo sforzo normale resistente (Nr,FP) è dato da:
Nr ,F P   t  fd  A  0,1336620  1,6666667  1200000=267 324 N.
con:
fd = 1,6666667 N/mm2 (ottenuta per m = 2,5 - Tab. 1.1).
Il coefficiente t entrando nei diagrammi dell’EC6 con i seguenti dati (N.B. 1.2):
e tot,F P 8,93
 = 0,298 (curva del diagramma);
t 30
H o   H 2  3,00m
   = 20,00 (ascissa del diagramma - vedi § “Verifica Snellezza”);
t t 0,30m
vale:
 t = 0,1336620 (ordinata del diagramma).

N.B. 1.2
In EdiLus il calcolo del coefficiente di parzializzazione t viene eseguito con riferimento al “EC6”, norma di “comprovata validità” e che
possiede maggiore generalità.
Il D.M. 08 fornisce la modalità di calcolo del coefficiente di parzializzazione t nella SOLA ipotesi di articolazione a cerniera.

55
Per cui il coefficiente di sicurezza vale:
Nr ,FP 267324
CS    = 9,60.
N s ,FP 27855

 Sezione di Piede
In tale sezione (sezione n.1 - Figura 1.7), la combinazione di carico più gravosa (CS più basso fra tutte le
combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,FP = 52 378 N VEd = Ts,FP = 5 166 N MEd = Ms,FP = 3 103 Nm
Affinché la verifica sia possibile occorre che: Sezione n.1 al piede / a Sx
CS 19,28
e lim, FP,min  e s ,FP  e imp  e lim, FP,max , VEd -5.166
NEd 52.378
dove: MEd 3.103
M s ,FP 310300Ncm NR 1.010.101
e s ,FP   = 5,92 cm  0,51
N s ,FP 52378N
MR -
eimp = 1,50 cm;
Figura 1.7: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione
elim,FP,min = 1,50 cm;
Fuori Piano nella sezione di piede
elim,FP,max = 15,00 cm.
Quindi:
etot,FP = es,FP+ eimp = (5,92 + 1,50) cm = 7,42 cm (< elim,FP,max = 15,00 cm e > elim,FP,min = 1,50 cm).
Pertanto, lo sforzo normale resistente (Nr,FP) è dato da:
Nr ,N P   t  fd  A  0,505050  1,6666667  1200000 = 1 010 101 N.

con:
fd = 1,6666667 N/mm2(ottenuta per m = 2,5 - Tab. 1.1).
Per le sezioni di testa/piede il coefficiente t viene determinato dalla seguente relazione (derivazione
EC6):
2  e tot,F P 2  7,40cm
t  1  1  = 0,505050.
t 30cm
Per cui il coefficiente di sicurezza vale:
N r ,FP 1010101
CS    19,28.
N s ,FP 52378

 Sezione di Testa
In tale sezione (sezione n.3 - Figura 1.8), la combinazione di carico più gravosa (CS più basso fra tutte le
combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,FP = 2 978 N VEd = Ts,FP = 5 326 N MEd = Ms,FP = 520 Nm
Affinché la verifica sia possibile occorre che: Sezione n.3 in testa / a Dx
CS 0,00
e lim, FP,min  e s ,FP  e imp  e lim, FP,max , VEd -5.326
NEd 2.978
dove: MEd 520
M s ,FP 52000Ncm NR -
e s ,FP   = 17,46 cm;  -
N s ,FP 2978N
MR -
eimp = 1,50 cm; Verifica NON soddisfatta
elim,FP,min = 1,50 cm; Eccentricità eccessiva
elim,FP,max = 15,00 cm. Figura 1.8: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione
Fuori Piano nella sezione di testa
Quindi:
56
etot,FP = es,FP+ eimp = (17,46 + 1,50) cm = 18,96 cm (> elim,FP,max = 15,00 cm).
Pertanto, lo sforzo normale resistente (Nr,FP) non può essere generato per eccentricità eccessiva, per cui:
Nr ,F P   t  fd  A  0 N.

Per cui il coefficiente di sicurezza vale:


Nr ,FP 0
CS    0 (-).
N s ,FP 2978

- Verifica PressoFlessione Nel Piano (PFNP) -


Tale verifica consiste nel controllare che:

(I) M s ,NP  Mr ,NP quando H/L  0,50 (N.B. 1.3)

(II) N s ,NP  N r ,NP quando H/L < 0,50

dove:
Ms,NP: momento sollecitante Nel Piano;
Mr,NP: momento resistente Nel Piano, dato dalla seguente relazione:

t  L2 Ns  Ns 
 1 
Mr ,NP 
 .
2 A  0,85  A  fd 
Ns,NP: sforzo normale sollecitante Nel Piano;
Nr,NP: sforzo normale resistente Nel Piano, dato dalla seguente relazione:
Nr ,NP  l   t  fd  A .
N.B. 1.3
Il valore di confronto (0,50) del rapporto H/L viene definito andando nel: Navigatore -> DATI della STRUTTURA -> Dati Generali ->
Preferenze -> Muratura -> Criteri di Verifica -> Modalità di rottura dei MASCHI -> Rapporto massimo H/L del MASCHIO
per rottura a solo Taglio.

Nel caso in esame H/L = 3,00m/4,00m = 0,75> 0,50 -> verifica (I).
Tale verifica, di default, viene eseguita SOLO nella sezione di mezzeria.
Pertanto, in tale sezione (sezione n.2 - Figura 1.9), la combinazione di carico più gravosa (CS più basso fra
tutte le combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,NP = 27 855 N VEd = Ts,NP = 5 154 N MEd = Ms,NP = 7 792 Nm
Affinché la verifica sia possibile (Mr  0), occorre Sezione n.2 in mezzeria
che: CS 7,03
VEd -5.154
 Ns  NEd 27.855
1    0. MEd 7.792
 0,85  A  fd 
 MR 54.797
Quindi:
Figura 1.9: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione
Ns  0,85  A  fd Nel Piano nella sezione di mezzeria

Nel caso in esame:


2 2
Ns = 27 855 N< 0,85  A  fd  0,85  1200000mm  1,666667N / mm = 1 700 000 N.

Essendo le sollecitazioni di verifica derivanti da combinazioni “NON sismiche”, nel calcolo di Mr,NP si utilizza la fd
ottenuta per m = 2,5 (Tab. 1.1):

t  L2 Ns ,N P
 Ns ,N P  300mm  4000mm2 27855N  27855N 
Mr ,N P   1 
 
   1   = = 54
2 A 0,85  A  fd  2 1200000mm2  0,85  1200000mm2  1,67N / mm2 
797 175 Nmm = 54 797 Nm.

57
Per cui il coefficiente di sicurezza vale:
Mr ,NP 54797Nm
CS   = 7,03.
M s ,NP 7792Nm

- Verifica a Taglio Nel Piano (TNP) -


Tale verifica consiste nel controllare che:

Ts ,NP  Tr ,NP (N.B. 1.4);


dove:
Ts,NP: taglio sollecitante Nel Piano;
Tr,NP: taglio resistente Nel Piano, dato dalla seguenti relazioni:
Tr    f v d  A meccanismo di rottura a taglio del maschio per “scorrimento”;
*
1,5  f vd H t n meccanismo di rottura a taglio del maschio per “fessurazione
Tr   1
b 1,5  *
f vd diagonale”.

N.B. 1.4
La verifica a Taglio Nel Piano non viene eseguita quando il rapporto H/L > 2,00.
Il valore di confronto (2,00) del rapporto H/L viene definito andando nel: Navigatore -> DATI della STRUTTURA -> Dati Generali ->
Preferenze -> Muratura -> Criteri di Verifica -> Modalità di rottura dei MASCHI -> Rapporto minimo H/L del MASCHIO per
rottura a solo Pressoflessione Nel Piano.

Tale verifica, di default, viene eseguita SOLO nella sezione di mezzeria.


Pertanto, in tale sezione (sezione n.2 - Figura 1.10 - Figura 1.11), la combinazione di carico più gravosa (CS più
basso fra tutte le combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,NP = 27 855 N VEd = Ts,NP = 5 154 N MEd = Ms,NP = 7 792 Nm
Affinché la verifica sia possibile occorre che:
e s ,N P  e lim,N P ,

dove:
es,NP = eccentricità di “calcolo” Nel Piano;
elim,NP = eccentricità “limite” Nel Piano.

Pertanto, nel caso in esame:


es,NP elim,FP
[cm] [cm]
M s ,NP 779200Ncm L 400
 = 27,97  = 200,00
N s ,NP 27855N 2 2

Quindi:
es,NP = 27,95 cm < elim,NP = 200,00 cm.
Nel caso in esame, essendo le sollecitazioni di verifica derivanti da combinazioni “NON sismiche”, nel calcolo del
taglio resistente (Tr) si utilizza la fd ottenuta per m = 2,5 (Tab. 1.1).
Pertanto, a seconda del meccanismo di rottura a taglio del maschio, Tr vale:
 Rottura a TAGLIO per scorrimento

Tr    f vd  A  1  0,120381 N / mm2  1200000 mm2 = 144 457 N.

dove:
 = 1 (essendo etot,NP = 27,95 + 1,5 = 29,45 cm < L/6 = 66,66cm);

58
f v ko N 0,35 27855 N
 0,40  s  0,40 
FC A 1,20 1  1200000mm2
fv d   = 0,120381 N/mm2.
m 2,5
Per cui il coefficiente di sicurezza vale:
Tr 144457N = 28,03.
CS  
Ts ,N P 5154 N

 Rottura a TAGLIO per fessurazione diagonale

1,5  f v*d  L  t n 1,5  0,116667N / mm 2  4000mm  300mm 0,02321N / mm 2


Tr   1   1  =
b 1,5  f v*d 1,00 1,5  0,116667N / mm 2
= 223 494 N.
dove:
H 3,00m
b  = 0,75 -> b = 1,00 (dovendo essere 1,0 ≤ b ≤ 1,5);
L 4 ,00m

Ns 27855N
n   = 0,02321 N/mm2;
A 1200000mm2
f v ko 0,350
f v*d   = 0,116667 N/mm2.
 m  FC 2,5  1,20

Per cui il coefficiente di sicurezza vale:


Tr 223494N
CS   = 43,36.
Ts ,N P 5154 N

Sezione n.2 in mezzeria Sezione n.2 in mezzeria


CS 28,03 CS 43,36
VEd 5.154 VEd 5.154
NEd 27.855 NEd 27.855
MEd -7.792 MEd -7.792
VR 144.457 VR 223.494
fvd 0,117 fvd -
 1,00  -
Figura 1.10: Risultati EdiLus della verifica a Taglio Nel Piano Figura 1.11: Risultati EdiLus della verifica a Taglio Nel Piano
nella sezione di mezzeria - per rottura a taglio per nella sezione di mezzeria - per rottura a taglio per
scorrimento fessurazione diagonale

- Verifica Snellezza -
Tale verifica consiste nel controllare che:
Ho H VERIFICHE SNELLEZZA
  ≤ ammissibile; Maschio 1
t t
Lunghezza 4,00
Ho = lunghezza libera di inflessione del muro = Altezza: 3,00
Spessore medio 0,30
=   H  2  3,00m = 6,00 m;
 20,000
max 20,000
 = fattore laterale di vincolo = 2 (muro a mensola).
Figura 1.12: Risultati EdiLus della verifica a Snellezza
Nel caso in esame:
Ho 6,00m
  = 20,00 < ammissibile = 20,00 (limite fisso).
t 0,30m

59
Verifiche con calcolo “Sismico”
Il file di EdiLus (MU) è: MU_Ver_SISMA.EDL.
In testa al muro vengono applicate le seguenti azioni ( Figura 1.14):
 forza distribuita orizzontale (QY) di 200 N/m (Condizioni di Carico -> Carico Permanente) ortogonale al
piano del muro (diretta lungo +Y).
 forza distribuita orizzontale (QX) di 1 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico Permanente) contenuta nel
piano del muro (diretta lungo +X).

Figura 1.13: vista -“Maschi” Figura 1.14: vista -“Forze e Momenti (utente)”

- Verifica a PressoFlessione Fuori Piano (PFFP) -


Tale verifica consiste nel controllare che:

(I) M s ,FP  Mr ,FP quando la combinazione di verifica è una combinazione “SISMICA”

(II) N s ,FP  Nr ,FP quando la combinazione di verifica è una combinazione “NON SISMICA” (Carichi Verticali)

dove:
Ms,FP: momento sollecitante Fuori Piano;
Mr,FP: momento resistente Fuori Piano, dato dalla seguente relazione:

t 2  L Ns  Ns 
Mr ,F P    1  .

2 A  0,85  A  fd 
Ns,FP: sforzo normale sollecitante Fuori Piano;
Nr,FP: sforzo normale resistente Fuori Piano, dato dalla seguente relazione:
Nr ,FP   t  fd  A .

Tale verifica, di default, viene eseguita in tre sezioni orizzontali del maschio: piede, mezzeria e testa.

 Sezione di Mezzeria
In tale sezione (sezione n.2 - Figura 1.15), la combinazione di carico più gravosa (quella con Coefficiente di
Sicurezza più basso fra tutte le combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,FP = 21 407 N VEd = Ts,FP = 5 793 N MEd = Ms,FP = 6 120 Nm

60
Affinché la verifica sia possibile (Mr  0), occorre Sezione n.2 in mezzeria
che: CS 0,52
VEd -5.793
 Ns  NEd 21.407
1    0. MEd 6.120
 0,85  A  fd 
 NR -
Quindi:  -
MR 3.179
Ns  0,85  A  fd . Verifica NON soddisfatta
Figura 1.15: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione
Fuori Piano nella sezione di mezzeria
Nel caso in esame:
2 2
Ns = 21 407 N < 0,85  A  fd  0,85  1200000mm  2,083334N / mm = 2 125 000 N.
Essendo le sollecitazioni di verifica derivanti da una combinazione “ sismica”, nel calcolo di Mr,FP si utilizza la fd
ottenuta per m = 2 (Tab. 1.1):

t 2  L Ns ,F P
 Ns ,F P  300mm2  4000mm 21407N  21407N 
Mr ,F P   1 
 
   1  
2 A
 0,85  A  fd  2 1200000mm2  0,85  1200000mm2  2,08N / mm2 
= 3 178 702 Nmm = 3 179 Nm.
Per cui il coefficiente di sicurezza vale:
Mr ,NP 3179Nm
CS   = 0,52.
M s ,NP 6120Nm

 Sezione di Piede
In tale sezione (sezione n.1 - Figura 1.16), la combinazione di carico più gravosa (CS più basso fra tutte le
combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,FP = 40 186 N VEd = Ts,FP = 1 407 N MEd = Ms,FP = 16 684 Nm
Affinché la verifica sia possibile (Mr  0), occorre Sezione n.1 al piede / a Sx
che: CS 0,35
VEd -1.407
 Ns  NEd 40.186
1    0. MEd 16.684
 0,85  A  fd 
 NR -
Quindi:  -
MR 5.914
Ns  0,85  A  fd . Verifica NON soddisfatta
Figura 1.16: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione
Fuori Piano nella sezione di piede
Nel caso in esame:
2 2
Ns = 40 186 N< 0,85  A  fd  0,85  1200000mm  2,083334N / mm = 2 125 000 N.

Essendo le sollecitazioni di verifica derivanti da una combinazione “ sismica” -> la verifica viene eseguita in
termini di momento resistente (Mr,FP) e nel calcolo di Mr,FP si utilizza la fd ottenuta per m = 2 (Tab. 1.1):

t 2  L Ns ,F P
 Ns ,F P  300mm2  4000mm 40186N  40186N 
Mr ,F P   1 
 
   1  
2 A
 0,85  A  fd  2 1200000mm2  0,85  1200000mm2  2,08N / mm2 
= 5 913 906 Nmm = 5 914 Nm.
Per cui il coefficiente di sicurezza vale:
Mr ,FP 5914Nm
CS    = 0,35.
M s ,FP 16684Nm

61
 Sezione di Testa
In tale sezione (sezione n.3 - Figura 1.17), la combinazione di carico più gravosa (CS più basso fra tutte le
combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,FP = 2 978 N VEd = Ts,FP = 5 326 N MEd = Ms,FP = 520 Nm
Essendo le sollecitazioni di verifica derivanti da una combinazione “statica” -> la verifica viene eseguita in
termini di sforzo normale.
Affinché la verifica sia possibile occorre che: Sezione n.3 in testa / a Dx
CS 0,00
e lim, FP,min  e s ,FP  e imp  e lim, FP,max , VEd -5.326
NEd 2.978
dove: MEd 520
NR -
es,FP = eccentricità di “calcolo” Fuori Piano;  -
eimp = eccentricità da “imperfezione”; MR -
Verifica NON soddisfatta
elim,FP = eccentricità “limite” Fuori Piano.
Eccentricità eccessiva
Figura 1.17: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione
Fuori Piano nella sezione di testa

Nel caso in esame:


es,FP eimp elim,FP,max elim,FP,min
[cm] [cm] [cm] [cm]
M s ,FP t 30
52000Ncm
= 17,41 H 300  = 15,00 0,05  t  0,05  30 = 1,50
  = 1,50 2 2
N s ,FP 2978N 200 200 derivazione EC 6
derivazione EC 6

Quindi:
etot,FP = es,FP+ eimp = (17,41 + 1,50) cm = 18,96 cm (> elim,FP,max = 15,00 cm).
Pertanto, lo sforzo normale resistente (Nr,FP) non può essere generato per eccentricità eccessiva, per cui:
Nr ,F P   t  fd  A  0 N.

Per cui il coefficiente di sicurezza vale:


Nr ,FP 0
CS    0 (-).
N s ,FP 2978

- Verifica PressoFlessione Nel Piano (PFNP) -


Tale verifica consiste nel controllare che:

(I) M s ,NP  Mr ,NP quando H/L  0,50 (N.B. 1.3)

(II) N s ,NP  N r ,NP quando H/L < 0,50

dove:
Ms,NP: momento sollecitante Nel Piano;
Mr,NP: momento resistente Nel Piano, dato dalla seguente relazione:

t  L2 Ns  Ns 
  1 
Mr ,NP  .
2 A  0,85  A  fd 
Ns,NP: sforzo normale sollecitante Nel Piano;
Nr,NP: sforzo normale resistente Nel Piano, dato dalla seguente relazione:
Nr ,NP  l   t  fd  A .

Nel caso in esame H/L = 3,00m/4,00m = 0,75> 0,50 -> verifica (I).
Tale verifica, di default, viene eseguita SOLO nella sezione di mezzeria.

62
Pertanto, in tale sezione (sezione n.2 - Figura 1.18), la combinazione di carico più gravosa (CS più basso fra
tutte le combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,NP = 21 360 N VEd = Ts,NP = 10 060 N MEd = Ms,NP = 11 778 Nm
Affinché la verifica sia possibile (Mr 0), occorre
che: Sezione n.2 in mezzeria
CS 3,59
 Ns  VEd -10.060
1    0. NEd 21.360
 0,85  A  fd 
 MEd 11.778
Quindi: MR 42.291

Ns  0,85  A  fd . Figura 1.18: Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione


Nel Piano nella sezione di mezzeria
Nel caso in esame:
2 2
Ns = 21 360 N< 0,85  A  fd  0,85  1200000mm  2,083334N / mm = 2 125 000 N.

Essendo le sollecitazioni di verifica derivanti da una combinazione “sismica”, nel calcolo di Mr,NP si utilizza la fd
ottenuta per m = 2 (Tab. 1.1):

t  L2 Ns ,N P  Ns ,N P  300mm  4000mm2 21360N  21360N 


Mr ,N P    1  
   1   =
2 A  0 ,85  A  fd  2 1200000mm2  0,85  1200000mm2  2,08N / mm2 

42 290 589 Nmm = 42 291 Nm.


Per cui il coefficiente di sicurezza vale:
Mr ,NP 42291Nm
CS   = 3,59.
M s ,NP 11778Nm

- Verifica a Taglio Nel Piano (TNP) -


Tale verifica consiste nel controllare che:

Ts ,NP  Tr ,NP (N.B. 1.4);


dove:
Ts,NP: taglio sollecitante Nel Piano;
Tr,NP: taglio resistente Nel Piano, dato dalla seguenti relazioni:
Tr    f v d  A meccanismo di rottura a taglio del maschio per “scorrimento”;
*
1,5  f vd H t n meccanismo di rottura a taglio del maschio per “fessurazione
Tr   1
b *
1,5  f vd diagonale”.

Tale verifica, di default, viene eseguita SOLO nella sezione di mezzeria.


Pertanto, in tale sezione (sezione n.2 - Figura 1.19- Figura 1.20), la combinazione di carico più gravosa (CS più
basso fra tutte le combinazioni) genera le seguenti sollecitazioni:
NEd = Ns,NP = 21 360 N TEd = Ts,NP = 10 060 N MEd = Ms,NP = 11 778 Nm
Affinché la verifica sia possibile occorre che:
e s ,N P  e lim,N P ,

dove:
es,NP = eccentricità di “calcolo” Nel Piano;
elim,NP = eccentricità “limite” Nel Piano.

Pertanto, nel caso in esame:

63
es,NP elim,NP
[cm] [cm]
M s ,NP 1177800Ncm L 400
 = 55,14  = 200,00
N s ,NP 21360N 2 2

Quindi:
es,NP = 55,14 < elim,NP = 200,00 cm.
Nel caso in esame, essendo le sollecitazioni di verifica derivanti da una combinazione “sismica”, nel calcolo del
taglio resistente (Tr) si utilizza la fd ottenuta per m = 2,0 (Tab. 1.1).
Pertanto, a seconda del meccanismo di rottura a taglio del maschio Tr vale:
 Rottura a TAGLIO per scorrimento

Tr    f vd  A  1  0,149394 N / mm2  1200000 mm2 = 179 272 N.

dove:
 = 1 (essendo etot,NP = 55,14 + 1,5 = 56,64 cm < L/6 = 66,66 cm);
f v ko N 0,35 21360 N
 0,40  s  0,40 
FC A 1,2 1  1200000mm2
fv d   = 0,149394 N/mm2.
m 2,0

Per cui il coefficiente di sicurezza vale:


Tr 179272N
CS   = 17,82.
Ts ,N P 10060 N

 Rottura a TAGLIO per fessurazione diagonale

1,5  f v*d  L  t n 1,5  0,145834N / mm 2  4000mm  300mm 0,0178N / mm 2


Tr   1   1 =
b *
1,5  f v d 1,00 1,5  0,145834N / mm 2
= 272 971 N.
dove:
H 3,00m
b  = 0,75 -> b = 1,00 (dovendo essere 1,0 ≤ b ≤ 1,5);
L 4 ,00m

Ns 21360N
n   = 0,0178 N/mm2;
A 1200000mm2
f v ko 0,350
f v*d   = 0,145834 N/mm2.
 m  FC 2,0  1,2

Per cui il coefficiente di sicurezza vale:


Tr 272971N
CS   = 27,13.
Ts ,N P 10060 N

Sezione n.2 in mezzeria Sezione n.2 in mezzeria


CS 17,82 CS 27,13
VEd 10.060 VEd 10.060
NEd 21.360 NEd 21.360
MEd -11.778 MEd -11.778
VR 179.272 VR 272.971
fvd 0,149 fvd -
 1,00  -
Figura 1.19: Risultati EdiLus della verifica a Taglio Nel Piano Figura 1.20: Risultati EdiLus della verifica a Taglio Nel Piano
nella sezione di mezzeria - per rottura a taglio per nella sezione di mezzeria - per rottura a taglio per
scorrimento fessurazione diagonale
64
- Verifica Snellezza -
Tale verifica consiste nel controllare che:
Ho H Maschio 1
  ≤ ammissibile; Lunghezza 4,00
t t Altezza 3,00
Spessore medio 0,30
Ho = lunghezza libera di inflessione del muro =
 20,000
=   H  2  3,00m = 6,00 m; max 20,000

 = fattore laterale di vincolo = 2 (muro a mensola). Figura 1.21: Risultati EdiLus della verifica a Snellezza

Nel caso in esame:


Ho 6,00m
  = 20,00 < ammissibile = 20,00 (Tabella 7.8.II - D.M. 08 o valore “utente”).
t 0,30m

65
2 (MU) - Test di Validazione n.2 (Analisi Statica Non Lineare)
Titolo: Analisi Statica Non Lineare.
Esempio 1
Il file di EdiLus (MU) è: Validazione_NL_5m.EDL.
Si svolge il calcolo per un pannello murario avente le seguenti caratteristiche:
 Lunghezza (L) = 5,50 m.
 Spessore (t) = 0,30 m.
 Altezza (H) = 3,00 m.
 Passo HPSHELL: Bordi 20; Interno 20.
 Materiale =“Muratura in conci di pietra tenera”(Figura 2.2).

Figura 2.1: vista -“Editor 3D” Figura 2.2: caratteristiche Muratura

A calcolo svolto, nella direzione +X (coincidente col piano principale del muro), il risultato è quello illustrato
nella Figura 2.3.
Dalla curva di capacità del sistema reale ( MDOF - Multiple Degrees Of Freedom) si ricava il massimo sforzo
resistente alle azioni orizzontali, pari a 178 597 N (vedi figura).
Un riscontro, sia pure approssimato, può farsi con la ben nota formulazione di Turnsek - Cacovic che è alla
base di tutti i cosiddetti “metodi POR”, presente nell'appendice delle “Istruzioni per l'applicazione della
Normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici danneggiati dal sisma di cui alla L. 219/81”.
In base a tale formulazione il valore del taglio ultimo Tu viene determinato con:

0
Tu  A  Tk  1  .
1,5  Tk
in cui:
A = area della sezione normale del pannello = 0,30x5.5 = 1.65 m 2.
Tk = fvko = 0,100 N/mm2 = 100 000 N/m2.
σo = Tensione di compressione media al centro del pannello = 16000 N/m 3x1,5m = 24000 N/m2.
per cui

24000
Tu  1,65  100000  1  = 177 710 N.
1,5  100000
66
Valore paragonabile al valore precedente ottenuto, per altra via.

Figura 2.3: risultati analisi non lineari - EdiLus

67
Esempio 2
Il file di EdiLus (MU) è: Validazione_NL_1m_X.EDL .
Si svolge il calcolo per un pannello murario avente le seguenti caratteristiche:
Lunghezza = 1,00 m.
Spessore = 0,30 m.
Altezza = 3,00 m.
Materiale =“Muratura in conci di pietra tenera” avente le seguenti caratteristiche (Figura 2.5).

Figura 2.4: vista -“Editor 3D” Figura 2.5: caratteristiche Muratura

E' noto che la formulazione di Turnsek - Cacovic è valida per elementi abbastanza TOZZI.
Per un elemento SNELLO (come è il pannello del caso in esame), si avrebbe:

24000
Tu  0,3  1,0   100000  1  = 32 310 N.
1,5  100000

Se effettivamente si applicasse in sommità tale forza, la tensione di trazione ad un estremo della sezione di
piede del pannello risulterebbe:
N M 0,3  1,0   3,0  16000 6  32310  3,0 
    = -1 890 000 N/m2;
A W 0,3  1,0 0,3  1,0 2

che è decisamente superiore alla massima resistenza caratteristica a trazione (pari a 100000 N/m2).
Per tale motivo, volendo operare un raffronto più realistico, la resistenza può essere calcolata come momento
ultimo di ribaltamento del pannello, con la nota formulazione:

 0  L2  t  0  16000  3,0   1 2  0,3  48000 


Mu   1  
  1   = 6 793 Nm.
2  0 ,85  fd  2  0 ,85  1000000 

68
Per confrontare tale valore coi risultati di
EdiLus, occorre azzerare la tensione
caratteristica di trazione, poiché la
formulazione precedente non ne tiene conto.
Il risultato è stavolta 3 550 N.

Tenendo conto che tale valore è la risultante


di tante forze orizzontali applicate nei nodi
della mesh, supponendo una distribuzione
triangolare che parta a zero dal basso verso
il massimo posto all'estremo superiore del
muro, tale risultante è applicata a quota 2 m
per cui il momento al piede (Momento
Ultimo) varrà:

Mu = 3550x2 = 7 100 Nm.

Valore paragonabile al valore precedente


ottenuto per altra via.

Figura 2.6: risultati analisi non lineari - EdiLus

69
Esempio 3
Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validazione_NL_1m_Y.EDL.
Si svolge il calcolo per un pannello murario avente
le caratteristiche del pannello dell’esempio 2.
Reiterando lo stesso calcolo in direzione +Y (per
avere il valore della resistenza fuori piano), si
ottiene un risultato = 1 075 N (Figura 2.7), e
quindi un momento ultimo alla base:

Mu = 1078x2 = 2 156 Nm.

Ancora una volta tale valore è paragonabile a:

o  L  t 2  o 
Mu   1  

2  0,85  fd 


16000  3,0  1  0,32 
 1 
48000 

2  0,85  1000000 
= 2 038 Nm.

Figura 2.7: risultati analisi non lineari - EdiLus

70
3 (MU) - Test di Validazione n.3 (Muratura con Betoncino Armato)
Titolo: Verifiche Muro (Maschio) rinforzato con BETONCINO.
I file di EdiLus (MU) sono: MU_Validaz_betoncino_NP.EDL e MU_Validaz_betoncino_FP.EDL.

Dati muro
Si espone di seguito il procedimento di calcolo (senza sisma) adottato per un pannello murario (Figura 3.1)
avente le seguenti caratteristiche:
 Livello di Conoscenza LC2 (FC = 1,20).
 Lunghezza (L) = 4,00 m.
 Spessore (t) = 0,30 m.
 Altezza (H) = 3,00 m.
 Tipo Situazione = “di Fatto” (muratura esistente).
 Materiale = “Muratura in blocchi di laterizi semipieni (perc. foratura < 45%)” (Figura 3.2).

Figura 3.1: vista -“Editor 3D” Figura 3.2: caratteristiche Muratura

 rinforzato su entrambe le facce con betoncino (“di Progetto”) di spessore (tbet) pari a 5 cm ed armato con
maglia  6/20 cm in orizzontale e verticale (default) di Acciaio B450C (Figura 3.3).

Figura 3.3: caratteristiche Betoncino

71
Per semplicità di esposizione si sceglie di armare il pannello murario per intero e su entrambe le facce.
Tuttavia, EdiLus gestisce correttamente anche i casi in cui le facce non sono armate per intero e/o i rinforzi
sono posti in maniera dissimmetrica (diametro/passo armatura e spessore diversi sulle facce del pannello
murario)
Ciò comporta che le verifiche (basate sul calcolo del Momento Ultimo) vengono effettuate separatamente (Nel
Piano e Fuori Piano) per i Momenti di segno positivo e di segno negativo e comunque riportando il coefficiente
di sicurezza minimo riscontrato fra tutte.

In base alle caratteristiche ed alla disposizione dei rinforzi viene creata una sezione a più strati di materiali
diversi (tipicamente betoncino-muratura-betoncino, ma anche betoncino-muratura se manca il rinforzo su una
delle due facce) con l'ESATTA disposizione delle armature verticali (Figura 3.4).

Figura 3.4: sezione resistente

Tale sezione può essere sollecitata NEL PIANO e FUORI PIANO.


Il procedimento di calcolo dei momenti resistenti ultimi (nel piano e fuori piano) è molto simile a quello
adottato per sezioni soggette a pressoflessione retta costituite dall’unico materiale calcestruzzo armato.
Opportuni coefficienti di omogeneizzazione portano in conto le differenza dovute ai diversi valori del Modulo
Elastico Normale (E) e Tangenziale (G) tra la muratura ed il betoncino.

Resistenze di calcolo
Tab. 3.1: resistenze Muratura e Betoncino
MURATURA (Tipo Situazione -> “di Fatto”)
fck(mu)  fcm(k ) = 5,00 N/mm2;
(mu)
fctk  ftk = 0,350 N/mm2;
mu = 2,50;
 u,MU  0,0035;
 Resistenza a PressoFlessione
0,85  fck(mu) 0,85  5,00 N / mm 2
fcd(mu)   = 1,42 N/mm2;
FC  mu 1,20  2,5
 Resistenza a Taglio
(mu)
(mu)* fctk 0,350 N / mm 2
fctk   = 0,292 N/mm2.
FC 1,20
BETONCINO (Tipo Situazione -> “di Progetto”)
Cls Acciaio
Rck = Rck = 8,00 N/mm2; fyk = Fyk = 450 N/mm2;
cls = 1,50; s = 1,15;
fck( cls )  0,83  R ck  0,83  8,00 N / mm 2 = 6,64 N/mm2; f 450 N / mm 2
fyd  yk  = 391,30 N/mm2.
0,85  fck(cls ) 0,85  6,64 N / mm 2 s 1,15
fcd(cls )   = 3,76 N/mm2;
 cls 1,5

72
0,7  0,3  0,83  R ck 
2/3
( cls )
fctd  = 0,495 N/mm2.
1,5

Verifica a Pressoflessione Fuori Piano (PFFP)


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_betoncino_FP.EDL.
Si carica il muro con una forza distribuita orizzontale di 2 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico
Permanente) applicata in testa al muro ed ortogonale al piano del muro (Figura 3.6).

Figura 3.5: vista -“Maschi” Figura 3.6: vista -“Forze e Momenti (utente)”

Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria ( Figura 3.5), per cui di seguito si riportano i
risultati del calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (pressoflessione Fuori Piano) ottenuti
da EdiLus.

Sezione n.2[Arm] in mezzeria


Sezione in mezzeria CS 5,70
CC Carico Permanente VEd 4
N -32.269 NEd 41.950
MNP -141 MEd 15.645
MFP 12.035 NR -
TNP 3  -
MR 89.218
Risultati EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione Fuori Piano
sezione di mezzeria nella sezione di mezzeria

Poiché il momento ultimo (Mult) varia al variare dello sforzo normale centrato, per ogni combinazione di carico
esso deve essere ricalcolato (tale calcolo dipende dal segno del momento, a seconda del quale un betoncino
risulta teso e l’altro compresso).
Il diagramma di compressione viene assunto del tipo “stress-block” e viene portato in conto l’esatta posizione
delle armature.

- 1a combinazione -> G = 1.3 (sfavorevoli)


Nd  Ns  32269  1,3 = -41 950 N -> Mu,FP = MR = 89 218 Nm.
M2  Ms  12035  1,3 = 15 645 Nm -> CS = 5,70.

N.B. 3.1
Il peso del muro sulla sezione di mezzeria è pari a:
P  12000  4,00  1,50  0,30  2  18000  4,00  1,50  0,05 = 21600 + 10800 = 32400 N.

73
Il momento in mezzeria vale:
M2  Ms  2000  4,00  1,50 = 12000 Nm.

In EdiLus i valori di Nd (sforzo normale di progetto) ed Md (momento di progetto) vengono ricavati per integrazione delle tensioni, per cui
risentono di un certo grado di approssimazione.
Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  32400 N  1,3 = 42 120 N -> mentre ci risulta 41 950 N.
M2  Ms  12000 Nm  1,3 = 15 600 Nm -> mentre ci risulta 15 645 Nm.

- 2a combinazione -> G = 1.0 (favorevoli)


N d  N s  32269  1,0 = -32269 N -> Mu,FP = MR = 87 501 Nm.
M 2  M S  12035  1,0 = 12035 Nm -> CS = 7,27.

N.B. 3.2
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  32400 N  1,0 = 32 400 N -> mentre ci risulta 32 269 N.
M2  Ms  12000 Nm  1,0 = 12 000 Nm -> mentre ci risulta 12 035 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

- Calcolo del Momento Ultimo (Mult,FP) Fuori Piano -


Il valore del Momento Ultimo Fuori Piano (Mult,FP) può essere calcolato come per una sezione omogenea in c.a.,
poiché l’asse neutro non taglia la muratura ma solo il betoncino ( Figura 3.7).

Figura 3.7: posizione asse neutro “Fuori Piano”

Le armature ai due lembi sono costituite da 20 6 (Af,totale = 565 mm2).


Il baricentro (G) della sezione è nel centro geometrico di essa.
Si adotta il diagramma stress-block.

 Calcolo asse neutro


Ipotizzando la presenza di armature in fase elastica, applicando l’equazione di equilibrio alla traslazione:
( cls ) (mu)
0,80  Yn  L  fcd  0,80  Yn  L  fcd  A s ,sup  s ,sup  A s ,inf   s ,inf  Nd ,

la posizione dell’asse neutro dal lembo compresso, per la 1a combinazione di carico (Nd = 41950 N), vale:
Yn = 0,02372 m. Pertanto:
74
- armatura superiore in trazione ed elastica;
- armatura inferiore in trazione e snervata;
- il contributo della muratura è nullo.
Il momento ultimo (Mu,FP = MR) si ottiene come somma dei seguenti contributi:
Mu,F P  Mu,bet  Mu,M U  MA s,inf  MA s,sup .

I contributi al momento, calcolati rispetto al baricentro (G) del MURO, risultano essere:

 Momento ultimo betoncino (Mu,bet)


 t  2  t bet  Y   0,02372 
Mu,bet  0,80  Yn  L  fcd( cls )     0,80  n   0,80  0,02372  4,00  3762667   0,20  0,80   = 54
 2  2   2 
414 Nm.

 Momento ultimo Muratura (Mu,MU)


Poiché l’asse neutro non intercetta la muratura il contributo della muratura è nullo.
Mu,MU = 0 Nm.

 Momento ultimo armatura (MAs,sup e MAs,inf)


Tab. 3.2: area e modulo elastico normale della armature
As,i Es
As,1 = As,sup 0,000565 [m2]
Es = 210 000 000 000 [N/m2]
As,2 = As,inf 0,000565 [m2]

LEGENDA
As,i: area delle armature Grigio -> armature compresse
Es: modulo elastico normale Arancio -> armature tese

Tab. 3.3: deformazioni e tensioni delle armature


s,i s,i
s,1 = s,sup 0,00019 [--] s,1 = s,sup 39 604 229 [N/m2]
s,2 = s,inf 0,05183 [--] s,2 = s,inf 391 304 348 [N/m2]

LEGENDA
s,i: deformazione delle armature Grigio -> armature compresse
s,i: tensione delle armature Arancio -> armature tese

Tab. 3.4: distanza dal baricentro e momenti ultimi delle armature


ds,i,G Ms,i
ds,1,G = ds,sup,G -0,175 [m] Ms,1 = Ms,sup -3 919 [Nm]
ds,2,G = ds,inf,G 0,175 [m] Ms,2 = Ms,inf 38 723 [Nm]

LEGENDA
ds,i,G: distanza delle armature dal baricentro della sezione Grigio -> armature compresse
Ms,i: momenti ultimi delle armature Arancio -> armature tese

Esplicitando le formule, risulta:


  t  2  t bet 
MA s,sup  A s ,sup   s ,sup   YA f,sup     A s ,sup   s ,sup  ds ,sup,G =
  2 
= 5,65e 4  39604229  0,025  0,20  5,65e 4  39604229   0,175 = -3 919 Nm.

  t  2  t bet 
M A s,inf  A s ,inf   s ,inf   YA f,inf     A s ,inf   s ,inf  d s ,inf,G 
  2 
= 5,65e 4  391304348  0,40  0,025  0,20  5,65e 4  391304348  0,175 = 38 723 Nm.

75
 Momento ultimo Fuori Piano (Mu,FP = MR)
Quindi:
Mu,F P  Mu,bet  Mu,M U  MA s,inf  MA s,sup = 54414 + 0+ 38723 + (- 3919) = 89 218 Nm.

 Coefficiente di Sicurezza Fuori Piano (CSFP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
Mu,F P 89219
CSF P   = 5,70.
Ms 15646

Verifica a Pressoflessione Nel Piano (PFNP)


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_betoncino_NP.EDL.
Si carica il muro con una forza distribuita orizzontale di 2 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico
Permanente) applicata in testa al muro e contenuta nel piano del muro ( Figura 3.9).

Figura 3.8: vista -“Maschi” Figura 3.9: vista -“Forze e Momenti (utente)”

Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria ( Figura 3.8), per cui di seguito si riportano i
risultati del calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (pressoflessione Nel Piano) ottenuti
da EdiLus.

Sezione in mezzeria Sezione n.2[Arm] in mezzeria


CC Carico Permanente CS 55,55
N -32.163 VEd -10.110
MNP -11.761 NEd 41.812
MFP 0 MEd -15.289
TNP -7.777 MR 849.302
Risultati EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione Nel Piano
sezione di mezzeria nella sezione di mezzeria

Le considerazioni fatte nel caso precedente (Fuori Piano) continuano a valere anche nel presente caso (Nel
Piano), con la differenza che, questa volta, viene interessata anche parte della muratura.

76
- 1a combinazione -> G = 1.3 (sfavorevoli)
N d  N s  32163  1,3 = -41 812 N -> Mu,NP = MR = 849 302 Nm.
M3  Ms  11761  1,3 = -15 289 Nm -> CS = 55,55.

N.B. 3.3
Il peso del muro sulla sezione di mezzeria è pari a:
P  12000  4,00  1,50  0,30  2  18000  4,00  1,50  0,05 = 21600 + 10800 = 32400 N.

Il momento in mezzeria vale:


M3  Ms  2000  4,00  1,50 = 12000 Nm.

In EdiLus i valori di Nd (sforzo normale di progetto) ed Md (momento di progetto) vengono ricavati per integrazione delle tensioni, per cui
risentono di un certo grado di approssimazione.
Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  32400 N  1,30 = 42 120 N -> mentre ci risulta 41 812 N.
M3  Ms  12000 Nm  1,30 = 15 600 Nm -> mentre ci risulta 15 289 Nm.

- 2a combinazione -> G = 1.0 (favorevoli)


N d  N s  32163  1,0 = -32 163 N -> Mu,NP = MR = 834 546 Nm.
M3  Ms  11761  1,0 = -11 761 Nm -> CS = 70,96.

N.B. 3.4
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  32400 N  1,0 = 32 400 N -> mentre ci risulta 32 163 N.
M3  Ms  12000 Nm  1,0 = 12 000 Nm -> mentre ci risulta 11 761 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

- Calcolo del Momento (Mu,NP) Ultimo Nel Piano -


Il valore del momento ultimo Nel Piano (Mu,NP) deve essere calcolato per una sezione mista, poiché in questo
caso l’asse neutro taglia sia la muratura che il betoncino (Figura 3.10).

Figura 3.10: posizione asse neutro “Nel Piano”

77
 Calcolo asse neutro
Ipotizzando la presenza di armature in fase elastica, considerando la posizione effettiva dei tondini ->
applicando l’equazione di equilibrio alla traslazione:
k n
( cls )
0,80  X n  2  t bet  fcd (mu )
 0,80  X n  t  fcd  A
i1
s ,sup, i   s ,sup, i  A
j1
s ,inf, j   s ,inf, j  Nd ,

la posizione dell’asse neutro dal lembo compresso, per la 1a combinazione di carico (Nd = 41812 N), vale:
Xn = 0,5617 m.
Il momento ultimo (Mult,NP) si ottiene come somma dei seguenti contributi:
Mu,N P  Mu,bet  Mu,M U  MA s,inf  MA s,sup .

I contributi al momento, calcolati rispetto al baricentro (G) del MURO, risultano essere:
 Momento ultimo betoncino (Mu,bet)
L X   0,5617 
Mu,bet  0,80  X n  2  t bet  fcd( cls )    0,80  n   0,80  0,5617  2  0,05  3762667   2,00  0,80  =
 2 2   2 
= 300 156 Nm.

 Momento ultimo muratura (Mu,MU)

L X   0,5617 
Mu,M U  0,80  X n  t  fcd(mu)    0,80  n   0,80  0,5617  0,30  1416667   2,00  0,80  =
 2 2   2 
= 339 031 Nm.

 Momento ultimo armatura (MAs,sup e MAs,inf)


Tab. 3.5: area e modulo elastico normale delle armature
As,i Es
As,1 = … = As,20 0,0000565 [m2] Es = 210 000 000 000 [N/m2]

LEGENDA
As,i: area delle armature Grigio -> armature compresse
Es: modulo elastico normale Arancio -> armature tese

Tab. 3.6: deformazioni e tensioni nelle armature


s,i s,i
s,1 0,00288 [--] s,1 391 304 348 [N/m2]
s,2 0,00163 [--] s,2 342420586 [N/m2]
s,3 0,00038 [--] s,3 80700977 [N/m2]
s,4 0,00086 [--] s,4 181 018632 [N/m2]
s,5 0,00211 [--] s,5 391 304 348 [N/m2]
s,6 0,00335 [--] s,6 391 304 348 [N/m2]
s,7 0,00460 [--] s,7 391 304 348 [N/m2]
s,8 0,00585 [--] s,8 391 304 348 [N/m2]
s,9 0,00709 [--] s,9 391 304 348 [N/m2]
s,10 0,00834 [--] s,10 391 304 348 [N/m2]
s,11 0,00959 [--] s,11 391 304 348 [N/m2]
s,12 0,01083 [--] s,12 391 304 348 [N/m2]
s,13 0,01208 [--] s,13 391 304 348 [N/m2]
s,14 0,01332 [--] s,14 391 304 348 [N/m2]
s,15 0,01457 [--] s,15 391 304 348 [N/m2]
s,16 0,01582 [--] s,16 391 304 348 [N/m2]
s,17 0,01706 [--] s,17 391 304 348 [N/m2]
s,18 0,01831 [--] s,18 391 304 348 [N/m2]
s,19 0,01956 [--] s,19 391 304 348 [N/m2]
s,20 0,02080 [--] s,20 391 304 348 [N/m2]

LEGENDA
s,i: deformazione delle armature Grigio -> armature compresse
s,i: tensione nelle armature Arancio -> armature tese

78
Tab. 3.7: distanza dal baricentro e momenti ultimi delle armature
ds,i,G Ms,i
ds,1,G -1,90 [m] Ms,1 -42 043 [Nm]
ds,2,G -1,70 [m] Ms,2 -32918 [Nm]
ds,3,G -1,50 [m] Ms,3 -6845 [Nm] Ms,sup,tot 81806 [Nm]
ds,4,G -1,30 [m] Ms,4 13307 [Nm]
ds,5,G -1,10 [m] Ms,5 24 341 [Nm]
ds,6,G -0,90 [m] Ms,6 19 915 [Nm]
ds,7,G -0,70 [m] Ms,7 15 489 [Nm]
ds,8,G -0,50 [m] Ms,8 11 064 [Nm]
ds,9,G -0,30 [m] Ms,9 6 638 [Nm]
ds,10,G -0,10 [m] Ms,10 2 213 [Nm]
ds,11,G 0,10 [m] Ms,11 -2 213 [Nm]
ds,12,G 0,30 [m] Ms,12 -6 638 [Nm]
ds,13,G 0,50 [m] Ms,13 -11 064 [Nm]
ds,14,G 0,70 [m] Ms,14 -15 489 [Nm]
ds,15,G 0,90 [m] Ms,15 -19 915 [Nm]
ds,16,G 1,10 [m] Ms,16 -24 341 [Nm]
ds,17,G 1,30 [m] Ms,17 -28 766 [Nm]
ds,18,G 1,50 [m] Ms,18 -33 192 [Nm]
ds,19,G 1,70 [m] Ms,19 -37 617 [Nm]
ds,20,G 1,90 [m] Ms,20 -42 043 [Nm] Ms,inf,tot 128310 [Nm]
LEGENDA
ds,i,G: distanza delle armature da baricentro della sezione Grigio -> armature compresse
Ms,i: momenti ultimi nelle armature Arancio -> armature tese
Ms,sup,tot: momento ultimo TOTALE delle armature compresse Ms,inf,tot: momento ultimo TOTALE delle armature tese

Quindi

F M
17 17
MA s,inf  s ,inf i  ds ,inf i,G  s ,inf i = 128 310 Nm;
1 1

F M
3 3
MA s,sup  ds ,supi,G = 81 806 Nm.
1 s ,sup i 1 s ,sup i

 Momento ultimo Nel Piano (Mu,NP)


Pertanto:
Mu,N P  Mu,bet  Mu,M U  MA s,inf  MA s,sup = 300156 + 339031 + 81806+ 128310 = 849 303 Nm.

 Coefficiente di Sicurezza Fuori Piano (CSFP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
Mu,N P 849303
CSN P   = 55,55.
Ms 15289

Verifica a Taglio Nel Piano (TNP)


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_betoncino_NP.EDL.
Si considera lo stesso schema statico visto per la verifica a PFNP (muro con una forza distribuita orizzontale di
2 000 N/m applicata in testa al muro e contenuta nel piano del muro - Figura 3.9).
Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria, per cui di seguito si riportano i risultati del
calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (Taglio Nel Piano) ottenuti da EdiLus.

79
Sezione n.2[Arm] in mezzeria
Sezione in mezzeria CS 27,95
CC Carico Permanente VEd 10.110
N -32.163 NEd 41.812
MNP -11.761 MEd -15.289
MFP 0 Vt,c 604.624
TNP -7.777 Vt,M 129.848
Vt,S 152.681
Risultati EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati EdiLus della Verifica a Taglio Nel Piano nella
sezione di mezzeria sezione di mezzeria

Il taglio sollecitante sulla sezione di verifica è dato da:


Td  Tnp  2000N / m  4,0m = 8000 N.

Le considerazioni fatte nei casi precedenti (Fuori Piano e Nel Piano) continuano a valere anche nel presente
caso.

- 1a combinazione ->G = 1.3 (sfavorevoli)


N d  Ns  32163  1,30 = -41 812 N
Td  Ts  7777  1,30 = -10 110 N -> TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C)= 282 530 N.
M3  Ms  11761  1,30 = -15 289 Nm -> CS = 29,54.

N.B. 3.5
Le sollecitazioni di progetto (Nd, Td e Md) vengono ricavate per integrazione delle tensioni, per cui risentono di un certo grado di
approssimazione. Infatti, sarebbe dovuto essere:

Nd  Ns  32240  1,30 = 42 120 N -> mentre ci risulta 41 812 N;


Td  Ts  8000  1,30 = 10 400 N -> mentre ci risulta 10 110 N;
M3  Ms  12000  1,30 = 15 600 Nm -> mentre ci risulta 15 289 Nm.

- 2a combinazione ->G = 1.0 (favorevoli)


N d  Ns  32163  1,00 = -32 163 N
Td  Ts  7777  1,00 = -7 777 N -> TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C)= 281 642 N.
M3  Ms  11761  1,00 = -11 761 Nm -> CS = 36,21.

N.B. 3.6
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  32240  1,0 = 32 240 N -> mentre ci risulta 32 163 N;
Td  Ts  8000  1,0 = 8 000 N -> mentre ci risulta 7 777 N;
M3  Ms  12000  1,0 = 12 000 Nm -> mentre ci risulta 11 761 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

80
- Calcolo della resistenza a Taglio (V t) -
La resistenza a taglio (Vt) è calcolata come somma dei contributi della muratura (V t,M) e dell’armatura (Vt,S),
secondo le relazioni seguenti:

Vt  Vt ,M  Vt ,S .

Figura 3.11:posizione asse neutro “Nel Piano”

-- Calcolo contributo Muratura (Vt,M) --


Il contributo a taglio della muratura (Vt,M) è dato dalla seguente relazione:
Vt ,M  d  t  f v d,

dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
t = spessore della parete “muraria”;
fvd = fvk/M: resistenza di progetto a taglio.

Nel caso in esame:


 distanza dal lembo compresso (d)
Tale distanza (Figura 3.11) è data da:

d
 d s ,i,tese  A s ,i,tese 

2211,05
= 230 cm = 2,30 m.
A s ,i,tese
9,613
dove:
ds,i,tese = distanza dal lembo compresso dell’armatura verticale TESA;
As,i,tese = area dell’armature verticale TESA.
Nella Tab. 3.8 si riportano i parametri utili per il calcolo:

81
Tab. 3.8: valori per il calcolo di “d”
ds,i s,i n. s,i As,i J = ds,ixAs,i
Si
[cm] [mm] [--] [cm2] [cm3]
S1 -- -- 2 -- --
S2 -- -- 2 -- --
S3 -- -- 2 -- --
S4 70,00 6 2 0,565 39,58
S5 90,00 6 2 0,565 50,89
S6 110,00 6 2 0,565 62,20
S7 130,00 6 2 0,565 73,51
S8 150,00 6 2 0,565 84,82
S9 170,00 6 2 0,565 96,13
S10 190,00 6 2 0,565 107,44
S11 210,00 6 2 0,565 118,75
S12 230,00 6 2 0,565 130,06
S13 250,00 6 2 0,565 141,37
S14 270,00 6 2 0,565 152,68
S15 290,00 6 2 0,565 163,99
S16 310,00 6 2 0,565 175,30
S17 330,00 6 2 0,565 186,61
S18 350,00 6 2 0,565 197,92
S19 370,00 6 2 0,565 209,23
S20 390,00 6 2 0,565 220,54
9,613 2211,05

LEGENDA
Si: i-esima armatura; As,i: area dell’i-esima armatura;
ds,i: distanza dal lembo compresso dell’i-esima armatura verticale; Ji: momento statico dell‘i-esima armatura;
s,i: diametro dell’i-esima armatura verticale; Grigio -> armature compresse;
n. s,i: numero di barre dell’i-esimo livello di armature. Arancio -> armature tese.

 spessore della parete “muraria” (t)


t = 0,30 m (muratura) + 2x0,05m (betoncino) = 0,40 m = 40 cm.

 resistenza di progetto a taglio della parete “muraria” (fvd)


Tale valore è pari a:
fv k f  0,4  n 0,342  0,4  0,026 0,353
fv d   v ko   = 0,141 N/mm2.
 mu  mu 2,5 2,5
dove:
fvko: resistenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale della parete “muraria”, pari a:
R v ,Mu  R v ,bet 350000  197834
f vko   = 0,342 N/mm2;
Ap 1600000
con:
R v ,Mu  resistenza a taglio della parte di muratura = fctk
(mu)*
 Amuratura = 350 000 N.
(mu)*
fctk = resistenza caratteristica a trazione della muratura, scalata di FC = 0,292 N/mm2;
A muratura = area della muratura = 4,00 m  0,30 m = 1,20 m2 = 12000 cm2 = 1200000
mm2.
( cls )
R v ,bet  resistenza a taglio della parte di betoncino = fctd  A bet = 197 834 N.
( cls )
f ctd = resistenza di calcolo a trazione del betoncino = 0,495 N/mm2;
A bet = area del betoncino = 4,00 m  2  0,05 m = 0,40 m2 = 4000 cm2 = 400000 mm2.
Ap = area della parete “muraria” = 4,00 m  0,40 m = 1,60 m2 = 16000 cm2 = 1 600 000 mm2.
N
n  : tensione normale media per i carichi verticali agenti sulla sezione di verifica = 0,026 N/mm2.
Ap
N = sforzo normale sulla sezione di verifica dovuto ai carichi verticali agenti = 41812 N.

82
Pertanto, il contributo a taglio della muratura (Vt,M) è dato da:
Vt ,M  d  t  f v d = 129 848 N.
Tab. 3.9: calcolo Vt,M
d t fvd Vt,M
[mm] [mm] [N/mm2] [N]
2300 400 0,141 129 848

-- Calcolo contributo Armatura (Vt,S) --


Il contributo a taglio dell’armatura (Vt,S) è dato dalla seguente relazione:
0,6  d  A sw  f y d
Vt ,S  ,
s
dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
Asw = area dell’armatura a taglio disposta in direzione parallela alla forza di taglio, con passo s, misurato
ortogonalmente alla direzione della forza di taglio;
fyd = tensione di snervamento di calcolo dell’acciaio;
s = distanza tra i livelli di armatura.
Nel caso in esame:
 distanza dal lembo compresso (d)
Come visto in precedenza, tale valore vale: d = 2,30 m = 230 cm = 2 300 mm.

 Area a taglio (Asw)


Essendo il betoncino da entrambi i lati del muro, tale valore è:
   2     62 
A sw  2     2  = 56,55mm2.
  4 
 4   

 Tensione di snervamento dell’acciaio (fyd)


Utilizzando un acciaio B450C risulta:
fy k 450
fy d   = 391,30 N/mm2.
S 1,15

 distanza tra i lembi di armature (s)


Tale valore corrisponde al passo dell’armatura orizzontale del betoncino: s = 0,20 m = 20 cm = 200 mm.

Pertanto, il contributo a taglio dell’armatura (Vt,S) è dato da:


0,6  d  A sw  f y d
Vt ,S  = 152 681 N.
s
Tab. 3.10: calcolo Vt,S
d Asw fyd s Vt,S
[mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [N]
2300 56,55 391,30 200 152 681

Quindi, la resistenza a taglio (Vt) vale:


Vt  Vt ,M  Vt ,S = 129 848N + 152 681 N = 282 530 N.

83
- Calcolo Taglio “Limite” (Vt,C) -
Deve essere altresì verificato che il taglio agente non superi il seguente valore:
Vt ,C  0,3  d  t  fd ,
dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
t = spessore della parete “muraria”;
fd = resistenza di progetto a compressione della muratura.

Nel caso in esame:


 distanza dal lembo compresso (d)
Come visto in precedenza, tale valore vale: d = 2,30 m = 230 cm = 2 300 mm.

 spessore della parete “muraria” (t)


t = 0,30 m (muratura) + 2x0,05m (betoncino) = 0,40 m = 40 cm = 400 mm.

 resistenza di progetto a compressione della parete “muraria” (fd = Fmedia)


Tale valore è pari a:
R c ,Mu  R c ,bet 2000000  1505067
fd  Fmedia   = 2,191 N/mm2;
Ap 1600000
con:
R c ,Mu = Resistenza a compressione della parte di muratura = fcd(mu)  A Mu = 2 000 000 N.
fcd(mu) = Resistenza a compressione della muratura = 1,67 N/mm2;
A Mu = Area della muratura = L  t  4,00 m  0,30 m = 1,200 m2 = 12000 cm2 = 1 200 000 mm2.

R c,bet = Resistenza a compressione della parte di betoncino = f cd( cls )  A bet = 1 505 067 N.
fcd( cls ) = Resistenza a compressione del betoncino = 3,76 N/mm2;
A bet = area di betoncino = L  2  t bet  4,00 m  2  0,05 m = 0,4000 m2 = 4000 cm2 =400 000 mm2.

AP = area della parete “muraria” = L  (t  2  t bet )  4,00 m  (0,30  2  0,05) m = 1,600 m2 = 16000 cm2 =
= 1 600 000 mm2.

Pertanto, il taglio “limite” (Vt,C) è pari a:


Vt ,C  0,3  d  t  fd = 604 624 N.
Tab. 3.11: calcolo Vt,C
d t fd Vt,C
[mm] [mm] [N/mm2] [N]
2300 400 2,191 604 624

- Calcolo della Taglio Resistente (TR) -


Quindi, il taglio resistente (TR) della muratura armata è:
TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C) = min(129848 + 152681; 604624) = min(282530; 604624) = 282 530 N.

 Coefficiente di Sicurezza (CSTNP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
TR 282530
CS TN P   = 27,95.
Ts 10110

84
4 (MU) - Test di Validazione n.4 (Muratura con FRP)
Titolo: Verifiche Muratura rinforzata con FRP.
I file di EdiLus (MU) sono: MU_Validaz_FRP_NP.EDL e MU_Validaz_FRP_FP.EDL.

Dati Muro
Si espone di seguito il procedimento di calcolo (senza sisma) adottato per un pannello murario(Figura 4.1)
avente le seguenti caratteristiche:
 Livello di Conoscenza LC2 (FC = 1,20).
 Lunghezza (L) = 4,00 m.
 Spessore (tm) = 0,30 m.
 Altezza (H) = 3,00 m.
 Tipo Situazione = “di Fatto” (muratura esistente).
 Materiale =“Muratura in blocchi di laterizi semipieni (perc. foratura < 45%)” (Figura 4.2).

Figura 4.1: vista -“Editor 3D” Figura 4.2: caratteristiche Muratura

 rinforzato su entrambe le facce con “fogli” di FRP (“di Progetto”) di spessore (tFRP) pari a 1,0 mm in
direzione verticale ed orizzontale (Figura 4.3).

Figura 4.3: caratteristiche FRP


85
Per semplicità di esposizione si sceglie di armare il pannello murario per intero e su entrambe le facce.
Tuttavia, EdiLus gestisce correttamente anche i casi in cui le facce non sono armate per intero e/o i rinforzi
sono posti in maniera dissimmetrica (spessore fogli diversi sulle facce del pannello murario).
Ciò comporta che le verifiche (basate sul calcolo del Momento Ultimo) vengano effettuate separatamente (Nel
Piano e Fuori Piano) per i Momenti di segno positivo e di segno negativo e comunque riportando il coefficiente
di sicurezza minimo riscontrato fra tutte.
In base alle caratteristiche ed alla disposizione dei rinforzi viene creata una sezione (Figura 4.4) a più strati di
materiali diversi (tipicamente FRP-muratura-FRP, ma anche FRP-muratura se manca il rinforzo su una delle due
facce), con le seguenti caratteristiche:

 la sezione rinforzata equivale ad una sezione rettangolare in muratura con base pari alla lunghezza (L) del
muro ed altezza pari allo spessore (t);
 data l'esiguità dello spessore (tFRP), il rinforzo in FRP non viene considerato resistente a compressione;
 il diagramma di compressione viene assunto del tipo “stress-block”.

Figura 4.4: sezione resistente

Tale sezione può essere sollecitata NEL PIANO e FUORI PIANO.


Il procedimento di calcolo dei momenti resistenti ultimi (nel piano e fuori piano) è molto simile a quello
adottato per sezioni costituite da calcestruzzo armato soggette a pressoflessione retta.

Resistenze di calcolo
Tab. 4.1: resistenze Muratura e FRP
MURATURA (Tipo Situazione -> “di Fatto”) FRP (Tipo Situazione -> “di Progetto”)
fck = fcm(k) = 5,00 N/mm2; fyk = 3430 N/mm2;
fctk = ftk = 0,350 N/mm2;
f = 1,10 (coefficiente parziale per i materiali - CNR-DT 200/2009 -
mu = 2,50;
Tabella 2-1);
FC = 1,20;
Rd = 1,00 (coefficiente parziale di modello a
 u,MU  0,0035. Flessione/Pressoflessione - CNR-DT 200/2009 - Tabella 2-2).
fck 5,00 N / mm 2 Rd = 1,20 (coefficiente parziale di modello a Taglio/Torsione - CNR-
fcd  0,85   0,85  = 1,42 N/mm2. DT 200/2009 - Tabella 2-2).
FC   mu 1,20  2,5

86
Verifica a Pressoflessione Fuori Piano (PFFP)
Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_FRP_FP.EDL.
Si carica il muro con una forza distribuita orizzontale di 2 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico
Permanente) applicata in testa al muro ed ortogonale al piano del muro (Figura 4.6).

Figura 4.5: vista -“Maschi” Figura 4.6: vista -“Forze e Momenti (utente)”

Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria (Figura 4.5), per cui di seguito si riportano i
risultati del calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (pressoflessione Fuori Piano) ottenuti
da EdiLus.

Sezione n.2[Arm] in mezzeria


Sezione in mezzeria CS 13,60
CC Carico Permanente VEd 3
N -21.527 NEd 27.985
MNP -104 MEd 15.668
MFP 12.052 NR -
TNP 2  -
MR 213.056
Risultati di EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati di EdiLus della verifica a Pressoflessione Fuori
sezione di mezzeria Piano nella sezione di mezzeria

Poiché il momento ultimo (Mult) varia al variare dello sforzo normale centrato, per ogni combinazione di carico
esso deve essere ricalcolato (tale calcolo dipende dal segno del momento).
Il diagramma di compressione viene assunto del tipo “ stress-block” ed è portata in conto la posizione del
rinforzo.

- 1a combinazione ->G = 1,3 (sfavorevoli)


N d  N s  21527  1,30 = - 27 985 N -> Mu,FP = MR = 213 056 Nm.
M2  Ms  12052  1,30 = 15 668 Nm -> CS = 13,60.

N.B. 4.1
Il peso del muro sulla sezione di mezzeria è pari a:
P  12000  4,00  1,50  0,30  2  18200  4,00  1,50  0,001 = 21 600 + 218 = 21 818 N.

Il momento in mezzeria vale:


M2  Ms  2000  4,00  1,50 = 12 000 Nm.

87
In EdiLus i valori di Nd (sforzo normale di progetto) ed Md (momento di progetto) vengono ricavati per integrazione delle tensioni, per cui
risentono di un certo grado di approssimazione.
Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  21818 N  1,3 = 28 363 N -> mentre ci risulta 27 985 N.
M2  Ms  12000 Nm  1,3 = 15 600 Nm -> mentre ci risulta 15 668 Nm.

- 2a combinazione ->G = 1,0 (favorevoli)


N d  N s  21527  1,00 = -21 527 N -> Mu,FP = MR = 213 877 Nm.
M2  Ms  12052  1,00 = 12 052 Nm -> CS = 17,75.

N.B. 4.2
Per quanto esposto precedentemente, ci ritroviamo:
Nd  Ns  21818 N  1,0 = 21 818 N -> mentre ci risulta 21 527 N.
M2  Ms  12000 Nm  1,0 = 12 000 Nm -> mentre ci risulta 12 052 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

- Calcolo del Momento Ultimo Fuori Piano (Mu,FP) -


Il valore del Momento Ultimo Fuori Piano (Mult,FP) viene calcolato come su una sezione omogenea in “c.a.”, con
l’armatura (AFRP) presente solo al lembo teso, che ha le seguenti caratteristiche ( Figura 4.7):
 Base (L) = Lunghezza muro (L) = 4,00 m.
 Altezza (H) = spessore muro (tm) = 0,30 m.
 Altezza totale (HTot) = tFRP + H + tFRP = 0,001 m + 0,30 m + 0,001 m = 0,302 m.
 Spessore FRP (tFRP) = 0,001 m.
 Copriferro (d’) = tFRP/2 = 0,0005 m.
 Armatura rappresentata dalla sola porzione di rinforzo in FRP presente in zona tesa (unico “tondino” di area
AFRP = 0,001m  4,00m = 0,004 m2 - con copriferro posto pari a d’).
 Baricentro (G) della sezione nel centro geometrico di essa.

Figura 4.7: posizione asse neutro “Fuori Piano”

 Calcolo asse neutro


Ipotizzando la presenza di FRP in fase elastica, applicando l’equazione di equilibrio alla traslazione:

0,80  Yn  L  fcd  A FRP   FRP  N d ,

la posizione dell’asse neutro dal lembo compresso, per la 1a combinazione di carico (Nd = 27 985 N), vale:
88
Yn = 0,229403 m.

Il momento ultimo (Mu,FP) si ottiene come somma dei seguenti contributi:


Mu,F P  Mu,M U  MF RP .

I contributi al momento, calcolati rispetto al baricentro (G) del MURO, risultano essere:

 Momento ultimo muratura (Mu,MU)


H 
Mu,M U  0,80  Yn  t F RP   L  fcd   T ot  t F RP 
0,80  Yn  t F RP =

 2  2 

0,80  0,229403m  0,001m  4,00m  1416667N / m2   0,302m  0,001m  0,80  0,229403m  0,001m = 60
 2  2 
753 Nm.

 Momento ultimo FRP (MFRP)


Tab. 4.2: deformazioni e tensioni nel FRP (teso)
FRP FRP
FRP 0,00109998 [--] FRP 252 994 345 [N/m2]

LEGENDA
FRP: deformazione del FRP FRP: tensione nel FRP
grigio -> compressione arancio -> trazione

Tab. 4.3: distanza dal baricentro e momenti ultimi del FRP (teso)
dFRP,G MFRP
dFRP,G 0,1505 [m] MFRP 152 303 [Nm]

LEGENDA
dFRP;G: distanza del FRP dal baricentro della sezione MFRP: momenti ultimi del FRP
grigio -> compressione arancio -> trazione

Pertanto, il momento ultimo del FRP rispetto al baricentro (G) del muro vale:

MF RP  A F RP  F RP  dF RP,G  0,0040m2  252994345N / m2  0,1505m = 152 303 Nm.

 Momento ultimo Fuori Piano (Mu,FP)


Quindi:
Mu,F P  Mu,M U  MF RP= 60753 + 152303 = 213 056 Nm.

N.B. 4.3
Tale valore di capacità viene diviso per il coefficiente parziale di modello a flessione di cui al § 2.4.2 della CNR-DT 200/2009 - Tabella 2-2,
che in questo caso vale 1,00.

 Coefficiente di Sicurezza Fuori Piano (CSFP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
Mu,F P 213056
CSF P   = 13,60.
Ms 15668

89
Verifica a Pressoflessione Nel Piano (PFNP)
Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_FRP_NP.EDL.
Si carica il muro con una forza distribuita orizzontale di 20 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico
Permanente) applicata in testa al muro e contenuta nel piano del muro (Figura 4.9).

Figura 4.8: vista -“Maschi” Figura 4.9: vista -“Forze e Momenti (utente)”

Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria ( Figura 4.8), per cui di seguito si riportano i
risultati del calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (Pressoflessione Nel Piano) ottenuti
da EdiLus.

Sezione in mezzeria Sezione n.2[Arm] in mezzeria


CC Carico Permanente CS 13,49
N -20.412 VEd -100.993
MNP -116.248 NEd 26.536
MFP 0 MEd -151.122
TNP -77.687 MR 2.037.922
Risultati EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione Nel Piano
sezione di mezzeria nella sezione di mezzeria

Le considerazioni fatte nel caso precedente (Fuori Piano) continuano a valere anche nel presente caso (Nel
Piano).

- 1a combinazione ->G = 1,3 (sfavorevoli)


N d  N s  20412  1,30 = -26 536 N -> Mu,NP = MR = 2 037 922 Nm.
M3  Ms  116248  1,30 = -151 122 Nm -> CS = 13,49.

N.B. 4.4
Il peso del muro sulla sezione di mezzeria è pari a:
P  12000  4,00  1,50  0,30  2  18200  4,00  1,50  0,001 = 21600 + 218 = 21818 N.

Il momento in mezzeria vale:


M2  MS  20000  4,00  1,50 = 120000 Nm.

In EdiLus i valori di Nd (sforzo normale di progetto) ed Md (momento di progetto) vengono ricavati per integrazione delle tensioni, per cui
risentono di un certo grado di approssimazione.
90
Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  21818 N  1,30 = 28 363 N -> mentre ci risulta 26 536 N.
M3  Ms  120000 Nm  1,30 = 156 000 Nm -> mentre ci risulta 151 122 Nm.

- 2a combinazione -> G = 1,0 (favorevoli)


N d  N s  20412  1,00 = -20 412 N. -> Mu,NP = MR = 2 044 155 Nm.
M3  Ms  116248  1,00 = -116 248 Nm. -> CS = 17,58.

N.B. 4.5
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  21818 N  1,0 = 21 818 N -> mentre ci risulta 20 412 N.
M3  Ms  120000 Nm  1,0 = 120 000 Nm -> mentre ci risulta 116 248 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

- Calcolo del Momento Ultimo Nel Piano (Mu,NP) -


Il valore del Momento Ultimo Nel Piano (M ult,NP) viene calcolato come su una sezione omogenea in “c.a.”, con
l’armatura (AFRP) presente solo al lembo teso, che presenta le seguenti caratteristiche ( Figura 4.10):
 Base (B) = spessore muro (tm) = 0,30 m.
 Altezza (H) = Lunghezza muro (L) = 4,00 m.
 Armatura:
- il rinforzo in FRP distribuito sul singolo lato è caratterizzato da un’area Area (AFRP) pari a
0,001m  4,00m = 0,004 m2.
- il rinforzo in FRP è un sistema continuo che viene “discretizzato” come una serie di “fili” elementari
posti a 2,00 cm di distanza. Quindi, nel caso in esame il numero di fili (nFRP) è pari a L/(2,00 cm) =
400/2 = 200.
- l’area del singolo filo (AFRP,i) è pari a AFRP/nFRP = 0,004m2/200 = 0,00002 m2.
 Baricentro (G) della sezione nel centro geometrico di essa.

Figura 4.10: posizione asse neutro “Nel Piano”

 Calcolo asse neutro


Ipotizzando la presenza di FRP in fase elastica, applicando l’equazione di equilibrio alla traslazione:

91
200
0,80  X n  t  f cd  2  A FRP ,i  
i1
FRP ,i  Nd ,

la posizione dell’asse neutro dal lembo compresso, per la 1a combinazione di carico (Nd = 26547 N), vale:
Xn = 2,4399 m.

Il momento ultimo (Mu,NP) si ottiene come somma dei seguenti contributi:


Mu,N P  Mu,M U  MF RP.

I contributi al momento, calcolati rispetto al baricentro (G) del MURO, risultano essere:
 Momento ultimo muratura (Mu,MU)
Il momento ultimo della muratura rispetto al baricentro (G) del muro vale:

L X 
Mu,M U  0,80  X n  t m  fcd    0,80  n  =
 2 2 
N  2,4399m 
= 0,80  2,4399m  0,30m  1416667   2,00m  0,80   = 849 509 Nm.
2
m  2 

 Momento ultimo armatura (MFRP)


Dei 200 “fili” (per lato) con cui viene “discretizzato” il rinforzo in FRP, risulta:
 122 sono compressi per cui FRP,1 = … = FRP,122 = 0 -> MFRP,1 = … = MFRP,122 = 0.
 78 sono TESI per cui FRP,123, …, FRP,200 0 -> MFRP,123, … , MFRP,200 0.
Tab. 4.4: deformazioni e tensioni nel FRP (teso)
FRP,i FRP,i
FRP,1 = … = FRP,122 0,0 [--] FRP,1 = … = FRP,122 0 [N/m2]
FRP,123 0,00001 [--] FRP,123 3 332441 [N/m2]
FRP,124 0,00004 [--] FRP,124 9 931 073 [N/m2]
FRP,125 0,00007 [--] FRP,125 16 529 706 [N/m2]
FRP,126 0,00010 [--] FRP,126 23 128 338 [N/m2]
FRP,127 0,00013 [--] FRP,127 29 726 970 [N/m2]
FRP,128 0,00016 [--] FRP,128 36 325 602 [N/m2]
FRP,129 0,00019 [--] FRP,129 42 924 234 [N/m2]
FRP,130 0,00022 [--] FRP,130 49 522 866 [N/m2]
FRP,131 0,00024 [--] FRP,131 56 121 499 [N/m2]
FRP,132 0,00027 [--] FRP,132 62 720 131 [N/m2]
FRP,133 0,00030 [--] FRP,133 69 318 763 [N/m2]
FRP,134 0,00033 [--] FRP,134 75 917 395 [N/m2]
FRP,135 0,00036 [--] FRP,135 82 516 027 [N/m2]
FRP,136 0,00039 [--] FRP,136 89 114 659 [N/m2]
FRP,137 0,00042 [--] FRP,137 95 713 292 [N/m2]
FRP,138 0,00044 [--] FRP,138 102311924 [N/m2]
FRP,139 0,00047 [--] FRP,139 108 910 556 [N/m2]
FRP,140 0,00050 [--] FRP,140 115 509 188 [N/m2]
FRP,141 0,00053 [--] FRP,141 122 107 820 [N/m2]
FRP,142 0,00056 [--] FRP,142 128 706 453 [N/m2]
FRP,143 0,00059 [--] FRP,143 135 305 085 [N/m2]
FRP,144 0,00062 [--] FRP,144 141 903 717 [N/m2]
FRP,145 0,00065 [--] FRP,145 148 502 349 [N/m2]
FRP,146 0,00067 [--] FRP,146 155 100 981 [N/m2]
FRP,147 0,00070 [--] FRP,147 161 699 613 [N/m2]
FRP,148 0,00073 [--] FRP,148 168 298 246 [N/m2]
FRP,149 0,00076 [--] FRP,149 174 896 878 [N/m2]
FRP,150 0,00079 [--] FRP,150 181 495 510 [N/m2]
FRP,151 0,00082 [--] FRP,151 188 094 142 [N/m2]
FRP,152 0,00085 [--] FRP,152 194 692 774 [N/m2]
FRP,153 0,00088 [--] FRP,153 201 291 406 [N/m2]
FRP,154 0,00090 [--] FRP,154 207 890 039 [N/m2]
FRP,155 0,00093 [--] FRP,155 214 488 671 [N/m2]
FRP,156 0,00096 [--] FRP,156 221 087 303 [N/m2]
92
FRP,157 0,00099 [--] FRP,157 227 685 935 [N/m2]
FRP,158 0,00102 [--] FRP,158 234 284 567 [N/m2]
FRP,159 0,00105 [--] FRP,159 240 883 199 [N/m2]
FRP,160 0,00108 [--] FRP,160 247 481 832 [N/m2]
FRP,161 0,00110 [--] FRP,161 254 080 464 [N/m2]
FRP,162 0,00113 [--] FRP,162 260 679 096 [N/m2]
FRP,163 0,00116 [--] FRP,163 267 277 728 [N/m2]
FRP,164 0,00119 [--] FRP,164 273 876 360 [N/m2]
FRP,165 0,00122 [--] FRP,165 280 474 992 [N/m2]
FRP,166 0,00125 [--] FRP,166 287 073 625 [N/m2]
FRP,167 0,00128 [--] FRP,167 293 672 257 [N/m2]
FRP,168 0,00131 [--] FRP,168 300 270 889 [N/m2]
FRP,169 0,00133 [--] FRP,169 306 869 521 [N/m2]
FRP,170 0,00136 [--] FRP,170 313 468 153 [N/m2]
FRP,171 0,00139 [--] FRP,171 320 066 786 [N/m2]
FRP,172 0,00142 [--] FRP,172 326 665 418 [N/m2]
FRP,173 0,00145 [--] FRP,173 333 264 050 [N/m2]
FRP,174 0,00148 [--] FRP,174 339 862 682 [N/m2]
FRP,175 0,00151 [--] FRP,175 346 461 314 [N/m2]
FRP,176 0,00154 [--] FRP,176 353 059 946 [N/m2]
FRP,177 0,00156 [--] FRP,177 359 658 579 [N/m2]
FRP,178 0,00159 [--] FRP,178 366 257 211 [N/m2]
FRP,179 0,00162 [--] FRP,179 372 855 843 [N/m2]
FRP,180 0,00165 [--] FRP,180 379 454 475 [N/m2]
FRP,181 0,00168 [--] FRP,181 386 053 107 [N/m2]
FRP,182 0,00171 [--] FRP,182 392 651 739 [N/m2]
FRP,183 0,00174 [--] FRP,183 399 250 372 [N/m2]
FRP,184 0,00176 [--] FRP,184 405 849 004 [N/m2]
FRP,185 0,00179 [--] FRP,185 412 447 636 [N/m2]
FRP,186 0,00182 [--] FRP,186 419 046 268 [N/m2]
FRP,187 0,00185 [--] FRP,187 425 644 900 [N/m2]
FRP,188 0,00188 [--] FRP,188 432 243 532 [N/m2]
FRP,189 0,00191 [--] FRP,189 438 842 165 [N/m2]
FRP,190 0,00194 [--] FRP,190 445 440 797 [N/m2]
FRP,191 0,00197 [--] FRP,191 452 039 429 [N/m2]
FRP,192 0,00199 [--] FRP,192 458 638 061 [N/m2]
FRP,193 0,00202 [--] FRP,193 465 236 693 [N/m2]
FRP,194 0,00205 [--] FRP,194 471 835 326 [N/m2]
FRP,195 0,00208 [--] FRP,195 478 433 958 [N/m2]
FRP,196 0,00211 [--] FRP,196 485 032 590 [N/m2]
FRP,197 0,00214 [--] FRP,197 491 631 222 [N/m2]
FRP,198 0,00217 [--] FRP,198 498 229 854 [N/m2]
FRP,199 0,00219 [--] FRP,199 504 828 486 [N/m2]
FRP,200 0,00222 [--] FRP,200 511 427 119 [N/m2]

LEGENDA
FRP,i: deformazione dell’i-esimo filo di FRP; FRP,i: tensione nell’i-esimo filo di FRP.
grigio -> compressione. arancio -> trazione.
Tab. 4.5: distanza dal baricentro e momenti ultimi del FRP
dFRP,G,i MFRP,i
dFRP,G,1 = … = dFRP,G,122 -- [m] MFRP,1 = … = MFRP,122 0 [Nm]
dFRP,G,123 0,450 [m] MFRP,123 -60 [Nm]
dFRP,G,124 0,470 [m] MFRP,124 -187 [Nm]
dFRP,G,125 0,490 [m] MFRP,125 -324 [Nm]
dFRP,G,126 0,510 [m] MFRP,126 -472 [Nm]
dFRP,G,127 0,530 [m] MFRP,127 -630 [Nm]
dFRP,G,128 0,550 [m] MFRP,128 -799 [Nm]
dFRP,G,129 0,570 [m] MFRP,129 -979 [Nm]
dFRP,G,130 0,590 [m] MFRP,130 -1.169 [Nm]
dFRP,G,131 0,610 [m] MFRP,131 -1.369 [Nm]
dFRP,G,132 0,630 [m] MFRP,132 -1.581 [Nm]
dFRP,G,133 0,650 [m] MFRP,133 -1.802 [Nm]
dFRP,G,134 0,670 [m] MFRP,134 -2.035 [Nm]
dFRP,G,135 0,690 [m] MFRP,135 -2.277 [Nm]
dFRP,G,136 0,710 [m] MFRP,136 -2.531 [Nm]

93
dFRP,G,137 0,730 [m] MFRP,137 -2.795 [Nm]
dFRP,G,138 0,750 [m] MFRP,138 -3.069 [Nm]
dFRP,G,139 0,770 [m] MFRP,139 -3.354 [Nm]
dFRP,G,140 0,790 [m] MFRP,140 -3.650 [Nm]
dFRP,G,141 0,810 [m] MFRP,141 -3.956 [Nm]
dFRP,G,142 0,830 [m] MFRP,142 -4.273 [Nm]
dFRP,G,143 0,850 [m] MFRP,143 -4.600 [Nm]
dFRP,G,144 0,870 [m] MFRP,144 -4.938 [Nm]
dFRP,G,145 0,890 [m] MFRP,145 -5.287 [Nm]
dFRP,G,146 0,910 [m] MFRP,146 -5.646 [Nm]
dFRP,G,147 0,930 [m] MFRP,147 -6.015 [Nm]
dFRP,G,148 0,950 [m] MFRP,148 -6.395 [Nm]
dFRP,G,149 0,970 [m] MFRP,149 -6.786 [Nm]
dFRP,G,150 0,990 [m] MFRP,150 -7.187 [Nm]
dFRP,G,151 1,010 [m] MFRP,151 -7.599 [Nm]
dFRP,G,152 1,030 [m] MFRP,152 -8.021 [Nm]
dFRP,G,153 1,050 [m] MFRP,153 -8.454 [Nm]
dFRP,G,154 1,070 [m] MFRP,154 -8.898 [Nm]
dFRP,G,155 1,090 [m] MFRP,155 -9.352 [Nm]
dFRP,G,156 1,110 [m] MFRP,156 -9.816 [Nm]
dFRP,G,157 1,130 [m] MFRP,157 -10.291 [Nm]
dFRP,G,158 1,150 [m] MFRP,158 -10.777 [Nm]
dFRP,G,159 1,170 [m] MFRP,159 -11.273 [Nm]
dFRP,G,160 1,190 [m] MFRP,160 -11.780 [Nm]
dFRP,G,161 1,210 [m] MFRP,161 -12.297 [Nm]
dFRP,G,162 1,230 [m] MFRP,162 -12.825 [Nm]
dFRP,G,163 1,250 [m] MFRP,163 -13.364 [Nm]
dFRP,G,164 1,270 [m] MFRP,164 -13.913 [Nm]
dFRP,G,165 1,290 [m] MFRP,165 -14.473 [Nm]
dFRP,G,166 1,310 [m] MFRP,166 -15.043 [Nm]
dFRP,G,167 1,330 [m] MFRP,167 -15.623 [Nm]
dFRP,G,168 1,350 [m] MFRP,168 -16.215 [Nm]
dFRP,G,169 1,370 [m] MFRP,169 -16.816 [Nm]
dFRP,G,170 1,390 [m] MFRP,170 -17.429 [Nm]
dFRP,G,171 1,410 [m] MFRP,171 -18.052 [Nm]
dFRP,G,172 1,430 [m] MFRP,172 -18.685 [Nm]
dFRP,G,173 1,450 [m] MFRP,173 -19.329 [Nm]
dFRP,G,174 1,470 [m] MFRP,174 -19.984 [Nm]
dFRP,G,175 1,490 [m] MFRP,175 -20.649 [Nm]
dFRP,G,176 1,510 [m] MFRP,176 -21.325 [Nm]
dFRP,G,177 1,530 [m] MFRP,177 -22.011 [Nm]
dFRP,G,178 1,550 [m] MFRP,178 -22.708 [Nm]
dFRP,G,179 1,570 [m] MFRP,179 -23.415 [Nm]
dFRP,G,180 1,590 [m] MFRP,180 -24.133 [Nm]
dFRP,G,181 1,610 [m] MFRP,181 -24.861 [Nm]
dFRP,G,182 1,630 [m] MFRP,182 -25.601 [Nm]
dFRP,G,183 1,650 [m] MFRP,183 -26.351 [Nm]
dFRP,G,184 1,670 [m] MFRP,184 -27.111 [Nm]
dFRP,G,185 1,690 [m] MFRP,185 -27.881 [Nm]
dFRP,G,186 1,710 [m] MFRP,186 -28.662 [Nm]
dFRP,G,187 1,730 [m] MFRP,187 -29.455 [Nm]
dFRP,G,188 1,750 [m] MFRP,188 -30.257 [Nm]
dFRP,G,189 1,770 [m] MFRP,189 -31.070 [Nm]
dFRP,G,190 1,790 [m] MFRP,190 -31.894 [Nm]
dFRP,G,191 1,810 [m] MFRP,191 -32.728 [Nm]
dFRP,G,192 1,830 [m] MFRP,192 -33.572 [Nm]
dFRP,G,193 1,850 [m] MFRP,193 -34.428 [Nm]
dFRP,G,194 1,870 [m] MFRP,194 -35.293 [Nm]
dFRP,G,195 1,890 [m] MFRP,195 -36.170 [Nm]
dFRP,G,196 1,910 [m] MFRP,196 -37.056 [Nm]
dFRP,G,197 1,930 [m] MFRP,197 -37.954 [Nm]
dFRP,G,198 1,950 [m] MFRP,198 -38.861 [Nm]
dFRP,G,199 1,970 [m] MFRP,199 -39.780 [Nm]
dFRP,G,200 1,990 [m] MFRP,200 -40.710 [Nm]
MFRP 1 188413 [Nm]

LEGENDA

94
dFRP;G,i: distanza dell’i-esimo filo FRP dal baricentro della sezione MFRP,i: momenti ultimi dell’i-esimo filo FRP
grigio -> compressione arancio -> trazione

Esplicitando le formule, risulta:


200 200
MF RP  2  A F RP,i   
i123
F RP,i  dF RP,G,i   M
i123
F RP,i = 1 188 413 Nm.

 Momento ultimo Nel Piano (Mu,NP)


Pertanto:
Mu,N P  Mu,M U  MF RP= 849509 + 1188413 = 2 037 922 Nm.

N.B. 4.6
Tale valore di capacità viene diviso per il coefficiente parziale di modello a flessione di cui al § 2.4.2 della CNR-DT 200/2009 - Tabella 2-2,
che in questo caso vale 1,00.

 Coefficiente di Sicurezza Fuori Piano (CSFP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
Mu,F P 2037922
CSF P   = 13,49.
Ms 151122

Verifica a Taglio Nel Piano (TNP)


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_FRP_NP.EDL.
Si considera lo stesso schema statico visto per la verifica a PFNP (muro con una forza distribuita orizzontale di
20000 N/m applicata in testa al muro e contenuta nel piano del muro - Figura 4.9).
Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria, per cui di seguito si riportano i risultati del
calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (Taglio Nel Piano) ottenuti da EdiLus.
Sezione n.2[Arm] in mezzeria
Sezione in mezzeria CS 4,78
CC Carico Permanente VEd 100.993
N -20.412 NEd 26.536
MNP -116.248 MEd -151.122
MFP 0 Vt,c 483.000
TNP -77.687 Vt,M 116.118
Vt,S 10.040.545
Risultati di EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati di EdiLus della Verifica a Taglio Nel Piano nella
sezione di mezzeria sezione di mezzeria

Il taglio sollecitante sulla sezione di verifica è dato da:


Td  Tnp  20000N / m  4,0m = 80000 N.

Le considerazioni fatte nei casi precedenti (Fuori Piano e Nel Piano) continuano a valere anche nel presente
caso.
- 1a combinazione -> G = 1,3 (sfavorevoli)
N d  N s  20412  1,30 = -26 547 N.
Td  Ts  77687  1,30 = -101 969 N. -> TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C)= 483 000 N.
Md  Ms  116248  1,30 = -151 130 Nm -> CS = 5,61.

N.B. 4.7
Le sollecitazioni di progetto (Nd, Td e Md) vengono ricavate per integrazione delle tensioni, per cui risente di un certo grado di
approssimazione. Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  21818  1,30 = 28 363 N -> mentre ci risulta 26 536 N;

95
Td  Ts  80000  1,30 = 104 000 N -> mentre ci risulta 100 993 N;
M3  Ms  120000  1,30 = 156 000 Nm -> mentre ci risulta 151 122 Nm.

- 2a combinazione -> G = 1,0 (favorevoli)


N d  N s  20412  1,00 = -20 412 N
Td  Ts  77687  1,00 = -77 687 N -> TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C)= 483 000 N.
Md  Ms  116248  1,00 = -116 248 Nm -> CS = 6,22.

N.B. 4.8
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  21818  1,00 = 21 818 N -> mentre ci risulta 20 412 N;
Td  Ts  80000  1,00 = 80 000 N -> mentre ci risulta 77 687 N;
M3  Ms  120000  1,00 = 120 000 Nm -> mentre ci risulta 116 248 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

Calcolo della resistenza a Taglio (Vt)


La resistenza a taglio (Vt) è calcolata come somma dei contributi della muratura (V t,M) e dell’armatura (Vt,S),
secondo le relazioni seguenti:

Vt  Vt ,M  Vt ,S .

Figura 4.11: posizione asse neutro “Nel Piano”

- Calcolo Contributo Muratura (Vt,M) -


Il contributo a taglio della muratura (Vt,M) è dato dalla seguente relazione:
Vt ,M  d  t  f v d,

dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
t = spessore della parete “muraria”;
fvd = fvk/M: resistenza di progetto a taglio.

Nel caso in esame:


96
 distanza dal lembo compresso (d)
Tale distanza è data da:

d
 d s ,i, tese  A s ,i,tese 

10046,40
= 322 cm = 3,220 m.
A s ,i, tese
31,200
dove:
ds,i,tese = distanza dal lembo compresso del FRP verticale TESO;
As,i,tese = area del FRP verticale TESO.
Nella Tab. 4.6 si riportano i parametri utili per il calcolo:
Tab. 4.6: valori per il calcolo di “d” - parte 1 Tab. 4.6: valori per il calcolo di “d” - parte 2
ds,i As,i J = ds,ixAs,i ds,i As,i J = ds,ixAs,i
Si Si
[cm] [cm2] [cm3] [cm] [cm2] [cm3]
S1 = … = S122 -- -- -- S163 325,00 0,400 130,00
S123 245,00 0,400 98,00 S164 327,00 0,400 130,80
S124 247,00 0,400 98,80 S165 329,00 0,400 131,60
S125 249,00 0,400 99,60 S166 331,00 0,400 132,40
S126 251,00 0,400 100,40 S167 333,00 0,400 133,20
S127 253,00 0,400 101,20 S168 335,00 0,400 134,00
S128 255,00 0,400 102,00 S169 337,00 0,400 134,80
S129 257,00 0,400 102,80 S170 339,00 0,400 135,60
S130 259,00 0,400 103,60 S171 341,00 0,400 136,40
S131 261,00 0,400 104,40 S172 343,00 0,400 137,20
S132 263,00 0,400 105,20 S173 345,00 0,400 138,00
S133 265,00 0,400 106,00 S174 347,00 0,400 138,80
S134 267,00 0,400 106,80 S175 349,00 0,400 139,60
S135 269,00 0,400 107,60 S176 351,00 0,400 140,40
S136 271,00 0,400 108,40 S177 353,00 0,400 141,20
S137 273,00 0,400 109,20 S178 355,00 0,400 142,00
S138 275,00 0,400 110,00 S179 357,00 0,400 142,80
S139 277,00 0,400 110,80 S180 359,00 0,400 143,60
S140 279,00 0,400 111,60 S181 361,00 0,400 144,40
S141 281,00 0,400 112,40 S182 363,00 0,400 145,20
S142 283,00 0,400 113,20 S183 365,00 0,400 146,00
S143 285,00 0,400 114,00 S184 367,00 0,400 146,80
S144 287,00 0,400 114,80 S185 369,00 0,400 147,60
S145 289,00 0,400 115,60 S186 371,00 0,400 148,40
S146 291,00 0,400 116,40 S187 373,00 0,400 149,20
S147 293,00 0,400 117,20 S188 375,00 0,400 150,00
S148 295,00 0,400 118,00 S189 377,00 0,400 150,80
S149 297,00 0,400 118,80 S190 379,00 0,400 151,60
S150 299,00 0,400 119,60 S191 381,00 0,400 152,40
S151 301,00 0,400 120,40 S192 383,00 0,400 153,20
S152 303,00 0,400 121,20 S193 385,00 0,400 154,00
S153 305,00 0,400 122,00 S194 387,00 0,400 154,80
S154 307,00 0,400 122,80 S195 389,00 0,400 155,60
S155 309,00 0,400 123,60 S196 391,00 0,400 156,40
S156 311,00 0,400 124,40 S197 393,00 0,400 157,20
S157 313,00 0,400 125,20 S198 395,00 0,400 158,00
S158 315,00 0,400 126,00 S199 397,00 0,400 158,80
S159 317,00 0,400 126,80 S200 399,00 0,400 159,60
S160 319,00 0,400 127,60 31,200 10046,40
S161 321,00 0,400 128,40
S162 323,00 0,400 129,20

LEGENDA
Si: i-esima fibra di FRP (verticale) Ji: momento statico dell’i-esima fibra (verticale)
ds,i: distanza dal lembo compresso dell’i-esima fibra (verticale) Grigio -> armature compresse
As,i: area dell’i-esima fibra (verticale) Arancio -> armature tese

 spessore della parete “muraria” (t)


t = t m  2  t FRP  0,30m  2  0,01 = 0,32 m = 32 cm.

 resistenza di progetto a taglio della parete “muraria” (fvd)


Tale valore è pari a:

97
f v k f v ko  0,4   n 0,290  0,4  0,0221 0,299
fv d     = 0,119 N/mm2.
M M 2,5 2,5
dove:
fvko: resistenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale della parete “muraria”, pari a:

f ctk AM 0,350 1200000


f vko      0,290 N/mm2.
FC A M  A FRP 1,20 1200000  8000

fctk = resistenza caratteristica a trazione della muratura = 0,350 N/mm2.


AM = area della sola muratura = t m  L  300  4000 = 1 200 000 mm2.
AFRP = area del solo FRP = 2  t FRP  L  2  1  4000 = 8 000 mm2.
N
n  = tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti sulla sezione di verifica =
AM
= 0,0221 N/mm2;
N: sforzo normale sulla sezione di verifica dovuto ai carichi verticali agenti = 26536 N;

Pertanto, il contributo a taglio della muratura (Vt,M) è dato da:


Vt ,M  d  t  f v d = 116 141 N.
Tab. 4.7: calcolo Vt,M
d t fvd Vt,M
[mm] [mm] [N/mm2] [N]
3220 300 0,119 116 141

Dividendo per il coefficiente di modello (Rd - CNR-DT 200/2009 § 2.4.2 - Tabella 2-2), si ottiene il valore
riportato in EdiLus:
Vt ,M 116141
Vt ,M,E D L   = 96 784 N.
 Rd 1,2

-- Calcolo contributo Armatura (Vt,S) --


Il contributo a taglio dell’armatura (Vt,S) è dato dalla seguente relazione:
0.6  d  A sw  f y d
Vt ,S  ,
s
dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
Asw = area dell’armatura a taglio disposta in direzione parallela alla forza di taglio, con passo s, misurato
ortogonalmente alla direzione della forza di taglio;
fyd = tensione di snervamento di calcolo del rinforzo in FRP;
s = distanza tra i livelli di armatura.

Nel caso in esame:


 distanza dal lembo compresso (d)
Come visto in precedenza, tale valore vale: d = 3,22 m = 322 cm = 3 220 mm.

 Area a taglio (Asw)


Essendo il rinforzo in FRP da entrambi i lati del muro, tale valore è:
A sw  2  A FRP,i,0  2  20 = 40 mm2.

98
t FRP  H  0,001  3,00 
A FRP,i,0    = 0,00002 m2 = 20 mm2 (area dell’i-esimo “filo” orizzontale di FRP).
nFRP,0  150 
H 300cm
nFRP,0 
  150 (numero di “fili” orizzontali di FRP).
2,00cm 2cm
 Tensione di snervamento dell’acciaio (fyd)
Utilizzando un acciaio B450C risulta:
fy k 3430
fy d   = 3118,19 N/mm2.
f 1,10

 distanza tra i lembi di armature (s)


Tale valore corrisponde al passo della discretizzazione di FRP: s = 0,02 m = 2 cm = 20 mm.

Pertanto, il contributo a taglio dell’armatura (Vt,S) è dato da:


0,6  d  A sw  f y d
Vt ,S  = 12 048 654 N.
s
Tab. 4.8: calcolo Vt,S
d Asw fyd s Vt,S
[mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [N]
3220 40 3118,19 20 12 048 654

Dividendo per il coefficiente di modello (Rd - CNR-DT 200/2009 § 2.4.2 - Tabella 2-2), si ottiene il valore
riportato in EdiLus:
Vt ,S 12048654
Vt ,S ,E D L   = 10 040 545 N.
 Rd 1,2

Quindi, la resistenza a taglio (Vt) vale:


Vt  Vt ,M  Vt ,S = 96 784 N + 10 040 545 N = 10 137 329 N.

- Calcolo Taglio “Limite” (Vt,C) -


Deve essere altresì verificato che il taglio agente non superi il seguente valore:
Vt ,C  0,3  d  t  fd ,

dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
t = spessore della parete “muraria”;
fd = resistenza di progetto a compressione della muratura.

Nel caso in esame:


 distanza dal lembo compresso (d)
Come visto in precedenza, tale valore vale: d = 3,22 m = 322 cm = 3 220 mm.

 spessore della parete “muraria” (t)


t = tm = 0,30 m (solo muratura) = 30 cm = 300 mm.

 resistenza di progetto a compressione (fd)


Tale valore è pari a:

99
fk 5,00
fd   = 1,67 N/mm2.
 M  FC 2,5  1,2

Pertanto, il taglio “limite” è pari a:


Vt ,C  0,3  d  t  fd = 483 000 N.
Tab. 4.9: calcolo Vt,C
d t fd Vt,C
[mm] [mm] [N/mm2] [N]
3220 300 1,67 483 000

- Calcolo della Taglio Resistente (TR) -


Quindi, il taglio resistente (TR) della muratura armata è:
TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C)= 483 000 N.

 Coefficiente di Sicurezza (CSTNP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
TR 483000
CS TN P   = 4,78.
Ts 100993

100
5 (MU) - Test di Validazione n.5 (Muratura Armata)
Titolo: Verifiche Muratura Armata.
I file di EdiLus (MU) sono: MU_Validaz_MU-Arm_NP.EDL e MU_Validaz_MU-Arm_FP.EDL.

Dati muro
Si espone di seguito il procedimento di calcolo adottato per un pannello murario (Figura 5.1) avente le seguenti
caratteristiche:
 Lunghezza (L) = 3,85 m.
 Spessore (t) = 0,30 m.
 Altezza (H) = 3,00 m.
 Materiale = “Muratura armata” (Figura 5.2).

Figura 5.1: vista - Editor 3D Figura 5.2: caratteristiche Muratura Armata

Si sceglie di armare il pannello murario con la seguente armature:


Concentrata
Verticale Orizzontale
Diametro =  16; Diametro =  16;
Numero = 2; Numero = 0;
Passo = 5 cm; Passo = 5 cm;
Copriferro = 5,0 cm. Copriferro = 5,0 cm.
Tale armatura viene posizionata agli estremi (iniziale e finale) Tale armatura viene posizionata in testa ed al piede delle fasce
del muro (armatura A Figura 5.3). per cui non entra in gioco nel calcolo del maschio murario.

Diffusa
Verticale Orizzontale
Diametro =  8; Diametro =  8;
Passo = 15 cm. Numero = 2;
Passo = 15 cm.
Tale armatura (se presente) viene disposta lungo l’asse del
muro ed funzione della lunghezza del blocco (fori presenti nel Tale armatura (se presente) viene disposta lungo l’altezza del
muro - armatura C Figura 5.3). muro ed è funzione dell’altezza del blocco (armatura D Figura
5.4).

101
Figura 5.3: armatura (concentrata e diffusa) verticale Figura 5.4: armatura (concentrata e diffusa) orizzontale

Viene creata una sezione in cui si considera l' ESATTA disposizione delle armature verticali/orizzontali ( Figura
5.5).

Figura 5.5: sezione resistente

Tale sezione può essere sollecitata NEL PIANO e FUORI PIANO.


Le verifiche (basate sul calcolo del Momento Ultimo) vengono effettuate separatamente (Nel Piano e Fuori
Piano) per i Momenti di segno positivo e di segno negativo e comunque riportando il coefficiente di sicurezza
minimo riscontrato fra tutte.
Il procedimento di calcolo dei momenti resistenti ultimi (nel piano e fuori piano) è molto simile a quello
adottato per sezioni soggette a pressoflessione retta costituite dall’unico materiale calcestruzzo armato.

102
Resistenze di calcolo
Tab. 5.1: resistenze Muratura e Acciaio
Muratura Acciaio
2 2
fck = fck = 6,96 N/mm ; fyk = 450 N/mm ;
mu = 2,50. s = 1,15;
 Resistenza a PressoFlessione f 450 N / mm 2
fyd  yk  = 391,30 N/mm2.
s 1,15
f ck 6,96 N / mm 2
f cd   = 2,37 N/mm2.
 mu 2,5

 Resistenza a Taglio
fvko = ftk = 0,30 N/mm2.

Verifica a Pressoflessione Fuori Piano (PFFP)


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_MU-Arm_FP.EDL.
Si carica il muro con una forza distribuita orizzontale di 2 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico
Permanente) applicata in testa al muro ed ortogonale al piano del muro (Figura 5.7).

Figura 5.6: vista - Maschi Figura 5.7: vista - Forze e Momenti (utente)

Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria (Figura 5.6), per cui di seguito si riportano i
risultati del calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (pressoflessione Fuori Piano) ottenuti
da EdiLus.

Sezione n.2[Arm] in mezzeria


Sezione in mezzeria CS 5,38
CC Carico Permanente VEd 0
N -15.560 NEd 20.228
MNP 0 MEd 15.010
MFP 11.546 NR -
TNP 0  -
MR 80.669
Risultati EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione Fuori Piano
sezione di mezzeria nella sezione di mezzeria

Poiché il momento ultimo (Mult) varia al variare dello sforzo normale centrato, per ogni combinazione di carico
esso deve essere ricalcolato (tale calcolo dipende dal segno del momento, a seconda del quale un betoncino
risulta teso e l’altro compresso).
Il diagramma di compressione viene assunto del tipo “stress-block” e viene portato in conto l’esatta posizione

103
delle armature.

- 1a combinazione ->G = 1.3 (sfavorevoli)


Nd  Ns  15560  1,3 = -20 228 N -> Mu,FP = MR = 80 699 Nm.
M2  Ms  11546  1,3 = 15010 Nm -> CS = 5,38

N.B. 5.1
Il peso del muro sulla sezione di mezzeria è pari a:
P  9000  3,85  1,50  0,30 = 15 593 N.

Il momento in mezzeria vale:


M2  Ms  2000  3,85  1,50 = 11 550 Nm

In EdiLus i valori di Nd (sforzo normale di progetto), Td (taglio di progetto) ed Md (momento di progetto) vengono ricavati per integrazione
delle tensioni, per cui risentono di un certo grado di approssimazione.
Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  15592N  1,30 = 20 271 N -> mentre ci risulta 20 228 N.
M2  Ms  11550Nm  1,30 = 15 015 Nm -> mentre ci risulta 15 010 Nm.

- 2a combinazione -> G = 1.0 (favorevoli)


Nd  Ns  15560  1,0 = -15 560 N -> Mu,FP = MR = 80 618 Nm
M2  Ms  11546  1,0 = 11 546 Nm -> CS = 6,98

N.B. 5.2
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  15592N  1,0 = 15 592 N -> mentre ci risulta 15 560 N.
M2  Ms  11550Nm  1,0 = 11 550 Nm -> mentre ci risulta 11 546 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

- Calcolo del Momento Ultimo Fuori Piano(Mu,FP) -


Il valore del Momento Ultimo Fuori Piano (Mu,FP) viene calcolato come per una sezione omogenea in c.a. ( Figura
5.8).

Figura 5.8: posizione asse neutro “Fuori Piano”

Le armature (verticali), distribuite lungo l’asse del muro, sono costituite da:
 armatura concentrata -> 2 + 2 16 (As,c = 804,2 mm2);
 armatura diffusa ->8 passo 15 cm (in totale 24 tondini -> As,d = 1206,4 mm2).
Si adotta il diagramma stress-block.

 Calcolo asse neutro


104
Ipotizzando la presenza di armature in fase elastica, applicando l’equazione di equilibrio alla traslazione:

0,80  Yn  L  fcd  A s ,c  s ,c  A s ,d  s ,d  Nd ,

la posizione dell’asse neutro dal lembo compresso, per la 1a combinazione di carico (Nd = 20228 N), vale:
Yn = 0,1010 m.

Pertanto, tutte le armature risultano tese.


Il momento ultimo (Mu,FP) si ottiene come somma dei seguenti contributi:
Mu,F P  Mu,M U  MA s,c  MA s,d .

I contributi al momento, calcolati rispetto al baricentro (G) del MURO, risultano essere:

 Momento ultimo muratura (Mu,MU)

t Y   0,1010 
Mu,M U  0,80  Yn  t  fcd    0,80  n   0,80  0,1010  3,85  2366640   0,15  0,80  =
 2 2   2 
= 80 689 Nm

 Momento ultimo armatura (MAs,c e MAs,d)


Poiché TUTTE le armature sono disposte lungo l’asse del muro (asse baricentrico), il loro contributo al
momento, calcolati rispetto al baricentro (G) del MURO, risultano essere nulli.

MAs,c = MAs,d = 0 Nm.

 Momento ultimo Fuori Piano (Mu,FP)


Quindi:
Mu,F P  Mu,M U  MA s,c  MA s,d = 80689 + 0 + 0 = 80 689 Nm.

 Coefficiente di Sicurezza Fuori Piano (CSFP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
Mu,F P 80689
CSF P   = 5,38.
Ms 15010

Verifica a Pressoflessione Nel Piano (PFNP)


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_MU-Arm_NP.EDL.
Si carica il muro con una forza distribuita orizzontale di 2 000 N/m (Condizioni di Carico -> Carico
Permanente) applicata in testa al muro e contenuta nel piano del muro ( Figura 5.10).

105
Figura 5.9: vista - Maschi Figura 5.10: vista - Forze e Momenti (utente)

Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria (Figura 5.9), per cui di seguito si riportano i
risultati del calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (pressoflessione Nel Piano) ottenuti
da EdiLus.
Sezione in mezzeria Sezione n.2[Arm] in mezzeria
CC Carico Permanente CS 92,37
N -15.279 VEd -10.003
MNP -11.516 NEd 19.863
MFP 0 MEd -14.971
TNP -7.695 MR 1.382.863
Risultati EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati EdiLus della verifica a Pressoflessione Nel Piano
sezione di mezzeria nella sezione di mezzeria

Le considerazioni fatte nel caso precedente (Fuori Piano) continuano a valere anche nel presente caso (Nel
Piano), con la differenza che, questa volta, viene interessata anche parte della muratura.

- 1a combinazione -> G = 1.3 (sfavorevoli)


Nd  Ns  15279  1,3 = -19 863 N -> Mu,NP = MR = 1 382 863 Nm
M3  Ms  11516  1,3 = 14 971 Nm -> CS = 92,37

N.B. 5.3
Il peso del muro sulla sezione di mezzeria è pari a:
P  9000  3,85  1,50  0,30 = 15 592 N.

Il momento in mezzeria vale:


M2  Ms  2000  3,85  1,50 = 11 550 Nm.

In EdiLus i valori di Nd (sforzo normale di progetto), Td (taglio di progetto) ed Md (momento di progetto) vengono ricavati per integrazione
delle tensioni, per cui risentono di un certo grado di approssimazione.
Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  15592Nm  1,30 = 20 269 N -> mentre ci risulta 19 863 N.
M3  Ms  11550Nm  1,30 = 15 015 Nm -> mentre ci risulta 14 971 Nm.

- 2a combinazione ->G = 1.0 (favorevoli)


Nd  Ns  15279  1,0 = -15 279 N -> Mu,NP = MR = 1 376 699 Nm.
M3  Ms  11516  1,0 = 11 516 Nm -> CS = 119,55.

106
N.B. 5.4
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  15592Nm  1,0 = 15 592 N -> mentre ci risulta 15 279 N.
M3  Ms  11550Nm  1,0 = 11 550 Nm -> mentre ci risulta 11 516 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

- Calcolo del Momento Ultimo Nel Piano(Mu,NP) -


Il valore del momento ultimo Nel Piano (Mu,NP) viene calcolato come per una sezione omogenea in c.a. ( Figura
5.11).

Figura 5.11: posizione asse neutro “Nel Piano”


 Calcolo asse neutro
Ipotizzando la presenza di armature in fase elastica, considerando la posizione effettiva dei tondini ->
applicando l’equazione di equilibrio alla traslazione:
k n
0,80  X n  t  fcd  A
i1
s ,sup, i   s ,sup, i  A
j1
s ,inf, j   s ,inf, j  Nd ,

la posizione dell’asse neutro dal lembo compresso, per la 1a combinazione di carico (Nd = 41795 N), vale:
Xn = 0,63264 m.

Il momento ultimo (Mult,NP) si ottiene come somma dei seguenti contributi:


Mu,N P  Mu,M U  MA s,inf  MA s,sup .

I contributi al momento, calcolati rispetto al baricentro (G) del MURO, risultano essere:

 Momento ultimo muratura (Mu,MU)


L X   3,85 0,63264 
Mu,M U  0,80  X n  t  fcd    0,80  n   0,80  0,63264  0,30  2366640    0,80  =
2 2   2 2 
= 600 731 Nm.

 Momento ultimo armatura (MAs,sup e MAs,inf)


Tab. 5.2: area e modulo elastico normale della armature
As,i Es
As,c,1 = … = As,c,4 0,0002011 [m2] Es = 210 000 000 000 [N/m2]
As,d,1 = … = As,d,24 0,0000503 [m2] Es = 210 000 000 000 [N/m2]

LEGENDA
As,c,i: area della singola armatura concentrata; Grigio -> armature compresse;
As,d,i: area delle singola armatura diffusa; Arancio -> armature tese.
Es: modulo elastico normale.

107
Tab. 5.3: deformazioni e tensioni nelle armature
s,i s,i
s,c,1 0,00322 [--] s,c,1 391 304 348 [N/m2]
s,c,2 0,00295 [--] s,c,2 391 304.348 [N/m2]
s,d,1 0,00239 [--] s,d,1 391 304 348 [N/m2]
s,d,2 0,00156 [--] s,d,2 328 372 887 [N/m2]
s,d,3 0,00073 [--] s,d,3 154 104 124 [N/m2]
s,d,4 0,00010 [--] s,d,4 20 164 639 [N/m2]
s,d,5 0,00093 [--] s,d,5 194.433 401 [N/m2]
s,d,6 0,00176 [--] s,d,6 368.702 164 [N/m2]
s,d,7 0,00259 [--] s,d,7 391.304 348 [N/m2]
s,d,8 0,00342 [--] s,d,8 391.304 348 [N/m2]
s,d,9 0,00425 [--] s,d,9 391.304 348 [N/m2]
s,d,10 0,00508 [--] s,d,10 391 304 348 [N/m2]
s,d,11 0,00590 [--] s,d,11 391 304 348 [N/m2]
s,d,12 0,00673 [--] s,d,12 391 304 348 [N/m2]
s,d,13 0,00756 [--] s,d,13 391 304 348 [N/m2]
s,d,14 0,00839 [--] s,d,14 391 304 348 [N/m2]
s,d,15 0,00922 [--] s,d,15 391 304 348 [N/m2]
s,d,16 0,01005 [--] s,d,16 391 304 348 [N/m2]
s,d,17 0,01088 [--] s,d,17 391 304 348 [N/m2]
s,d,18 0,01171 [--] s,d,18 391 304 348 [N/m2]
s,d,19 0,01254 [--] s,d,19 391 304 348 [N/m2]
s,d,20 0,01337 [--] s,d,20 391 304 348 [N/m2]
s,d,21 0,01420 [--] s,d,21 391 304 348 [N/m2]
s,d,22 0,01503 [--] s,d,22 391 304 348 [N/m2]
s,d,23 0,01586 [--] s,d,23 391 304 348 [N/m2]
s,d,24 0,01669 [--] s,d,24 391 304 348 [N/m2]
s,c,3 0,01725 [--] d,c,3 391 304 348 [N/m2]
s,c,4 0,01752 [--] d,c,4 391 304 348 [N/m2]

LEGENDA
s,c,i: deformazione delle armature concentrate; s,d,i: tensione nelle armature diffuse;
s,d,i: deformazione delle armature diffuse; Grigio -> armature compresse;
s,c,i: tensione nelle armature concentrate. Arancio -> armature tese.
Tab. 5.4: distanza dal baricentro e momenti ultimi delle armature
ds,i,G Ms,i
ds,c,1,G -1,875 [m] Ms,sup,1 -147.518 [Nm]
ds,c,2,G -1,825 [m] Ms,sup,2 -143.584 [Nm]
ds,d,1,G -1,725 [m] Ms,sup,3 -33.929 [Nm]
ds,d,2,G -1,575 [m] Ms,sup,4 -25.997 [Nm]
ds,d,3,G -1,425 [m] Ms,sup,5 -11.038 [Nm] Ms,sup,tot 362 067 [Nm]
ds,d,4,G -1,275 [m] Ms,inf,6 1.292 [Nm]
ds,d,5,G -1,125 [m] Ms,inf,7 10.995 [Nm]
ds,d,5,G -0,975 [m] Ms,inf,8 18.070 [Nm]
ds,d,7,G -0,825 [m] Ms,inf,9 16.227 [Nm]
ds,d,8,G -0,675 [m] Ms,inf,10 13.277 [Nm]
ds,d,9,G -0,525 [m] Ms,inf,11 10.326 [Nm]
ds,d,10,G -0,375 [m] Ms,inf,12 7.376 [Nm]
ds,d,11,G -0,225 [m] Ms,inf,13 4.426 [Nm]
ds,d,12,G -0,075 [m] Ms,inf,14 1.475 [Nm]
ds,d,13,G 0,075 [m] Ms,inf,15 -1.475 [Nm]
ds,d,14,G 0,225 [m] Ms,inf,16 -4.426 [Nm]
ds,d,15,G 0,375 [m] Ms,inf,17 -7.376 [Nm]
ds,d,16,G 0,525 [m] Ms,inf,18 -10.326 [Nm]
ds,d,17,G 0,675 [m] Ms,inf,19 -13.277 [Nm]
ds,d,18,G 0,825 [m] Ms,inf,20 -16.227 [Nm]
ds,d,19,G 0,975 [m] Ms,inf,21 -19.177 [Nm]
ds,d,20,G 1,125 [m] Ms,inf,22 -22.128 [Nm]
ds,d,21,G 1,275 [m] Ms,inf,23 -25.078 [Nm]
ds,d,22,G 1,425 [m] Ms,inf,24 -28.028 [Nm]
ds,d,23,G 1,575 [m] Ms,inf,25 -30.979 [Nm]
ds,d,24,G 1,725 [m] Ms,inf,26 -33.929 [Nm]
ds,c,3,G 1,825 [m] Ms,inf,27 -143.584 [Nm]
ds,c,4,G 1,875 [m] Ms,inf,28 -147.518 [Nm] Ms,inf,tot 420 065 [Nm]

108
LEGENDA
ds,i,G: distanza delle armature da baricentro della sezione Grigio -> armature compresse
Ms,i: momenti ultimi nelle armature Arancio -> armature tese
Ms,sup,tot: momento ultimo TOTALE delle armature compresse Ms,inf,tot: momento ultimo TOTALE delle armature tese

Quindi

 M
5 5
MA s,inf  s ,inf,i ds ,inf,i,G  A s,inf,i = 362 067 Nm;
1 1

  
28 28
MA s,sup s ,sup,i ds ,sup,i,G MA s,sup,i = 420 065 Nm.
6 6

 Momento ultimo Nel Piano (Mu,NP)


Pertanto:
Mu,N P  Mu,M U  MA s,inf  MA s,sup = 600 731 + 362 067 + 420 065 = 1 382 863 Nm.

 Coefficiente di Sicurezza Nel Piano (CSNP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
Mult ,NP 1382863
CSNP   = 92,37.
Ms 14971

Verifica a Taglio Nel Piano (TNP)


Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validaz_MU-Arm_NP.EDL.
Si considera lo stesso schema statico visto per la verifica a PFNP (muro con una forza distribuita orizzontale di
2 000 N/m applicata in testa al muro e contenuta nel piano del muro - Figura 5.10).
Per il calcolo/verifica si fa riferimento alla sezione di mezzeria, per cui di seguito si riportano i risultati del
calcolo in termini di sollecitazioni (caratteristiche) e di verifica (Taglio Nel Piano) ottenuti da EdiLus.
Sezione n.2[Arm] in mezzeria
Sezione in mezzeria CS 50,43
CC Carico Permanente VEd 10.003
N -15.279 NEd 19.863
MNP -11.516 MEd -14.971
MFP 0 Vt,c 651.024
TNP -7.695 Vt,M 95.683
Vt,S 408.846
Risultati EdiLus delle sollecitazioni caratteristiche nella Risultati EdiLus della Verifica a Taglio Nel Piano nella
sezione di mezzeria sezione di mezzeria

Il taglio sollecitante sulla sezione di verifica è dato da:


N
Td  Tnp  2000  3,85m = 7 700 N.
m
Le considerazioni fatte nei casi precedenti (Fuori Piano e Nel Piano) continuano a valere anche nel presente
caso.
- 1a combinazione -> G = 1.3 (sfavorevoli)
Nd  Ns  15279  1,30 = -19 863 N.
Td  Ts  7695  1,30 = -10 003 N. -> TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C)= 504 529 N.
Md  Ms  11516  1,30 = -14 971 Nm. -> CS = 50,43.

N.B. 5.5
Le sollecitazioni di progetto (Nd, Td e Md) vengono ricavate per integrazione delle tensioni, per cui risentono di un certo grado di
approssimazione. Infatti, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  15592N  1,3 = 20 269 N -> mentre ci risulta 19 863 N.
Td  Ts  7700N  1,3 = 11 010 N -> mentre ci risulta 10 004 N.

109
M3  Ms  11550Nm  1,3 = 15 015 Nm -> mentre ci risulta 14 971 Nm.

- 2a combinazione -> G = 1.0 (favorevoli)


Nd  Ns  15279  1,00 = 15 279 N.
Td  Ts  7695  1,00 = 7 695 N -> TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C)= 504 034 N.
Md  Ms  11516  1,00 = 11 516 Nm -> CS = 65,50.

N.B. 5.6
Per quanto esposto precedentemente, sarebbe dovuto essere:
Nd  Ns  15592N  1,0 = 15 592 N -> mentre ci risulta 15 279 N.
Td  Ts  7700N  1,0 = 7 700 N -> mentre ci risulta 7 695 N.
M3  Ms  11550Nm  1,0 = 11 550 Nm -> mentre ci risulta 11 516 Nm.

Come si vede la 1a combinazione di carico è quella più sfavorevole; i dettagli di calcolo seguenti si riferiscono
ad essa.

- Calcolo della resistenza a Taglio (Vt) -


La resistenza a taglio (Vt) è calcolata come somma dei contributi della muratura (V t,M) e dell’armatura (Vt,S),
secondo le relazioni seguenti:
Vt  Vt ,M  Vt ,S .

Figura 5.12: posizione asse neutro “Nel Piano”

-- Calcolo contributo Muratura (Vt,M) --


Il contributo a taglio della muratura (Vt,M) è dato dalla seguente relazione:
Vt ,M  d  t  f v d.

dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
t = spessore della parete “muraria”;
fvd = fvk/M: resistenza di progetto a taglio.
Nel caso in esame:
 distanza dal lembo compresso (d)
Tale distanza (Figura 5.12) è data da:

d
 ds ,i, tese  A s ,i, tese   3787,50 = 259,83 cm = 2,5983 m.
 A s ,i, tese 14,58
dove:
ds,i,tese: distanza dal lembo compresso dell’armatura verticale (concentrare e diffuse) TESA;
As,i,tese = area dell’armatura verticale (concentrare e diffuse) TESA.
110
Nella
Tab. 5.5 si riportano i parametri utili per il calcolo:
Tab. 5.5:Valori per il calcolo di “d”
TIPO ds,i s,i As,i J = ds,ixAs,i
Armatura [cm] [mm] [cm2] [cm3]
C1 -- -- -- --
C2 -- -- -- --
D1 -- -- -- --
D2 -- -- -- --
D3 -- -- -- --
D4 65,00 8 0,503 32,67
D5 80,00 8 0,503 40,21
D6 95,00 8 0,503 47,75
D7 110,00 8 0,503 55,29
D8 125,00 8 0,503 62,83
D9 140,00 8 0,503 70,37
D10 155,00 8 0,503 77,91
D11 170,00 8 0,503 85,45
D12 185,00 8 0,503 92,99
D13 200,00 8 0,503 100,53
D14 215,00 8 0,503 108,07
D15 230,00 8 0,503 115,61
D16 245,00 8 0,503 123,15
D17 260,00 8 0,503 130,69
D18 275,00 8 0,503 138,23
D19 290,00 8 0,503 145,77
D20 305,00 8 0,503 153,31
D21 320,00 8 0,503 160,85
D22 335,00 8 0,503 168,39
D23 350,00 8 0,503 175,93
D24 365,00 8 0,503 183,47
C3 375,00 16 2,011 753,98
C4 380,00 16 2,011 764,04
14,577 3787,50

LEGENDA
TIPO armatura: C = Concentrata; D = Diffusa; Ji: momento statico delle armature;
ds,i: distanza dal lembo compresso delle armature verticali(concentrate/diffuse); Grigio -> armature compresse;
s,i: diametro delle armature verticali (concentrate/diffuse); Arancio -> armature tese.
As,i: area dell’i-esima armatura (concentrate/diffuse).

 spessore della parete “muraria” (t)


t = 0,30 m = 30 cm.

 resistenza di progetto a taglio della parete “muraria” (fvd)


Tale valore è pari a:
fv k f  0,4  n 0,300  0,4  0,017 0,307
fv d   v ko   = 0,123 N/mm2.
 mu  mu 2,5 2,5
dove:
fvko = resistenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale della parete “muraria”, pari a:
fvko = ftk = resistenza caratteristica a trazione della muratura = 0,300 N/mm2;
N
n  = tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti sulla sezione di verifica =
AM
= 0,017 N/mm2.
N = sforzo normale sulla sezione di verifica dovuto ai carichi verticali agenti =19863 N;
AM = area della parete “muraria” = L  t  3,85 m  0,30 m = 1,155 m2 = 11550 cm2 = 1155000 mm2.

Pertanto, il contributo a taglio della muratura (Vt,M) è dato da:


111
Vt ,M  d  t  f v d = 95683 N.
Tab. 5.6: tabella riassuntiva dei parametri per il calcolo di Vt,M
d t fvd Vt,M
[mm] [mm] [N/mm2] [N]
2598,3 300 0,123 95 683

-- Calcolo contributo Armatura (Vt,S) --


Il contributo a taglio dell’armatura (Vt,S) è dato dalla seguente relazione:
0,6  d  A sw  f y d
Vt ,S  .
s
dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
Asw = area dell’armatura a taglio disposta in direzione parallela alla forza di taglio, con passo s, misurato
ortogonalmente alla direzione della forza di taglio;
fyd = tensione di snervamento di calcolo dell’acciaio;
s = distanza tra i livelli di armatura.
Nel caso in esame:
 distanza dal lembo compresso (d)
Come visto in precedenza, tale distanza vale: d = 2,5983 m = 259,83 cm = 2 598,3 mm.

 Area a taglio (Asw)


Tale valore, relativo all’armatura orizzontale (diffusa), è:
   2     82 
A sw  ns ,D,O     2  = 100,53 mm2.
  4 
 4   
dove:
ns,D,O = numero di barre di armature Diffusa Orizzontale;
 = diametro dell’armature Diffusa Orizzontale.

 Tensione di snervamento dell’acciaio (fyd)


Utilizzando un acciaio B450C risulta:
fy k 450
fy d   = 391,30 N/mm2.
S 1,15

 distanza tra i lembi di armature (s)


Tale valore corrisponde al passo dell’armatura orizzontale del betoncino: s = 0,15 m = 15 cm = 150 mm.

Pertanto, il contributo a taglio dell’armatura (Vt,S) è dato da:


0,6  d  A sw  f y d
Vt ,S  = 408 846 N.
s

112
Tab. 5.7: tabella riassuntiva dei parametri per il calcolo di Vt,S
d Asw fyd s Vt,S
[mm] [mm2] [N/mm2] [mm] [N]
2598,3 100,53 391,30 150 408 846

Quindi, la resistenza a taglio (Vt) vale:


Vt  Vt ,M  Vt ,S = 95683 N + 408 846 N = 504 529 N.

- Calcolo Taglio “Limite” (Vt,C) -


Deve essere altresì verificato che il taglio agente non superi il seguente valore:
Vt ,C  0,3  d  t  fd ,

dove:
d = distanza tra il lembo compresso e il baricentro dell’armatura tesa;
t = spessore della parete “muraria”;
fd = resistenza di progetto a compressione della muratura.
Nel caso in esame:
 distanza dal lembo compresso (d)
Come visto in precedenza, tale distanza vale: d = 2,5983 m = 259,83 cm = 2 598,3 mm.

 spessore della parete “muraria” (t)


t = 0,30 m = 30 cm = 300 mm.

 resistenza di progetto a compressione della parete “muraria” (fd = Fmedia)


Tale valore è pari a:

fd  Fmedia  fcd = 2,784 N/mm2;


con:
fck 6,96
fcd = resistenza a compressione della muratura =  = 2,784 N/mm2;
2,5 2,5
Pertanto, il taglio “limite”(Vt,C) è pari a:
Vt ,C  0,3  d  t  fd = 651 024 N.

Tab. 5.8: tabella riassuntiva dei parametri per il calcolo di Vt,C


d t fd Vt,C
[mm] [mm] [N/mm2] [N]
2598,3 300 2,784 651 024

- Calcolo della Taglio Resistente (TR) -


Quindi, il taglio resistente (TR) della muratura armata è:
TR = min(Vt,M + Vt,S; Vt,C) = 504 529 N.

 Coefficiente di Sicurezza (CSTNP)


Il coefficiente di sicurezza vale:
TR 504529
CS T N P   = 50,43.
Ts 10004

113
6 (MU) - Test di Validazione n.6 (Ribaltamento)
Titolo: Verifica a Ribaltamento.
Il file di EdiLus (MU) è: MU_Verifica_Ribaltamento.EDL.

Dati
- Muro -
Si espone di seguito il procedimento di calcolo adottato per la verifica a ribaltamento su un singolo
muro/facciata avente le seguenti caratteristiche:
 Lunghezza (L) = 5,00 m;
 Altezza (H) = 3,00 m;
 Spessore (t) = 0,30 m;
 Materiale = “Muratura a conci di pietra tenera (tufo, ecc.)”;
 Peso specifico (mu) = 16000 N/m3;
 Peso muro/facciata (W) = 0,30  3,00  5,00  16000 = 72000 N.

Figura 6.1: vista - “Editor 3D”


- Parametri Sismici -
Il calcolo è stato svolto con il DM 2008 in analisi statica, per i seguenti dati sismici:
Tab. 6.1: parametri Edificio
Classe Vita Nominale Periodo di Riferimento Tipo Terreno
[-] [anni] [anni] [-]
2 50 50 A

Tab. 6.2: coordinate Geografiche (datum ED50)


Provincia Comune Latitudine Longitudine Altitudine
Avellino Avellino 14.7925 40.9155555555556 348

Tab. 6.3: parametri Sismici

Stato Limite
Tr ag/g F0 T*C SS CC ST  
[anni] [-] [-] [s] [-] [-] [-] [-] [-]
Stato Limite Operatività 30 0,0528 2,344 0,282 1,000 1,000
Stato Limite Danno 50 0,0694 2,321 0,310 1,000 1,000
1,00 5,00 1,00
Stato Limite Salvaguardia Vita 475 0,1934 2,372 0,368 1,000 1,000
Stato Limite Prevenzione Collasso 975 0,2495 2,432 0,378 1,000 1,000

Legenda:
Tr: periodo di ritorno dell’azione sismica; SS: coefficiente di amplificazione stratigrafica;
ag/g: accelerazione orizzontale massima del terreno; CC: coefficiente di amplificazione di TC;
F0: valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in ST: coefficiente di amplificazione topografica;
accelerazione orizzontale; : coefficiente viscoso equivalente;
T*C: periodo di ritorno del tratto a velocità costante dello spettro in : fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di
accelerazione orizzontale; smorzamento viscosi convenzionali diversi dal 5%.

- Modellazione -
Per simulare la “mesh” del muro fatta dal programma il muro viene studiato come somma di 4 tratti (Figura
6.2).

114
t

Tratto 4

H/4
W4 G4
Gx,4
W4 G4

W4
W4

H/4
Tratto 3

W3 G3
Gx,3
W3 G3

W3
H

W3

7H/8
H/4
Tratto 2

W2 G2
W2 G2 Gx,2
5H/8

W2
 
W2
3H/8
Tratto 1

H/4

W1 G1
W 1 G1 Gx,1
H/8

W1
W1

O O O

Gv,i

Figura 6.2: discretizzazione muro e cinematismi lungo X/Y

Moltiplicatore di collasso (o)


Applicando il teorema dei lavori virtuali sul muro in esame, risulta:
 H 3H 5 H 7 H  t t t t
 o   W1     W2     W3     W4      W1     W2     W3     W4   
 8 8 8 8  2 2 2 2

Essendo W1 = W2 = W3 = W4 =W/4, risulta:


W H W 3H W 5H W 7 H  W t W t W t W t
 o                           
4 8 4 8 4 8 4 8  4 2 4 2 4 2 4 2

H 3 H 5 H 7 H t t t t Facciata 1
 o           
8 8 8 8  2 2 2 2 Verifica 1
CSSLV 0,92
H t H
  o   1  3  5  7  4    o   16  2  t  CSSLD 1,25
8 2 8 MEd 107.811
t 0.30m Mstbl 10.781
  o  2  H  2  t  o   = 0,10. 0 0,10
H 3.00m a0,SLV 1,08
a0,SLD 0,79
Quindi:
a*0 0,99
 = 0,10. e* 0,735
Dis0 0,00
M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di 0
115
Massa Partecipante (M*)
La massa partecipante è data da:

M* 
 W  G  i x ,i
2

.
g   W  G 
2
i x ,i

Nel caso in esame:


2
 H 3H 5 H 7 H
 W  G i x ,i
2
  W1   W2 
 8 8
 W3 
8
 W4  
8 
M*  
g   W  G 
2
 H
2 2
 3H
2
 5 H  7 H
2
i x ,i
g  W1

    W2
8
 
 8 
  W3  
 8 
  W4  
 8 
 


Essendo W1 = W2 = W3 = W4 =W/4, risulta:


2 2 Facciata 1
 W  H
     
 4  8
 1  3  5  72 W
 16 2
256  W
Verifica 1
M*   4  
CSSLV 0,92

 1  3 
2 CSSLD 1,25
W H g  84 336  g
 5  7 
2 2 2
g    MEd 107.811
4  8  Mstbl 10.781
0 0,10
16  W 16  W 16  72000N Ns 2 a0,SLV 1,08
    5592 =.
21  g 21  g 21  9,81m / s 2 m a0,SLD 0,79
a*0 0,99
Quindi: e* 0,735
Dis0 0,00
M* = 5 592 Ns2/m. M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di M*

Frazione di Massa Partecipante (e*)


La frazione di massa partecipante è data da: Facciata 1
Verifica 1
* g  M* CSSLV 0,92
e  .
W i
CSSLD
MEd
1,25
107.811
Mstbl 10.781
Nel caso in esame: 0 0,10
16  W 16  W a0,SLV 1,08
* g g a0,SLD 0,79
gM 21  g 21  g 16
e*      0,762 . a*0 0,99
 i
W W1  W2  W 3  W4 W 21 e* 0,735
Dis0 0,00
Quindi: M* 5.385
X: 0,15
e* = 0,762. dG
Y 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di e*

116
Accelerazione spettrale di Attivazione del Meccanismo (a*0)
L’accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo è data da: Facciata 1

W
Verifica 1
o  CSSLV 0,92
a*o  i
. CSSLD 1,25
M*  FC
MEd 107.811
Nel caso in esame: Mstbl 10.781
0 0,10
o   Wi o  g o  g 21 0.1  g a0,SLV 1,08
a*o      = a0,SLD 0,79
*
M  FC *
e  1,35 16 16 1,35
 1,35 a*0 0,99
21 e* 0,735
= 0,954 m/s2. Dis0 0,00
M* 5.385
Quindi: X: 0,15
dG
Y: 1,50
a*o = 0,954 m/s2. U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di a*0

Periodo di riferimento (T1)


Occorre valutare anche il periodo fondamentale proprio di vibrazione.
Essendo il calcolo in Analisi Statica, vale:

T1  C1  H3 / 4  0,050  (3,00m) 3 / 4 = 0,114.

H = 3,00 m (altezza della costruzione dal piano di fondazione);


C1 = 0,050 (costruzioni con qualsiasi altro tipo di struttura -> diverse da telai in CA/AC).

Accelerazione di picco della domanda sismica (a0)


- Stato limite di salvaguardia della vita (SLV) -
Con riferimento al § C8A.4.2.3 (Verifiche di sicurezza) della circolare 02 febbraio 2009 n. 617, si calcolano le
accelerazione di attivazione del meccanismo allo SLV come:


a0,S LV  max a0,1,S LV ; a0,2,S LV , con: 
Tab. 6.4: accelerazione di picco della domanda sismica (a0) allo SLV
S (eS LV) ( T1 )  (Z)  
a0 ,2,S LV 
q
con:
S (eS LV) ( T1 ) = spettro elastico calcolato per il periodo T1 (con i
a g (PV R)  S
a 0 ,1,S LV  parametri dello SLV);
q (Z) = è il primo modo di vibrazione nella direzione considerata,
con: normalizzato ad uno in sommità all’edificio; in assenza di
a g (PVR )  a g (SLV ) = accelerazione allo SLV (NTC § 3.2); valutazioni più accurate può essere assunto pari a Z/H, con:
H = altezza della struttura rispetto alle fondazioni;
S  S (SSLV )  S T = definito al § 3.2.3.2.1 delle NTC; Z = ZG,i = quota, rispetto alla fondazione, del baricentro
q = fattore di struttura (assunto pari a 2). delle masse dei tratti in cui si possono formare le
cerniere.
 = coefficiente di partecipazione modale -> in assenza di
valutazioni più accurate può essere assunto pari a 3N/(2N+1)
(N numero di piani dell’edificio).
q = fattore di struttura (assunto pari a 2).

Essendo:

117
Tab. 6.5: periodi allo SLV

TB(SLV) TC(SLV) TD(SLV)


[s] [s] [s]
0,123 0,368 2,3724

Quindi essendo T1 < TB:


 T 1  T1 
S (eSLV) ( T1 )  a (gSLV)  S    Fo(SLV)   (SLV
1
  1  (SLV  =
 TB )
  Fo(SLV)  TB ) 
  
 0,114 1  0,114 
= 0,1934  g  1  1  2,372     1   
 0,123 1  2,372  0,123 
= 0,1934  g  1  1  2,372  0,9268  0,03085 = 4,310 m/s2;
Z 1,50m
 (Z )   = 0,50;
H 3,00m
3N 3 1
  = 1,00.
2  N  1 2  1  1
Quindi:
Tab. 6.6: valori dell’accelerazione di picco della domanda sismica (a0) allo SLV

a (gSLV )  S
0,1934  9,81  1  1 S (eS LV) ( T1 )  (Z)   4,310  0,5  1
a 0 ,1,SLV   a0,2,S LV  
q 2 q 2
2
a0,1,SLV = 0,949 m/s2 a0,2,SLV = 1,078 m/s

Facciata 1
Verifica 1
CSSLV 0,92
CSSLD 1,25
MEd 107.811
Mstbl 10.781
0 0,10
a0,SLV 1,08
a0,SLD 0,79
a*0 0,99
e* 0,735
Dis0 0,00
M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento - valore di a0,SLV

- Stato limite di danno (SLD) -


Con riferimento al § C8A.4.2.3 (Verifiche di sicurezza -> Stato limite di danno) della circolare 02 febbraio 2009
n. 617, si calcolano le accelerazione di attivazione del meccanismo allo SLD come:

 
a0,S LD  max a 0,1,S LD ; a0,2,S LD , con:

118
Tab. 6.7: accelerazione di picco della domanda sismica (a0) allo SLD

a0,2,S LD  S (eS LD) ( T1 )  (Z)  


con:
S (eS LD) ( T1 ) = spettro elastico calcolato per il periodo T1 (con i
parametri dello SLD);
a0,1,S LD  a g (PV R)  S (Z) = è il primo modo di vibrazione nella direzione considerata,
con: normalizzato ad uno in sommità all’edificio; in assenza di
a g (PVR )  a g (SLD ) = accelerazione allo SLD (NTC § 3.2); valutazioni più accurate può essere assunto pari a Z/H, con:
H = altezza della struttura rispetto alle fondazioni;
S  S (SSLD )  S T = definito al § 3.2.3.2.1 delle NTC. Z = ZG,i = quota, rispetto alla fondazione, del baricentro
delle masse dei tratti in cui si possono formare le
cerniere.
 = coefficiente di partecipazione modale -> in assenza di
valutazioni più accurate può essere assunto pari a 3N/(2N+1)
(N numero di piani dell’edificio).

Essendo:
Tab. 6.8: Periodi allo SLD

TB(SLD) TC(SLD) TD(SLD)


[s] [s] [s]
0,103 0,310 1,878

Quindi, essendo TB < T1 < TC:

S (eS LD) ( T1 )  a(gS LD)  S    F0(S LD)  0,0694  g  1  1  2,321  1,580 m/s2.

Z 1,50m
 (Z )   = 0,50;
H 3,00m
3N 3 1
  = 1,00.
2  N  1 2  1  1
Quindi:
Tab. 6.9: Valori dell’accelerazione di picco della domanda sismica (a0) allo SLD

a0,1,S LD  a(gS LD)  S  0,0694  9,81  1  1 a0,2,S LD  S (eS LD) ( T1 )  (Z)    1,580  0,5  1
a0,1,SLD = 0,681 m/s2 a0,2,SLD = 0,790 m/s2

Facciata 1
Verifica 1
CSSLV 0,92
CSSLD 1,25
MEd 107.811
Mstbl 10.781
0 0,10
a0,SLV 1,08
a0,SLD 0,79
a*0 0,99
e* 0,735
Dis0 0,00
M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento - valore di a0,SLD

119
Coefficiente di Sicurezza allo SLV (CSSLV)
Il coefficiente di sicurezza allo SLU è dato da: Facciata 1
Verifica 1
a *0 CSSLV 0,92
CS SLV  .
a 0,SLV CSSLD 1,25
MEd 107.811
Mstbl 10.781
Nel caso in esame, considerando il valore max della Tab. 6.6: 0 0,10
a*0 0,954 m / s 2 a0,SLV 1,08
CSS LV   = 0,89. a0,SLD 0,79
a 0 ,S LV 1,078m / s 2
a*0 0,99
Quindi: e* 0,735
Dis0 0,00
CSSLV = 0,89. M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di CSSLV

Coefficiente di Sicurezza allo SLD (CSSLD)


Il coefficiente di sicurezza allo SLU è dato da: Facciata 1
Verifica 1
a *0 CSSLV 0,92
CSSLD  .
a 0,SLD CSSLD 1,25
MEd 107.811
Mstbl 10.781
Nel caso in esame, considerando il valore max della Tab. 6.9: 0 0,10
a *0 0,954m / s 2 a0,SLV 1,08
CS SLD   = 1,21. a0,SLD 0,79
a 0,SLD 0,790m / s 2 a*0 0,99
Quindi: e* 0,735
Dis0 0,00
CSSLD = 1,21. M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di CSSLD
Angolo Ultimo (U)
L’angolo oltre il quale si attiva il meccanismo di RIBALTAMENTO, si ottiene ragionando sulle componenti dello
spostamento risultante (RG) del baricentro della Facciata/Muro su cui si attiva il cinematismo (vedi figura
seguente):
 V 
AngoloU    arctg G .

 O G 
Nel caso in esame:

 V   t /2  t  0.30m 


AngoloU    arctg G   arctg   arctg   arctg   6°.
 O G  H/2   H  3.00m 
Quindi:
u = 6°.

120
Facciata 1
Verifica 1
CSSLV 0,92
CSSLD 1,25
MEd 107.811
Mstbl 10.781
0 0,10
a0,SLV 1,08
a0,SLD 0,79
a*0 0,99
e* 0,735
Dis0 0,00
M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di U

Spostamento Ultimo (U)


Lo spostamento (U) oltre il quale si attiva il meccanismo di Facciata 1
RIBALTAMENTO è dato da: Verifica 1
CSSLV 0,92
U  G y  tan gu  CSSLD 1,25
MEd 07.811
Nel caso in esame: Mstbl 10.781
0 0,10
H 3,00m a0,SLV 1,08
U   tan g u    tan g(6)  0,15 m. a0,SLD 0,79
2 2
a*0 0,99
Quindi: e* 0,735
Dis0 0,00
u = 0,15 m. M* 5.385
X: 0,15
dG
Y: 1,50
U 6
U 0,15
Verifica NON soddisfatta
Risultati EdiLus della Verifica a Ribaltamento -
valore di U

121
7 (MU) - Test di Validazione n.7 (Spanciamento ed azioni sulle catene)
Titolo: Verifica a SPANCIAMENTO
Il file di EdiLus (MU) è: MU_Validazione_spnc.EDL.
Si espone di seguito il procedimento di calcolo adottato per la verifica “LOCALE” a SPANCIAMENTO della
facciata individuata nella Figura 7.1 e Figura 7.2.

Figura 7.1: vista -“Editor 3D” Figura 7.2: vista - “Facciate”

Dati
- Facciata -
La facciata in esame interessa due Piani/Livelli è presenta le caratteristiche riportate nella Tab. 7.1:
Tab. 7.1: caratteristiche facciata
Hm tm mur Zcatene LFac
Piano/Livello
[m] [m] [N/m3] [m] [m]
Piano I 3,00 0,40 16 000 2,40 1,00
Piano II 3,00 0,40 16 000 5,00 1,00

Legenda:
Hm: altezza del muro presente al piano i-esimo; Zcatene: quota, rispetto alle fondazioni, delle catene;
tm: spessore del muro presente al piano i-esimo; LFac: larghezza della striscia di facciata (N.B. 7.1).
mur: peso specifico della muratura presente al piano;

- Solai -
La facciata ai vari piani/livelli, è caricata ( direttamente) dai solai aventi le caratteristiche riportate nella Tab.
7.2:
Tab. 7.2: caratteristiche solai
Lsol QPerm QPNS QVar QNeve Amm
Piano/Livello
[m] [N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2] [SI/NO]
Piano I 4,90 2 800 2 360 2 000 0 NO
Piano II 4,90 2 800 2 360 2 000 0 NO

Legenda:
Lsol: lunghezza del solaio (interno-interno muri) all’i-esimo piano; QVar: aliquota dei carichi Variabili all’i-esimo piano;
QPerm: aliquota dei carichi Permanenti all’i-esimo piano; QNeve: aliquota del carico da Neve all’i-esimo piano;
QPNS: aliquota dei carichi Permanenti NON Strutturali all’i-esimo Amm: indica solaio ammorsato (SI) o NON ammorsato (NO).
piano;

122
- Parametri Sismici -
I parametri utilizzati nel calcolo sono:
Tab. 7.3: parametri Edificio
Classe Vita Nominale Periodo di Riferimento Tipo Terreno
[-] [anni] [anni] [-]
2 50 50 C

Tab. 7.4: coordinate Geografiche (datum ED50)


Provincia Comune Latitudine Longitudine Altitudine
Avellino Avellino 14.7925 40.9155555555556 348

Tab. 7.5: parametri Sismici

Stato Limite
Tr ag/g F0 T*C SS CC ST  
[anni] [-] [-] [s] [-] [-] [-] [-] [-]
Stato Limite Operatività 30 0,0528 2,344 0,280 1,500 1,602
Stato Limite Danno 50 0,0694 2,321 0,309 1,500 1,551
1,00 5,00 1,00
Stato Limite Salvaguardia Vita 475 0,1934 2,372 0,402 1,425 1,465
Stato Limite Prevenzione Collasso 975 0,2495 2,432 0,423 1,336 1,452

Legenda:
Tr: periodo di ritorno dell’azione sismica; SS: coefficiente di amplificazione stratigrafica;
ag/g: accelerazione orizzontale massima del terreno; CC: coefficiente di amplificazione di TC;
F0: valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in ST: coefficiente di amplificazione topografica;
accelerazione orizzontale; : coefficiente viscoso equivalente;
T*C: periodo di ritorno del tratto a velocità costante dello spettro in : fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di
accelerazione orizzontale; smorzamento viscosi convenzionali diversi dal 5%.

Schema di Calcolo
Nella verifica a spanciamento (rottura interna) si ipotizza la formazione, ad una data quota, di una cerniera
orizzontale e si calcola l'accelerazione orizzontale (a*0) che attiva il meccanismo.
La cerniera può formarsi, tra due vincoli, ad una quota indefinita, per cui occorre procedere per tentativi.
Nel caso in esame, non essendo i solai ammorsati (carrelli ad asse verticale nei punti C ed E - Figura 7.3), i
vincoli sono rappresentati dalle catene ( incastri nei punti B ed D - Figura 7.3), e lo schema di calcolo esaminato
è quello riportato nella figura 7.4.
Praticamente, si individuano due tratti della muratura ( Tratto I = A-B e Tratto II = B-D - Figura 7.3) in cui è
possibile il formarsi del meccanismo (formazione di cerniere).

N.B. 7.1
I calcoli sono riferiti a una larghezza (striscia) unitaria in senso ortogonale al foglio - (Figura 7.2).

123
6,00 Psup,IV
E
solaio NON ammorsato

Sub IV (D-E)
Gs,IV

5,00 Psup,III D
CD
catena

CII,4

Sub III (C-D)


CII,3 Gs,III
Tratto II - (B-D)

CII,2
GII

3,00 Psup,II
C
CC

6,00
solaio NON ammorsato

Sub II (B-C)
5,50
Gs,II
2,40 Psup,I B

5,00
CB B
catena
4,00
C4
3,33

C3 3,00
Tratto I (A-B)

2,70

Sub I (A-B)

GI = Gs,I
2,40

C2
1,20

1,20

C1

0,00 A
CA
t
ZG,i dGS,i dPi
Figura 7.3: schema di calcolo della facciata

Carichi
Con riferimento alla Figura 7.3, procedendo dal basso verso l'alto, lo schema di calcolo può essere suddiviso nei
quattro “Sub Tratti” che presentano i carichi riportati nelle successive tabelle:

- Muri Sub Tratti -


I muri che costituiscono i vari tratti presentano i seguenti pesi:
Tab. 7.6: pesi muri dei Sub Tratti della facciata
Sub hm,sub tm,sub LFac mur Psub ,i  h m,sub  t m,sub  L Fac   mur
Tratto [m] [m] [m] [N/m3] [N]
I 2,40 0,40 1,00 16 000 2,40  0,40  1,00  16000 = 15 360
II 0,60 0,40 1,00 16 000 0,60  0,40  1,00  16000 = 3 840
III 2,00 0,40 1,00 16 000 2,60  0,40  1,00  16000 = 12 800
IV 1,00 0,40 1,00 16 000 1,00  0,40  1,00  16000 = 6 400

Legenda:
hm,sub: altezza muro del Sub Tratto i-esimo; mur: peso specifico muratura del Sub Tratto i-esimo;
tm,sub: spessore muro del Sub Tratto i-esimo; Psub,i: peso del muro del Sub Tratto i-esimo.
LFac: larghezza della striscia di facciata;

124
- Solai -
I solai ai vari livelli determinano, sulla facciata, i seguenti carichi:
Tab. 7.7: carichi dei solai
L sol L t  L t 
Piano/ qP erm   L F ac  QP erm qP N S   sol  m   L F ac  Q P N S q V ar   sol  m   L F ac  Q V ar Psol,i
Livello 2  2 2   2 2 
[N]
[N] [N] [N]
4,90  4,90 0,40   4,90 0,40 
I  1,00  2800 = 6 860  2  2   1,00  2360 = 6 254  2  2   1,00  2000 = 5 300 18 414
2    
4,90  4,90 0,40   4,90 0,40 
II  1,00  2800 = 6 860     1,00  2360 = 6 254     1,00  2000 = 5 300 18 414
2  2 2   2 2 

Legenda:
qPerm: aliquota dei carichi Permanenti; qVar: aliquota dei carichi Variabili;
qPNS: aliquota dei carichi Permanenti Non Strutturali; Psol,i: risultante carichi solaio all’i-esimo piano/livello.

- Carichi Sub Tratti -


Quindi, in sommità ad ogni singolo “Sub Tratto” agiscono i seguenti carichi:
Tab. 7.8: carichi in TESTA ai “Sub Tratti” della facciata
Sub Psub,i Psol,i PSup,i
Tratto [N] [N] [N]
I 15 360 0 (Psol,II + Psub,IV+ Psub,III + Psol,I + Psub,II) = 18414 + 6400 + 12800 + 18414 + 3840 =59 868
II 3 840 18 414 (Psol,II + Psub,IV+ Psub,III + Psol,I) = 18414 + 6400 + 12800 + 18414 =56 028
III 12 800 0 (Psol,II + Psub,IV) = 18414 + 6400 = 24 814
IV 6 400 18 414 Psol,II = 18414

Legenda:
Psub,i: peso del muro del Sub Tratto i-esimo;
Psol,i: risultante carichi solaio all’i-esimo piano;
PSup,i: carico complessivo in TESTA al Sub Tratto i-esimo (comprensivo anche dei carichi dei Sub Tratti superiori).

Verifica Tratto I (A-B)


Assumendo i blocchi perfettamente rigidi, si ipotizza la formazione di una cerniera cilindrica (le cerniere sono
puntuali) ad una data quota hI1 (Figura 7.4), compresa tra quota 0,00 m (A) e quota 2,40 m (B), e si da una
rotazione virtuale unitaria  al tratto di muro inferiore (Figura 7.5). Il tratto di muro superiore, di altezza hI2,
subirà una rotazione  data da (Figura 7.5):

125
Tratto II - (B-

Sub
C2
II

3,00 Psup,II
C
GII
Psup,II solaio NON ammorsato
3,00 C
h1ICC
 I  .
solaio NON ammorsato 2,40
I
Psup,I
Psup,I
8
B
hI2

Sub II (B-C)
7 I7-8,X=0
Gs,II catena
B

spostamenti orizzontali
2,40 Psup,I I
CB B P2
I

blocco 2
G2 G2,Y
I

catena P2
I I

h
I
G2,X
I
=IxhI2/2
G2,X
I 2

5
C4
I
6
Ci
I
3 3-4,X
I
=5-6,X
I
=xh1I
4

C3
I
Tratto I (A-B)

spostamenti orizzontali
Sub I (A-B)
GI = Gs,I
I
P1

blocco 1
P1
I
G1I G1,Y
I
h1
I
G1,X
I
=xh1I /2
G1,X
I

C2
I

0,00 A
2
C1
I
1
 1-2,X
I
=0
t
2-3,Y=xt  spostamenti verticali
I

1-4,Y=0
I

0,00 A G1,Y
I
=xt/2
 = +Ixt
I I
blocco 1

CA I 5-8,Y 2-3,Y

6-7,Y=2-3,Y=xt spostamenti verticali


I I

 = +
I
G2,Y Ixt/2
I
2-3,Y blocco 2
B,Y=G2,Y
I
t
Figura 7.4: formazione cerniere Tratto I Figura 7.5: generico cinematismo lungo il Tratto I

- Spostamenti -
Gli spostamenti subiti dai punti (più significativi) dei blocchi a causa della rotazione impressa () sono (Figura
7.5):
 I2  3, Y    t spostamento lungo Y (verticale) lato 2-3 del blocco 1 = spostamento lato 6-7 del blocco 2

h1I
 IG1, X    spostamento lungo X (orizzontale) del baricentro del blocco 1
2
t
 IG1, Y   spostamento lungo Y (verticale) del baricentro del blocco 1
2
hI2
 IG2, X  I  spostamento lungo X (orizzontale) del baricentro del blocco 2
2
t
 IG2, Y   I2  3, Y  I  spostamento lungo Y (verticale) del baricentro del blocco 2
2
B , Y   IG2, Y spostamento lungo Y (verticale) della forza (Psup,I) in testa al Tratto I

Ipotizzando la formazione, tra i vincoli A e B (Tratto I), di 4 cerniere (CI1- CI2- CI3- CI4) si ha:
Tab. 7.9: spostamenti cinematismi Tratto I
Blocco inf. Blocco sup.
Dis0 h 1I h I2 t   I
 2-3,Y 
 G1,X 
 G1,Y 
 G2,X G2,Y B,Y
Tratto cerniera
[m] [m] [m] [m] [-] [-] [m] [m] [m] [m] [m] [m]
CA 0,00 0,00 2,40 0,40 1,00 0,00 0,40 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
CI1 0,48 0,48 1,92 0,40 1,00 0,25 0,40 0,24 0,20 0,24 0,45 0,45
CI2 0,96 0,96 1,44 0,40 1,00 0,67 0,40 0,48 0,20 0,48 0,53 0,53
I
CI3 1,44 1,44 0,96 0,40 1,00 1,50 0,40 0,72 0,20 0,72 0,70 0,70
CI4 1,92 1,92 0,48 0,40 1,00 4,00 0,40 0,96 0,20 0,96 1,20 1,20
CB 2,40 2,40 0,00 0,40 1,00 0,00 0,40 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); I2-3,Y: spostamento lungo Y lato 2-3 blocco 1;
hI1: altezza del blocco (1) sotto l’i-esima cerniera; G1,X: spostamento lungo X baricentro blocco 1;

126
hI2: altezza del blocco (2) sopra l’i-esima cerniera; G1,Y: spostamento lungo Y baricentro blocco 1;
t: spessori blocchi Tratto I; G2,X: spostamento lungo X baricentro blocco 2;
: rotazione virtuale blocco 1; G2,Y: spostamento lungo Y baricentro blocco 2;
: rotazione subita dal blocco 2 in seguito alla rotazione ; B,Y: spostamento lungo Y del punto di applicazione della forza Psup,I.

- Moltiplicatore di Collasso -
Applicando il PRINCIPIO dei LAVORI VIRTUALI si ha:
Lrib+ Lstab = 0,
dove:
Lrib: lavoro delle forze RIBALTANTI, dato da:
 hI 
  hI
L rib   0  P1I   IG1,X   0  P2I   IG2,X   0  P1I   IG1,X  P2I   IG2,X   0   P1I    1  P2I  I  2    0  L*rib ,
2 2 

con:
0: moltiplicatore di collasso(per la cerniera i-esima);
P1I   mur  t  h1I  L F ac : peso del blocco (1) sotto la cerniera i-esima;
P2I   mur  t  h I2  L Fac : peso del blocco (2) sopra la cerniera i-esima;
G1,X: spostamento lungo X del baricentro del blocco 1 (per la cerniera i-esima -Tab. 7.9);
G2,X: spostamento lungo X del baricentro del blocco 2 (per la cerniera i-esima-Tab. 7.9).

Lstab = Lstab,1+ Lstab,2: lavoro delle forze STABILIZZANTI, dove:


 Lstab,1: lavoro delle forze esterne, dato da:

 t
L stab,1  Psup,I  B ,Y  Psup,I   IG2,Y  Psup,I    I23,Y  I   ;
 2
con:
Psup,I: risultante dei carichi verticali che agiscono in testa al Tratto I (Tab. 7.8);
B,Y: spostamento lungo Y del punto di applicazione della forza Psup,I (per la cerniera i-esima -Tab. 7.9);
G2,Y: spostamento lungo Y del baricentro del blocco 2 (per la cerniera i-esima -Tab. 7.9).

 Lstab,2: lavoro delle forze interne (lavoro dei “tronchi rigidi” di muratura che fanno parte del Tratto I), dato
da:
hI  t
L stab2  P1I   IG1,Y  P2I   IG2,Y  P1I    I  P2I    I23,Y  I   ;
2  2
con:
P1I   mur  t  h1I  L F ac : peso del blocco (1) sotto la cerniera i-esima;
P2I   mur  t  h I2  L Fac : peso del blocco (2) sopra la cerniera i-esima;
G1,Y: spostamento lungo Y del baricentro del blocco 1 (per la cerniera i-esima -Tab. 7.9);
G2,Y: spostamento lungo Y del baricentro del blocco 2 (per la cerniera i-esima -Tab. 7.9).

Pertanto, il lavoro delle forze STABILIZZANTI è dato da:

  t   hI  t 
L stab  L stab,1  L stab,2  Psup,I    I23,Y  I    P1I    1  P2I    I23,Y  I   .
  2   2  2 

Quindi, l’espressione del PRINCIPIO dei LAVORI VIRTUALI diventa:


  hI h I    t   hI  t 
L rib  L stab   0   P1I    1  P2I  I  2   Psup,I    I23,Y  I    P1I    1  P2I    I23,Y  I   = 0.
  2 2    2   2  2 

Da cui possiamo ricavare il MOLTIPLICATORE DI COLLASSO (0):

127
  I t   I h1I  t 
P
 sup,I    2 3 , Y   I    P
  1     P2I    I23,Y   I  
  2   2  2  L stab
0   * .
 I I
h1 h2 
I
L rib
 P1     P2   I  
I
 2 2 

Con riferimento alla Tab. 7.8 e Tab. 7.9, per il caso in esame nelle successive tabelle si riportano,
rispettivamente, i valori di L*rib, Lstab,1 e Lstab,2:
Tab. 7.10: calcolo L*rib per il Tratto I
Dis0 PI 1 PI 2 G1,X G2,X L*rib
Tratto cerniera
[m] [N] [N] [m] [m] [Nm]
CA 0,00 0 15 360 0,00 0,00 0
CI1 0,48 3 072 12288 0,24 0,24 3 686
CI2 0,96 6 144 9 216 0,48 0,48 7 373
I
CI3 1,44 9 216 6 144 0,72 0,72 11 059
CI4 1,92 12288 3 072 0,96 0,96 14 746
CB 2,40 15 360 0 0,00 0,00 0

Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); G1,X: spostamento lungo X baricentro blocco 1;
PI1: peso del blocco (1) sotto la cerniera i-esima; G2,X: spostamento lungo X baricentro blocco 2;
PI2: peso del blocco (2) sopra la cerniera i-esima; L*rib: lavoro delle forze ribaltanti (a meno di o).
Tab. 7.11: calcolo Lstab,1 per il Tratto I
Dis0 Psup,I B,Y Lstab,1
Tratto cerniera
[m] [N] [m] [Nm]
CA 0,00 0,00 0
CI1 0,48 0,45 26 941
CI2 0,96 0,53 31 930
I 59 868
CI3 1,44 0,70 41 908
CI4 1,92 1,20 71 842
CB 2,40 0,00 0

Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); B,Y: spostamento lungo Y del punto di applicazione della forza Psup,I;
Psup,I: risultante dei carichi verticali che agiscono in testa al Lstab,1: I contributo delle forze stabilizzanti.
Tratto I;
Tab. 7.12: calcolo Lstab,2 per il Tratto I
Dis0 PI 1 PI 2 G1,Y G2,Y Lstab,2
Tratto cerniera
[m] [N] [N] [m] [m] [Nm]
CA 0,00 0 15 360 0,00 0,00 0
CI1 0,48 3 072 12288 0,20 0,45 6 144
CI2 0,96 6 144 9 216 0,20 0,53 6 144
I
CI3 1,44 9 216 6 144 0,20 0,70 6 144
CI4 1,92 12288 3 072 0,20 1,20 6 144
CB 2,40 15 360 0 0,00 0,00 0

Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); G1,Y: spostamento lungo Y baricentro blocco 1;
PI1: peso del blocco (1) sotto la cerniera i-esima; G2,Y: spostamento lungo Y baricentro blocco 2;
PI2: peso del blocco (2) sopra la cerniera i-esima; Lstab,2: II contributo delle forze stabilizzanti.

Per cui il MOLTIPLICATORE DI COLLASSO (0) vale:


Tab. 7.13: moltiplicatori di collasso per i cinematismi del Tratto I
L*rib Lstab,1 Lstab,2 Lstab 0
Tratto cerniera
[Nm] [Nm] [Nm] [Nm] [-]
CA 0 0 0 0 0,00
CI1 3 686 26 941 6 144 33 085 8,97
CI2 7 373 31 930 6 144 38 074 5,16
I
CI3 11 059 41 908 6 144 48 052 4,34
CI4 14 746 71 842 6 144 77 986 5,29
CB 0 0 0 0 0,00
128
Legenda:
L*rib: lavoro delle forze ribaltanti (a meno di 0); Lstab: lavoro delle forze stabilizzanti;
Lstab,1: I contributo delle forze stabilizzanti; 0: moltiplicatore di collasso.
Lstab,2: II contributo delle forze stabilizzanti; 

- Accelerazione di picco della domanda sismica (a0) -


-- Stato limite di salvaguardia della vita (SLV) --
Con riferimento al § C8A.4.2.3 (Verifiche di sicurezza) della circolare 02 febbraio 2009 n. 617, si calcolano le
accelerazione di attivazione del meccanismo allo SLV come:


a0,S LV  max a0,1,S LV ; a0,2,S LV , con: 
Tab. 7.14: accelerazione di picco della domanda sismica (a0) allo SLV

S (eS LV) ( T1 )  (Z)  


a 0 ,2,S LV 
q
con:

a g (PV R )  S S (eS LV) ( T1 ) = spettro elastico calcolato per il periodo T1 (con i


a 0 ,1,S LV  parametri dello SLV);
q (Z) = è il primo modo di vibrazione nella direzione considerata,
con: normalizzato ad uno in sommità all’edificio; in assenza di
a g (PVR )  a g (SLV ) = accelerazione allo SLV (NTC § 3.2); valutazioni più accurate può essere assunto pari a Z/H, con:
H = altezza della struttura rispetto alle fondazioni;
S  S (SSLV )  S T = definito al § 3.2.3.2.1 delle NTC; Z = ZG,i = quota, rispetto alla fondazione, del baricentro
q = fattore di struttura (assunto pari a 2). delle masse dei tratti in cui si possono formare le
cerniere (N.B. 7.2).
 = coefficiente di partecipazione modale -> in assenza di
valutazioni più accurate può essere assunto pari a 3N/(2N+1)
(N numero di piani dell’edificio).
q = fattore di struttura (assunto pari a 2).
Relazione C8A.4.9 Relazione C8A.4.10

N.B. 7.2
Per il caso in esame, la quota del baricentro del Tratto I è pari a:
d Gs ,I  Psub ,I
Z G,I   d Gs ,I = 1,20 m.
Psub ,I
dove:
dGs,I: distanza dalle fondazioni del baricentro geometrico del SUB TRATTOI (Figura 7.3);
Psub,I: peso del tratto di muro del SUB TRATTOI (Tab. 7.6).

Il valore di T1, essendo il calcolo con analisi dinamica, viene determinato con riferimento ai modi di vibrazione
che eccitano la maggiore massa nella direzione ortogonale alla facciata.
Nel caso in esame la facciata è parallela all'asse X, per cui il periodo (T1) da prendere in considerazione è 0,095
s [direzione Y -> 2° modo di vibrazione (moto che eccita la maggiore massa lungo Y) - Figura 7.6].

Figura 7.6: periodo T1 per calcolo di a0,2

129
Nella Tab. 7.15 vengono riportati i valori dei periodi TB, TC e TD - allo SLV:
Tab. 7.15: periodi allo SLV

TB(SLV ) TC(SLV ) TD(SLV )


[s] [s] [s]
0,179 0,537 2,374

Quindi essendo T1 (0,095) < TB (0,179):


 T 1  T 
S (eS LV) ( T1 )  a(gS LV)  S    Fo(S LV)   (S1LV)  ( S LV)
 1  (S1LV)  =

T
 B   Fo  TB 
 0,095 1  0,095 
= 0,1934  g  1,425  1  2,372     1   
 0,179 1  2,372  0,179 
= 0,1934  g  1,425  1  2,372  0,5310  0,1977 = 4,665 m/s2.

Quindi, per il tratto in esame risulta:


Tab. 7.16: accelerazione di picco della domanda sismica (a0) - allo SLV
ag S q a0,1 Se(T1) ZG,i H (Z) N  a0,2 a0(I)
Tratto cerniera
[m/s2] [-] [-] [m/s2] [m/s2] [m] [m] [-] [-] [-] [m/s2] [m/s2]
CA 0,00 0,00 0,00
CI1 1,35 0,56 1,35
CI2 1,35 0,56 1,35
I 1,90 1,43 2,00 4,665 1,20 6,00 0,20 2,00 1,20
CI3 1,35 0,56 1,35
I
C4 1,35 0,56 1,35
CB 0,00 0,00 0,00
Legenda:
ag: accelerazione allo SLV; H: altezza dell’edificio;
S: SSST; (Z): primo modo di vibrazione;
q: fattore di struttura; N: numero piani dell’edificio;
a0,1: accelerazione di picco 1; : coefficiente di partecipazione modale;
Se(SLV)(T1): spettro elastico calcolato per T1; a0,2: accelerazione di picco 2;
ZG,i: quota, rispetto alle fondazioni, del baricentro delle masse del tratto a0(I): accelerazione di picco della domanda sismica del Tratto
in esame; I.

-- Stato limite di danno (SLD) --


Con riferimento al § C8A.4.2.3 (Verifiche di sicurezza -> Stato limite di danno) della circolare 02 febbraio 2009
n. 617, si calcolano le accelerazione di attivazione del meccanismo allo SLD come:

 
a0,S LD  max a0,1,S LD ; a0,2,S LD , con:
Tab. 7.17: accelerazione di picco della domanda sismica (a0) allo SLD

a0,2,S LD  S (eS LD) ( T1 )  (Z)  


con:
S (eS LD) ( T1 ) = spettro elastico calcolato per il periodo T1 (con i
parametri dello SLD);
a0,1,S LD  a g (PV R)  S (Z) = è il primo modo di vibrazione nella direzione considerata,
con: normalizzato ad uno in sommità all’edificio; in assenza di
a g (PVR )  a g (SLD ) = accelerazione allo SLD (NTC § 3.2); valutazioni più accurate può essere assunto pari a Z/H, con:
H = altezza della struttura rispetto alle fondazioni;
S  S (SSLD )  S T = definito al § 3.2.3.2.1 delle NTC. Z = ZG,i = quota, rispetto alla fondazione, del baricentro
delle masse dei tratti in cui si possono formare le
cerniere.
= coefficiente di partecipazione modale -> in assenza di valutazioni
più accurate può essere assunto pari a 3N/(2N+1) (N numero
di piani dell’edificio).
Relazione C8A.4.7 Relazione C8A.4.8

Nella Tab. 7.18 vengono riportati i valori dei periodi TB, TC e TD allo SLD:

130
Tab. 7.18: periodi allo SLD

TB(SLD ) TC(SLD ) TD(SLD )


[s] [s] [s]
0,160 0,479 1,878

Quindi essendo T1 (0,095) < TB (0,160):


 T 1  T 
S (eS LD) ( T1 )  a(gS LD)  S    Fo(S LD)   (S1LD)  ( S LD)
 1  (S1LD)  =

T
 B   Fo  TB 
 0,095 1  0,095 
= 0,0694  g  1,500  1  2,321     1   
 0,160 1  2,3210  0,160 
= 0,0694  g  1,500  1  2,321  0,5938  0,1750 = 1,821 m/s2.

Quindi, per il tratto in esame risulta:


Tab. 7.19: accelerazione di picco della domanda sismica (a0) - allo SLD
ag S a0,1 Se(T1) ZG,i H (Z) N  a0,2 a0(I)
Tratto cerniera
[m/s2] [-] [m/s2] [m/s2] [m] [m] [-] [-] [-] [m/s2] [m/s2]
CA 0,00 0,00 0,00
CI1 1,02 0,44 1,02
CI2 1,02 0,44 1,02
I 0,68 1,50 1,821 1,20 6,00 0,20 2,00 1,20
CI3 1,02 0,44 1,02
I
C4 1,02 0,44 1,02
CB 0,00 0,00 0,00
Legenda:
ag: accelerazione allo SLD; (Z): primo modo di vibrazione;
S: SSST; N: numero piani dell’edificio;
a0,1: accelerazione di picco 1; : coefficiente di partecipazione modale;
Se(SLD)(T1): spettro elastico calcolato per T1; a0,2: accelerazione di picco 2;
ZG,i: quota, rispetto alle fondazioni, del baricentro delle masse del tratto a0(I): accelerazione di picco della domanda sismica del Tratto
in esame; I.
H:altezza dell’edificio;

- Accelerazione spettrale di Attivazione del Meccanismo (a*0) -


L’accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo è data da:
o  g
a *o  -> (relazione C8A.4.4);
e *  FC
dove:
0: moltiplicatori di collasso Tratto I (Tab. 7.13);
g: accelerazione di gravità;
FC: Fattore di Confidenza (pari ad 1 in quanto si considerano i blocchi come infinitamente rigidi).
g  M*
e*  : frazione di massa partecipante della struttura, dove:
nm
 Pi
i 1
Pi: forze peso applicate le cui masse, per effetto dell'azione sismica, generano forze orizzontali sugli elementi della catena
cinematica;
2
nm 

  Pi   x , i 

 i 1 
M*  : massa partecipante al cinematismo;
nm
g  Pi   2x , i
i 1
X,i: spostamento virtuale orizzontale del punto di applicazione dell’i-esimo peso Pi.

Per ottenere il valore di a*0 occorre determinare:


-- Forze peso (Pi) --
Le forze peso (Pi) le cui masse possono generare azioni orizzontali sono:

131
P1I   mur  t  h1I  L F ac : peso del blocco (1) sotto la cerniera i-esima;
P2I   mur  t  h I2  L Fac : peso del blocco (2) sopra la cerniera i-esima.
Nel caso in esame:
Tab. 7.20: valutazione delle forze peso (Pi) - Tratto I
Dis0 hI1 hI2 t mur LFac PI1 PI2
cerniera
[m] [m] [m] [m] [N/m3] [m] [N] [N]
CA 0,00 0,00 2,40 0 15.360
CI1 0,48 0,48 1,92 3 072 12 288
CI2 0,96 0,96 1,44 6 144 9 216
0,40 16 000 1,00
CI3 1,44 1,44 0,96 9 216 6 144
CI4 1,92 1,92 0,48 12 288 3 072
CB 2,40 2,40 0,00 15 360 0

Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); LFac: larghezza della striscia di facciata;
hI1: altezza del blocco (1) sotto l’i-esima cerniera; mur: peso specifico muratura;
hI2: altezza del blocco (2) sopra l’i-esima cerniera; PI1: peso del blocco (1) sotto l’i-esima cerniera;
t: spessore muro nel tratto in esame; PI2: peso del blocco (2) sopra l’i-esima cerniera.

-- Spostamenti virtuali orizzontali (i,x) --


Gli spostamenti virtuali orizzontale dei punti di applicazione dell’i-esimo peso Pi valgono:

h1I hI2  h1I  hI hI


1,X = IG1,X =   2,X = IG2,X = IG1,X= I      2    1
2 2  hI  2 2
 2 
Nel caso in esame:
Tab. 7.21: spostamenti virtuali (i,X) - Tratto I
Dis0 hI1 hI2   G1,X G2,X
cerniera
[m] [m] [m] [-] [-] [m] [m]
CA 0,00 0,00 2,40 1,00 0,00 0,00 0,00
CI1 0,48 0,48 1,92 1,00 0,25 0,24 0,24
CI2 0,96 0,96 1,44 1,00 0,67 0,48 0,48
CI3 1,44 1,44 0,96 1,00 1,50 0,72 0,72
CI4 1,92 1,92 0,48 1,00 4,00 0,96 0,96
CB 2,40 2,40 0,00 1,00 0,00 0,00 0,00

Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); : rotazione subita dal blocco 2 in seguito alla rotazione ;
hI1: altezza del blocco (1) sotto l’i-esima cerniera; IG1,X: spostamento lungo X del baricentro del blocco 1;
hI2: altezza del blocco (2) sopra l’i-esima cerniera; IG2,X: spostamento lungo X del baricentro del blocco 2.
: rotazione virtuale blocco 1;

-- Massa partecipante al cinematismo (M*) --


La massa partecipante al cinematismo è data da:
2
 n m 

  Pi   x ,i 

 i1 
M*  .
n m
g  Pi   2x ,i
i1

Nel caso in esame:

* P1   X,1  P2   X,2 2 P


1   IG1,X  P2   IG2,X 
2

M 

g  P1   2X ,1  P2   2X ,2   g  P   
1
I
G1,X
2

 P2   IG2,X  
2
.

132
Tab. 7.22: massa partecipante (M*) - Tratto I
Dis0 PI 1 PI 2 IG1,X IG2,X (PiX,i)2 PiX,i g M*
cerniera
[m] [N] [N] [m] [m] [N2m2] [Nm2] [m/s2] [Ns2/m]
CA 0,00 0 15.360 0,00 0,00 0 0 0
CI1 0,48 3 072 12 288 0,24 0,24 13 589 545 885 1 566
CI2 0,96 6 144 9 216 0,48 0,48 54 358 180 3 539 1 566
9,81
CI3 1,44 9 216 6 144 0,72 0,72 122 305 905 7 963 1 566
CI4 1,92 12 288 3 072 0,96 0,96 217 432 719 14 156 1 566
CB 2,40 15 360 0 0,00 0,00 0 0 0

Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); IG2,X: spostamento lungo X del baricentro del blocco 2;
PI1: peso del blocco (1) sotto l’i-esima cerniera; g: accelerazione di gravità;
PI2: peso del blocco (2) sopra l’i-esima cerniera; M*: massa partecipante.
G1,X: spostamento lungo X del baricentro del blocco 1;

-- Frazione di massa partecipante (e*) --


La frazione di massa partecipante della struttura è data da:
g  M*
e* 
nm
.
 Pi
i1

Nel caso in esame:


Tab. 7.23: frazione di massa partecipante (e*) - Tratto I
Dis0 PI 1 PI 2 Pi g M* e*
cerniera
[m] [N] [N] [N] [m/s2] [Ns2/m] [-]
CA 0,00 0 15360 15 360 0 0,00
CI1 0,48 3 072 12 288 15 360 1 566 1,00
CI2 0,96 6 144 9 216 15 360 1 566 1,00
9,81
CI3 1,44 9 216 6 144 15 360 1 566 1,00
CI4 1,92 12 288 3 072 15 360 1 566 1,00
CB 2,40 15 360 0 15 360 0 0,00
Legenda:
Dis0: distanza dalla base della cerniera i-esima (CIi); g: accelerazione di gravità;
PI1: peso del blocco (1) sotto l’i-esima cerniera; M*: massa partecipante;
PI2: peso del blocco (2) sopra l’i-esima cerniera; e*: frazione di massa partecipante.

Pertanto, l’accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo, nel caso in esame è:


o  g
a *o  .
e *  FC
Tab. 7.24: accelerazione spettrale di attivazione del meccanismo (a*0) - Tratto I
Dis0 0 g e* FC a*0(I)
cerniera
[m] [-] [m/s2] [-] [-] [m/s2]
CA 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
CI1 0,48 1,35 1,00 1,00 88,04
CI2 0,96 1,35 1,00 1,00 50,66
9,81
CI3 1,44 1,35 1,00 1,00 42,62
CI4 1,92 1,35 1,00 1,00 51,88
CB 2,40 0,00 0,00 0,00 0,00

- Verifica -
a *0 (I)
A questo punto essendo CS  , per il tratto in esame risulta:
a 0 (I)

133
-- Stato limite di salvaguardia della vita (SLV) --
Tab. 7.25: verifica Tratto I - SLV
Dis0 a0(I) a*0(I) CSSLV
Tratto cerniera
[m] [m/s2] [m/s2] [-]
CA 0,00 0,00 0,00 0,00
CI1 0,48 1,35 88,04 65,13
CI2 0,96 1,35 50,66 37,48
I
CI3 1,44 1,35 42,62 31,53
CI4 1,92 1,35 51,88 38,38
CB 2,40 0,00 0,00 0,00

-- Stato limite di danno (SLD) --


Tab. 7.26: verifica Tratto I - SLD
Dis0 a0(I) a*0(I) CSSLD
Tratto cerniera
[m] [m/s2] [m/s2] [-]
CA 0,00 0,00 0,00 0,00
CI1 0,48 1,02 88,04 86,21
CI2 0,96 1,02 50,66 49,61
I
CI3 1,44 1,02 42,62 41,74
CI4 1,92 1,02 51,88 50,80
CB 2,40 0,00 0,00 0,00

- Confronto EdiLus- calcolo Manuale -


Nelle successive tabelle, relativamente al tratto esaminato, si riporta il confronto tra il calcolo di EdiLus e quello
Manuale:
Tab. 7.27: risultati calcolo EdiLus del Tratto I
Verifica n. 1 2 3 4 5 1
CSSLV 0,00 65,15 37,48 31,54 38,39 0,00
CSSLD 0,00 86,25 49,63 41,75 50,82 0,00
MEd 0 3 686 7 373 11 059 14 746 0
Mstbl 0 33 085 38 074 48 052 77 986 0
0 0,00 8,97 5,16 4,34 5,29 0,00
a0,SLV 0,00 1,35 1,35 1,35 1,35 0,00
a0,SLD 0,00 1,02 1,02 1,02 1,02 0,00
a*0 0,00 88,04 50,66 42,62 51,88 0,00
e* 0,000 1,000 1,000 1,000 1,000 0,000
Dis0 0,00 0,48 0,96 1,44 1,92 2,40
M* 0 1 566 1 566 1 566 1 566 0

Tab. 7.28: risultati calcolo MANUALE del Tratto I


Verifica n. 1 2 3 4 5 1
CSSLV 0,00 65,15 37,48 31,54 38,39 0,00
CSSLD 0,00 86,25 49,63 41,75 50,82 0,00
MEd 0 3 686 7 373 11 059 14 746 0
Mstbl 0 33 085 38 074 48 052 77 986 0
0 0,00 8,97 5,16 4,34 5,29 0,00
a0,SLV 0,00 1,35 1,35 1,35 1,35 0,00
a0,SLD 0,00 1,02 1,02 1,02 1,02 0,00
a*0 0,00 88,04 50,66 42,62 51,88 0,00
e* 0,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,00
Dis0 0,00 0,48 0,96 1,44 1,92 2,40
M* 0 1 566 1 566 1 566 1 566 0

134
Azioni sulle Catene
Lo sforzo nelle catene viene calcolato facendo riferimento ad uno schema statico di trave doppiamente
appoggiata sottoposta all’azione di una forza concentrata applicata tra gli estremi della trave.
Il suddetto schema statico viene applicato ai vari tratti in cui è possibile la formazioni di cerniere.
Nel caso in esame, andremo a studiare gli schemi statici riportati nella successiva Figura 7.7.

6,00 E
solaio NON ammorsato

5,00 D D
RD,X

catena

schema statico 2
Tratto II - (B-D)

F0,II F0,II
GII
3,00 C
solaio NON ammorsato

2,40 B B B
5,00

RB,X,I RB,X,II

catena
schema statico 1

3,33
Tratto I (A-B)

F0,I F0,I
2,40

GI = Gs,I
1,20

0,00 A A
RA,X

t
Figura 7.7: schemi statici nei Tratti di studio

135
- Tratto I (A-B) -
Sul Tratto I le forze “movimentabili” (Pmov,I) sono date da:
Pmov,I= Psub,1= 15 360 N.
L'azione orizzontale (F0,I), applicata nel baricentro del tratto (ZG,I - Figura 7.7), che sollecita lo schema statico è
data da:
F0,I  Pmov,I  a0 (I)  15360  1,35 = 20 759 N (per a0(I) vedi Tab. 7.16).

Tale azione orizzontale genera le seguenti reazioni vincolari (N.B. 7.3):


Tab. 7.29: reazioni vincolari dello schema statico del Tratto I
RA,X RB,X

F0 ,I 
Z
B  Z G ,I 
F0 ,I 
Z G ,I  ZA 
Z B  Z A  Z B  Z A 
con:
ZG,I = 1,2 m -> distanza dalle fondazioni del baricentro del Tratto I;
ZA = 0,0 m -> distanza dalle fondazioni del vincolo presente nel punto A (vincolo inferiore);
ZB = 2,4 m -> distanza dalle fondazioni del vincolo presente nel punto B (vincolo superiore - catena inferiore);

risulta:
Tab. 7.30: calcolo reazioni vincolari dello schema statico del Tratto I
RA,X RB,X
[N] [N]
20759 
2,4  1,2
= 10 379 20759 
1,2  0 
= 10 379
2,4  0  2,4  0 

N.B. 7.3
Le reazioni delle catene si ottengono dallo schema di trave appoggiata-appoggiata di lunghezza L (= LAB) con forza concentrata (F) in un
punto qualsiasi della trave (“a” dall’estremo A -“b” dall’estremo B):

F
A B
a b

LAB

RA RB
F b Fa
RA  RB 
LAB LAB

- Tratto II (B-D) -
Sul Tratto II le forze “movimentabili” (Pmov,II) sono date da:
Pmov,I= Psub,II + Psub,III + Psol,I= (3 840 + 12 800 + 18 414) N = 35054 N.
L'azione orizzontale (F0,II), applicata nel baricentro del tratto (ZG,II - Figura 7.7), che sollecita lo schema statico
è data da:
F0, II  Pmov, II  a0 (II )  35054  1,55 = 54 487 N (a0(II) preso da EdiLus -> a0,SLV).

Tale azione orizzontale genera le seguenti reazioni vincolari (N.B. 7.3):

136
Tab. 7.31: reazioni vincolari dello schema statico del Tratto II
RB,X,II RD,X

F0 ,II 
Z
D  Z G ,II 
F0 ,II 
Z G ,II  ZB 
Z D  Z B  Z D  Z B 
con:
ZG,II = 3,33 m -> distanza dalle fondazioni del baricentro del Tratto II;
ZB = 2,4 m -> distanza dalle fondazioni del vincolo presente nel punto B (vincolo inferiore - catena più bassa);
ZD = 5,0 m -> distanza dalle fondazioni del vincolo presente nel punto D (vincolo superiore - catena più alta);

risulta:
Tab. 7.32: calcolo reazioni vincolari dello schema statico del Tratto II
RB,X,II RD,X
[N] [N]
54487 
5,0  3,33
= 34 949 54487 
3,33  2,4 
= 19 537
5,0  2,4  5,0  2,4 

- Azioni sulle Catene e confronto con EdiLus -


Pertanto, sulle catene agiscono le seguenti azioni:
Tab. 7.33: azioni sulle CATENE derivanti dal calcolo MANUALE
Catena Inferiore Catena Superiore
RC(B) RC(D)
[N] [N]
RB,X,I+ RB,X,II= (10 379 + 34 949) = 45328 RD,X= 19 537

Nella Tab. 7.34 vengono riportate le azioni sulle catene calcolate in EdiLus.
Tab. 7.34: azioni sulle CATENE da EDILUS
Catena Inferiore (Catena 1) Catena Superiore (Catena 2)
Verifica a Taglio capochiave
Piano Terra
Nodo iniziale Piano Primo
CS 0,76 Nodo iniziale
VEd 45.378 CS 1,61
VR 34.677 VEd 19.565
Verifica a Taglio NON soddisfatta VR 31.549
Nodo finale Nodo finale
CS 0,76 CS 1,61
VEd 45.378 VEd 19.565
VR 34.700 VR 31.541
Verifica a Taglio NON soddisfatta
Verifica a Punzonamento capochiave
Piano Terra Piano Primo
Nodo iniziale Nodo iniziale
CS 1,32 CS 3,07
VEd 45.378 VEd 19.565
VR 60.000 VR 60.000
Nodo finale Nodo finale
CS 1,32 CS 3,07
VEd 45.378 VEd 19.565
VR 60.000 VR 60.000

137
8 (MU) - Test di Validazione n.8 (Verifiche Capochiave e Catena)
Titolo: Verifica a Taglio e Punzonamento Catene.
Il file di EdiLus (MU) è: MU_(1-2)-Catena_su_MU.EDL.
Di seguito si illustrano le procedure delle verifiche a Taglio e Punzonamento delle catene (tramite
capochiave) sulla muratura nel caso di capochiave rettangolare e circolare.
Caso 1: Capochiave RETTANGOLARE
Consideriamo lo schema (Figura 8.1) avente le seguenti
caratteristiche:
 Muratura “Muratura a conci di pietra tenera” con:
Resistenza caratteristica a trazione (ftk) = 0,100
N/mm2;
Resistenza caratteristica a taglio senza compressione
(fvko) = 0,100 N/mm2;
Spessore (t) = 30 cm;
Tipo Situazione = “di Fatto”;
Coefficiente parziale di sicurezza (m) = 2,0.
 Capochiave rettangolare con dimensioni:
Base (b) = 400 mm = 40 cm;
Altezza (h) = 200 mm = 20 cm.
 Catena: Figura 8.1: vista - “Editor 3D”

Materiale: Acciaio B450C


Resistenza caratteristica allo snervamento (fyk) = 450 N/mm2;
diametro (d) = 24 mm;
Tipo Situazione = “di Progetto”.
Livello di Conoscenza = Adeguato (LC2 -> FC = 1,20).

- Resistenza a PUNZONAMENTO -
Vediamo come garantire il “tiro” per trazione (rottura sulle isostatiche di trazione).
Muro
fctd
fctd
fctd
fctd

h/2+t
fctd

45°
fctd

F
catena
fctd

fctd

fctd

fctd

fctd

fctd

t
Figura 8.2: capochiave rettangolare Figura 8.3: meccanismo resistente a punzonamento

Con riferimento allo schema riportato nella Figura 8.2 e Figura 8.3 si procede a:

138
1. individuare la superficie di rottura e calcolare la superficie di rottura laterale (AL).
La superficie di rottura è tronco piramidale, per cui la superficie laterale di rottura è pari a:

A L  2  2  t  b  t   h  t   2  2  t  b  h  2  t  ;

dove:
t = spessore muro = 30 cm;
b = larghezza capochiave = 40 cm;
h = altezza capochiave = 20 cm.
Quindi, nel caso in esame:

AL  2  2  30  40  20  2  30  60  2  60  60  60  2  120 = 10182,34 cm2 =

= 1 018 234 mm2.


Tab. 8.1: calcolo di AL
t b h AL
[mm] [mm] [mm] [mm2]
300 400 200 1 018 234

2. calcolare la forza di rottura/resistente (FT).


f tk
FT  A L  .
 m  FC

Nel caso in esame:


f tk 0,100
FT  A L   1018234  = 42 426 N.
 m  FC 2,0  1,20
Tab. 8.2: calcolo di FT
AL ftk m FC FT
[mm2] [N/mm2] [-] [-] [N]
1018234 0,100 2,0 1,20 42426

3. calcolare la componente della forza di rottura/resistente ( FT,max) in direzione orizzontale (ortogonale al


muro).
FT
FT ,max  .
2
Nel caso in esame: VERIFICHE PUNZONAMENTO PER
CAPOCHIAVE
FT 42426 Piano Terra
FT ,max   = 30 000 N. Nodo iniziale
2 2 CS 16,82
VEd 1.784
Pertanto: VR 30.000
Tr = 30 000 N. Nodo finale
CS 16,82
VEd 1.784
VR 30.000
risultato verifica EdiLus

4. verifica: occorre verificare che l’azione (F = Ts) proveniente dalla catena sia minore o uguale della
resistenza (FT,max = Tr) della muratura.
F  FT ,max (Ts≤ Tr).

- Resistenza a TAGLIO -
Vediamo ora come garantire il “tiro” per coesione ed attrito (la forza resistente si sviluppa per la
concomitanza di queste due azioni).
139
Muro Muro
(in sezione)

capochiave e relativa
superficie di rottura
(vista in prospetto)

h/2
rd rd rd rd rd

F
h/2
F
h

catena catena
rd rd rd rd rd
b

t t
Figura 8.4: capochiave rettangolare Figura 8.5: meccanismo resistente a taglio

Con riferimento allo schema riportato nella Figura 8.4 e Figura 8.5 si procede a:
1. individuare la superficie di rottura e calcolare la superficie di rottura laterale.
La superficie di rottura è il parallelepipedo con base il capochiave ( rettangolare - b∙h) ed altezza lo spessore del
muro (t).Per cui la superficie laterale di rottura è pari a:
AL ,  2  t  (b  h) ;
dove:
t = spessore muro = 30 cm;
b = larghezza capochiave = 40 cm;
h = altezza capochiave = 20 cm.
Nel caso in esame:
AL ,  2  t  b  h  2  30  40  20  60  60 = 3600 cm2 = 360 000 mm2.
Tab. 8.3: calcolo di AL,
t b h AL,
[mm] [mm] [mm] [mm2]
300 400 200 360 000

2. calcolare la forza di rottura/resistente (F,max).


f v ko
 0,4   n
fv k
F ,max  A L ,  f v d  A L ,   A L ,  FC ;
m m
dove:
fvd = la resistenza di progetto a taglio = fvk/m = [(fvko/FC) + 0,4n]/m:
fvko = resistenza caratteristica a taglio senza compressione;
FC = fattore di confidenza = 1,20;
n = tensione normale sulla superficie di rottura (N.B. 8.1);
m = coefficiente parziale di sicurezza = 2,0.

N.B. 8.1
La n (tensione normale alla superficie di punzonamento) viene calcolata come media della tensione normale esistente sulla superficie di
punzonamento, ricavandola direttamente dalle shell interessate dalla superficie di rottura (fornita direttamente dal solutore - di difficile
giustificazione numerica).

140
Nel caso in esame: VERIFICHE A TAGLIO PER
CAPOCHIAVE
f v ko
 0,4   n Piano Terra
fv k FC Nodo iniziale
F ,max  A L ,  f v d  A L ,   A L ,  =
m m CS 8,45
VEd 1.784
0,100 VR 15.075
 0,4  0
1,2 Nodo finale
 360000  = 15 000 N. CS 8,45
2,0
VEd 1.784
VR 15.075
Quindi, trascurando il contributo della n (N.B. 8.2), risulta:
risultato EdiLus
Tr = 15 000 N.
Tab. 8.4: calcolo di F,max
AL, fvko n m FC F,max
[mm2] [N/mm2] [N/mm2] [-] [-] [N]
360000 0,100 0 2,0 1,20 15 000

N.B. 8.2
Nel caso in esame il valore della n è pari a 0,00104 N/mm2(valore trascurabile), per cui:
fvko 0,100
 0,4  n  0,4  0,00104
fvk FC 1,2
F ,max  AL ,  fvd  AL ,   A L ,   360000  = 15 075 N.
m m 2,0

In presenza di solai e/o altri muri al disopra, il valore della n non sarebbe stato trascurabile (nel programma la n viene SEMPRE
considerata).

3. verifica: occorre verificare che l’azione (F = Ts) proveniente dalla catena sia minore o uguale della
resistenza (F,max = Tr) della muratura.
F  FT ,max (Ts≤ Tr).

- Resistenza a TRAZIONE (della Catena) -


Vediamo ora la resistenza a trazione della catena.
Nel caso in esame: VERIFICA DELLA CATENA A TRAZIONE
Piano Terra
fy k 450N / mm2 CS 97,02
VR  A catena   452,39mm2   177 023 N.
 s  FC 1,15  1 NEd 1.784
NR 177.023
con: risultato EdiLus
d2 24 2
A catena       452,39 mm2.
4 4
Il valore di NEd utilizzato per la verifica è il valore di VEd utilizzato per le verifiche a taglio e punzonamento del
capochiave.

141
Caso 2: Capochiave CIRCOLARE
Consideriamo lo schema (Figura 8.6) avente le seguenti
caratteristiche:

 Muratura “M1-Muratura a conci di pietra tenera” con:


Vedi Caso 1.
 Capochiave circolare con dimensioni:
Raggio (r) = 200 mm = 20 cm.
 Catena:
Vedi Caso 1.
Livello di Conoscenza = Adeguato (LC2 -> FC = 1,20).

Figura 8.6: vista - “Editor 3D”


- Resistenza a PUNZONAMENTO -
Vediamo come garantire il “tiro” per trazione (rottura sulle isostatiche di trazione).
Muro

fctd
fctd
fctd
fctd

h/2+t
fctd

45°
fctd

F
catena
fctd

fctd

fctd

fctd

fctd

fctd

t
Figura 8.7: capochiave circolare Figura 8.8: meccanismo resistente a punzonamento

Con riferimento allo schema riportato nella Figura 8.7 e Figura 8.8 si procede a:
1. individuare la superficie di rottura e calcolare la superficie di rottura laterale (AL).
La superficie di rottura è tronco conica, per cui la superficie laterale di rottura è pari a:

AL    2  t  2  r  t  ;

dove:
t = spessore muro = 30 cm;
r = raggio capochiave = 20 cm.
Nel caso in esame:

AL    2  t  2  r  t     2  30  2  20  30    2  30  70 = 9330,05 cm2 = 933 005 mm2.


Tab. 8.5: calcolo di AL
t r AL
[mm] [mm] [mm2]
300 200 933 005

142
2. calcolare la forza di rottura/resistente (FT).
f tk
FT  A L  .
 m  FC

Nel caso in esame:


ftk 0,100
FT  A L   933005  = 38 875 N.
 m  FC 2,0  1,2
Tab. 8.6: calcolo di FT
AL ftk m FC FT
[mm2] [N/mm2] [-] [-] [N]
933005 0,100 2,0 1,20 38875

3. calcolare la componente della forza di rottura/resistente ( FT,max) in direzione orizzontale (ortogonale al


muro).
FT
FT ,max  .
2
Nel caso in esame: VERIFICHE PUNZONAMENTO PER
CAPOCHIAVE
FT 38875 Piano Terra
FT ,max   = 27 489 N. Nodo iniziale
2 2 CS 15,41
VEd 1.784
Pertanto: VR 27.489
Tr = 27 489 N. Nodo finale
CS 15,41
VEd 1.784
VR 27.489
risultato verifica EdiLus

4. verifica: occorre verificare che l’azione (F = Ts) proveniente dalla catena sia minore o uguale della
resistenza (FT,max = Tr) della muratura.
F  FT ,max (Ts≤ Tr).

- Resistenza a TAGLIO -
Vediamo ora il “tiro” per coesione ed attrito (la forza resistente si sviluppa per la concomitanza di queste due
azioni).

143
Muro Muro
(in sezione)

capochiave e relativa
superficie di rottura
(vista in prospetto)

h/2
rd rd rd rd rd

F F
r

r
d

catena catena
rd rd rd rd rd

t t
Figura 8.9: capochiave circolare Figura 8.10: meccanismo resistente a taglio

Con riferimento allo schema riportato nella Figura 8.9 e Figura 8.10 si procede a:
1. individuare la superficie di rottura e calcolare la superficie di rottura laterale.
La superficie di rottura è il cilindro con base il capochiave ( circolare - di raggio r) ed altezza lo spessore del
muro (t).
AL ,  2    r  t ;

dove:
t = spessore muro = 30 cm;
r = raggio capochiave = 20 cm.
Nel caso in esame:
AL ,  2    r  t  2    20  30    120 = 3769,91 cm2 = 376 991 mm2.
Tab. 8.7: calcolo di AL,
t r AL,
[mm] [mm] [mm2]
300 200 376 991

2. calcolare la forza di rottura/resistente (F,max).


f v ko
 0,4   n
fv k
F ,max  A L ,  f v d  A L ,   A L ,  FC ;
m m
dove:
fvd = la resistenza di progetto a taglio = fvk/m = [(fvko/FC) + 0,4n]/m:
fvko = resistenza caratteristica a taglio senza compressione;
n = tensione normale sulla superficie di rottura (N.B. 8.3);
m = coefficiente parziale di sicurezza = 2,0.

N.B. 8.3
La n (tensione normale alla superficie di punzonamento) viene calcolata come media della tensione normale esistente sulla superficie di
punzonamento, ricavandola direttamente dalle shell interessate dalla superficie di rottura (fornita direttamente dal solutore - di difficile
giustificazione numerica).

144
Nel caso in esame: VERIFICHE A TAGLIO PER CAPOCHIAVE
Piano Terra
f v ko
 0,4   n Nodo iniziale
fv k FC CS 8,84
F ,max  A L ,  f v d  A L ,   A L ,  =
m m VEd 1.784
VR 15.766
0,100 Nodo finale
 0,4  0
1,2 CS 8,84
 376991  = 15 708 N. VEd 1.784
2,0
VR 15.766
Quindi, trascurando il contributo della n (N.B. 8.4), risulta:
risultato EdiLus
Tr = 15 708 N.
Tab. 8.8: calcolo di F,max
AL, fvko n m F,max
[mm2] [N/mm2] [N/mm2] [-] [N]
376991 0,100 0 2,0 15708

N.B. 8.4
Nel caso in esame il valore della n è pari a 0,00077 N/mm2 (valore trascurabile), per cui:

fvko 0,100
 0,4  n  0,4  0,00077
fvk FC 1,2
F ,max  AL ,  fvd  AL ,   A L ,   376991  = 15766 N.
 m  FC m 2,0

In presenza di solai e/o altri muri al disopra, il valore della n non sarebbe stato trascurabile (nel programma la n viene SEMPRE
considerata).

3. verifica: occorre verificare che l’azione (F) proveniente dalla catena sia minore o uguale della resistenza
(F,max) della muratura.
F  FT ,max (Ts≤ Tr).

- Resistenza a TRAZIONE (della Catena) -


Vedi Caso 1.

145
9 (MU) - Test di Validazione n.9 (Valutazione Accelerazioni di Collasso)
Titolo: Calcolo accelerazioni sismiche di collasso MASCHI
Il file di EdiLus (MU) è: MU_Val_Acc_Collasso_Statica.EDL
Si espone di seguito il procedimento di calcolo adottato per la determinazione delle accelerazioni sismiche di
collasso sui maschi (PGAFP, PGANP e PGATNP).
In particolare, si è rivolta l’attenzione sul maschio 9 del MURO P1-P2 (colorato in azzurro) del Piano 1 (Figura
9.1 e Figura 9.2).

Figura 9.1: vista - “Editor 3D” Figura 9.2: vista - “Maschi”

Dati
- Parametri Sismici -
Il calcolo è stato svolto con il DM 2008 in analisi sismica STATICA (vedi N.B. 9.1) utilizzando i seguenti
parametri (Figura 9.3):
Tab. 9.1: parametri Edificio
Classe Vita Nominale Periodo di Riferimento Tipo Terreno
[-] [anni] [anni] [-]
2 50 50 A

Tab. 9.2: coordinate Geografiche (datum ED50)


Provincia Comune Latitudine Longitudine Altitudine
Avellino Avellino 14.7925 40.9156 348

Tab. 9.3: parametri Sismici

Stato Limite
Tr ag/g F0 T*C SS CC ST  
[anni] [-] [-] [s] [-] [-] [-] [-] [-]
Stato Limite Operatività 30 0,0528 2,344 0,282 1,000 1,000
Stato Limite Danno 50 0,0694 2,321 0,310 1,000 1,000
1,00 5,00 1,00
Stato Limite Salvaguardia Vita 475 0,1934 2,372 0,368 1,000 1,000
Stato Limite Prevenzione Collasso 975 0,2495 2,432 0,378 1,000 1,000

Legenda:
Tr: periodo di ritorno dell’azione sismica; SS: coefficiente di amplificazione stratigrafica;
ag/g: accelerazione orizzontale massima del terreno; CC: coefficiente di amplificazione di TC;
F0: valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in ST: coefficiente di amplificazione topografica;
accelerazione orizzontale; : coefficiente viscoso equivalente;
146
T*C: periodo di ritorno del tratto a velocità costante dello spettro in : fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di
accelerazione orizzontale; smorzamento viscosi convenzionali diversi dal 5%.

N.B. 9.1
Si è scelto il calcolo in analisi sismica statica per la gestione di un numero minore di combinazioni di carico (132).

- Muro -
Il pannello murario (Figura 9.2) presenta le
seguenti caratteristiche:
 Lunghezza (L) = 2,00 m.
 Spessore (t) = 0,30 m.
 Altezza (H) = 3,00 m.
 Tipo Situazione = “di fatto” (muratura
esistente).
 Livello di Conoscenza LC2 (FC = 1,20).
 Materiale = “Muratura in pietrame disordinata
(ciottoli, pietre erratiche e irregolari) - con
malta di caratteristiche scarse” (Figura 9.3).

Figura 9.3: caratteristiche Muratura

- Condizioni di carico -
Le condizioni di carico presenti nel file in esame sono:
 Carico Permanente (Perm);
 Carico Permanente/Permanete NON strutturale (PNS) = Carico Permanente;
 Carico Verticale/Abitazione (Abit);
 Sisma Lungo X (Sx);
 Sisma Lungo Y (Sy);
 Eccentricità Lungo X (Ex);
 Eccentricità Lungo Y (Ey).

Calcolo Accelerazioni di collasso


- Procedura di calcolo -
Con riferimento alla successiva combinazione sismica “ modificata” (presenza di ):

G1  G 2   
i 2i  Q ki     E [1]

la procedura di calcolo si riassume nelle “FASI” successive:

FASE 1 ->  = 0 nella relazione [1] -> G1  G 2    i 2i  Q ki   0  E  G1  G 2   


i 2i  Q ki 
Si applica sul maschio la componente statica della combinazione sismica ( 1 permanenti, 0,3 abitazione, 0,6
Negozi, 0,6 Locali Pubblici, 0,8 Magazzini,…, etc) e, per tutte le combinazioni generate, si effettuano le verifiche
a Pressoflessione Fuori Piano (PFFP), a Presso Flessione Nel Piano (PFNP) e Taglio Nel piano (TNP). Se, per
qualche verifica, esiste almeno una combinazione con CS < 1 allora, per quella verifica, la PGA è zero ( es.
verifica a PFFP con CS <1 -> PGAFP = 0);
Invece, se per tutte le combinazioni non ci sono problemi di verifica (CS ≥ 1) si passa alla “FASE 2”.

FASE 2 ->  = 2 nella relazione [1] -> G1  G 2    i 2i  Q ki   2  E

147
Si applica sul maschio un sisma pari al doppio dell’azione sismica di progetto e si procede alle verifiche ( PFFP,
PFNP e TNP). Se, per la generica verifica, tutte le combinazioni generate hanno CS ≥ 1, allora la PGA viene
posta pari a 2·PGAD,SLV (PGA di Domanda allo SLV - vedi N.B. 9.2), anche se potrebbe essere ancora maggiore
(es. verifica a PFFP con CS ≥1 -> PGAFP = 2·PGAD,SLV).
Invece, se per la generica verifica, esiste almeno una combinazione per cui il CS < 1 allora si passa alla “FASE
3”.
FASE 3 ->   (0, 2) nella relazione [1] -> G1  G 2   
i 2i  Q ki     E
Per le tre verifiche, viene impostata una ricerca per bisezione (procedura iterativa) della quota del sisma 
(compreso tra 0 e 2) per cui, per la generica verifica, il minimo CS è UNITARIO.
Una volta trovata tale quota  (in realtà FP, NP e TNP) viene impostata la PGA pari a: ·PGAD,SLV.

N.B. 9.2
Si ricorda che la PGA di domanda, per il generico stato limite (SL) è data da: PGAD,SL = SS,SL·ST·ag,SL/g.

Il calcolo delle accelerazioni sismiche di collasso sui maschi viene fatto in TUTTE le sezioni in cui sono state
richieste le verifiche (vedi N.B. 9.3).

N.B. 9.3
Per il caso in esame, il calcolo delle PGA viene ricondotto solo alle sezioni di mezzeria (applicata eccezione “Verifica a Presso Flessione
fuori piano”).
Inoltre, non sono state considerate le “Esclusioni delle Combinazioni di Carico NON significative” e la “Modalità per la verifica a Taglio”.

Entriamo ora nel merito dell’individuazione “manuale” delle accelerazioni sismiche di collasso.
Di seguito si riportano le sollecitazioni caratteristiche presenti nel muro che verranno combinate nelle varie
“FASI”.
Tab. 9.4: Sollecitazioni caratteristiche maschio 9 nella sezione di mezzeria
Carichi Statici
Sezione in mezzeria Sezione in mezzeria Sezione in mezzeria
CC Carico Permanente CC Permanenti NON Strutturali CC Abitazioni
N -94.798 N -35.145 N -32.243
MNP -7.324 MNP -3.959 MNP -3.633
MFP 442 MFP 204 MFP 187
TNP 9.703 TNP 5.284 TNP 4.836
Sisma
Sezione in mezzeria Sezione in mezzeria Sezione in mezzeria
Direzione X Direzione Y Direzione Z
N 34.018 N 48.793 N 0
MNP 517 MNP -1.501 MNP 0
MFP -337 MFP 196 MFP 0
TNP -46.718 TNP 7.912 TNP 0
Eccentricità
Sezione in mezzeria Sezione in mezzeria
Direzione X(+) Direzione Y(+)
N -10.206 N -14.637
MNP -156 MNP 450
MFP 101 MFP -59
TNP 14.015 TNP -2.373

148
- FASE 1 ( -
Nella successive tabelle si riporta, rispettivamente, l’unica combinazioni e le relative sollecitazioni generate dalla
relazione:

G1  G 2    i 2i  Q ki  .

Tab. 9.5: Combinazioni “FASE 1”


Comb Perm PNS Abit Sx Ex Sy Ey Sz
1 1,00 1,00 0,30 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

Tab. 9.6: Sollecitazioni combinate “FASE 1”


N TNP MFP MNP
Comb
[N] [N] [Nm] [Nm]
1 -139.616 16.438 702 -12.373

-- Verifiche a Presso Flessione Fuori Piano (PFFP) --


Si procede alla verifica (vedi N.B. 9.4) per le sollecitazioni riportate nella Tab. 9.6.
Tab. 9.7: Verifiche a Presso Flessione Fuori Piano “FASE 1”
t L Ns A fd Nlimite Mr MFP CS
Comb
[mm] [mm] [N] [mm2] [N/mm2] [N] [Nm] [Nm] [-]
1 300 2.000 -139.616 600.000 0,58 297.500 11.114 702 15,83

LEGENDA
t: spessore muro; Nlimite: sforzo normale limite (per il controllo dell’eccentricità);
L: lunghezza muro; Mr: momento resistente Fuori Piano;
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione); MFP: momento sollecitante Fuori Piano;
A: area del muro; CS: Coefficiente di sicurezza (Mr/MFP).
fd: resistenza di calcolo a compressione della muratura;

Quindi, come si può vedere dalla Tab. 9.7, l’unica verifica effettuata è soddisfatta per cui la PGANP ≠ 0 ed
occorre passare alla “FASE 2”.

N.B. 9.4
La relazione utilizzata per il calcolo di Mr è:
t 2  L Ns  Ns 
Mr ,FP    1  .
2 A  0,85  A  fd 

-- Verifiche a Presso Flessione Nel Piano (PFNP) --


Si procede alla verifica (vedi N.B. 9.5) per le sollecitazioni riportate nella Tab. 9.6.
Tab. 9.8: Verifiche a Presso Flessione Nel Piano “FASE 1”
t L Ns A fd Nlimite Mr MNP CS
Comb
[mm] [mm] [N] [mm2] [N/mm2] [N] [Nm] [Nm] [-]
1 300 2.000 -139.616 600.000 0,58 297.500 74.095 -12.373 5,99

LEGENDA
t: spessore muro; Nlimite: sforzo normale limite (per il controllo dell’eccentricità);
L: lunghezza muro; Mr: momento resistente Nel Piano;
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione); MNP: momento sollecitante Nel Piano;
A: area del muro; CS: Coefficiente di sicurezza (Mr/MNP).
fd: resistenza di calcolo a compressione della muratura;

Quindi, come si può vedere dalla Tab. 9.8, l’unica verifica effettuata è soddisfatta per cui la PGANP ≠ 0 ed,
anche in questo caso, occorre passare alla “FASE 2”.

N.B. 9.5
La relazione utilizzata per il calcolo di Mr è:
t  L2 Ns  Ns 
Mr ,FP    1  .
2 A  0,85  A  fd 

149
-- Verifiche a Taglio Nel Piano (TNP) --
Si procede alla verifica (vedi N.B. 9.6) per le sollecitazioni riportate nella Tab. 9.6.
Tab. 9.9: Verifiche a Taglio Nel Piano “FASE 1”
eNP eTNP,lim  A fvko Ns A' 'n fvd Tr TS CS
Comb
[cm] [cm] [-] [mm2] [N/mm2] [N] [mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N] [N] [-]
1 8,86 100,00 1,00 600.000 0,02 -139.616 600.000 0,23 0,06 34.423 16.438 2,09

LEGENDA
eNP: eccentricità nel piano; A’: area compressa della muratura (Lt);
eTNP,lim: eccentricità limite; 'n: tensione normale sulla sezione compressa (Ns/A');
: coefficiente di parzializzazione della sezione fvd: resistenza di progetto a taglio della muratura;
A: area del muro (Lt); Tr: taglio resistente;
fvko: resistenza caratteristica a taglio senza tensione normale TS: taglio sollecitante;
della muratura; CS: Coefficiente di sicurezza (Tr/TS).
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione);

Quindi, come si può vedere dalla Tab. 9.9, l’unica verifica effettuata è soddisfatta per cui la PGANP ≠ 0 ed,
anche in questo caso, occorre passare alla “FASE 2”.

N.B. 9.6
La relazione utilizzata per il calcolo di Tr è quella relativo al meccanismo di “rottura a taglio per scorrimento”:

TR    fvd  A .

-- Riepilogo “FASE 1” --
PGAFP ≠ 0 -> FASE 2 PGANP ≠ 0 -> FASE 2 PGATNP ≠ 0 -> FASE 2

- FASE 2 ( -
Nella successive tabelle si riportano, rispettivamente, TUTTE le 128 combinazioni (anche quelle che si
ripetono) e le relative sollecitazioni (anche quelle che si ripetono) generate dalla relazione:

G1  G 2    i 2i  Q ki   2  E .

Tab. 9.10: Combinazioni “FASE 2”


Comb Perm PNS Abit Sx Ex Sy Ey Sz
1 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 0,60 0,60
2 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 -0,60 0,60
3 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 0,60 -0,60
4 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 -0,60 -0,60
5 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 -0,60 0,60
6 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 0,60 0,60
7 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 -0,60 -0,60
8 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 0,60 -0,60
9 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 0,60 0,60
10 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 -0,60 0,60
11 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 0,60 -0,60
12 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 -0,60 -0,60
13 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 -0,60 0,60
14 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 0,60 0,60
15 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 -0,60 -0,60 -0,60
16 1,00 1,00 0,30 2,00 2,00 0,60 0,60 -0,60
17 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 0,60 -0,60
18 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 -0,60 0,60
19 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 0,60 -0,60
20 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 -0,60 -0,60
21 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 -0,60 0,60
22 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 0,60 0,60
23 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 -0,60 -0,60
24 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 0,60 -0,60
25 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 0,60 0,60
26 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 -0,60 0,60
27 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 0,60 -0,60
28 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 -0,60 -0,60
29 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 -0,60 0,60
30 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 0,60 0,60
150
31 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 -0,60 -0,60 -0,60
32 1,00 1,00 0,30 -2,00 2,00 0,60 0,60 -0,60
33 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 0,60 0,60
34 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 -0,60 0,60
35 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 0,60 -0,60
36 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 -0,60 -0,60
37 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 -0,60 0,60
38 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 0,60 0,60
39 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 -0,60 -0,60
40 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 0,60 -0,60
41 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 0,60 0,60
42 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 -0,60 0,60
43 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 0,60 -0,60
44 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 -0,60 -0,60
45 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 -0,60 0,60
46 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 0,60 0,60
47 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 -0,60 -0,60 -0,60
48 1,00 1,00 0,30 2,00 -2,00 0,60 0,60 -0,60
49 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 0,60 0,60
50 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 -0,60 0,60
51 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 0,60 -0,60
52 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 -0,60 -0,60
53 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 -0,60 0,60
54 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 0,60 0,60
55 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 -0,60 -0,60
56 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 0,60 -0,60
57 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 0,60 0,60
58 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 -0,60 0,60
59 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 0,60 -0,60
60 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 -0,60 -0,60
61 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 -0,60 0,60
62 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 0,60 0,60
63 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 -0,60 -0,60 -0,60
64 1,00 1,00 0,30 -2,00 -2,00 0,60 0,60 -0,60
65 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 2,00 0,60
66 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 2,00 0,60
67 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 2,00 -0,60
68 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 2,00 -0,60
69 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 2,00 0,60
70 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 2,00 0,60
71 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 2,00 -0,60
72 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 2,00 -0,60
73 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 2,00 0,60
74 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 2,00 0,60
75 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 2,00 -0,60
76 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 2,00 -0,60
77 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 2,00 0,60
78 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 2,00 0,60
79 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 2,00 -0,60
80 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 2,00 -0,60
81 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 2,00 0,60
82 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 2,00 0,60
83 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 2,00 -0,60
84 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 2,00 -0,60
85 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 2,00 0,60
86 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 2,00 0,60
87 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 2,00 -0,60
88 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 2,00 -0,60
89 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 2,00 0,60
90 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 2,00 0,60
91 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 2,00 -0,60
92 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 2,00 -0,60
93 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 2,00 0,60
94 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 2,00 0,60
95 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 2,00 -0,60
96 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 2,00 -0,60
97 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 -2,00 0,60
98 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 -2,00 0,60
99 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 -2,00 -0,60
100 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 -2,00 -0,60
101 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 -2,00 0,60
102 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 -2,00 0,60
103 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 -2,00 -0,60
104 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 -2,00 -0,60
105 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 -2,00 0,60
106 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 -2,00 0,60

151
107 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 2,00 -2,00 -0,60
108 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 2,00 -2,00 -0,60
109 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 -2,00 0,60
110 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 -2,00 0,60
111 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 2,00 -2,00 -0,60
112 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 2,00 -2,00 -0,60
113 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 -2,00 0,60
114 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 -2,00 0,60
115 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 -2,00 -0,60
116 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 -2,00 -0,60
117 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 -2,00 0,60
118 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 -2,00 0,60
119 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 -2,00 -0,60
120 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 -2,00 -0,60
121 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 -2,00 0,60
122 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 -2,00 0,60
123 1,00 1,00 0,30 -0,60 0,60 -2,00 -2,00 -0,60
124 1,00 1,00 0,30 0,60 -0,60 -2,00 -2,00 -0,60
125 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 -2,00 0,60
126 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 -2,00 0,60
127 1,00 1,00 0,30 -0,60 -0,60 -2,00 -2,00 -0,60
128 1,00 1,00 0,30 0,60 0,60 -2,00 -2,00 -0,60

Tab. 9.11: Sollecitazioni combinate “FASE 2”


N TNP MFP MNP
Comb
[N] [N] [Nm] [Nm]
1 -71.498 -45.644,8 312 -12.282
2 -112.486 -52.292 148 -11.020
3 -71.498 -45.645 312 -12.282
4 -112.486 -52.292 148 -11.020
5 -53.934 -42.797 383 -12.822
6 -130.050 -55.139 77 -10.480
7 -53.934 -42.797 383 -12.822
8 -130.050 -55.139 77 -10.480
9 -130.050 -55.139 77 -10.480
10 -53.934 -42.797 383 -12.822
11 -130.050 -55.139 77 -10.480
12 -53.934 -42.797 383 -12.822
13 -112.486 -52.292 148 -11.020
14 -71.498 -45.645 312 -12.282
15 -112.486 -52.292 148 -11.020
16 -71.498 -45.645 312 -12.282
17 -207.570 141.227 1.660 -14.350
18 -248.558 134.580 1.496 -13.088
19 -207.570 141.227 1.660 -14.350
20 -248.558 134.580 1.496 -13.088
21 -190.006 144.075 1.731 -14.890
22 -266.122 131.733 1.425 -12.548
23 -190.006 144.075 1.731 -14.890
24 -266.122 131.733 1.425 -12.548
25 -266.122 131.733 1.425 -12.548
26 -190.006 144.075 1.731 -14.890
27 -266.122 131.733 1.425 -12.548
28 -190.006 144.075 1.731 -14.890
29 -248.558 134.580 1.496 -13.088
30 -207.570 141.227 1.660 -14.350
31 -248.558 134.580 1.496 -13.088
32 -207.570 141.227 1.660 -14.350
33 -30.674 -101.705 -92 -11.658
34 -71.662 -108.352 -256 -10.396
35 -30.674 -101.705 -92 -11.658
36 -71.662 -108.352 -256 -10.396
37 -13.110 -98.857 -21 -12.198
38 -89.226 -111.199 -327 -9.856
39 -13.110 -98.857 -21 -12.198
40 -89.226 -111.199 -327 -9.856
41 -89.226 -111.199 -327 -9.856
42 -13.110 -98.857 -21 -12.198
43 -89.226 -111.199 -327 -9.856
44 -13.110 -98.857 -21 -12.198
45 -71.662 -108.352 -256 -10.396
46 -30.674 -101.705 -92 -11.658
47 -71.662 -108.352 -256 -10.396
48 -30.674 -101.705 -92 -11.658
49 -166.746 85.167 1.256 -13.726

152
50 -207.734 78.520 1.092 -12.464
51 -166.746 85.167 1.256 -13.726
52 -207.734 78.520 1.092 -12.464
53 -149.182 88.015 1.327 -14.266
54 -225.298 75.673 1.021 -11.924
55 -149.182 88.015 1.327 -14.266
56 -225.298 75.673 1.021 -11.924
57 -225.298 75.673 1.021 -11.924
58 -149.182 88.015 1.327 -14.266
59 -225.298 75.673 1.021 -11.924
60 -149.182 88.015 1.327 -14.266
61 -207.734 78.520 1.092 -12.464
62 -166.746 85.167 1.256 -13.726
63 -207.734 78.520 1.092 -12.464
64 -166.746 85.167 1.256 -13.726
65 -57.017 7.894 835 -14.258
66 -85.591 47.138 1.118 -14.692
67 -57.017 7.894 835 -14.258
68 -85.591 47.138 1.118 -14.692
69 -44.770 -8.924 713 -14.071
70 -97.838 63.956 1.239 -14.879
71 -44.770 -8.924 713 -14.071
72 -97.838 63.956 1.239 -14.879
73 -97.838 63.956 1.239 -14.879
74 -44.770 -8.924 713 -14.071
75 -97.838 63.956 1.239 -14.879
76 -44.770 -8.924 713 -14.071
77 -85.591 47.138 1.118 -14.692
78 -57.017 7.894 835 -14.258
79 -85.591 47.138 1.118 -14.692
80 -57.017 7.894 835 -14.258
81 -252.189 -23.754 51 -8.254
82 -280.763 15.490 334 -8.688
83 -252.189 -23.754 51 -8.254
84 -280.763 15.490 334 -8.688
85 -239.942 -40.572 -71 -8.067
86 -293.010 32.308 455 -8.875
87 -239.942 -40.572 -71 -8.067
88 -293.010 32.308 455 -8.875
89 -293.010 32.308 455 -8.875
90 -239.942 -40.572 -71 -8.067
91 -293.010 32.308 455 -8.875
92 -239.942 -40.572 -71 -8.067
93 -280.763 15.490 334 -8.688
94 -252.189 -23.754 51 -8.254
95 -280.763 15.490 334 -8.688
96 -252.189 -23.754 51 -8.254
97 1.531 17.386 1.071 -16.058
98 -27.043 56.630 1.354 -16.492
99 1.531 17.386 1.071 -16.058
100 -27.043 56.630 1.354 -16.492
101 13.779 568 949 -15.871
102 -39.290 73.448 1.475 -16.679
103 13.779 568 949 -15.871
104 -39.290 73.448 1.475 -16.679
105 -39.290 73.448 1.475 -16.679
106 13.779 568 949 -15.871
107 -39.290 73.448 1.475 -16.679
108 13.779 568 949 -15.871
109 -27.043 56.630 1.354 -16.492
110 1.531 17.386 1.071 -16.058
111 -27.043 56.630 1.354 -16.492
112 1.531 17.386 1.071 -16.058
113 -193.641 -14.262 287 -10.054
114 -222.215 24.982 570 -10.488
115 -193.641 -14.262 287 -10.054
116 -222.215 24.982 570 -10.488
117 -181.394 -31.080 165 -9.867
118 -234.462 41.800 691 -10.675
119 -181.394 -31.080 165 -9.867
120 -234.462 41.800 691 -10.675
121 -234.462 41.800 691 -10.675
122 -181.394 -31.080 165 -9.867
123 -234.462 41.800 691 -10.675
124 -181.394 -31.080 165 -9.867
125 -222.215 24.982 570 -10.488

153
126 -193.641 -14.262 287 -10.054
127 -222.215 24.982 570 -10.488
128 -193.641 -14.262 287 -10.054

-- Verifiche a Presso Flessione Fuori Piano (PFFP) --


Si procede alla verifica “sismica” per le sollecitazioni riportate nella Tab. 9.11.
Tab. 9.12: Verifiche a Presso Flessione Fuori Piano “FASE 2”
t L Ns A fd Nlimite Mr MNP CS
Comb
[mm] [mm] [N] [mm2] [N/mm2] [N] [Nm] [Nm] [-]
1 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 8.147 312 26,09
2 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 10.493 148 70,95
3 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 8.147 312 26,09
4 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 10.493 148 70,95
5 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 6.623 383 17,29
6 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 10.980 77 142,41
7 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 6.623 383 17,29
8 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 10.980 77 142,41
9 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 10.980 77 142,41
10 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 6.623 383 17,29
11 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 10.980 77 142,41
12 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 6.623 383 17,29
13 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 10.493 148 70,95
14 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 8.147 312 26,09
15 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 10.493 148 70,95
16 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 8.147 312 26,09
17 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 9.412 1.660 5,67
18 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 6.134 1.496 4,10
19 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 9.412 1.660 5,67
20 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 6.134 1.496 4,10
21 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 10.298 1.731 5,95
22 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 4.210 1.425 2,95
23 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 10.298 1.731 5,95
24 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 4.210 1.425 2,95
25 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 4.210 1.425 2,95
26 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 10.298 1.731 5,95
27 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 4.210 1.425 2,95
28 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 10.298 1.731 5,95
29 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 6.134 1.496 4,10
30 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 9.412 1.660 5,67
31 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 6.134 1.496 4,10
32 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 9.412 1.660 5,67
33 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 4.127 -92 45,00
34 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 8.160 -256 31,86
35 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 4.127 -92 45,00
36 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 8.160 -256 31,86
37 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 1.880 -21 89,94
38 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 9.370 -327 28,66
39 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 1.880 -21 89,94
40 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 9.370 -327 28,66
41 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 9.370 -327 28,66
42 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 1.880 -21 89,94
43 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 9.370 -327 28,66
44 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 1.880 -21 89,94
45 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 8.160 -256 31,86
46 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 4.127 -92 45,00
47 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 8.160 -256 31,86
48 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 4.127 -92 45,00
49 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 10.993 1.256 8,75
50 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 9.402 1.092 8,61
51 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 10.993 1.256 8,75
52 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 9.402 1.092 8,61
53 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 11.156 1.327 8,41
54 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 8.202 1.021 8,03
55 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 11.156 1.327 8,41
56 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 8.202 1.021 8,03
57 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 8.202 1.021 8,03
58 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 11.156 1.327 8,41
59 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 8.202 1.021 8,03
60 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 11.156 1.327 8,41
61 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 9.402 1.092 8,61
62 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 10.993 1.256 8,75
63 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 9.402 1.092 8,61
64 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 10.993 1.256 8,75

154
65 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 6.913 835 8,28
66 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 9.145 1.118 8,18
67 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 6.913 835 8,28
68 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 9.145 1.118 8,18
69 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 5.705 713 8,00
70 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 9.849 1.239 7,95
71 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 5.705 713 8,00
72 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 9.849 1.239 7,95
73 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 9.849 1.239 7,95
74 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 5.705 713 8,00
75 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 9.849 1.239 7,95
76 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 5.705 713 8,00
77 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 9.145 1.118 8,18
78 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 6.913 835 8,28
79 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 9.145 1.118 8,18
80 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 6.913 835 8,28
81 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 5.762 51 114,09
82 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 2.369 334 7,10
83 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 5.762 51 114,09
84 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 2.369 334 7,10
85 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 6.963 -71 98,49
86 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 663 455 1,46
87 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 6.963 -71 98,49
88 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 663 455 1,46
89 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 663 455 1,46
90 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 6.963 -71 98,49
91 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 663 455 1,46
92 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 6.963 -71 98,49
93 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 2.369 334 7,10
94 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 5.762 51 114,09
95 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 2.369 334 7,10
96 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 5.762 51 114,09
97 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 1.071 0,00
98 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 3.688 1.354 2,72
99 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 1.071 0,00
100 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 3.688 1.354 2,72
101 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 949 0,00
102 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 5.115 1.475 3,47
103 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 949 0,00
104 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 5.115 1.475 3,47
105 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 5.115 1.475 3,47
106 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 949 0,00
107 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 5.115 1.475 3,47
108 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 949 0,00
109 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 3.688 1.354 2,72
110 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 1.071 0,00
111 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 3.688 1.354 2,72
112 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 1.071 0,00
113 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 10.140 287 35,39
114 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 8.435 570 14,81
115 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 10.140 287 35,39
116 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 8.435 570 14,81
117 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 10.619 165 64,24
118 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 7.452 691 10,79
119 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 10.619 165 64,24
120 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 7.452 691 10,79
121 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 7.452 691 10,79
122 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 10.619 165 64,24
123 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 7.452 691 10,79
124 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 10.619 165 64,24
125 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 8.435 570 14,81
126 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 10.140 287 35,39
127 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 8.435 570 14,81
128 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 10.140 287 35,39

LEGENDA
t: spessore muro; Nlimite: sforzo normale limite (per il controllo dell’eccentricità);
L: lunghezza muro; Mr: momento resistente Fuori Piano;
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione); MFP: momento sollecitante Fuori Piano;
A: area del muro; CS: Coefficiente di sicurezza (Mr/MFP).
fd: resistenza di calcolo a compressione della muratura;

Quindi, come si può vedere dalla Tab. 9.12, esistono delle verifiche NON soddisfatte (presenza di trazione) per
cui la PGAFP ≠ 2·PGAD,SLV ed occorre passare alla “FASE 3”.

155
-- Verifiche a Presso Flessione Nel Piano (PFNP) --
Si procede alla verifica per le sollecitazioni riportate nella Tab. 9.11.
Tab. 9.13: Verifiche a Presso Flessione Nel Piano “FASE 2”
t L Ns A fd Nlimite Mr MNP CS
Comb
[mm] [mm] [N] [mm2] [N/mm2] [N] [Nm] [Nm] [-]
1 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 54.315 -12.282 4,42
2 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 69.954 -11.020 6,35
3 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 54.315 -12.282 4,42
4 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 69.954 -11.020 6,35
5 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 44.156 -12.822 3,44
6 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 73.200 -10.480 6,98
7 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 44.156 -12.822 3,44
8 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 73.200 -10.480 6,98
9 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 73.200 -10.480 6,98
10 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 44.156 -12.822 3,44
11 300 2.000 -130.050 600.000 0,58 297.500 73.200 -10.480 6,98
12 300 2.000 -53.934 600.000 0,58 297.500 44.156 -12.822 3,44
13 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 69.954 -11.020 6,35
14 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 54.315 -12.282 4,42
15 300 2.000 -112.486 600.000 0,58 297.500 69.954 -11.020 6,35
16 300 2.000 -71.498 600.000 0,58 297.500 54.315 -12.282 4,42
17 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 62.745 -14.350 4,37
18 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 40.891 -13.088 3,12
19 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 62.745 -14.350 4,37
20 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 40.891 -13.088 3,12
21 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 68.654 -14.890 4,61
22 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 28.069 -12.548 2,24
23 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 68.654 -14.890 4,61
24 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 28.069 -12.548 2,24
25 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 28.069 -12.548 2,24
26 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 68.654 -14.890 4,61
27 300 2.000 -266.122 600.000 0,58 297.500 28.069 -12.548 2,24
28 300 2.000 -190.006 600.000 0,58 297.500 68.654 -14.890 4,61
29 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 40.891 -13.088 3,12
30 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 62.745 -14.350 4,37
31 300 2.000 -248.558 600.000 0,58 297.500 40.891 -13.088 3,12
32 300 2.000 -207.570 600.000 0,58 297.500 62.745 -14.350 4,37
33 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 27.512 -11.658 2,36
34 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 54.400 -10.396 5,23
35 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 27.512 -11.658 2,36
36 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 54.400 -10.396 5,23
37 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 12.532 -12.198 1,03
38 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 62.465 -9.856 6,34
39 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 12.532 -12.198 1,03
40 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 62.465 -9.856 6,34
41 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 62.465 -9.856 6,34
42 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 12.532 -12.198 1,03
43 300 2.000 -89.226 600.000 0,58 297.500 62.465 -9.856 6,34
44 300 2.000 -13.110 600.000 0,58 297.500 12.532 -12.198 1,03
45 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 54.400 -10.396 5,23
46 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 27.512 -11.658 2,36
47 300 2.000 -71.662 600.000 0,58 297.500 54.400 -10.396 5,23
48 300 2.000 -30.674 600.000 0,58 297.500 27.512 -11.658 2,36
49 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 73.286 -13.726 5,34
50 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 62.681 -12.464 5,03
51 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 73.286 -13.726 5,34
52 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 62.681 -12.464 5,03
53 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 74.374 -14.266 5,21
54 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 54.679 -11.924 4,59
55 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 74.374 -14.266 5,21
56 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 54.679 -11.924 4,59
57 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 54.679 -11.924 4,59
58 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 74.374 -14.266 5,21
59 300 2.000 -225.298 600.000 0,58 297.500 54.679 -11.924 4,59
60 300 2.000 -149.182 600.000 0,58 297.500 74.374 -14.266 5,21
61 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 62.681 -12.464 5,03
62 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 73.286 -13.726 5,34
63 300 2.000 -207.734 600.000 0,58 297.500 62.681 -12.464 5,03
64 300 2.000 -166.746 600.000 0,58 297.500 73.286 -13.726 5,34
65 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 46.089 -14.258 3,23
66 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 60.966 -14.692 4,15
67 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 46.089 -14.258 3,23
68 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 60.966 -14.692 4,15
69 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 38.032 -14.071 2,70

156
70 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 65.662 -14.879 4,41
71 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 38.032 -14.071 2,70
72 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 65.662 -14.879 4,41
73 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 65.662 -14.879 4,41
74 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 38.032 -14.071 2,70
75 300 2.000 -97.838 600.000 0,58 297.500 65.662 -14.879 4,41
76 300 2.000 -44.770 600.000 0,58 297.500 38.032 -14.071 2,70
77 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 60.966 -14.692 4,15
78 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 46.089 -14.258 3,23
79 300 2.000 -85.591 600.000 0,58 297.500 60.966 -14.692 4,15
80 300 2.000 -57.017 600.000 0,58 297.500 46.089 -14.258 3,23
81 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 38.410 -8.254 4,65
82 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 15.795 -8.688 1,82
83 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 38.410 -8.254 4,65
84 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 15.795 -8.688 1,82
85 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 46.422 -8.067 5,75
86 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 4.422 -8.875 0,50
87 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 46.422 -8.067 5,75
88 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 4.422 -8.875 0,50
89 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 4.422 -8.875 0,50
90 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 46.422 -8.067 5,75
91 300 2.000 -293.010 600.000 0,58 297.500 4.422 -8.875 0,50
92 300 2.000 -239.942 600.000 0,58 297.500 46.422 -8.067 5,75
93 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 15.795 -8.688 1,82
94 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 38.410 -8.254 4,65
95 300 2.000 -280.763 600.000 0,58 297.500 15.795 -8.688 1,82
96 300 2.000 -252.189 600.000 0,58 297.500 38.410 -8.254 4,65
97 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 -16.058 0,00
98 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 24.585 -16.492 1,49
99 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 -16.058 0,00
100 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 24.585 -16.492 1,49
101 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 -15.871 0,00
102 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 34.101 -16.679 2,04
103 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 -15.871 0,00
104 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 34.101 -16.679 2,04
105 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 34.101 -16.679 2,04
106 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 -15.871 0,00
107 300 2.000 -39.290 600.000 0,58 297.500 34.101 -16.679 2,04
108 300 2.000 13.779 600.000 0,58 297.500 0 -15.871 0,00
109 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 24.585 -16.492 1,49
110 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 -16.058 0,00
111 300 2.000 -27.043 600.000 0,58 297.500 24.585 -16.492 1,49
112 300 2.000 1.531 600.000 0,58 297.500 0 -16.058 0,00
113 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 67.601 -10.054 6,72
114 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 56.233 -10.488 5,36
115 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 67.601 -10.054 6,72
116 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 56.233 -10.488 5,36
117 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 70.793 -9.867 7,17
118 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 49.681 -10.675 4,65
119 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 70.793 -9.867 7,17
120 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 49.681 -10.675 4,65
121 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 49.681 -10.675 4,65
122 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 70.793 -9.867 7,17
123 300 2.000 -234.462 600.000 0,58 297.500 49.681 -10.675 4,65
124 300 2.000 -181.394 600.000 0,58 297.500 70.793 -9.867 7,17
125 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 56.233 -10.488 5,36
126 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 67.601 -10.054 6,72
127 300 2.000 -222.215 600.000 0,58 297.500 56.233 -10.488 5,36
128 300 2.000 -193.641 600.000 0,58 297.500 67.601 -10.054 6,72

LEGENDA
t: spessore muro; Nlimite: sforzo normale limite (per il controllo dell’eccentricità);
L: lunghezza muro; Mr: momento resistente Nel Piano;
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione); MNP: momento sollecitante Nel Piano;
A: area del muro; CS: Coefficiente di sicurezza (Mr/MNP).
fd: resistenza di calcolo a compressione della muratura;

Quindi, come si può vedere dalla Tab. 9.13, NON tutte le verifiche sono soddisfatte (presenza di trazione) per
cui la PGANP ≠ 2·PGAD,SLV ed, anche in questo caso, occorre passare alla “FASE 3”.

157
-- Verifiche a Taglio Nel Piano (TNP) --
Si procede alla verifica per le sollecitazioni riportate nella Tab. 9.11.
Tab. 9.14: Verifiche a Taglio Nel Piano “FASE 2”
eNP eTNP,lim  A fvko Ns A' 'n fvd Tr TS CS
Comb
[cm] [cm] [-] [mm2] [N/mm2] [N] [mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N] [N] [-]
1 17,18 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.498 600.000 0,12 0,03 20.800 -45.645 0,46
2 9,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -112.486 600.000 0,19 0,05 28.997 -52.292 0,55
3 17,18 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.498 600.000 0,12 0,03 20.800 -45.645 0,46
4 9,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -112.486 600.000 0,19 0,05 28.997 -52.292 0,55
5 23,77 100,00 1,00 600.000 0,02 -53.934 600.000 0,09 0,03 17.287 -42.797 0,40
6 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -130.050 600.000 0,22 0,05 32.510 -55.139 0,59
7 23,77 100,00 1,00 600.000 0,02 -53.934 600.000 0,09 0,03 17.287 -42.797 0,40
8 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -130.050 600.000 0,22 0,05 32.510 -55.139 0,59
9 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -130.050 600.000 0,22 0,05 32.510 -55.139 0,59
10 23,77 100,00 1,00 600.000 0,02 -53.934 600.000 0,09 0,03 17.287 -42.797 0,40
11 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -130.050 600.000 0,22 0,05 32.510 -55.139 0,59
12 23,77 100,00 1,00 600.000 0,02 -53.934 600.000 0,09 0,03 17.287 -42.797 0,40
13 9,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -112.486 600.000 0,19 0,05 28.997 -52.292 0,55
14 17,18 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.498 600.000 0,12 0,03 20.800 -45.645 0,46
15 9,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -112.486 600.000 0,19 0,05 28.997 -52.292 0,55
16 17,18 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.498 600.000 0,12 0,03 20.800 -45.645 0,46
17 6,91 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.570 600.000 0,35 0,08 48.014 141.227 0,34
18 5,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -248.558 600.000 0,41 0,09 56.212 134.580 0,42
19 6,91 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.570 600.000 0,35 0,08 48.014 141.227 0,34
20 5,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -248.558 600.000 0,41 0,09 56.212 134.580 0,42
21 7,84 100,00 1,00 600.000 0,02 -190.006 600.000 0,32 0,07 44.501 144.075 0,31
22 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -266.122 600.000 0,44 0,10 59.724 131.733 0,45
23 7,84 100,00 1,00 600.000 0,02 -190.006 600.000 0,32 0,07 44.501 144.075 0,31
24 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -266.122 600.000 0,44 0,10 59.724 131.733 0,45
25 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -266.122 600.000 0,44 0,10 59.724 131.733 0,45
26 7,84 100,00 1,00 600.000 0,02 -190.006 600.000 0,32 0,07 44.501 144.075 0,31
27 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -266.122 600.000 0,44 0,10 59.724 131.733 0,45
28 7,84 100,00 1,00 600.000 0,02 -190.006 600.000 0,32 0,07 44.501 144.075 0,31
29 5,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -248.558 600.000 0,41 0,09 56.212 134.580 0,42
30 6,91 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.570 600.000 0,35 0,08 48.014 141.227 0,34
31 5,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -248.558 600.000 0,41 0,09 56.212 134.580 0,42
32 6,91 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.570 600.000 0,35 0,08 48.014 141.227 0,34
33 38,00 100,00 0,93 600.000 0,02 -30.674 557.963 0,05 0,02 12.179 -101.705 0,12
34 14,51 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.662 600.000 0,12 0,03 20.832 -108.352 0,19
35 38,00 100,00 0,93 600.000 0,02 -30.674 557.963 0,05 0,02 12.179 -101.705 0,12
36 14,51 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.662 600.000 0,12 0,03 20.832 -108.352 0,19
37 93,04 100,00 0,10 600.000 0,02 -13.110 62.637 0,21 0,05 3.301 -98.857 0,03
38 11,05 100,00 1,00 600.000 0,02 -89.226 600.000 0,15 0,04 24.345 -111.199 0,22
39 93,04 100,00 0,10 600.000 0,02 -13.110 62.637 0,21 0,05 3.301 -98.857 0,03
40 11,05 100,00 1,00 600.000 0,02 -89.226 600.000 0,15 0,04 24.345 -111.199 0,22
41 11,05 100,00 1,00 600.000 0,02 -89.226 600.000 0,15 0,04 24.345 -111.199 0,22
42 93,04 100,00 0,10 600.000 0,02 -13.110 62.637 0,21 0,05 3.301 -98.857 0,03
43 11,05 100,00 1,00 600.000 0,02 -89.226 600.000 0,15 0,04 24.345 -111.199 0,22
44 93,04 100,00 0,10 600.000 0,02 -13.110 62.637 0,21 0,05 3.301 -98.857 0,03
45 14,51 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.662 600.000 0,12 0,03 20.832 -108.352 0,19
46 38,00 100,00 0,93 600.000 0,02 -30.674 557.963 0,05 0,02 12.179 -101.705 0,12
47 14,51 100,00 1,00 600.000 0,02 -71.662 600.000 0,12 0,03 20.832 -108.352 0,19
48 38,00 100,00 0,93 600.000 0,02 -30.674 557.963 0,05 0,02 12.179 -101.705 0,12
49 8,23 100,00 1,00 600.000 0,02 -166.746 600.000 0,28 0,07 39.849 85.167 0,47
50 6,00 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.734 600.000 0,35 0,08 48.047 78.520 0,61
51 8,23 100,00 1,00 600.000 0,02 -166.746 600.000 0,28 0,07 39.849 85.167 0,47
52 6,00 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.734 600.000 0,35 0,08 48.047 78.520 0,61
53 9,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -149.182 600.000 0,25 0,06 36.336 88.015 0,41
54 5,29 100,00 1,00 600.000 0,02 -225.298 600.000 0,38 0,09 51.560 75.673 0,68
55 9,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -149.182 600.000 0,25 0,06 36.336 88.015 0,41
56 5,29 100,00 1,00 600.000 0,02 -225.298 600.000 0,38 0,09 51.560 75.673 0,68
57 5,29 100,00 1,00 600.000 0,02 -225.298 600.000 0,38 0,09 51.560 75.673 0,68
58 9,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -149.182 600.000 0,25 0,06 36.336 88.015 0,41
59 5,29 100,00 1,00 600.000 0,02 -225.298 600.000 0,38 0,09 51.560 75.673 0,68
60 9,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -149.182 600.000 0,25 0,06 36.336 88.015 0,41
61 6,00 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.734 600.000 0,35 0,08 48.047 78.520 0,61
62 8,23 100,00 1,00 600.000 0,02 -166.746 600.000 0,28 0,07 39.849 85.167 0,47
63 6,00 100,00 1,00 600.000 0,02 -207.734 600.000 0,35 0,08 48.047 78.520 0,61
64 8,23 100,00 1,00 600.000 0,02 -166.746 600.000 0,28 0,07 39.849 85.167 0,47
65 25,01 100,00 1,00 600.000 0,02 -57.017 600.000 0,10 0,03 17.903 7.894 2,27
66 17,16 100,00 1,00 600.000 0,02 -85.591 600.000 0,14 0,04 23.618 47.138 0,50
67 25,01 100,00 1,00 600.000 0,02 -57.017 600.000 0,10 0,03 17.903 7.894 2,27
68 17,16 100,00 1,00 600.000 0,02 -85.591 600.000 0,14 0,04 23.618 47.138 0,50
69 31,43 100,00 1,00 600.000 0,02 -44.770 600.000 0,07 0,03 15.454 -8.924 1,73

158
70 15,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -97.838 600.000 0,16 0,04 26.068 63.956 0,41
71 31,43 100,00 1,00 600.000 0,02 -44.770 600.000 0,07 0,03 15.454 -8.924 1,73
72 15,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -97.838 600.000 0,16 0,04 26.068 63.956 0,41
73 15,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -97.838 600.000 0,16 0,04 26.068 63.956 0,41
74 31,43 100,00 1,00 600.000 0,02 -44.770 600.000 0,07 0,03 15.454 -8.924 1,73
75 15,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -97.838 600.000 0,16 0,04 26.068 63.956 0,41
76 31,43 100,00 1,00 600.000 0,02 -44.770 600.000 0,07 0,03 15.454 -8.924 1,73
77 17,16 100,00 1,00 600.000 0,02 -85.591 600.000 0,14 0,04 23.618 47.138 0,50
78 25,01 100,00 1,00 600.000 0,02 -57.017 600.000 0,10 0,03 17.903 7.894 2,27
79 17,16 100,00 1,00 600.000 0,02 -85.591 600.000 0,14 0,04 23.618 47.138 0,50
80 25,01 100,00 1,00 600.000 0,02 -57.017 600.000 0,10 0,03 17.903 7.894 2,27
81 3,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -252.189 600.000 0,42 0,09 56.938 -23.754 2,40
82 3,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -280.763 600.000 0,47 0,10 62.653 15.490 4,04
83 3,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -252.189 600.000 0,42 0,09 56.938 -23.754 2,40
84 3,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -280.763 600.000 0,47 0,10 62.653 15.490 4,04
85 3,36 100,00 1,00 600.000 0,02 -239.942 600.000 0,40 0,09 54.488 -40.572 1,34
86 3,03 100,00 1,00 600.000 0,02 -293.010 600.000 0,49 0,11 65.102 32.308 2,02
87 3,36 100,00 1,00 600.000 0,02 -239.942 600.000 0,40 0,09 54.488 -40.572 1,34
88 3,03 100,00 1,00 600.000 0,02 -293.010 600.000 0,49 0,11 65.102 32.308 2,02
89 3,03 100,00 1,00 600.000 0,02 -293.010 600.000 0,49 0,11 65.102 32.308 2,02
90 3,36 100,00 1,00 600.000 0,02 -239.942 600.000 0,40 0,09 54.488 -40.572 1,34
91 3,03 100,00 1,00 600.000 0,02 -293.010 600.000 0,49 0,11 65.102 32.308 2,02
92 3,36 100,00 1,00 600.000 0,02 -239.942 600.000 0,40 0,09 54.488 -40.572 1,34
93 3,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -280.763 600.000 0,47 0,10 62.653 15.490 4,04
94 3,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -252.189 600.000 0,42 0,09 56.938 -23.754 2,40
95 3,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -280.763 600.000 0,47 0,10 62.653 15.490 4,04
96 3,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -252.189 600.000 0,42 0,09 56.938 -23.754 2,40
97 1048,67 100,00 0,00 600.000 0,02 1.531 0 0,00 0,01 0 17.386 0,00
98 60,98 100,00 0,59 600.000 0,02 -27.043 351.159 0,08 0,03 9.213 56.630 0,16
99 1048,67 100,00 0,00 600.000 0,02 1.531 0 0,00 0,01 0 17.386 0,00
100 60,98 100,00 0,59 600.000 0,02 -27.043 351.159 0,08 0,03 9.213 56.630 0,16
101 115,19 100,00 0,00 600.000 0,02 13.779 0 0,00 0,01 0 568 0,00
102 42,45 100,00 0,86 600.000 0,02 -39.290 517.951 0,08 0,03 13.469 73.448 0,18
103 115,19 100,00 0,00 600.000 0,02 13.779 0 0,00 0,01 0 568 0,00
104 42,45 100,00 0,86 600.000 0,02 -39.290 517.951 0,08 0,03 13.469 73.448 0,18
105 42,45 100,00 0,86 600.000 0,02 -39.290 517.951 0,08 0,03 13.469 73.448 0,18
106 115,19 100,00 0,00 600.000 0,02 13.779 0 0,00 0,01 0 568 0,00
107 42,45 100,00 0,86 600.000 0,02 -39.290 517.951 0,08 0,03 13.469 73.448 0,18
108 115,19 100,00 0,00 600.000 0,02 13.779 0 0,00 0,01 0 568 0,00
109 60,98 100,00 0,59 600.000 0,02 -27.043 351.159 0,08 0,03 9.213 56.630 0,16
110 1048,67 100,00 0,00 600.000 0,02 1.531 0 0,00 0,01 0 17.386 0,00
111 60,98 100,00 0,59 600.000 0,02 -27.043 351.159 0,08 0,03 9.213 56.630 0,16
112 1048,67 100,00 0,00 600.000 0,02 1.531 0 0,00 0,01 0 17.386 0,00
113 5,19 100,00 1,00 600.000 0,02 -193.641 600.000 0,32 0,08 45.228 -14.262 3,17
114 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -222.215 600.000 0,37 0,08 50.943 24.982 2,04
115 5,19 100,00 1,00 600.000 0,02 -193.641 600.000 0,32 0,08 45.228 -14.262 3,17
116 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -222.215 600.000 0,37 0,08 50.943 24.982 2,04
117 5,44 100,00 1,00 600.000 0,02 -181.394 600.000 0,30 0,07 42.779 -31.080 1,38
118 4,55 100,00 1,00 600.000 0,02 -234.462 600.000 0,39 0,09 53.392 41.800 1,28
119 5,44 100,00 1,00 600.000 0,02 -181.394 600.000 0,30 0,07 42.779 -31.080 1,38
120 4,55 100,00 1,00 600.000 0,02 -234.462 600.000 0,39 0,09 53.392 41.800 1,28
121 4,55 100,00 1,00 600.000 0,02 -234.462 600.000 0,39 0,09 53.392 41.800 1,28
122 5,44 100,00 1,00 600.000 0,02 -181.394 600.000 0,30 0,07 42.779 -31.080 1,38
123 4,55 100,00 1,00 600.000 0,02 -234.462 600.000 0,39 0,09 53.392 41.800 1,28
124 5,44 100,00 1,00 600.000 0,02 -181.394 600.000 0,30 0,07 42.779 -31.080 1,38
125 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -222.215 600.000 0,37 0,08 50.943 24.982 2,04
126 5,19 100,00 1,00 600.000 0,02 -193.641 600.000 0,32 0,08 45.228 -14.262 3,17
127 4,72 100,00 1,00 600.000 0,02 -222.215 600.000 0,37 0,08 50.943 24.982 2,04
128 5,19 100,00 1,00 600.000 0,02 -193.641 600.000 0,32 0,08 45.228 -14.262 3,17

LEGENDA
eNP: eccentricità nel piano; A’: area compressa della muratura (Lt);
eTNP,lim: eccentricità limite; 'n: tensione normale sulla sezione compressa (Ns/A');
: coefficiente di parzializzazione della sezione fvd: resistenza di progetto a taglio della muratura;
A: area del muro (Lt); Tr: taglio resistente;
fvko: resistenza caratteristica a taglio senza tensione normale TS: taglio sollecitante;
della muratura; CS: Coefficiente di sicurezza (Tr/TS).
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione);

Quindi, come si può vedere dalla Tab. 9.14, NON tutte le verifiche sono soddisfatte (presenza di trazione) per
cui la PGANP ≠ 2·PGAD,SLV ed, anche in questo caso, occorre passare alla “FASE 3”.

-- Riepilogo “FASE 2” --
PGAFP ≠ 2·PGAD,SLV -> FASE 3 PGANP ≠ 2·PGAD,SLV -> FASE 3 PGATNP ≠ 2·PGAD,SLV -> FASE 3
159
- FASE 3 (calcolo ) -
Ora per le tre verifiche occorre determinare 3 valori di  (FP, NP e TNP) per cui la combinazione più gravosa
abbia CS = 1.

-- Verifiche a Presso Flessione Fuori Piano (PFFP) --


Procedendo per tentativi il valore di FP cercato è pari a 1,738933.
Di seguito si riportano le sollecitazioni e le relative verifiche ottenute per tale valore di FP.
Tab. 9.15: Sollecitazioni combinate ottenute per  = FP
N TNP MFP MNP
Comb
[N] [N] [Nm] [Nm]
1 -80.390 -37.541 363 -12.293
2 -116.027 -43.320 220 -11.197
3 -80.390 -37.541 363 -12.293
4 -116.027 -43.320 220 -11.197
5 -65.118 -35.065 425 -12.763
6 -131.299 -45.796 159 -10.727
7 -65.118 -35.065 425 -12.763
8 -131.299 -45.796 159 -10.727
9 -131.299 -45.796 159 -10.727
10 -65.118 -35.065 425 -12.763
11 -131.299 -45.796 159 -10.727
12 -65.118 -35.065 425 -12.763
13 -116.027 -43.320 220 -11.197
14 -80.390 -37.541 363 -12.293
15 -116.027 -43.320 220 -11.197
16 -80.390 -37.541 363 -12.293
17 -198.700 124.938 1.535 -14.091
18 -234.337 119.159 1.392 -12.995
19 -198.700 124.938 1.535 -14.091
20 -234.337 119.159 1.392 -12.995
21 -183.428 127.414 1.597 -14.561
22 -249.609 116.683 1.331 -12.525
23 -183.428 127.414 1.597 -14.561
24 -249.609 116.683 1.331 -12.525
25 -249.609 116.683 1.331 -12.525
26 -183.428 127.414 1.597 -14.561
27 -249.609 116.683 1.331 -12.525
28 -183.428 127.414 1.597 -14.561
29 -234.337 119.159 1.392 -12.995
30 -198.700 124.938 1.535 -14.091
31 -234.337 119.159 1.392 -12.995
32 -198.700 124.938 1.535 -14.091
33 -44.895 -86.283 12 -11.751
34 -80.532 -92.062 -131 -10.654
35 -44.895 -86.283 12 -11.751
36 -80.532 -92.062 -131 -10.654
37 -29.623 -83.807 73 -12.220
38 -95.803 -94.538 -193 -10.185
39 -29.623 -83.807 73 -12.220
40 -95.803 -94.538 -193 -10.185
41 -95.803 -94.538 -193 -10.185
42 -29.623 -83.807 73 -12.220
43 -95.803 -94.538 -193 -10.185
44 -29.623 -83.807 73 -12.220
45 -80.532 -92.062 -131 -10.654
46 -44.895 -86.283 12 -11.751
47 -80.532 -92.062 -131 -10.654
48 -44.895 -86.283 12 -11.751
49 -163.205 76.196 1.184 -13.549
50 -198.842 70.417 1.041 -12.452
51 -163.205 76.196 1.184 -13.549
52 -198.842 70.417 1.041 -12.452
53 -147.933 78.672 1.246 -14.018
54 -214.114 67.941 979 -11.983
55 -147.933 78.672 1.246 -14.018
56 -214.114 67.941 979 -11.983
57 -214.114 67.941 979 -11.983
58 -147.933 78.672 1.246 -14.018
59 -214.114 67.941 979 -11.983
60 -147.933 78.672 1.246 -14.018
61 -198.842 70.417 1.041 -12.452

160
62 -163.205 76.196 1.184 -13.549
63 -198.842 70.417 1.041 -12.452
64 -163.205 76.196 1.184 -13.549
65 -67.799 9.009 817 -14.012
66 -92.643 43.130 1.063 -14.389
67 -67.799 9.009 817 -14.012
68 -92.643 43.130 1.063 -14.389
69 -57.150 -5.613 712 -13.849
70 -103.292 57.753 1.169 -14.552
71 -57.150 -5.613 712 -13.849
72 -103.292 57.753 1.169 -14.552
73 -103.292 57.753 1.169 -14.552
74 -57.150 -5.613 712 -13.849
75 -103.292 57.753 1.169 -14.552
76 -57.150 -5.613 712 -13.849
77 -92.643 43.130 1.063 -14.389
78 -67.799 9.009 817 -14.012
79 -92.643 43.130 1.063 -14.389
80 -67.799 9.009 817 -14.012
81 -237.494 -18.508 136 -8.792
82 -262.339 15.613 382 -9.169
83 -237.494 -18.508 136 -8.792
84 -262.339 15.613 382 -9.169
85 -226.846 -33.130 30 -8.629
86 -272.987 30.236 487 -9.331
87 -226.846 -33.130 30 -8.629
88 -272.987 30.236 487 -9.331
89 -272.987 30.236 487 -9.331
90 -226.846 -33.130 30 -8.629
91 -272.987 30.236 487 -9.331
92 -226.846 -33.130 30 -8.629
93 -262.339 15.613 382 -9.169
94 -237.494 -18.508 136 -8.792
95 -262.339 15.613 382 -9.169
96 -237.494 -18.508 136 -8.792
97 -16.893 17.262 1.022 -15.577
98 -41.738 51.383 1.269 -15.954
99 -16.893 17.262 1.022 -15.577
100 -41.738 51.383 1.269 -15.954
101 -6.245 2.640 917 -15.414
102 -52.386 66.006 1.374 -16.117
103 -6.245 2.640 917 -15.414
104 -52.386 66.006 1.374 -16.117
105 -52.386 66.006 1.374 -16.117
106 -6.245 2.640 917 -15.414
107 -52.386 66.006 1.374 -16.117
108 -6.245 2.640 917 -15.414
109 -41.738 51.383 1.269 -15.954
110 -16.893 17.262 1.022 -15.577
111 -41.738 51.383 1.269 -15.954
112 -16.893 17.262 1.022 -15.577
113 -186.589 -10.255 341 -10.357
114 -211.433 23.866 587 -10.734
115 -186.589 -10.255 341 -10.357
116 -211.433 23.866 587 -10.734
117 -175.940 -24.877 235 -10.194
118 -222.082 38.489 692 -10.896
119 -175.940 -24.877 235 -10.194
120 -222.082 38.489 692 -10.896
121 -222.082 38.489 692 -10.896
122 -175.940 -24.877 235 -10.194
123 -222.082 38.489 692 -10.896
124 -175.940 -24.877 235 -10.194
125 -211.433 23.866 587 -10.734
126 -186.589 -10.255 341 -10.357
127 -211.433 23.866 587 -10.734
128 -186.589 -10.255 341 -10.357

Tab. 9.16: Verifiche a Presso Flessione Fuori Piano “FASE 3”


t L Ns A fd Nlimite Mr MNP CS
Comb
[mm] [mm] [N] [mm2] [N/mm2] [N] [Nm] [Nm] [-]
1 300 2.000 -80.390 600.000 0,58 297.500 8.800 363 24,23
2 300 2.000 -116.027 600.000 0,58 297.500 10.616 220 48,20
3 300 2.000 -80.390 600.000 0,58 297.500 8.800 363 24,23
4 300 2.000 -116.027 600.000 0,58 297.500 10.616 220 48,20

161
5 300 2.000 -65.118 600.000 0,58 297.500 7.630 425 17,96
6 300 2.000 -131.299 600.000 0,58 297.500 11.003 159 69,34
7 300 2.000 -65.118 600.000 0,58 297.500 7.630 425 17,96
8 300 2.000 -131.299 600.000 0,58 297.500 11.003 159 69,34
9 300 2.000 -131.299 600.000 0,58 297.500 11.003 159 69,34
10 300 2.000 -65.118 600.000 0,58 297.500 7.630 425 17,96
11 300 2.000 -131.299 600.000 0,58 297.500 11.003 159 69,34
12 300 2.000 -65.118 600.000 0,58 297.500 7.630 425 17,96
13 300 2.000 -116.027 600.000 0,58 297.500 10.616 220 48,20
14 300 2.000 -80.390 600.000 0,58 297.500 8.800 363 24,23
15 300 2.000 -116.027 600.000 0,58 297.500 10.616 220 48,20
16 300 2.000 -80.390 600.000 0,58 297.500 8.800 363 24,23
17 300 2.000 -198.700 600.000 0,58 297.500 9.898 1.535 6,45
18 300 2.000 -234.337 600.000 0,58 297.500 7.463 1.392 5,36
19 300 2.000 -198.700 600.000 0,58 297.500 9.898 1.535 6,45
20 300 2.000 -234.337 600.000 0,58 297.500 7.463 1.392 5,36
21 300 2.000 -183.428 600.000 0,58 297.500 10.550 1.597 6,61
22 300 2.000 -249.609 600.000 0,58 297.500 6.027 1.331 4,53
23 300 2.000 -183.428 600.000 0,58 297.500 10.550 1.597 6,61
24 300 2.000 -249.609 600.000 0,58 297.500 6.027 1.331 4,53
25 300 2.000 -249.609 600.000 0,58 297.500 6.027 1.331 4,53
26 300 2.000 -183.428 600.000 0,58 297.500 10.550 1.597 6,61
27 300 2.000 -249.609 600.000 0,58 297.500 6.027 1.331 4,53
28 300 2.000 -183.428 600.000 0,58 297.500 10.550 1.597 6,61
29 300 2.000 -234.337 600.000 0,58 297.500 7.463 1.392 5,36
30 300 2.000 -198.700 600.000 0,58 297.500 9.898 1.535 6,45
31 300 2.000 -234.337 600.000 0,58 297.500 7.463 1.392 5,36
32 300 2.000 -198.700 600.000 0,58 297.500 9.898 1.535 6,45
33 300 2.000 -44.895 600.000 0,58 297.500 5.718 12 479,80
34 300 2.000 -80.532 600.000 0,58 297.500 8.810 -131 67,24
35 300 2.000 -44.895 600.000 0,58 297.500 5.718 12 479,80
36 300 2.000 -80.532 600.000 0,58 297.500 8.810 -131 67,24
37 300 2.000 -29.623 600.000 0,58 297.500 4.001 73 54,45
38 300 2.000 -95.803 600.000 0,58 297.500 9.743 -193 50,59
39 300 2.000 -29.623 600.000 0,58 297.500 4.001 73 54,45
40 300 2.000 -95.803 600.000 0,58 297.500 9.743 -193 50,59
41 300 2.000 -95.803 600.000 0,58 297.500 9.743 -193 50,59
42 300 2.000 -29.623 600.000 0,58 297.500 4.001 73 54,45
43 300 2.000 -95.803 600.000 0,58 297.500 9.743 -193 50,59
44 300 2.000 -29.623 600.000 0,58 297.500 4.001 73 54,45
45 300 2.000 -80.532 600.000 0,58 297.500 8.810 -131 67,24
46 300 2.000 -44.895 600.000 0,58 297.500 5.718 12 479,80
47 300 2.000 -80.532 600.000 0,58 297.500 8.810 -131 67,24
48 300 2.000 -44.895 600.000 0,58 297.500 5.718 12 479,80
49 300 2.000 -163.205 600.000 0,58 297.500 11.051 1.184 9,33
50 300 2.000 -198.842 600.000 0,58 297.500 9.891 1.041 9,50
51 300 2.000 -163.205 600.000 0,58 297.500 11.051 1.184 9,33
52 300 2.000 -198.842 600.000 0,58 297.500 9.891 1.041 9,50
53 300 2.000 -147.933 600.000 0,58 297.500 11.156 1.246 8,96
54 300 2.000 -214.114 600.000 0,58 297.500 9.002 979 9,19
55 300 2.000 -147.933 600.000 0,58 297.500 11.156 1.246 8,96
56 300 2.000 -214.114 600.000 0,58 297.500 9.002 979 9,19
57 300 2.000 -214.114 600.000 0,58 297.500 9.002 979 9,19
58 300 2.000 -147.933 600.000 0,58 297.500 11.156 1.246 8,96
59 300 2.000 -214.114 600.000 0,58 297.500 9.002 979 9,19
60 300 2.000 -147.933 600.000 0,58 297.500 11.156 1.246 8,96
61 300 2.000 -198.842 600.000 0,58 297.500 9.891 1.041 9,50
62 300 2.000 -163.205 600.000 0,58 297.500 11.051 1.184 9,33
63 300 2.000 -198.842 600.000 0,58 297.500 9.891 1.041 9,50
64 300 2.000 -163.205 600.000 0,58 297.500 11.051 1.184 9,33
65 300 2.000 -67.799 600.000 0,58 297.500 7.852 817 9,61
66 300 2.000 -92.643 600.000 0,58 297.500 9.569 1.063 9,00
67 300 2.000 -67.799 600.000 0,58 297.500 7.852 817 9,61
68 300 2.000 -92.643 600.000 0,58 297.500 9.569 1.063 9,00
69 300 2.000 -57.150 600.000 0,58 297.500 6.926 712 9,73
70 300 2.000 -103.292 600.000 0,58 297.500 10.114 1.169 8,65
71 300 2.000 -57.150 600.000 0,58 297.500 6.926 712 9,73
72 300 2.000 -103.292 600.000 0,58 297.500 10.114 1.169 8,65
73 300 2.000 -103.292 600.000 0,58 297.500 10.114 1.169 8,65
74 300 2.000 -57.150 600.000 0,58 297.500 6.926 712 9,73
75 300 2.000 -103.292 600.000 0,58 297.500 10.114 1.169 8,65
76 300 2.000 -57.150 600.000 0,58 297.500 6.926 712 9,73
77 300 2.000 -92.643 600.000 0,58 297.500 9.569 1.063 9,00
78 300 2.000 -67.799 600.000 0,58 297.500 7.852 817 9,61
79 300 2.000 -92.643 600.000 0,58 297.500 9.569 1.063 9,00
80 300 2.000 -67.799 600.000 0,58 297.500 7.852 817 9,61

162
81 300 2.000 -237.494 600.000 0,58 297.500 7.185 136 53,01
82 300 2.000 -262.339 600.000 0,58 297.500 4.651 382 12,18
83 300 2.000 -237.494 600.000 0,58 297.500 7.185 136 53,01
84 300 2.000 -262.339 600.000 0,58 297.500 4.651 382 12,18
85 300 2.000 -226.846 600.000 0,58 297.500 8.081 30 267,80
86 300 2.000 -272.987 600.000 0,58 297.500 3.374 487 6,93
87 300 2.000 -226.846 600.000 0,58 297.500 8.081 30 267,80
88 300 2.000 -272.987 600.000 0,58 297.500 3.374 487 6,93
89 300 2.000 -272.987 600.000 0,58 297.500 3.374 487 6,93
90 300 2.000 -226.846 600.000 0,58 297.500 8.081 30 267,80
91 300 2.000 -272.987 600.000 0,58 297.500 3.374 487 6,93
92 300 2.000 -226.846 600.000 0,58 297.500 8.081 30 267,80
93 300 2.000 -262.339 600.000 0,58 297.500 4.651 382 12,18
94 300 2.000 -237.494 600.000 0,58 297.500 7.185 136 53,01
95 300 2.000 -262.339 600.000 0,58 297.500 4.651 382 12,18
96 300 2.000 -237.494 600.000 0,58 297.500 7.185 136 53,01
97 300 2.000 -16.893 600.000 0,58 297.500 2.390 1.022 2,34
98 300 2.000 -41.738 600.000 0,58 297.500 5.382 1.269 4,24
99 300 2.000 -16.893 600.000 0,58 297.500 2.390 1.022 2,34
100 300 2.000 -41.738 600.000 0,58 297.500 5.382 1.269 4,24
101 300 2.000 -6.245 600.000 0,58 297.500 917 917 1,00
102 300 2.000 -52.386 600.000 0,58 297.500 6.474 1.374 4,71
103 300 2.000 -6.245 600.000 0,58 297.500 917 917 1,00
104 300 2.000 -52.386 600.000 0,58 297.500 6.474 1.374 4,71
105 300 2.000 -52.386 600.000 0,58 297.500 6.474 1.374 4,71
106 300 2.000 -6.245 600.000 0,58 297.500 917 917 1,00
107 300 2.000 -52.386 600.000 0,58 297.500 6.474 1.374 4,71
108 300 2.000 -6.245 600.000 0,58 297.500 917 917 1,00
109 300 2.000 -41.738 600.000 0,58 297.500 5.382 1.269 4,24
110 300 2.000 -16.893 600.000 0,58 297.500 2.390 1.022 2,34
111 300 2.000 -41.738 600.000 0,58 297.500 5.382 1.269 4,24
112 300 2.000 -16.893 600.000 0,58 297.500 2.390 1.022 2,34
113 300 2.000 -186.589 600.000 0,58 297.500 10.434 341 30,62
114 300 2.000 -211.433 600.000 0,58 297.500 9.175 587 15,63
115 300 2.000 -186.589 600.000 0,58 297.500 10.434 341 30,62
116 300 2.000 -211.433 600.000 0,58 297.500 9.175 587 15,63
117 300 2.000 -175.940 600.000 0,58 297.500 10.783 235 45,81
118 300 2.000 -222.082 600.000 0,58 297.500 8.445 692 12,20
119 300 2.000 -175.940 600.000 0,58 297.500 10.783 235 45,81
120 300 2.000 -222.082 600.000 0,58 297.500 8.445 692 12,20
121 300 2.000 -222.082 600.000 0,58 297.500 8.445 692 12,20
122 300 2.000 -175.940 600.000 0,58 297.500 10.783 235 45,81
123 300 2.000 -222.082 600.000 0,58 297.500 8.445 692 12,20
124 300 2.000 -175.940 600.000 0,58 297.500 10.783 235 45,81
125 300 2.000 -211.433 600.000 0,58 297.500 9.175 587 15,63
126 300 2.000 -186.589 600.000 0,58 297.500 10.434 341 30,62
127 300 2.000 -211.433 600.000 0,58 297.500 9.175 587 15,63
128 300 2.000 -186.589 600.000 0,58 297.500 10.434 341 30,62

LEGENDA
t: spessore muro; Nlimite: sforzo normale limite (per il controllo dell’eccentricità);
L: lunghezza muro; Mr: momento resistente Fuori Piano;
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione); MFP: momento sollecitante Fuori Piano;
A: area del muro; CS: Coefficiente di sicurezza (Mr/MFP).
fd: resistenza di calcolo a compressione della muratura;

Quindi, la PGAFP = FP·PGAD,SLV = 1,739·0,193 = 0,336.

-- Verifiche a Presso Flessione Nel Piano (PFNP) --


Procedendo per tentativi il valore di NP cercato è pari a 1,610991.
Di seguito si riportano le sollecitazione e le relative verifiche ottenute per tale valore di NP.
Tab. 9.17: Sollecitazioni combinate ottenute per  = NP
N TNP MFP MNP
Comb
[N] [N] [Nm] [Nm]
1 -84.747 -33.569 388 -12.299
2 -117.762 -38.923 256 -11.283
3 -84.747 -33.569 388 -12.299
4 -117.762 -38.923 256 -11.283
5 -70.599 -31.276 445 -12.734
6 -131.911 -41.217 199 -10.848
7 -70.599 -31.276 445 -12.734
8 -131.911 -41.217 199 -10.848
9 -131.911 -41.217 199 -10.848
163
10 -70.599 -31.276 445 -12.734
11 -131.911 -41.217 199 -10.848
12 -70.599 -31.276 445 -12.734
13 -117.762 -38.923 256 -11.283
14 -84.747 -33.569 388 -12.299
15 -117.762 -38.923 256 -11.283
16 -84.747 -33.569 388 -12.299
17 -194.353 116.955 1.474 -13.965
18 -227.368 111.601 1.342 -12.949
19 -194.353 116.955 1.474 -13.965
20 -227.368 111.601 1.342 -12.949
21 -180.205 119.249 1.531 -14.400
22 -241.516 109.307 1.284 -12.514
23 -180.205 119.249 1.531 -14.400
24 -241.516 109.307 1.284 -12.514
25 -241.516 109.307 1.284 -12.514
26 -180.205 119.249 1.531 -14.400
27 -241.516 109.307 1.284 -12.514
28 -180.205 119.249 1.531 -14.400
29 -227.368 111.601 1.342 -12.949
30 -194.353 116.955 1.474 -13.965
31 -227.368 111.601 1.342 -12.949
32 -194.353 116.955 1.474 -13.965
33 -51.864 -78.726 63 -11.797
34 -84.879 -84.080 -70 -10.781
35 -51.864 -78.726 63 -11.797
36 -84.879 -84.080 -70 -10.781
37 -37.716 -76.432 120 -12.232
38 -99.027 -86.373 -127 -10.346
39 -37.716 -76.432 120 -12.232
40 -99.027 -86.373 -127 -10.346
41 -99.027 -86.373 -127 -10.346
42 -37.716 -76.432 120 -12.232
43 -99.027 -86.373 -127 -10.346
44 -37.716 -76.432 120 -12.232
45 -84.879 -84.080 -70 -10.781
46 -51.864 -78.726 63 -11.797
47 -84.879 -84.080 -70 -10.781
48 -51.864 -78.726 63 -11.797
49 -161.469 71.799 1.149 -13.462
50 -194.484 66.445 1.016 -12.447
51 -161.469 71.799 1.149 -13.462
52 -194.484 66.445 1.016 -12.447
53 -147.321 74.093 1.206 -13.897
54 -208.632 64.151 959 -12.012
55 -147.321 74.093 1.206 -13.897
56 -208.632 64.151 959 -12.012
57 -208.632 64.151 959 -12.012
58 -147.321 74.093 1.206 -13.897
59 -208.632 64.151 959 -12.012
60 -147.321 74.093 1.206 -13.897
61 -194.484 66.445 1.016 -12.447
62 -161.469 71.799 1.149 -13.462
63 -194.484 66.445 1.016 -12.447
64 -161.469 71.799 1.149 -13.462
65 -73.083 9.556 809 -13.892
66 -96.099 41.166 1.037 -14.241
67 -73.083 9.556 809 -13.892
68 -96.099 41.166 1.037 -14.241
69 -63.218 -3.991 711 -13.741
70 -105.964 54.713 1.134 -14.391
71 -63.218 -3.991 711 -13.741
72 -105.964 54.713 1.134 -14.391
73 -105.964 54.713 1.134 -14.391
74 -63.218 -3.991 711 -13.741
75 -105.964 54.713 1.134 -14.391
76 -63.218 -3.991 711 -13.741
77 -96.099 41.166 1.037 -14.241
78 -73.083 9.556 809 -13.892
79 -96.099 41.166 1.037 -14.241
80 -73.083 9.556 809 -13.892
81 -230.293 -15.937 177 -9.055
82 -253.309 15.674 405 -9.404
83 -230.293 -15.937 177 -9.055
84 -253.309 15.674 405 -9.404
85 -220.428 -29.483 80 -8.905

164
86 -263.174 29.221 503 -9.555
87 -220.428 -29.483 80 -8.905
88 -263.174 29.221 503 -9.555
89 -263.174 29.221 503 -9.555
90 -220.428 -29.483 80 -8.905
91 -263.174 29.221 503 -9.555
92 -220.428 -29.483 80 -8.905
93 -253.309 15.674 405 -9.404
94 -230.293 -15.937 177 -9.055
95 -253.309 15.674 405 -9.404
96 -230.293 -15.937 177 -9.055
97 -25.922 17.202 999 -15.341
98 -48.939 48.812 1.227 -15.690
99 -25.922 17.202 999 -15.341
100 -48.939 48.812 1.227 -15.690
101 -16.057 3.655 901 -15.191
102 -58.804 62.359 1.325 -15.841
103 -16.057 3.655 901 -15.191
104 -58.804 62.359 1.325 -15.841
105 -58.804 62.359 1.325 -15.841
106 -16.057 3.655 901 -15.191
107 -58.804 62.359 1.325 -15.841
108 -16.057 3.655 901 -15.191
109 -48.939 48.812 1.227 -15.690
110 -25.922 17.202 999 -15.341
111 -48.939 48.812 1.227 -15.690
112 -25.922 17.202 999 -15.341
113 -183.133 -8.291 367 -10.505
114 -206.149 23.320 595 -10.854
115 -183.133 -8.291 367 -10.505
116 -206.149 23.320 595 -10.854
117 -173.268 -21.838 270 -10.354
118 -216.014 36.867 693 -11.005
119 -173.268 -21.838 270 -10.354
120 -216.014 36.867 693 -11.005
121 -216.014 36.867 693 -11.005
122 -173.268 -21.838 270 -10.354
123 -216.014 36.867 693 -11.005
124 -173.268 -21.838 270 -10.354
125 -206.149 23.320 595 -10.854
126 -183.133 -8.291 367 -10.505
127 -206.149 23.320 595 -10.854
128 -183.133 -8.291 367 -10.505

Tab. 9.18: Verifiche a Presso Flessione Nel Piano “FASE 3”


t L Ns A fd Nlimite Mr MNP CS
Comb
[mm] [mm] [N] [mm2] [N/mm2] [N] [Nm] [Nm] [-]
1 300 2.000 -84.747 600.000 0,58 297.500 60.606 -12.299 4,93
2 300 2.000 -117.762 600.000 0,58 297.500 71.147 -11.283 6,31
3 300 2.000 -84.747 600.000 0,58 297.500 60.606 -12.299 4,93
4 300 2.000 -117.762 600.000 0,58 297.500 71.147 -11.283 6,31
5 300 2.000 -70.599 600.000 0,58 297.500 53.846 -12.734 4,23
6 300 2.000 -131.911 600.000 0,58 297.500 73.422 -10.848 6,77
7 300 2.000 -70.599 600.000 0,58 297.500 53.846 -12.734 4,23
8 300 2.000 -131.911 600.000 0,58 297.500 73.422 -10.848 6,77
9 300 2.000 -131.911 600.000 0,58 297.500 73.422 -10.848 6,77
10 300 2.000 -70.599 600.000 0,58 297.500 53.846 -12.734 4,23
11 300 2.000 -131.911 600.000 0,58 297.500 73.422 -10.848 6,77
12 300 2.000 -70.599 600.000 0,58 297.500 53.846 -12.734 4,23
13 300 2.000 -117.762 600.000 0,58 297.500 71.147 -11.283 6,31
14 300 2.000 -84.747 600.000 0,58 297.500 60.606 -12.299 4,93
15 300 2.000 -117.762 600.000 0,58 297.500 71.147 -11.283 6,31
16 300 2.000 -84.747 600.000 0,58 297.500 60.606 -12.299 4,93
17 300 2.000 -194.353 600.000 0,58 297.500 67.385 -13.965 4,83
18 300 2.000 -227.368 600.000 0,58 297.500 53.599 -12.949 4,14
19 300 2.000 -194.353 600.000 0,58 297.500 67.385 -13.965 4,83
20 300 2.000 -227.368 600.000 0,58 297.500 53.599 -12.949 4,14
21 300 2.000 -180.205 600.000 0,58 297.500 71.049 -14.400 4,93
22 300 2.000 -241.516 600.000 0,58 297.500 45.449 -12.514 3,63
23 300 2.000 -180.205 600.000 0,58 297.500 71.049 -14.400 4,93
24 300 2.000 -241.516 600.000 0,58 297.500 45.449 -12.514 3,63
25 300 2.000 -241.516 600.000 0,58 297.500 45.449 -12.514 3,63
26 300 2.000 -180.205 600.000 0,58 297.500 71.049 -14.400 4,93
27 300 2.000 -241.516 600.000 0,58 297.500 45.449 -12.514 3,63
28 300 2.000 -180.205 600.000 0,58 297.500 71.049 -14.400 4,93
29 300 2.000 -227.368 600.000 0,58 297.500 53.599 -12.949 4,14
165
30 300 2.000 -194.353 600.000 0,58 297.500 67.385 -13.965 4,83
31 300 2.000 -227.368 600.000 0,58 297.500 53.599 -12.949 4,14
32 300 2.000 -194.353 600.000 0,58 297.500 67.385 -13.965 4,83
33 300 2.000 -51.864 600.000 0,58 297.500 42.822 -11.797 3,63
34 300 2.000 -84.879 600.000 0,58 297.500 60.662 -10.781 5,63
35 300 2.000 -51.864 600.000 0,58 297.500 42.822 -11.797 3,63
36 300 2.000 -84.879 600.000 0,58 297.500 60.662 -10.781 5,63
37 300 2.000 -37.716 600.000 0,58 297.500 32.934 -12.232 2,69
38 300 2.000 -99.027 600.000 0,58 297.500 66.064 -10.346 6,39
39 300 2.000 -37.716 600.000 0,58 297.500 32.934 -12.232 2,69
40 300 2.000 -99.027 600.000 0,58 297.500 66.064 -10.346 6,39
41 300 2.000 -99.027 600.000 0,58 297.500 66.064 -10.346 6,39
42 300 2.000 -37.716 600.000 0,58 297.500 32.934 -12.232 2,69
43 300 2.000 -99.027 600.000 0,58 297.500 66.064 -10.346 6,39
44 300 2.000 -37.716 600.000 0,58 297.500 32.934 -12.232 2,69
45 300 2.000 -84.879 600.000 0,58 297.500 60.662 -10.781 5,63
46 300 2.000 -51.864 600.000 0,58 297.500 42.822 -11.797 3,63
47 300 2.000 -84.879 600.000 0,58 297.500 60.662 -10.781 5,63
48 300 2.000 -51.864 600.000 0,58 297.500 42.822 -11.797 3,63
49 300 2.000 -161.469 600.000 0,58 297.500 73.831 -13.462 5,48
50 300 2.000 -194.484 600.000 0,58 297.500 67.344 -12.447 5,41
51 300 2.000 -161.469 600.000 0,58 297.500 73.831 -13.462 5,48
52 300 2.000 -194.484 600.000 0,58 297.500 67.344 -12.447 5,41
53 300 2.000 -147.321 600.000 0,58 297.500 74.368 -13.897 5,35
54 300 2.000 -208.632 600.000 0,58 297.500 62.322 -12.012 5,19
55 300 2.000 -147.321 600.000 0,58 297.500 74.368 -13.897 5,35
56 300 2.000 -208.632 600.000 0,58 297.500 62.322 -12.012 5,19
57 300 2.000 -208.632 600.000 0,58 297.500 62.322 -12.012 5,19
58 300 2.000 -147.321 600.000 0,58 297.500 74.368 -13.897 5,35
59 300 2.000 -208.632 600.000 0,58 297.500 62.322 -12.012 5,19
60 300 2.000 -147.321 600.000 0,58 297.500 74.368 -13.897 5,35
61 300 2.000 -194.484 600.000 0,58 297.500 67.344 -12.447 5,41
62 300 2.000 -161.469 600.000 0,58 297.500 73.831 -13.462 5,48
63 300 2.000 -194.484 600.000 0,58 297.500 67.344 -12.447 5,41
64 300 2.000 -161.469 600.000 0,58 297.500 73.831 -13.462 5,48
65 300 2.000 -73.083 600.000 0,58 297.500 55.129 -13.892 3,97
66 300 2.000 -96.099 600.000 0,58 297.500 65.057 -14.241 4,57
67 300 2.000 -73.083 600.000 0,58 297.500 55.129 -13.892 3,97
68 300 2.000 -96.099 600.000 0,58 297.500 65.057 -14.241 4,57
69 300 2.000 -63.218 600.000 0,58 297.500 49.784 -13.741 3,62
70 300 2.000 -105.964 600.000 0,58 297.500 68.222 -14.391 4,74
71 300 2.000 -63.218 600.000 0,58 297.500 49.784 -13.741 3,62
72 300 2.000 -105.964 600.000 0,58 297.500 68.222 -14.391 4,74
73 300 2.000 -105.964 600.000 0,58 297.500 68.222 -14.391 4,74
74 300 2.000 -63.218 600.000 0,58 297.500 49.784 -13.741 3,62
75 300 2.000 -105.964 600.000 0,58 297.500 68.222 -14.391 4,74
76 300 2.000 -63.218 600.000 0,58 297.500 49.784 -13.741 3,62
77 300 2.000 -96.099 600.000 0,58 297.500 65.057 -14.241 4,57
78 300 2.000 -73.083 600.000 0,58 297.500 55.129 -13.892 3,97
79 300 2.000 -96.099 600.000 0,58 297.500 65.057 -14.241 4,57
80 300 2.000 -73.083 600.000 0,58 297.500 55.129 -13.892 3,97
81 300 2.000 -230.293 600.000 0,58 297.500 52.025 -9.055 5,75
82 300 2.000 -253.309 600.000 0,58 297.500 37.627 -9.404 4,00
83 300 2.000 -230.293 600.000 0,58 297.500 52.025 -9.055 5,75
84 300 2.000 -253.309 600.000 0,58 297.500 37.627 -9.404 4,00
85 300 2.000 -220.428 600.000 0,58 297.500 57.105 -8.905 6,41
86 300 2.000 -263.174 600.000 0,58 297.500 30.365 -9.555 3,18
87 300 2.000 -220.428 600.000 0,58 297.500 57.105 -8.905 6,41
88 300 2.000 -263.174 600.000 0,58 297.500 30.365 -9.555 3,18
89 300 2.000 -263.174 600.000 0,58 297.500 30.365 -9.555 3,18
90 300 2.000 -220.428 600.000 0,58 297.500 57.105 -8.905 6,41
91 300 2.000 -263.174 600.000 0,58 297.500 30.365 -9.555 3,18
92 300 2.000 -220.428 600.000 0,58 297.500 57.105 -8.905 6,41
93 300 2.000 -253.309 600.000 0,58 297.500 37.627 -9.404 4,00
94 300 2.000 -230.293 600.000 0,58 297.500 52.025 -9.055 5,75
95 300 2.000 -253.309 600.000 0,58 297.500 37.627 -9.404 4,00
96 300 2.000 -230.293 600.000 0,58 297.500 52.025 -9.055 5,75
97 300 2.000 -25.922 600.000 0,58 297.500 23.664 -15.341 1,54
98 300 2.000 -48.939 600.000 0,58 297.500 40.889 -15.690 2,61
99 300 2.000 -25.922 600.000 0,58 297.500 23.664 -15.341 1,54
100 300 2.000 -48.939 600.000 0,58 297.500 40.889 -15.690 2,61
101 300 2.000 -16.057 600.000 0,58 297.500 15.191 -15.191 1,00
102 300 2.000 -58.804 600.000 0,58 297.500 47.181 -15.841 2,98
103 300 2.000 -16.057 600.000 0,58 297.500 15.191 -15.191 1,00
104 300 2.000 -58.804 600.000 0,58 297.500 47.181 -15.841 2,98
105 300 2.000 -58.804 600.000 0,58 297.500 47.181 -15.841 2,98

166
106 300 2.000 -16.057 600.000 0,58 297.500 15.191 -15.191 1,00
107 300 2.000 -58.804 600.000 0,58 297.500 47.181 -15.841 2,98
108 300 2.000 -16.057 600.000 0,58 297.500 15.191 -15.191 1,00
109 300 2.000 -48.939 600.000 0,58 297.500 40.889 -15.690 2,61
110 300 2.000 -25.922 600.000 0,58 297.500 23.664 -15.341 1,54
111 300 2.000 -48.939 600.000 0,58 297.500 40.889 -15.690 2,61
112 300 2.000 -25.922 600.000 0,58 297.500 23.664 -15.341 1,54
113 300 2.000 -183.133 600.000 0,58 297.500 70.401 -10.505 6,70
114 300 2.000 -206.149 600.000 0,58 297.500 63.300 -10.854 5,83
115 300 2.000 -183.133 600.000 0,58 297.500 70.401 -10.505 6,70
116 300 2.000 -206.149 600.000 0,58 297.500 63.300 -10.854 5,83
117 300 2.000 -173.268 600.000 0,58 297.500 72.354 -10.354 6,99
118 300 2.000 -216.014 600.000 0,58 297.500 59.167 -11.005 5,38
119 300 2.000 -173.268 600.000 0,58 297.500 72.354 -10.354 6,99
120 300 2.000 -216.014 600.000 0,58 297.500 59.167 -11.005 5,38
121 300 2.000 -216.014 600.000 0,58 297.500 59.167 -11.005 5,38
122 300 2.000 -173.268 600.000 0,58 297.500 72.354 -10.354 6,99
123 300 2.000 -216.014 600.000 0,58 297.500 59.167 -11.005 5,38
124 300 2.000 -173.268 600.000 0,58 297.500 72.354 -10.354 6,99
125 300 2.000 -206.149 600.000 0,58 297.500 63.300 -10.854 5,83
126 300 2.000 -183.133 600.000 0,58 297.500 70.401 -10.505 6,70
127 300 2.000 -206.149 600.000 0,58 297.500 63.300 -10.854 5,83
128 300 2.000 -183.133 600.000 0,58 297.500 70.401 -10.505 6,70

LEGENDA
t: spessore muro; Nlimite: sforzo normale limite (per il controllo dell’eccentricità);
L: lunghezza muro; Mr: momento resistente Nel Piano;
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione); MNP: momento sollecitante Nel Piano;
A: area del muro; CS: Coefficiente di sicurezza (Mr/MNP).
fd: resistenza di calcolo a compressione della muratura;

Quindi, la PGANP = NP·PGAD,SLV = 1,611·0,193 = 0,312.

-- Verifiche a Taglio Nel Piano (TNP) --


Procedendo per tentativi il valore di TNP cercato è pari a 0,30598.
Di seguito si riportano le sollecitazioni e le relative verifiche ottenute per tale valore di TNP.
Tab. 9.19: Sollecitazioni combinate ottenute per  = TNP
N TNP MFP MNP
Comb
[N] [N] [Nm] [Nm]
1 -129.195 6.940 642 -12.359
2 -135.465 5.923 617 -12.166
3 -129.195 6.940 642 -12.359
4 -135.465 5.923 617 -12.166
5 -126.507 7.375 653 -12.442
6 -138.152 5.487 606 -12.083
7 -126.507 7.375 653 -12.442
8 -138.152 5.487 606 -12.083
9 -138.152 5.487 606 -12.083
10 -126.507 7.375 653 -12.442
11 -138.152 5.487 606 -12.083
12 -126.507 7.375 653 -12.442
13 -135.465 5.923 617 -12.166
14 -129.195 6.940 642 -12.359
15 -135.465 5.923 617 -12.166
16 -129.195 6.940 642 -12.359
17 -150.012 35.529 849 -12.675
18 -156.283 34.512 824 -12.482
19 -150.012 35.529 849 -12.675
20 -156.283 34.512 824 -12.482
21 -147.325 35.965 860 -12.758
22 -158.970 34.077 813 -12.400
23 -147.325 35.965 860 -12.758
24 -158.970 34.077 813 -12.400
25 -158.970 34.077 813 -12.400
26 -147.325 35.965 860 -12.758
27 -158.970 34.077 813 -12.400
28 -147.325 35.965 860 -12.758
29 -156.283 34.512 824 -12.482
30 -150.012 35.529 849 -12.675
31 -156.283 34.512 824 -12.482
32 -150.012 35.529 849 -12.675
33 -122.949 -1.637 581 -12.263

167
34 -129.220 -2.654 556 -12.070
35 -122.949 -1.637 581 -12.263
36 -129.220 -2.654 556 -12.070
37 -120.262 -1.201 591 -12.346
38 -131.907 -3.089 545 -11.988
39 -120.262 -1.201 591 -12.346
40 -131.907 -3.089 545 -11.988
41 -131.907 -3.089 545 -11.988
42 -120.262 -1.201 591 -12.346
43 -131.907 -3.089 545 -11.988
44 -120.262 -1.201 591 -12.346
45 -129.220 -2.654 556 -12.070
46 -122.949 -1.637 581 -12.263
47 -129.220 -2.654 556 -12.070
48 -122.949 -1.637 581 -12.263
49 -143.767 26.953 787 -12.580
50 -150.037 25.936 762 -12.387
51 -143.767 26.953 787 -12.580
52 -150.037 25.936 762 -12.387
53 -141.079 27.388 798 -12.662
54 -152.724 25.500 751 -12.304
55 -141.079 27.388 798 -12.662
56 -152.724 25.500 751 -12.304
57 -152.724 25.500 751 -12.304
58 -141.079 27.388 798 -12.662
59 -152.724 25.500 751 -12.304
60 -141.079 27.388 798 -12.662
61 -150.037 25.936 762 -12.387
62 -143.767 26.953 787 -12.580
63 -150.037 25.936 762 -12.387
64 -143.767 26.953 787 -12.580
65 -126.979 15.131 722 -12.661
66 -131.351 21.135 766 -12.728
67 -126.979 15.131 722 -12.661
68 -131.351 21.135 766 -12.728
69 -125.105 12.558 704 -12.633
70 -133.224 23.708 784 -12.756
71 -125.105 12.558 704 -12.633
72 -133.224 23.708 784 -12.756
73 -133.224 23.708 784 -12.756
74 -125.105 12.558 704 -12.633
75 -133.224 23.708 784 -12.756
76 -125.105 12.558 704 -12.633
77 -131.351 21.135 766 -12.728
78 -126.979 15.131 722 -12.661
79 -131.351 21.135 766 -12.728
80 -126.979 15.131 722 -12.661
81 -156.838 10.289 602 -11.743
82 -161.210 16.293 646 -11.809
83 -156.838 10.289 602 -11.743
84 -161.210 16.293 646 -11.809
85 -154.965 7.716 584 -11.714
86 -163.084 18.866 664 -11.838
87 -154.965 7.716 584 -11.714
88 -163.084 18.866 664 -11.838
89 -163.084 18.866 664 -11.838
90 -154.965 7.716 584 -11.714
91 -163.084 18.866 664 -11.838
92 -154.965 7.716 584 -11.714
93 -161.210 16.293 646 -11.809
94 -156.838 10.289 602 -11.743
95 -161.210 16.293 646 -11.809
96 -156.838 10.289 602 -11.743
97 -118.022 16.583 758 -12.937
98 -122.393 22.587 802 -13.003
99 -118.022 16.583 758 -12.937
100 -122.393 22.587 802 -13.003
101 -116.148 14.010 740 -12.908
102 -124.267 25.160 820 -13.032
103 -116.148 14.010 740 -12.908
104 -124.267 25.160 820 -13.032
105 -124.267 25.160 820 -13.032
106 -116.148 14.010 740 -12.908
107 -124.267 25.160 820 -13.032
108 -116.148 14.010 740 -12.908
109 -122.393 22.587 802 -13.003

168
110 -118.022 16.583 758 -12.937
111 -122.393 22.587 802 -13.003
112 -118.022 16.583 758 -12.937
113 -147.881 11.741 639 -12.018
114 -152.253 17.745 682 -12.084
115 -147.881 11.741 639 -12.018
116 -152.253 17.745 682 -12.084
117 -146.007 9.168 620 -11.990
118 -154.126 20.318 700 -12.113
119 -146.007 9.168 620 -11.990
120 -154.126 20.318 700 -12.113
121 -154.126 20.318 700 -12.113
122 -146.007 9.168 620 -11.990
123 -154.126 20.318 700 -12.113
124 -146.007 9.168 620 -11.990
125 -152.253 17.745 682 -12.084
126 -147.881 11.741 639 -12.018
127 -152.253 17.745 682 -12.084
128 -147.881 11.741 639 -12.018

Tab. 9.20: Verifiche a Taglio Nel Piano “FASE 3”


eNP eTNP,lim  A fvko Ns A' 'n fvd Tr TS CS
Comb
[cm] [cm] [-] [mm2] [N/mm2] [N] [mm2] [N/mm2] [N/mm2] [N] [N] [-]
1 9,57 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.195 600.000 0,22 0,05 32.339 6.940 4,66
2 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -135.465 600.000 0,23 0,06 33.593 5.923 5,67
3 9,57 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.195 600.000 0,22 0,05 32.339 6.940 4,66
4 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -135.465 600.000 0,23 0,06 33.593 5.923 5,67
5 9,83 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.507 600.000 0,21 0,05 31.801 7.375 4,31
6 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -138.152 600.000 0,23 0,06 34.130 5.487 6,22
7 9,83 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.507 600.000 0,21 0,05 31.801 7.375 4,31
8 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -138.152 600.000 0,23 0,06 34.130 5.487 6,22
9 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -138.152 600.000 0,23 0,06 34.130 5.487 6,22
10 9,83 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.507 600.000 0,21 0,05 31.801 7.375 4,31
11 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -138.152 600.000 0,23 0,06 34.130 5.487 6,22
12 9,83 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.507 600.000 0,21 0,05 31.801 7.375 4,31
13 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -135.465 600.000 0,23 0,06 33.593 5.923 5,67
14 9,57 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.195 600.000 0,22 0,05 32.339 6.940 4,66
15 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -135.465 600.000 0,23 0,06 33.593 5.923 5,67
16 9,57 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.195 600.000 0,22 0,05 32.339 6.940 4,66
17 8,45 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.012 600.000 0,25 0,06 36.502 35.529 1,03
18 7,99 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.283 600.000 0,26 0,06 37.757 34.512 1,09
19 8,45 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.012 600.000 0,25 0,06 36.502 35.529 1,03
20 7,99 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.283 600.000 0,26 0,06 37.757 34.512 1,09
21 8,66 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.325 600.000 0,25 0,06 35.965 35.965 1,00
22 7,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -158.970 600.000 0,26 0,06 38.294 34.077 1,12
23 8,66 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.325 600.000 0,25 0,06 35.965 35.965 1,00
24 7,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -158.970 600.000 0,26 0,06 38.294 34.077 1,12
25 7,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -158.970 600.000 0,26 0,06 38.294 34.077 1,12
26 8,66 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.325 600.000 0,25 0,06 35.965 35.965 1,00
27 7,80 100,00 1,00 600.000 0,02 -158.970 600.000 0,26 0,06 38.294 34.077 1,12
28 8,66 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.325 600.000 0,25 0,06 35.965 35.965 1,00
29 7,99 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.283 600.000 0,26 0,06 37.757 34.512 1,09
30 8,45 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.012 600.000 0,25 0,06 36.502 35.529 1,03
31 7,99 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.283 600.000 0,26 0,06 37.757 34.512 1,09
32 8,45 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.012 600.000 0,25 0,06 36.502 35.529 1,03
33 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.949 600.000 0,20 0,05 31.090 -1.637 18,99
34 9,34 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.220 600.000 0,22 0,05 32.344 -2.654 12,19
35 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.949 600.000 0,20 0,05 31.090 -1.637 18,99
36 9,34 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.220 600.000 0,22 0,05 32.344 -2.654 12,19
37 10,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -120.262 600.000 0,20 0,05 30.552 -1.201 25,44
38 9,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.907 600.000 0,22 0,05 32.881 -3.089 10,64
39 10,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -120.262 600.000 0,20 0,05 30.552 -1.201 25,44
40 9,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.907 600.000 0,22 0,05 32.881 -3.089 10,64
41 9,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.907 600.000 0,22 0,05 32.881 -3.089 10,64
42 10,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -120.262 600.000 0,20 0,05 30.552 -1.201 25,44
43 9,09 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.907 600.000 0,22 0,05 32.881 -3.089 10,64
44 10,27 100,00 1,00 600.000 0,02 -120.262 600.000 0,20 0,05 30.552 -1.201 25,44
45 9,34 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.220 600.000 0,22 0,05 32.344 -2.654 12,19
46 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.949 600.000 0,20 0,05 31.090 -1.637 18,99
47 9,34 100,00 1,00 600.000 0,02 -129.220 600.000 0,22 0,05 32.344 -2.654 12,19
48 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.949 600.000 0,20 0,05 31.090 -1.637 18,99
49 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -143.767 600.000 0,24 0,06 35.253 26.953 1,31
50 8,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.037 600.000 0,25 0,06 36.507 25.936 1,41
51 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -143.767 600.000 0,24 0,06 35.253 26.953 1,31
52 8,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.037 600.000 0,25 0,06 36.507 25.936 1,41
53 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -141.079 600.000 0,24 0,06 34.716 27.388 1,27
169
54 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.724 600.000 0,25 0,06 37.045 25.500 1,45
55 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -141.079 600.000 0,24 0,06 34.716 27.388 1,27
56 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.724 600.000 0,25 0,06 37.045 25.500 1,45
57 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.724 600.000 0,25 0,06 37.045 25.500 1,45
58 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -141.079 600.000 0,24 0,06 34.716 27.388 1,27
59 8,06 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.724 600.000 0,25 0,06 37.045 25.500 1,45
60 8,98 100,00 1,00 600.000 0,02 -141.079 600.000 0,24 0,06 34.716 27.388 1,27
61 8,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.037 600.000 0,25 0,06 36.507 25.936 1,41
62 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -143.767 600.000 0,24 0,06 35.253 26.953 1,31
63 8,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -150.037 600.000 0,25 0,06 36.507 25.936 1,41
64 8,75 100,00 1,00 600.000 0,02 -143.767 600.000 0,24 0,06 35.253 26.953 1,31
65 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.979 600.000 0,21 0,05 31.896 15.131 2,11
66 9,69 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.351 600.000 0,22 0,05 32.770 21.135 1,55
67 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.979 600.000 0,21 0,05 31.896 15.131 2,11
68 9,69 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.351 600.000 0,22 0,05 32.770 21.135 1,55
69 10,10 100,00 1,00 600.000 0,02 -125.105 600.000 0,21 0,05 31.521 12.558 2,51
70 9,58 100,00 1,00 600.000 0,02 -133.224 600.000 0,22 0,06 33.145 23.708 1,40
71 10,10 100,00 1,00 600.000 0,02 -125.105 600.000 0,21 0,05 31.521 12.558 2,51
72 9,58 100,00 1,00 600.000 0,02 -133.224 600.000 0,22 0,06 33.145 23.708 1,40
73 9,58 100,00 1,00 600.000 0,02 -133.224 600.000 0,22 0,06 33.145 23.708 1,40
74 10,10 100,00 1,00 600.000 0,02 -125.105 600.000 0,21 0,05 31.521 12.558 2,51
75 9,58 100,00 1,00 600.000 0,02 -133.224 600.000 0,22 0,06 33.145 23.708 1,40
76 10,10 100,00 1,00 600.000 0,02 -125.105 600.000 0,21 0,05 31.521 12.558 2,51
77 9,69 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.351 600.000 0,22 0,05 32.770 21.135 1,55
78 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.979 600.000 0,21 0,05 31.896 15.131 2,11
79 9,69 100,00 1,00 600.000 0,02 -131.351 600.000 0,22 0,05 32.770 21.135 1,55
80 9,97 100,00 1,00 600.000 0,02 -126.979 600.000 0,21 0,05 31.896 15.131 2,11
81 7,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.838 600.000 0,26 0,06 37.868 10.289 3,68
82 7,33 100,00 1,00 600.000 0,02 -161.210 600.000 0,27 0,06 38.742 16.293 2,38
83 7,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.838 600.000 0,26 0,06 37.868 10.289 3,68
84 7,33 100,00 1,00 600.000 0,02 -161.210 600.000 0,27 0,06 38.742 16.293 2,38
85 7,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.965 600.000 0,26 0,06 37.493 7.716 4,86
86 7,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -163.084 600.000 0,27 0,07 39.117 18.866 2,07
87 7,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.965 600.000 0,26 0,06 37.493 7.716 4,86
88 7,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -163.084 600.000 0,27 0,07 39.117 18.866 2,07
89 7,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -163.084 600.000 0,27 0,07 39.117 18.866 2,07
90 7,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.965 600.000 0,26 0,06 37.493 7.716 4,86
91 7,26 100,00 1,00 600.000 0,02 -163.084 600.000 0,27 0,07 39.117 18.866 2,07
92 7,56 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.965 600.000 0,26 0,06 37.493 7.716 4,86
93 7,33 100,00 1,00 600.000 0,02 -161.210 600.000 0,27 0,06 38.742 16.293 2,38
94 7,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.838 600.000 0,26 0,06 37.868 10.289 3,68
95 7,33 100,00 1,00 600.000 0,02 -161.210 600.000 0,27 0,06 38.742 16.293 2,38
96 7,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -156.838 600.000 0,26 0,06 37.868 10.289 3,68
97 10,96 100,00 1,00 600.000 0,02 -118.022 600.000 0,20 0,05 30.104 16.583 1,82
98 10,62 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.393 600.000 0,20 0,05 30.979 22.587 1,37
99 10,96 100,00 1,00 600.000 0,02 -118.022 600.000 0,20 0,05 30.104 16.583 1,82
100 10,62 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.393 600.000 0,20 0,05 30.979 22.587 1,37
101 11,11 100,00 1,00 600.000 0,02 -116.148 600.000 0,19 0,05 29.730 14.010 2,12
102 10,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -124.267 600.000 0,21 0,05 31.353 25.160 1,25
103 11,11 100,00 1,00 600.000 0,02 -116.148 600.000 0,19 0,05 29.730 14.010 2,12
104 10,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -124.267 600.000 0,21 0,05 31.353 25.160 1,25
105 10,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -124.267 600.000 0,21 0,05 31.353 25.160 1,25
106 11,11 100,00 1,00 600.000 0,02 -116.148 600.000 0,19 0,05 29.730 14.010 2,12
107 10,49 100,00 1,00 600.000 0,02 -124.267 600.000 0,21 0,05 31.353 25.160 1,25
108 11,11 100,00 1,00 600.000 0,02 -116.148 600.000 0,19 0,05 29.730 14.010 2,12
109 10,62 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.393 600.000 0,20 0,05 30.979 22.587 1,37
110 10,96 100,00 1,00 600.000 0,02 -118.022 600.000 0,20 0,05 30.104 16.583 1,82
111 10,62 100,00 1,00 600.000 0,02 -122.393 600.000 0,20 0,05 30.979 22.587 1,37
112 10,96 100,00 1,00 600.000 0,02 -118.022 600.000 0,20 0,05 30.104 16.583 1,82
113 8,13 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.881 600.000 0,25 0,06 36.076 11.741 3,07
114 7,94 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.253 600.000 0,25 0,06 36.951 17.745 2,08
115 8,13 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.881 600.000 0,25 0,06 36.076 11.741 3,07
116 7,94 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.253 600.000 0,25 0,06 36.951 17.745 2,08
117 8,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -146.007 600.000 0,24 0,06 35.701 9.168 3,89
118 7,86 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.126 600.000 0,26 0,06 37.325 20.318 1,84
119 8,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -146.007 600.000 0,24 0,06 35.701 9.168 3,89
120 7,86 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.126 600.000 0,26 0,06 37.325 20.318 1,84
121 7,86 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.126 600.000 0,26 0,06 37.325 20.318 1,84
122 8,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -146.007 600.000 0,24 0,06 35.701 9.168 3,89
123 7,86 100,00 1,00 600.000 0,02 -154.126 600.000 0,26 0,06 37.325 20.318 1,84
124 8,21 100,00 1,00 600.000 0,02 -146.007 600.000 0,24 0,06 35.701 9.168 3,89
125 7,94 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.253 600.000 0,25 0,06 36.951 17.745 2,08
126 8,13 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.881 600.000 0,25 0,06 36.076 11.741 3,07
127 7,94 100,00 1,00 600.000 0,02 -152.253 600.000 0,25 0,06 36.951 17.745 2,08
128 8,13 100,00 1,00 600.000 0,02 -147.881 600.000 0,25 0,06 36.076 11.741 3,07

170
LEGENDA
eNP: eccentricità nel piano; A’: area compressa della muratura (Lt);
eTNP,lim: eccentricità limite; 'n: tensione normale sulla sezione compressa (Ns/A');
: coefficiente di parzializzazione della sezione fvd: resistenza di progetto a taglio della muratura;
A: area del muro (Lt); Tr: taglio resistente;
fvko: resistenza caratteristica a taglio senza tensione normale TS: taglio sollecitante;
della muratura; CS: Coefficiente di sicurezza (Tr/TS).
Ns: sforzo normale sollecitante (- = compressione);

Quindi, la PGANP = TNP·PGAD,SLV = 0,306·0,193 = 0,059.

-- Riepilogo “FASE 3” --
PGAFP = 1,739·0,193 = 0,336 PGANP = 1,611·0,193 = 0,312 PGATNP = 0,306·0,193 = 0,059

Confronto Accelerazioni di Collasso


Tab. 9.21: confronto calcolo manuale - EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
Altri Risultati Altri Risultati
Maschio 9 Maschio 9
Lunghezza 2,00 Lunghezza 2,00
… … … …
Ecc. da imperf. 0,015 Ecc. da imperf. 0,015
PGANP 0,312 PGANP 0,313
PGAFP 0,336 PGAFP 0,336
PGATNP 0,059 PGATNP 0,060

171
CASI PROVA ACCIAIO

172
1 (AC) - Test di Validazione n.1 (Verifica Instabilità Pilastro Acciaio)
Titolo: Verifica Instabilità Pilastro Acciaio.
Riferimento: “Edifici in Acciaio – Materiale, calcolo e progetto secondo l'EC EN-1993-1-1”di C.
Bernuzzi e F. M. Mazzolani ed. HOEPLI, esempio a pag. 57.
Il file di EdiLus (AC) è: AC_Validazione_01.EDL.
In riferimento ad un'asta semplicemente compressa, si confrontano alcuni dei risultati di EdiLus (AC) con quelli
riportati nell'esempio preso come riferimento.

Dati Pilastro
- Profilo HEB 200 -> incernierata secondo l’asse forte (β = 1,00), e ritegno intermedio secondo l'asse debole
(β = 0,5); l’inserimento di tali valori avviene nelle proprietà del pilastro (Figura 1.1);
- Altezza (H) = 7,50 m;
- Materiale =S235;
- Il pilastro viene caricato in testa da una forza concentrata ( Condizioni di Carico -> Carico Permanente) pari
a 10 N.
Poiché i pilastri, in EdiLus (AC), vengono calcolati sempre a Pressoflessione deviata, non tutti i valori riportati
nell'inspector dei risultati sono confrontabili.

Confronto 1 - Pilastro “non Reticolare”


Con il pilastro definito “non Reticolare” è possibile confrontare i parametri riportati nella successiva Tab. 1.1.
Tab. 1.1: confronto soluzione Bibliografia ed EdiLus - Pilastro non “Reticolare”
EdiLus Bibliografia
fattori di riduzione
y = 0,639; z = 0,669 -> Figura 1.2 y = 0,6387; z = 0,6693
carichi critici
Ncr = 2 098,78 kN, -> Figura 1.2
Ncr,y = 2 098,78 kN; Ncr,z = 2 952,1 kN
viene riportato solo il valore minore

Figura 1.1: vista -“Editor 3D” + proprietà pilastro Figura 1.2: risultati EdiLus- pilastro non “Reticolare”

173
Non possono essere confrontati i valori di  relativi alla snellezza adimensionale, poiché quelli riportati sono
stati calcolati in caso di flessione pari a:
W  f yk
.
Mcrit

Confronto 2 - Pilastro “Reticolare”


Ulteriori dati possono ottenersi se si imposta, nelle proprietà del pilastro, il flag “Reticolare” (Figura 1.3), nel
qual caso la verifica all'instabilità viene effettuata per asta semplicemente compressa.
In questo caso, nella successiva Tab. 1.2, è possibile mettere a confronto il valore della resistenza all'instabilità
per compressione.

Tab. 1.2: confronto soluzione Bibliografia ed EdiLus - Pilastro “Reticolare”


EdiLus Bibliografia
resistenza all’instabilità per compressione
1 116 033 N -> Figura 1.4 1 164,4 kN = 1 164 400 N

Figura 1.3: proprietà pilastro - comportamento “Reticolare” Figura 1.4: risultati EdiLus - pilastro “Reticolare”

174
2 (AC) - Test di Validazione n.2 (Verifica Trave Acciaio)
Titolo: Verifica Trave Acciaio.
Riferimento: “Edifici in Acciaio – Materiale, calcolo e progetto secondo l'EC EN-1993-1-1”di C.
Bernuzzi e F. M. Mazzolani ed. HOEPLI, esempio 3.4.5.2 a pag. 78.
Il file di EdiLus (AC) è: AC_Validazione_02.EDL.
In riferimento all’esempio del testo citato, si considera la trave avente le seguenti caratteristiche:

Dati Trave
- Profilo IPE 330 (peso proprio = 491 N/m);
- Lunghezza (L) = 10,00 m;
- Materiale =S235.
La trave viene caricata da 3 + 3 forze equidistanziate (2,50 m ciascuna - vedi figure successive):
- 3 forze da 9000 N ->definite come Condizione di Carico “Permanente” (Figura 2.1);
- 3 forze da 11000 N ->definite come Condizione di Carico “Verticale/Abitazione” (Figura 2.2).

Figura 2.1: vista -“Editor 3D” - forze da 9000N, definite come Carico Permanente

Figura 2.2: vista - “Editor 3D” - forze da 11000N, definite come Abitazioni

Confronto
In EdiLus il calcolo viene eseguito secondo le NTC del D.M. 14/01/2008, per cui il coefficiente di combinazione
dei carichi permanenti impiegato è 1,3 al posto di 1,4 che è stato invece impiegato nell'esempio citato.
Le massime sollecitazioni di progetto al taglio VEd (all'appoggio) ed al momento MEd (in mezzeria) valgono:

Tab. 2.1: confronto soluzione Bibliografia ed EdiLus


EdiLus Bibliografia
max sollecitazione di progetto a taglio (VEd) all’appoggio
45497 N (%LLI = 0) -> Figura 2.3 10 3
1,3  491    1,3  9000  1,5  11000  = 45 491 N
45486 N (%LLI = 100) -> Figura 2.4 2 2
resistenza plastica al taglio (Vpl,Rd = VcRd)
465861 N ->Figura 2.3 e Figura 2.4 465,6 kN
max sollecitazione di progetto al momento (MEd = Mx) in mezzeria
102 10
148946 Nm -> Figura 2.5 1,3  491
  1,3  9000  1,5  11000 = 148 978 Nm
8 2
resistenza plastica al momento (Mpl,Rd = McRd)
210 295 Nm -> Figura 2.5 210,6 kNm

175
Verifiche a Pressoflessione retta
allo SLU
Trave Acciaio 1a-2a Piano Terra
Verifica3
VERIFICHE A TAGLIO RETTO ALLO SLU VERIFICHE A TAGLIO RETTO ALLO SLU
Tp PLS
Trave Acciaio 1a-2a Piano Terra Trave Acciaio 1a-2a Piano Terra
%LLI 50%
Verifica1 Verifica1
Vc,Rd 465.861
%LLI 0% %LLI 100%
 0,00
CS 10,24 CS 10,24
Av 3.081
Av 3.081 Av 3.081
tw 7,50
T,Ed 0,0 T,Ed 0,0
Mc,Rd 210.295
VEd 45.498 VEd -45.485
CS 1,41
Vc,Rd 465.861 Vc,Rd 465.861
Npl,Rd 1.639.687
NEd 0
MEd,3 148.952
MEd,2 0
Figura 2.3: verifica a taglio - 0% LLi Figura 2.4: verifica a taglio - 100% LLi Figura 2.5: verifica a PF - 50% LLi

N.B. 2.1
La verifica all’instabilità non può essere considerata per il test, per i seguenti motivi:
- il coefficiente Ψ viene calcolato per una porzione di trave tra un carico e l’altro, mentre EdiLus considera tutta la luce;
- inoltre il metodo seguito si discosta da quello implementato, che è aderente al procedimento di cui alla Circolare NTC § C 4.2.4.1.3.2
valido per sezioni ad I o H doppiamente simmetriche.

176
3 (AC) - Test di Validazione n.3 (Gerarchia Travi Acciaio)
Titolo: Verifica Gerarchia delle resistenze TRAVI.
Il file di EdiLus (AC) è: AC_GR_Beam.EDL.
Si espone di seguito il procedimento adottato per le verifiche di gerarchia (Sforzo normale, Taglio e Momento)
per le travi in acciaio.
In particolare si rivolge l’attenzione all’estremo finale della trave presente al piano terra (Trave Acciaio 4-5 - ID
2840), evidenziata con colore ARANCIONE nella Figura 3.2.

Figura 3.1: vista - “Editor 3D” (completo) Figura 3.2: vista - “Editor 3D” (senza solai)

Dati Trave
- Profilo IPE 220;
- Base (b) = 110,0 mm;
- Spessore ala (tf) = 9,20 mm;
- Spessore anima (tw) = 5,90 mm;
- Raggio anima/ala (r) = 12,00 mm;
- Altezza netta raccordo (hw) = 177,90 mm;
- Area profilo (A) = 33,37 cm2;
- Modulo di resistenza plastico rispetto ad X (Wpl,X) = 285,40 cm3;
- Modulo di resistenza plastico rispetto ad Y (Wpl,Y) = 58,11 cm3;
- Lunghezza (L) = 3,00 m;
- Luce Libera (LLI) = 2,99 m;
- Materiale = Acciaio S235;
- Tensione caratteristica di snervamento (fyk) = 235 N/mm2 (NTC 08 - Tabella 11.3.IX);
- Coefficiente di sicurezza per la resistenza delle membrature e la stabilità (M0) = 1,05 (NTC 08 - Tabella
4.2.V -> Resistenza delle Sezioni di Classe 1-2-3-4).

Intro Verifica di Gerarchia


Essendo la tipologia della struttura definita a “telaio” nelle sezioni in cui è attesa la formazione delle cerniere
plastiche devono essere verificate le seguenti relazioni:
NE d Verifica delle GERACHIA a sforzo Normale
 0,15
Npl,Rd (relazione 7.5.4 - § 7.5.4.1 NTC 08)

VEd VEd ,G  VEd ,M Verifica delle GERACHIA a Taglio


  0,50
Vpl ,Rd Vpl ,Rd (relazione 7.5.5 - § 7.5.4.1 NTC 08)

177
ME d Verifica delle GERACHIA a Momento
1
Mpl,Rd (relazione 7.5.3 - § 7.5.4.1 NTC 08)

Dove:
NEd, VEd e MEd: sono i valori di progetto del momento flettente, della sollecitazione assiale e del taglio (massimi
valori di progetto tra tutte le combinazioni sismiche);
Npl,Rd, Vpl,Rd e Mpl,Rd,: sono i valori delle resistenze plastiche di progetto, flessionale, assiale e tagliante
(determinate secondo criteri di cui al § 4.2.4.1.2 delle NTC 08);
VEd,G: sollecitazione di taglio di progetto dovuta alle azioni non sismiche (parte statica della combinazione
sismica –> coefficienti di combinazione validi per la combinazione sismica);
VEd,M: la forza di taglio dovuta all’applicazione di momenti plastici equiversi M pl,Rd nelle sezioni in cui è attesa la
formazione delle cerniere plastiche.
In EdiLus gli espetti della gerarchia esposti in precedenza si riflettono nelle seguenti verifiche:
-> Sforzo Normale
Verifiche Gerarchia Resistenze -> -> Taglio
-> Momento
Di seguito si riporta il calcolo delle precedenti grandezze interessate nella verifica.

Calcolo resistenze plastiche (Npl,Rd, Vpl,Rd, Mpl,Rd)


Con riferimento al § 4.2.4.1.2 delle NTC 08 si ha:

- Calcolo Npl,Rd -
Dalla relazione 4.2.7 si ha:
A  fy k 33,37  10 2 mm2  235N / mm2
Npl,Rd    746 852 N.
 M0 1,05
Dove:
A = 33,37 cm2;
fyk = 235 N/mm2;
M0 = 1,05.

- Calcolo Vpl,Rd -

Dalla relazione 4.2.18 si ha:


A v  fy k
Vpl,Rd  Vc ,Rd  .
3   M0
Per cui:
A v ,w  f y k 12,41  10 2 mm2  235N / mm2
Vpl,Rd,X  Vc ,Rd,X    160 399 N.
3   M0 3  1,05
A v ,f  f y k 15,88  10 2 mm 2  235N / mm 2
Vpl,Rd, Y  Vc ,Rd, Y    205 206 N.
3   M0 3  1,05
Dove:

A v ,f  A  2  b  t f  (t w  2  r)  t f  33,37  102  2  110  9,2  (5,9  2  12)  9,2 = 1588,08 mm2 = 15,08 cm2 (NTC 08 – relazione
4.2.18);
A v ,w  A  2  (hw  t w )  33,37  102  2  177 ,6  5,9 = 1241,32 mm2 = 12,41 cm2 (NTC 08 – relazione 4.2.21);
fyk = 235 N/mm2;
M0 = 1,05.

178
- Calcolo Mpl,Rd -
Dalla relazione 4.2.13 (sezioni di classe 1 e 2) si ha:
Wpl  f y k
Mpl,Rd  .
 M0

Per cui:
Wpl,X  f y k 285,40  10 3 mm 3  235N / mm 2
Mpl,Rd,X    63 875 238,10 Nmm = 63 875 Nm.
 M0 1,05
Wpl, Y  f y k 58,11  10 3 mm 3  235N / mm 2
Mpl,Rd, Y    13 005 571,43 Nmm = 13 006 Nm.
 M0 1,05
Dove:
Wpl,X = 285,40 cm3;
Wpl,Y = 58,11 cm3;
fyk = 235 N/mm2;
M0 = 1,05.

- Riepilogo grandezze -
Di seguito si riporta il riepilogo delle grandezze calcolate in precedenza.
Npl,Rd Vpl,Rd,X Vpl,Rd,Y Mpl,Rd,X Mpl,Rd,Y
[N] [N] [N] [Nm] [Nm]
746 852 160 399 205 206 63 875 13 006

Calcolo forza di taglio da GR (VEd,M)


La forza di taglio dovuta all’applicazione di momenti plastici equiversi (Mpl,Rd) nelle sezioni in cui è attesa la
formazione delle cerniere plastiche è data da:

2  Mpl,Rd
VE d,M 
L LI

Per cui:
2  Mpl,Rd, Y 2  13006Nm
VE d,M,X    8 699 N.
L LI 2,99m
2  Mpl,Rd,X 2  63875Nm
VE d,M, Y    42 726 N.
L LI 2,99m
Dove:
Mpl,Rd,X = 63 875 Nm;
Mpl,Rd,Y = 13 006 Nm;
LLI = 2,99 m.

- Riepilogo grandezze -
Di seguito si riporta il riepilogo delle grandezze calcolate in precedenza.
VEd,M,X VEd,M,Y
[N] [N]
8 699 42 726

179
Calcolo sollecitazioni di progetto (NEd, VEd e MEd)
Si riportano di seguito le sollecitazioni “caratteristiche” presenti nella trave in esame, per l’estremo esaminato.
CONDIZIONI STATICHE
Permanente Permanente Non Strutturale Abitazione
CC Carico Permanente CC Permanenti Non Strutturali CC Abitazione
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 - 0 M1 - 0
M2 - 9 M2 - 8 M2 - 8
M3 - 3.379 M3 - 3.096 M3 - 2.815
N - 1.350 N - 1.235 N - 1.123
T2 - -5.736 T2 - -5.247 T2 - -4.770
T3 - 6 T3 - 5 T3 - 5
CONDIZIONI SISMICHE
Sisma X Sisma Y
Direzione X Direzione Y
Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 - 2
M2 - 0 M2 - 0
M3 - 18.083 M3 - 97
N - 15.007 N - 64
T2 - 12.843 T2 - 67
T3 - 0 T3 - 2
Eccentricità X Eccentricità Y
Direzione X(+) Direzione Y(+)
Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 - 0
M2 - -630 M2 - -551
M3 - 217 M3 - 189
N - -176 N - -154
T2 - -154 T2 - -134
T3 - -386 T3 - -338

Tale sollecitazioni vengono combinate (sismicamente) come riportato di seguito (per brevità di esposizione si
riportano TUTTE le combinazioni/sollecitazioni statiche e SOLO quelle sismiche che generano le massime
sollecitazioni):
Coefficienti di Permutazione delle sollecitazioni sismiche
Coefficienti di Combinazioni Sollecitazioni
nelle combinazioni sismiche
num
Perm PNS Abit. SX EcX SY EcX NE MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y MEd,Z NE MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y MEd,Z
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [N] [Nm] [Nm] [N] [N] [Nm]
Combinazioni STATICHE Sollecitazioni STATICHE
1 1,00 1,00 0,00 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - -
2 1,00 1,00 1,50 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - -
3 1,30 1,30 0,00 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - -
4 1,30 1,30 1,50 0,0 0,0 0,0 0,0 - - - - - - - - - - - -
Combinazioni SISMICHE Sollecitazioni SISMICHE
1 1,00 1,00 0,30 1,0 1,0 0,3 0,3 1 1 1 1 1 1 -18.170 25.705 815 501 643 1
2 1,00 1,00 0,30 1,0 1,0 0,3 0,3 1 1 1 1 -1 1 -18.170 25.705 815 501 -25.471 1
257 1,00 1,00 0,30 0,30 0,30 1,00 1,00 1 1 1 1 1 1 -7.695 13.096 759 468 -8.314 2

Nella successiva tabella si riassumono le massime sollecitazioni ottenute dalle precedenti combinazioni (4
statiche + 512 sismiche):
NEd MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y MEd,Z
[N] [Nm] [Nm] [N] [N] [Nm]
Max -18.170 25.705 815 501 -25.471 2
Nun. Comb. 1 1 1 1 2 257

180
Calcolo taglio non sismico (VEd,G)
Tale contributo si ottiene dalla combinazione dei tagli “statici”, presenti nell’estremo in esame, con coefficienti
di combinazione della combinazione sismica.
Quindi, con riferimento alla Tab. 3.1, nel caso in esame si ha:
Tab. 3.1: Sollecitazioni senza sisma
Permanente Permanente Non Strutturale Abitazione
CC Carico Permanente CC Permanenti Non Strutturali CC Abitazione
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 - 0 M1 - 0
M2 - 9 M2 - 8 M2 - 8
M3 - 3.379 M3 - 3.096 M3 - 2.815
N - 1.350 N - 1.235 N - 1.123
T2 - -5.736 T2 - -5.247 T2 - -4.770
T3 - 6 T3 - 5 T3 - 5

VEd,G,X VEd,G,Y
[N] [N]
VEd,G,X(Perm) + VEd,G,X(PNS) + 0,3 · VEd,G,X(Abit.) = VEd,G,Y(Perm) + VEd,G,Y(PNS) + 0,3 · VEd,G,Y(Abit.) =
= 6 N + 5 N + 0,3 · 5 N = 13 = -5 736 N - 5 247 N – 0,3 · 4 770 N = -12 414

Verifiche
Ricapitolando, le grandezze in gioco sono:
Tab. 3.2: Sollecitazioni plastiche (Npl,Rd, Vpl,Rd, Mpl,Rd)
Npl,Rd Vpl,Rd,X Vpl,Rd,Y Mpl,Rd,X Mpl,Rd,Y
[N] [N] [N] [Nm] [Nm]
746 852 160 399 205 206 63 875 13 006

Tab. 3.3: Tagli da Gerarchia (VEd,M)


VEd,M,X VEd,M,Y
[N] [N]
8 699 42 726

Tab. 3.4: Massime sollecitazioni di progetto (NEd, VEd, MEd)


NEd VEd,X VEd,Y MEd,X MEd,Y
[N] [N] [N] [Nm] [Nm]
-18.170 501 -25.471 25.705 815

Tab. 3.5: Taglio di progetto dovuta alle azioni non sismiche (VEd,G)
VEd,G,X VEd,G,Y
[N] [N]
13 12 414

Quindi, di seguito si riporta il confronto tra calcolo manuale e quello di EdiLus:


Calcolo Manuale EdiLus
VERIFICHE GERARCHIE DELLE RESISTENZE -> Sforzo Normale
NE d 18170 Trave Acciaio 4-5 Piano Terra
  0,024 ≤ 0,15
Npl,Rd 746852 Nodo
Nodo Finale
Iniziale
Secondo quanto riporto in EdiLus si ha: CS - 6,17
Npl,Rd 746852 N - 41,10
N    41,10
NE d 18170 NEd - 18.170
CS  0,15    6,17 Npl,Rd - 746.864
VERIFICHE GERARCHIE DELLE RESISTENZE -> Taglio
Trave Acciaio 4-5 Piano Terra
VEd , Y VEd ,G , Y  VEd ,M, Y 12414  42726 55140 Nodo iniziale Nodo finale
    0,27 ≤ 0,50
Vpl ,Rd , Y Vpl ,Rd ,Y 205206 205206 CS - 1,86
 - 3,73
Secondo quanto riportato in EdiLus si ha:
VEd - 55.044

181
Vpl ,Rd, Y 205206 Vpl,Rd - 205.213
V    3,72
VEd , Y 55140
CS  0,50   V  1,86
VERIFICHE GERARCHIE DELLE RESISTENZE -> Momento
MEd ,X 25705 Trave Acciaio 4-5 Piano Terra
  0,40 < 1
Mpl ,Rd ,X 63875 Nodo
Nodo Finale
Iniziale
Secondo quanto riportato in EdiLus si ha: CS - 2,48
Mpl ,Rd , Y 63875  - 2,48
M    2,48
MEd , Y 25705 MEd - 25.705
CS  M  2,48 Mpl,Rd - 63.714

182
4 (AC) - Test di Validazione n.4 (Gerarchia Pilastri Acciaio)
Titolo: Verifica Gerarchia delle resistenze PILASTRI.
Il file di EdiLus (AC) è: AC_GR_Beam.EDL.
Si espone di seguito il procedimento adottato per le verifiche di gerarchia (Presso Flessione, Taglio composto e
taglio “semplice”) per le colonne in acciaio.
In particolare si rivolge l’attenzione all’estremo superiore della colonna presente al piano terra (Pilastro Acciaio
5 - ID 2956), evidenziata con colore GIALLO nella Figura 4.2.

Figura 4.1: vista - “Editor 3D” (completo) Figura 4.2: vista - “Editor 3D” (senza solai)

Dati Profili
Colonna Trave
Tipo profilo HEA 260 IPE 220 [-]
Numero profili nel nodo 1 4 [-]
Base (b) 260,0 110,0 [mm]
Spessore ala (tf) 12,50 9,20 [mm]
Spessore anima (tw) 7,50 5,90 [mm]
Raggio anima/ala (r) 24,00 12,00 [mm]
Altezza netta raccordo (hw) 177,00 177,90 [mm]
Area profilo (A) 86,80 33,37 [cm2]
Modulo di resistenza plastico rispetto ad X (Wpl,X) 919,80 285,40 [cm3]
Modulo di resistenza plastico rispetto ad Y (Wpl,Y) 430,20 58,11 [cm3]
(X) 3,00/4,00
Lunghezza (L) 3,00 [m]
(Y) 3,00/5,00
(X) 2,99/3,99
Luce Libera (LLI) 2,89 [m]
(Y) 2,75/4,75
Materiale Acciaio S235 Acciaio S235 [-]
Tensione caratteristica di snervamento
(fyk) 235 235 [N/mm2]
(NTC 08 - Tabella 11.3.IX)
Coefficiente di sicurezza per la resistenza delle membrature e la stabilità
(M0) 1,05 1,05 [-]
(NTC 08 - Tabella 4.2.V -> Resistenza delle Sezioni di Classe 1-2-3-4)

Intro Verifica di Gerarchia


Essendo la tipologia della struttura definita a “telaio” le colonne devono essere verificate in compressione
considerando la più sfavorevole combinazione di sollecitazioni assiali e flessionali (§ 7.5.4.2 - NTC 08). Le
sollecitazioni di progetto sono determinate come:
NE d  NE d,G  1,1   Rd    NE d,E relazione 7.5.6 - § 7.5.4.2 NTC 08
VE d  VE d,G  1,1   Rd    VE d,E relazione 7.5.8 - § 7.5.4.2 NTC 08

183
ME d  ME d,G  1,1   Rd    ME d,E relazione 7.5.7 - § 7.5.4.2 NTC 08

Dove:
NEd,G, VEd,G e MEd,G: sono le sollecitazioni di compressione, flessione e taglio dovute alle azioni non sismiche;
NEd,E, VEd,E e MEd,E: sono le sollecitazioni di compressione, flessione e taglio dovute alle azioni sismiche;
Rd: fattore di sovraresistenza (§ 7.5.1 - tabella 7.5.I delle NTC 08);
: è il minimo valore tra gli i = Mpl,Rd,i/MEd,i di tutte le travi (che arrivano in testa al pilastro) in cui si attende
la formazione di cerniere plastiche; essendo MEd,i il momento flettente di progetto della i-esima trave in
condizioni sismiche e Mpl,Rd,i il corrispondente momento plastico.
Inoltre, il taglio di progetto deve rispettare la seguente limitazione:
VE d
 0,50 relazione 7.5.9 - § 7.5.4.2 NTC 08
Vpl,Rd

In EdiLus gli espetti della gerarchia esposti in precedenza si riflettono nelle seguenti verifiche:
-> Pressoflessione deviata
Verifiche di Resistenza ->
-> Taglio deviato
Verifiche Gerarchia Resistenze -> -> Taglio
Di seguito si riporta il calcolo delle precedenti grandezze interessate nella verifica.

Fattore di sovraresistenza (Rd)


Con riferimento alla tabella 7.5.I del § 7.5.1 delle NTC 08 si ha:
Acciaio S235 -> Rd = 1,2.

Resistenze plastiche (Npl,Rd, Vpl,Rd, Mpl,Rd)


Con riferimento al § 4.2.4.1.2 delle NTC 08 si ha:
- Calcolo Npl,Rd -
Dalla relazione 4.2.7 si ha:
A  fy k
Npl,Rd  .
 M0
Per cui:
TRAVE COLONNA
33,37  10 2 mm 2  235N / mm 2 86,82  10 2 mm 2  235N / mm 2
Npl,Rd  746 852 N.  1 943 114 N.
1,05 1,05
dove: dove:
A = 33,37 cm2; A = 86,82 cm2;
fyk = 235 N/mm2; fyk = 235 N/mm2;
M0 = 1,05. M0 = 1,05.

- Calcolo Vpl,Rd -
Dalla relazione 4.2.18 si ha:
A v  fy k
Vpl,Rd  Vc ,Rd  .
3   M0
Per cui:
TRAVE COLONNA
A v ,w  f yk 12,41  10 2 mm 2  235N / mm 2 A v ,w  f yk 28,76  10 2 mm 2  235N / mm 2
Vpl,Rd,X   160 399 N   371 594 N
3   M0 3  1,05 3   M0 3  1,05

184
A v ,f  f yk 15,88  10 2 mm 2  235N / mm 2 A v ,f  f yk 73,55  10 2 mm 2  235N / mm 2
Vpl,Rd,Y   205 206 N   950 323 N
3   M0 3  1,05 3   M0 3  1,05
dove: dove:
A v ,f  A  2  b  t f  ( t w  2  r )  t f  A v ,f  A  2  b  t f  ( t w  2  r )  t f 
2
= 33,37  10  2  110  9,2  (5,9  2  12)  9,2 = = 86 ,82  10 2  2  260  12,5  (7,5  2  24)  12,5 =
= 1588,08 mm2 = 15,08 cm2 (NTC 08 – rel. 4.2.18); = 2875,75 mm2 = 28,76 cm2 (NTC 08 – rel. 4.2.18);
A v ,w  A  (h w  t w )  33,37  10 2  177 ,6  5,9 = A v ,w  A  (h w  t w )  86,82  10 2  177 ,0  7,5 =
= 2289,16 mm2 = 22,89 cm2 (NTC 08 – rel. 4.2.21); = 7354,50 mm2 = 73,55 cm2 (NTC 08 – rel. 4.2.21);
fyk = 235 N/mm2; fyk = 235 N/mm2;
M0 = 1,05. M0 = 1,05.

- Calcolo Mpl,Rd -
Dalla relazione 4.2.13 (sezioni di classe 1 e 2) si ha:
Wpl  f y k
Mpl,Rd  .
 M0

Per cui:
TRAVE COLONNA
Wpl ,X  f yk 285 ,40  10 3 mm 3  235N / mm 2 Wpl ,X  f yk 919 ,80  10 3 mm 3  235N / mm 2
Mpl,Rd,X   63 875 Nm   205 860 N
 M0 1,05  M0 1,05
Wpl , Y  f yk 3 3
58,11  10 mm  235N / mm 2 Wpl , Y  f yk 430 ,20  10 3 mm 3  235N / mm 2
Mpl,Rd,Y   13 006 Nm   96 283 N
 M0 1,05  M0 1,05
Dove: Dove:
Wpl,X = 285,40 cm3; Wpl,X = 919,80 cm3;
Wpl,Y = 58,11 cm3; Wpl,Y = 430,20 cm3;
fyk = 235 N/mm2; fyk = 235 N/mm2;
M0 = 1,05. M0 = 1,05.

- Riepilogo grandezze -
Di seguito si riporta il riepilogo delle grandezze calcolate in precedenza.
Npl,Rd Vpl,Rd,X Vpl,Rd,Y Mpl,Rd,X Mpl,Rd,Y
Profilo
[N] [N] [N] [Nm] [Nm]
Trave 746 852 160 399 205 206 63 875 13 006
Colonna 1 943 114 371 594 950 323 205 860 96 283

Valutazione 
Tale valore è il minimo valore tra gli i = Mpl,Rd,i/MEd,i di tutte le travi che concorrono in testa al pilastro in
esame, in cui si attende la formazione di cerniere plastiche, con:
MEd,i: massimo momento flettente della i-esima trave in condizioni sismiche nell’estremo sul pilastro;
Mpl,Rd,i: momento plastico dell’i-esima trave.
In particolare, in EdiLus vengono calcolati i seguenti :
X = X,min = Mpl,Rd,X/MEd,X,max -> che verrà utilizzato nel calcolo di VEd,X e MEd,Y;
Y = Y,min = Mpl,Rd,Y/MEd,Y,max -> che verrà utilizzato nel calcolo di VEd,Y e MEd,X;
m = media(X; Y) -> che verrà utilizzato nel calcolo di NEd (MEd,Z).

185
- Calcolo MEd -
Se sollecitazioni “caratteristiche” nelle travi in esame sono:
Trave Acciaio 4-5 Trave Acciaio 5-6 Trave Acciaio 2-5 Trave Acciaio 5-8
Piano Terra Piano Terra Piano Terra Piano Terra
(trave 1X) (trave 2X) (trave 1Y) (trave 2Y)
CC Carico Permanente
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 0 - M1 - 0 M1 0 -
M2 - 9 M2 10 - M2 - 5 M2 4 -
M3 - 3.379 M3 8.091 - M3 - 1.357 M3 6.629 -
N - 1.350 N -6.024 - N - 462 N -2.521 -
T2 - -5.736 T2 12.143 - T2 - -5.973 T2 8.777 -
T3 - 6 T3 -5 - T3 - 5 T3 -2 -
CC Carico Permanente/Permanenti NON Strutturali
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 0 - M1 - 0 M1 0 -
M2 - 8 M2 9 - M2 - 4 M2 4 -
M3 - 3.096 M3 7.415 - M3 - 1.243 M3 6.078 -
N - 1.235 N -5.524 - N - 423 N -2.312 -
T2 - -5.247 T2 11.121 - T2 - -5.477 T2 8.049 -
T3 - 5 T3 -4 - T3 - 4 T3 -2 -
CC Carico Verticale/Abitazioni
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 0 - M1 - 0 M1 0 -
M2 - 8 M2 9 - M2 - 4 M2 4 -
M3 - 2.815 M3 6.741 - M3 - 1.130 M3 5.525 -
N - 1.123 N -5.022 - N - 385 N -2.102 -
T2 - -4.770 T2 10.110 - T2 - -4.979 T2 7.317 -
T3 - 5 T3 -4 - T3 - 4 T3 -1 -
Sisma X
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 0 - M1 - 0 M1 0 -
M2 - 0 M2 0 - M2 - 2 M2 2 -
M3 - 18.083 M3 14.415 - M3 - 47 M3 82 -
N - 15.007 N 13.885 - N - 33 N 13 -
T2 - 12.843 T2 7.747 - T2 - 53 T2 36 -
T3 - 0 T3 0 - T3 - 2 T3 0 -
Sisma Y
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 2 M1 2 - M1 - 2 M1 2 -
M2 - 0 M2 2 - M2 - 0 M2 0 -
M3 - 97 M3 51 - M3 - 6.093 M3 10.446 -
N - 64 N 53 - N - 3.983 N 2.375 -
T2 - 67 T2 27 - T2 - 6.870 T2 4.474 -
T3 - 2 T3 0 - T3 - 0 T3 2 -
Eccentricità X
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 0 - M1 - 0 M1 0 -
M2 - -630 M2 470 - M2 - -273 M2 429 -
M3 - 217 M3 -173 - M3 - -63 M3 107 -
N - -176 N 162 - N - 39 N -23 -
T2 - -154 T2 -93 - T2 - 70 T2 46 -
T3 - -386 T3 -215 - T3 - -281 T3 -169 -
Eccentricità Y
Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo Estremo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
M1 - 0 M1 0 - M1 - 0 M1 0 -
M2 - -551 M2 411 - M2 - -239 M2 375 -
M3 - 189 M3 -151 - M3 - -55 M3 94 -
N - -154 N 142 - N - 34 N -20 -
T2 - -134 T2 -81 - T2 - 62 T2 40 -
T3 - -338 T3 -188 - T3 - -246 T3 -148 -

Di seguito, si riportano le combinazioni sismiche relative alle SOLE sollecitazioni M Ed,X (per brevità di esposizione
si riportano SOLO quelle che generano le massime sollecitazioni)

186
Tab. 4.1: Combinazioni sismiche di MEd,X per le travi in testa al pilastro
Coefficienti di Combinazione Sollecitazioni Combinate
Coefficienti di Permutazione delle sollecitazioni sismiche
(sismici) MEd,X
Perm PNS Abit. SX EcX SY EcX Fz Mx My Fx Fy Trave 1X Trave 2X Trave 1Y Trave 2Y
num
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [Nm] [Nm] [Nm] [Nm]
1 1,00 1,00 0,30 1,0 1,0 0,3 0,3 1 1 1 1 1 25.705 32.177 4.893 17.716
- - - - - - - - - - - - - - - - -
257 1,00 1,00 0,30 0,30 0,30 1,00 1,00 1 1 1 1 1 13.096 22.107 9.120 24.961
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Nella successiva tabella, per le travi in esame, si riassumono i massimi valori di M Ed,X:
Trave Acciaio 4-5 Trave Acciaio 5-6 Trave Acciaio 2-5 Trave Acciaio 5-8
(Trave 1X) (Trave 2X) (Trave 1Y) (Trave 2Y)
MEd,X,max [Nm] 25 075 32 177 9 120 24 961
Nun. Comb. 1 1 257 257

- Calcolo  -
Per cui i valori di  sono:
Trave Acciaio 4-5 Trave Acciaio 5-6 Trave Acciaio 2-5 Trave Acciaio 5-8
(Trave 1X) (Trave 2X) (Trave 1Y) (Trave 2Y)
MEd,X,max [Nm] 25 075 32 177 9 120 24 961
Mpl,Rd [Nm] 63 875 63 875 63 875 63 875
 [-] 2,48 1,98 7,00 2,55

come confermato anche dai risultati di EdiLus - verifica gerarchia -> Momento.
Trave Trave Trave Trave
Piano Terra Piano Terra Piano Terra Piano Terra
Acciaio 4-5 Acciaio 5-6 Acciaio 2-5 Acciaio 5-8
Nodo Nodo Nodo Nodo Nodo Nodo Nodo Nodo
Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale Iniziale Finale
CS - 2,48 CS 1,98 - CS - 6,99 CS 2,55 -
 - 2,48  1,98 -  - 6,99  2,55 -
MEd - 25.705 MEd 32.177 - MEd - 9.121 MEd 24.961 -
Mpl,Rd - 63.714 Mpl,Rd 63.646 - Mpl,Rd - 63.782 Mpl,Rd 63.769 -

Quindi:
Lungo X (X) Lungo Y (Y) Medio minimi (m)
[-] [-] [-]
1,98 2,55 2,27

Sollecitazione di progetto (NEd, VEd e MEd)


Le sollecitazioni di progetto derivano dalle seguenti combinazioni:
 Classiche (statiche + sismiche);
 Solo sismiche del tipo:
1,0  G Per  1,0  G PNS  0,3  Q Abit  1,1   Rd     S X  Ec X   0,3  S Y  Ec Y  .

Ed in particolare, come detto in precedenza si ha:


 
NE d  1,0  NP er  1,0  NP N S  0,3  NA bit  1,1  1,2  m   NSX  NE cX  0,3  NS Y  NE cY ;  

VE d,X  1,0  VX ,P er  1,0  VX ,P N S  0,3  VX ,A bit  1,1  1,2   X   VX ,SX  VX ,E cX   0,3  V  V ;
X ,S Y X ,E cY

VE d,Y  1,0  VY ,P er  1,0  VY ,P N S  0,3  VY ,A bit  1,1  1,2     V


Y Y ,S X  VY ,E cX   0,3  V  V ;
Y ,S Y Y ,E cY

ME d,X  1,0  MX ,P er  1,0  MX ,P N S  0,3  MX ,A bit  1,1  1,2     M


Y X ,S X  MX ,E cX   0,3  M  M  ;
X ,S Y X ,E cY

ME d,Y  1,0  MY ,P er  1,0  MY ,P N S  0,3  MY ,A bit  1,1  1,2     M


X Y ,S X  MY ,E cX   0,3  M  M .
Y ,S Y Y ,E cY

I termini fra parentesi quadre assumono tutte le possibili combinazioni tra segno “+” e “-”, derivando dalle
combinazioni CQC (senza segno).
Per brevità di esposizione si riportano TUTTE le combinazioni statiche e SOLO quelle sismiche che generano le massime sollecitazioni.
Tab. 4.2: Combinazioni sismiche per le sollecitazioni di progetto della colonna (NEd, VEd e MEd)
Coefficienti di Permutazione
Coefficienti di Combinazioni Sollecitazioni combinate “X GR” Sollecitazioni combinate “CLASSICHE” (· = 1)
delle sollecitazioni sismiche per 
num
Perm PNS Abit. 1,10·Rd SX EcX SY EcX NEd MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y NEd MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y NEd MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [N] [Nm] [Nm] [N] [N] [N] [Nm] [Nm] [N] [N]
1 1,00 1,00 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - - 132.637 3.883 2.341 1.152 -1.627
2 1,00 1,00 1,50 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - - 217.825 6.417 3.868 1.904 -2.688
3 1,30 1,30 0,00 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - - 172.428 5.048 3.043 1.498 -2.115
4 1,30 1,30 1,50 - 0,00 0,00 0,00 0,00 - - - - - - - - - - 257.616 7.581 4.570 2.249 -3.176
5 1,00 1,00 0,30 1,32 1,00 1,00 0,30 0,30 1·m 1·Y 1·X 1·X 1·Y 181.536 10.706 40.663 29.048 7.063 160.298 6.260 17.155 11.891 796
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
262 1,00 1,00 0,30 1,32 0,30 0,30 1,00 1,00 1·m 1·Y 1·X 1·X -1·Y 183.283 24.482 14.459 9.931 -30.007 160.881 10.338 7.155 4.595 -10.178
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Vediamo ora le varie verifiche.

Verifica di resistenza -> Pressoflessione deviata


Come risultato di tale verifica viene presa la combinazione (con GR e no GR) della Per brevità di esposizione si
riportano TUTTE le combinazioni statiche e SOLO quelle sismiche che generano le massime sollecitazioni.

che minimizza una delle seguenti relazioni:


Verifica “Tipo 1” - relazione 4.2.39 - NTC 08 Verifica “Tipo 2” - relazione 4.2.40 - NTC 08
2 5n
 My ,E d   M   My ,E d   Mz,E d 
    z,E d   1 per n ≥ 0,2     1 per n < 0,2
 MN,y ,Rd  M   MN,y ,Rd   MN,z,Rd 
   N,z,Rd     

Dove:

 1n 
MN,y ,Rd  Mpl,y ,Rd     Mpl,y ,Rd ;
 1  0,5  a 
con Mpl,y,Rd = Mpl,Rd,X = 205 860 Nm.
 n  a 2

MN,z,Rd  Mpl,z,Rd per n ≤ a o MN,z,Rd  Mpl,y ,Rd  1     per n > a;
  1  a  
con Mpl,z,Rd = Mpl,Rd,Y = 93 283 Nm.
N
n  Ed ;
Npl,Rd
con Npl,Rd = 1 943 114 N.

A  2  b  tf 8682  2  260  12,5


a  0,5 -> a   0,25  0,5
A 86,82

Nella successiva tabella, per le due tipologie di combinazioni, si riassumono le verifiche per le combinazioni più
gravose (vedi Tab. 4.4):
Tab. 4.3: Riepilogo verifica a Presso Flessione
Tipo Num. NEd Npl,Rd n a MEd,X MEd,Y Mpl,Rd,X Mpl,Rd,Y MN,X,Rd MN,Y,Rd Tipo Verifica
Comb. Comb. [N] [N] [-] [-] [Nm] [Nm] [Nm] [Nm] [Nm] [Nm] Ver. norma CS
213 450
con GR 5 181 356 0,093 10 706 40 663 96 283 2 0,47 2,10
205 860
1 943 114 0,25 205 860 96 283
216 023
no GR 5 160 298 0,082 6 260 17 155 96 283 2 0,21 4,79
205 860

Di seguito, si riporta il risultato di EdiLus di tale verifica:


VERIFICHE A PRESSOFLESSIONE DEVIATA ALLO SLU
Pilastro Acciaio 5 Piano Terra
Verifica3
Tipo PLS
%LLi 100%
Vc,Rd 371.587 950.315
 0,00 0,00
Av 2.876 7.354
Tw 7,5 25,0
Mc,Rd 186.893 91.291
CS 2,00
Npl,Rd 1.943.101
NED 181.356
MED,X 10.695
MED,Y 40.524
Per brevità di esposizione si riportano TUTTE le combinazioni/verifiche statiche e SOLO quelle sismiche che generano il minimo CS.
Tab. 4.4: Verifiche a Presso Flessione
Sollecitazioni “CON GR” Sollecitazioni "Classiche" Presso Flessione “CON GR” Presso Flessione “SENZA GR”
n. NEd MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y NEd MEd,X MEd,Y VEd,X VEd,Y n n>a MN,X,Rd MN,Y,Rd ver. 1 ver. 2 n n>a MN,X,Rd MN,Y,Rd ver. 1 ver. 2
[N] [Nm] [Nm] [N] [N] [N] [Nm] [Nm] [N] [N] [-] [SI/NO] [Nm] [Nm] [Nm] n ≥ 0.2 n < 0.2 [-] [SI/NO] [Nm] [Nm] [Nm] n ≥ 0.2 n < 0.2
1 - - - - - 132.637 3.883 2.341 1.152 -1.627 - - - - - - - 0,068 NO 219.375 205.860 96.283 0,2816 0,0432
2 - - - - - 217.825 6.417 3.868 1.904 -2.688 - - - - - - - 0,112 NO 209.053 205.860 96.283 0,1660 0,0713
3 - - - - - 172.428 5.048 3.043 1.498 -2.115 - - - - - - - 0,089 NO 214.554 205.860 96.283 0,2166 0,0561
4 - - - - - 257.616 7.581 4.570 2.249 -3.176 - - - - - - - 0,133 NO 204.231 204.231 96.283 0,1340 0,0843
5 181.536 10.706 40.663 29.048 7.063 160.298 6.260 17.155 11.891 796 0,093 NO 213.450 205.860 96.283 0,67 0,47 0,082 NO 216.023 205.860 96.283 0,49 0,21
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Verifica di resistenza -> Taglio deviato
In merito a tale verifica si prendono i tagli (VEd) massimi che derivano dalla Tab. 4.4 tra le due tipologie di
combinazioni esaminate.

- Calcolo VEd -
Dalla Tab. 4.2 si ha:

Tipo VEd,X Numero VEd,Y Numero


Combinazione [N] Combinazione [N] Combinazione
Con GR 29 048 5 30 007 262
No GR 11 891 5 10 178 262

- Verifica -
Per cui, la verifica risulta:
Calcolo Manuale
Risultati EdiLus
X Y
VERIFICHE A TAGLIO DEVIATO ALLO SLU
VEd [N] 29 048 30 007 Pilastro Acciaio 5 Piano Terra
Verifica3
%LLi 100%
CS 12,39
Vpl,Rd [N] 950 323 371 594 PianoVrfc Piano XX
Av 2.876
t,Ed 0,35
Vpl ,Rd 950323 371594 VEd -29.960
CS   32,71  12,38 Vc,Rd 371.183
VEd 29048 30007
Min 1,98

In EdiLus viene riportata solo la condizione peggiore tra le due direzioni.

Verifica Gerarchia Resistenze -> Taglio


In merito a tale verifica si prendono i tagli (VEd) massimi che derivano dalla Tab. 4.2 tra le due tipologie di
combinazioni esaminate.

- Calcolo VEd -
Dalla Tab. 4.2 si ha:

Tipo VEd,X Numero VEd,Y Numero


Combinazione [N] Combinazione [N] Combinazione
Con GR 29 048 5 30 007 262
No GR 11 891 5 10 178 262

- Verifica -
Per cui, la verifica risulta:
Calcolo Manuale
Risultati EdiLus
X Y
VEd [N] 29 048 30 007 VERIFICHE GERARCHIE DELLE RESISTENZE
Pilastro Acciaio 5 Piano Terra
Vpl,Rd [N] 950 323 371 594 Nodo Iniziale Nodo Finale
VE d / Vpl,Rd  0,5 29048 / 950323  0,301  0,5 30007 / 371594  0,081  0,5 CS - 6,19
 - 12,39
CS 0,5  950323 / 29048  16,36 0,5  371594 / 30007 = 6,19 VEd - 29.960
Vpl,Rd - 371.183

In EdiLus viene riportata solo la condizione peggiore tra le due direzioni.


CASI PROVA LEGNO

193
1 (LG) – Test di Validazione n.1 (Verifica Travi e Pilastri)
Titolo: Verifiche travi e pilastri in LEGNO
Il file di EdiLus (CA+LG) è: LG_Validaz_Portale.EDL.
Si espone di seguito il procedimento di calcolo adottato per le verifiche degli elementi in LEGNO.

Dati
- Schema di calcolo -
L'esempio proposto è un semplice portale in legno (Figura 1.1 e Figura 1.2) avente le seguenti caratteristiche:
 Pilastri: sezione (bxh) 0,20 m x 0,20 m ed altezza (H) di 3,00 m;
 Trave: sezione (bxh) 0,10 m x 0,20 m, lunghezza (Leff), in asse, di 4,00 m e libera (L) di 3,80 m.
Caricato con:
 carico distribuito verticale di 200 N/m (Condizioni di Carico -> Carico Permanente),applicato sulla trave
(Figura 1.2);
 due forze ortogonali al piano del portale (direzione +Y)di 500N ciascuna (Condizioni di Carico -> Carico
Verticale; Tipologia Carico ->Permanente NON Strutturale -> considerato come “Permanente” e
modificata la “Classe di durata del carico” da “Lunga” a “Permanente” ), applicate in testa ai pilastri (Figura
1.2).
L’analisi è condotta a soli carichi verticali.

Figura 1.1: vista -“Prospetto SUD (X-Z)” Figura 1.2: vista -“Forze e Momenti (utente)”

- Caratteristiche del materiale -


Il materiale impiegato sia per le travi che per i pilastri è legno massiccio EN338 - C20 a cui competono le
seguenti caratteristiche meccaniche (si riportano solo quelle impiegate nelle verifiche):
fc,0,k = 19,00 N/mm2 resistenza caratteristica a compressione nella direzione delle fibre;
fm,k = 20,00 N/mm2 resistenza caratteristica a flessione;
fv,k = 2,20 N/mm2 resistenza caratteristica a taglio;
E0,mean = 9 500 N/mm2 modulo elastico normale medio;
E0,05 = 6 400 N/mm2 modulo elastico normale caratteristico nella direzione delle fibre;
Gmean = 590 N/mm2 modulo elastico tangenziale medio;
G0,05 = 397 N/mm2 modulo elastico tangenziale caratteristico.
G0,05è ricavato per analogia fra E0,mean, E0,05 e Gmean mediante la seguente relazione:

G mean 590
G 0,05  E 0,05   6400  = 397 N/mm2.
E 0,mean 9500

La Classe di servizio è 1 (bassa umidità ambientale) e poiché tutti i carichi sono di tipo “ permanente” il
194
coefficiente kMod adottato è sempre pari a 0,60.
Il coefficiente parziale di sicurezza relativo al materiale (M) è pari a 1,5 (legno massiccio).
- Caratteristiche geometriche delle sezioni -
-- Trave --
Tab. 1.1: caratteristiche geometriche trave
b h A
[cm] [cm] [cm2]
10 20 200
LEGENDA
b: base trave; A: area trave.
h: altezza trave;

Tab. 1.2: modulo di resistenza della sezione


Wx Wy
[cm3] [cm3]
b  h 2 10  20 2 b 2  h 10 2  20
 = 667  = 333
6 6 6 6
LEGENDA
Wx: modulo di resistenza rispetto all’asse x; Wy: modulo di resistenza rispetto all’asse y.

Tab. 1.3: momento d’inerzia della sezione


Ix Iy It
[cm4] [cm4] [cm4]
b  h3 10  20 3 b 3  h 10 3  20   h  b 3  0,229  20  103 = 4 580
 = 6 667  = 1 667
12 12 12 12 con  = 0,229 (h/b=2)
LEGENDA
Ix: momento d’inerzia rispetto all’asse x; It: momento d’inerzia torsionale.
Iy: momento d’inerzia rispetto all’asse y;

-- Pilastro --
Tab. 1.4: caratteristiche geometriche pilastri
b h A
[cm] [cm] [cm2]
20 20 400
LEGENDA
b: base trave; A: area trave.
h: altezza trave;

Tab. 1.5: modulo di resistenza della sezione


Wx Wy
[cm3] [cm3]
b  h 2 20  20 2 b 2  h 20 2  20
 = 1 333  = 1 333
6 6 6 6
LEGENDA
Wx: modulo di resistenza rispetto all’asse x; Wy: modulo di resistenza rispetto all’asse y.

195
Tab. 1.6: momento d’inerzia della sezione
Ix Iy It
[cm4] [cm4] [cm4]
b  h3 20  20 3 b 3  h 20 3  20   h  b 3  0,1406  20  20 3 = 22 496
 = 13 333  = 13 333
12 12 12 12 con  = 0.1406 (h/b=1)
LEGENDA
Ix: momento d’inerzia rispetto all’asse x; It: momento d’inerzia torsionale.
Iy: momento d’inerzia rispetto all’asse y;

Verifica TRAVE (ID 2149)


- Verifica di resistenza a pressoflessione -
Le sollecitazioni sono riferite alla seguente terna locale (Figura 1.3):

Figura 1.3: terna locale trave

Le verifiche della trave vengono condotte in cinque sezioni equidistanti a pressoflessione deviata. Eseguiremo
il controllo manuale nella sezione iniziale in cui le sollecitazioni “caratteristiche” sono:

F1 = N = 1 225N (compressione); Trave Legno 1-2 Piano Terra


M2 = My = 0; CC Carico Permanente
Estremo Estremo
M3 = Mx = 2 069 Nm. Iniziale Finale
In questo caso My = 0 e quindi la pressoflessione è retta. M1 0 0
M2 0 0
La tensione resistente per compressione è: M3 2.069 2.069
N 1.225 1.225
k mod  f c ,0,k T2 3.948 -3.948
0,6  19,00
f c ,0,d   = 7,60 N/mm2. T3 0 0
M 1,5 Sollecitazioni travi - EdiLus

Per elementi in legno massiccio sottoposti a flessione che presentino un’altezza trasversale inferiore a 15cm, il
valore caratteristico fm,k può essere incrementato tramite il coefficiente moltiplicativo K h, così definito:
 150  0 ,2 
k h  min   ;1,3 .
 h  
Essendo h, in millimetri, l’altezza della sezione trasversale dell’elemento inflesso.
Pertanto, il coefficiente Kh per flessione vale:
196
 piano X-X: Kh,x = 1; essendo, nel piano di flessione esaminato, l’altezza di flessione (20cm) > 15cm.
 150  0 ,2 
 piano Y-Y: K h,y  min   ;1,3 = 1,0845; essendo, nel piano di flessione esaminato, l’altezza di
 100  
flessione (10cm) < 15cm.

Nella successiva Tab. 1.7 vengono riportate le tensioni resistenti per flessione nei piani X-X e Y-Y:

Tab. 1.7: tensioni resistenti per flessione


piano X-X piano Y-Y
fm,x,d fm,y,d
[N/mm2] [N/mm2]
K h,x  K mod  fm,k 1,00  0,60  20,00 K h,y  K mod  fm,k 1,0844  0,60  20,00
 = 8,00  = 8,68
M 1,5 M 1,5

LEGENDA
fm,x,d: tensione resistente per flessione nel piano X-X; fm,y,d: tensione resistente per flessione nel piano Y-Y.

Le tensioni di progetto per sforzo normale (c,0,d) e momenti flettenti (m,d) sono:
1,30  N 1,30  1225
 c ,0,d   = 0,08 N/mm2;
A 20000
1,30  M x 1,30  2069  1000
 m,x ,d   = 4,03 N/mm2;
Wx 667000
1,30  M y 1,30  0
 m , y ,d   = 0,00 N/mm2.
Wy 333000

Il coefficiente di sfruttamento è determinato a partire dalle seguenti disuguaglianze:


2 2
  c ,0,d      c ,0,d   
   m,x ,d  K m  m,y ,d  1 (I)    K m  m,x ,d  m,y ,d  1 (II)
 f c ,0,d  fm,x ,d fm,y ,d  f c ,0,d  f m , x ,d fm,y ,d
   
con Km = 0.7 per sezioni rettangolari. VERIFICHE A PRESSOFLESSIONE ALLO SLU
Trave Legno 1-2 Piano Terra
La condizione più gravosa è la prima per la quale: Verifica1
%LLI 0%
2
 0,08  4 ,03 CS 1,98
   = 0,504, kmod 0,60
 7 ,60  8,00 A 200,00
NEd 1.592
a cui compete il coefficiente di sicurezza: c,0d 0,08
MEd,X 2.690
1,00
CS  = 1,98. MEd,Y 0
0,504 WX 667
WY 333
Md,X 4,04
Md,Y 0,00
fc,0d 7,60
fm,X,d 8,00
fm,Y,d 8,68
Kh,X 1,00
Kh,Y 1,08
Verifica a pressoflessione allo SLU allo 0% - EdiLus

- Verifica di resistenza a taglio/torsione -


Le sollecitazioni “caratteristiche” (tagli e momento torcente) nella sezione iniziale sono:
T2 = Ty= 3948 N T3 = Tx = 0 N M1 = MT = 0 Nm

197
La verifica a taglio consiste nel controllare:
1,50  T
 max   f v ,d ,
bh
in cui la resistenza di progetto è:
VERIFICHE TAGLIO E TORSIONE ALLO SLU
k mod  f v ,k 0,6  2,20
f v ,d   = 0,88 N/mm2. Trave Legno 1-2 Piano Terra
M 1,5 Verifica1
%LLI 0%
Pertanto: CSV,T -
CSV 2,29
1,50  1,3  3948 N N CST -
 max   0,385  f v ,d  0,88 .
20000 mm 2
mm 2 kmod 0,60
A 200,00
Il coefficiente di sicurezza è:
VEd,X 0
f v ,d 0,88 VEd,Y 5.132
CS Tg   = 2,29. TEd 0
d 0,385
V,Ed 0,38
Non vengono eseguite le verifiche a torsione e taglio-torsione T,Ed 0,00
perché nell’esempio in questione il momento torcente (MT) è fvd 0,88
nullo (CSTTg = CST = -). Verifica a Taglio e Torsione allo SLU allo 0% - EdiLus

- Verifica all'instabilità flessotorsionale -


In generale per un elemento pressoinflesso occorre controllare, in opportune sezioni, che le seguenti
disuguaglianze siano tutte contemporaneamente verificate:
(I) (II)
 c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d  c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d
  Km  1  Km   1
K crit,c ,x  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d fm,y ,d K crit,c ,y  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d fm,y ,d
(III) (IV)
 c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d  c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d
  Km  1  Km   1
K crit,c ,x  f c ,0,d fm,x ,d K crit,m,y  fm,y ,d K crit,c ,y  f c ,0,d fm,x ,d K crit,m,y  fm,y ,d

Nell’esempio in questione essendo la pressoflessione retta ( My = 0 e quindi m,y,d = 0) è sufficiente verificare


le prime due disuguaglianze.
Le sollecitazioni nella sezione iniziale N, Mx e My sono quelle già utilizzate per la verifica di resistenza
(pressoflessione retta), per cui anche le tensioni di progetto c,0,de m,d rimangono le stesse.

Nel proseguo si determinano preliminarmente, per i due piani di flessione, i coefficienti:


 Kcrit,c: coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da sforzo normale;
 Kcrit,m: coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da flessione.

-- Instabilità da sforzo normale - piano X-X (determinazione Kcrit,c,x) --


Si esegue preliminarmente il calcolo della snellezza:
L = 3,80 m, luce flessibile;
 = 1 (cerniera-cerniera);
L eff    L  1  3,80 = 3,80m, luce libera di inflessione.
La snellezza, nel piano di flessione considerato, è data da:
L eff 380
 c ,x   = 65,82.
Ix 6667
A 200

198
Il coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da sforzo normale per il piano in esame (Kcrit,c,x) si
calcola in funzione della snellezza relativa di colonna rel,c,x, che vale:

f c ,0 ,k
 rel,c ,x  ,
 c ,crit,x

dove c,crit,x è la tensione critica che, calcolata secondo la teoria classica della stabilità con i valori dei moduli
elastici caratteristici (frattile 5%), vale:

2 3,14 2
 c ,crit,x   E 0,05   6400 = 14,57 N/mm2.
2c ,x 65,82 2
pertanto:
19,00
 rel,c ,x  = 1,142.
14,57
Poiché rel,c,x > 0,3, Kcrit,c,x si ricava come:
1
K crit,c ,x 
k  k 2  2rel,c ,x
con k esprimibile come:

 
k  0,5  1   c   rel,c ,x  0,30  2rel,c ,x   ( - ) ,

in cui c è il coefficiente di imperfezione, che per legno massiccio vale 0,2.


Pertanto, esplicitando si ha:


k  0,5  1  0,20  1,142  0,30  1,1422 = 1,236, 
quindi:
1
K crit,c ,x  = 0,585.
1,236  1,236 2  1,1422

-- Instabilità da sforzo normale - piano Y-Y (determinazione Kcrit,c,y) --


Per il piano in questione la snellezza è:
L eff 380
 c ,y   = 131,62.
Iy 1667
A 200
La snellezza relativa di colonna rel,c,y, si ricava da:

f c ,0 ,k
 rel,c ,y  ,
 c ,crit,y
dove c,crit,y vale:
2 3,14 2
 c ,crit,y   E 0 ,05   6400 = 3,64 N/mm2.
2c ,y 131,62 2

pertanto:
19,00
 rel,c ,y  = 2,28.
3,64
Poiché rel,c,y > 0,3, Kcrit,c,y si ricava come:
1
K crit,c ,y  ,
k  k 2  2rel,c ,y
199
con k esprimibile come:

 
k  0,5  1   c   rel,c ,y  0,30  2rel,c ,y  ( - ) .
Pertanto, esplicitando si ha:

 
k  0,5  1  0,20  2,28  0,30  2,28 2 = 3,30 e quindi risulta:
1
K crit,c ,y  = 0,176.
3,30  3,30 2  2,28 2

-- Instabilità da flessione - piano X-X (determinazione Kcrit,m,x) --


Il coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da flessione Kcrit,m,x, per tener conto della riduzione di
resistenza dovuta allo sbandamento laterale, si assume:

1 per rel,m ≤ 0,75;



k crit,m  1,56  0,75   rel,m per 0,75 <rel,m ≤ 1,40;
 2
1 /  rel,m per 1,4 <rel,m.

dove rel,m,x snellezza relativa di trave, si ricava da:


fm,k
 rel,m,x  ,
 m,crit,x
in cui m,crit,x è la tensione critica per flessione (nel piano X-X) che, secondo la teoria classica della stabilità con
i valori dei moduli elastici caratteristici (frattile 5%) E 0,05, si esprime:
M x ,crit 
 m,crit,x    E 0,05  I y  G 0,05  I t ,
Wx L eff  Wx
con:
Iy: momento d’inerzia della sezione rispetto all’asse y (asse debole e di presunto sbandamento);
It: momento d’inerzia torsionale della sezione;
Leff: luce efficace fra due ritegni torsionali;
Wx: modulo di resistenza della sezione rispetto all’asse x (asse forte).

Pertanto, esplicitando si ha:



 m,crit,x  3
 6400  1667  10 4  397  4580  10 4 = 54,60 N/mm2.
3800  667  10
Quindi:
20,00
 rel,m,x  = 0,605.
54,60

Poiché rel,m,x < 0,75, risulta Kcrit,m,x = 1.

-- Verifica di instabilità --
Le tensioni indotte dallo sforzo normale N e dal momento Mx (M3) sono:
1,3  N 1,3  1225
 c ,0,d   = 0,08 N/mm2;
A 20000
1,3  M x 1,3  2069  1000
 m,x ,d   = 4,03 N/mm2.
Wx 667000

Tenendo conto che My = 0, si calcolano i coefficienti di sfruttamento prendendo la situazione più sfavorevole
fra:

200
 c ,0,d  m,x ,d  c ,0,d  m,x ,d
 1  Km  1
K crit,c ,x  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d K crit,c ,y  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d

Esplicitando il primo controllo si ha: VERIFICHE A INSTABILITA PER


PRESSOFLESSIONE RETTA/DEVIATA
0,08 4 ,03 Trave Legno 1-2 Piano Terra
 = 0,52 < 1, Verifica1
0,585  7,60 1,00  8,00
%LLI 0%
a cui compete un coefficiente di sicurezza: CS 1,91
kmod 0,60
1,00 A 200
CS  = 1,92.
0,52 NEd 1.592
c,0d 0,08
Esplicitando il secondo controllo si ha:
fc,0d 7,600
0,08 4,03 Km 0,70
 0,70  = 0,41 < 1, N 65,82
0,176  7,60 1,00  8,00 rel, N 1,14
Kcrit,c 0,585
a cui compete un coefficiente di sicurezza: Dir X Y
MEd 2.690 0
1,00
CS  = 2,44. W 667 333
0,41 md 4,04 0,00
Il controllo più penalizzante è il primo a cui compete il fmd 8,00 8,68
coefficiente di sicurezza più basso. Kh 1,00 1,08
LLI 3,800 3,800
rel 0,605 0,000
Kcrit,m 1,000 0,000
Verifica di instabilità allo 0% - EdiLus

- Verifica di deformabilità -
In esercizio le deformazioni devono essere contenute entro limiti accettabili in relazione sia ai danni che
possono essere indotti ai materiali di rivestimento, ai pavimenti e, più in generale, alle finiture, sia ai requisiti
estetici ed alla funzionalità dell’opera.
Considerando il particolare comportamento reologico del legno e dei materiali derivanti dal legno, si devono
valutare sia la deformazione istantanea sia la deformazione a lungo termine.

Per effetto del carico distribuito (permanente di 2 000 N/m) la freccia in mezzeria è pari a 0,30 cm.
Tale deformazione è possibile controllarla anche graficamente nei RISULTATI forniti da EdiLus ( Figura 1.4)

Figura 1.4: vista - risultati -> “Spostamenti”

Nell’esempio proposto l’unica condizione di carico presente è quella permanente per cui allo SLE le
combinazioni rara, frequente e quasi permanente degenerano in un’unica combinazione in cui i carichi
permanenti sono presenti con il valore caratteristico.

201
In tale condizione la deformazione iniziale (istantanea), calcolata usando il valore medio del modulo elastico
delle membrature (E0,mean), è identica per le diverse combinazioni, e vale:
uist = 0,30 cm.
Per ogni combinazione la deformazione finale si può valutare come:
utot = uist + udif;
dove udif è la deformazione differita che può essere valutata come:
'
udif  uist  K def
con:
u’ist: deformazione iniziale (istantanea), calcolata con riferimento alla combinazione di carico quasi
permanente;
kdef: coefficiente (Tab 4.4.V, delle NTC) che tiene conto dell’aumento di deformabilità con il
tempo causato dall’effetto combinato della viscosità e dell’umidità del materiale.
Nel caso in esame essendo presente solo la condizione di carico permanente u’ ist non cambia nelle varie
combinazioni, mentre Kdef, per legno massiccio e classe di servizio 1, vale 0,6.
Pertanto:
uist udif Utot
[cm] [cm] [cm]
0,30 0,30  0,60 = 0,18 0,30  0,18 = 0,48

La limitazione imposta alla freccia istantanea (uist,amm) è: TRAVI - VERIFICHE DI


DEFORMABILITA' ALLO SLE
uist,amm = L/300 = 380/300 = 1,2667cm. Trave Legno 1-2 Piano Terra
Verifica1
La limitazione imposta alla freccia finale (utot,amm) è: CS 4,21
Kdef 0,60
utot,amm = L/150 = 380/300 = 2,5333cm. Uist,amm 1,2667
La verifica consiste nel controllare che in condizioni iniziali e finali il Utot,amm 2,5333
coefficiente di sicurezza (uamm/ui) sia maggiore di 1. Combinazioni UIst
In condizioni iniziali è: Rare 0,3010
Freq. 0,3010
u ist ,amm 1,2667 Perm. 0,3010
CS   = 4,22.
u ist 0,30 Combinazioni UDffrt
In condizioni finali è: Rare 0,1806
Freq. 0,1806
u tot,amm 2,5333 Perm. 0,1806
CS   = 5,28.
u tot 0,48 Combinazioni UTot
La condizione più penalizzante è la prima a cui compete il Rare 0,4817
Freq. 0,4817
coefficiente di sicurezza più basso.
Perm. 0,4817
Verifica di deformabilità - EdiLus
Verifica PILASTRO (ID 2140)
- Verifica di resistenza a pressoflessione deviata -
Le verifiche dei pilastri vengono condotte a pressoflessione deviata in tre sezioni (piede, mezzeria, testa); si
considera la sezione al piede le cui sollecitazioni “caratteristiche” sono:

F1 = N = 4 417 N (compressione);
M2 = My = 1 211 Nm;
M3 = Mx = 1 500 Nm.
La tensione resistente per compressione è:

202
k mod  f c ,0,k 0,6  19,00
f c ,0,d   = 7,6 N/mm2.
M 1,5

Pilastro Legno 1 Piano Terra Pilastro Legno 1 Piano Terra


CC Carico Permanente CC Permanenti NON Strutturali
Estremo Estremo Estremo Estremo
Inferiore Superiore Inferiore Superiore
M1 0 0 M1 0 0
M2 -1.211 2.341 M2 0 0
M3 0 0 M3 1.500 50
N 4.417 3.948 N 0 0
T2 0 0 T2 500 500
T3 1.225 1.225 T3 0 0
Sollecitazioni permanenti pilastro - EdiLus Sollecitazioni PNS pilastro - EdiLus

I coefficienti Kh, per flessione nei piani X-X e Y-Y, valgono:


KhX = KhY = 1 essendo, per entrambi i piani, l'altezza di flessione (20 cm) > 10 cm.
Nella successiva Tab. 1.8 vengono riportate le tensioni resistenti per flessione nei piani X-X e Y-Y:
Tab. 1.8: Tensioni resistenti per flessione
piano X-X piano Y-Y
fm,x,d fm,y,d
[N/mm2] [N/mm2]
K h,x  K mod  fm,k 1,00  0,60  20,00 K h,x  K mod  fm,k 1,00  0,60  20,00
 = 8,00  = 8,00
M 1,5 M 1,5

LEGENDA
fm,x,d: tensione resistente per flessione nel piano X-X; fm,y,d: tensione resistente per flessione nel piano Y-Y.

Le tensioni di progetto per sforzo normale (c,o,d) e momenti flettenti (m,d) sono:
1,30  N 1,30  4417
 c ,0,d   = 0,14 N/mm2;
A 40000
1,30  M x 1,30  1500  1000
 m,x ,d   = 1,46 N/mm2;
Wx 1333330
1,30  M y 1,30  1211  1000
 m , y ,d   = 1,18 N/mm2.
Wy 1333330

La verifica di resistenza si effettua calcolando il coefficiente di sfruttamento attraverso le seguenti


disuguaglianze:
2 2
  c ,0,d      c ,0,d   
   m,x ,d  K m  m,y ,d  1 (I)    K m  m,x ,d  m,y ,d  1 (II)
 f c ,0,d  fm,x ,d fm,y ,d  f c ,0,d  f m , x ,d fm,y ,d
   
con Km = 0,7 per sezioni rettangolari.

203
Esplicitando la (I): VERIFICHE A PRESSOFLESSIONE ALLO SLU
Pilastro Legno 1 Piano Terra
2 Verifica1
 0,14  1,46 1,18
    0,70  = 0,286 < 1, %LLI 0%
 7,60  8,00 8,00 CS 3,49
a cui compete il coefficiente di sicurezza: kmod 0,60
A 400
1,00 NEd 5.742
CS  = 3,50. c,0d 0,14
0,286
MEd,X 1.950
Esplicitando la (II): MEd,Y -1.574
WX 1.333
2
 0,14  1,46 1,18 WY 1.333
 7,60   0,70  8,00  8,00 = 0,276 < 1, Md,X 1,46
  Md,Y 1,18
a cui compete il coefficiente di sicurezza: fc,0d 7,600
fm,X,d 8,00
1,00 fm,Y,d 8,00
CS  = 3,62.
0,276 Kh,X 1,00
Kh,Y 1,00
Verifica a pressoflessione allo SLU allo 0% - EdiLus
(in cui si riporta solo il minimo coefficiente di sicurezza)
- Verifica di resistenza a taglio/torsione -
Le sollecitazioni “caratteristiche” (tagli e momento torcente) nella sezione al piede sono:
T2 = Ty= 500 N T3 = Tx = 1 225 N M1 =MT = 0 Nm

La verifica a taglio consiste nel controllare:


1,50  T
 max   f v ,d ,
bh
in cui la resistenza di progetto è:

k mod  f v ,k 0,6  2,20


f v ,d   = 0,88 N/mm2.
M 1,5

Pertanto: VERIFICHE TAGLIO E TORSIONE ALLO SLU


Pilastro Legno 1 Piano Terra
1,50  1,3  12252  1,3  5002 N %LLI
Verifica1
0%
 max   0,065  f v ,d .
40000 mm 2 CSV,T -
CSV 13,65
Il coefficiente di sicurezza è:
CST -
f v ,d 0,88 kmod 0,60
CS Tg   = 13,54. A 400
d 0,065
VEd,X 1.592
Non vengono eseguite le verifiche a torsione e taglio-torsione VEd,Y 650
perché nell’esempio in questione il momento torcente (M T) è TEd 0
nullo (CSTTg = CST = “-”). V,Ed 0,06
T,Ed 0,00
fvd 0,88
Verifica a Taglio e Torsione allo SLU allo 0% - EdiLus

- Verifica all'instabilità -
Il pilastro è sollecitato da uno sforzo normale di compressione F 1 = N = 4 417 N e da momenti di estremità M2
= My = 1 211 Nm e M3 = Mx = 1 500 Nm (pressoflessione deviata).
Come anticipato nel paragrafo relativo la verifica delle travi, in generale per un elemento pressoinflesso
occorre controllare che le seguenti disuguaglianze siano tutte contemporaneamente verificate:

204
(I) (II)
 c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d  c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d
  Km  1  Km   1
K crit,c ,x  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d fm,y ,d K crit,c ,y  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d fm,y ,d
(III) (IV)
 c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d  c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d
  Km  1  Km   1
K crit,c ,x  f c ,0,d fm,x ,d K crit,m,y  fm,y ,d K crit,c ,y  f c ,0,d fm,x ,d K crit,m,y  fm,y ,d

Nel proseguo si determinano preliminarmente, per i due piani di flessione, i coefficienti:


 Kcrit,c: coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da sforzo normale;
 Kcrit,m: coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da flessione.

-- Instabilità da sforzo normale - piano X-X (determinazione Kcrit,c,x) --


Si esegue preliminarmente il calcolo della snellezza:
L = 2,90 m, luce flessibile;
 = 1 (cerniera-cerniera);
L eff    L  1  2,90 = 2,90m, luce libera di inflessione.

La snellezza, nel piano di flessione considerato, è:


L eff 290
 c ,x   = 50,23.
Ix 13333
A 400
Il coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da sforzo normale per il piano in esame (Kcrit,c,x) si
calcola in funzione della snellezza relativa di colonna rel,c,x, che vale:

f c ,0 ,k
 rel,c ,x  ,
 c ,crit,x

dove c,crit,x è la tensione critica che, calcolata secondo la teoria classica della stabilità con i valori dei moduli
elastici caratteristici (frattile 5%), vale:

2 3,14 2
 c ,crit,x   E 0,05   6400 = 25,01 N/mm2.
2c ,x 50,23 2
pertanto:
19,00
 rel,c ,x  = 0,872.
25,01
Poiché rel,c,x > 0,3, Kcrit,c,x si ricava come:
1
K crit,c ,x 
k  k  2rel,c ,x
2

con k esprimibile come:

 
k  0,5  1   c   rel,c ,x  0,30  2rel,c ,x ,  
in cui c è il coefficiente di imperfezione, che per legno massiccio vale 0,2.
Pertanto, esplicitando si ha:


k  0,5  1  0,20  0,872  0,30  0,8722 = 0,9374, 
quindi:

205
1
K crit,c ,x  = 0,780.
0,9374  0,9374 2  0,8722

-- Instabilità da sforzo normale - piano Y-Y (determinazione Kcrit,c,y) --


Dal momento che la sezione è quadrata le diverse grandezze in gioco assumono gli stessi valori calcolati per il
piano X-X. Pertanto:
c,y = 50,23 rel,c,y = 0,872 > 0,30 Kcrit,c,y = 0,780

-- Instabilità da flessione - piano X-X (determinazione Kcrit,m,x) --


Il coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilità da flessione Kcrit,m,x, per tener conto della riduzione di
resistenza dovuto allo sbandamento laterale, si assume:
1 per rel,m ≤ 0,75;

k crit,m  1,56  0,75   rel,m per 0,75 < rel,m ≤ 1,40;
 2
1 /  rel,m per 1,4 < rel,m.

dove rel,m, snellezza relativa di trave, si ricava da


fm,k
 rel,m,x  ,
 m,crit,x

in cui m,crit,x è la tensione critica per flessione (nel piano X-X) che, secondo la teoria classica della stabilità con
i valori dei moduli elastici caratteristici (frattile 5%) E 0,05, si esprime:
M x ,crit 
 m,crit,x    E 0,05  I y  G 0,05  I t ,
Wx L eff  Wx
con:
Iy: momento d’inerzia della sezione rispetto all’asse y;
It: momento d’inerzia torsionale della sezione;
Leff: luce efficace fra due ritegni torsionali;
Wx: modulo di resistenza della sezione rispetto all’asse x.

Pertanto, esplicitando si ha:



 m,crit,x   6400  13333  10 4  397  22496  10 4 = 224,23 N/mm2.
2900  1333  10 3
Quindi:
20,00
 rel,m,x  = 0,2987.
224,23

Poiché rel,m,x < 0,75, risulta Kcrit,m,x = 1.

-- Instabilità da flessione - piano Y-Y (determinazione Kcrit,m,y) --


Dal momento che la sezione è quadrata le diverse grandezze in gioco assumono gli stessi valori calcolati per il
piano X-X. Pertanto:
rel,m,y = 0,2987 < 0,75 Kcrit,c,y = 1,00

-- Verifica di instabilità --
Le tensioni indotte dallo sforzo normale N e dai momento Mx (M3) e My (M2) sono:
1,3  N 1,3  4417
 c ,0,d   = 0,144 N/mm2;
A 40000
206
1,3  M x 1,3  1500  1000
 m,x ,d   = 1,463 N/mm2;
Wx 1333  10 3

1,3  M y 1,3  1211  1000


 m , y ,d   = 1,181 N/mm2.
Wy
1333  10 3

I coefficienti di sfruttamento, per le quattro condizioni di verifica, e i relativi coefficienti di sicurezza sono:
Condizione (I)
 c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d 0,144 1,463 1,181
  Km     0,70  = 0,3105 < 1
K crit,c ,x  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d fm,y ,d 0,780  7,60 1,00  8,00 8,00
1,00
CS  = 3,22.
0,3105
Condizione (II)
 c ,0,d  m,x ,d  m,y ,d 0,144 1,463 1,181
 Km     0,70   = 0,2999 < 1,
K crit,c ,y  f c ,0,d K crit,m,x  fm,x ,d fm,y ,d 0,780  7,60 1,00  8,00 8,00
1,00
CS  = 3,33.
0,2999
Condizione (III)
Come la condizione (I).
Condizione (IV)
Come la condizione (II).

Il controllo più penalizzante è il primo a cui compete il coefficiente di sicurezza più basso.
Di seguito è riportato il risultato della verifica restituito da EdiLus.

VERIFICHE A INSTABILITA PER


PRESSOFLESSIONE RETTA/DEVIATA
Pilastro Legno 1 Piano Terra
Verifica1
%LLI 0%
CS 3,22
kmod 0,60
A 400
NEd 5.742
c,0d 0,14
fc,0d 7,60
Km 0,70
N 50,23
rel, N 0,87
Kcrit,c 0,781
Dir X Y
MEd 1.950 -1.574
W 1.333 1.333
md 1,46 1,18
fmd 8,00 8,00
Kh 1,00 1,00
LLI 2,90 2,90
rel 0,299 0,299
Kcrit,m 1,000 1,000
Verifica di instabilità allo 0% - EdiLus

207
CASI PROVA GEOTECNICA

208
1 (GEO) - Test di Validazione n.1 (Trave Winkler)
Titolo: Trave su suolo alla winkler con forza concentrata in mezzeria. Calcolo dello spostamento di
un nodo di estremità.
Riferimento: Roark’s Formulas for Stress and Strain pag. 214.
Il file di EdiLus (CA) è:CA_Test_04.EDL.

Figura 1.1: vista - “Editor 3D” Figura 1.2: schema di calcolo

Dati
Trave su suolo alla Winkler con le seguenti caratteristiche:
- Lunghezza 6,00 m;
- Sezione rettangolare ( b  h ), con:
base (b) = 0,30 m b  h3 0,30  0,50 3
 I  = 3,125 e-3 m4
altezza (h) = 0,50 m 12 12
- Magrone ( b o  h o ), con:
base (bo) = 0,60 m
altezza (ho) = 0,15 m
- Materiale = Cls C20/25_B450C (con E = 30200 N/mm2);
- Forza (F), applicata in mezzeria, pari a 300 000 N (Condizione di Carico -> Permanente).
Terreno “Sabbia argillosa mediamente consolidata” con le seguenti caratteristiche:
- Costante di sottofondo (k) =200 N/cm 3 = 2e+8 N/m3.
L’abbassamento Teorico è dato da:
F C  C  C 3  C a2
 4 a1 = 2,57 e-4 m = 0,0257 cm.
ya =
2 E I  3

C11 
dove:
C4 = cosh   L   sin   L   sinh   L   cos   L  = -34,9769 E I = 94 375 000 N/m2
Ca1 = cosh  (L  a)  cos   (L  a) = -3,03053 b k
4 o = 0.75087
C3 = sinh   L   sin   L  = -44,2713 4 E I
Ca2 = cosh   (L  a)  sin   (L  a)  sinh   (L  a)  cos   (L  a) = 0,769439 C11 = sinh2   L   sin 2   L  = 2045,573

Lo spostamento nodale (Figura 1.3) che è possibile leggere in EdiLus è pari a 0,0226 cm.
Tab. 1.1: confronto soluzione Teorica ed EdiLus
Soluzione Teorica EdiLus
Spostamento [cm] 0,0257 0,0226

Figura 1.3:risultati del calcolo in EdiLus


209
2 (GEO) - Test di Validazione n.2 (Verifica di Carico Limite)
Titolo: Verifica di carico limite del complesso fondazione-terreno.
I file di EdiLus (CA) sono: CA_Validazione_QLimite_01.EDL e CA_Validazione_QLimite_02.EDL.

Dati Generali
- Plinto - (Figura 2.1)
 Lunghezza (B) = 2,00 m.
 Larghezza (L) = 2,00 m.
 Altezza (H) = 0,50 m.
 Spessore magrone (s) = 0 m.
- Pilastro - (Figura 2.2)
 Base (Bp) = 0,40 m.
 Altezza sezione (Hp) = 0,40 m.
 Altezza (h) = 1,50 m.
 Materiale = Cls C20/25_B450C (con peso specifico C = 25000 N/m3).
 Forza (FX) concentrata orizzontale di 15000 N (Condizione di carico -> Permanente) applicata in testa al
pilastro e diretta secondo +X.

Figura 2.1: vista -“Editor 3D” Figura 2.2: vista -“Forze e Momenti (utente)”

- Analisi/verifiche -
 Analisi sismica: Nessuna.
 Verifiche di sicurezza: Approccio 2.
La verifica di collasso per carico limite dell’insieme fondazione-terreno deve rispettare la condizione:
E d ≤ R d,
dove:
Ed = valore di progetto dell’azione o dell’effetto dell’azione;
Rd = valore di progetto della resistenza del sistema geotecnico.
Con riferimento all’Approccio 2 (Combinazione A1+M1+R3) si ha:
 (A1): il valore di progetto delle azioni Ed si ottiene applicando, ai valori caratteristici delle stesse, i
coefficienti parziali F(tabella 6.2.I delle NTC 2008 – colonna A1);
 (M1): il valore di progetto della resistenza Rd è determinato in modo analitico con riferimento al valore
caratteristico dei parametri geotecnici del terreno, diviso per il valore del coefficiente parziale M (tabella
6.2.II delle NTC 2008 – colonna M1);
 (R3): il valore di progetto della resistenza Rd è determinato tenendo conto, ove necessario, dei coefficienti
parziali R specifici per ciascun tipo di opera (tabella 6.4.I delle NTC 2008 – colonna R3).

210
Tab. 2.1: coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni (parte della tabella 6.2.I delle NTC 2008)
COEFFICIENTE PARZIALE (A1)
CARICHI EFFETTO
F (o E) STR
Favorevole 1,0
Permanenti G1
Sfavorevole 1,3
Favorevole 0,0
Permanenti non strutturali G2
Sfavorevole 1,5
Favorevole 0,0
Variabili Qi
Sfavorevole 1,5

Utilizzando l’Approccio 2, i coefficienti parziali M per i parametri geotecnici del terreno relativi alla colonna
M1 sono tutti unitari (Tab. 2.2), mentre il coefficiente parziale R (Tab. 2.3) è assunto pari a 2,30.
Tab. 2.2: coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno (parte della tabella 6.2.II delle NTC 2008)
GRANDEZZA ALLA QUALE
COEFFICIENTE PARZIALE
PARAMETRO APPLICARE IL (M1)
M
COEFFICIENTE PARZIALE
Tangente dell’angolo di
tan ’k ’ 1,0
resistenza al taglio
Coesione efficace c’k c’ 1,0
Resistenza non drenata cuk  cu 1,0
Peso dell’unità di volume   1,0

Tab. 2.3: Coefficienti parziali R per le verifiche agli SLU di fondazioni superficiali (parte della tabella 6.4.I delle NTC 2008)
COEFFICIENTE PARZIALE
VERIFICA
(R3)
Capacità portante R = 2,3
Scorrimento R = 1,1

L’obiettivo è ricercare, fra tutte le combinazioni di carico allo SLU, quella per cui la coppia Ed (QEd in EdiLus) Rd
(Qd,Rd in EdiLus) da luogo al minimo coefficiente di sicurezza (CS).

Esempio 1 (Senza Falda; Terreno -> Incoerente; Calcolo Qlim -> Drenate)
Il file di EdiLus (CA) è: CA_Validazione_QLimite_01.EDL.
- Terreno - (Figura 2.3)
 Descrizione “sabbia argillosa mediamente consolidata”.
 Peso specifico (T) = 18000 N/m3.
 Angolo di attrito () = 32°.
 Coesione efficace (c’) = 0 N/mm2.
 Modulo Edometrico (Ed) = 8 N/mm2.
- “Settaggi” per il calcolo del “Carico Limite” - (Figura 2.4)
 Profondità rispetto al piano di campagna (profondità del piano di posa - D): 0,50 m.
 Presenza della falda: NO.
 Comportamento del Terreno: Incoerente.
 Condizioni di calcolo del Carico Limite: Drenate.

Figura 2.3: caratteristiche Terreno Figura 2.4: settaggio per calcolo “Carico Limite”

211
- Determinazione delle Azioni (Ed = QEd) -
Le azioni caratteristiche in gioco sono:
 Peso proprio del pilastro (Ppilastro - Condizione di carico -> Permanente):

Ppilastro  B p  Hp  h   c  0,40m  0,40m  1,50m  25000N / m3 = 6 000 NBp Hp h γ 4

4 2 6 N.
 Peso proprio del plinto (Pplinto - Condizione di carico -> Permanente):

Pplint o  B  L  H   c  2,00m  2,00m  0,50m  25000N / m3 = 50 000 NBp Hp h γ 4

4 2 6 N.B L H γ 2 2 2 N
 Forza in testa al pilastro (FX - Condizione di carico -> Permanente):
FX  15000N .

In assenza di sisma, allo SLU, le combinazioni di carico, con relativi coefficienti di combinazione, sono:
Combinazione Carico Permanente
1 1,30
2 1,00

La COMBINAZIONE 1 (più gravosa) determina sull’impronta della fondazione le seguenti azioni ( Figura 2.5):
 
N  Ppilastro  Pplint o  1,30  6000  50000N  1,30  56000  1,30  72 800 N;
H  FX  1,30  15000N  1,30  19 500 N;
M  FX  h  1,30  15000N  1,50m  1,30  29 250 Nm.

Figura 2.5: azioni sulla fondazione

Essendo la risultante dei carichi verticali eccentrica, il lato B sarà ridotto a:


B'  B  2  e b  2,00m  2  0,40m  1,20 m.
dove:
M 29500Nm
eb    0,40 m = eccentricità dei carichi verticali.
N 72800N
Quindi, la pressione sul terreno (Ed = QEd), corrispondente alla combinazione 1, vale:
212
N 72800N
Q Ed    0,030 N/mm2.
B'L 1200mm  2000mm
Tab. 2.4: riepilogo parametri per il calcolo di QEd e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
M N eb B B’ L QEd Nq Nc N
[Nm] [N] [mm] [mm] [mm] [mm] [N/mm2] Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
Nq,c, 23,18 35,49 30,21
QEd 0,030
29500 72800 400 2000 1200 2000 0,030
Qd,Rd 0,136
Rf NO

- Determinazione del Carico Limite (Qlim) -


In assenza di sisma, per la combinazione 1, il carico limite (Qlim) viene determinato con la seguente
espressione:
1
Q lim  c  N c  s c  d c  i c  g c  b c  c  q  N q  s q  d q  i q  g q  b q  q   B' T 2  N   s   d   i   g   b   
2
dove (Figura 2.6):
c = coesione del terreno al disotto del piano di posa della fondazione;
q   T1  D = pressione geostatica in corrispondenza del piano di posa della fondazione;
T1 = peso unità di volume del terreno al di sopra del piano di posa della fondazione;
D = profondità del piano di posa della fondazione;
B’ = dimensione ridotta della fondazione per effetto dell’eccentricità dei carichi;
L’ = dimensione ridotta della fondazione per effetto dell’eccentricità dei carichi;
T2 = peso unità di volume del terreno al disotto del piano di posa della fondazione;
Nc, Nq, N= fattori di capacità portante;
s, d, i, g, b,  = coefficienti correttivi (s -> forma; d - > profondità; i -> inclinazione; g -> inclinazione del
piano di posa; b -> inclinazione del piano di campagna e  -> per rottura a
punzonamento).

Figura 2.6: individuazione parametri per il calcolo di Qlim

Nel caso in esame:


c = 0;
N
q   T1  D  18000  0,50m  9000 N/mm2 = 0,0090 N/mm2;
m3
T1 = 18000 N/mm2;
D = 0,50 m.
B’ = 1,20 m;
L’ = 2,00 m;
T2 = 18000 N/mm2;
Nc, Nq, N= da calcolare;
s, d, i, g, b,  = da calcolare.

 Calcolo dei fattori di capacità portante Nc, Nq, N


I fattori di capacità portante, in condizioni DRENATE, si determinano dalle seguenti espressioni:

Nq  K p  e tg   3,25  e tg32   23,18;


213
con:
   32 
k p  tg2  45    tg2  45    tg2 61  3,25;
 2  2 
= angolo di attrito del terreno al disotto del piano di posa della fondazione.
 
Nc  Nq  1  ctg  23,18  1  ctg32  35,49;
 
N  2  Nq  1  tg  2  23,18  1  tg32  30,21.

Tab. 2.5: riepilogo parametri per il calcolo di Nq, Nc ed N e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
 Kp Nq Nc N Nq Nc N
[°] [-] [-] [-] [-] Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
32 3,25 23,18 35,49 30,21 Nq,c, 23,18 35,49 30,21

a) Calcolo dei fattori di forma sc, sq, s


I fattori di forma, per terreni INCOERENTI, si determinano dalle seguenti espressioni:
B' 1,20
sq  1   tg  1   tg32  1,374;
L' 2,00
N q B' 23,18 1,20
sc  1   1   1,391;
Nc L' 35,49 2,00
B' 1,20
s   1  0,40   1  0,40   0,761.
L' 2,00
Tab. 2.6: riepilogo parametri per il calcolo di sq, sc ed s e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
B’ L’  Nq Nc sq sc s
[m] [m] [°] [-] [-] [-] [-] [-] In EdiLus viene riportato il prodotto tra tutti i
coefficienti correttivi
1,20 2,00 32 23,18 35,49 1,374 1,391 0,761

N.B. 2.1
Non essendoci eccentricità nella direzione di L -> L’ = L = 2,00 m.

b) Calcolo dei fattori di profondità dc, dq, d


Si definisce il parametro K dato da:
D D
se 1 se 1
B' B'
D D
K K  arctg 
B'  B' 
Nel caso in esame:
D 0,50 D 0,50
  0,42  1 -> K   0,42.
B' 1,20 B' 1,20

I fattori di profondità, per terreni INCOERENTI, si determinano dalle seguenti espressioni:

dq  1  2  tg  1  sen   K  1  2  tg32  1  sen32  0,42 = 1,116;


2 2

1  dq 1  1,116
dc  dq   1,116   1,121;
N c  tg 35,49  tg(32)
d   1,000.

214
Tab. 2.7: riepilogo parametri per il calcolo di dq, dc ed d e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
D B’ K  Nc dq dc d
[m] [m] [-] [°] [-] [-] [-] [-] In EdiLus viene riportato il prodotto tra tutti i
coefficienti correttivi
0,50 1,20 0,41 32 23,18 1,116 1,121 1,000

c) Calcolo dei fattori di inclinazione dei carichi ic, iq, i


E’ possibile determinare i fattori di inclinazione dei carichi con le seguenti espressioni, valide per terreni
INCOERENTI.
m 1,50
 H   19500N 
i q  1    1    0,626;
 V  A f  c a  ctg  
 72800N  4  10 mm  0,00N / mm  ctg32 
6 2 2

1  iq 1  0,626
ic  iq   0,626   0,609;
N c  tg 35,49  tg(32)
m1 2,50
 H   19500N 
i   1    1    0,459.
 V  A f  c a  ctg  
 72800N  4  10 6
mm 2
 0 ,00N / mm 2
 ctg32  

dove:
A f  B  L  2,00 m x 2,00 m = 4,00 m2 = 4 000 000 mm2;
H = componente orizzontale dei carichi agente sul piano di posa della fondazione (= H = 19500 N);
V = componente verticale dei carichi agente sul piano di posa della fondazione (= N = 72800 N);
ca = adesione lungo la base della fondazione (ca ≤ c, nel caso in esame ca = c = 0);
m è dato da:
B 2
2 2
m L  2  3  1,50.
B 2 2
1 1
L 2
Tab. 2.8: riepilogo parametri per il calcolo di iq, ic ed i e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
B L m H V Af ca  Nc iq ic i In EdiLus viene
[m] [m] [-] [N] [N] [mm2] [N/mm2] [°] [-] [-] [-] [-] riportato il
prodotto tra tutti i
2,00 2,00 1,50 19500 72800 4x106 0,00 32 35,49 0,626 0,609 0,459 coefficienti
correttivi

d) Calcolo dei fattori di inclinazione del piano di posa gc, gq, g


Avendo assunto il piano di posa orizzontale tali coefficienti sono unitari.
gc = gq = g = 1.

e) Calcolo dei fattori di inclinazione del piano di campagna bc, bq, b


Avendo assunto il piano di campagna orizzontale tali coefficienti sono unitari.
bc = bq = b = 1.

f) Calcolo dei fattori di riduzione per rottura a punzonamento c, q, 


Si definisce indice di rigidezza del terreno la quantità:
G
Ir 
c    tg
dove:

215
G = modulo di elasticità tangenziale del terreno dato dalla seguente relazione;
E 8
G  = 2,67 N/mm2;
2  1    2  1  0,5
con:
E = modulo elastico del terreno (nei calcoli è stato utilizzato il modulo edometrico Ed = 8 N/mm2);
 = modulo di Poisson (assunto pari a 0,5).
c = coesione del terreno al disotto del piano di posa della fondazione;
 = tensione litostatica alla profondità D+B’/2:
B' N N 1,20m
   T1  D   T 2 
 18000 3  0,50m  18000 3   18000N / m 3  0,50  0,60m =
2 m m 2
= 0,0197 N/mm2;
con:
T1 = peso unità di volume del terreno al di sopra del piano di posa della fondazione (18000 N/m3);
D = profondità del piano di posa della fondazione (0,50 m);
T2 = peso unità di volume del terreno al disotto del piano di posa della fondazione (18000 N/m3);
B’ = dimensione ridotta della fondazione per effetto dell’eccentricità dei carichi (1,20 m).
Quindi, nel caso in esame:

G 2,67N / mm2
Ir    215,8.
c    tg 0  0,0197N / mm2  tg32

La rottura per punzonamento si verifica quando l’indice di rigidezza I r si mantiene inferiore al valore critico
Ir,crit:
 B'       1,20    32  
1  3,30,45 L ' ctg 4  2   1  3,30,45 2,00 ctg 4  2  

I r ,crit   e   e  118,29.
2 2
Nel caso in esame è Ir = 215,8 > Ir,crit = 118,29, per cui i fattori di punzonamento sono unitari:
c = q =  = 1.

 Riepilogo finale fattori di riduzione e confronto con EdiLus


Poiché in EdiLus per Nq, Nc ed Ng viene riportato il prodotto dei vari coefficienti correttivi, nella Tab. 2.9 si
riporta il prodotto tra i vari coefficienti del calcolo manuale ed il relativo prodotto riportato da EdiLus.

Tab. 2.9: riepilogo fattori di riduzione (con relativo prodotto) e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
s d i g b  Prodotto
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] Nq Nc N
Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
x Nq 1,374 1,116 0,626 1,000 1,000 1,000 0,959 Nq,c, 23,18 35,49 30,21
0,949 QEd 0,030
x Nc 1,391 1,121 0,609 1,000 1,000 1,000
(N.B. 2.2) Qd,Rd 0,136
x N 0,761 1,000 0,459 1,000 1,000 1,000 0,350

N.B. 2.2
In EdiLus il prodotto dei coefficienti di riduzione per “Nc” viene posto pari a zero quando la coesione è nulla (c = 0).

216
 Determinazione del carico limite (Qlim)
Sostituendo tutti i coefficienti calcolati nell’espressione generale trinomia si ottiene:
N
Q lim  0  0,009  23,18  1,374  1,116  0,626  1,000  1,000  1,000 
mm 2
1 N
  1200mm  18000  10 6 3
 30,21  0,761  1,000  0,459  1,000  1,000  1,000 = 0,314 N/mm2.
2 mm
Il primo termine della formula trinomia è nullo in quanto si è assunto c = 0.
Tab. 2.10: riepilogo dati dei termini (I, II e III) della formula trinomia per il calcolo di Qlim
N s d i g b  c q B’ T2 Qi
(*)
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [N/mm2] [N/mm2] [mm] [N/mm3] [N/mm2]

I 35,49 1,391 1,121 0,609 1,000 1,000 1,000 0 - - - 0,000

II 23,18 1,374 1,116 0,626 1,000 1,000 1,000 - 0,009 - - 0,200

III 30,21 0,761 1,000 0,459 1,000 1,000 1,000 - - 1200 0,000018 0,114

(*) Termini della formula trinomia utilizzata per il calcolo del Qlim Qlim 0,314

- Determinazione della Resistenza di Progetto (Rd = Qd,Rd) -


La resistenza di progetto si ricava dividendo il Qlim per il coefficiente parziale R relativo alla capacità portante
del complesso fondazione terreno.
Operando con l’Approccio 2 -> R = 2,3, pertanto:

Qlim 0,314N / mm2


Q d,Rd    0,136 N/mm2.
2,3 2,3
Tab. 2.11: Riepilogo parametri per il calcolo di Qd,Rd e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
Qlim R Qd,Rd Nq Nc N
[N/mm2] [-] [N/mm2] Coef.
0,96 0,00 0,35
Cor.
Nq,c, 23,18 35,49 30,21
0,314 2,3 0,136
QEd 0,030
Qd,Rd 0,136

- Verifica di sicurezza -
Per la combinazione 1 risulta il seguente coefficiente di sicurezza:
Q d,Rd 0,136N / mm2
CS    4,50.
QE d 0,030N / mm2
Tab. 2.12: riepilogo parametri per il calcolo del CS per la combinazione 1 e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
Qd,Rd QEd CS Plinto 1 Fondazione
[N/mm2] [N/mm2] [-] CS 4,48
X Y
Dim. 2,00 2,00
Rtz 0,00
ZP.cmp 0,50
ZFld -
0,136 0,030 4,50 CmpT NON Coesivo
Nq Nc N
Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
Nq,c, 23,18 35,49 30,21
QEd 0,030
Qd,Rd 0,136

217
N.B. 2.3
La COMBINAZIONE 2 determina le seguenti azioni:
 
N  Ppilastro  Ppl int o  1,00  6000  50000 N  1,00  56000  1,00  56 000 N;

H  FX  1,00  15000 N  1,00  15 000 N;

M  FX  h  1,00  15000 N  1,50m  1,00  22 500 Nm.

L’eccentricità dei carichi verticali rimane invariata, infatti:


M 22500Nm
eb    0,40 m.
N 56000
Quindi, anche il lato B ridotto sarà ancora pari a:
B'  B  2  eb  2,00m  2  0,40m  1,20 m.

Pertanto, la pressione sul terreno (Ed = QEd), corrispondente alla combinazione 2, vale:
N 56000N
QE d    0,023 N/mm2.
B'L 1200mm  2000mm
Essendo invariato il Qlim (anche Qd,Rd), il coefficiente di sicurezza relativo alla COMBINAZIONE 2 vale:

Qd,Rd 0,136N / mm 2
CS    5,91.
QEd 0,023N / mm 2

Quindi, la COMBINAZIONE 1 è quella più gravosa.

Esempio 2 (Con Falda; Terreno -> Incoerente; Calcolo Qlim -> Drenate)
Il file di EdiLus (CA) è: CA_Validazione_QLimite_02.EDL.
A partire dagli stessi dati dell’esempio precedente si verifica il carico limite in presenza di falda con pelo libero
compreso fra il piano campagna ed il piano di posa della fondazione (Figura 2.9).

- Terreno (Figura 2.7) -


 Vedi Esempio 1.

- “Settaggi” per il calcolo del “Carico Limite”(Figura 2.8) -


 Profondità rispetto al piano di campagna (profondità del piano di posa - D): 0,50 m.
 Presenza della falda: SI.
 Comportamento del Terreno: Incoerente.
 Condizioni di calcolo del Carico Limite: Drenate.

Figura 2.7: caratteristiche Terreno Figura 2.8: settaggio per calcolo “Carico Limite”

- Determinazione delle Azioni (Ed = QEd) -


Per quanto esposto nell’esempio 1 si ha che la pressione sul terreno (Ed = QEd), corrispondente alla
combinazione 1, vale:
218
N 72800N
Q Ed    0,030 N/mm2.
B'L 1200mm  2000mm

Tab. 2.13: riepilogo parametri per il calcolo di QEd e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
M N eb B B’ L QEd Nq Nc N
[Nm] [N] [mm] [mm] [mm] [mm] [N/mm2] Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
Nq,c, 23,18 35,49 30,21
29500 72800 400 2000 1200 2000 0,030 QEd 0,030
Qd,Rd 0,063

- Determinazione del Carico Limite (Qlim) -


L’espressione generale del carico limite, valutato in termini di tensioni effettive, è:
1
Q lim  c'N c  s c  d c  i c  g c  b c  c  q  N q  s q  d q  i q  g q  b q  q   B' 'T 2  N   s   d   i   g   b      H20  a dove
2
(Figura 2.9):
c’ = coesione efficace del terreno al disotto del piano di posa della fondazione;
q   T1  D f   'T1  a = pressione geostatica in corrispondenza del piano di posa della fondazione;
T1 = peso unità di volume del terreno al di sopra del piano di posa della fondazione;
Df = profondità del pelo libero della falda dal piano campagna;
'T1 = peso unità di volume,in termini di tensioni effettive (T1 - 10000 N/m3), del terreno al di
sopra del piano di posa della fondazione;
a  D  D f , con D = profondità del piano di posa della fondazione;
B’ = dimensione ridotta della fondazione per effetto dell’eccentricità dei carichi;
L’ = dimensione ridotta della fondazione per effetto dell’eccentricità dei carichi;
'T2 = peso unità di volume, in termini di tensioni effettive (T2 - 10000 N/m3), del terreno al disotto del
piano di posa della fondazione;
H2O = peso unità di volume dell’acqua;
Nc, Nq, N = fattori di capacità portante;
s, d, i, g, b,  = coefficienti correttivi (s -> forma; d - > profondità; i -> inclinazione; g -> inclinazione del
piano di posa; b -> inclinazione del piano di campagna e  -> per rottura a
punzonamento).

Figura 2.9: individuazione parametri per il calcolo di Qlim

Nel caso in esame:


c’ = 0;
N N
q   T1  D f   'T1  a  18000 3
 0,00m  8000 3
 0,50m  4000 N/m2 = 0,0040 N/mm2;
m m
T1 = 18000 N/mm2;
Df = 0 (pelo libero della falda coincidente con il piano di campagna);
'T1 = (18000 – 10000) N/m3 = 8000 N/m3;
a  D  D f  0,50  0  0,50 m;
B’ = 1,20 m;
L’ = 2,00 m;
219
'T2 = (18000 - 10000) N/m3 = 8000 N/m3;
H2O = 10000 N/m3;
Nc, Nq, N = da calcolare;
s, d, i, g, b,  = da calcolare.
 Calcolo dei fattori di capacità portante Nc, Nq, N
Vedi Esempio 1.
a) Calcolo dei fattori di forma sc, sq, s
Vedi Esempio 1.
b) Calcolo dei fattori di profondità dc, dq, d
Vedi Esempio 1.
c) Calcolo dei fattori di inclinazione dei carichi ic, iq, i
Vedi Esempio 1.
d) Calcolo dei fattori di inclinazione del piano di posa gc, gq, g
Vedi Esempio 1.
e) Calcolo dei fattori di inclinazione del piano di campagna bc, bq, b
Vedi Esempio 1.

f) Calcolo dei fattori di riduzione per rottura a punzonamento c, q, 


Vedi Esempio 1.

 Riepilogo finale fattori di riduzione e confronto con EdiLus


Tab. 2.14: riepilogo fattori di riduzione (con relativo prodotto) e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
s d i g b  Prodotto
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] Nq Nc N
Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
x Nq 1,374 1,116 0,626 1,000 1,000 1,000 0,959 Nq,c, 23,18 35,49 30,21
0,949 QEd 0,030
x Nc 1,391 1,121 0,609 1,000 1,000 1,000
(N.B. 2.2) Qd,Rd 0,063
x N 0,761 1,000 0,459 1,000 1,000 1,000 0,350

 Determinazione del carico limite (Qlim)


Sostituendo tutti i coefficienti calcolati nell’espressione generale trinomia si ottiene:
N
Qlim  0  0,004  23,18  1,374  1,116  0,626  1,000  1,000  1,000 
mm2
1 N
  1200mm  8000  10  9  30,21  0,761  1,000  0,459  1,000  1,000  1,000 
2 mm3
N
 10000  10  9 3
 500mm = 0,145 N/mm2.
mm
Il primo termine della formula trinomia è nullo in quanto si è assunto c’ = 0.

220
Tab. 2.15: riepilogo dati dei termini (I, II, III e IV) della formula trinomia per il calcolo di Qlim
N s d i g b  c’ q B’ 'T2 H2O a Qi
(*)
[-] [-] [-] [-] [-] [-] [-] [N/mm2] [N/mm2] [mm] [N/mm3] [N/mm3] [mm] [N/mm2]

I 35,49 1,391 1,121 0,609 1,000 1,000 1,000 0 - - - - - 0,000

II 23,18 1,374 1,116 0,626 1,000 1,000 1,000 - 0,004 - - - - 0,089

III 30,21 0,761 1,000 0,459 1,000 1,000 1,000 - - 1200 0,000008 - - 0,051

IV - - - - - - - - - - - 0,00001 500 0,005

(*) Termini della formula trinomia utilizzata per il calcolo del Qlim Qlim 0,145

- Determinazione della Resistenza di Progetto (Rd = Qd,Rd) -


La resistenza di progetto si ricava dividendo il Qlim per il coefficiente parziale R relativo alla capacità portante
del complesso fondazione terreno.
Operando con l’Approccio 2 -> R = 2,3, pertanto:

Qlim 0,145N / mm2


Q d,Rd    0,063 N/mm2.
2,3 2,3
Tab. 2.16: riepilogo parametri per il calcolo di Qd,Rd e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
Qlim R Qd,Rd Nq Nc N
[N/mm2] [-] [N/mm2] Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
Nq,c, 23,18 35,49 30,21
0,145 2,3 0,063 QEd 0,030
Qd,Rd 0,063

- Verifica di sicurezza -
Per la combinazione 1 risulta il seguente coefficiente di sicurezza:
Q d,Rd 0,063N / mm 2
CS    2,06.
QE d 0,030N / mm 2
Tab. 2.17: riepilogo parametri per il calcolo del CS per la combinazione 1 e confronto con EdiLus
Calcolo Manuale EdiLus
Qd,Rd QEd CS Plinto 1 Fondazione
[N/mm2] [N/mm2] [-] CS 2,06
X Y
Dim. 2,00 2,00
Rtz 0,00
ZP.cmp 0,50
ZFld -
0,063 0,030 2,06 CmpT NON Coesivo
Nq Nc N
Coef. Cor. 0,96 0,00 0,35
Nq,c, 23,18 35,49 30,21
QEd 0,030
Qd,Rd 0,063

221
3 (GEO) - Test di Validazione n.3 (Spinta Terreno)
Titolo: Spinta del terreno statica/sismica.
Il file di EdiLus (CA) è: GEO_Spinta_Terreno.EDL.

Dati Generali
- Parete - (Figura 3.1)
- Lunghezza (B) = 5,00 m.
- Spessore (t) = 0,30 m.
- Altezza (H) = 3,00 m.

- Terreno - (Figura 3.2)


 Descrizione “Sabbia argillosa mediamente consolidata”.
 Peso specifico (T) = 18 000 N/m3.
 Angolo di attrito () = 32°.
 Coesione Non drenata (cu) = 0 N/mm2.
 Coesione Efficace (c’) = 0,003 N/mm2 = 3 000 N/m2.
 Modulo Edometrico (Ed) = 60 N/mm2.
 Sovraccarico (Q) = 25 000 N/m2.

Figura 3.1: parete con spinta del terreno - vista “Editor 3D” Figura 3.2: caratteristiche Terreno a tergo della parete

- Sovraccarico (Q) -
A tergo del muro si ipotizza la presenza di un sovraccarico (Q) di 25 000 N/m 2.

- Parametri Sismici -
Il calcolo è stato svolto con il DM 2008 in analisi “Dinamica solo orizzontale” utilizzando i seguenti parametri:
Tab. 3.1: parametri Edificio
Classe Vita Nominale Periodo di Riferimento Tipo Terreno
[-] [anni] [anni] [-]
2 50 50 C

Tab. 3.2: coordinate Geografiche (datum ED50)


Provincia Comune Latitudine Longitudine Altitudine
Avellino Avellino 14.7925 40.9155555555556 348

Tab. 3.3: parametri Sismici

Stato Limite
Tr ag/g F0 T*C SS CC ST  
[anni] [-] [-] [s] [-] [-] [-] [-] [-]
Stato Limite Operatività 30 0,0528 2,344 0,280 1,500 1,602
Stato Limite Danno 50 0,0694 2,321 0,309 1,500 1,551
1,00 5,00 1,00
Stato Limite Salvaguardia Vita 475 0,1934 2,372 0,402 1,425 1,465
Stato Limite Prevenzione Collasso 975 0,2495 2,432 0,423 1,336 1,452

222
Legenda:
Tr: periodo di ritorno dell’azione sismica; SS: coefficiente di amplificazione stratigrafica;
ag/g: accelerazione orizzontale massima del terreno; CC: coefficiente di amplificazione di TC;
F0: valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in ST: coefficiente di amplificazione topografica;
accelerazione orizzontale; : coefficiente viscoso equivalente;
T*C: periodo di ritorno del tratto a velocità costante dello spettro in : fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di
accelerazione orizzontale; smorzamento viscosi convenzionali diversi dal 5%.

Spinta Terreno in assenza di sisma (Statica)


La spinta del terreno in assenza di sisma (statica) nel caso più generale possibile è data da:
 t (z)   t ,T (z)   t ,C (z)   t ,Q (z) ;
dove:
t,T(z) = spinta statica del terreno;
in EdiLus la somma di tali contributi rappresenta la
t,C(z) = spinta dovuta alla coesione efficace; “Spinta Terreno (statica)”
t,Q(z) = spinta dovuta al sovraccarico a tergo del muro;

- Contributo Terreno (t,T) -


La spinta statica del terreno è data dalla relazione:
 t , T (z)  K   terreno  Z ;

dove:
terreno = peso specifico del terreno a monte del muro;
Z = profondità del terreno misurata a partire dalla testa del muro;
K = coefficiente di spinta, dato dalle seguenti relazioni:

 90   
K a  tan2    coefficiente di spinta attiva [1]
 2 
K 0  1  sen   coefficiente di spinta a riposo [2]
 90   
K p  tan2    coefficiente di spinta passiva [3]
 2 
Kutente  coefficiente di spinta stabilito dall’utente

con:
 = angolo d'attrito del terreno.

223
Nel programma la parete su cui agisce la spinta presenta le
seguenti caratteristiche: Z=0

asse orizzontale
 angolo  pari a 90° (parete verticale);
 terreno a monte schematizzato con un angolo  pari a 0°
(terreno orizzontale).
Pertanto rientriamo nelle ipotesi per l’utilizzo delle formule [1], [2]

terreno a monte
asse verticale
e [3].
La spinta calcolata da EdiLus è una spinta a “gradini” (simulazione
dell’andamento reale triangolare), rappresentata da un carico
uniformemente distribuito sulla superficie (N/m2) della singola
“HPSHELL”, in cui la parete è stata schematizzata.


In particolare, la spinta sulla singola “HPSHELL” viene calcolata
come media delle tensione presenti nei tre nodi (Figura 3.4 e
Figura 3.5):
3
1
i   
3 k 1
 i, k (z)

Figura 3.3: muro tipo

(z) (z)

Z1=0 (z1)=Kxterrenoxz1
shell (1) shell (2)

Z2 shell (3) shell (4) (z2)=Kxterrenoxz2 3=


z1)+z2)+z3)
3
Z3 shell (5) shell (6)
shell (7) shell (8)
(z3)=Kxterrenoxz3

Z4 shell (9) shell (10) (z4)=Kxterrenoxz4 9=


z3)+z4)+z5)
3

Z5 shell (11) shell (12)


shell (13) shell (14)
(z5)=Kxterrenoxz5
parete

parete

Z6 shell (15) shell (16) (z6)=Kxterrenoxz6 15=


z5)+z6)+z7)
3
Z7 shell (17) shell (18)
shell (19) shell (20)
(z7)=Kxterrenoxz7

Z8 shell (21) shell (22) (z8)=Kxterrenoxz8 21=


z7)+z8)+z9)
3
Z9 shell (23) shell (24)
shell (25) shell (26)
(z9)=Kxterrenoxz9

Z10 shell (27) shell (28) (z10)=Kxterrenoxz10 27=


z9)+z10)+z11)
3
Z11 shell (29) shell (30) (z11)=Kxterrenoxz11
prospetto parete con le shell vista laterale parete con spinta reale vista laterale parete con spinta EdiLus

Figura 3.4: spinta del terreno “reale” e come schematizzata in EdiLus

224
Figura 3.5: spinta del terreno in EdiLus

- Contributo Coesione (t,C) -


Tale azione è rappresentata da un’azione costante su tutta l’altezza della parete e di segno opposto alla spinta
statica (la spinta statica del terreno attiva e a riposo si riduce in seguito all’azione di “autosostentamento” che
la coesione genera - N.B. 3.1), data dalla seguente relazione:

 t ,C  2  c  K .
Con:
c = c’ = coesione efficace del terreno a tergo della parete;
K = Ka, K0, Kp o Kutente.
Nel caso di spinta attiva e a riposo, si ottiene una spinta (triangolare - Figura 3.6) ridotta, rispetto al caso in cui
c = 0, con vertice alto del triangolo posizionato ad una distanza Z * (dalla testa delle parete) data dalla
relazione:
2c
Z*  .
 terreno  K

(z) (z) (z)

Z=0 t(z1)=Kaxterrenoxz1 Z=0 tot(z1)=(t(z1)-coes) = 0

Z*
t(z2)=Kaxterrenoxz2 tot(z2)=t(z2)-coes

t(z3)=Kaxterrenoxz3 tot(z3)=t(z3)-coes
parete

parete

parete

coes=2xcx Ka

t(z4)=Kaxterrenoxz4 tot(z4)=t(z4)-coes

t(z5)=Kaxterrenoxz5 tot(z5)=t(z5)-coes

t(z6)=Kaxterrenoxz6 tot(z6)=t(z6)-coes
vista laterale parete con spinta terreno vista laterale parete con vista laterale parete
azione della coesione con spinta risultante

Figura 3.6: spinta (attiva/riposo) con coesione

É chiaro che se l'altezza della parete è inferiore a Z* non abbiamo nessuna spinta sulla parete.

N.B. 3.1
La coesione riduce la spinta nel caso di spinta attiva e a riposo mentre l’aumenta nel caso di spinta passiva.
Nel caso di spinta utente se:
 Kutente è più vicino al Ka -> il contributo della coesione si sottrae;
 Kutente è più vicino al Kp -> il contributo della coesione si somma.

- Contributo Sovraccarico (t,Q) -

225
Nel caso in cui sul terreno a tergo della parete agisce un Q
sovraccarico Q (Figura 3.7), sulla parete si genera un’ulteriore
spinta data dalla relazione:
 t ,Q  K  Q ;

Con:
Q = sovraccarico a tergo della parete;
K = Ka, K0, Kp o Kutente.

terreno
parete
vista
Figura laterale
3.7: vistaparete concon
laterale sovraccarico
sovraccarico

(z) (z) (z)

Z=0 t(z1)=Kxterrenoxz1 Z=0 Z=0 tot(z1)=t(z1)-Q

t(z2)=Kxterrenoxz2 tot(z2)=t(z2)-Q

t(z3)=Kxterrenoxz3 tot(z3)=t(z3)-Q
parete

parete

parete

Q=KxQ

t(z4)=Kxterrenoxz4 tot(z4)=t(z4)-Q

t(z5)=Kxterrenoxz5 tot(z5)=t(z5)-Q

t(z6)=Kxterrenoxz6 tot(z6)=t(z6)-Q
vista laterale parete con spinta terreno vista laterale parete con vista laterale parete con spinta risultante
azione del sovraccarico

Figura 3.8: spinta del terreno con sovraccarico

Spinta in presenza di sisma (Sismica)


La spinta del terreno in presenza di sisma (sismica) nel caso più generale possibile è data da:
 t ,E d(z)   t ,T ,E d(z)   t ,Q,E d(z) ;
dove:
t,T,Ed(z) = spinta sismica del terreno; in EdiLus la somma di tali contributi rappresenta
t,Q,Ed(z) = spinta sismica del sovraccarico a tergo del muro. la “Spinta Terreno (sisma)”

- Contributo Terreno (t,T,Ed) -


In EdiLus il calcolo della spinta del terreno in condizioni sismiche viene eseguito secondo:
 l’allegato 4 (OPERE DI SOSTEGNO TERRENI - § 4.4.3 Spinte di calcolo del terreno e dell'acqua - N.B. 3.2)
dell’OPCM 3274 (prima stesura);
 le indicazioni del DM 14/01/2008 (§ 7.11.6.2).
226
Nella OPCM 3274 viene definita la spinta TOTALE Ed (spinta statica comprensiva dell'azione sismica) come:
1
Ed    terreno  1  k v   K  H2  E WS [4]
2
Dove:
terreno = peso specifico del terreno a monte della parete;
k v   0,5  k h = coefficiente di intensità sismico verticale (rel. 7.11.7 - DM08 - N.B. 3.3);
ag,S LV
k h  m  S T  S S ,S LV  = coefficiente di intensità sismico orizzontale (rel. 7.11.6 - DM08);
g
m = coefficiente di riduzione dell'accelerazione massima attesa al sito (N.B. 3.4).
 Nel caso di muri liberi di traslare o di ruotare intorno al piede ( spostamenti consentiti), si assume che la
spinta dovuta al sisma agisca nello stesso punto di quella statica (andamento triangolare delle tensioni).
In questo caso il coefficiente  m assume i valori della tabella 7.11-II (DM 14/01/2008).
 Per muri che non sono in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno ( spostamenti non
consentiti), il coefficiente  m assume valore unitario. In questo caso si assume che la spinta sia applicata
a metà altezza del muro (andamento costante delle tensioni).

SS = SS,SLV = coefficiente di amplificazione stratigrafico allo SLV;


ST = coefficiente di amplificazione topografico;
ag/g = ag,SLV/g = coefficiente di accelerazione al suolo allo SLV.
K = Ks,a o Ks,p = coefficiente di spinta “sismico”, rispettivamente, attiva e passiva del terreno dati da:
sen 2 (    )
K s ,a  2
(per     ) ;
 sen (   )  sen (     ) 
cos   sen 2   sen (    )  1  
 sen (    )  sen (  ) 
sen 2 (    )
K s ,a  (per     )
cos   sen 2   sen(    )

sen 2 (    )
K s ,p  2
;
 sen   sen (    ) 
cos   sen 2   sen (  )  1  
 sen (  )  sen (  ) 
dove:
 = valore di calcolo dell’angolo di resistenza a taglio del terreno in condizioni di sforzo
efficace (angolo di attrito del terreno);
 = angolo di inclinazione rispetto all’orizzontale della parete del muro rivolta a monte;
 = angolo di inclinazione rispetto all’orizzontale della superficie del terrapieno;
 = valore di calcolo dell’angolo di resistenza a taglio tra terreno e muro (assunto pari a 0 nel
programma);
 = angolo definito dalla seguente espressione (§ 4.4.3 - rappresenta il rapporto tra
accelerazione orizzontale e l’accelerazione verticale):
kh
tan   .
1  kv

H = altezza del muro;


EWS: è il contributo dell'azione dell'acqua (lo si ritiene sempre nullo nel caso di edifici civili).

N.B. 3.2
La relazione 4 riportata dall’OPCM è quella riportata anche nell’EC8 - APPENDICE E - relazione E.1 e successive.
N.B. 3.3
In EdiLus il termine Kv viene considerato:
 diverso da ZERO nella relazione [4] se sia stata chiesta anche l'analisi sismica verticale (“Dinamica solo Verticale”, “Dinamica
Orizzontale e Verticale” e “Analisi statica”) -> considerando che la spinta può subire un incremento/decremento;
 sempre diverso da ZERO nel calcolo del coefficiente di spinta K (calcolo tan). Infatti, anche per sole azioni orizzontali, trattandosi di

227
una massa (cuneo) che sta scivolando su un piano inclinato, esiste sempre una componente verticale.
Pertanto, per i casi correnti (dinamica solo Orizzontale) la formula [4] si riduce a:
1
Ed    terreno  K  H2
2

N.B. 3.4
A partire dalla v.30 in EdiLus è stata data la possibilità di gestire il parametro  m.
Infatti, mediante il settaggio “Spostamenti consentiti” presente nelle proprietà dell’oggetto “Spinta Terreno (su pareti)” il valore di
m vale:
 1 -> se viene spuntato “Spostamenti consentiti”;
 valori della tabella 7.11.II del DM 08 se non viene spuntato “Spostamenti consentiti”.

- Contributo Sovraccarico (t,Q) -


Per la presenza del sovraccarico Q sulla parete si genera un’ulteriore spinta, applicata a metà altezza del muro
(andamento costante), data dalla relazione:
 t ,Q,E d  Q  1  K v   K [5]

dove i vari parametri Kv e K sono quelli definiti nel paragrafo precedente.

Calcolo manuale “Spinta Terreno (Statica)”


Per il caso in esame si ha:
- Calcolo K “statico” (Ka, K0 e Kp) -
I tre coefficienti di spinta valgono rispettivamente:

 90     90  32   58 
K a  tan 2    tan 2    tan 2   = 0,307;
 2   2   2 
K 0  1  sen   1  sen (32) = 0,470;
 90     90  32   122 
K p  tan 2    tan 2    tan 2   = 3,255.
 2   2   2 

- Contributo Terreno (t,T) -


In particolare, si valuta tale contributo sulla shell con
ID 128, posizionata alla base della parete, costituta
dai sub nodi 5 - 6 - 41 (Figura 3.9).

Figura 3.9: shell della parete in esame

Tab. 3.4: spinta del terreno (t,T) nei nodi 5 e 6


Nodo/subnodo K terreno Z t,T(subnodo 5 e 6)
Tipo spinta
[-] [-] [N/m2] [m] [N/m2]
Attiva 0,307 16 592
Riposo 5e6 0,470 18 000 3,00 25 384
Passiva 3,255 175 748

228
Tab. 3.5: spinta del terreno (t,T) nel nodo 41
Nodo/subnodo K terreno Z t,T(subnodo 41)
Tipo spinta
[-] [-] [N/m2] [m] [N/m2]
Attiva 0,307 15 209
Riposo 41 0,470 18 000 2,75 23 269
Passiva 3,255 161 102

Pertanto la tensione media sulla shell in esame, nei 3 casi, vale:


Tab. 3.6: spinta del terreno (t,T) sulla shell 128
t,T(subnodo 5) t,T(subnodo 6) t,T(subnodo 41) t,T
Tipo spinta
[N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
Attiva 16 592 16 592 15 209 16 131
Riposo 25 384 25 384 23 269 24 679
Passiva 175 748 175 748 161 102 170 866

- Contributo Coesione (t,C) -


Nella successiva tabella si riporta il contributo alla spinta della coesione (c’) per i 3 casi.
Tab. 3.7: contributo alla spinta della coesione (t,C)
K c' t,C
Tipo spinta
[-] [N/m2] [N/m2]
Attiva 0,307 3 326
Riposo 0,470 3 000 4 114
Passiva 3,255 10 824

La coesione determina un abbassamento della spinta triangolare del terreno della quota Z * data da:
Tab. 3.8: abbassamento della spinta del terreno per effetto della coesione (Z*)
K c' terreno Z*
Tipo spinta
[-] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
Attiva 0,307 0,6013
Riposo 0,470 3 000 18 000 0,4862
Passiva 3,255 0,1848

- Contributo Sovraccarico (t,Q) -


Nella successiva tabella si riporta il contributo alla spinta del sovraccarico (Q) a tergo della parete per i 3 casi.
Tab. 3.9: contributo alla spinta del sovraccarico (t,Q)
K Q t,Q
Tipo spinta
[-] [N/m2] [N/m2]
Attiva 0,307 7 682
Riposo 0,470 25 000 11 753
Passiva 3,255 81 365

- Calcolo “Spinta Terreno (Statica)” -


Pertanto, la “Spinta Terreno (statica)” visualizzata in EdiLus sulla shell in esame, nei 3 casi, vale:
Tab. 3.10: “Spinta Terreno (Statica)” sulla shell 128
t,T t,C t,Q t
Tipo spinta
[N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
Attiva 16 131 -3 326 7 682 20 487
Riposo 24 679 -4 114 11 753 32 318
Passiva 170 866 10 824 81 365 263 055

229
- Confronto -
Di seguito si riporta il confronto tra il calcolo “manuale” e quello di EdiLus.
Tab. 3.11: confronto calcolo manuale - EdiLus
Spinta Attiva Spinta a Riposo Spinta Passiva
[N/m2] [N/m2] [N/m2]
Calcolo Manuale
20 487 32 318 263 055
EdiLus

-20 487 -32 318


-263 055

230
Calcolo manuale “Spinta Terreno (Sisma)” - CASO 1 (Muro Libero)
- h -
Tale coefficiente è dato da:
ag,S LV
k h  m  S T  S S ,S LV 
g
dove:
m = 0,24 (muro in grado di subire spostamenti relativi rispetto al terreno -> ottenuto dalla tabella
7.11-II NTC 2008);
ST = 1,00 -> Categoria topografica = T1;
SS,SLV = 1,425 -> Categoria sottosuolo = C;
ag,SLV/g = 0,1934.
Quindi:
a g,S LV
k h  m  S T  S S ,S LV   0,24  1,00  1,425  0,1934 = 0,0661.
g

- v -
Tale coefficiente è dato da:
k v  0,5  k h  0,5  0,0661 = 0,0331.

- “sismico” (Ks,a e Ks,p) -


 s,a

Tale coefficiente è dato da:


sen 2 (    )
K s ,a  2
(per  ≤ - );
 sen (  )  sen (    ) 
cos   sen 2   sen (    )  1  
 sen (    )  sen (  ) 
dove:
 = 32°;
 = 90° (parete sempre a 90°);
 = 0° (terreno a monte della parete sempre orizzontale);
 = 0°;
 è dato da:
 k   0,0661 
 min  arctg h   arctg  = 3,66°.
kh 1  k v   1  0,0331 
tan  
1  kv  k   0,0661 
 max  arctg h   arctg  = 3,91°.
 1  k v   1  0,0331 
Quindi, Ks,a è dato da:
sen 2 (90  32  3,66)
K s ,a, min  2
= 0,3448.
min 2
 sen (32  0)  sen (32  0  3,66) 
cos 3,66  sen 90  sen (90  3,66  0)  1  
 sen (90  3,66  0)  sen (90  0) 

sen 2 (90  32  3,91)


K s ,a, max  2
= 0,3475.
max  sen (32  0)  sen (32  0  3,91) 
cos 3,91  sen 2 90  sen (90  3,91  0)  1  
 sen (90  3,91  0)  sen (90  0) 

231
 s,p

Tale coefficiente è dato da:


sen 2 (    )
K s ,p  2
;
 sen   sen (    ) 
cos   sen 2   sen (  )  1  
 sen (  )  sen (  ) 
dove:
 = 32°;
 = 90° (parete sempre a 90°);
 = 0° (terreno a monte della parete sempre orizzontale);
 già calcolato in precedenza (min = 3,66° e max = 3,91°).

Quindi, Ks,p è dato da:

sen 2 (90  32  3,66)


K s ,p , min  2
= 3,137.
min  sen 32  sen (32  0  3,66) 
cos 3,66  sen 2 90  sen (90  3,66)  1  
 sen (90  0)  sen (90  3,66) 

sen 2 (90  32  3,91)


K s ,p , max  2
= 3,129.
max 2
 sen 32  sen (32  0  3,91) 
cos 3,91  sen 90  sen (90  3,91)  1  
 sen (90  0)  sen (90  3,91) 

- Calcolo “Spinta Terreno (Sisma)” (t,sisma) -


Nel caso in esame, poiché si sta eseguendo un’analisi “Dinamica solo orizzontale” (K v = 0), la relazione [5]
diventa:
1 1 1
Ed    terreno  1  k v   K  H2    terreno  1  0   K s  H2    terreno  K s  H2 ;
2 2 2
In termini di tensioni, considerando che la spinta dovuta al sisma agisca nello stesso punto di quella statica
(spostamenti consentiti del muro -> andamento triangolare della spinta), si ha:

2 2 1 
d   E d      terreno  K s  H2    terreno  K s  H
H H 2 
per cui:
 Spinta attiva
(K ) 1
E d,Hs,,amin    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  0,3448  3,0 2 = 27 927 N/m.
min 2
(K )
 d,Hs,,amin   terreno  K s ,a  H  18000  0,3448  3,0 = 18 618 N/m2.
(K ) 1
E d,Hs,,amax    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  0,3475  3,0 2 = 28 148 N/m.
max 2
(K )
 d,Hs,,amax   terreno  K s ,a  H  18000  0,3475  3,0 = 18 765 N/m2.

Quindi:

 (K ) (K )

 d (K s ,a )  max  d,Hs ,,amin ;  d,Hs ,,amax  max 18618; 18765 = 18 765 N/m2.

232
 Spinta passiva
(K ) 1
E d,Hs,,amin    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  3,1370  3,0 2 = 254 102 N/m.
min 2
(K )
 d,Hs,,amin   terreno  K s ,a  H  18000  3,1370  3,0 = 169 401 N/m2.
(K ) 1
E d,Hs,,amax    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  3,1288  3,0 2 = 253 438 N/m.
max 2
(K )
 d,Hs,,amax   terreno  K s ,a  H  18000  3,1288  3,0 = 168 959 N/m2.

Quindi:

 (K ) (K )

 d (K s ,a )  max  d,Hs ,,amin ;  d,Hs ,,amax  max 169401; 168959 = 169 401 N/m2.

Quanto appena calcolato rappresenta la spinta alla base del muro e quindi nei subnodi 4 e 5.
Sfruttando la similitudine del triangolo delle pressioni tra le pressioni in tali subnodi e quella nel subnodo 41 la
tensione in tale subnodo e data da:
K (K ) Z 41
min  d,sZ,a41   d,Hs ,,amin 
H
attiva

K (K ) Z
 d ,Z 5
max  d,sZ,a41   d,Hs ,,amax  41
 d ,Z 4  d,H  d,Z 41 H
   ->
Z4 Z5 H Z 41 K (K ) Z
min  d,sZ,p41   d,Hs ,,pmin  41
passiva

H
K (K ) Z 41
max  d,sZ,p41   d,Hs ,,pmax 
H
Dove:
Z5 = Z4 = H = 3,00 m (quota rispetto alla testa del muro dei subnodi 4 e 5 -> altezza del muro);
Z41 = 2,75 m (quota rispetto alla testa del muro del subnodo 41);
d,H = tensione alla base del muro.

Nelle successive tabelle si riassumono le tensioni calcolate:


Tab. 3.12: spinta del terreno (t,T) nei nodi 5 e 6
Nodo/subnodo Ksismico terreno Z5 = Z6 = H d,H
Tipo spinta
[-] [-] [N/m2] [m] [N/m2]
min 0,3448 18 618
Attiva
max 0,3475 18 765
5e6 18 000 3,00
min 3,1371 169 401
Passiva
max 3,1289 168 959

Tab. 3.13: spinta del terreno (t,T) nel nodo 41


Nodo/subnodo d,H Z41 H d,Z41
Tipo spinta
[-] [N/m2] [m] [m] [N/m2]
min 18 618 17 067
Attiva
max 18 765 17 202
41 2,75 3,00
min 169 401 155 285
Passiva
max 168 959 154 879

Pertanto la tensione media sulla shell in esame, nei 3 casi, vale:


Tab. 3.14: spinta del terreno (t,T) sulla shell 128
t,H(subnodo 5) t,H(subnodo 6) t,Z41(subnodo 41) d,Z,m
Tipo spinta
[N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
min 18 618 18 618 17 067 18 101
Attiva
max 18 765 18 765 17 202 18 244
min 169 401 169 401 155 285 164 696
Passiva
max 168 959 168 959 154 879 164 266

233
- Contributo Sovraccarico (t,Q,Ed) -
Poiché si sta eseguendo un’analisi “Dinamica solo orizzontale” (K v = 0), la relazione [6] diventa:
 t ,Q,E d  Q  K

Nella successiva tabella si riassumono le tensioni calcolate:


Tab. 3.15: contributo alla spinta del sovraccarico (t,Q)
Nodo/subnodo Ksismico Q d,Q,Ed
Tipo spinta
[-] [-] [N/m2] [N/m2]
min 0,3448 8 620
Attiva
max 0,3475 8 688
5, 6 e 41 25 000
min 3,1371 78 427
Passiva
max 3,1289 78 222

- Calcolo “Spinta Terreno (Statica)” -


Pertanto, la “Spinta Terreno (sismica)” visualizzata in EdiLus sulla shell in esame, nei 2 casi, vale:
Tab. 3.16: “Spinta Terreno (Statica)” sulla shell 128
 t,T,Ed t,Q,Ed t,Ed t,Ed,max
Tipo spinta
[N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
min 18 101 8 620 26 721
Attiva 26 932
max 18 244 8 688 26 932
min 164 696 78 427 243 122
Passiva 243 122
max 164 266 78 222 242 487

- Confronto -
Di seguito si riporta il confronto tra il calcolo “manuale” e quello di EdiLus.
Tab. 3.17: confronto calcolo manuale - EdiLus
Spinta Attiva Spinta Passiva
[N/m2] [N/m2]
Calcolo Manuale
26 932 243 122
EdiLus

-26 932 -243 123

234
Calcolo manuale “Spinta Terreno (Sisma)” - CASO 2 (Muro Bloccato)
Per il caso in esame si ha:

- h -
Tale coefficiente è dato da:
ag,S LV
k h  m  S T  S S ,S LV 
g
dove:
m = 1,00 (muro impedito di subire spostamenti relativi rispetto al terreno);
ST = 1,00 -> Categoria topografica = T1;
SS,SLV = 1,425 -> Categoria sottosuolo = C;
ag,SLV/g = 0,1934.
Quindi:
a g,S LV
k h  m  S T  S S ,S LV   1,00  1,00  1,425  0,1934 = 0,2756.
g

- v -
Tale coefficiente è dato da:
k v  0,5  k h  0,5  0,2756 = 0,1378.

- s,a e Ks,p) -
 s,a

Tale coefficiente è dato da:


sen 2 (    )
K s ,a  2
(per  ≤ - );
 sen (  )  sen (    ) 
cos   sen 2   sen (    )  1  
 sen (    )  sen (  ) 
dove:
 = 32°;
 = 90° (parete sempre a 90°);
 = 0° (terreno a monte della parete sempre orizzontale);
 = 0°;
 è dato da:
 kh   0,2755 
min  arctg   arctg  = 13,61°.
kh 1  k v   1  0,1378 
tan  
1  kv  k   0,2755 
max  arctg h   arctg  = 17,72°.
 1  k v   1  0,1378 
Quindi, Ks,a è dato da:
sen 2 (90  32  13,61)
K s ,a, min  2
= 0,4763.
min 2
 sen (32  0)  sen (32  0  13,61) 
cos 3,66  sen 90  sen (90  13,61  0)  1  
 sen (90  13,61  0)  sen (90  0) 
sen 2 (90  32  17,72)
K s ,a, max  2
= 0,5512.
max 2
 sen(32  0)  sen(32  0  17,72) 
cos 3,91  sen 90  sen (90  17,72  0)  1  
 sen(90  17,72  0)  sen(90  0) 

 s,p

235
Tale coefficiente è dato da:
sen 2 (    )
K s ,p  2
;
2
 sen   sen (    ) 
cos   sen   sen (  )  1  
 sen (  )  sen (  ) 
dove:
 = 32°;
 = 90° (parete sempre a 90°);
 = 0° (terreno a monte della parete sempre orizzontale);
 già calcolato in precedenza (min = 13,61° e max = 17,72°).

Quindi, Ks,p è dato da:

sen 2 (90  32  13,61)


K s ,p , min  2
= 2,7829.
min  sen 32  sen (32  0  13,61) 
cos 13,61  sen 2 90  sen (90  13,61)  1  
 sen (90  0)  sen (90  13,61) 
sen 2 (90  32  17,72)
K s ,p , max  2
= 2,6113.
max  sen 32  sen (32  0  17,72) 
cos 17,72  sen 2 90  sen (90  17,72)  1  
 sen (90  0)  sen (90  17,72) 

- Calcolo “Spinta Terreno (Sisma)” (d) -


Nel caso in esame, poiché si sta eseguendo un’analisi “Dinamica solo orizzontale” (K v = 0), la relazione [5]
diventa:
1 1 1
Ed    terreno  1  k v   K  H2    terreno  1  0   K s  H2    terreno  K s  H2 ;
2 2 2
In termini di tensioni, considerando che la spinta dovuta al sisma sia applicata a metà altezza del muro
(spostamenti NON consentiti del muro -> andamento costante della spinta), si ha:

1 1 1 
d   E d      terreno  K s  H2   0,5   terreno  K s  H
H H 2 
per cui:
 Spinta attiva
(K ) 1
E d,Hs,,amin    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  0,4763  3,0 2 = 38 583 N/m.
min 2
(K )
 d,Hs,,amin  0,5   terreno  K s ,a  H  18000  0,4763  3,0 = 12 861 N/m2.
(K ) 1
E d,Hs,,amax    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  0,5512  3,0 2 = 44 645 N/m.
max 2
(K )
 d,Hs,,amax  0,5   terreno  K s ,a  H  18000  0,5512  3,0 = 14 882 N/m2.

Quindi:

 (K ) (K )

 d (K s ,a )  max  d,Hs ,,amin ;  d,Hs ,,amax  max 12861; 14882 = 14 882 N/m2.

 Spinta passiva

236
(K ) 1
E d,Hs,,amin    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  2,7829  3,0 2 = 225 411 N/m.
min 2
(K )
 d,Hs,,amin  0,5   terreno  K s ,a  H  18000  2,7829  3,0 = 75 137 N/m2.
(K ) 1
E d,Hs,,amax    terreno  K s ,a  H2  0,5  18000  2,6113  3,0 2 = 211 514 N/m.
max 2
(K )
 d,Hs,,amax  0,5   terreno  K s ,a  H  18000  2,6113  3,0 = 70 505 N/m2.

Quindi:

 (K ) (K )

 d (K s ,a )  max  d,Hs ,,amin ;  d,Hs ,,amax  max 75137; 70505 = 75 137 N/m2.

Pertanto la tensione media sulla shell in esame vale:


Tab. 3.18: spinta del terreno (t,T) sulla shell 128
t,H(subnodo 5) t,H(subnodo 6) t,Z41(subnodo 41) d,Z,m t,Z,m,max
Tipo spinta
[N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
min 12 861 12 861 12 861 12 861
Attiva 14 882
max 14 882 14 882 14 882 14 882
min 75 137 75 137 75 137 75 137
Passiva 75 137
max 70 505 70 505 70 505 70 505

- Contributo Sovraccarico (t,Q,Ed) -


Poiché si sta eseguendo un’analisi “Dinamica solo orizzontale” (K v = 0), la relazione [6] diventa:
 t ,Q,E d  Q  K

Nella successiva tabella si riassumono le tensioni calcolate:


Tab. 3.19: contributo alla spinta del sovraccarico (t,Q)
Nodo/subnodo Ksismico Q d,Q,Ed
Tipo spinta
[-] [-] [N/m2] [N/m2]
min 0,4763 11 908
Attiva
max 0,5512 13 779
5, 6 e 41 25 000
min 2,7829 69 571
Passiva
max 2,6113 65 282

- Calcolo “Spinta Terreno (Sismica)” -


Pertanto, la “Spinta Terreno (sismica)” visualizzata in EdiLus sulla shell in esame, nei 2 casi, vale:
Tab. 3.20: “Spinta Terreno (Sismica)” sulla shell 128
 t,T,Ed t,Q,Ed t,Ed t,Ed,max
Tipo spinta
[N/m2] [N/m2] [N/m2] [N/m2]
min 12 861 11 908 24 769
Attiva 28 661
max 14 882 13 779 28 661
min 75 137 69 571 144 708
Passiva 144 708
max 70 505 65 282 135 787

- Confronto -
Di seguito si riporta il confronto tra il calcolo “manuale” e quello di EdiLus.

237
Tab. 3.21: confronto calcolo manuale - EdiLus
Spinta Attiva Spinta Passiva
[N/m2] [N/m2]
Calcolo Manuale
28 661 144 708
EdiLus

-28 660
-144 710

E.3 R.3 - 27/03/2015

238

Potrebbero piacerti anche