Giuseppe Giacco - Schedario Napoletano I
Giuseppe Giacco - Schedario Napoletano I
Giuseppe Giacco - Schedario Napoletano I
SCHEDARIO
N A P O L E TA N O
2003
PREMESSA AL DIZIONARIO
La grande varietà di dominazioni (e quindi le lingue), che hanno influito sul napoletano, hanno
lasciato profondi segni, perciò questo dialetto presenta numerose oscillazioni, che ne hanno reso
sempre assai difficile la codificazione. Gli autori, le grammatiche e i dizionari esistenti spesso si
contraddicono; quasi nessuno, poi, prende in considerazione l'evoluzione di questo dialetto, che
sempre più si adegua alla lingua nazionale; ne consegue che chi scrive in dialetto non possiede una
lingua codificata e sicura cui fare riferimento. Ecco perché mi sono dovuto formare un mio
dizionario ed una mia grammatica.
Questo dizionario registra solo le parole napoletane che ancora vivono nella parlata o nella cultura
napoletana (perché legate a testi celebri o nelle tradizioni popolari ancora vive...) Di ciascun
termine si dà il significato italiano corrispondente più realistico, non dilungandosi a dare i diversi
significati che il termine stesso aassume in italiano e che ciascuno può verificare su qualsiasi
dizionario della lingua nazionale. Nel caso che siano tuttora vive diverse lezioni della stessa parola,
si fa rimenrimento a quella che io ritengo più corretto usare in napoletano.
Per consentire una migliore consultazione di questo lavoro, mi permetto di dare alcuni suggerimenti
che mi sembrano utili:
- ad eccezione di ’o-’a-’e, la parola va restituita alla sua scrittura originaria e cercata senza l’apostrofo.
Questo segno infatti indica la caduta di vocale o consonante; es.: gli articoli ’o, ’a, ’e; ’ammore,
che significa l'ammore o d'ammore; ’cquista, che significa acquista, sono registrate semplicemente
come ammore e acquista. Ricordare anche che nel napoletano i nomi femminili che terminano in
–e (5 decl. Latina), terminano in –a (1 decl. Latina). Tuttavia spesso vengono italianizzati: es.: pelle
per pella, morte per morta, sciorte per sciorta ecc…
-la parola che inizia con consonante doppia, va cercata quasi sempre con consonante semplice: tale
raddoppio è spesso un effetto fonetico, utilmente segnalato da chi scrive, per rendere più corretta e
scorrevole la lettura o per segnalare la differenza tra due parole, che diversamente sembrerebbero
uguali. In particolare, raddoppiano la consonante iniziale le forme del femminile plurale ( es. ’a
casa, pl. ’e ccase; ’a femmena, pl. ’e ffemmene) e quelle neutre (es. ’o chiummo, ’o napulitano; ma
per indicare la materia si dice: ’o cchiummo, ’o nnapulitano).
-la j va sempre cercata come i. Così anche il gruppo gh. (spesso premesso per semplice eufonia).
- le parole che iniziano per ’n e ’m, vanno cercate senza questi segni; infatti la ’n (che significa in, nel) si
unisce alla parola successiva e davanti a m-p-b si trasforma in ’m.
- cercare sempre il singolare maschile oppure l’infito presente di ogni parola; sono infatti state registrate
molte particolarità, ma non tutte. Si ricordi, per es., che la parola che precede trasforma in u la o
del m.s., mentre l’aggettivo trasforma in i la e del plurale,: es. guaglionu bello - bellu guaglione;
guagliune-guaglióne belle - belli guagliune-gguaglióne; il pl. in i e a, es.: quanti guagliune-
gguaglione; quanta guagliune-guaglione. Invece tanto e quanto hanno, come pr.pl. tante-
quante; come agg. fanno quantu-a, tantu-tanta e al pl. tanti-quanti (per il f. anche tanta-quanta
ma non si raddoppia la consonante iniziale del f.: e tanti-quanti ffarfalle, tanta-quanta farfalle).
- quando la parola manca, ipotizzare uno scambio tra le consonanti d-t-r (e talvolta anche l) e tra le vocali;
tale scambio è frequente soprattutto per la vocale muta interconsonantica (che nella lettura qui
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Devo però sottolineare che le revisioni successive non rispettano i propositi appena denunciati, ma ci si rispromette di
ritornare ad essi in occasione di un’altra rivisitazione.
Giuseppe Giacco, Schedario napoletano 4
talvolta registrata viene indicata come ε), interpetrata u-e oppure mutuata dall’italiano (es.
perucchio, purucchio, pirucchio).
NOTA si cerca di snellire il dizionario dando il termine napoletano che corrisponda meglio e
possa con i suoi significati riprodurre meglio il temine napoletano; eventuale spiegazione va
cercata nel vocabolario di italiano.
Si rimanda sempre al termine più vivo oggi, pur registrando i termini antichi. Di questi si
riportano solo quelli ancora vivi oggi, se non nella parlata, almento nei classici.
ABBREVIAZIONI USATE:
abbr. = abbreviazione; accr. = accrescitivo; af. = aferesi; agg. = aggettivo, aggettivale, aggettivato; alt. = alterazione; ant.
= antico; ap. = apocope; artt. = preposizione articolata; aus. = verbo ausiliare; avv. = avverbio, locuzione avverbiale; c. =
complemento; card. = aggettivo numerale cardinale; cond.= condizionale; cong. = congiunzione; congiunt. = congiuntivo;
contr. = contrazione; corr. = correttamente; det. = articolo determinativo; dim. = diminuitivo; distr. = aggettivo numerale
distributivo; ecc. = eccetera; eccl. = ecclesiastico; el. = elisione; ep. = epentesi; es. = esempio; escl. = esclamativo,
esclamazione; f. = sostantivo femminile; fig. = figuratamente; fr. = francese; fraz. = aggettivo numerale frazionario; freq.
= frequente, frequentativo; fut. = futuro; ger. = gerundio; giapp. = giapponese; gr. = greco; impf. = imperfetto; impt. =
imperativo; ind. = indicativo; indef. = aggettivo e/o pronome indefinito; indet. = articolo indeterminativo; inf. = infantile;
ingl. = inglese; inter. = interiezione; interr. = aggettivo e/o pronome interrogativo; intr. = verbo intransitivo; ir. = ironico,
ironicamente; it. = italiano, italianizzato, italianizzazione; l. = lettura, leggere; lat. = latino; m. = sostantivo maschile;
nap. = napoletano-e; neg. = negazione; neol. = neologismo; onom. = onomatopea, onomatopeico; ord. = aggettivo
numerale ordinale; p. = passato; part. = participio; pl. = plurale; poss. = aggettivo e/o pronome possessivo; pr. =
proverbio; prep. = preposizione; pres. = presente; pron. = pronome, pronominale; prop. = nome proprio; prov. =
provenzale; raff. = rafforzativo; rem. = passato remoto; rifl. = verbo riflessivo; sec. = secolo; sinc. = sincope; s. =
singolare; sinon. = sinonimo; sp. = spagnolo; spr. = spregiativo; sup. = superlativo; ted. = tedesco; tr. = verbo transitivo;
tronc.= troncamento; v. = vedi, vedere; vezz. = vezzeggiativo; voc. = vocativo.