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VerilogA Tutorial
Il VerilogA è un linguaggio di descrizione hardware analogico. Permette di modellare sistemi e componenti analogici tramite descrizioni matematiche dei terminali e parametri. Un modulo VerilogA dichiara ingressi, tipi di dati, parametri e descrive il comportamento analogico tramite equazioni.
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VerilogA
Il VerilogA è un linguaggio di descrizione dell’Hardware (HDL) pensato per descrivere il
comportamento di sistemi analogici. L’obiettivo del verilogA è permettere ai progettisti di sistemi analogici e circuiti integrati di creare e usare dei moduli costruiti come descrizioni comportamentali di alto livello o come descrizione strutturale di sistemi e componenti. Il comportamento di ogni modulo può essere descritto matematicamente a partire dai suoi terminali e dai parametri esterni forniti al modulo. La struttura di ogni componente può essere descritta in termini dei sotto-componenti interconnessi. Queste descrizioni possono essere usate in molte discipline come quelle elettriche, meccaniche, fluidodinamiche e termodinamiche. Le relazioni che si usano per descrivere i vari rami del sistema sono una descrizione delle leggi di Kirchhoff ai nodi e alle maglie.
Struttura di un modulo verilogA
La struttura di un modulo verilogA è abbastanza simile a quella del verilog, troveremo quindi la dichiarazione degli ingressi, i tipi di dati, la dichiarazione dei parametri di ingresso e il corpo della funzione che descrive il comportamento del blocco analogico che deve essere modellato.
module module_name(in1, in2,…,out1); Interfaccia
input in1, in2,…;
output out1…; Dichiarazione ingressi e
uscite
electrical in1,in2, out1,x
real r,k; Tipi di dati
parameter real r=10e3;
Definizione dei parametri
analog Inizio della descrizione del
blocco analogico begin
All’interno di questo blocco
@ ( initial_step or initial_step("dc") ) vanno specificate le operazioni da eseguire begin solo una volta all’inizio della simulazione (tra k= 10^3; parentesi si specifica per end che tipo di simulazione) Branch contribution statements: sono degli I(in1, in2) <+ (V(in1, in2) / r ; assegnamenti a dei branch. Un “branch” è definito come un percorsi tra due nodi e può V(out1,x)<+k*V(vin1,vin2); rappresentare una tensione o una corrente l’assegnamento a un branch viene fatto con l’operatore “<+” end
endmodule
ESERCIZIO1 Modelliamo un amplificatore in verilogA. Non inseriamo inizialmente
nessuna non idealità, solamente il guadagno.
module amp(vin, vout);
input vin; output vout; electrical vin, vout; parameter real gain=10^3; analog V(vout)<+gain*V(vin); endmodule
ESERCIZIO 2 modificare l’esercizio precedente per includere anche l’effetto della
tensione di offset (inserire la tensione di offset come parametro da passare in ingresso).
ESERCIZIO 3 modellare un amplificatore operazionale a transconduttanza secondo lo
schema di Figura 2. Includere una resistenza di ingresso, la transconduttanza e una resistenza di uscita. Usare come parametri di ingresso Rin=100MΩ, Rout=80kΩ a il guadagno A=104V/V.
Figura 2: amplificatore a trans conduttanza
ESERCIZIO 4 A partire dal modello sviluppato nell’esercizio 3, aggiungere un polo
dominante nell’amplificatore in modo tale da ottenere una GBW=100e6, come rappresentato in Figura 3, facendo in modo che il GBW sia un parametro facilmente modificabile. Figura 3: amplificatore a transconduttanza con modellazione del polo dominante
ESERCIZIO 5: Aggiungere al modello dell’esercizio 4 un generatore di rumore in
ingresso che modella il rumore dei componenti dell’amplificatore.
ESERCIZIO 6: utilizzando il modello di amplificatore operazionale simularne prima il
comportamento in AC variando i parametri di ingresso e, successivamente utilizzarlo nella configurazione ad anello chiuso con il circuito riportato in Figura 4. Verificare l’effetto della tensione di offset, del rumore e del polo in uscita mediante simulazioni di punto di lavoro, AC e in transitorio.
Figura 4: Inseguitore di tensione
ESERCIZIO 6: Realizzare una versione fully differential dell’amplificatore a transconduttanza