Alluminio e Leghe Di Alluminio
Alluminio e Leghe Di Alluminio
Alluminio e Leghe Di Alluminio
Rif.PA. 2017-7215/RER
Biennio 2017/2019
Progetto 1 Edizione 1
Modulo: MATERIALI II
UF 09
A cura di: Ing. Alessandro Berto
In collaborazione con:
(Eventuale logo azienda
Alluminio e leghe di alluminio
Estrazione dell’allumina 2 Kg
Elettrolisi
Produzione di alluminio 1 Kg
Fonderie primarie
LEGHE
FONDERIA PRIMARIA
Magnesio
• Ha una solubilità teorica massima del 17.4% ma non
Underfloor bulkhead for C-17
supera in lega il 5.5%. (courtesy Boeing)
• Consente la trattabilità delle leghe (in addizione ad altri
elementi) così come la loro lavorabilità a freddo, senza
penalizzarne eccessivamente la duttilità
• Incrementa la resistenza alla corrosione
INFLUENZA DEGLI ELEMENTI DI LEGA
Manganese
• Aumenta la resistenza meccanica, sia come
elemento di lega che come generatore di
intermetalllici.
• Non peggiora la resistenza alla corrosione
• Diminuisce la conduttività elettrica
Cromo
• Si tratta di un elemento che influenza
largamente la conduttività elettrica
• E’ molto comune in varie famiglie di leghe
(senza superare in genere lo 0,35%)
• Forma fasi microdisperse che limitano
l’accrescimento dei grani primari (leghe Al - Laminati piani tipo AA 6061 T651
Mg) ed evitano fenomeni di
riscristallizzazione durante trattamenti ad
alta T (Al - Mg - Si, Al - Mg - Zn)
INFLUENZA DEGLI ELEMENTI DI LEGA
Zirconio
• Nell’intervallo 0.1÷0.3% favorisce la precipitazione
di intermetallici che inibiscono il riassetto del
reticolo e la ricristallizzazione
• In sostanza, un numero crescente di leghe (Al - Zn -
Mg) fa uso di Zr per incrementare la T di
riscristallizzazione e controllare la dimensione del
grano nei prodotti grezzi
• LEGHE DA DEFORMAZIONE
PLASTICA: per la produzione
di laminati, estrusi e forgiati.
LEGHE DA DEFORMAZIONE PLASTICA
• Le leghe da deformazione plastica e le leghe da
fonderia a loro volta si suddividono in:
Ricottura
• E’ applicata sia a leghe da
lavorazione plastica che a leghe
da fonderia
• Nei getti, è utilizzato per ridurre
le tensioni residue di
solidificazione e le variazioni
dimensionali dei componenti
per alte temperature
• Il raffreddamento deve avvenire
molto lentamente (per
esempio, 30°C/h sino a 260°C),
in aria calma, a meno non si
utilizzino atmosfere protettive
TRATTAMENTI TERMICI DELL’ALLUMINIO E SUE
LEGHE
• Indurimento per precipitazione
– Talvolta si adopera il termine bonifica per
indicare la sequenza dei trattamenti di
solubilizzazione, tempra ed invecchiamento
– In genere, la prima fase è la solubilizzazione,
con lo scopo di portare in soluzione la
maggiore quantità possibile degli elementi di
lega (maggiormente solubili ad alta T)
– Operando in prossimità della T di inizio
fusione, è necessario evitare la formazione di
eutettici fragili a bordo grano Un forno orizzontale per
– Le T di solubilzzazione variano tra 420° e trattamenti termici
560°C, in funzione del tipo di lega e della
tipologia del semilavorato
– Dopo la solubilizzazione si effettua la tempra,
che consente di fissare gli elementi
solubilizzati in soluzione sovrassatura
INDURIMENTO PER PRECIPITAZIONE
SOLUBILIZZAZIONE
Solubilizzazione: controllo dell’atmosfera dei forni
• Come noto, sulla superficie dei pezzi è presente
una patina di Allumina (Al2O3)
• Ad alta T certi contaminati (composti di S)
possono solubilizzare tale patina, con possibilità di
diffusione all’interno di certi elementi (per
esempio, idrogeno)
• Si parla (impropriamente), di OSSIDAZIONE AD
ALTA TEMPERATURA
• Particolarmente sensibili le leghe della serie 2000
e 7000
• Fondamentale è il controllo dell’atmosfera dei
forni (essicatura dei pezzi, rastrelliere) e
l’eliminazione dei contaminanti (dovuti a
lubrificanti di formatura, lavorazioni di macchina,
atmosfere protettive con anidride solforosa, gas di
combustione)
INDURIMENTO PER PRECIPITAZIONE: TEMPRA
• Il presupposto fondamentale è la
diminuzione della solubilità al diminuire
della T
• Lo scopo è ottenere una finissima
precipitazione dalla soluzione sovrassatura
• Il fenomeno si sviluppa in due fasi
fondamentali:
– pre - precipitazione, con formazione di
zone ricche di soluto, dette zone di
Guinier Preston (GP zones)
– precipitazione, con formazione di fasi Il diagramma di stato può solo indicare
la presenza delle fasi di equilibrio finali
intermedie e di equilibrio
E’ il caso del composto CuAl2, per il
sistema Al - Cu
PROVE E CONTROLLI SUL MATERIALE TRATTATO
TABELLA DI
COMPARAZIONE DELLE
CARATTERISTICHE
MECCANICHE
STATI METALLURGICI
• T1: raffreddato dopo lavorazione plastica a caldo e invecchiato
naturalmente fino a una condizione sostanzialmente stabile
– Questa designazione si applica ai semilavorati che non sono deformati
plasticamente a freddo dopo il raffreddamento successivo a una lavorazione
plastica a caldo, oppure nei quali l'effetto di una deformazione plastica
conseguente alla spianatura o alla raddrizzatura può non trovare riscontro nei
limiti delle caratteristiche meccaniche.
• T2: raffreddato dopo lavorazione plastica a caldo, deformato
plasticamente a freddo e invecchiato naturalmente fino a una condizione
sostanzialmente stabile
– Questa designazione si applica ai semilavorati che sono deformati
plasticamente a freddo dopo il raffreddamento successivo a una lavorazione
plastica a caldo per aumentare la resistenza meccanica oppure nei quali
l'effetto della deformazione plastica conseguente alla spianatura o alla
raddrizzatura trova riscontro nei limiti delle caratteristiche meccaniche.
STATI METALLURGICI
• T3: solubilizzato, deformato plasticamente a freddo e invecchiato naturalmente
fino a una condizione sostanzialmente stabile
– Questa designazione si applica ai semilavorati che sono deformati
plasticamente a freddo per aumentare la resistenza meccanica dopo
trattamento di solubilizzazione, oppure nei quali l'effetto dell'incrudimento
associato alla spianatura o alla raddrizzatura trova riscontro nei limiti delle
caratteristiche meccaniche.
• T4: solubilizzato e invecchiato naturalmente fino a una condizione
sostanzialmente stabile
– Questa designazione si applica ai semilavorati che non sono deformati
plasticamente a freddo dopo trattamento di solubilizzazione oppure nei quali
l'effetto della deformazione plastica conseguente alla spianatura o alla
raddrizzatura può non trovare riscontro nei limiti delle caratteristiche
meccaniche.
STATI METALLURGICI
• T5: raffreddato dopo lavorazione plastica a caldo e
invecchiato artificialmente
– Questa designazione si applica ai semilavorati che non sono deformati
plasticamente a freddo dopo il raffreddamento successivo a una
lavorazione plastica a caldo oppure nei quali l'effetto della
deformazione plastica conseguente alla spianatura o alla raddrizzatura
può non trovare riscontro nei limiti delle caratteristiche meccaniche.
• T6 solubilizzato e invecchiato artificialmente
– Questa designazione si applica ai prodotti che non sono deformati
plasticamente a freddo dopo trattamento di solubilizzazione oppure
nei quali l'effetto della deformazione plastica conseguente alla
spianatura o alla raddrizzatura può non trovare riscontro nei limiti
delle caratteristiche meccaniche.
STATI METALLURGICI
• T7: solubilizzato e iperinvecchiato/stabilizzato
• Questa designazione si applica ai semilavorati che sono invecchiati
artificialmente dopo trattamento di solubilizzazione allo scopo di portarli
oltre un punto di massima resistenza meccanica per garantire il controllo
di alcune caratteristiche significative, diverse dalle caratteristiche
meccaniche.
• In generale, il metodo di prova e il valore limite utilizzati per valutare il
materiale rispetto a queste caratteristiche sono specificati al momento
della definizione dello stato metallurgico.
• T8: solubilizzato , lavorato plasticamente a freddo e invecchiato
artificialmente
• Questa designazione si applica ai semilavorati che sono deformati
plasticamente a freddo per aumentare la resistenza meccanica, oppure nei
quali l'effetto della deformazione plastica conseguente alla spianatura o
alla raddrizzatura trova riscontro nei limiti delle caratteristiche
meccaniche.
STATI METALLURGICI
• T9: solubilizzato , invecchiato artificialmente e poi
lavorato plasticamente a freddo
• Questa designazione si applica ai prodotti che sono
deformati plasticamente a freddo per migliorare la
resistenza meccanica.
– KIC2 = f * s2 * ac
– dove