Logos 2011
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R S A A
Notiziario dell’Ispettorato regionale del Lazio
Il Tempio al tempo
del IV Grado
Dicembre 2011
A U T O S A G
SUPREMO CONSIGLIO
DEI SOVRANI GRANDI ISPETTORI GENERALI DEL 33° ED ULTIMO GRADO
DEL RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO DELLA LIBERA MURATORIA
PER LA GIURISDIZIONE MASSONICA ITALIANA
GRANDE ORIENTE D’ITALIA - PALAZZO GIUSTINIANI
Grandi Dignitari
Sovrano Gran Commendatore: Pot.mo Fr. David Cerniglia 33
Ex Sovrano Gran Commendatore: Pot.mo Fr. Corrado Balacco Gabrielli 33
Gran Comandante del Campo - Luogotenente S.G.C.: Pot.mo Fr. Felice Gerbino 33
Gran Priore - Gran Ispettore - Presidente del STN: Pot.mo Fr. Luigi Milazzi 33
Grande Oratore - Gran Ministro di Stato: Pot.mo Fr. Flavio Balestrero 33
Gran Segretario – Gran Cancelliere: Pot.mo Fr. Leo Taroni 33
Gran Tesoriere Elemosiniere: Pot.mo Fr. Edo Biondo 33
Grande Architetto Revisore: Pot.mo Fr. Giuseppe Bertulu 33
Grandi Ufficiali
Gran Guardasigilli: Pot.mo Fr. Angelo Florio 33
Grande Archivista Bibliotecario: Pot.mo Fr. Giovanni Casa 33
Gran Maestro delle Cerimonie,
Grande Esperto Tegolatore, Grande Portaspada: Pot.mo Fr. Enrico Simoni 33
Gran Capitano delle Guardie: Pot.mo Fr. Giovanni A. Puglisi 33
S
25 I tre viaggi del Maestro Segreto 26 Sette e più Gioie
per l’abbellimento del Tempio
LOGOS
3
ommario
5
I Gradi sono quelli che ciascun Fratello
aveva all’atto dell’insediamento
Presentiamo in questo
S
Roma, 16 dicembre 2011 A.D.
P
Roma, 21 gennaio 2011 A.D.
P
Roma, 4 febbraio 2011 A.D.
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Roma, 18 marzo 2011 A.D.
Al Maestro Segreto viene ricordato,
nel Rituale di iniziazione, che il Rito
Scozzese mira all’elevazione dello
Spirito.
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Roma, 1 aprile 2011 A.D.
facciamo da soli, l’ego compiuto in
cui abbiamo creduto di specchiarci è
d’impaccio, appunto, nell’elevazio-
ne dello spirito.
P
non dobbiamo dubitare dell’affidabi-
lità e della purezza di un nostro Fra- Roma, 15 aprile 2011 A.D.
tello Maestro, sul piano di una rela-
zione “orizzontale e paritaria”.
In quanto Scozzesi, però, non pos-
siamo dubitare della gerarchia, sul
piano di una relazione “verticale e
spirituale”: quello di un Grado su-
periore è un Fratello Scozzese che
come noi, sta applicando inflessibil-
mente la sua capacità di Obbedienza
per il conseguimento di una trasfor- otentissimo Re Salomone, “Siate
mazione di tutto il suo essere, per il discreti, silenziosi, fedeli”, questa è
Bene del Rito e per l’Umanità. l’esortazione che Voi ci rivolgete nel
rituale. Cosa vuol dire essere discre-
Il Rito ci chiede di batterci contro la to, per un Maestro segreto? A prima
superstizione, e di difendere la liber- vista, se giudichiamo la discrezione
tà dello Spirito. Questa battaglia di secondo il senso comune, come “ri-
libertà, però, richiede spiriti tempra- servatezza”, basterebbe una applica-
ti nell’Obbedienza. Spiriti che non zione del Silenzio (“siate silenziosi”),
tremano, e che non esitano. Qui sta e basterebbe il fatto stesso di essere
l’efficacia e la natura essenzialmente definiti Maestri “segreti” a garanti-
iniziatica del principio “gerarchico” re la “riservatezza” stessa. Invece il 15
(sacro) della “nostra” Obbedienza. rituale aggiunge proprio questa rac-
comandazione, l’esercizio della di-
screzione, tra i primi compiti di uno
Scozzese in questo Grado.
C’è poi un valore operativo del Grado Solo se, esercitando la discrezione, sapremo separarci
che richiama anche il valore di “di- dalle nostre passioni e inclinazioni animiche, dai nostri
screzione” nel senso comune: ogni personalismi, potremo meritare quel “privilegio terribile”
giorno siamo a contatto con profani, dell’essere Scozzesi, che è anche una altissima respon-
e siamo a contatto anche con Fratelli sabilità: la responsabilità di cooptare nel Rito, a nostra
che non sono Scozzesi. Questo non volta, altri Fratelli Maestri.
La chiave spezzata
e l’Urna
P
Roma, 20 maggio 2011 A.D.
P
Roma, 3 giugno 2011 A.D.
Lo Scozzese si può soffermare a lungo su ogni simbolo, e Man mano che andremo avanti, ci
meditare a fondo, ma se e quando chiamato, non induge- accorgeremo che anche quegli onori
rà. La trasformazione da uomo di pensiero massonico in sono «chiamate», sono richiami agli
uomo di azione massonica è una delle finalità di questo specifici compiti e alle specifiche re-
percorso. Ciò non vuol dire uccidere il nostro senso cri- sponsabilità che ciascun Fratello ha
tico, la nostra ricchezza interiore di Uomini del Dubbio. assunto verso sé stesso e verso tutti
Però non dobbiamo soffermarci troppo a parlarne e ba- noi. La catena di trasmissione della
sta. Dobbiamo ESSERE quello che diciamo e pensiamo. Tradizione e del Rituale deve essere
sempre vigilata, e allora ci sono gli
Ispettori. La coesione e l’operatività
La Superstizione
del Rito e dei nostri valori deve esse-
re propugnata, e allora ci sono i Ca-
valieri. E così via dicendo.
P
del Rito stesso. Nel Rito la forma è
meticolosa, sostanziale ed essenzia-
le, perché di quelle cariche ed onori
saremo tenuti ogni giorno a dare pro-
va tangibile e concreta. Nonostante otentissimo Re Salomone,
le apparenze, il Rito non ha tempo come sappiamo il nostro Rituale
per orpelli e coreografie puramente di Iniziazione ci indica che siamo
decorative. entrati in questo Capitolo con il fine
di elevare il nostro spirito, ci esorta a
Altra caratteristica visibile dei Gradi combattere l’ignoranza e il pregiudi-
Scozzesi è la loro sequenza in catena zio, ci prescrive di migliorare in ogni
piramidale e ascensionale. Teniamo momento la nostra cultura iniziatica
presente che questo è per così dire e profana.
un NOSTRO punto di vista, dal bas-
so, perché da un punto di vista inizia- Tra i punti fermi della nostra Inizia- 21
tico è la cuspide della Piramide che zione Scozzese c’è la lotta contro
genera il Rito, e non viceversa. Quel- ogni superstizione. Il riferimento è
lo che tiene insieme questa catena è importantissimo per inquadrare la
Amore, è dedizione, ma è anche un nostra condizione di Maestri “Levi-
senso cavalleresco di servizio. ti”. “Superstizione” vuol dire letteral-
mente “ciò che rimane” – il “residuo
Veniamo da ultimo al Grado di Ma- superstite” di vecchie credenze e
estro Segreto: i Maestri segreti, ad usanze religiose o magiche. La Tribù
esempio, non dovrebbero sentirsi dei Leviti secondo il racconto biblico
«Fratelli minori del Rito». Il IV è un è l’unica che si rifiutò di adorare il
Grado d’ingresso, ma nel contempo vitello d’oro e mantenne fede al pat-
altissima è la nostra responsabilità: to con Mosè durante la sua ascesa al
noi difendiamo la soglia del Rito, vi- monte.
giliamo sulla soglia del Sancta San-
ctorum, tuteliamo il segreto su dove I Leviti scelgono la fedeltà al patto,
si trovi la seconda sepoltura hirami- quella che sarà l’Arca della nuova
ca, sosteniamo la piramide scozzese Alleanza, piuttosto che ripiegare su
tutta. Vi chiedo: vi sembra poco? vecchie abitudini di venerazione e
idolatria.
P
Roma, 21 ottobre 2011 A.D.
P
otentissimo Re Salomone, i tre viag-
gi dell’iniziando Maestro Segreto
sono il tema di questa Tornata. Come
sappiamo si svolgono sotto la guida
Roma, 4 novembre 2011 A.D.
del Tempio
individuali e attaccamenti, e il moto
a questo punto non è più trattenuto
da alcun gravame. Si può dire forse
che tutto il nostro programma di vita
iniziatica, come Scozzesi, è raffigu- Roma, 2 dicembre 2011 A.D.
P
rato in questi 3 viaggi.
Poi c’è una notazione specifica, sul Ma soprattutto, questi gioielli spirituali con cui abbellia-
gesto che compiamo nel deporre mo il Tempio sono i nostri occhi. Dai nostri occhi, da un
queste gemme nel Sacco. Quando tipo particolare di Luce che emanano, si dovrebbe vede-
nella Loggia azzurra deponiamo il re, nel corso degli anni, se il Rito Scozzese ci ha permes-
nostro obolo nel Tronco della Ve- so di lavorare veramente sulla Via del perfezionamento
dova, come si sa, ritiriamo la nostra e dello Spirito. L’Ispettore Adonhiram, ricordiamolo, è il
mano con il pugno chiuso: segno Venerabile che compie una rotazione su se stesso, e con
che, nella Loggia Azzurra, lavoriamo le spalle volte a Occidente ora guarda più in là, cioè verso
per dare ma potremmo anche “pren- un Oriente più profondo e verso l’interiorità. Il tema degli
dere” – non solo sotto il profilo di occhi e della Luce lo conosciamo fin dall’Iniziazione di
una nostra eventuale disgrazia ma- Apprendista. Ma ricordiamoci che siamo entrati in que-
teriale, ma proprio per il soccorso e sto Capitolo con una bendatura opaca, e che ne siamo
l’aiuto, il sostegno che troviamo nei stati liberati. Adesso i nostri occhi, abituatisi all’oscurità,
Fratelli più esperti, nei Sorveglianti, possono guardare verso nuovi gradi di Luce e abbellire
nel Venerabile. Nel Rito, siamo, in- il Tempio riflettendo, ognuno con la sua energia e con il
vece, in qualche modo, Venerabili suo particolare percorso di perfezionamento, questa Ca-
di noi stessi. Infatti, ritualmente, qui mera e il Rito.
Dovremmo pensare a tante gemme
diverse, per forma e colore. Come
quelle di cui si serviva la Massoneria
operativa nell’abbellimento dei suoi
splendidi manufatti. Tante gemme di-
verse che però contribuiscono a un
lavoro comune.
V
darci il contributo della loro riflessio-
ne, una loro personale gemma: come
vivete questo nuovo spirito di servi- Considerazioni
zio, questo “dare e restituire”? sul IV Grado
Cosa vuol dire, per voi, questa nuova
meditazione su un altro tipo di bel-
lezza, a cui ci chiama il Rito? enerabilissimo e Potentissimo Sovra-
no Gran Commendatore, Venerabilis-
simo e Potentissimo ex Sovrano Gran
Commendatore, Venerabilissimi Luo-
gotenente Sovrano Gran Commenda-
tore e Gran Priore, Potentissimi Sovra-
ni Grandi Ispettori Generali Membri
Attivi ed Emeriti del Supremo Con-
siglio, Potentissimi Grandi Ispettori
Generali Membri Onorari, Aggiunti
e Liberi, Elettissimi Sublimi Principi
28 del Real Segreto, Illustrissimi Grandi
Ispettori Inquisitori Commendatori,
Illustri Cavalieri Kadosh, Illustri Prin-
cipi Rosa+Croce, Rispettabilissimi
Cavalieri Eletti dei 9, Rispettabilissimi
Maestri Segreti, questa tornata rituale
nazionale in IV Grado è una splendi-
da occasione per vedere riuniti insie-
me tutti i Gradi della piramide rituale
del R.S.A.A.
nostro cammino iniziatico. Ora, la base di tutta questa i Segni di Apprendista, Compagno e
imponente Gerarchia è il IV grado del nostro Rito, il Ma- Maestro.
estro Segreto, la cui Loggia di Perfezione costituisce non
solo la porta di ingresso nel Rito, ma anche la sede in cui Una situazione analoga si riscontra
vengono impartiti insegnamenti fondamentali, indispen- nella Massoneria Adonhiramitica del
sabili non solo per il lavoro della Camera, ma anche per 1736.
ogni ulteriore avanzamento.
In questo sistema di Alti Gradi, dove
Parlando di questo Grado, ovviamente, dirò cose ben però il quarto grado era quello di
note ai Fratelli dei Gradi superiori. Maestro Perfetto (che nel R.S.A.A. di-
verrà il V°), leggiamo, nel catechismo
Mi rivolgerò quindi soprattutto ai fratelli Maestri Segreti, del Grado, il seguente dialogo: 29
che vivono adesso l’esperienza di questo Grado, anche se
penso che ognuno di noi, io per primo, possa trarre giova- D: Come siete pervenuto a tanta
mento a ripassare concetti e simboli fondamentali. perfezione?
Naturalmente ci sarebbe moltissimo da dire, ma il tempo R: Tramite i Tre Gradi d’Apprendista,
a disposizione è limitato e quindi tratterò solo alcuni temi Compagno e Maestro.
e farò delle brevi considerazioni finali. Innanzi tutto è
evidente che il grado di Maestro segreto esercita un ruolo L’ingresso nel RSAA non implica
di raccordo nei confronti dell’Ordine; la stessa dizione quindi una rottura con il passato,
“quarto” lo colloca automaticamente come passo succes- come avviene nell’Iniziazione ad
sivo a quello di Maestro. Apprendista, che comporta un netto
stato di separazione tra il mondo pro-
In effetti, si entra nella Loggia di Perfezione del IV° Grado fano e quello iniziatico, mentre, con
con le stesse prerogative del Maestro Libero Muratore, il grado di Maestro Segreto non vi è
infatti, il nostro Rituale recita: soluzione di continuità tra Ordine e
Rito.
“Sono passato dalla squadra al compasso: ho
visto la tomba di Hiram”. Da un punto di vista simbolico, infat-
ti, il Tempio dei Maestri Segreti coin-
Questa necessità di riallacciarsi ai Gradi precedenti, è cide con il Sancta Sanctorum della
evidente negli antichi rituali che ci sono pervenuti. Ad Camera di Mezzo. In questa prospet-
esempio nel manoscritto Franken troviamo che durante tiva, tutti i FF. MM.SS. si colloca-
l’Iniziazione, il candidato doveva dare al Potentissimo Re no, idealmente, all’Oriente. Questa
interpretazione simbolica, oltre a in Tempio per libera e piena volontà, in altri termini, ab-
sottolineare l’elevata sacralità del biamo rivendicato la nostra libertà d’azione, ma a quale
Grado, rende visibilmente ragione libertà si fa riferimento? E’ solo di natura morale?
della funzione di difesa del Tempio
che costituisce una delle caratteristi- Personalmente ritengo che la vera libertà sia quella da se
che del IV grado. Qualità che viene stessi, ossia spezzare le catene con le quali sia il corpo
simboleggiata sia dall’appellativo che la mente ci tengono imprigionati.
di Guardiano della Soglia conferito
al M.S. che dall’Occhio Aperto che Come viene ripetuto nel rituale, bisogna liberare lo spiri-
compare sulla bavetta del grembiule to, liberare la nostra vera natura, ovvero l’essenza divina,
e nell’emblema araldico del Grado. dalla schiavitù della materia. Solo così Hiram sarà vera-
Infatti una delle peculiarità del Gra- mente risorto e ritroveremo la Parola Perduta. In questa
do è quella di: prospettiva, il primo passo è divenire padroni di noi stes-
si, caratteristica tipica del Maestro Massone, condizione
“…istruire e sorvegliare gli che non può chiaramente manifestarsi in chi è schiavo
operai…”. delle proprie passioni.
In altri termini, riversare nelle Log- Quindi non si esprime, dal punto di vista morale, un
ge Azzurre ogni sforzo volto ad in- giudizio sulla liceità di un atto, ma se ne valuta l’utilità,
crementare il livello iniziatico dei o meno, in funzione del raggiungimento del traguardo
Fratelli e valutare, con discrezione e prefissato.
ponderatezza, quali Fratelli Maestri
possiedano le necessarie prerogative Durante il primo viaggio l’Oratore dice: “Non farti mai,
per entrare a far parte del R.S.A.A. e, per adorarle, immagini scolpite. Non farti degli idoli di
specialmente, la loro determinazione metallo. Quando tu volgi gli occhi al cielo e contempli il
ad intraprendere un ulteriore e diffi- sole, la luna, le stelle, non rendere loro alcun culto.”
cile lavoro di perfezionamento.
30 Chiaramente questo rientra nella concezione monoteista
Nel rituale del Grado troviamo nu- ebraica a cui il rituale si ispira, e conserva sempre il suo
merose esortazioni che sono innan- valore, ma volendo estendere il concetto di idolatria al
zi tutto di carattere morale, ma non di là dell’ambito religioso, potremmo benissimo riferirci
solo. ad aspetti caratteristici della nostra attuale civiltà dove il
consumismo esasperato porta molti uomini a delle forme
Sono indicazioni importanti dal pun- di idolatria assurde, nei confronti di oggetti, denaro, po-
to di vista iniziatico operativo, perché tere ecc…. E’ necessario ridimensionare l’attaccamento
sono finalizzate alla eliminazione di che proviamo verso tutto ciò che ha il possessivo “mio”
ostacoli che è necessario superare davanti. E proprio allora che l’uomo, nella sua mente,
per progredire nel cammino verso la perde la propria libertà. Quando il possesso non è più
verità. Ad esempio, durante l’Inizia- un godere delle cose, ma un disperato bisogno, una vera
zione, il Potentissimo Re Salomone dipendenza che condiziona il nostro stesso esistere.
invita il neofita a sforzarsi di liberare
il proprio essere dalle passioni che È un grave ostacolo sul nostro cammino.
ancora lo avviliscono e che gli im-
pediscono di gioire della serenità del Il Re Salomone ad un certo punto afferma: “Ciò che ave-
Saggio. te udito traduce la suprema e perpetua preoccupazione
della Libera Muratoria che è l’abbattimento di tutti gli
Questo può sembrare un discorso idoli, di tutti i pregiudizi, di tutte le superstizioni, di tut-
morale, ma non è soltanto questo. te le menzogne…l’ideale dei Liberi Muratori è la verità.
Consideriamo che ognuno di noi, a Ogni concezione dell’uomo è progressiva e di conse-
suo tempo, ha affermato di entrare guenza relativa, la Libera Muratoria non ammette alcuna
concezione come definitiva”. che essere una indicazione, un suggerimento: non si
é chiaro che un ricercatore del Vero deve pensare di dover aprire l’urna, ma il suo contenuto
non deve ancorarsi a fedi o creden- va raggiunto per altra via.
ze di qualsiasi genere per permettere
alla sua mente, man mano che sale Inoltre il gioiello appeso al collare è una chiave d’avo-
proseguendo il cammino, di aprirsi a rio che indica, come dice il rituale, la circospezione, il
nuovi orizzonti. silenzio e la meditazione, cioè delle modalità di lavoro
iniziatico.
E ancora: “…Essa impone il dovere
di cercare la verità. Si potrebbe allora interpretare il simbolismo dell’urna
Abbiate un solo culto: quello della e della chiave come uno stato coscienziale. Quello
verità...”. Ma quale verità? dell’uomo ordinario che ha la consapevolezza dell’io ma
non quella del Sé. Infatti normalmente noi localizziamo
La risposta, a mio giudizio, non può il nostro senso di identità nel cervello, sede della mente,
che essere: quella che ci rende libe- mentre tradizionalmente l’essenza dell’uomo ha sede nel
ri, la verità su chi siamo veramente, cuore al quale non siamo più in grado di accedere.
la risposta all’imperativo “conosci te
stesso”. Il problema non è quindi quello di aprire l’Urna per im-
padronirsi di ciò che contiene, noi siamo già il Sé, ma lo
Come viene ripetuto nel rituale bi- ignoriamo perché ci identifichiamo con la falsa immagine
sogna liberare lo spirito, resuscitare che abbiamo di noi stessi; la questione è come riuscire a
Hiram. divenire consapevoli del Sé oltrepassando il velo dell’io e
della mente, che deve essere messa a tacere affinchè nel
silenzio interiore possa risplendere la luminosa presenza/
L’Urna ed il segreto consapevolezza che costituisce la nostra vera essenza, la
nostra natura originaria.
Resuscitare Hiram potrebbe equiva-
lere a ritrovare la propria essenza, A tutto questo bisogna aggiungere che aprire il “guscio” 31
concetto tradizionale, presente in della personalità è impresa ardua e pericolosa perché
molte antiche istituzioni iniziatiche, si tratta di vincere tutti i nostri condizionamenti fisici e
che ci guida al simbolismo centrale mentali e la resistenza del nostro Ego che, terrorizzato
del Grado. all’idea di dover scomparire, si opporrebbe con tutte le
sue forze, magari anche evocando dall’inconscio uno o
Se noi osserviamo il collare del Mae- più “guardiani della soglia”.
stro Segreto, vediamo che reca raffi-
gurata un’urna, la cui forma stilizza- A questo proposito sarebbe interessante fare riferimen-
ta ricorda quella di una bara, ed una to ad alcuni aspetti degli studi di Jung e della sua teo-
chiave spezzata, il tutto collocato dal ria dell’archetipo dell’Ombra, che rappresenta l’aspetto
collare al centro del petto, in corri- più sgradevole della nostra psiche, e impersona tutte le
spondenza del centro cardiaco. qualità che l’individuo rifiuta di riconoscere e tende a
reprimere.
Il simbolismo è abbastanza eloquen-
te; è evidente che l’urna contiene Ma questo richiederebbe un’intera, ulteriore, tavola.
qualche cosa di prezioso, simboleg-
giato dalla misteriosa lettera “Z”, ma
la chiave che permette d’impadronir- Obbedienza, Fedeltà
sene è spezzata, non si sa se per me-
glio custodire o per proteggere dalle Parlando di libertà è evidente che se abbiamo la libertà
conseguenze di un’incauta apertura. di fare, possediamo anche quella di non fare; conside-
Ma la chiave spezzata potrebbe an- razione che ci conduce ad affrontare un’apparente con-
traddizione tra la libertà e quello che Questa è una traccia di lavoro, si allude, come abbiamo
viene ad un certo punto enunciato: precedentemente sostenuto, alla possibilità di giungere,
tramite il Silenzio Interiore, al Segreto racchiuso in noi, e
“Il primo dovere è il sentimen- di lì porsi in Armonia con l’Universo.
to profondo di obbedienza”.