Restaurazione 800

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La Restaurazione

Dopo la caduta di Napoleone le potenze Europee si impegnarono per restaurare l’ordine


precedente alla Rivoluzione francese, una vera e propria Restaurazione:
-dei sovrani spodestati
-delle gerarchie sociali tradizionali
-degli ordinamenti pre-rivoluzionari
-del governo dell’ancien regime
L’operazione all’inizio ebbe alcuni risultati, ma in seguito presero il sopravvento mobilitazioni
rivoluzionarie e indipendentistiche => di fatto è stato impossibile rimuovere i risultati ottenuti
dalla rivoluzione francese sul piano dei diritti e sull’uguaglianza

Durante il congresso di Vienna (1814-1815) si riunirono molti sovrani e governanti europei, i


delegati delle quattro maggiori potenze vincitrici presero le decisioni più importanti (Gran
Bretagna, Russia, Prussia, Austria). Il protagonista fu il ministro degli Esteri austriaco
Metternich, ma anche il rappresentante francese Talleyrand fu fondamentale in quanto fece
valere il principio di legittimità => permise di restaurare la monarchia dei Borboni in Francia

Nuovo assetto europeo


-Confermata l’abolizione del Sacro romano impero (cancellato da Napoleone nel 1806)
-la Russia si espanse, occupando la Finlandia e la Polonia
-gli Stati Tedeschi si riunirono in una Confederazione germanica, governata dall’imperatore
d’Austria
-il Belgio e l’Olanda formarono il Regno dei Paesi Bassi

L’impero asburgico e l’Italia


L’impero asburgico era il fulcro dell’equilibrio continentale, aveva la sovranità sul
Lombardi-Veneto, aveva legami dinastici e militari con altri Stati della penisola. Il Regno di
Napoli venne ribattezzato Regno delle Due Sicilie.

Le nuove alleanze
-Santa alleanza (1815): Russia, Prussia e Austria, successivamente aderirono altre potenze
europee tra cui la Francia
-Quadruplice alleanza (1815): Russia, Prussia, Austria e Gran Bretagna
Questo sistema di alleanze erano necessarie per risolvere eventuali contrasti fra Stato e
Stato

In Gran Bretagna
Negli anni successivi al 1815 nella scena politica inglese prevalse la destra del partito
conservatore => favorirono gli interessi dei proprietari terrieri, imposero dazi di importazione
sul grano (ciò sacrificava gli interessi dell’industria esportatrice)
Aumentò il costo della vita, che provocò agitazioni operaie duramente represse

In Spagna e in Europa del Nord


La Restaurazione assunse forme particolarmente dure, re Ferdinando VII abrogò la
Costituzione di Cadice, repressione correnti liberali. Regimi a base parzialmente
rappresentativa nei Paesi Bassi, in alcuni Stati della Confederazione Germanica, Svezia,
Danimarca e Svizzera.
In Francia
Nel 1814 salì al trono Luigi XVIII, concesse una costituzione che proclamava l’uguaglianza
davanti alla legge e garantiva le libertà fondamentali. Parlamento bicamerale. Mantenute
importanti innovazioni del periodo napoleonico: codice civile, ordinamento amministrativo,
sistema scolastico.

In Italia
La Restaurazione portò ad un arresto del processo di sviluppo => no liberalizzazione politica
o culturale, nessuna modernizzazione economica. Toscana: granduca era un sovrano
illuminato.

La borghesia e la proprietà terriera


Nonostante il processo di restaurazione la borghesia continuò a crescere e ad emanciparsi
dai vincoli feudali. Le aristocrazie tornarono ad occupare i posti chiave nei governi e nelle
burocrazie, tuttavia non recuperarono mai il ruolo sociale che avevano prima della
rivoluzione.

Gli effetti della defeudalizzazione


Tra gli anni ’20 e ’40 terminò il processo di smantellamento dei vincoli feudali che
ostacolavano la circolazione delle proprietà. I rapporti feudali rimarranno ancora nell’Europa
orientale fino al 1848 in Russia fino al 1861. Mentre per la Francia e i paesi vicini la
rivoluzione antifeudale si era compiuta in modo irreversibile. Nonostante ciò questo non
portò grandi profitti o vantaggi. Nell’Europa del sud la defeudalizzazione fu più rapida, ma
non intaccò le tradizionali gerarchie sociali ne modificò la struttura della proprietà terriera.

I tempi diversi della modernità


La modernità politica non toccava le campagne, rimaneva espressione prevalentemente
urbana.

I moti rivoluzionari del 1820-21


A partire dagli anni 20 l’ordine imposto all’Europa dalla restaurazione fu contrastato da tre
ondate rivoluzionarie: nel 1820-21, nel 1830 e nel 1848-49.

Alla fine del settecento e in età napoleonica si diffusero organizzazioni grande stile e strette,
che lottavano per l’affermazione degli ideali liberali, democratici e nazionali. Un esempio è la
carboneria presente soprattutto in Italia e in Spagna.
Di queste organizzazioni facevano parte pochissimi artigiani e popolani, qualche membro
dell’aristocrazia liberale e qualche esponente della borghesia, ma soprattutto intellettuali,
studenti e militari. I militari in particolare quelli formatisi nel periodo napoleonico costituivano
i nuclei più preparati, anche perché disponevano di una forza armata che era in grado di
minacciare seriamente la stabilità di troni i governi.

Le rivoluzioni del 20-21


Il moto partì dalla Spagna, dove era cresciuta la tensione per la rivoluzione delle colonie
latino-americane. Lo strumento di questi moti era l’ammutinamento, questo costrinse il re
Ferdinando VII a richiamare in vigore la costituzione del 1812. Spagna si costituì così un
regime liberal democratico, che però era fragile data l’ostilità del re e lo scarso consenso
delle masse contadine influenzati dalla chiesa.dalla Spagna i moti si diffusero e nel 1821
scoppiò una rivolta in Piemonte ma anche nel regno delle Due Sicilie e in Portogallo.

L’intervento delle potenze e la repressione


Le rivoluzioni costituzionali di Spagna e di Italia erano una minaccia per l’equilibrio uscito dal
congresso di Vienna. Per questo la Santa alleanza intervenne militarmente e.il fronte
conservatore usciva rinsaldato dalla crisi, mentre le forze liberali avevano dato prova di
scarsa unità e di carenza di organizzazione.

L’indipendenza della Grecia


Nel 1821 i greci insorsero contro il dominio turco, la battaglia per l’indipendenza durò quasi
un decennio e fu l’unica rivoluzione di quegli anni che si concluse con un successo. Era una
guerra di popolo, nazionale e religiosa a fondamento cristiano ortodosso. Fattori di carattere
internazionale e consentirono il successo dell’insurrezione. L’impero ottomano ormai faticava
a tenere uniti i suoi vastissimi possedimenti. Nel 1815 già i serbi avevano conquistato
un’ampia autonomia.i greci avevano un ruolo chiave nella vita economica dell’impero
ottomano, la sesta che organizzò l’insurrezione aveva numerosi aderenti tra le file della
borghesia e trovò immediato sostegno fra le masse popolari.i turchi attuarono durissime
repressioni contro la guerriglia, suscitando condanna e riprovazione in tutta Europa. Si creò
una forte corrente di opinione pubblica internazionale a favore dei greci: per motivazioni
politico-ideologiche, religiose e anche culturali (fondate sul mito della Grecia classica).
L’intervento delle potenze europee fu decisivo, e portarono l’impero ottomano a firmare la
pace di Adrianopoli nel 1829, riconoscendo così l’indipendenza greca.la soluzione della
questione greca rappresentò un precedente per le lotte di indipendenza nazionale
dell’ottocento.

I moti rivoluzionari del 1830-31


La rivoluzione scoppiò a Parigi nel luglio 1830 e fu una diretta conseguenza del
restringimento delle libertà costituzionali, attuate da re Carlo X.nel 1830 il re sciolse la
camera e distolse lo pignone pubblica inviando un corpo di spedizione in
Algeria.l’occupazione dell’Algeria costituì la premessa per la successiva espansione
francese in Nord Africa. A questo punto Carlo X attuò un colpo di Stato.come conseguenza il
popolo di Parigi scese in piazza a luglio e costrinse Carlo X ad abbandonare la capitale.le
camere si riunirono e affidarono il potere a Luigi Filippo d’Orleans.
Qualche settimana dopo insorse il Belgio, l’Olanda chiese l’aiuto delle grandi potenze che si
opposero e riconobbero l’indipendenza del Belgio.al contrario i moti rivoluzionari scoppiati in
Italia vennero duramente repressi.

Il liberalismo in Gran Bretagna: diritto di associazione e riforma elettorale


La Gran Bretagna ebbe una svolta liberale, quando a metà degli anni 20 prevalse nel partito
conservatore Robert Peel.con lui vennero attuate importanti riforme, nel 1824 venne
riconosciuto ai lavoratori il diritto di unirsi in libere associazioni.sorsero così numerose unioni
di mestiere, le Trade Unions, organizzate su base di classe per la tutela dei loro diritti e per il
sostegno alle loro rivendicazioni economiche.
La questione più importante tuttavia era quella dell’ampliamento del diritto di voto. Le
circoscrizioni elettorali non tenevano ancora conto degli sviluppi dell’urbanizzazione legati
alla rivoluzione industriale, di circoscrizione urbane erano sacrificate a vantaggio di quelle
rurali. La legge del 1832 allargava il corpo elettorale di oltre il 50% e ridisegnava le
circoscrizioni, il sistema restava censitario.
vano la circolazione delle proprietà.

L’unione doganale tedesca


Il nazionalismo costituì un fattore di coesione per la Prussia e per gli Stati della
confederazione germanica. Si formò un’unione doganale fra tutti gli Stati della
confederazione. L’abolizione dei dazi doganali costituì una tappo importante sulla via
dell’unità politica degli Stati tedeschi.

Le rivoluzioni del 1848-49


Nel 1848 l’Europa fu sconvolta da una crisi rivoluzionaria: rapida e ampia. Le premesse
comuni per queste rivoluzioni: la situazione economica precaria, il diffuso malessere sociale
e la richiesta di libertà politiche e di democrazia.
I protagonisti delle sommosse furono gli operai, nel 1848 fu scritto il manifesto del partito
comunista di Marx e Engels, quell’anno è definito l’hanno ufficiale di nascita del movimento
operaio.

Le cause della sconfitta democratica


I liberal moderati spaventati dalla minaccia della rivoluzione sociale si appoggiarono alle
vecchie classi dirigenti, pertanto i democratici che non potevano contare sul sostegno di una
consistente porzione della massa e data la loro poca organizzazione furono inevitabilmente
sconfitti.

La Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero


L’obiettivo della monarchia liberale era quello di raggiungere il suffragio universale maschile.
Nel 1848 a Parigi lavoratori e studenti organizzarono una grande manifestazione di protesta,
per manifestare contro i divieti governativi di riunione. Il governo ricorse alla guardia
nazionale che però si unì alla causa comune con i dimostranti. Luigi Filippo abbandonò
Parigi e così venne proclamata la seconda Repubblica, il governo figuravano
nell’opposizione democratici e repubblicani. Vi era un’assemblea costituente che approvò
una costituzione democratica, che prevedeva un presidente eletto direttamente dal popolo
per la durata di quattro anni e unica assemblea legislativa eletta a suffragio universale
maschile. I conservatori sostennero la candidatura di Luigi Napoleone Bonaparte, che
ottenne una valanga di voti. Nel 1851 con un colpo di Stato sostenuto dall’esercito la camera
fu sciolta, gli oppositori arrestati e deportati, nel 1852 Luigi Napoleone Bonaparte restaurò
l’impero e prese il nome di Napoleone III.

Il 48 nell’Europa centrale
E a Vienna gli insorti vennero repressi dall’esercito, la corte fu costretto ad allontanare il
cancelliere Metternich (l’uomo simbolo della restaurazione). Pochi mesi dopo insorsero
anche a Venezia e Milano, mentre negli stessi giorni scoppiava una sommossa a Berlino. In
Ungheria il governo imperiale non riuscì a soddisfare le richieste del popolo, che voleva
avere più indipendenza, su eletto un nuovo parlamento a suffragio universale. Anche a
Praga venne istituito un governo provvisorio, tuttavia venne assediata e bombardata il
governo fu sciolto dalle autorità. Nell’impero asburgico fu abolita la servitù della gleba,
Ferdinando I abdicò in favore di Francesco Giuseppe. Nel 1849 il nuovo imperatore
promulgò una costituzione che prevedeva un parlamento eletto a suffragio ristretto e dotato
di poteri limitati e ribadiva il tempo stesso la struttura centralistica dell’impero.
Nel 1848 a Berlino Federico Guglielmo Quarto convocò un parlamento, intanto erano
scoppiate agitazioni e sommosse nella confederazione germanica, che voleva un’assemblea
costituente dove fossero rappresentati tutti gli Stati tedeschi.la costì Twente di Francoforte
non aveva i poteri necessari per imporre le proprie decisioni ai sovrani degli Stati tedeschi e
per avviare un processo di unificazione nazionale e, Federico Guglielmo sciolse il
parlamento prussiano ed emanò una costituzione poco liberale.

I democratici vennero sconfitti, l’impero asburgico sconfisse tutte le rappresaglie sul territorio
italiano e anche quella dell’Ungheria.

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