Avella Disegno e Rilievo
Avella Disegno e Rilievo
Avella Disegno e Rilievo
GEOMETRIA
PROIETTIVA le operazioni della geometria proiettiva sono:
– concetti geometrici per la rappresentazione
– ne pone le basi scientifiche di proiezione e sezione
– amplia i concetti della geometria euclidea
RETTA IMPROPRIA
La retta impropria è la costruzione della retta r e di un punto P esterna ad
essa, e per P si fa passare la retta s che interseca la r nel punto A. Si fa
ruotare s a P e il punto di intersezione tra le due rette si porterà da A ad A',
A'', quando le due rette r,s saranno in posizione parallela tra di loro vedremo
che A si sarà portato all'infinito.
POSTULATI
Due rette in un piano hanno sempre un punto in comune (proprio se
incidenti, improprio se parallele)
Due piani nello spazio hanno sempre due rette in comune (proprio se
incidenti, improprio se parallele)
NOMENCLATURA:
– punti: lettere maiuscole A,B,C
– rette: lettere minuscole r
– piani: lettere greche
elementi impropro P infinito
elemento proiettato P'
elemento ribaltato P*
PROIEZIONI
Ci sono diversi metodi a seconda che il centro di proiezione è un punto
prorpio o improprio;
– Punto proprio: quando S è un punto proprio tutti i raggi proiettanti
convergono in esso, proiezioni coniche centrali.
– Punto improprio: Quando S è punto improprio i raggi sono paralleli
ed hanno in comune un punto improprio, si dice proiezione cilindrica
parallela.
Se il centro di proiezione è a distanza finita ho la proiezione centrale, quindi
ho la prospettiva.
Se il centro di proiezione è a distanza infinita ho le proiezioni ortogonali,
quotate, assonometriche
Tra i metodi di questa geometria quello più usato è quello della doppia
proiezione ortogonale o metodo di MONGE, consente di ricavare
direttamente dalla rappresentazione le misure dell'aspetto reale, conserva
inoltre le condizioni di parallelismo, es. Una figura disposta parallelamente
al piano di un quadro viene proiettata su questo senza subire nessuna
deformazione.
FIGURA PIANA
Per figura piana si intende una parte di piano delimitata da una linea chiusa,
poichè questo contorno è riconducibile ad un insieme di punti, si può
ottenere una proiezione ortogonale della figura proiettando sul quadro
alcuni suoi punti principali, cioè i vertici che definiscono la figura piana.
PRISMA
Si definisce prisma un poliedro limitato da poligoni uguali giacenti su piani
paralleli (basi) e tanti parallelogrammi quanti sono i lati della base (facce).
Il prisma è regolare se la base è un poligono regolare; è retto quando ha
gli spigoli laterali perpendicolari alle basi, altrimenti è obbliquo.
Un prisma quadrangolare, che ha per base un parallelogramma si chiama
parallelepipedo. In esso le facce opposte sono uguali.
RAPPRESENTARE UN SOLIDO
Il solido viene sempre proiettato attraverso la proiezione dei suoi spigoli e
dei suoi vertici.
Nel solido ci sono parti in vista e parti nascoste, i poliedri si considerano
infatti opachi e quindi si rappresentano in vista diretta, quelle nascoste
vengono rappresentate con il tratteggio ----.
– la proiezione dello spigolo è fondamentale per capire di quale solido si
parla
– se il poligono viene posrto con facce non parallele ai piani di
proiezione, durante la proiezione essi si deformano (non si proiettano
nella vera forma e grandezza)
– se il solido è regolare le facce sono perpendicolari al piano di
proiezione
– se l'asse di un prisma o un cilindro è parallelo al piano di proiezione,
l'immagine su quel piano avrà un perimetro rettangolare
– se l'asse di una piramide o di un cono è parallelo al piano di proiezione
l'immagine su quel piano avrà un perimetro triangolare
N.B. prisma, cilindro = rettangolare
cono, piramide = hanno il vertice triangolare
NORMATIVA E CONVENZIONE
Il disegno Tecnico è un linguaggio convenzionale che ha la funzione di
trasferire e diffondere informazioni attraverso la rappresentazione grafica.
Il disegno Tecnico segue delle regole codificate: le norme, stabilite da enti
nazionali e internazionali, di normazione come enti normatori:
– ISO = organizzazione internazionale di normazione a livello
mondiale
– CEN = commisione europea per la normalizzazione/normazione a
livello europeo
– UNI = ente nazionale di certificazione italiana che si occupa di
tradurre le norme mondiali ed europee a livello mondiale
Queste organizzazioni traducono le norme dettate a livello mondiale, basate
su convenzioni normalizzate stabilite sia a livello nazionale che
internazionale.
NORME
– norme UNI ISO: sono la versione italiana, inglese, o francese delle
norme elaborate dall'ISO
– norme UNI EU: versione italiana delle euronorme elaborate dalla
CECA (comunità europea del carbone e dell'acciaio)
– norme UNI EN: versione italiana delle norme europee approvate dal
CEN
CAMPITURA
Si utilizzano per differenziare i vari materiali che ci andiamo a
sezionare. Solitamente viene utilizzato un tipo di tratteggio a 45°,
soprattutto per distinguere un pilastro dalla muratura.
PROIEZIONE ORTOGONALE
Il metodo delle proiezione ortogonali consiste nel proiettare ortogonalmente
da distanza infinita (centro improprio) su un piano di proiezione
(ortogonalmente su un piano sul quale vado a proiettare) o su più piani di
proiezione (e quindi cambieranno le direzioni) ribalta sul disegno (tra loro
complanari, per il ribaltamento, l'oggetto da rappresentare disposto con
facce o assi paralleli ai piani e/o agli assi coordinati di riferimento)
"Per prima cosa poniamo l'oggetto nello spazio in base alle coordinate
e lo posizioniamo in modo da avere l'oggetto parallelo ai piani di
proiezione"
SEZIONE
La norma UNI 3971 fornisce la definizione di sezione: sezione è la
rappresentazione secondo il metodo delle proiezioni ortogonali (perchè si
va sempre a proiettare) di una delle due parti in cui viene diviso l'oggetto da
un taglio ideale eseguito secondo uno o più piani.
Per astrazione si elimina la parte che si trova tra il centro di proiezione e il
piano di sezione, la parte sezionata avrà direzione del piano secante.
I piani di sezione vengono riconsciuti dal tratteggio, specificando con
frecce il senso di proiezione, con lettere maiuscole A vicino al senso di
freccia.
PIANTA
La pianta serve ad esprimere spazi architettonici orrizzontali. La
posizione del PO solitamente viene effettuata a circa m1.20 da terra, per
poter riuscire ad effettuarsi la sezione significativa, se invece si hanno delle
finestre ad una quota più alta, si possono modificare le quote,
aumentandole in modo da sezionare tutte le bucatura.
Tipi di pianta:
– pianta delle coperture
– pianta piano tipo (di solito sono articolati allo stesso modo)
– pianta piano terra (diverso perchè c'è l'ingresso)
– pianta del sito urbano o planimetria, per comprendere come è
inserito l'edificio nel contesto urbano, redatto attraverso la scala
di rappresentazione.
SCRITTE
la norma UNI 7559 stabilisce alcune regole riguardanti i caratteri e la spaziatura
Scelte secondo dei criteri: devono essere distinguibili, la loro h deve essere
determinata tenendo conto che la riproduzione successiva può essere
eseguita su formati ridotti rispetto al documento originale.
Possono essere usate altezze diverse, es. caratteri più grandi in grassetto
per i disegni contenuti nelle tavole, caratteri piccoli con h non inferiore a
mm 3 per le quote riferite ai dettagli.
Le scritte non disposte nel senso di lettura del disegno (verso l'alto e a sx
della tavola), quando in un elaborato ci sono più disegni, le scritte che si
riferiscono a ciascuno di essi vanno messe in basso a dx.
Quando le scritte sono numerose o si ripetono più volte, si fa ricorso a
numeri di posizione.
NUMERI DI POSIZIONE
I numeri di posizione:
– devono avere h doppia rispetto a quelle delle quote
– devono essere progressive
– devono essere poste all'esterno dell'elemento considerato, spesso
questi numeri vengono inscritti in un cerchio, in tal cosa tutti i cerchi
devono avere la stessa dimensione
QUOTATURA
La quotatura consente la definizione geometrico-dimensionale dell'oggetto
rappresentato fondamentalmente per la sua eseguibilità.
I disegni vanno sempre quotati anche se sono sempre in scala in modo da
evitare: errori di lettura tramite uno strumento di misura.
La quota: è l'insieme di aclune linee di misura con gli opportuni riferimenti e
del valore numerico che definisce quantitativamente una dimensione di un
disegno.
La quotatura è il complesso di informazioni grafiche ed necessarie a
definire quantitativamente gli elementi di un disegno e il loro
posizionamento:
– consente la definizione geometrico-dimensionale dell'oggetto
rappresentato
L'unità di misura deve far riferimento alla scaladi rappresentazione del
disegno rappresentato, nel caso di disegni architettonici: per elementi di
grandi dimensioni, interi fabbricati le misure devono essere approssimate al
cm ovvero riportate in cifre decimali.
Per il disegno meccanico: diametro di ferri di armatura, carpenteria
metallica, lattoneria, armatura in c.a. si usa il mm.
Caratteristiche delle quote:
– linea di quota: estensione oggetto
– linea di estensione: elemento quotato
– testo di quota: valore numerico
– indicatore terminale: frecce eventuali alternative
– direttrice: linea che parte da una annotazione e/o arriva all'elemento di
riferimento
Regole
– disporre le linee fuori dal disegno
– mantenere una distanza inferiore tra le linee
– la linea di misura deve essere parallela alla linea di riferimento
– scrivere il testo di quota al centro della linea
SCALA
Le scale sono elementi edilizi che permettono il collegamento fra piani
posti a quote diverse (che devono comunque essere serviti perche sono di
accesso).
La scala è formata da una serie di gradini che sono costituiti da un
elemento orrizzontale:
– la pedata: è la misura in proiezione orizzontale tra i gradini successivi
– l'alzata: altezza del gradino
Grazie alle dimensioni di PEDATA e ALZATA, in particolare il dislivello,
viene progettata una rampa. La larghezza è la misura effettiva di un gradino
e lo spigolo è la parte che unisce alzata e pedata.
Lo spazio in cui si trova la scala è il vano scala: nucleo di collegamenti
verticali assieme a quello dell'ascensore, detto vano di corsa.
L'anima (o tromba o pozzo) è lo spazio tra la rampa ed i pianerottoli (che
può contenere il vano di corsa).
Gli elementi che costituiscono la scala sono:
– gradini: caratterizzato da alzata, pedata, altezza e spigolo
– rampa: l'insieme dei gradini (max 15, dopo di chè è necessario
inserire un pianerottolo, che può essere o di arrivo o di sosta)
– pianerottolo: spazio che si trova all'estremità della rampa
– parapetto: chiude la scala verso la parte libera eventuale (ossia
l'anima della scala) di altezza max di cm30 sormontato dal corrimano.
In base all'inclinazione e alla pendenza le scale si dividono in:
– leggere
– normali
– pesanti
Le scale con pendenza <30° si dicono PIANE, mentre quelle con pendenza
>30° si dicono RIPIDE.
DIMENSIONE PIANEROTTOLO
Deve avere larghezza almeno pari a quella della scala, il pianerottolo di
arrivo è generalmente più ampio della larghezza delle rampe per meglio
disimpegnare gli accessi alle abitazioni e all'ascensore.
La normativa per i disabili prevede che il pianerottolo non deve avere
dimensioni inferiori a 1.50x1.50 m.
LO SFALSAMENTO
Quando i gradini non sono allineati oppure il corrimano è discontinuo.
Per realizzare correttamente una scala a più rampe occorre progettare lo
sfalsamento, che è la distanza tra l'ultima alzata della pianta di arrivo e la
prima alzata di quella di partenza.
Definizione rilievo:
Insieme delle osservazioni con cui si tende a rilevare e rappresentare un
fenomeno.
Definizione rilevare:
Raccogliere i dati inseriti ad un fenomeno per dare una dimensione, ovvero
una rappresentazione completa.(N.B. Dunque discretizzare e misura sono alla base del rilievo)
Opera architettonica:
Sistema complesso, la cui conoscenza si realizza soltanto in presenza di un
metodo analitico-conoscitivo (ossia, il metodo di rilievo attraverso cui
discretizziamo l'oggetto, siano in grado di descriverlo attraverso le sue
componenti.
Rilievo dell'architettura:
Metodo analitico-conoscitivo è un importantissimo strumento di
conoscenza, attraverso il quale siano in grado di conoscere l'organismo
architettonico, rappresentarlo attraverso un linguaggio grafico.
Ogni rilievo vede l'interpretazione di 3 fasi:
1) una logica intellettuale: conoscenza e interpretazione critica
dell'oggetto
2) una logica operativa: specifiche procedere e metodologia del rilievo
(metodi e strumenti)
3) una logica grafica: il linguaggio grafico, attraverso cui vado a
restituire il rilievo
In definitivo, lo scopo del rilievo è:
– critica: perchè è attreversato da un interpretazione critica dell'oggetto
– scientifica: trasmissibile e verificabile (cioè, che si può trasmettere a
tutti e che tutti possano verificarlo)
Alla base del rilievo indiretto c'è l'ordinatura teorica del rilievo diretto.
RILIEVO PLANIMETRICO
Esistono due metodi per il rilievo planimetrico:
– metodo per ascisse e ordinate: si utilizza per il rilievo di lunghezze
discontinue (cioè sporgenze e rientranze) detto anche metodo delle
coordinate ortogonali (ascisse e ordinate). Viene tracciato una retta
esterna parallela al lato da rilevare, su quetsa retta considerata come
asse delle ascisse, si proiettano perpendicolarmente i punti da rilevare,
si misurano poi le distanze tra i punti proiettati (ascisse) e le distanze
tra i punti della facciata e la loro posizione sulla linea di appoggio
(ordinata)
– metodo della trilaterazione: il rilievo per trilaterazione si basa sul
principio dell'indeformabilità del triangolo, dati i tre lati del triangolo
esso non può assumere nessun'altra configurazione, cioè
indeformabile.
Sull'asse di riferimento (asse di appoggio) ci sono:
– punti fissi stabili: materialemente individuabili (es. paletti infissi nel
suolo)
– punti fissi provvisori: individuati provvisoriamente e tracciati con
gesso
Il triangolo è l'unica figura geometrica indeformabile, se non modificando la
misura dei suoi lati.
Fase di restituzione
Nella fase di restituzione si tratterrà di riportare in scala opportuna il
segmento AB, e con un compasso tracciare nei due estremi AB due
circonferenze di raggio pari alle distanze del punto da rilevare dai punti fissi,
l'intersezione darà la posizione del punto C cercato.
Rilievo ambiente singolo
– rilevare le misure perimetrali e le diagonali restituendo le misure in
riferimento ad uno dei lati individuato come asse di appoggio AB
– se non è possibile rilevare le diagonali si divide l'ambiente in triangoli
minori. Il triangolo al centro è stato relazionato alle pareti mediante
trilaterazione
Rilievo fotografico
La fotografia è importante per il rilievo, in quanto è possibile derivare dalle
immagini fotografiche, informazioni utili per la metrica degli elementi.
– ciò è possibile quando la fotografia viene scattata ponendo il piano
della pellicola in modo parallelo all'elemento d'interasse
– cercando di far si che l'asse della macchina fotografica risulta
orizzontale
Volte a botte
Il rilievo può essere operato per ascisse e ordinate a partire dal rilievo delle
altezze dei punti individuati in pianta sulla mezzeria.