9788833190082
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9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
2024 2023 2022 2021 2020 2019
Fotocomposizione:
Grafic&Design – Napoli
ISBN 978-88-3319-008-2
Prefazione
Le procedure perfezionate sintetizzano l’integrazione delle cono- J La delega come componente della fase di pianificazione assi-
scenze, delle abilità psicomotorie, delle attitudini e delle capacità cri- stenziale, in cui si definisce in quali casi è possibile delegare la
tiche necessarie per la pratica clinica nel ventunesimo secolo. Questa procedura al personale di supporto.
edizione di Nursing clinico - Tecniche e procedure di Kozier è stata J I singoli passaggi della procedura, inclusi l’insegnamento al pa-
rivisitata, riorganizzata e adattata per evidenziare i cambiamenti ziente, l’osservazione delle precauzioni standard per la preven-
avvenuti nella pratica clinica rispetto alla precedente edizione. Essa zione delle infezioni e la documentazione clinica del paziente.
include: J Considerazioni sulle azioni di nursing con particolare atten-
zione al controllo e alla comunicazione con gli altri membri del
J Le 166 più importanti procedure eseguite dagli infermieri, incluse
team di assistenza sanitaria.
le più comuni variazioni, organizzate dalle più semplici alle più
complesse. Tutte le procedure sono state rivisitate in base alla pra-
tica clinica attuale. NOVITÀ
J Più di 800 illustrazioni. Nursing clinico - Tecniche e procedure J Focus sulle competenze QSEN! (Quality and Safety Education
di Kozier è considerato uno dei più importanti libri di testo nei for Nurses, l’educazione alla qualità e alla sicurezza per gli infer-
programmi di istruzione degli studenti di Infermieristica e un ri- mieri). Questa edizione ha incorporato le competenze QSEN e
ferimento per gli infermieri praticanti. I contenuti sono stati se- le aspettative specifiche delle loro funzioni. Queste caratteristi-
lezionati sulla base dei suggerimenti dei revisori delle precedenti che evidenziano le informazioni rilevanti nell’ambito della cura
edizioni, delle indagini di mercato dell’editore e della vasta espe- centrata sul paziente, del lavoro di squadra e della collaborazione
rienza di insegnamento teorico e pratico degli autori. e della sicurezza. Esse vengono esplicate in contenuti dedicati,
quali:
J Modelli culturali
FORMATO
J Assistenza ambulatoriale e domiciliare
Ogni capitolo contiene una breve introduzione delle procedure in
J Avvertenze riguardanti la sicurezza
relazione all’anatomia, alla fisiologia e alla fisiopatologia e offre una
J Immagini aggiornate! Più di 150 nuove foto e disegni.
veduta d’insieme del razionale e degli obiettivi delle procedure. La
presentazione di ciascuna procedura segue le fasi del processo di J Novità! Sezioni relative alla pratica interprofessionale ine-
nursing: renti specifiche abilità. Questi contenuti mostrano allo studente
in che modo le varie figure professionali del team di assistenza
J La raccolta dei dati necessari prima di eseguire una procedura. sanitaria collaborano per raggiungere un obiettivo comune.
J Durante la diagnosi infermieristica, la seconda fase del pro- J Definizioni e linee guida attuali del CDC e dell’OMS.
cesso di nursing, l’infermiere utilizza tecniche di pensiero critico
J Obiettivi nazionali sulla sicurezza dei pazienti elaborati nel 2014
per interpretare i dati raccolti e individuare i punti di forza e di
per le strutture ospedaliere e le lungodegenze.
debolezza del paziente. Gli autori non hanno incluso in questo
J Linee guida 2013 del CMS per l’utilizzo di sistemi di conten-
testo tale fase in quanto è stata focalizzata l’attenzione sulla proce-
dura e non sono presentati dati specifici di ciascun paziente. L’ap- zione.
plicazione della diagnosi infermieristica è presentata al termine J Aggiornamenti delle linee guida della Infusion Nurses Society.
di ogni unità, nell’applicazione delle procedure infermieristiche. J Protocolli infermieristici e riferimenti aggiornati.
iii
Edizione italiana a cura di:
GIOVANNA ARTIOLI ANTONIA FIERRO
Università degli Studi di Parma Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
ANNAMARIA BAGNASCO JACOPO FIORINI
Università degli Studi di Genova Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
STEFANIA BANDINI VINCENZO MAURO GIACONELLA
Università degli Studi di Bologna Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
GIAMPIERA BULFONE MARIA PIA GIAMMARINARO
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Palermo
MARIA CRISTINA CANAVESE LOREANA MACALE
Università degli Studi di Firenze Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
MARIA CARUSO LETIZIA MALLIA
Università degli Studi di Messina Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
GIANLUCA CATANIA GABRIELLA MANTOVANI
Università degli Studi di Genova Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
CINZIA CERVONI GIANLUCA MARINO
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
NOEMI CITTADINI CHIARA MASTROIANNI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
CHIARA CORNIA SABINA OLMI
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Università degli Studi di Bologna
GRAZIANO COSARO MARCO PATURZO
Università degli Studi di Padova Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
CARMELA CUCCHI ANNALISA PENNINI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
DANIELA D’ANGELO DANIELE PICCOLELLI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
RAFFAELE D’ANGELO GIANLUCA PUCCIARELLI
Università degli Studi di Salerno Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
GIUSEPPE D’ANNA GENNARO SCIALÒ
Università degli Studi di Palermo Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
CINZIA DAL FIUME ALESSANDRO SILI
Università degli Studi di Bologna Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
GIROLAMO DE ANDREIS CHIARA TAFFURELLI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Parma
EMANUELE DE SIMONE CONCETTA TASSIELLI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Bari
SILVANA DI FLORIO GIULIA VENTURINI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
MARCO DI MUZIO FRANCESCO ZAGHINI
Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
ANGELA DURANTE MILKO ZANINI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Genova
ANTONELLA FERRACCI
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
PROCEDURA 18–6
le istruzioni passo per passo. RACCOLTA DATI
Verificare:
• Aspetto del sito di accesso venoso. • Quantità di liquido infuso.
• Qualsiasi sanguinamento dal sito di infusione. • Aspetto del catetere EV.
I razionali facili da individuare, danno 2. Lavare le mani e osservare le altre procedure per la prevenzio-
ne delle infezioni.
3. Far assumere al paziente una posizione comoda, seduta o sdra-
spiegazioni più approfondite del perché iata. Esporre la zona interessata preservando la privacy del pa-
ziente.
vengono effettuati i passaggi più critici. 4. Preparare il materiale.
• Razionale: chiudendo il
INTERVENTI • Applicare la garza sterile- sul sito EV. Toccare solo la parte
Preparazione superiore del tampone - di garza (alto) e mantenere la sterilità
Assemblare il materiale. tanea con il lavaggio. della parte inferiore (basso) che è in contatto con il sito d’ac -
cesso venoso.
6. Evitare la manipolazione o la rimozione dell’ago.
Se l’ago rimane posizionato per un5.periodo
Estrarrediiltempo
catetere dalla vena.
maggio-
• Rimuovere il catetere tirandolo lungo la direzione della vena.
- re per il prelievo di campioni di sangue o per lavare un ingres-
luzione eparinata. Collegare la prima da utilizzare all’ago di Huber. ❷ Razionale: estraendolo in questo modo si prevengono il
- Sostenere l’ago di Huber con delle garzedolore e/o le una
e applicare lesioni
me-alla vena. Non esercitare alcuna pressio-
ne sulla garza mentre si estrae il catetere.
piegata per lavare il dispositivo prima e dopo la somministrazione dicazione occlusiva trasparente sul sito di inserzione. I dispo-
• Applicare immediatamente una pressione decisa sul sito di
- sitivi di alcuni produttori presentano un fermo di sicurezza per
fuoriuscita dell’ago, utilizzando una garza sterile, per 2-3 mi-
care i protocolli della struttura). Razionale: la soluzione eparinata ridurre il rischio di punture accidentali da ago e un cuscinet-
nuti. Razionale: La pressione arresta il sanguinamento e pre-
aiuta a prevenire l’occlusione del catetere. È tuttavia presente il ri- to per il comfort del paziente che si inserisce tra la base dell’a-
viene la formazione di ematomi.
schio di trombocitopenia indotta da eparina, per cui l’eparina non go e la cute. • Tenere il braccio del paziente sopra il livello del cuore se il san-
va usata senza una chiara regolamentazione. Razionale: l’avvolgimento ❷ Estrazione del catetere dalla vena. Non applicare alcuna pressione
guinamento persiste. Razionale: Sollevando l’arto si riduce
previene lo sviluppo di tensione sull’ago. sulla garza sterile fino alla completa rimozione del catetere.
Procedura
7. Collegare il deflussore dell’infusione o un • tappo di accesso perdi informare l’infermiere se il sito inizia a
1. Prima di eseguire la procedura, presentarsi e verificare l’identi- Chiedere al paziente
infusioni ad intermittenza all’ago di Huber. sanguinare e/o se osserva delle anomalie nell’area.
tà del paziente secondo il protocollo della struttura. Spiegare al L’ago di Huber può rimanere in situ per una settimana.
paziente cosa si sta facendo, perché e come può collaborare.
8. Dopo l’uso, eseguire un lavaggio finale con soluzione eparinizzata.
2. Eseguire l’igiene delle mani e osservare altre procedure per la Durante il lavaggio, mantenere sempre una pressione positiva
prevenzione delle infezioni.
-
3. Provvedere alla privacy del paziente.
Far assumere al paziente una posizione comoda, seduta o
ni. Razionale: -
la soluzione eparinata.
sdraiata; scoprire il sito preservando la privacy del paziente.
4. Preparare il sito di inserzione. Variazione: prelievo di un campione di sangue
Individuare il dispositivo (Port-a-cath) e la membrana, ossia
il disco al centro del Port-a-cath, dove verrà introdotto l’ago.
Per ottenere un campione di sangue:
Aspirare 10 mL di sangue (o una quantità indicata dal protocollo Le variazioni presentano metodi alternativi
della struttura) e smaltirli. Razionale: questo campione può con-
Preparare la cute seguendo il protocollo della struttura e far
asciugare la zona dopo aver applicato la soluzione disinfet-
di esecuzione di alcune procedure.
Aspirare la quantità di sangue richiesta e metterla nelle provette.
tante.
Indossare guanti sterili e mascherina. -
Opzionale: iniettare lidocaina al 2% per via sottocutanea nel- tocolli vigenti nella struttura. Razionale: in questo modo si assi-
la zona del sito di inserzione dell’ago. Razionale: l’iniezione cura la pulizia completa del catetere dal sangue.
anestetizza l’area d’inserzione. Può essere prescritta nelle pri- Iniettare 5 mL di soluzione eparinata per preservare la pervietà DELEGA
me due settimane dopo l’impianto chirurgico quando la feri- del sistema.
ta è recente, tumefatta e maggiormente dolorante durante la 9. Togliere e smaltire i guanti.
Eseguire l’igiene delle mani.
Vista la necessità di utilizzare una tecnica sterile e la complessità del-
puntura dell’ago. Possono essere impiegati anche altri ane-
stetici per uso topico. 10. Documentare tutte le informazioni utili. la procedura, l’utilizzo di dispositivi di infusione non è delegabile al
Per ridurre il disagio della puntura dell’ago, può essere posi- personale di supporto. Il personale di supporto può assistere pazien-
nell’accedere al dispositivo o qualsiasi intervento effettuato, la
zionato un impacco di ghiaccio per alcuni minuti sopra il sito.
presenza di secrezioni, le infusioni effettuate, i fastidi e le pre-
ti con tali dispositivi e l’infermiere deve assicurarsi che sappia effet-
5. Inserire l’ago Huber.
Afferrare la base del dispositivo Port-a-cath tra due dita del- occupazioni del paziente. Valutare qualsiasi segno clinico di tuare operazioni standard come il cambio d’abiti quando un disposi-
la mano non dominante per stabilizzarlo. Tali dispositivi pos- trombosi venosa (dolore al collo, al braccio e/o alle spalle sul tivo è in funzione. Il personale di supporto dovrebbe inoltre conosce-
sono avere porte di accesso superiore o laterale, a secon- - re quali sono le possibili complicanze e i segni, come gli allarmi, che
devono essere riferiti all’infermiere.
PRATICA INTERPROFESSIONALE
NOVITÀ!
vii
INFORMAZIONI CLINICHE AGGIUNTIVE!
Le competenze QSEN forniscono indicazioni su come mantenere la sicurezza e la qualità
dell’assistenza infermieristica.
Etnofarmacologia Condurre una valutazione culturale per ogni paziente. Modelli culturali si focalizzano su
Imparare gli effetti dei farmaci (anche gli effetti avversi) correlati ai
La risposta dei farmaci può essere modificata dall’etnia. Fino a qual- diversi gruppi etnici. approcci e tecniche da utilizzare
che tempo fa, ricerche cliniche erano condotte su maschi caucasici
anche quando la malattia che doveva essere studiata, colpiva pre-
Porre direttamente al paziente, domande specifiche per rile-
vare la presenza o l’assenza di potenziali effetti avversi dei far-
in rapporto al background
valentemente altri gruppi etnici. Ricerche hanno dimostrato che non
può esistere uno standard.
maci.
Controllare il paziente e documentare i risultati accuratamente,
culturale dei pazienti.
IMPLICAZIONE PER L’INTERVENTO DEGLI INFERMIERI poiché potrebbe essere possibile mantenere gli stessi effetti te-
Ricordare che possono esserci differenze nella risposta alle me- rapeutici con un dosaggio minore del farmaco.
dicazioni tra diversi gruppi etnici. Implementare un piano di trattamento con il paziente e la famiglia
Evitare stereotipi. che corrisponda con le loro credenze culturali mentre si sommi-
Chiedere al paziente riguardo le proprie credenze e valori sul- nistrano i necessari trattamenti moderni.
le cure. Considerare il contesto culturale quando si pianifica l’educazione
Accettare le differenze nelle pratiche e nelle credenze delle al- infermieristica al paziente e alla famiglia.
tre culture.
Assistenza ambulatoriale e domiciliare Somministrazione di farmaci per via orale CURA CENTRATA SUL PAZIENTE
Assistenza ambulatoriale L’infermiere deve insegnare al paziente a: tura: conservare il farmaco nel contenitore originale e segnare
e domiciliare fornisce Imparare i nomi dei farmaci, le loro azioni e gli effetti collaterali e a il nome della persona; aggiungere un prodotto non tossico,
portare sempre con sé un elenco completo di tutte le prescrizioni, ma di cattivo gusto (per es., pepe di cayenna, senape) al
informazioni sulle capacità di i farmaci da banco e i rimedi casalinghi. contenitore per impedire a individui o animali di mangiarlo; por-
Tenere i farmaci fuori dalla portata dei bambini e degli animali lo in un contenitore robusto sigillato con nastro e fare in modo
esecuzione in diversi contesti domestici. che questo contenitore sia l’ultima cosa messa nel bidone della
Se per somministrare un farmaco a un neonato si utilizza una spazzatura.
assistenziali. siringa, rimuovere ed eliminare il cappuccio. I neonati e i bambini Chiedere al farmacista, se necessario, di sostituire i tappi di sicu-
piccoli possono soffocare con questi oggetti. rezza con altri di più semplice impiego.
Assumere i farmaci solo come prescritto. Sapere quali farmaci Se non si sono assunte tutte le dosi previste, chiedere spiega-
devono essere assunti a stomaco vuoto e quali ai pasti. Con- zioni all’infermiere, al farmacista o al medico, ma non assumer-
sultare l’infermiere, il farmacista o il medico per qualsiasi pro- le mai tutte insieme.
blematica sul farmaco. Non frantumare o tagliare una compressa/capsula senza aver
Controllare sempre l’etichetta del farmaco per essere sicuri di prima chiesto all’infermiere, al farmacista o al medico. Così fa-
assumere il farmaco corretto. cendo, si potrebbe compromettere l’assorbimento del medici-
Richiedere delle etichette dei farmaci con scritte più grandi se si nale.
hanno problemi di vista. Non sospendere mai il farmaco senza aver consultato il medico.
Conoscere la data di scadenza ed eliminare i farmaci scaduti. Domandare sempre al farmacista prima di assumere farmaci non
In precedenza, la maggior parte delle persone smaltiva i vec- prescritti. Alcuni prodotti da banco possono interagire con la te-
chi medicinali gettandoli nel water. L’Environmental Protection rapia prescritta.
Agency (EPA) non lo consiglia più. Informare i pazienti sulle
norme vigenti nel Paese di appartenenza. Molte città hanno Inoltre, l’infermiere può preparare un piano farmacologico per ai-
strutture per i rifiuti domestici pericolosi dove poter smaltire i utare i pazienti e i caregiver a ricordare lo schema di assunzione dei
farmaci scaduti. Tuttavia, seguendo le precauzioni elencate di farmaci. Un contenitore di pillole settimanale (disponibile in farmacia)
seguito, i farmaci scaduti possono essere smaltiti nella spazza- o una lista scritta possono risultare utili.
AVVERTENZA SICUREZZA
2014 Obiettivi della Joint Commission sulla sicurezza dei pa- Avvertenza per la sicurezza riporta gli
zienti (2013a) obiettivi nazionali per la sicurezza dei
OBIETTIVO 3: COMUNICARE ACCURATAMENTE AL PAZIEN-
TE LE INFORMAZIONI RIGUARDO LE TERAPIE. pazienti e identifica altre informazioni
Razionale: è evidente che discrepanze nelle terapie possono modifi- cruciali sulla sicurezza.
care i risultati. Con la riconciliazione farmacologica si intende di iden-
tificare e risolvere le discrepanze – è un processo di comparazione
delle terapie che il cliente sta assumendo (o dovrebbe assumere) con
nuove prescrizioni mediche. La comparazione deve tener presente
eventuali duplicazioni od omissioni delle terapie, la loro interazione e la
necessità di continuare la terapia attuale.
MANIFESTAZIONI CLINICHE
Manifestazioni cliniche delineano i segni e i
Febbre sintomi che gli infermieri incontreranno nella
Aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) pratica clinica.
Aumento della frequenza e della profondità del respiro
Brividi
Cute pallida e fredda (durante la fase di insorgenza)
Sensazione di freddo (durante la fase di insorgenza)
Comparsa di “pelle d’oca” (durante la fase di insorgenza)
Occhi vitrei
Vampate, cute calda
Sudorazione
viii
LINEE GUIDA OPERATIVE
AVVERTENZA
Avvertenza riporta importanti La soluzione fisiologica deve essere sempre utilizzata quando si inizia
informazioni relative ad aspetti quali una trasfusione di sangue. Se il paziente ha un’infusione di qualsiasi
altra soluzione, bloccare l’infusione e lavare la linea con soluzione fi-
situazioni ad alto rischio. siologica prima di iniziare la trasfusione o stabilire un accesso EV me-
diante un sito aggiuntivo. Soluzioni diverse dalla soluzione fisiologica
possono causare danni ai componenti del sangue.
ix
PENSIERO CRITICO!
E SE Cateterismo vescicale con l’utilizzo di un catetere a permanenza
DOMANDE DI VERIFICA
1. L’infermiere sa che qualsiasi sostanza può servire da mezzo inter- 2. Aprire la confezione esterna senza contaminare i guanti o la
medio per il trasporto e l’introduzione di un agente infettivo in un confezione interna
ospite suscettibile attraverso idonea via di accesso. Quale termi- 3. Mettere il primo guanto sulla mano non dominante
ne descrive al meglio questo tipo di trasmissione? 4. Prendere l’altro guanto con la mano con il guanto sterile, inse-
1. Trasmissione diretta rire le dita sotto al polsino del guanto da posizionare mentre si
2. Trasmissione da veicolo tiene il pollice lontano dal guanto da indossare
3. Trasmissione aerea 5. Una volta che sono stati indossati entrambi i guanti, srotolare
4. Trasmissione da vettore qualsiasi parte del polsino che è stata afferrata durante l’ap-
2. Quale frase, se detta da un infermiere, indica che sono necessa- plicazione
ri ulteriori insegnamenti riguardanti i sei punti della catena dell’in- 5. Un infermiere sta assistendo un paziente con la tubercolosi. Le
fezione? precauzioni basate sulla via di trasmissione di malattie infettive
1. “L’obiettivo delle misure di controllo dell’infezione è quello di rom- vengono usate insieme a quelle standard. Quali dei seguenti di-
pere la catena in ogni punto e in ogni momento possibile in mo- spositivi userebbe l’infermiere in accordo con le linee guida sulla
do tale che la malattia non si trasmetta da una persona all’altra” prevenzione? Selezionare tutte le risposte esatte.
2. “La trasmissione diretta può avvenire tramite contatto fisico, 1. Una mascherina chirurgica tutte le volte che entra nella stan-
6
4. “La trasmissione diretta può essere mediata da vettori e da 3. Guanti per tutti i contatti con il paziente
veicoli” 4. Lavaggio delle mani prima di indossare e dopo aver rimos-
Applicazione delle procedure infermieristiche 3. Un infermiere si sta preparando per allestire un campo sterile.
Quale pratica, se effettuata dall’infermiere, potrebbe compromet-
so i guanti
5. Un camice mentre esegue l’esame obiettivo del paziente
tere il mantenimento del campo sterile? 6. A un infermiere viene chiesto di assistere un paziente con precau-
Questa unità approfondisce le abilità relative alla nutrizione e all’eliminazione. Soddisfare le esigenze nutriziona-
li del paziente è essenziale per promuovere la salute, prevenire le malattie e migliorare il recupero da infortuni e
malattie. Le eliminazioni urinaria e fecale sono esigenze umane di base che possono essere influenzate da malat-
tie, ferite, farmaci e trattamenti. L’infermiere svolge un ruolo importante nella valutazione e nel mantenimento del- Domande di verifica aiutano a prepararsi
la nutrizione e dell’eliminazione quando si fornisce assistenza al paziente in qualsiasi ambiente.
per l’esame. Sono presenti domande di stile
PAZIENTE: Michael ETÀ: 78 anni diverso
x
Indice generale
Prefazione iii Processo di nursing: Rilevare la temperatu-
Autori v ra corporea 25
Contenuti vii PROCEDURA 2–1 Rilevare la temperatura
corporea 25
Polso 29
Unità 1 Introduzione 1 Fattori che modificano la frequenza del polso 29, Siti
di rilevazione del polso 30
Capitolo 1 Tecniche di base 2
Processo di nursing: Rilevare il polso
Creazione e mantenimento di un ambiente periferico 30
curativo 2 PROCEDURA 2–2 Rilevare il polso
Processo di delega 3 periferico 30
Precauzioni standard 4 Processo di nursing: Rilevare il polso
Processo di nursing: precauzioni stan- apicale 33
dard 5 PROCEDURA 2–3 Rilevare il polso
apicale 33
PROCEDURA 1–1 Usare le precauzioni
standard 5 Processo di nursing: Rilevare il polso
apicale-radiale 36
Lavaggio delle mani 6
PROCEDURA 2–4 Rilevare il polso apicale-
Processo di nursing: Lavaggio delle mani 7 radiale 36
PROCEDURA 1–2 Lavaggio delle mani 7 Respirazione 37
Dispositivi di protezione individuale 10 Fattori che modificano la respirazione 37,
Guanti 10, Camici 10, Mascherine, visiere e Misurazione della respirazione 37
occhiali, 10 Processo di nursing: Valutare il respiro 38
Processo di nursing: dispositivi di PROCEDURA 2–5 Valutare il respiro 38
protezione individuale 10
Pressione sanguigna 40
PROCEDURA 1–3 Indossare e rimuovere Fattori che influenzano la pressione sanguigna 40,
i dispositivi di protezione individuale Siti di rilevazione della pressione sanguigna 40,
(guanti, camice, mascherina, occhiali) 10 Misurazione della pressione sanguigna 40
Assistenza infermieristica alle procedure Processo di nursing: Rilevare la pressione
sanitarie 12 sanguigna 41
Processo di nursing: assistere durante le PROCEDURA 2–6 Rilevare la pressione
procedure 13 sanguigna 41
PROCEDURA 1–4 Assistere nelle procedure Saturazione di ossigeno 46
invasive 13 Fattori che influiscono sulla lettura della saturazione di
ossigeno 46
Smaltimento di dispositivi e materiali
sporchi 14 Processo di nursing: Rilevare la saturazione
Introduzione in sacchetti 14, Biancheria 15, Campioni
di ossigeno 47
di laboratorio 15, Stoviglie 15, Dispositivi per la pres- PROCEDURA 2–7 Rilevare la saturazione di
sione sanguigna 15, Termometri 15, Aghi, siringhe e ossigeno (ossimetro da polso) 47
oggetti taglienti monouso 15
Documentazione 15 Capitolo 3 Valutazione dello stato di salute 51
Anamnesi infermieristica 52
Unità 2 Valutazione dello stato di salute 20 Esame obiettivo 52
Capitolo 2 Rilevazione dei parametri vitali 21 Tecniche di esame 54
Esame generale 57
Temperatura corporea 22
Condizioni generali e stato mentale 57,
Fattori che alterano la temperatura corporea 22, Parametri vitali 57, Altezza e peso 57
Alterazione della temperatura corporea 22, Punti di
rilevazione della temperatura corporea 23, Tipi di Processo di nursing: Valutazione delle
termometri 23 condizioni generali e dello stato mentale 58
xi
xii Indice generale
PROCEDURA 3–1 Valutazione delle condi- Processo di nursing: Valutazione del cuore
zioni generali e dello stato mentale 58 e dei vasi centrali 98
Tegumenti 60 PROCEDURA 3–12 Valutazione del cuore e
Cute 60 dei vasi centrali 98
Processo di nursing: Valutazione della Il sistema vascolare periferico 102
cute 62 Processo di nursing: Valutazione del
PROCEDURA 3–2 Valutazione della cute 62 sistema vascolare periferico 102
Capelli 65 PROCEDURA 3–13 Valutazione del sistema
Processo di nursing: Valutazione dei vascolare periferico 102
capelli 66 Seni e ascelle 105
PROCEDURA 3–3 Valutazione dei Processo di nursing: Valutazione del seno
capelli 66 e del cavo ascellare 105
Unghie 67
PROCEDURA 3–14 Valutazione del seno e
Processo di nursing: Valutazione delle del cavo ascellare 105
unghie 67 Addome 109
PROCEDURA 3–4 Valutazione delle Processo di nursing: Valutazione
unghie 67
dell’addome 111
Testa 68 PROCEDURA 3–15 Valutazione
Cranio e viso 68
dell’addome 111
Processo di nursing: Valutazione del cranio Sistema muscolo-scheletrico 115
e del viso 69
Processo di nursing: Valutazione del
PROCEDURA 3–5 Valutazione del cranio e
sistema muscolo-scheletrico 115
del viso 69
Occhi e vista 70 PROCEDURA 3–16 Valutazione del sistema
muscolo-scheletrico 115
Processo di nursing: Valutazione degli
occhi e della vista 71 Sistema nervoso 118
PROCEDURA 3–6 Valutazione degli occhi e Processo di nursing: Valutazione del
della vista 71 sistema nervoso 118
Orecchie e udito 76 PROCEDURA 3–17 Valutazione del sistema
Processo di nursing: Valutazione delle nervoso 118
orecchie e dell’udito 76 Genitali e area inguinale femminili 126
PROCEDURA 3–7 Valutazione delle Processo di nursing: Valutazione dei
orecchie e dell’udito 76 genitali e dell’area inguinale femminili 127
Naso e seni nasali 80
PROCEDURA 3–18 Valutazione dei genitali
Processo di nursing: Valutazione del naso e dell’area inguinale femminili 127
e dei seni nasali 80 Genitali e area inguinale maschili 129
PROCEDURA 3–8 Valutazione del naso e Processo di nursing: Valutazione dei
dei seni nasali 80
genitali e dell’area inguinale maschili 129
Bocca e orofaringe 82
PROCEDURA 3–19 Valutazione dei genitali
Processo di nursing: Valutazione della e dell’area inguinale maschili 129
bocca e dell’orofaringe 82
Area anale 131
PROCEDURA 3–9 Valutazione della bocca
e dell’orofaringe 82 Processo di nursing: Valutazione
dell’ano 131
Collo 85
PROCEDURA 3–20 Valutazione
Processo di nursing: Valutazione del
dell’ano 131
collo 86
PROCEDURA 3–10 Valutazione del collo 86 Bilancio idrico 132
Pesate giornaliere 134, Parametri vitali 134,
Torace e polmoni 88 Entrate e uscite di liquidi 134
Punti di repere della gabbia toracica 88, Forma e
dimensione del torace 90, Suoni respiratori 91
Processo di nursing: Valutazione del
bilancio idrico 134
Processo di nursing: Valutazione del torace
e dei polmoni 92 PROCEDURA 3–21 Valutazione delle
entrate e delle uscite 134
PROCEDURA 3–11 Valutazione del torace e
dei polmoni 92
Sistemi cardiovascolare e vascolare
Capitolo 4 Test diagnostici 139
periferico 97 Fasi dei test diagnostici 140
Cuore 97, Vasi centrali 98 Pre-test 140, Intra-test 140, Post-test 140
Indice generale xiii
Capitolo 30 Manovre di emergenza sul paziente Processo di nursing: Irrigazione delle ferite
ospedalizzato 641 con acqua calda circolante 679
PROCEDURA 31–6 Irrigazione delle ferite
Team di pronto intervento 641
con acqua calda circolante 679
Misure di emergenza 642 Impacchi della ferita 680
Ostruzione delle vie aeree 643
Processo di nursing: Effettuare impacchi
Processo di nursing: Ostruzione delle vie sulla ferita 681
aeree 643 PROCEDURA 31–7 Sostituire una
PROCEDURA 30–1 Liberare una via aerea medicazione umida 681
ostruita 643 Processo di nursing: Medicazioni con
Arresto respiratorio 647 alginato di calcio 682
Processo di nursing: Arresto PROCEDURA 31–8 Utilizzare l’alginato di
respiratorio 647 calcio sulle ferite 682
PROCEDURA 30–2 Effettuare le manovre Applicare l’aspirazione negativa ad una ferita 684
respiratorie di emergenza 647 Bende e fasciature 685
Assenza di polso e arresto cardiaco 652
Processo di nursing: Bende e
Processo di nursing: Assenza di polso e fasciature 685
arresto cardiaco 652 PROCEDURA 31–9 Effettuare bendaggi e
PROCEDURA 30–3 Effettuare il massaggio fasciature 685
cardiaco esterno 652
Defibrillazione automatica esterna 656
Capitolo 32 Assistenza ortopedica 692
Processo di nursing: Defibrillazione Gessi 692
automatica esterna 656 Materiali costituenti il gesso 692, Materiali per
l’imbottitura 693, Tipi di ingessature 693
PROCEDURA 30–4 Utilizzare il defibrillatore
automatico esterno 656 Assistenza ai pazienti con ingessatura 694
Processo di nursing: Confezionare
Unità 8 Cura di ferite e lesioni 661 l’apparecchio gessato 695
PROCEDURA 32–1 Confezionare
Capitolo 31 Prevenzione e trattamento delle ferite e l’apparecchio gessato 695
delle ulcere da pressione 662 Processo di nursing: Portatore di
Tipi di ferite 662 apparecchio gessato 697
Ulcere da pressione 663, Prevenzione delle ulcere da PROCEDURA 32–2 Assistere il paziente
pressione 665 portatore di apparecchio gessato 697
Processo di nursing: Valutare le ferite e le Trazione 700
ulcere da pressione 667 Scopi della trazione 700, Tipi di
trazione 700, Dispositivi per la trazione 700
PROCEDURA 31–1 Valutare le ferite e le
ulcere da pressione 667 Processo di nursing: Assistenza al paziente
Medicazione delle ferite 670 in trazione 703
Materiali per medicazioni 670, Sostituzione delle PROCEDURA 32–3 Assistenza al paziente
medicazioni 670 in trazione scheletrica 703
Processo di nursing: Medicazione delle Ortesi 704
ferite 672 Capitolo 33 Assistenza perioperatoria 708
PROCEDURA 31–2 Sostituire una
Preparazione di un paziente a un intervento
medicazione asciutta 672
chirurgico 709
Medicazioni trasparenti per ferite 675
Consenso preoperatorio 709, Valutazione preopera-
PROCEDURA 31–3 Applicare una toria 709, Pianificazione per l’assistenza a domicilio o
medicazione trasparente sulla ferita 675 ambulatoriale 710, Preparazione fisica 710
Medicazioni idrocolloidali 676 Educazione preoperatoria 713
PROCEDURA 31–4 Applicare una Processo di nursing: Istruire il paziente
medicazione idrocolloidale 676 nella fase preoperatoria 715
Trattamento delle ferite 677 PROCEDURA 33–1 Istruire il paziente nella
Irrigare una ferita 677 fase preoperatoria 715
Processo di nursing: Irrigare una Fase intraoperatoria 717
ferita 677 Asepsi chirurgica delle mani 717
PROCEDURA 31–5 Irrigare una ferita 677 Processo di nursing: Lavaggio chirurgico
Irrigazione con acqua calda o semicupio 679 delle mani 718
Indice generale xxi
PROCEDURA 33–2 Lavaggio chirurgico Capitolo 34 Prendersi cura della persona nel fine
delle mani 718 vita 742
Indossare camice sterile e guanti sterili 721
Come si riconosce che una persona è alla
Processo di nursing: Indossare camice fine della vita 742
sterile e guanti sterili 721
Sindrome della morte imminente 743
PROCEDURA 33–3 Indossare camice
sterile e guanti sterili (metodo chiuso) 721 Definizione di morte 743
Pratiche religiose e culturali relative alla
Preparazione del paziente al
morte 743
postoperatorio 723
Aiutare i pazienti ad affrontare la morte con
Fase postoperatoria 723
dignità 744
Immediata assistenza postanestesia 723
Cure palliative 744
Assistenza infermieristica postoperatoria
continua 724 Processo di nursing: Assistenza alla
Aspirazione 724
persona malata nel fine vita 745
PROCEDURA 34–1 Rispondere ai bisogni
Processo di nursing: Aspirazione fisiologici della persona malata nel fine
gastrointestinale 728 vita 746
PROCEDURA 33–4 Gestire l’aspirazione Processo di nursing: Bisogni psico-sociali
gastrointestinale 728 e spirituali del paziente nel fine vita 749
Trattamento delle ferite chirurgiche e medicazioni 731
PROCEDURA 34–2 Rispondere ai bisogni
Processo di nursing: Trattamento della psico-sociali e spirituali della persona
ferita chirurgica e medicazioni 731 malata nel processo di fine vita e della sua
PROCEDURA 33–5 Trattare una ferita famiglia 749
suturata e medicare una ferita con Assistenza post-mortem 753
drenaggio 731 Processo di nursing: Assistenza post-
Trattamento delle ferite chirurgiche e aspirazione del mortem 753
drenaggio 734
PROCEDURA 34–3 Erogare l’assistenza
Processo di nursing: Trattamento e post-mortem 753
aspirazione del drenaggio chirurgico 735
Supporto agli operatori sanitari 755
PROCEDURA 33–6 Gestione del drenaggio
a circuito chiuso della ferita 735
Suture 736 Appendice A Risposte alle discussioni clinico-
assistenziali e alle domande di
Processo di nursing: Suture
verifica 759
chirurgiche 738
GLOSSARIO 805
PROCEDURA 33–7 Rimuovere le suture
chirurgiche 738 INDICE ANALITICO 817