Bibbia Elaborazione Piaggio Ciao
Bibbia Elaborazione Piaggio Ciao
Bibbia Elaborazione Piaggio Ciao
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Premesse pag3
1 La termica pag4
1.01 i gruppi termici
1.02 materiale occorrente pag5
1.03 misura delle fasature
1.04 come scegliere le fasature pag6
1.05 lavorazione delle luci pag7
1.06 la luce di scarico pag9
1.07 il pistone pag10
1.08 lo squish pag11
1.09 il rapporto di compressione
1.10 miscele speciali pag13
1.11 la candela pag14
2 L' alimentazione
2.01 l' aspirazione pag16
2.02 carburatore e carburazione pag17
2.03 come funziona pag19
2.04 modifiche alle lamelle pag20
2.05 il filtro Pag21
2.06 il carter pag23
3 La trasmissione
3.1 la frizione pag25
3.2 variatore (funzionamento)
3.3 come tarare la trasm. automatIca pag27
4 Lo scarico
4.1 l' espansione pag30
CONCLUSIONE pag32
Premesse
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Questa guida è stata creata per preparare e modificare i 50cc o poco più , ma può essere
applicata a tutti i motori 2 tempi,dal ciao alla 500 da competizione. Ovviamente non tutti i
motori sono uguali perciò è meglio andare per tentativi,e ottenere poco per volta quello a
cui si è puntato.
E comunque lo scopo che cerchiamo di raggiungere è quello dI Insegnare a chiunque
rImanga affascinato dal rombo del 2T Il funzionamento di questa macchina piena di misteri
e segreti che pochi conoscono e dare la possibilità a tutti di battere in bravura il proprio
meccanico (sono in pochi i preparatori seri)
C’è da dire anche che dovete tener conto anche delle possibilità del vostro mezzo,e
soprattutto della sua capacità di trasmettere la potenza a terra,e la sua resistenza: é inutile
avere un Ciao da 150 all’ora,se poi quando siete a 90km/h il mezzo comincia a ballare...
Ricordatevi anche di adeguare la ciclistica del mezzo; freni a disco, ammortizzatori di buona
fattura e gomme di adeguate sezione e tenuta non hanno mai fatto male a nessuno
Tutte le nozioni teoriche scritte in questo manuale non sono solo il frutto di numerosi
esperimenti sui motori a due tempi ma anche dallo studio minuzioso della BIBBIA di ogni
preparatore:
"elaboriamo il 2 tempi" di Facchinelli,
Sempre di enorme aiuto le numerose pagine di tecnica che ogni mese la redazione di
scooter magazine mette nel proprio mensile, o ancora meglio nello speciale "IN PISTA"
E visto che secondo noi nessuno deve PAGARE per la propria cultura
QUESTO EBOOK è assolutamente gratis ed è scaricabile dal sito
www.ilmezzaccio.da.ru
(o nel caso di trasloco www.ilmezzaccio.it)
Essendo poi scritto da 2 giovani preparatori (il baTTa e FRuska) è normale che il linguaggio
con cui questo libro è stato scritto è di facile comprensione (se paragonato agli altri libri)
come pure è normale che vi siano alcune cose inesatte
Tuttavia per l uso che la maggior parte dei lettori ne farà questi errori sono trascurabili, se
volete qualcosa di sicuro compratevi il già citato "Elaboriamo il 2T"
Infine,visto che bisogna metterlo per forza, tutto quello che è scritto su queste pagine non
può essere applicato per l’utilizzo su strade aperte al traffico. Il veicolo che non presenta le
caratteristiche scritte sul libretto di circolazione non può circolare sui strade pubbliche ma
solo in aree private.
LA TERMICA
I gruppi termici
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per gruppo termico si intende l' insieme di cilindro pistone e testa con relative guarnizioni,
queste parti possono essere in diversi materiali e avere molteplici caratteristiche che
variano a seconda dell' uso che si dovr à fare del motore
Quindi avremo le seguenti caratteristiche:
-materiale del cilindro e del pistone
-altezza luci e travasi (fasature)
-altezza squish
-tipo di testa
-tipo di raffreddamento
Andiamo con ordine, il materiale più usato per la fusione dei cilindri (e delle teste) è
senz' altro la ghisa, sia nei g.t. originali che in quelli aftermarket di basse
-medie prestazioni
(polini base e corsa) questo materiale costa poco e se grippato (dicasi grippaggio il
bloccaggio del pistone nel cilindro per eccessivo calore o e dilatamento del pistone) basta
cambiare pistone e far rettificare il cilindro, operazione che su un 50-80cc costa sotto le
50• , se invece non è grippato e il cilindro è in condizioni decenti basterà farlo lucidare,
costa sulle15• (la differenza è che la rettifica toglie alcuni decimi di materiale mentre la
lucidatura no)
I cilindri possono essere altrimenti in alluminio o in qualche altra lega leggera con la canna
(rivestimento interno dove scorre il pistone) cromata, ovvero trattata in nichel-silicio (o
simile) la maggior parte di questi cilindri li croma la Gilardoni; hanno come pregio quello di
essere praticamente indistruttibili e non ha caso vengono usati su motori ad alte prestazioni
(evolution, trofeo ecc.),ma purtroppo non sono rettificabili, al massimo lucidabili se il
grippaggio è leggero (cambiando il pistone,ovvio) si posso ricromare, come fanno alcune
case produttrici ma il costo a volte supera il prezzo di un cilindro nuovo.
Il pistone poi può essere in diversi materiali, ma di questo si parla molto dettagliatamente
nel suo capito
Nel cilindro si trovano poi le luci di travaso a di scarico (sono quelle finestrelle all' interno
della canna) più alte sono, più la potenza sarà in "alto" ovvero ad alti regimi e viceversa si
posso poi trovare vie di mezzo ma di queste cose ne parla nel capitolo riguardante le
fasature
Le luci di travaso sono collegate tramite i travasi ai carter mentre la luce di scarico porta
direttamente alla marmitta
Anche le teste posso essere in diversi materiali ma la cosa che più conta è la presenza o
no dello squish e il loro r.d.c.
Poi ovviamente c'è il diverso tipo di raffreddamento aria o acqua, il primo ha un costo di
produzione nettamente Inferiore e comunque per un 50cc originale basta e avanza, mentre
il secondo vanta la presenza di un radiatore che sfrutta la capacità di refrigerazione
maggiore dell' acqua rispetto alla ghisa o alluminio per tenere il motore al fresco migliorando
la sua durata nel tempo e la sua affidabilità. Il motore ad aria può avere il raffreddamento
forzato tramite una ventola e un cuffiotto come scooter A.C e vespa oppure può avere
cilindro e testa (magari un bel testa radiale) in bella vista come i motorini di qualche anno fa
e i ciao.
I motori a liquido invece possono avere la circolazione forzata tramite una pompa
meccanica, termostato ecc. oppure circolazione a sifone, cioè sfrutta lo stesso principio dei
caloriferi: l' acqua scaldata tende a salire, quando poi si raffredda torna verso il basso e
torna quindi alla caldaia: QUINDI nel motore l' acqua scaldata dal cilindro sale nel tubo della
testa, va al radiatore dove viene raffreddato dall' aria che lo investe e poi torna al cilindro a
rinfrescare, così all' infinito
Materiale occorrente
Parleremo ora del materiale da utilizzare per elaborare un cilindro sia di serie che più
spinto,senza doverci inventare strani metodi di lavoro,magari scorretti.
Per “lavorare un motore” (da ora indicheremo con lavorare, eseguire modifiche su
qualcosa) è consigliabile usare un trapano veloce: per intenderci il Dremel Multi trapano
veloce, ma se ne trovano anche non di marca, ma altrettanto validi; questo utensile è
composto da un corpo in cui si trova il motorino elettrico, da una penna flessibile (cioè una
specie di penna con una cavo flessibile collegato al corpo principale del trapano), e una
serie di punte; potete trovare questo utensile in tutti i negozi di bricolage, noi usiamo punte
a forma sferica di 3-4 mm di diametro altre cilindriche di 1-1,5mm di diametro,tutte in
acciaio superrapido: sono estremamente dure,si usurano poco e non costano molto.
Usiamo quelle rotonde perché come vedremo in seguito ,ci permetteranno operazioni
altrimenti impossibili, quelle cilindriche servono per i lavori di finitura.
Servirà anche una lampada da disegno per avere una buona illuminazione ed evitare di
nascondere superfici: questo vi permetterà operazioni più accurate con meno sforzo visivo.
Infine la zona di lavoro dev’essere ben pulita : tenetevi a portata di mano un paio di stracci:
con uno pulirete le scagliette di materiale lavorato,con l’altra pulirete il cilindro dopo aver
fatto le seguenti operazioni, peraltro valide ed OBBLIGATORIE ogni volta che montate il
motore:
Procuratevi una vaschetta con della benzina : versatene un po' nei travasi e soffiate con
dell’aria compressa in modo da eliminare ogni traccia di materiale; fate la stessa
operazione con tutti i condotti del cilindro,anche quelli non lavorati.
Ora versate della benzina nella canna del cilindro e soffiate con dell’aria
compressa.Ripetete le operazioni 2-3 volte prima del montaggio. Assicuratevi comunque
che prima del montaggio il cilindro sia ben pulito.
Bene, ora che abbiamo l’occorrente passiamo alla parte pratica.
Bisogna considerare anche la forma del travaso;prendiamo la figura in alto: più l’angolo “A”
è ampio, più il motore avrà coppia perdendo in potenza massima ,più l’angolo sarà
piccolo,più il motore sarà predisposto per una notevole potenza perdendo in coppia.
ricordate comunque , che la parte in cui influisce l’angolo è l’ultimo cm del condotto.
C’è un’altro parametro da considerare: la differenza di sezione dalla base del travaso fino
alla luce; Più questa differenza sarà elevata,più la potenza si sposterà ai bassi
regimi,viceversa con una differenza più piccola si perderà in ripresa ma si guadagnerà in
potenza massima
Deciso la fasatura ,la grandezza (non cerchiamo di strafare) e le altre misure del travaso
passiamo alla lavorazione.
Montate la punta rotonda sulla penna flessibile, girate il cilindro in modo che gli imbocchi
dei travasi siano rivolti verso l’alto,a infilate a motore spento la penna nella canna del
cilindro e puntatela sulla parte alta del travaso.
Di solito i travasi non saranno lavorati più di tanto in altezza, ma piuttosto in larghezza. Nel
caso di un 50 comunque, non potremmo lavorare più di tanto la larghezza dei travasi, in
quanto lo spazio a nostra disposizione è abbastanza limitato; Lo stesso discorso non si può
fare con gli 80cc che di solito hanno un alesaggio di 47-48 mm,perciò lo spazio disponibile
è molto.
Riprendendo il discorso, portate il regolatore di giri su 20.000 giri e cominciamo a lavorare
la parte alta del travaso: cercate di non premere la punta contro il materiale, state leggeri in
modo che la punta tocchi appena la superficie; in questo modo la punta asporterà più
materiale e si consumerà meno,e in più sarà più facile controlla la fresa. Le prime volte vi
“scapperà” la fresa e graffierete la canna del cilindro:
vi consigliamo perciò di prendere un vecchio cilindro, magari grippato e fare pratica con
quello,almeno se sbagliate non perderete niente.
Un cilindro con rigature sulla canna è come un cilindro grippato: da buttare. Anche prima di
lavorare cilindri già elaborati, assicuratevi di avere l’esperienza necessaria. Una cosa che
dovete cercare assolutamente di acquisire è la fermezza della mano: come un pittore
dovrete cercare di tremare il meno possibile, solo così avrete un buon risultato.
Ora che siete arrivati all’altezza del travaso, spegnete il motore e estraete la penna; con
dell’aria compressa (potete fare a meno della benzina) soffiate via tutte le scagliette di
materiale.
Ripetete l’operazione per gli altri 3 travasi. Il travaso che stà di fronte allo scarico alzatelo
mantenendo l’inclinazione che aveva in origine: quel travaso ha una funzione
importantissima per il corretto funzionamento della valvola lamellare e modificarlo in
maniera sbagliata potrebbe far rendere meno il motore: limitatevi ad alzarlo.Potete usare
per questo travaso la punta cilindrica.
Lavorati in altezza tutti i travasi,pulite con l’aria compressa tutte le scagliette e assicuratevi
che i travasi abbiano tutti la stessa altezza; sarebbe opportuno rimontare il cilindro (dopo
averlo accuratamente pulito da eventuali bave e dalle scagliette) e verificare l’esattezza del
lavoro controllando col pistone: vi accorgerete subito di eventuali errori. Ricordatevi che
quando lavorerete in altezza le luci dovrete anche riprofilare l' angolo“A” prima menzionato;
anche quì è importante l’uguaglianza degli angoli di tutti i travasi( a parte quello di fronte
allo scarico).
Ultimato di lavorare tutti i travasi,dobbiamo raccordarli:Ci sono vari metodi al riguardo.Si
può usare la fresa ma con una punta piccola,oppure usare della carta abrasiva da
metalli.L’operazione di raccordatura consiste nello smussare tutti i bordi della luce del
travaso.Questa operazione ha una funzione importantissima per quanto riguarda l’usura
della fascetta elastica:
con spigoli smussati la fascetta si usurerà meno perché gli spigoli sono punti dove il
calore tende a concentrarsi, e concentrandosi il calore gli spigoli si dilatano(anche se di
qualche centesimo di millimetro)e si rischia di grippare.L’operazione di raccordatura andrà
effettuata anche per la luce di scarico.Se lo reputate necessario potete variare anche la
larghezza dell’imbocco del travaso; ricordate 2 cose però:se eseguite questa operazione
dovete raccordare anche i travasi del carter con la nuova misura,e poi il condotto di travaso
dovrà essere raccordato per avere una diminuzione della sezione il più omogeneo
possibile.
Capita che i cilindri già elaborati abbiano i travasi più grandi rispetto all' imbocco sul cilindro,
sara allora indispensabile aprire i carter e lavorarli con una fresa per allargarli e raccordare
il tutto
Questa operazione è importante per far si che i gas freschi, passando dal carter al cilindro
non perdano pressione per via della maggiore grandezza di questi travasi, che porterebbe
ad avere poca potenza soprattutto in "basso"
Tuttavia perleremo approfonditamente di questo argomento nella sezione apposita
La luce di scarico
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Passiamo ora alla lavorazione della luce di scarico,
Questa luce è molto facile da lavorare in quanto bastano delle buone lime e carta vetrata ed
è quindi un lavoro che possono fare anche i neofiti
Essa ha l’importante compito di far evacuare i gas combusti al di fuori della camera di
scoppio.
La sua grandezza non deve essere ne troppo piccola ne troppo grande.
Fortunatamente con la nascita delle marmitte ad espansione la luce di scarico ha ridotto le
sue dimensioni,a tutto vantaggio di una minor usura della fascia elastica.La forma
tradizionale di uno scarico è quella ellittica,ma esistono altre forme:
l’utilizzo della forma ellittica con l’ausilio di un traversino, e la forma trapezioidale con luci
booster.La prima è utilizzata sui motori da competizione, in quanto il traversino permette di
mantenere una grandezza della luce senza compromettere la durata della fascia.
Purtroppo questo tipo di forma non è presente su tutti i motori ma solo su quelli più spinti.
L’ultimo tipo è simile al secondo con la differenza che ai lati della luce ci sono altri 2 fori che
hanno lo scopo di avere una sezione ancora maggiore nella prima fase di apertura dello
scarico.Questi fori non sono semplici da realizzare perché è importante calcolare un giusto
posizionamento.Noi cercheremo di fare una forma ellittica.
Decisa la fasatura con lo stesso metodo usato per i travasi si procede alla
lavorazione.Possiamo usare anche per questa lavorazione la punta cilindrica. Con
l’imbocco dei travasi rivolto verso l’alto infiliamo la nostra fresa nello scarico: dobbiamo
cercare di lavorare in larghezza e in altezza la luce.
Cercate di mantenere una forma più rotonda e simmetrica possibile ,inoltre evitate di
creare delle “cunette” ,cioè dovete fare in modo che il condotto di scarico abbia un
andamento rettilineo senza zone di rilievo.Infine la forma del condotto dalla luce all’uscita
deve essere divergente(usate come diametro finale il diametro del collettore dello scarico
che monterete).Questo è un lavoro che richiederà molto più tempo che per i travasi.
Ottenuta l’altezza desiderata allarghiamo lo scarico in modo che la larghezza sia pari a
circa il 65-70% dell’alesaggio.Questo tipo di lavorazione vale anche per i motori con
scarico sdoppiato.
Finito di lavorare la luce procediamo alla sua raccordatura(il procedimento è lo stesso per i
travasi) e alla sua pulizia.
Ricordatevi di seguire queste regole:
-Il bordo inferiore della luce(sia di scarico che di travaso) non deve superare il bordo
superiore del pistone al PMI;
-La superfice dei travasi non va lucidata a specchio ma va lasciata leggermente rugosa:
Questo serve a creare uno strato di benzina che si depositerà sul travaso creando una
sorta di cuscino che abbasserà gli attriti con un certo guadagno di potenza (teoria dello
strato limite) , mentre andrà lucidato lo scarico;
-Raccordate bene tutti gli spigoli;
-Per la larghezza della luce,sia di scarico che di travaso dovete misurare una proiezione sul
cilindro parallela alla direzione della luce. (non dovete appoggiare il centimetro alla canna
del cilindro, perchè sulla canna le misure sarebbero tutte maggiori della realtà (per ovvi
motivi geometrici)
-Nel caso di scarico con traversino il traversino stesso deve avere una larghezza di almeno
4mm, o per via della dilatazione termica si rovinerà il motore con forte rischio di grippaggio
Per quanto riguarda il cilindro abbiamo finito.
Ora passiamo a vedere il pistone.
Il pistone
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Il pistone è una delle parti fondamentali all interno del nostro motore: esso ha la funzione di
sfruttare la pressione della combustione della miscela per trasferire l’energia all’albero.
Si cerca di tenerlo più leggero possibile in modo da avere una risposta più pronta del
motore e un numero di giri massimo maggiore, inoltre può essere monofascia o bifascia, a
seconda del numero di fasce che monta; una fascia sola riduce l' attrito tra pistone e cilindro
(e avrete capito che - attrito = + resa) due invece aumentano l' affidabilit à in quanto il
pistone sottoposto a forti sollecitazioni e surriscaldamenti tende a dilatarsi e perdere la sua
forma (ovalizzazione) e le fasce servono anche a questo: oltre a fare da guarnizione tra la
camera di scoppio e quella di manovella impediscono l' ovalizzazione e fanno comprimere a
dovere i gas freschi nella camera di scoppio (cilindro e testa)
Normalmente su un motore stradale ne sono presenti 2 e nei motori elaborati 1.
Le fasce elastiche possono essere di sezione rettangolare oppure a “L” : in genere sono
migliori quelle rettangolari x il fatto di avere una minor superfice d’appoggio;Quelle ad “L”
sono presenti sui pistoni monofascia di alcuni anni fa.
Sono a volte utilizzate quelle trapezoidali (spesso dalla malossi)
Da notare i microsolchi sulle pareti del pistone che hanno il compito di intrappolare l' olio per
lubrificare meglio il g.t Da ricordare invece che sul cielo del pistone oltre a riportare quasi
sempre l' alesaggio (la larghezza del pistone) viè quasi sempre una freccetta che indica il
modo in cui va montato: la freccetta deve sempre indicare lo scarico
Le modifiche da fare al pistone devono essere limitate onde evitare spiacevoli inconvenienti
di rottura dello stesso.
limitatevi,qualora i travasi alla base fossero allargati, di allargare la fresatura alla base del
pistone.
Ricordate poi che un pistone più leggero riesce a prendere giri più velocemente ma
altrettanto velocemente ne perde: fate bene i vostri conti quindi.
State attenti perchè la parete del pistone che va rivolta verso lo scarico, quando il pistone è
al PMS,deve chiudere completamente la luce di scarico,quindi state attenti quando andate
a lavorarla.
Alcuni piccoli trucchi
Nel caso volessimo preparare il cilindro di serie,dobbiamo usare come punto forza il
pistone:Infatti i motori 50 hanno un alesaggio di 39mm circa e quindi lo spazio per allargare
le luci manca (l’unica parte che si può allargare è lo scarico, per i travasi le operazioni sono
molto limitate) e perciò per ottenere potenza dobbiamo cercare di lavorare sul numero di
giri.Per facilitare il salire dei giri bisogna che le parti in movimento(in questo caso albero-
biella -pistone)siano il più leggere possibile,tenendo presente però anche la loro resistenza
meccanica.Partendo dal presupposto che ne l’albero, ne la biella possono essere lavorati
(per motivi di affidabilità ) , dobbiamo pensare al pistone. Per farvi un esempio nei motori
per automodelli,di 3,5cc di cilindrata,il pistone ha le dimensioni di una falange di
mignolo,quindi è molto piccolo e molto leggero:questi motori riescono a sviluppare 2cv a
35-40.000 giri al minuto...Niente male,eh?
Quindi alleggerendo opportunamente il pistone sarà più facile far prendere giri al motore
senza penalizzare tropo la potenza ai regimi medio-bassi.
Le parti in cui si può intervenire sono:
-Fori dal lato opposto allo scarico: questi fori possono essere allargati,ma bisogna tener
conto della resistenza del pistone. Modificando i fori,però, si elimina un impedimento al
passaggio dei gas al momento dell’aspirazione.
-Fresature alla base del pistone: queste possono essere allargate fino a che intorno alla
sede dello spinotto non rimangono circa 4mm;è possibile scavare intorno allo spinotto.
Queste fresature sono necessarie anche quando si va ad allargare la base dei travasi.
-Eliminazione di una parte del mantello posteriore:Questa parte può essere lavorata per
eliminare un’eventuale impedimento al libero fluire dei gas al momento dell’aspirazione.
-Fori aggiuntivi: Questi fori oltre ad alleggerire il pistone creeranno un passaggio di miscela
che lubrificherà la gabbia a rulli e lo spinotto,a tutto vantaggio dell’affidabilità.
Ricordatevi di smussare tutte le parti lavorate.
Lo squish
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la banda di squish è la zona della testata in cui i gas freschi entrati nel cilindro e spinti dal
pistone verso il PMS passano per arrivare alla candela per essere combusti. Ha forma di
corona circolare e tra la parte più interna e quella più esterna c'è un dislivello di pochi
decimi di mm. La parte più interna è infatti più vicina alla candela appunto per far arrivare le
turbolenze di gas freschi nel modo più ordinato e veloce alla candela. con questi schizzi
capirete meglio.
Nel primo lo squish è tra le linee rosse mentre nel secondo la testata è vista dal lato
combustione con al centro la candela e in rosso lo squish
Il rapporto di compressione
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cilindrata benzina super 98 ottani benzina 100 ottani benzina + 50% alcool
da 50a 80 14.5 15.5 17.5
fino a 125 14 14.5 17
più di 150 12.5 13.5 15.5
più di 200 12 12.5 15
La candela
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Per quanto possa sembrare strano, anche la candela è molto importante nell affidabilità di
un motore, e a volte anche nella resa
La prima cosa da dire è che non esistono candele che aumentano la potenza di un motore,
in quanto in questo caso è da considerare un "organo passivo" che serve solo ad
accendere la carica eplosiva di benzina+aria Introdotta dal carburatore
Un ruolo importantissimo è invece quello di raffreddare la camera di scoppio che raggiunge
temperature elevatissime, per questo le case produttrici ne producono una moltitudine
secondo una precisa scala termica (vedi scala bosch)
Ogni candela dissipa più o meno calore, quelle che ne dissipano di più sono le fredde
mentre si sale di temperatura nella camera di scoppio con quelle più calde
Una candela eccessivamente calda potrebbe portare al grippaggio perchè porterebbe il
motore in sovratemperatura (i buchi nei pistoni sono l evento più spettacolare) mentre una
candela troppo fredda si sporcherebbe perchè non raggiungerebbe la temperatura
sufficiente per bruciare i gas freschi, e ci sarebbero problemi nel funzionamento del motore
che rimarrebbe sempre troppo freddo
I motori più spinti hanno bisogno di candele più fredde per non rischiare il grippaggio
mentre un motore stradale con una candela superfredda sporcherebbe in continuazione gli
elettrodi e faticherebbe a tirar fuori i CV perchè sarebbe freddo e mancherebbe accensioni
come se fosse scarburato
Per quanto possa sembrare strano, anche la candela è molto importante nell affidabilità di
un motore, e a volte anche nella resa
La prima cosa da dire è che non esistono candele che aumentano la potenza di un motore,
in quanto in questo caso è da considerare un "organo passivo" che serve solo ad
accendere la carica eplosiva di benzina+aria Introdotta dal carburatore
Un ruolo importantissimo è invece quello di raffreddare la camera di scoppio che raggiunge
temperature elevatissime, per questo le case produttrici ne producono una moltitudine
secondo una precisa scala termica (vedi scala bosch)
Ogni candela dissipa più o meno calore, quelle che ne dissipano di più sono le fredde e si
sale di temperatura nella camera di scoppio con quelle più calde
Una candela eccessivamente calda potrebbe portare al grippaggio perchè porterebbe il
motore in sovratemperatura ( i buchi nei pistoni non sono fantascienza!!!) mentre con una
candela troppo fredda si sporcherebbe perchè non raggiungerebbe la temperatura
sufficiente per bruciare i gas freschi, e ci sarebbero problemi nel funzionamento del motore
che rimarrebbe sempre troppo freddo
I motori più spinti hanno bisogno di candele più fredde per non rischiare il grippaggio
mentre un motore stradale con una candela superfredda incatramerebbe incontinuazione
gli elettrodi e faticherebbe a tirar fuori i CV perchè sarebbe in "ipotermia" e mancherebbe
accensioni come se fosse scarburato
Qui a sinistra una foto che illustra il comportamento di una
candela a seconda della temperatura che essa stessa regola
nella camera di scoppio, dalla più calda alla più fredda.
C'è però da ricordare che in un motore 2 tempi carburato come si deve il colore degli
elettrodi è di un sano color nocciola (come già detto nel capitolo dedicato al carburatore)
Le case costruttrici hanno però fatto un po di confusione con i loro codici e quindi ecco le
equivalenze sulle marche e gradazioni più usate
-La prima lettera indica le dimensioni (standardizzate della candela e del suo filetto)
-Il numero indica la scala, che per quanto riguarda la bosch e molto vasta: va dalla più
calda 13 fino a 2 poi ricomincia da 09 a 06; le superfredde da competizione ma quelle qui
sopra sono comunque le più utilizzate
-le ultime lettere specificano il tipo di elettrodo, in particolare il materiale; queste qui sopra
sono le più comuni ma basta modificare la sigla della bosch AC in AS per avere l' elettrodo
in argento e in AP per quello in platino (che è talmente fredda da rendere quasi impossibile
l' avviamento a freddo)
L ALIMENTAZIONE
L' aspirazione
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ASPIRAZIONE LAMELLARE
CARBURATORE e carburazione
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Il carburatore ha il compito di miscelare la benzina con l' aria cos ì da formare la "carica
esplosiva" che con la fase di aspirazione verrà mandata alla camera di combustione e fatta
esplodere. Nei motori con miscelatore il carburatore serve anche ad aggiungere l' olio che
servirà a lubrificare il carter (quindi imbiellaggio completo di cuscinetti e gabbie a rulli) poi l'
accoppiamento cilindro-pistone e infine eliminato assieme ai gas di scarico dopo essere
stato bruciato
La parte fondamentale è il venturi: ovvero il condotto all' interno del carburatore (quello da
cui dipende la dimensione del carburo Es.
dell' orto 19 = venturi da 19mm) in cui passa l' aria per effetto della depressione creata
all' interno del carter. Questo condotto ha la funzione di aspirare (sempre per via della
depressione creata,questa volta, nella vaschetta) la benzina che passa quindi dal getto del
massimo e poi polverizzata e mischiata all' aria (e poi all' olio come hoàgispiegato)
Il venturi è poi aperto dalla ghigliottina (o valvola o farfalla a seconda di come la si vuole
chiamare)in modo da fare entrare una quantità di miscela (ovvero aria-benzina-olio o gas
freschi come li chiamerò nei prossimi capitoli) che varierà a seconda dell' apertura
dell' acceleratore è( direttamente collegato alla ghigliottina tramite cavo)
La quantità d' aria dovr à essere però sempre direttamente proporzionale alla quantità di
benzina (il cosiddetto rapporto stecchiometrico pari a 14:1) altrimenti la miscela risulterà
scarburata e il motore sentirebbe o dei vuoti, o la detonazione,o comunque non arriverebbe
alla massima potenza. Per ovviare a questo problema i carburatori (tranne alcuni come i
dell' orto SHA) sono provvisti di uno spillo attaccato alla ghigliottina che si va a infilare nella
stessa sede del getto massimo. Questo avendo larghezza minore sulla punta, quando la
valvola è aperta lo spillo tappa solo di poco il getto e la quantità di benza sarà la
massima ,mentre a valvola chiusa lo spillo tapperà con la sua parte più larga quasi del tutto
il getto riducendo la benzina. Lo spillo inoltre si può spostare su diverse altezze tramite
delle tacchette e un fermo che si può spostare :più il fermo sarà in alto più il getto verrà
tappato e viceversa.Esistono inoltre diversi spilli con diversi profili.
Al minimo, poi,è formato da una vite (quella che solitamente è infilata in una molla) che
apre su un valore regolabile la valvola, e da un getto a parte e un' altra vite per regolare
l' aria (tranne gli SHA dell' orto)
Prima di venire polverizzata, la benzina,entra nella vaschetta fino al livello stabilto e viene
aspirata dal getto del massimo (che altro non è che una vite con al centro un buco di pochi
decimi di mm, la larghezza è scritta in piccolo su tutti i getti)
Il livello di benzina nella vaschetta è regolato da un piccolo galleggiante che tappa l' entrata
della stessa con un piccolo spillo (otturatore) quando il livello è alto il giusto, e quando la
benza della vaschetta viene aspirata e il livello scende, il galleggiante si abbassa e
l' otturatore ne fa entrare altra.
Nel disegno quello che ho appena scritto senza tener conto del minimo
Questo a lato invece è un carburatore Amal,
importati dalla STYL
1 Tubo deviatore 90
1* Guarnizione tubo
2 Gomma di protezione del filo
3 Vite coperchio valvola gas
4 Molla valvola gas
5 Rondella tendifilo
6 Anellino spillo conico
7 Spillo conico
8 Valvola gas
9 Completo vite e rondella regolazione aria
10 Vite regolazione valvola gas
11 Molla della vite regolazione valvola
12 Raccordo aria
13 Corpo carburatore
14 Anello tenuta starter
15 Perno galleggiante
16 Spillo chiusura benzina (otturatore)
17 Galleggiante
18 Tubo spruzzatore
19 Completo polverizzatore
20 Getto massimo
21 Getto minimo
22 Vite tenuta vaschetta
23 Guarnizione vaschetta
24 Vaschetta
25 Guarnizione dado vaschetta
26 Dado vaschetta
Oltre a comprarvi un bel collettore corto potete lavorare il carburatore al tornio in modo che
possa entrare nel collettore ancora di più asportando del materiale dal lato che lo ferma (sui
dell' orto con valvola cilindrica) oppure potete scegliere un carburatore a valvola piatta che
ovviamente sarà più corto: minore sarà la lunghezza del venturi e quella del collettore
d' aspirazione maggiori saranno le prestazioni,non a caso carburatori
i a valvola piatta
(come il Mikuni 24 utilizzato,tra l' altro per record della top performances) sono considerati i
migliori perche avendo valvola piatta e non cilindrica rubano meno spazio al venturi
Come funziona
Il carburatore ha tre circuiti principali: circuito del minimo, di progressione e del massimo.
Circuito del minimo:
Funziona fino a 1/8 dell' apertura della valvola a saracinesca edè importantissimo nella fase
di rilascio.
Il getto del minimo deve essere tale da avere una miscelazione un po' pi ù ricca del normale
per sopperire alla presenza di miscela combusta residua alla fine della fase di lavaggio che
non permette una buona propagazione del fronte di fiamma.
Possibili problemi:
Getto del minimo troppo grande:
-Motore fatica a rimanere acceso.
-Risponde all' acceleratore in maniera pigra con rumorosit à sorda e soffocata.
-Getto del minimo troppo piccolo:
-Motore risponde meglio all' acceleratore.
-Alla chiusura gas il regime non diminuisce immediatamente.
-Rischio di grippaggio in staccata, specie se si è percorso un lungo tratto a pieno gas.
Circuito di progressione:
Il circuito di progressione utilizza un secondo foro di efflusso nel circuito del minimo (foro di
progressione) per evitare eccessivi smagrimenti quando la valvola a saracinesca è aperta
tra 1/8 e 1/4 della corsa. In pratica, in pista, serve ad ottimizzare la carburazione durante la
percorrenza delle curve medio lente con acceleratore parzializzato.
Anche tale circuito è governato dal getto del minimo.
Per la scelta del getto max si procede per tentativi, effettuando una serie di prove, dopo un
tratto percorso a pieno gas al massimo regime (in pista si utilizza il rettilineo più lungo) ed
esaminando innanzitutto l' aspetto della candela.
L' isolante dell' elettrodo centrale dev' essere colore
nocciola: se è più scuro, il getto è troppo
grande, se è chiaro tendente al bianco, il getto è troppo piccolo. Per "leggere" l' isolante
centrale la candela deve aver percorso molti chilometri, mentre esaminando l' elettrodo di
massa si può lavorare anche con una candela nuova: la radice dell' elettrodo, verso il corpo
della candela, deve essere nera almeno fino alla metà, circa in corrispondenza della
piegatura dell' elettrodo stesso; il resto deve rimanere del colore naturale del metallo. Se
l' elettrodo di massaè tutto nero e fuligginoso, la carburazione è grassa, mentre se al
contrario lo troviamo perfettamente pulito il getto del massimo è troppo piccolo e si
rischiano gravi danni al motore.
In ultima analisi non bisogna dimenticare che il getto del max riveste un ruolo importante
anche nella fase di accelerazione, quando si apre repentinamente il gas ed il circuito del
massimo deve entrare rapidamente in funzione.
In questo transitorio si verifica quello che viene definito "lean spike" (picco di magro), ossia
nel primo istante dopo l' apertura del gas la carburazione si smagrisce, per poi ritornare al
valore ottimale.
Leggendo il precedente capitolo avrete capito che i carter ad ammissione lamellare ha degli
importanti vantaggi che per essere sfruttati hanno bisogno di alcune modifiche
Il pacco lamellare deve adottare delle lamelle in fibra di vetro, carbonio o simili e devono
avere lo spessore che vi indico nella tabella
Il filtro
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Uno degli elementi forse più sottovalutati è il filtro dell’aria: è l' importantissimo pezzo che
da l’inizio del percorso che l’aria fa in tutto il motore, quindi se questo pezzo non è ottimale
non otterrete mai prestazioni di rilievo. Questo infatti deve garantire una respirazione
adeguata del motore, senza impedire all’aria di passare e trattenendo invece tutte le
sporcizie presenti nell’aria. Per questo il filtro è un elemento che nella sua semplicità ha una
tecnologia molto avanzata.
Di filtri dell’aria ce ne sono di molti tipi: a cassoncino, a cono, cilindrici, ecc…ma qual è il
migliore?
Dall’esperienza motociclistica impariamo che quando si va a progettare un filtro dell’aria, si
cerca di crearlo con la maggior “capienza” di aria: infatti per avere una carburazione stabile
e una “buona” qualità di aria è importante che il carburatore disponga sempre di aria ferma,
fresca e soprattutto pulita; se quindi abbiamo un filtro, o meglio, un AIR-BOX
( letteralmente “scatola d’aria” ) di grosso volume avremo un grosso volume di aria a
disposizione per alimentare il carburatore. Per fare un esempio, nella famosa Yamaha R6
l’air-box ha un volume di ben 7,6 litri!
Molte volte nelle elaborazioni fatte a caso, cioè quando si montano tutti i pezzi senza avere
prima un’idea di cosa si vuol raggiungere, si monta un filtro a cono: questa scelta non è del
tutto sbagliata, ma esistono alternative più redditizie e a volte più economiche.
Se invece di montare un filtro lavorassimo sull air-box originale (tutti i motocicli moderni ne
hanno uno) potremmo avere un “cuscino” d’aria di maggior volume rispetto a quello offerto
da un comune filtro a cono.
Non dovrete fare assolutamente alcun buco nel box, o avrete una caduta di pressione che
vi darà vuoti e difficolta a trovare la giusta carburazione, dovete seguire la istruzioni sulla
modifica dell' airbox che troverete assieme alla spugna, e se non ci sono ecco qualche
dritta:
fate due buchi di circa 1 cm a monte della spugna (o l' aria aggiuntiva non sar à filtrata) e in
quei buchi metteteci due tubetti larghi quanto i buchi e lunghi 3-4cm in modo che nell' airbox
non vi siano violenti cali di pressione ma entri aria a sufficienza
Dovremmo quindi liberare l’interno del filtro da pareti e divisori atti a restringere il flusso
dell’aria, in modo da ottenere molto spazio, cambiare l’elemento filtrante (ma di questo ne
parliamo dopo) e modificare di conseguenza il bocchettone di entrata dell’aria
aumentandone le dimensioni e magari posizionandolo controvento in modo da sfruttare
l’effetto RAM-AIR che è quello utilizzato su tutte le moto sportive a 2 e 4 tempi. Con questo
sistema si ottiene che l’aria all’interno dell air-box ha una pressione maggiore rispetto a
quella atmosferica e quindi, durante la fase di aspirazione ( ricordo che l’aspirazione di aria
avviene per una differenza di pressione tra la camera di manovella e l’esterno ), l ‘aria
entrerà con maggiore velocità e quindi in quantità maggiore con un effetto turbo. Bisogna
considerare però che l’aria deve entrare in pressione nell air-box nella prima parte, quella
dove è presente l’elemento filtrante, e non a ridosso del carburatore, altrimenti si avranno
dei scompensi di carburazione. Nel caso comunque, si voglia creare questo tipo di air-box è
meglio costruirlo da zero, per esempio in vetroresina, creandolo sfruttando tutti gli spazi
liberi disponibili.
Un altro punto importante è la collocazione del bocchettone di entrata: questo deve essere
posto in una zona dove l’aria sia fresca, a temperatura ambiente, o più fresca se possibile,
che non si a in prossimità di ruote o altre parti dove potrebbe ricevere sporcizia, e
soprattutto cercate di non metterla dietro al radiatore o alle alette di raffreddamento perché
li l’aria è molto calda. Nell’immagine sotto un tipico air-box con prese d’aria dinamiche:
Le frecce indicano il percorso che l’aria fa dalle prese d’aria(1) passano nell’anticamera (2) attraverso il filtro
(3) per poi passare ai carburatori(4).
E' comunque fondamentale che ci sia un elemento filtrante; rischiate che sporcizia vada
dentro al carburatore e rovini tutte le parti come cuscinetti, cilindro, ecc.
Tra l altro questo è un vero e proprio ostacolo al libero fluire dell’aria, e quindi è di vitale
importanza che sia di dimensioni più estese possibili e di qualità per ovviare a questo
inconveniente.
L’eliminazione del filtro dell’aria si usa proprio per questo motivo, ma nelle gare si fa solo
dove il filtro dell’aria dev’essere quello di serie e non può essere uno da gara e quindi l’air-
box viene eliminato. Se potete però mettetelo sempre. Le aziende di pezzi speciali hanno
sempre in listino elementi filtranti “universali”.
L’elemento filtrante può essere in spugna, cotone, o in rete metallica; quest’ultimo tipo era
usato un tempo, adesso non più.
La spugna e sempre la migliore, in quanto il potere filtrante è maggiore ed è più facile da
adattare a posizioni strane dell’air-box.
Non sognatevi di mettere direttamente l’elemento filtrante sul carburatore senza un air-box
di sostegno: fidatevi, magari agli alti va anche bene, ma da 0 a 9.000 giri il motore è
inutilizzabile e irregolare al massimo: provare per credere.
Infine parliamo un attimo dei filtri a cono o cilindrici: questi di solito sono in spugna o in
cotone e rete metallica(come sostegno); è opinione di alcuni che questi filtri diano vantaggi
sensibili agli alti regimi rispetto a un air-box tradizionale, ma il solo fatto che nella vecchia
GP500 tutte le moto (nota: moto che costavano da miliardo di lire in su e con qualcosa
come 210 cv) erano dotate di air-box con prese d’aria dinamiche, qualcosa vorrà pur dire!
Certo, la costruzione di un air-box con prese d’aria dinamiche veramente efficiente è
abbastanza complicato, e quindi possiamo valutare come positivi i filtri dell’aria conici o
cilindrici (se non avete voglia di costruirvi l’air-box). Anche qui scegliete quelli con la
maggior superficie filtrante
Un’ultima cosa: alcuni filtri prevedono che l’elemento filtrante sia imbevuto di olio; non è
un olio normale, ma è un tipo appositamente studiato, quindi se il costruttore del filtro dice
che l’olio ci va voi mettetelo perché il potere filtrante non diminuisce ma aumenta il potere di
fermare lo sporco. Per mettere l’olio, basta impregnare il filtro e lasciarlo gocciolare per
eliminare l’eccesso.
Il carter
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I carter motore sono la struttura portante di praticamente tutto il motore (albero motore,
cilindro, trasmissione,ecc) ma non solo: sono anche un punto fondamentale di circolo dei
gas freschi
Quindi devono essere in grado di far passare tutti i gas derivanti dal carburatore con la
maggior velocità possibile e col minor numero possibile di turbolenze indesiderate che
rallenterebbero i cambi di direzione dei gas.
Le opinioni a proposito sono diverse: alcuni sostengono che il modo migliore per far
scorrere i gas più velocemente sia quello di lucidare i carter ,mentre altri preferiscono
sabbiare tutti i punti in cui passano i gas in modo da far aderire una piccola quantità di
miscela alle pareti che funge da lubrificante.
il metodo migliore per la sabbiatura è l' utilizzo di un compressore con cui trattare tutti i punti
in cui passano i gas, ma potete anche usare carta vetrata ad acqua grana 400
Mentre per la lucidatura, e consigliabile l' utilizzo di carta abrasiva finissima( >600) e
lucidando il tutto con la pasta abrasiva da carrozziere.
Cambiando gruppo termico solitamente i travasi vanno raccordati: Per farlo dovrete
prendere la guarnizione del cilindro, infilarla nei prigionieri e con un pennarello segnare le
parti interne alla guarnizione che adranno eliminate con una lima (e TANTA pazienza) o se
siete in grado con la fresa.
Cercate di dare ai travasi una forma il più possibile rotonda (la sezione dev' essere
rotonda,non tutto il travaso). Cercate di non lasciare scalini o brusche curve per far
muovere i gas ordinatamente
OVVIAMENTE questo lavoro va effettuato con i carter aperti e senza dentro niente!
Tutte le sbavature e le imperfezioni andranno eliminate con cura. Nel caso si bucasse il
carter il metodo migliore per riparare è quello dell' alluminio bicomponente
L' entrata dei gas nel cilindro (collettore d' aspirazione)deve essere adeguata alle
dimensione delle luci e viceversa in modo da sfruttare ogni mm^3 di miscela immessa dal
carburatore
Inoltre COSA IMPORTANTISSIMA, nei carter non deve esserci spazio inutile in modo da
aumentare la pressione di gas freschi al loro interno garantendo più potenza e una
risposta più veloce ad ogni apertura del gas, non a caso gli alberi più utilizzati per delle
elaborazioni ottime sono quelli a spalle piene che riempiono meglio i carter (e sono più
robusti)
L' albero motore potr à inoltre migliorare l' allungo se avrà la tendenza a cadere in aventi,
ovvero se è bilanciato in modo da facilitare la caduta della biella verso il PMS, inoltre un
buon albero ha una gabbia a rulli che sopporta alti regimi di rotazione, una biella
resistentissima ma leggera (gli ultimi malossi team ce l' hanno in titanio) e possibilmente
lucida, lo spinotto del pistone deve essere di adeguate dimensioni: i minarelli elaborati
montano 12mm anzichè l originale da 10mm
Nel caso di aspirazioni a disco rotante,si può lavorare il disco o il foro modificando così la
fasatura dell’aspirazione, inoltre in questo tipo di aspirazioni i travasi dal lato
dell’aspirazione sono leggermente più piccoli rispetto ai loro opposti.
E’ cosa utile anche controllare albero, biella, cuscinetti e paraoli, frizione e dischi. (nel caso
di cambio a marce)
I primi due pezzi sono reperibili già rinforzati. E’ possibile però aumentare la resistenza
della biella lucidandola: bisogna fare in modo che la biella non sia più ruvida ma lucida a
specchio. Attenzione a togliere solo il materiale necessario all’eliminazione della rugosità
della biella. Vi consigliamo comunque di rivolgervi ad un meccanico esperto per questa
operazione, perché per quanta pratica si abbia, la biella è il pezzo più delicato di tutto il
motore (assieme ai cuscinetti di banco). Sarebbe bene anche cambiare i cuscinetti di biella
con altri rinforzati.Anche la gabbia a rulli è opportuno sostituirla con una rinforzata.
I cuscinetti di banco e i relativi paraoli è bene sostituirli con altri ad alta scorrevolezza: non è
necessario spendere 20 e più euro per cuscinetti di marca, tuttavia è consigliabile l utilizzo
di cuscinetti in selezione C3 o al massimo C4 con gabbia in teflon
La gabbia è la parte che trattiene le sferette, e se in teflon nel caso di rottura non rovina il
motore come succede invece con le gabbie in ferro
La selezione è invece la tolleranza tra le sfere e gli anelli (interno ed esterno di cui è
composto ogni cuscinetto)
I C4 hanno più tolleranza ed anche per questo hanno più spazio per dilatarsi per via del
calore, sono quindi consigliati per I motori molto spinti,
per motori stradali sportivi sono preferibili i C3 con gabbia di ferro, molto più economici e
secondo molti anche più affidabili
LA TRASMISSIONE
La frizione
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LA FRIZIONE di un motore a marce dal canto suo non ha bisogno di lavorazioni.
Assicuratevi lo stato dei dischi ed eventualmente sostituiteli. Le molle possono essere
sostituite con altre più rigide oppure è possibile applicare uno spessore da 1mm tra molla e
vite di tenuta: in ogni caso questa operazione serve per esercitare maggiore forza per
tenere a contatto i dischi che con potenze elevate potrebbero slittare tra loro.
Sulle frizioni di tipo centrifugo (usate su monomarcia e variatori, ne parleremo nel capitolo
dedicato lla trasmissione automatica) è utile cambiare le mollette di ritenuta con altre più
rigide qualora la frizione stessa tendesse ad attaccare col motore ancora fiacco, dando vita
così a penose partenze con cadute di giri (accade spesso montando rapporti troppo lunghi
o con un motore che gira molto alto, con pochi bassi, complice magari un espansione
studiata per motori più spinti
Probabilmente avrete sentito parlare delle frizioni a secco(un esempio sono quelle della
Ducati, famosa per il suo “scampanellio” quando la moto e al minimo): queste frizioni hanno
dei vantaggi ma anche degli svantaggi.
Iniziamo dai vantaggi: le frizioni in bagno d’olio, essendo immersa nell’olio, crea un attrito
idrodinamico. Maggior attrito vuol dire maggior perdita di potenza.
Nelle frizioni a secco questo non avviene in quanto non sono immerse nell’olio.Tutto
porterebbe a dire che una frizione a secco sarebbe migliore di una in bagno d’olio, ma la
realtà è un’altra. Se è vero che la frizione a secco non è immersa nell’olio,è anche vero che
a raffreddarla non c’è l’olio(che raffredda parecchio) e ci pensa solo l’aria;questa non è
sufficiente a raffreddare una frizione(a meno che non andiate a 200 all’ora di media...)
perciò questa soluzione viene utilizzata solo nelle competizioni da velocità in cui la frizione
si usa solo per partire e perciò non si scalda (lo “scaldamento” e dovuto al contatto dei
dischi al momento in cui la frizione viene lasciata,perciò se non tirate la frizione non ci sono
attriti).
Perciò la frizione a secco vedetela come una bella cosa, e magari ammiratene una girare
da sotto le carene di qualche motoGP vista in TV
Un punto che riguarda indirettamente il carter è la trasmissione secondaria (pignone-
catena):se potenziate il motore montate una corona (questa è quella montata sulla ruota)
una con alcuni denti in meno: meno denti sulla corona più velocità e meno ripresa. Il
contrario invece perlando del pignone (ingranaggio sul motore)
Ovviamente dopo questa modifica dovrete rivedere la lunghezza della catena
Se avete un motore con poche marce, e non volete cambiarlo cercate di ottenere un motore
che abbia il maggior numero di giri possibile,e montate di conseguenza una corona anche
più grande dell’originale,così da ottenere la velocità massima sfruttando più il numero
massimo di giri che non la potenza massima, l importante e non andare in giro sempre in
fuorigiri; l affidabilità ne risente parecchio.
2 CORRETTORE DI COPPIA
Dall' altra parte, visto che sul variatore la cinghia passa alla parte esterna più larga avremo
altre due semipulegge che si allargano per lasciare la cinghia al variatore (più che ovvio che
se il vario si tira la cinghia, ci deve essere qualcuno che gliela lascia o avremmo un
tiramento della cinghia, impossibile visto che è bella dura) e avremo quindi il correttore di
coppia, vincolato a una molla (detta di contrasto) che si opporrà alla forza con cui il vario si
tirerà la cinghia e quindi alla forza con cui il correttore si apre, facendo così in modo che ci
voglia una determinata forza centrifuga dell' albero per tirare la rapportatura,ovvero
l' apertura del correttore, inoltre la molla di contrasto fa in modo che la cinghia sia sempre
tirata e ben attaccata alle semipuleggie
Avremo così un cambiamento di marcia, come se passassimo dalla marcia più bassa di
una bici con la corona più piccola (il variatore aperto) e il pignone piu grande (correttore di
coppia chiuso) al rapporto più lungo con la corona più grande (variatore chiuso) e il pignone
più piccolo (corr. aperto con molla totalmente schiacciata)
FRIZIONE centrifuga
Adesso dobbiamo sapere che al correttore di coppia è attaccata la frizione, composta da
due (anche 3) ceppi con del materiale studiato per garantire un buon attrito (ganascie)
tenute strette da apposite mollette
Quando il correttore di coppia, e quindi l' intero motore arriver
à a una deteminata velocità i
ceppi vinceranno la forza con cui sono trattenuti dalle mollette e si allargheranno per via
dell' elevata forza centrifuga: questoè il momento in cui il nostro mezzo comincia a
muoversi, in questo momento infatti il motore trasmette la sua forza alla frizione che si
attacca per via delle ganasce alla campana dalla frizione che si collega a sua colte alla
ruota (tramite i rapporti)
Ci vorranno comunque alcuni giri di motore in più per garantire l' attaccamento totale della
frizione alla campana, prima slitta un po perche la forza centrifuga alle ganascie è ancora
poca
MOZZO: ovvero la boccola su cui scorre il vario, la sua lunghezza influenza la rapportatura
del vario.
Più è corta più le due semipulegge saranno vicine, quindi la cinghia sarà più esterna e il
rapporto più lungo dall' inizio alla fine, mentrepiù lunga sarà più il rapporto sarà corto
sia all' inizio sia alla fine. Infatti i variatori seri (vedi TOP) hanno oltre al mozzo dei rasamenti
ovvero delle specie di rondelle che si mettono di fila al mozzo per cambiarne la lunghezza
di alcuni decimi di mm
C'è una soluzione alla cinghia consumata: Se avete il mozzo con i rasamenti vi basta
togliere i rasamenti per recuperare lo spazio perso dal consumo della cinghia, se invece
avete mozzo e basta, tornite (un tornitore ve lo fa quasi gratis) 1mm (non esagerate) e
recuperate il mm con dei rasamenti che vi andate a comprare in modo da avere varie
possibilità di messa a punto del vario, e quando la cinghia si consuma, si toglie un
rasamento
LA MOLLA DI CONTRASTO:
da dire a proposito di questa non c'è molto da dire
La nozione fondamentale da conoscere è che seve a tenere in tensione la cinghia e evitare
che ad ogni chiusura del variatore corrisponda un immediata apertura di quest' altro pezzo.
E' buona norma utilizzare molle di contrasto più morbide possibile perchè il difetto delle
molle di contrasto è quello di creare attrito sulla cinghia e quindi disperdere una quantità di
energia direttamente proporzionale alla durezza della molla stessa
Non a caso nei trofei scootermatic, e su tutti gli scooter ufficiali o preparati da personale
competente la molla di contrasto è poco più dura di quella di serie, la cinghia invece è
derivata da materiali quali il kevlar; che hanno un incredibile resistenza a questo tipo di
sforzo meccanico
Inoltre, dato che all apertura del correttore corrisponde una torsione della molla che ne
riduce la durata sono stati introdotti dei cuscinetti di tipo assiale che vanno montati sotto la
molla (inventati dalla Bettella)
LO SCARICO
L' espansione
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Negli anni 50 alcuni appassionati capitanati dall' ing. kaaden della fabbrica MZ dell' ex
repubblica democratica tedesca scoprirono come le onde acustiche prodotte nella marmitta
contribuiscono all' evacuazione dei gas bruciati quando nella camera di combustione
devono venire rimpiazzati dai gas freschi. Tempo dopo il pilota dell' Mz pass ò alla suzuki e i
segreti passarono quindi al giappone e poi al resto del mondo.(e anche al batta)
Lo scarico nel 2 tempi è una delle parti più importanti. Se nei motori 4 tempi c’è il turbo,nei
2 tempi c’è l’espansione.
Essa ha lo scopo di tirare fuori più velocemente possibile i gas combusti dalla
camera di combustione,in modo da creare una depressione per favorire l’entrata
della miscela “fresca”.
Però la marmitta, tirando fuori i gas combusti, tira fuori anche una parte di quelli
incombusti:ecco perché le moderne espansioni hanno il controcono. Questa parte riesce a
creare un’onda di riflessione che riporta dentro i gas freschi e fa uscire i gas
combusti, tutto questo aumentando il rendimento del motore.
perciò un’ espansione calcolata ad oc porterà notevoli aumenti di potenza.
L’espansione ha un piccolo “svantaggio”:se è studiata per aumentare la potenza
massima,si perderà in coppia, al contrario se è studiata per distribuire la potenza ai regimi
medio bassi,la potenza calerà.
Scegliere una marmitta per il nostro mezzo non è poi così difficile
Non è da escludere poi la costruzione artigianale da parte di un preparatore:
il costo sarà abbastanza elevato,ma ne varrà la pena. Provare a costruire una marmitta da
se comunque non è impossibile, ma parecchio difficile in termini di costruzione e di
progettazione. Affidatevi quindi ad una delle soluzioni sopra citate: sarete sicuri di ottenere
prestazioni elevate contenendo i prezzi.Quando dovremmo andare ad acquistare lo scarico
è meglio conoscere il rendimento di una marmitta,cioè se punta più ad una potenza
massima, tende a dare potenza ai medi,eccetera.
Una marmitta essenziale è costituita da 5 parti.
-Collettore: è la parte di scarico che va dal cilindro al cono;di solito la seconda parte ha una
leggera conicità, ma può anche esserne sprovvisto. Il collettore ha influenza sul tipo di
erogazione: un collettore corto privilegerà i regimi alti,un collettore lungo privilegerà invece
un più esteso arco di utilizzo(la potenza è distribuita su tutto l’arco dei giri del motore) a
favore quindi della coppia. La lunghezza di un collettore varia dalle 6-8 volte il diametro
dello stesso per un collettore corto,ad 10-12 volte il diametro del collettore per collettori
lunghi.
-un cono che allargando il condotto di scarico crea una depressione dei gas bruciati che
quindi vengono evacuati facilmente dal cilindro e rimpiazzati da gas freschi
-una sezione di diametro costante (pancia)
-Controcono: crea un' onda di pressione (il contrario del primo) cheè sfasata rispetto alla
prima. In questo modo la fase di scarico dei gas freschi è ritardata fino a quando la fase
d' iniezione nonè terminata evitando di eliminare gas ancora utilizzabili (dato che quando i
travasi riempiono il cilindro coi gas freschi, parte di questi escono dalla luce di scarico che è
ancora aperta e non vengono utilizzati)
-Spillo: e il tubetto finale posto dopo il controcono.Il silenziatore fa parte dello spillo
Le espansioni migliori sono composte da 4-5 coni di differenti angolazioni fatte tramite
l' arrotolamento di lamiera oppure fatte da due semigusci stampati, pi ù precisamente
abbiamo un collettore di scarico di sezione costante al quale vi è una flangia di fissaggio al
cilindro, due o tre coni (le marmitte più economiche hanno ancora collettore e a volte anche
il primo cono stampati)
Con questo schema forse capirete di più
Il materiale più usato per la costruzione delle espansioni è sicuramente il lamierino Fe04
con uno spessore di 0,8mm, pensate che quando ancora si facevano esperimenti sulle
espansioni decine d' anni fa c' erano moto da Gp che tornavano nei box con la marmitta
squarciata perchè troppo sottile!
Speriamo che abbiate trovato di facile comprensione queste (poche) pagine e che ora siate
più colti di prima, perchè molti sono i segreti di questo incredibile tipo di motore capace di
potenze dell ordine dei 400CV/litro contro i 270CV/litro di un 4tempi
L evoluzione di questo motore si è fermata per via dell inquinamento che è in grado di
produrre e per altri problemi dopo 50 anni di costante crescita, e tra qualche anno sarà solo
un bel ricordo
E noi ripensando ai vecchi tempi ci ricorderemo dei nostri mostri che ci portavano a spasso
a 130 all ora, o di qualche serata passata a bestemmiare con un albero motore in mano...
E sarà lì che forse con orgoglio direte
<è successo anche a me!>
C'è però da ricordare che in un motore 2 tempi carburato come si deve si può notare dal
colore degli elettrodi che è di un sano color nocciola.
Le case costruttrici hanno però fatto un pòdi confusione con i loro codici e quindi ecco le
equivalenze sulle marche e gradazioni più usate:
-La prima lettera indica le dimensioni (standardizzate della candela e del suo filetto)
-Il numero indica la scala, che per quanto riguarda la bosch e molto vasta: va dalla più
calda 13 fino a 2 poi ricomincia da 09 a 06; le superfredde da competizione ma quelle qui
sopra sono comunque le più utilizzate
-le ultime lettere specificano il tipo di elettrodo, in particolare il materiale; queste qui sopra
sono le più comuni ma basta modificare la sigla della bosch AC in AS per avere l' elettrodo
in argento e in AP per quello in platino (che è talmente fredda da rendere quasi
impossibile l' avviamento a freddo).
By senza_traccia
INDICE
IL DIFFUSORE ED IL CONTROLLO
7
DELLA PORTATA D’ARIA
31 IL CARBURATORE A DEPRESSIONE
I
motori a ciclo Otto usati per la
propulsione motociclistica, sia-
no essi a due tempi oppure a
quattro tempi, vengono alimentati
con combustibili (benzina commer-
ciale, benzine speciali per taluni usi
agonistici oppure, in alcuni rari casi,
alcol metilico e/o etilico) che pre-
sentano tutti la caratteristica di esse-
re sufficientemente volatili da poter-
si premiscelare con l’aria (combu-
rente) prima che la combustione
venga innescata dalla scintilla pro-
dotta dalla candela. Nei motori a ci-
clo Diesel , al contrario, il carburan-
te è assai meno volatile e di conse-
guenza viene miscelato con l’aria
soltanto all’interno della camera di
combustione, quando le condizioni
di pressione e temperatura sono tali
da provocarne l’accensione sponta-
nea. Per questo motivo in tali moto-
ri è possibile regolare la potenza in-
tervenendo soltanto sulla portata di
carburante, evitando di parzializzare
la portata dell’aria. Se invece il car-
burante viene miscelato con l’aria
aspirata come nei sistemi di alimen-
tazione dei motori a ciclo Otto, si
rende necessario controllare la porta-
ta dell’aria e, dunque, di riflesso
quella del carburante. Nei motori au-
tomobilistici vengono prevalente-
mente impiegati sistemi d’iniezione,
controllati da una centralina che re-
gola la durata dei periodi di tempo
durante i quali gli iniettori possono
spruzzare il carburante. Sistemi ana-
loghi vengono adottati, come noto,
anche su alcuni propulsori motoci-
clistici di alta gamma. Nella grande
maggioranza dei casi, tuttavia ven-
gono diffusamente utilizzati i carbu-
ratori, nei quali il combustibile vie-
ne aspirato in virtù della depressio-
ne che si riesce a generare sui vari si-
stemi di ugelli erogatori. Il carbura-
1
Qui a destra, le principali componenti di un
carburatore motociclistico Dell’Orto: 1- disposi-
tivo di avviamento; 2- presa d’aria; 3- diffusore;
4- getto avviamento; 5- vaschetta; 6- polveriz-
zatore; 7- valvola benzina; 8- spillo conico; 9-
valvola gas; 10- presa d’aria vaschetta; 11- rac-
cordo carburante; 12- vite regolazione miscela
minimo; 13- vite regolazione valvola gas; 14-
galleggiante; 15- emulsionatore minimo; 16-
getto minimo; 17- getto massimo.
Sotto, lo schema dell’erogazione del carburante
in seno all’aria aspirata: il combustibile conte-
nuto nella vaschetta sale nel polverizzatore (31)
passando dal getto (32) che ne regola l’afflusso
insieme allo spillo conico (28); il liquido si
emulsiona dapprima con l’aria che arriva dal
canale (13) all’interno dell’ugello (30) poi sfo- tore, dunque, è progettato per assol-
vere tre funzioni fondamentali:
ciando nel diffusore (29) si miscela con l’aria in
1. controllare la potenza erogata dal
arrivo dalla presa (1). motore regolando la portata d’aria
aspirata secondo il comando del pi-
lota;
2. dosare la portata di combustibile
nel flusso d’aria aspirato mantenen-
do il rapporto aria/combustibile en-
tro valori ottimali in tutto il campo
di funzionamento del motore;
3. omogeneizzare la miscela di aria e
combustibile in maniera da agevola-
re la successiva combustione.
IL RAPPORTO DI MISCELA
Si definisce con questo termine, in-
dicato con A/F, il rapporto tra la
massa di aria e quella di combustibi-
le aspirato dal motore:
A/F= Maria/Mcomb
A/F stechiometrico
Il rapporto stechiometrico dipende
dal tipo di combustibile: per le ben-
zine commerciali esso varia all’incir-
ca da 14,5 a 14,8, ossia occorrono
14,5-14,8 kg di aria per la combu-
stione di 1 kg di benzina. Per i mo-
2
Il combustibile si miscela con l’aria aspirata dal motore per mezzo di circuiti differenti secondo l’apertura dell’acceleratore. Qui so-
pra a sinistra, vediamo il funzionamento al minimo, con il liquido che passa nel getto (18) ed arriva nel pozzetto (22) prima di
emulsionarsi con l’aria in arrivo dal canale (16) e tarata dalla vite (17). Tale emulsione passa sotto la valvola gas (12) e sfocia nel
condotto di aspirazione (13) dai fori (19 e 20).
A destra, lo stesso carburatore a piena apertura, con il combustibile tarato dal getto massimo (28) che si emulsiona con l’aria (24)
nel polverizzatore (27) prima di uscire dall’ugello (26).
Un moderno carburatore del tipo a spillo (Dell’Orto VHSB) è do- Sezione del circuito di alimentazione carburante di un Dell’Orto
tato di numerosi circuiti con relativi getti di taratura per assicura- VHSB: 1- raccordo dal serbatoio; 2- filtro a rete; 3- sede valvola
re una corretta alimentazione del motore in tutte le condizioni. benzina; 4- spillo valvola; 5- perno braccio del galleggiante; 6- ap-
Come possiamo vedere dalla sezione, ciascun circuito del combu- poggio del galleggiante sul braccio; 7- galleggiante; 8- guida di
stibile fa capo alla vaschetta a livello costante. scorrimento del galleggiante; 9- presa d’aria vaschetta.
3
In alto a sinistra, dettaglio di una valvola benzina ricavata diretta-
mente nel corpo del carburatore: anche in questo caso lo spillo è
molleggiato.
Al centro, un tipo di galleggiante anulare, la cui sezione è visibile
qui sopra, che equipaggia taluni modelli di carburatori: 1- presa
aria vaschetta; 2- galleggiante; 3- raccordo; 4- condotto arrivo com-
bustibile; 5- spillo valvola.
Sotto, un dettaglio di una valvola Dell’Orto del tipo smontabile:
notiamo il puntale di gomma sintetica dello spillo, che è del genere
molleggiato.
4
Per assicurare la funzionalità del meccanismo
ne della vaschetta.
5
un livello del liquido più basso per frenate) se il livello è troppo basso si I carburatori possono presentarsi con dif-
azionare la valvola e, quindi, si sma- rischia di far rimanere momenta- ferenti tipi di flangia d’unione al motore,
grirà la carburazione. neamente emerso dal liquido uno secondo il genere d’impiego cui sono de-
Per questo motivo i galleggianti sono dei getti cui fanno capo i circuiti di stinati: qui a sinistra, vediamo una flan-
classificati in base al peso (stampiglia- erogazione del carburatore. In alcu-
gia piana, con tanto di O-ring di tenuta;
to su di essi) e sono prescritte norme ne versioni vengono allora applicati
di controllo della loro posizione immediatamente sopra ai getti par- a destra, invece, è visibile un manicotto
all’interno della vaschetta per assicu- ticolari schermi, detti fondelli, che maschio destinato al montaggio entro un
rare il funzionamento regolare. servono appunto a trattenere intor- raccordo elastico.
Per modificare il livello vaschetta, se no al getto la massima quantità di
necessario e quando non si può in- liquido possibile in tutte le condi- dotti dallo sciacquio del liquido nel-
tervenire sul peso galleggiante, in zioni. la vaschetta e dai movimenti della
talune occasioni è anche possibile La valvola del carburante è costitui- motocicletta.
cambiare l’inclinazione della leva ta da uno spillo che va in battuta su Il diametro della valvola a spillo è
che aziona la valvola, in maniera il una sede riportata od avvitata nel un elemento di taratura, in quanto
galleggiante mandi quest’ultima in corpo del carburatore. Lo spillo è determina la portata di combustibi-
chiusura in anticipo (per un livello spesso dotato di un elemento di le che può passare, a parità di altre
più basso) o in ritardo (per un livel- gomma sintetica sull’estremità che condizioni.
lo più alto) a parità di peso. va in battuta: questo materiale è Se il diametro è troppo ridotto ri-
Si deve però notare che un livello perfettamente compatibile con le spetto alla quantità di carburante
troppo basso nella vaschetta può normali benzine commerciali ma che il motore richiede in certe con-
tradursi in un battente liquido trop- nel caso si impieghino carburanti dizioni (generalmente a pieno cari-
po ridotto sui getti e quindi nel ri- particolari, come per esempio l’al- co) la vaschetta si vuota più veloce-
schio di pericolosi smagrimenti del- cool, è necessario verificare la resi- mente di quanto dalla valvola riesca
la miscela erogata, quando il carbu- stenza delle tenute per non compro- a passare benzina, per cui dopo un
rante si sposta all’interno della stes- mettere la funzionalità del carbura- periodo più o meno lungo il motore
sa per effetto delle accelerazioni cui tore. Numerose versioni degli spilli dà evidenti sintomi di cattiva ali-
è sottoposto il veicolo. In queste sono anche dotate di un puntale mentazione, dovuti al fatto che il li-
evenienze (che si verificano per lo molleggiato nel collegamento con il vello nella vaschetta è sceso e quin-
più su moto da fuoristrada oppure galleggiante, in maniera tale da ri- di la carburazione è divenuta trop-
in pista, nelle curve e nelle violente durre le vibrazioni dello spillo in- po povera.
6
IL DIFFUSORE
ED IL CONTROLLO
DELLA PORTATA D’ARIA
Entriamo nel dettaglio del funzionamento del carburatore motociclistico ed esaminiamo i
legami tra le grandezze che regolano l’erogazione del combustibile.
I
carburatori motociclistici sono dal pilota. Tratteremo comunque espresso in millimetri. La scelta del
nella grandissima maggioranza questi particolari carburatori più diametro di questo elemento è stret-
del tipo a spillo con portata avanti, viste le loro peculiari caratte- tamente legata alle caratteristiche
dell’aria regolata per mezzo di una val- ristiche di funzionamento. del motore che deve alimentare. Nel
vola scorrevole che, secondo le versio- caso dei propulsori motociclistici
ni, può essere cilindrica oppure con IL DIFFUSORE ciascun cilindro viene alimentato
profilo piano di vario disegno. È uno degli elementi che contraddi- da un proprio carburatore, per cui
Pure nei carburatori a depressione, stinguono il carburatore, in quanto non si deve affrontare il problema
anche detti a velocità costante, tro- un dato fondamentale ad esso rela- della ripartizione del flusso da un
viamo questa valvola che lavora in- tivo è proprio il diametro del diffu- carburatore singolo verso numerosi
sieme a quella a farfalla comandata sore stesso che, generalmente, viene cilindri. Dal punto di vista numeri-
7
Il diffusore dei moderni carburatori motociclistici viene accuratamente studiato
per ridurre al minimo il disturbo al flusso aspirato da parte della valvola del
Dell’Orto VHSD con le due sottili feritoie entro le quali scorre la ghigliottina
vola gas piana, di ridotto spessore, che scorre in un diffusore riportato; qui a de-
stra, invece, la valvola cilindrica di un carburatore della serie PH... che mostra
una dimensione, nella direzione del flusso, ben maggiore che nel primo caso.
ai fori dei circuiti del minimo e di progressione, che illustreremo più avanti.
8
due tempi dei ciclomotori e degli
scooter sono equipaggiati con car-
buratori dal diffusore il cui diametro
va generalmente da 12 a 14 mm
mentre, sul versante opposto, cilin-
drate unitarie di 125 cm3, sempre a
due tempi, utilizzate su propulsori
da competizione vedono l’impiego
di diffusori con diametri che posso-
no andare da 36 fino a oltre 40 mm,
come avviene su alcune potenti
unità a disco rotante utilizzate nelle
corse di velocità.
Quando l’esigenza principe è quella
delle prestazioni, infatti, il diametro
del diffusore influisce sulla resisten-
za che il sistema di aspirazione (del
quale il diffusore del carburatore fa
parte) offre al flusso aspirato.
Diffusori di grande diametro intro-
ducono chiaramente una perdita di
carico minore di quella propria di
diffusori di diametro inferiore, che
abbiano il medesimo profilo: per
migliorare l’efficienza di questo par-
ticolare, dunque, si utilizzano inser-
ti riportati all’interno del diffusore
stesso, che eliminano il più possibi-
le scalini e variazioni di forma, fer-
mo restando il valore del diametro.
È il caso dei diffusori riportati dei
carburatori Dell’Orto serie VHSB
Qui sopra e a sinistra, due differenti forme del foro del diffusore: a sini-
In alto, confronto tra una valvola del gas a pistone tonda, ed una val-
9
Qui a destra: le valvole gas hanno spesso la superficie
10
Le valvole gas dei carburatori a spillo sono caratterizzate dal-
troppo ricca si può montare una valvola con smusso più alto
(foto sotto).
11
con procedure particolari. ne con le valvole in ottone croma- Alcuni dei carburatori che la Dell’Orto
In altre versioni (Dell’Orto serie to.
ha messo a punto per i moderni motori
VH..., ove V sta per “Valve”) l’ele- Spesso, in unione a questi accorgi-
mento è piano, con alette di guida o menti costruttivi, si utilizzano an- motociclistici di piccola cilindrata: sono
estremità arrotondate studiate per che molle di richiamo leggermente
più rigide (ne esistono diverse a ri- stati in questa occasione adottati tutti gli
ridurre al minimo i trafilamenti, co-
me per esempio nei Dell’Orto VH- cambio), proprio per favorire il ri- accorgimenti (diffusori di forma elabora-
SD, nel quale, tuttavia, il diffusore torno in chiusura della valvola stes-
riportato ha soltanto funzioni aero- sa. Dal momento però che la rigi- ta, starter automatici, etc.) che permetto-
dinamiche (perché la valvola è gui- dezza della molla determina lo sfor- no di ottenere la migliore fruibilità del
data nel corpo). Per carburatori di zo di apertura da parte del pilota, è
motori a quattro tempi la depressio- buona norma scegliere valvole più propulsore stesso in tutte le condizioni
ne in aspirazione, a gas chiuso, può scorrevoli prima di intervenire sulle d’uso.
raggiungere valori relativamente molle di contrasto.
elevati e tenere premuta la valvola Le valvole definite “piatte” consen- gressione” che servono ad erogare il
contro la sua sede. tono di ridurre, in una certa misura, combustibile quando, al variare
Il fenomeno è sensibile per carbura- le turbolenze che interessano il flus- dell’apertura del gas, si verifica la
tori di grande diametro, nei quali la so d’aria che passa sotto la valvola progressiva transizione dal funzio-
forza che “incolla” la valvola può stessa proprio perché quest’ultima namento del circuito del minimo a
diventare tanto elevata (se in sede di si configura come un ostacolo più quello del massimo e viceversa.
progettazione non vengono studiati breve nella direzione di movimento Questi fori sono ricavati a valle del-
gli accorgimenti per ridurre l’attrito) del flusso medesimo. lo spruzzatore principale (massimo)
da bloccare la stessa, in fase di chiu- Anche per questo genere di valvole ma per funzionare, vedremo in se-
sura del gas, tenendo quindi il mo- vengono attentamente valutati i guito, devono trovarsi comunque al
tore accelerato anche se il pilota ha problemi connessi alla tenuta in fa- di sotto del margine della valvola
rilasciato il comando. se di chiusura con superfici dotate gas. Se questa è molto stretta, è
Per eliminare sia i fenomeni d’usura di riporti di cromo per ridurre l’usu- chiaro che tali fori verranno a tro-
(e quindi di trafilamento) sia quelli ra. varsi a ridosso dello spruzzatore
di “incollaggio” della valvola gas, I vantaggi ottenibili in termini di principale (che pure è sotto la val-
questi elementi vengono dunque deflessione della vena fluida, con vola) rendendo più complesso l’ap-
sottoposti a trattamenti superficiali una valvola di larghezza ridotta, so- proccio progettuale che comunque,
che migliorano la durezza del mate- no tuttavia controbilanciati dalla una volta risolto, assicura la funzio-
riale e la scorrevolezza dell’accop- necessità di risolvere il problema nalità ottimale.
piamento, come per esempio avvie- del posizionamento dei fori di “pro-
12
IL CIRCUITO
DEL MINIMO
E LA PROGRESSIONE
Costruzione e funzionamento di due importantissimi sistemi che consentono l’utilizzo
pratico di un carburatore per motociclo.
A
bbiamo visto come in un car-
buratore “elementare” (ossia
semplificato) il carburante
sia risucchiato dalla vaschetta nel
diffusore grazie alla depressione
creata dal flusso d’aria che transita
nel diffusore stesso, per effetto
dell’azione aspirante del motore.
In realtà un moderno carburatore è
costituito da più di un sistema di
erogazione, in quanto con un solo
circuito non si riuscirebbe a garanti-
re la corretta erogazione del carbu-
rante (e dunque un corretto rappor-
to di miscela) per tutte le possibili
condizioni di funzionamento che si
incontrano durante l’utilizzo prati-
co di un motore.
In pratica, il principio di funziona-
mento di ciascuno di questi sistemi
fa capo allo stesso principio fisico,
cioè alla risposta del sistema ad un
segnale di depressione generato
dall’azione aspirante dal motore e gli
stessi sistemi sono tuttavia separati,
gli ugelli erogatori sono posizionati
in punti opportunamente studiati
nel diffusore del carburatore.
13
A sinistra e qui sotto, due dettagli dei fori di erogazione del
14
Qui a sinistra, una valvola gas con la tacca sul bordo posteriore, che ser-
ve a indirizzare il flusso d’aria sul foro minimo con comando gas chiuso.
Al centro, invece, due valvole con il “piolo” che serve a mantenere attivo
tura può essere singolo e ricavato di pezzo con il tubo emulsionatore, op-
col primo per mantenere una maggiore quantità di liquido sul passaggio
calibrato.
15
In alto, il getto minimo, che sia o meno unito all’emusionatore, è spesso av-
vitato all’interno del pozzetto e non già all’esterno come su molte altre ver-
che è dotato della regolazione dell’aria a mezzo vite. Nella sezione si nota
16
Qui sotto vediamo due carburatori dello stesso modello, ma con
17
Sotto vediamo un VHSB con vite regolazione aria nei pressi della bocca di
IL CIRCUITO
DI PROGRESSIONE
Quando il pilota inizia ad aprire
l’acceleratore, la valvola del gas si
solleva e, dunque, diminuisce la de-
pressione che, a gas chiuso, attivava
il circuito del minimo. L’erogazione
di carburante da quest’ultimo si ri-
duce e quindi è necessario introdur-
re un nuovo sistema che sia in gra-
do di gestire il passaggio di funzioni
dal circuito del minimo a quello del
massimo. Il sistema di progressione
è stato descritto poco sopra per
quanto riguarda il suo contributo
d’aria al minimo, quando la valvola
gas è leggermente sollevata (fino a
circa 1/4 di acceleratore) la depres-
sione generata dal flusso d’aria aspi-
rato, che inizia ad essere consisten-
te, se non riesce più a richiamare
carburante dall’ugello del minimo è
comunque sufficiente a richiamarne
dal foro di progressione, che viene
alimentato sempre dal getto mini-
mo situato in vaschetta. Appare
chiaro, allora, come tale foro venga
attraversato dapprima da aria che va
verso il circuito minimo mentre, in
seguito, all’aumentare dell’apertura
gas, venga attraversato in senso op-
posto da un flusso di carburante (o
meglio, di emulsione aria/benzina
proveniente dal circuito minimo).
Ecco spiegata l’importanza del getto
minimo anche nelle prime fasi
dell’apertura del gas.
La posizione del foro di progressio-
ne, a metà strada tra ugello del mas-
simo e del minimo, è di fondamen-
tale importanza per il corretto fun-
zionamento del carburatore e viene
studiata con molta attenzione.
18
IL CIRCUITO
DEL MASSIMO
Schema di funzionamento e linee guida per la messa a punto del principale sistema di
erogazione del carburatore.
I
moderni carburatori utilizzati IL SISTEMA DELLO verifica quando la valvola è quasi o
sui propulsori motociclistici so- SPILLO CONICO del tutto sollevata e, di conseguen-
no definiti “del tipo a spillo” in Come al solito, il combustibile vie- za, l’erogazione del combustibile da
virtù della configurazione meccani- ne risucchiato nel diffusore dalla de- parte dell’ugello del circuito del
ca del sistema di erogazione princi- pressione generata dal flusso d’aria massimo varierebbe in maniera pro-
pale, il quale assicura il corretto rap- aspirato ma, dal momento che la porzionale.
porto di miscela per buona parte valvola gas parzializza la sezione di Ciò vuol dire che rispondendo
delle condizioni di funzionamento passaggio, la stessa depressione varia esclusivamente al solo segnale di de-
del motore che, generalmente, sono entro limiti abbastanza ampi. Per le pressione, un circuito del massimo
considerate tali con aperture dell’ac- piccole aperture il valore è general- costituito dal solo spruzzatore ero-
celeratore da 1/4 fino a pieno gas. mente più elevato di quello che si gherebbe molto carburante per le
viamento.
D E
F
19
piccole e medie aperture, arricchen- chiaramente visibile nelle illustra- di, complessivamente, il rapporto di
do in maniera esagerata il titolo del- zioni. miscela resta corretto.
la miscela mentre, alle grandi aper- Lo spillo scorre all’interno della se- Alle grandi aperture del gas, nel pol-
ture, l’erogazione diminuirebbe pro- zione calibrata del polverizzatore e, verizzatore arriva la parte conica
prio nel momento meno opportuno per come è costruito, quando la val- dello spillo e, dunque, aumenta
rischiando, oltretutto, di danneggia- vola gas è poco sollevata fa sì che lo l’area di passaggio: è vero che la de-
re gravemente il motore. spazio a disposizione per il passag- pressione, entro certi limiti, è dimi-
Per questo motivo viene adottato il gio del carburante sia ridotto: come nuita ma l’aumento dell’area a di-
sistema con spillo conico, che ha la risultato, ad onta della depressione sposizione del carburante mantiene
configurazione ormai nota a tutti e elevata l’erogazione è bassa e quin- il rapporto di miscela al valore otti-
male e, dunque, il motore è in gra-
do di funzionare con tutte le apertu-
re del gas.
Chiarito il principio di funziona-
funzionamento reale.
20
Due immagini dei polverizzatori tipo quattro tempi:
21
correttamente il carburatore limi- punto si selezionano gli spilli neces- dotati di zona conica caratterizzata
tandosi a modificare la posizione sari e si procede con la sperimenta- a sua volta da conicità differenti per
dello spillo e, dunque, diventa ne- zione. Se, per esempio, non si riesce meglio accoppiarsi alle necessità di
cessario sostituirlo con un altro pez- ad arricchire a sufficienza un certo taluni propulsori.
zo dalle caratteristiche differenti. punto anche alzando al massimo lo
Per ciascuna famiglia di carburatori, spillo, è chiaro che se ne dovrà L’ACCOPPIAMENTO
la Dell’Orto dispone di una grande montare uno dalla conicità analoga SPILLO-POLVERIZZATORE
serie di spilli conici dalle dimensio- (è sempre meglio introdurre una so- Il polverizzatore è tra le altre cose
ni quanto mai variegate, come ve- la variabile per volta) ma che nel dotato dell’ultimo tratto, in prossi-
diamo nella tabella a corredo di contempo abbia il tratto conico che mità del diffusore, dal diametro ri-
queste note: in base alle necessità inizi in anticipo. gorosamente calibrato. Questo par-
che emergono durante la messa a Da notare che numerosi spilli sono ticolare, a pari caratteristiche del
22
polverizzatore, è disponibile con di- oppure essere dotato di una serie di l’erogazione sarà più pronta.
verse misure: aumentando il diame- fori disposti per tutta la sua lun- Se viceversa il polverizzatore è alto,
tro del polverizzatore si arricchisce ghezza ed in comunicazione con il la miscela sarà tendenzialmente più
la miscela, succede il contrario se lo canale dell’aria massimo (“tipo povera in accelerazione e comun-
diminuiamo. Chiaramente si può quattro tempi”). que nei transitori di regime.
ottenere lo stesso effetto variando il Lo stesso ragionamento vale per la
diametro, sempre calibrato dello POLVERIZZATORE TIPO sporgenza dell’ugello nel diffusore:
spillo conico, quando ciò non vada DUE TEMPI esso crea un ostacolo al flusso
a scapito delle altre sue caratteristi- Il polverizzatore è avvitato all’inter- dell’aria aspirata dal motore e dun-
che: può infatti capitare che uno no dell’ugello erogatore che, a sua que a valle di tale ostacolo si ha una
spillo dal diametro diverso da quel- volta, è riportato nel corpo del car- zona di forte depressione, che è
lo di partenza non sia in realtà di- buratore: come si vede dallo sche- quella che appunto attiva l’eroga-
sponibile con le medesime quote ma, l’estremità del tubo sporge zione del circuito. Alzando il gradi-
anche della zona conica. In all’interno di una camera anulare no si aumenta l’entità di tale de-
quest’evenienza è molto più sempli- anch’essa aperta sul diffusore e, con- pressione e dunque si arricchisce la
ce, accertata la necessità, sostituire temporaneamente, in comunicazio- miscela, mentre usando un carbura-
il polverizzatore anche se va detto ne con la presa d’aria per mezzo del tore con gradino più basso si riesco-
che i carburatori Dell’Orto vengono canale aria massimo. no ad ottenere erogazioni dal titolo
forniti con tarature di massima già Per effetto della depressione nel dif- più povero.
ottimizzate in funzione della cate- fusore, allora, dal tubo del polveriz-
goria di motore sul quale andranno zatore viene richiamato il combusti- POLVERIZZATORE TIPO
installati: la messa a punto richie- bile liquido, calibrato dal getto del QUATTRO TEMPI
derà senz’altro un adeguamento dei massimo e dallo spillo conico, men- Per assurdo, vista la definizione, si
getti, della posizione ed eventual- tre dal canale arriva una certa porta- tratta di un sistema oggi ampiamen-
mente del tipo di spillo conico ta d’aria che sfocia nella camera te adottato anche nei carburatori
mentre, in generale, il polverizzato- anulare. per motori due tempi, dal momento
re e lo smusso valvola non richiedo- In questo punto aria e combustibile che, rispetto a quanto visto sopra,
no modifiche di sorta anche se, co- si miscelano formando uno spray fi- consente di ottenere miscele più
me parti di ricambio, sono comun- nemente polverizzato che viene magre e meglio controllate in que-
que disponibili in una grande quan- aspirato dal motore. sto senso in tutte le condizioni.
tità di varianti. Oltre al foro del polverizzatore, le Il tubo del polverizzatore è dotato
variabili in gioco sono quindi il dia- di una serie di fori e la camera anu-
IL POLVERIZZATORE metro del canale dell’aria, l’altezza lare che lo circonda, sempre in co-
E L’UGELLO della parte del polverizzatore che municazione con l’aria massimo,
Il polverizzatore, nella sua forma sporge nella camera e quella del non è però in diretta comunicazio-
più semplice, è un tubetto che met- “gradino” di cui è dotato l’ugello ne con il diffusore.
te in comunicazione il getto del erogatore che sporge nel diffusore. L’aria viene allora richiamata insie-
massimo con il diffusore. Per questo Cominciamo dal polverizzatore: a me al carburante liquido e l’emul-
elemento esistono due possibili parità di altre condizioni, se l’estre- sione si compie all’interno del tu-
configurazioni che, per tradizione, i mità è corta il combustibile deve ri- betto, prima che la miscela arrivi
tecnici definiscono “tipo due tem- salire dalla vaschetta per un tratto all’ugello nel diffusore.
pi” oppure “tipo quattro tempi” co- minore ed dunque nei transitori La disposizione dei fori ed il loro
me retaggio degli antichi schemi
d’impiego, anche se in effetti oggi-
giorno la distinzione, dal punto di
vista operativo, non è più attuale.
Ferma restando la sua funzione, in-
fatti, il polverizzatore può seguire
anche nella realtà lo schema del
semplice tubo (“tipo due tempi”)
23
Per eliminare l’influnza delle variazioni di pres-
ne chiuso da un tappo.
diametro influenza l’erogazione. Fo- talmente. Conviene sempre iniziare un aumento della pressione am-
ri ricavati nella parte bassa del pol- installando un getto molto grande, biente. Quando si usano getti mol-
verizzatore sono immersi nel carbu- rispetto alle esigenze del motore (o to grandi, infine, conviene sempre
rante della vaschetta, mentre fori di motori analoghi) per lavorare in controllare con un semplice calco-
nella zona alta sono esposti all’aria sicurezza: è pur vero che una carbu- lo che l’area di passaggio del getto
e, di conseguenza, giocando sulle razione troppo ricca non permette stesso non diventi inferiore a quel-
variabili della foratura si riesce ad di raggiungere le migliori prestazio- la (di una corona circolare) lasciata
ottimizzare il rapporto di miscela in ni ma, per lo meno, non si rischia libera dalla punta dello spillo coni-
tutte le condizioni. di danneggiare il motore effettuan- co all’interno del polverizzatore.
Privilegiando la foratura alta si sma- do prove con carburazione eccessi- In pratica, deve verificarsi la rela-
grisce in pieno gas ai bassi regimi, vamente povera (grippaggio o fora- zione:
mentre aumentando il numero e/o tura del pistone).
il diametro dei fori bassi si aumenta Si procede per tentativi, effettuando Ø2getto • ∏/4 <
l’afflusso del carburante che va ad prove al banco e/o la prova della Ø2 polv. • ∏/4 - Ø2punta spillo • ∏/4
emulsionarsi con l’aria. staccata, dopo un tratto percorso a
La foratura influenza anche i transi- pieno gas al massimo regime (in pi- per fare sempre in modo che il
tori in accelerazione, in quanto si sta si utilizza il rettilineo più lungo) controllo della portata del carbu-
può fare in modo che, disponendo ed esaminando innanzitutto l’aspet- rante sia sempre effettuato dal get-
opportunamente i fori alle varie to della candela. to massimo.
quote, la camera anulare all’inizio L’isolante dell’elettrodo centrale Dobbiamo ricordare, comunque,
piena di carburante si svuoti via via dev’essere color nocciola: se è più che questo getto riveste un ruolo
che il regime aumenta per effetto scuro, il getto è troppo grande, se è importante anche nella fase di ac-
del liquido aspirato attraverso i fori chiaro, tendente al bianco, il getto è celerazione, quando il pilota apre
stessi: l’erogazione inizia con una troppo piccolo. Per “leggere” l’iso- repentinamente il gas ed il circuito
miscela molto ricca e si smagrisce lante centrale la candela deve aver del massimo (spillo e pozzetto del
via via. percorso molti chilometri, mentre polverizzatore) deve entrare rapi-
esaminando l’elettrodo di massa si damente in funzione: il carburante
IL GETTO DEL MASSIMO può lavorare anche con una cande- che alimenta questo sistema, infat-
L’elemento fondamentale della re- la nuova: la radice dell’elettrodo, ti, viene calibrato proprio dal getto
golazione del carburatore, per la pie- verso il corpo della candela, dev’es- massimo.
na potenza e le grandi aperture del sere nera almeno fino alla metà, cir- In questo transitorio si verifica
gas, è il getto del massimo che serve ca in corrispondenza della piegatura quello che viene definito “lean
a calibrare, al di là di ogni altra con- dell’elettrodo stesso; il resto deve ri- spike” (picco di magro), ossia nel
figurazione del circuito, il combusti- manere del colore naturale del me- primo istante dopo l’apertura del
bile erogato dal sistema del massi- tallo. Se l’elettrodo di massa è tutto gas la carburazione si smagrisce,
mo. nero e fuligginoso, la carburazione per poi ritornare al valore ottima-
Il getto è montato nella parte più è grassa, mentre se al contrario lo le (tendenzialmente ricco) neces-
bassa della vaschetta per assicurare troviamo perfettamente pulito il sario per il funzionamento del
sempre un battente liquido adegua- getto del massimo è troppo piccolo motore in potenza.
to, anche quando la moto compie le e si rischiano gravi danni al motore.
evoluzioni più spinte: in molti casi Dopo aver selezionato il getto ade-
per assicurare la presenza di carbu- guato, se proprio non si sta usando
rante si monta anche un piattello una moto da competizione convie-
che trattiene intorno al getto una ne aumentare di due o tre punti la
idonea quantità di liquido. misura per precauzione e per caute-
La scelta del getto massimo influen- larsi nei confronti di eventuali sma-
za notevolmente le prestazioni del grimenti indotti, per esempio, dalla
motore e viene effettuata sperimen- diminuzione della temperatura o da
24
IL CARBURATORE:
I SISTEMI
SUPPLEMENTARI
Dalla pompa d’accelerazione al getto di potenza: le particolari configurazioni di alcuni
circuiti che equipaggiano taluni modelli di carburatore. Il sistema di avviamento.
P
er come è stato illustrato nelle
note precedenti, un carbura-
tore sarebbe in grado di fun-
zionare perfettamente quando fosse
dotato dei soli circuiti del minimo,
di progressione e del massimo, in
quanto l’erogazione di combustibile
sarebbe già così commisurata a tutte
le esigenze del motore. Rimane
esclusa da queste caratteristiche,
tuttavia, la fase dell’avviamento,
quando le condizioni termiche ren-
dono necessaria un’alimentazione
con miscela dal titolo più ricco del
solito che viene fornita da un circui-
to apposito, detto circuito di avvia-
mento o starter.
Per altre necessità, invece, sono stati
studiati sistemi di erogazione speci-
fici per consentire una corretta ri-
sposta a fronte delle peculiari carat-
teristiche di certi tipi di motore: ab-
biamo così le pompe d’accelerazio-
ne per taluni motori 4 tempi ed il
getto di potenza (power jet) per par-
ticolari versioni dei 2 tempi.
IL CIRCUITO DI AVVIAMENTO
Quando il motore è freddo ed an-
che la temperatura dell’aria ambien-
te è piuttosto bassa, lo spray di aria
e carburante erogato dagli spruzza-
tori del carburatore non arriva nella
adeguata quantità alla macchina
termica (camera di combustione) in
quanto parte di esso si condensa e si Schema del circuito d’avviamento di un carburatore Dell’Orto VHSB: il circuito viene
deposita sulle pareti ancora fredde
del condotto di aspirazione. Per aperto e chiuso dalla valvola 16 azionata dal pilota per mezzo della levetta 17; il car-
questo motivo il titolo effettivo del- burante viene erogato nel condotto 14 dall’ugello 15, dopo essersi emulsionato con l’a
la miscela che alimenta il motore ri-
sulta spesso eccessivamente povero ria proveniente dal canale 11 all’interno del polverizzaotrte 13. Il getto avviamento è il
e, dunque, si verificano problemi di
combustione, che possono compor- n° 12.
25
In basso, il sistema di avviamento con starter automatico: il carburan-
natore, nel quale l’aria entra dai fori praticati vicino alla filettatura.
26
camente accessibile a bordo della
moto.
Più raffinati e funzionali sono i cir-
cuiti di avviamento dotati di un
proprio condotto, di getto e di ele-
mento di controllo della portata.
Quest’ultimo può essere una piccola
valvola a pistone comandata ma-
nualmente dal pilota (direttamente,
o grazie ad un cavo flessibile) oppu-
re può essere controllato in maniera
del tutto automatica da un attuato-
re elettrico per mezzo di un elemen-
to termosensibile. Questi attuatori,
definiti “motorini a cera”, per effet-
to del riscaldamento prodotto da un
apposito circuito elettrico si dilata-
no spostando l’otturatore del circui-
to ad essi collegato.
Dal momento che la deformazione
termica è funzione della temperatu-
ra iniziale, è chiaro come la regola-
permette di regolare la
tandola si diminuisce la
portata, svitandola la si
aumenta.
28
Schema del circuito del getto di potenza: dal getto
29
A destra, il getto di potenza (più piccolo) mon-
la membrana: avvitando quest’ulti- dere un forte arricchimento soltan- visto, dalle medie aperture in avanti
mo, la membrana può compiere to nelle prime fasi dell’accelerazione oltre al sistema del polverizzatore e
uno spostamento minore e, dun- oppure, al contrario, un arricchi- dello spillo conico anche il getto
que, inviare allo spruzzatore una ri- mento che si prolunghi per un pe- massimo governa la carburazione, si
dotta quantità di liquido e vicever- riodo di tempo maggiore. deve allora installare tale getto mas-
sa. simo di una misura relativamente
A pari condizioni di regolazione del- IL GETTO DI POTENZA ridotta che in seguito, a pieno gas,
la pompa, inoltre, si può gestire la Nei carburatori destinati a taluni potrebbe rivelarsi inadeguata alle
durata dello spruzzo intervenendo motori 2 tempi, invece, si presenta necessità del motore.
sul getto posto sullo spruzzatore: un la necessità di mantenere una mi- Viceversa, montando un getto gran-
getto grande darà uno spruzzo breve scela relativamente povera per li re- de si andrebbe ad arricchire troppo
e viceversa, in maniera da adeguare gimi intermedi, quando è necessaria la carburazione ai regimi intermedi
l’erogazione della pompa alle neces- una brillante rapidità di erogazione. con effetti negativi sull’erogazione.
sità del motore, che potrebbe richie- Dal momento che, come abbiamo Il getto di potenza consente in mol-
ti casi di sopravanzare questo pro-
blema, poiché il circuito cui esso fa
capo viene messo in condizione di
erogare carburante direttamente nel
diffusore soltanto quando la portata
d’aria aspirata è elevata (pieno cari-
co) ed a pieno gas, o comunque
quando la valvola gas è sollevata in
misura considerevole.
Il getto si trova, come tutti gli altri,
nella vaschetta, mentre lo spruzza-
tore è piazzato a monte della valvo-
la gas ed eroga il liquido solo quan-
do il segnale di depressione è suffi-
cientemente elevato, ossia quando è
già scoperto dal margine della val-
vola. Se tale ugello è ricavato nella
sommità del diffusore, esso ero-
gherà carburante soltanto a gas
completamente aperto e, quindi, ar-
ricchirà la miscela supplendo alla ri-
dotta sezione del getto massimo.
Quando è presente il getto di poten-
za, allora, per regolare la carburazio-
ne al massimo si deve intervenire
sia sul getto relativo, sia sul getto di
potenza, dal momento che le quote
di carburante in questa condizione
sono ripartite su due circuiti e non
già su uno solo.
30
IL CARBURATORE
A DEPRESSIONE
Principi di funzionamento ed aspetti costruttivi del sistema d’alimentazione ormai
universalmente diffuso sui motori 4 tempi.
I
l carburatore di questo genere si re” la progressione del motore con ca nell’erogazione, tanto che spesso
definisce a “depressione costan- l’apertura del gas) l’area del diffuso- si deve tornare a parzializzare per
te”, ma in realtà non dobbiamo re aumenta repentinamente, mentre ottenere una progressione decente.
pensare che il valore della depres- la portata aspirata dal motore non è Con il carburatore a depressione si
sione, in assoluto, sia affatto inva- ancora cresciuta perché quest’ulti- hanno due elementi di regolazione
riabile. mo non prende i giri con la stessa della portata: la valvola a farfalla, di
Il problema della modulabilità del rapidità. tipo automobilistico, comandata
carburatore, vale a dire la risposta Aumentando l’area a portata pratica- dal pilota, e la valvola a pistone tra-
del propulsore funzione dell’apertu- mente costante, diminuisce la velo- dizionale, con tanto di spillo coni-
ra dell’acceleratore, è legato difatti cità del flusso e, quindi, aumenta la co, azionata dal sistema a depressio-
al valore della depressione che per- pressione: si spiega come venga a ne propriamente detto. Tale valvola
mette di aspirare il carburante dal mancare il segnale che invece servi- è cioè collegata ad una camera di
circuito del massimo. rebbe per aspirare dal polverizzatore depressione per mezzo di una mem-
Quando con un carburatore tradi- la maggior quantità di carburante, brana flessibile; la camera è in co-
zionale si apre rapidamente l’accele- necessaria per alimentare il motore. municazione per mezzo di uno o
ratore (senza dunque “accompagna- Il risultato è che quest’ultimo man- più fori con la sezione ristretta del
31
diffusore, ossia quella sotto la valvo-
la stessa.
In questo spazio si genera la depres-
sione che appunto serve per aspira-
re il carburante dall’ugello; nel no-
stro caso tale depressione arriva, at-
traverso i fori, anche nella camera
soprastante la valvola.
La parte inferiore di tale camera si
trova a pressione atmosferica per-
ché è in comunicazione con la pre-
sa d’aria del carburatore.
La depressione sottovalvola attira
allora la medesima verso l’alto
vincendo la resistenza della molla
di contrasto che, dunque, diventa
un elemento di regolazione, come
del resto il diametro dei fori di
presa depressione della valvola,
che influiscono in modo partico-
32
Al centro, la valvola a farfalla che parzializza
l’aspirazione sotto il controllo del pilota, men-
tre la portata effettivamente aspirata viene re-
Carb. a depressione golata dalla valvola gas comandata dalla ca-
psula barometrica.
Carb. tradizionale a piena Sotto, la presa d’aria con la sezione che ali-
apertura
menta la camera di depressione, nella parte
alta, e lo spruzzatore della pompa di ripre-
sa.
Depressione (KPa)
33
L’AIRBOX
Tra i vari componenti modificabili per l’elaborazione dei nostri mezzi, uno spazio
importante è sicuramente occupato dal filtro dell’aria. Essa, che è la componente che
principalmente si occupa della combustione dei motori, ha un ruolo determinante.
Siamo più che abituati a cambiare o modificare il filtro dei nostri mezzi per
aumentare e migliorare l’apporto di aria, di solito si montano filtri diversi anche per
estetica, considerando la vasta scelta presente sul mercato. La scelta però, più
funzionale e sicura per le nostre elaborazioni è di certo l’airbox. Traducendo esso
vuol dire “scatola dell’aria”, spiegando anche la sua funzione. Ogni gruppo termico
che montiamo ha necessità di un certo volume di aria per effettuare bene la
combustione alla base del suo funzionamento. Il calcolo per trovare il volume e
quindi la grandezza di un eventuale airbox è racchiuso in questa semplice formula :
C x RC = V
Basta moltiplicare la cilindrata in centimetri cubici (cm3) del gt con il suo rapporto di
compressione, (di solito ogni qual volta che si compra un gruppo termico si ha la sua
descrizione tra le caratteristiche tecniche con specificato questo dato) ed avremo il
volume dell’airbox espresso in centimetri cubici. Se ad esempio vogliamo provare a
calcolare il volume di un airbox per un motore 70cc e con rapporto di compressione
15:1, è sufficiente fare :
70 x 15 = 1050cc
Il valore in centimetri cubici ottenuto si può esprimere anche in altre unità di misura
che al momento potrebbero risultare più comode: primo su tutti il litro (l), basti
sapere che ad un litro corrispondono esattamente a 1000 cm3, quindi in questo caso il
volume dell’airbox corrisponde a poco piu di una bottiglia da un litro. Un esempio di
airbox è certamente lo scooter: in tutti gli scooter viene sistemata la scatola filtro che
è di circa mezzo litro di volume (o 500 cm3 come volete..), calcolata appositamente
per il mezzo ed il suo motore da 50 centimetri cubici. Eccovi una foto come esempio:
Purtroppo non è tutto. Il calcolo spiegato fino ad ora vale solo se l’airbox in questione
si trova in stato di quiete cioè statico. In poche parole la quantità d’aria calcolata
sarebbe perfetta se non ci fosse nessun altro parametro a modificare il tutto, quali la
pressione, la velocità e l’apporto di aria. Questi appena indicati sono tutti fattori
dinamici. Quando siamo in movimento con il nostro mezzo, l’aria che entra
nell’airbox sarà di certo maggiore dell’aria che entra normalmente a motorino fermo.
In poche parole il calcolo precedente vale solo per un airbox statico, quando invece si
avrebbe bisogno di uno dinamico, ovvero soggetto ad altri parametri da calcolare,
molto più difficili della semplice formula prima illustrata, che può definirsi solo alla
base di tutto il ragionamento.
Guaio/Andrea
FUNZIONI DEL CARBURATORE
La formazione della miscela si ottiene nel momento in cui il carburante, all'uscita del
polverizzatore, viene investito dal flusso d'aria generato dalla depressione creata dal pistone durante
la fase d'aspirazione.
Il dosaggio della miscela deve rimanere nei limiti della sua infiammabilità che, nel caso di miscela
ottenuta con una normale benzina, avviene con rapporti aria/benzina compresi tra 7:1 e 20:1.
Nell'ambito di questi limiti (rispettivamente ricco e povero) per avere una buona combustione ci si
deve avvicinare al valore stechiometrico con valori reali compresi tra il 14,5 e 15:1.
Il dosaggio stechiometrico è quello che permette la completa combustione della miscela con la
formazione di soli vapore acqueo ed anidride carbonica ed è diverso ogni carburante. Per le normali
benzine va da 14,5:1 a 14,8:1.
Nota: Tutti questi rapporti s'intendono sempre espressi e calcolati in peso e non in volume.
Il corretto titolo di miscela è fondamentale per massime prestazioni e minori emissioni inquinanti.
Per regolare la carburazione, bisogna sempre riferirsi alle varie aperture della valvola gas perché ad
ogni apertura funziona un circuito diverso del carburatore.
Tuttavia, esistono carburatori molto semplificati che non consentono una carburazione "fine" ma
solo un corretto dosaggio del massimo e la regolazione del regime minimo. (es.: Dell'Orto serie
SHA)
Per la regolazione della carburazione si parte di consuetudine dal getto del massimo, in modo da
mettere al sicuro il motore da surriscaldamenti (provocati da miscele troppo povere di benzina).
Le prove vanno effettuate a vari regimi ma sempre a pieno carico (gas tutto aperto) per determinare
il più grande getto possibile che non dia luogo a rifiuti di carburazione, individuabili soprattutto con
un funzionamento irregolare nei 2tempi e col deposito di residui fuligginosi sulle candele dei
4tempi.
Si parte sempre da "troppo ricca" perché più prudente per il motore mentre una carburazione troppo
magra non dà malfunzionamenti evidenti, oltre alla scarsa potenza.
Gli elementi di taratura che controllano le varie aperture della valvola gas sono:
C'è da dire che esiste una certa interferenza di funzionamento tra i vari circuiti per cui la
regolazione di uno incide leggermente anche all'inizio del funzionamento del successivo.
Per esempio lo smusso della valvola gas continua ad influenzare leggermente la carburazione fino a
circa ½ dell'apertura.
I carburatori Dell'Orto più utilizzati, del tipo a spillo e con vaschetta centrale, "accettano"
inclinazioni di montaggio da 0 a 40° verso il motore. Per il fuoristrada, è consigliata l'inclinazione
di 30°.
Tener presente che qualsiasi intervento sul filtro aria o sul solo cornetto di aspirazione (ove
sostituibile), comporta una modifica della carburazione.
I corpi dei carburatori sono costruiti con pressofusioni di ALLUMINIO, ZAMA e anche
ELECTRON per particolari esigenze di leggerezza mentre per gli elementi di taratura si ricorre
all'ottone.
Il criterio per la scelta del carburatore ideale deve tener conto della potenza che il gruppo termico,
alimentato dal singolo carburatore, sviluppa.
Esistono delle tabelle indicative, fornite dalla Dell'Orto e da altre Case costruttrici, derivanti da
prove sperimentali che suggeriscono un range di misure possibili per un'ottimale alimentazione di
un singolo gruppo termico in rapporto alla potenza erogata.
* Un diffusore di grande diametro può permettere l'erogazione di maggiore potenza ai più elevati
regimi di rotazione del motore, cosa che si traduce con una maggiore velocità massima; ma il solo
aumento del diametro del carburatore non garantisce di per sé un sicuro aumento della potenza,
dipendente da molti altri fattori.
* Un diffusore di piccolo diametro garantisce invece una migliore ripresa, quindi la scelta del
diffusore ideale deve realizzare il miglior compromesso possibile tra le esigenze di potenza e
ripresa.
* Come norma empirica utilizzabile nelle elaborazioni, si può adottare la regola di aumentare il
getto del massimo di circa il 10% per ogni millimetro in più di aumento del diametro del
carburatore, senza modificare gli altri elementi di taratura.
* Cambiando carburatore, conviene utilizzarne un altro già tarato per un motore simile
(soprattutto nel ciclo: 2T o 4T) a quello utilizzato, in modo da poter contare su di una carburazione
base sicuramente già più vicina a quella definitiva.
* Conviene effettuare la messa a punto fine della carburazione direttamente sui campi di gara e su
motori perfettamente rodati e che abbiano già raggiunto uno stabile equilibrio termico.
Si segnala anche un articolo sui carburatori a depressione nel quale si parla dei compromessi di
scelta del diametro del diffusore.
Negli impianti di alimentazione a caduta, il diametro della valvola a spillo dev'essere sempre
maggiore di circa il 30% del diametro del getto di massima.
Negli impianti alimentati da pompa, il suo diametro deve invece essere inferiore a quello del getto.
Tenendo presente che sui motori da competizione è preferibile utilizzare carburatori con
galleggianti ad elementi indipendenti, bisogna scegliere il peso del galleggiante in base al ciclo del
motore: leggero per i 2 tempi e pesante per i 4 tempi.
I galleggianti vanno poi regolati deformando gli arresti di chiusura in base a delle misure suggerite
dalle Case.
Ove presente, il getto d'avviamento è l'unico elemento di taratura deputato a fornire il giusto titolo
di miscela necessario per l'avviamento del motore.
Difficoltà di avviamento possono essere risolte variando il diametro di questo getto e la posizione
dei fori di emulsione dell'aria, che determinano la quantità di miscela erogata nella fase di
avviamento: quando questi fori sono praticati verso l'alto diminuiscono la quantità di miscela
erogata e quando sono bassi l'aumentano.
Rilevando eccessiva ricchezza o povertà di miscela dopo dei tentativi di avviamento, si rimedia
variando la posizione di questi fori di emulsione.
Mentre se il motore, una volta avviato, non rimane in moto per almeno 1 minuto col dispositivo di
avviamento inserito, bisogna intervenire sul diametro del getto.
La vite di regolazione miscela è presente sui carburatori a valle della vite valvola, ovvero verso il
motore.
Questa vite controlla, come già detto, il titolo della miscela nel primo ottavo di apertura della
valvola gas.
Svitandola aumenta il titolo della miscela fornita, avvitandola fino a chiuderla smagrisce.
La procedura di regolazione prevede il preventivo controllo del gioco del cavo dell'acceleratore, che
dev'essere di circa 1mm.
Poi si provvede ad aumentare il minimo (agendo sulla vite valvola) portandolo a circa 1200-1300g/'
se il motore è a 2T, un po' più alto anche 1500g/' se 4T.
La vite dev'essere svitata di almeno 1 giro e mezzo. Ciò perché se troppo chiusa, può fornire
un'insufficiente quantità di miscela (e quindi d'olio in un 2T senza mixer!!) in fase di rilascio dopo
un allungo ad alto numero di giri.
Col minimo così accelerato, si cerca una regolazione della vite miscela che consenta la massima
regolarità al motore, non importa se ad un regime superiore o inferiore a quello impostato.
Trovato il funzionamento più regolare, si provvede ad abbassare il regime fino al minimo voluto,
agendo sulla sola vite del minimo.
La vite di regolazione aria è presente a monte della valvola e, controllando un flusso aggiuntivo
d'aria, funziona al contrario della vite miscela, svitandola smagrisce la miscela formata nel primo
ottavo di apertura.
Tenendo presente questo, la procedura di regolazione è pressoché identica a quella della vite
miscela.
In tutt'e due i casi può essere utile apportare degli affinamenti di regolazione anche dopo aver
riportato il regime minimo al valore prestabilito.
Se aprendo lentamente la valvola gas fino ad ¼, il motore prende giri in modo lento ed irregolare, il
getto del minimo è troppo piccolo.
Ma ciò può essere riscontrato anche nel caso di errata regolazione delle viti aria o miscela.
Quando nelle stesse condizioni si riscontra fumosità e funzionamento "gorgogliante" del motore il
getto è troppo grande. Come sopra, può dipendere anche da errata regolazione delle viti del minimo.
La scelta del polverizzatore sta alla base della carburazione, in quanto questo elemento di taratura,
assieme alla regolazione del galleggiante, influisce su tutto l'arco di utilizzo del motore e su tutte le
aperture della valvola gas.
Di norma si parte dalla regolazione del galleggiante per poi decidere il tipo ed il diametro del
polverizzatore da usare.
Le valvole gas presentano uno smusso, dal lato aspirazione aria, dall'altezza identificata in decimi di
millimetro e impressa sul lato inferiore del componente.
Attraverso la scelta di questo smusso si può intervenire ingrassando o smagrendo la carburazione in
maniera molto avvertibile nel primo quarto di apertura, un po' meno nel secondo quarto.
Una corretta scelta dello smusso è molto influente nella prima apertura di gas, dopo la percorrenza
di una curva oppure affrontando un salto in fuoristrada.
La scelta di questo componente è quella che richiede la maggiore sensibilità da parte di chi collauda
la moto.
La conformazione dello spillo condiziona la carburazione all'incirca da ¼ a ¾ di apertura della
valvola gas con la possibilità accessoria di anticipare o posticipare il suo effetto grazie a delle
tacche (per lo più da 3 a 5) che permettono il suo montaggio più o meno alto.
Generalmente il montaggio di riferimento per uno spillo nuovo è quello che prevede il blocco alla
seconda tacca a partire dall'alto; questo è anche il montaggio che quasi sempre si trova nelle tarature
di fabbrica.
Gli spilli conici NON SONO SEQUENZIALI ma i suoi numeri identificativi, anche se
apparentemente progressivi, sono dei semplici codici di riferimento per l'identificazione di ogni
modello.
Per conoscere le sue misure caratteristiche, una misurazione effettuata con un calibro non è
abbastanza precisa in quanto alcune sue quote sono centesimali e ricavate su superfici coniche.
Le misure caratteristiche di uno spillo, data per scontata l'appartenenza ad una serie specifica
(identificata da una lettera) sono:
Per complicare le cose, esistono anche spilli molto particolari che presentano due tratti di conicità
diverse; ma il loro utilizzo è riservato alla risoluzione di particolarissimi problemi di affinamento
della carburazione.
La loro scelta si fa, conoscendo le loro misure caratteristiche riportate su tabelle pubblicate dalle
Case costruttrici dei carburatori, in base alle diverse esigenze di titolo a seconda delle aperture della
valvola gas tenendo presente che:
* il diametro del tratto cilindrico parzializza la sezione del polverizzatore più o meno fino a metà
dell'apertura del gas;
* la lunghezza (e quindi l'inizio) del settore conico "libera" sezione utile di passaggio a partire dal
tratto successivo di apertura;
* il diametro di punta (in rapporto al diametro del tratto cilindrico, che però varia di poco)
determina in effetti la conicità, e quindi la rapidità d'ingrassamento nell'ultima fase d'intervento
dello spillo.
Il getto del massimo è il primo elemento di taratura da determinare in una prova pratica in quanto
l'utilizzo di un getto del massimo troppo piccolo può comportare seri problemi al motore derivanti
da surriscaldamento, ed anche scarsa lubrificazione nel caso di motori a 2 tempi privi di miscelatore
automatico.
Infatti si parte per prudenza da un getto "sicuramente" troppo grande per poi trovare quello giusto.
Inoltre i sintomi di carburazione eccessivamente ricca sono più facilmente avvertibili di quelli
causati da carburazione magra.
Una getto del massimo troppo grande causa evidente fumosità, nel caso di motore a 2 tempi, e
comunque sempre una limitazione del regime massimo, come una sorta di limitatore.
Per contro, un getto troppo piccolo, pur non causando malfunzionamenti evidenti, non assicura un
pieno sviluppo della potenza ed innalza la temperatura di combustione in maniera anche pericolosa.
IMPORTANTE: Può succedere che oltrepassata una certa misura non si noti nessun cambiamento
nel funzionamento del motore.
Ciò è dovuto al fatto che in nessun caso la SEZIONE del getto del massimo dev'essere superiore
alla SEZIONE residua del polverizzatore una volta sottratta la SEZIONE della punta dello spillo
conico.
Quindi, nella necessità di aumentare ulteriormente il getto del massimo è necessario procedere
incrementando quest'area residua adottando un polverizzatore di maggior diametro e/o uno spillo
dalla punta più sottile.
L'elemento di taratura che modifica il momento (non la portata) dell'intervento della pompetta di
ripresa (una piccola membrana azionata da una camma) è una superficie inclinata (la camma in
questione) ricavata sulla valvola gas e corrispondente ad un martelletto che aziona la pompa.
Questa ralla è ricavata più o meno in alto sulla valvola gas e scegliendone il tipo appropriato si può
variare il margine d'intervento della pompa sempre in rapporto al grado di apertura della valvola
stessa.
%%%
Prima fase della carburazione di batteria è il controllo del gioco dei cavi di comando e poi
dell'allineamento delle valvole gas che devono aprirsi tutte contemporaneamente, da tutte chiuse
(viti minimo a zero)
Dopo si procede, tramite la sola regolazione delle viti aria o miscela, al livellamento delle
depressioni presenti nei singoli condotti, misurando i valori ad un regime minimo accelerato.
Dopo l'operazione si procede alla regolazione del regime minimo agendo sull'unica vite di
regolazione del minimo oppure, ove non presente ed in maniera più empirica, lasciando connessa
l'accensione di un cilindro per volta e regolando il minimo di ogni singolo cilindro. Finita
l'operazione sarà necessario provvedere ad abbassare il minimo svitando nella stessa misura tutte le
viti del minimo.
FATTORI INFLUENZANTI LA CARBURAZIONE
Variazioni di combustibile
Utilizzando combustibili diversi, bisogna tener conto del loro rapporto stechiometrico procedendo
ad aumentare percentualmente il diametro dei getti al diminuire di tale rapporto, e viceversa.
In alcuni casi, può essere necessario adeguare anche il diametro delle valvole a spillo.
Anche un aumento di quota comporta un arricchimento della carburazione per via della minor
pressione dell'aria all'aumentare dell'altezza dal livello del mare.
Quindi:
Il sistema per prescindere dalla pressione atmosferica esiste ed è il compressore, inventato dai
tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale per permettere ai loro caccia intercettori, con motori a
ciclo Otto, di volare a quote inaccessibili agli stessi motori alimentati a pressione atmosferica.
Dopo un breve entusiasmo il sistema è stato abbandonato per i motori motociclistici mentre è ormai
d'uso comune per i motori auto e da trasporto in particolare se a ciclo Diesel.
Ad ogni modo, il carburatore conserva ancora un certo vantaggio di prontezza che con gli impianti
d'iniezione non si è ancora riusciti a raggiungere. Ma probabilmente ancora per poco…
Altro vantaggio del carburatore è l'affidabilità, data dalla mancanza di (delicati) componenti
meccanici ed elettronici sensibili a scariche e mancanze di alimentazione elettrica, interferenza con
altri componenti, problemi di cablaggio, eventuali impurità o acqua presenti nei carburanti, ecc. per
cui ancor oggi si preferisce utilizzare i carburatori nelle applicazioni in cui è richiesta massima
affidabilità e facilità di riparazione, come nel caso di raid motociclistici.
%%%%%%
Tenuto conto di quanto sopra esposto, l'altra variabile fondamentale della carburazione rimane
sempre, carburatori o iniezione che sia, turbo o non turbo: il vostro polso destro.
Ottimo articolo, unica osservazione, bisogna tenere conto anche dell' umidità dell' aria per
determinare la carburazione. L' umidità è un parametro che incide parecchio.
Re: Principali elementi della Carburazione
di corry88 il 24-03-2006 15:58:18
si, infatti, hai ragione, xkè de_corsa sull'articolo parla solo della temperatura alta o bassa, sennò x il
resto è un articolo eccezionale, da salvare sul computer!!!
* umidità
di de_corsa il 18-12-2008 18:57:49
Ciò che dici non è esatto, infatti ho parlato di altri due fattori correttivi oltre alla temperatura;
e per rispondere anche a Tusk, ho volutamente tralasciato il parametro dell'umidità relativa
perché la sua influenza è trascurabile rispetto ai tre citati.
dipende dalle benzine, ad ogni modo quello realmente stechiometrico (cioè molecolare) è un pò
più alto, come ho indicato io.
il valore che indichi tu è però quello ritenuto più "funzionale" ovvero più vicino al rapporto che
offre le migliori prestazioni in termini di potenza.
___
o Rapporto stechiometrico
di de_corsa il 02-01-2007 13:58:44
Dopo la nota di Tusk e su recente segnalazione (via MP) di Miscia, ho rilevato l'inesattezza
del dato da me pubblicato.
Il valore di 15,8 è lo stechiometrico relativo alle benzine in commercio ai tempi dei miei
studi...
...mentre adesso i rapporti molecolari aria/carburante delle attuali (pessime) benzine variano
da 14,5 a 14,8: comprendono quindi il valore indicato da Tusk
I valori funzionali si discostano in smagrimento (fino anche a 17:1) per i motori più recenti,
catalizzati e a gestione elettronica dei sistemi di accensione/iniezione
mentre possono funzionare addirittura in eccesso di carburante (12-13:1) i (residui...) 2tempi
sportivi a carburatori.
Ricordo che in eccesso di carburante, almeno, non si può formare Ossido di Azoto...
visto ke ne sai parecchio mi sai dire come fissare lo spillo conico alla ghigliottina del
carburatore dell'orto phbn 16?
+ fissaggio spillo
di de_corsa il 15-01-2010 11:18:44
Volevo chiedere se nella carburazione centra il peso del pilota....i meccanici a cui l' ho chiesto mi
prendono per pazzo....io penso che il peso centri eccome, soprattutto d'inverno quando l' aria e piu
densa e quindi se ne aspira di più' e noi magari stiamo trasportando un nostro amico di stazza
notevole....penso che il motore vada sottosforzo e aumenti la pressione in camera di scoppio.....è
solo un idea che mi è balzata in mente e in qualche modo avverto mentre ascolto la moto....(spero di
ascoltarla bene) :)
Nota: i messaggi posti in questo contesto non prevedono avvisi e quindi può passare anche
molto tempo prima che - per caso - siano visti da chi deve rispondere ad una domanda.
Per discutere degli argomenti ed avere risposte in tempi brevi è più comodo utilizzare il forum!
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pressione. Si devono aprire dalla base fino alla fine con mano ferma e molta
precisione.
Un’altra operazione che io non consiglio ma che è bene menzionare è la chiusura del
foro dell’assivalvola.. Certi dicono che va meglio, io sono della teoria che se è tanto
un 2% di incremento è il reale guadagno e poiché la testa raggiunge temperature
elevatissime bisognerebbe utilizzare marteriale d’apporto che fonda a temperature
elevatissime e non stucchi e resine varie. Inoltre personalmente con variatore a rulli
era difficilissimo accendere il ciao senza assivalvola dato il rapporto molto corto
all’inizio e la compressione..
Ricordatevi che l’unica cosa che si deve fare per un mezzo che corre è fare i lavori
puliti e precisi senza fretta.
Ciao
Fil89n
Fil89n Recensione 2
PI 88
ISTRUZIONI DI MONTAGGIO
CARTER MOTORE CIAO -SI- BOSS
La Polini Motori ha realizzato questo carter motore per maggiorare la potenza del vostro ciclomotore. I carter vengono forniti in tre versioni a seconda del tipo di ciclomotore. (Vedi scheda tecnica). Questo
carter può essere utilizzato sia per montare cilindri originali oppure cilindri maggiorati: pistone Ø 41-43-46. Con il nuovo carter non è indispensabile modificare l’albero motore perché la valvola di aspirazione
è più anticipata rispetto all’originale; comunque se siete in possesso di un albero motore già anticipato (come da disegno A) si può ugualmente montarlo perché non andrà a compromettere la potenza massima
del motore, ma migliorerà la potenza ai bassi regimi. Per montare i nuovi carter è necessario togliere il blocco motore dal telaio, smontare tutto il motore e lavare accuratamente tutte le parti da riutilizzare
compresi i nuovi carter. ATTENZIONE: per smontare l’albero motore è necessario scaldare i carter portandoli ad una temperatura di circa 250 gradi. Controllare i cuscinetti di banco, la gabbia a rulli della
biella e la gabbia a rulli dello spinotto (se prevista), nel caso si presenti un’eccessiva usura provvedere alla sostituzione. Montare i cuscinetti di banco sull’albero motore, scaldare i nuovi carter ad un tempera-
tura di circa 250 gradi, montare i paraoli, posizionare la guarnizione centrale del carter e montare l’albero motore chiudendo i carter in modo uniforme. Montare i prigionieri di fissaggio del cilindro, tagliare
con una lama la guarnizione eccedente del carter, posizionare la guarnizione di base, montare il pistone controllando che i fermi dello spinotto siano entrati perfettamente nella loro sede e non abbiano gioco,
montare i segmenti, il cilindro e la testa bloccando i dadi in modo uniforme; montare il collettore di aspirazione con l’apposita guarnizione e bloccarlo con le viti in dotazione.
ACCENSIONE: per la versione con contatti, portare l’anticipo a mm.2,2 prima del punto morto superiore oppure mm. 29 misurati sulla fascia del volano corrispondenti a 23,4 gradi.
L’inizio di apertura dei contatti si deve avere in corrispondenza dei valori sopracitati ed avere una apertura massima dei contatti di 0,6mm.
Per la versione con l’accensione elettronica la fase non necessità di nessuna messa a punto. Completare l’operazione di montaggio dei vari particolari e posizionare il motore sul telaio.
CARBURAZIONE: TIPO CARBURATORE PISTONE Ø 38,4-41 PISTONE Ø 43 PISTONE Ø 46
SHA 13 - 13 getto max getto max getto max
64 66 66-68
Praticare sul resto della scatola filtro 6 fori (vedi disegno B) da Ø6 sia che la scatola filtro montata è originale, oppure di nostra produzione. (cod. 203.0013). Se dal vostro carter desiderate ottenere presta-
zioni superiori è consigliato il montaggio di Kit Polini Motori reperibile in diverse cilindrate e una marmitta speciale disponibile in diversi modelli. I testi dei particolari di trasformazione sono infattti effettuati
impiegando esclusivamente ricambi speciali Polini Motori; solo così il meglio si trasforma in massimo. Per il montaggio e smontaggio della marmitta si raccomanda di non far leva sulla parte terminale della
stessa, ma far leva con un cacciavite fra cilindro e collare di scarico. Si raccomanda di usare esclusivamente prodotti e ricambi originali Polini Motori e di seguire accuratamente le istruzioni sopra indicate per
una buona resa e lunga durata del vostro motore.
MODIFICA PER VERSIONE CON MISCELATORE - Sul carter destro è previsto il montaggio del miscelatore attuando le seguenti modifiche (vedi disegno C):
1) Praticare un foro passante con punta da Ø 3
2) Praticare un foro passante con punta da Ø 11
3) Filettare i due fori di passaggio pompa con maschio M6
MODIFICA PER VERSIONE CON LAMPEGGIATORI - Sul carter sinistro è previsto il montaggio del regolatore di tensione attuando le seguenti modifiche (vedi disegno D):
1) Praticare un foro passante con punta da Ø 19 2) Praticare un foro passante con punta da Ø 2,5 e filettare con un maschio M3, oppure inserire una vite autofilettante.
SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DEL CARTER MOTORE
COD 170.0200 | Accensione: con contatti - Avviamento: a pedali | CIAO (tutti i modelli) - BRAVO - BOXER - SI - GRILLO - CBA (Gilera) - ECO (Gilera) - TREND (Gilera)
COD 170.0210 | Accensione: elettronica - Avviamento: pedali | SI - GRILLO
Consultate i nostri cataloghi o il nostro sito www.polini.com
C
A B
> ASSEMBLY INSTRUCTIONS CRANKCASE FOR CIAO – SI – BOSS <
Polini Motori has designed this crankcase to increase in power your moped. The crankcases are supplied in 3 different versions according to the moped model (see technical schedule). This crankcase can be
used to assemble both original cylinders or upgrade cylinders: Ø41-43-46 pistons. With the new crankcase it is not necessary to modify the crankshaft because the intake valve is more advanced compared to
the original one: anyway if you have got a balanced crankshaft (as from plan A) you can assemble it because it will not compromise the maximum power of the engine, but it will increase the power at low
speeds. To assemble the new crankcase you must take the motor block away from the frame, disassemble the engine and carefully wash all the parts to use them again, new crankcases included.
ATTENTION: to disassemble the crankshaft you must warm the crankcases up to a temperature of about 250 degrees. We suggest you should check the main bearings, the retainer of the connecting rod and
that of the pin (if it is included). In the case you notice an excessive wear and tear, replace them. Assemble the main bearings on the crankshaft, warm the new crankcases up to about 250 degrees; assemble
the oil seals, place the central gasket, assemble the crankshaft by closing the crankcases uniformly. Assemble the fixing studs of the cylinder, cut the exceeding gasket of the crankcase, place the base gasket,
assemble the piston by checking that the pin locks perfectly enter into their housing and they have no gap; assemble the piston rings, the cylinder and the head by locking the nuts uniformly; assemble the
intake manifold by the special gasket and lock it by the supplied screws.
IGNITION: as regards the model with contacts, you must bring the advance at 2,2 mm before the top dead center or at 29 mm. measured on the band of the flywheel which correspond at 23,4 degrees. The
opening of the contacts must start in connection of the abovementioned values and the maximum opening of the contacts should be of 0,6 mm.
As regards the model with electronic ignition, the advance does not need any setting-up. Complete the assembly operation of the different parts and place the engine on the frame.
CARBURATOR: CARBURATOR PISTON Ø38,4-41 PISTON Ø43 PISTON Ø46
SHA 13-13 Main jet Main jet Main jet
64 66 66-68
Make six holes (see plan B) of d.6 on the back of the filter box, both on the original filter box or on the Polini one. (code 203.0013). If you ask for better performance from your crankcase we suggest you
should assemble a Polini Motori kit, supplied in different models. The tests are made by using only Polini Motori spare parts only; in this way Polini can make the best even better. To assemble and disassemble
the muffler we suggest not to lever on its terminal part, but lever using a screwdriver between the cylinder and exhaust collar. Use Polini Motori spare parts only and carefully follow the above mentioned
instructions to get a good efficiency and a longer life of your engine.
MODIFICATION FOR MODELS WITH MIXER - Fit the mixer on the right crankcase as follows: (see drawing C);
1) Make a through hole using a d.3 drill 2) Make a through hole using a d.11 drill 3) Thread the two holes of the pump with a M6 male screw.
MODIFICATION FOR MODELS WITH DIRECTOR INDICATOR FLASHERS - Assemble a voltage regulator on the crankcase as follows (see plan D):
1) Make a passing hole with a d.19 drill 2) Make a passing hole with a d.2,5 drill and thread with a M3 male screw tap, or insert self-threading screw.
TECHNICAL SCHEDULE TO ASSEMBLE THE CRANKCASE
COD. 170.0200 | Ignition: with contacts - Starting: pedals | CIAO (all the models), BRAVO, BOXER, SI, GRILLO, CBA (Gilera), ECO (Gilera), TREND (Gilera)
COD. 170.0210 | Ignition: electronic - Starting: pedals | SI, GRILLO
Look a tour catalogues or visit our web site www.polini.com
Ciao a tutti, io sono Nicol Back e questo è il mio manuale di elaborazione dei carter
di serie. Prima di elaborarli però i due semicarter vanno separati fra loro e va tolto
l’albero che successivamente andremo ad anticipare.
Prima di tutto va tolto tutto l’impianto elettrico e poi sgrassati con della benzina.
ALLARGARE LA FINESTRELLA:
A questo punto raccordiamo la finestrella di aspirazione, che sarebbe alla fine del
foro che abbiamo appena allargato, nella parte interna del carter.
In genere questa finestrella è lunga circa 30mm per 12mm di larghezza. Il foro al suo
interno è rettangolare che poi va a
raccordarsi con il foro da 13mm del
condotto di aspirazione che prima abbiamo
allargato.
Una regola importantissima per il
funzionamento del motore è quella di non
variare il foro in larghezza, altrimenti si
rischia un cattivo funzionamento del
motore e anche l’inconveniente che il
motore “non tenga il minimo”.
Ho detto che non si può allargare, ma possiamo allungarlo, basta che rimangano
almeno 4mm per parte, quindi se la finestra è lunga 30mm il foro dovrà essere lungo
22mm. Appena abbiamo allungato la finestrella dobbiamo raccordare questo foro
rettangolare al foro da 13mm del condotto evitando di fare curve o scalini: il tutto
deve essere il più rettilineo possibile. Questo lavoro serve per far entrare,nello
stesso tempo,più benzina nella camera di manovella.
Per finire in genere faccio una sabbiatura in tutto il condotto al fine di formare dei
microsolchi che tratterranno le molecole di olio e che faranno scivolare meglio tutta
la miscela aria / benzina / olio che verrà prodotta dal carburatore secondo la teoria
dello “Strato Limite”.
ALLARGARE I TRAVASI:
I travasi vanno allargati principalmente se si ha in mente di montare un cilindro più
grosso di cilindrata del cinquantino piaggio.
Se invece lasciamo l’originale possiamo comunque darci una grattata generale e
alla fine sabbiarli.
Ora vi spiego il modo ottimale di come
allargare i travasi per un 65cc.
Incastrate i due semicarter fra loro senza la
guarnizione e senza nemmeno stringerli con i
bulloni, solamente incastrati: ora prendete la
guarnizione del nuovo cilindro e fatelo passare
tra i 3 prigionieri del cilindro fino al contatto
con i carter. Ora prendete un pennarello
indelebile con punta fine e tracciate i travasi
della guarnizione sul carter. Fatto questo
togliete la guarnizione e dividete i due
semicarter e se avete fatto un buon lavoro
vedrete la futura disposizione dei travasi che
avrà il carter. Avrete sicuramente notato che
ora i travasi non sono più due ma sono
diventati quattro. I cilindri più spinti
dell’originale utilizzano il sistema a 4 travasi
che serve per la migliore ripartizione della
ANTICIPARE L’ALBERO:
Partiamo dal fatto che anticipare bene l’albero motore è
difficile perché ci vogliono gli strumenti adatti e bisogna
essere precisi, altrimenti si rischia di buttare l’albero.
Se volete provarci
ecco le mie istruzioni:
prima di tutto dovete
togliere i vecchi cuscinetti e buttarli. Ripulite
l’albero con della benzina e poi guardate
l’immagine: l’anticipo dell’albero consiste nel
tagliare via due angoli del volano superiore,
guardandolo con il mozzo per la frizione verso
l’alto. In base al cilindro che andrete a montare ci
sarà da fare un anticipo diverso.
La foto ripropone alla sinistra un albero con
anticipo originale mentre sulla destra un albero
POTENZIAMENTO DELL’ACCENSIONE:
Sempre dalla ditta Torquemaster ho trovato un kit di potenziamento dell’accensione
che consiste in una candela speciale Torquemaster
ad effetto di campo in grado di produrre una scintilla
dieci volte superiore a quella delle normali candele,
come NGK, Champion o Bosch. Oltre alla candela il
kit comprende anche un cavetto al silicone
schermato che elimina le perdite di corrente. Il kit si
conclude con una pipetta al silicone e con un
condensatore speciale in grado di elevare la potenza
della scintilla prodotta dalla speciale candela.
Questo kit assicura circa il 15% in più (in media) di
prestazioni generali a tutti i regimi del motore e permette al motore di raggiungere
regimi di rotazione che prima non si ottenevano a causa della limitazione in
corrente. Si possono guadagnare anche 800giri. Il prezzo di questo kit è di circa 60
euro, ma vi posso giurare che ne vale veramente la pena.
Un altro possibile lavoretto è quello di allargare il foro del beccuccio della benzina
dove si attacca la cannetta della benzina proveniente dal serbatoio. Questo foro
limita la portata di benzina e il foro essendo di diametro 2,5mm è possibile, senza
nessuna difficoltà, portarlo a 3mm con un trapano e la punta da 3mm.
Questo beccuccio è visibile anche in foto.
L’altra limitazione in benzina del nostro ciao è data dal rubinetto dalla benzina, che
ha una portata davvero misera. Questo componente si può sostituire con uno di
maggiore portata commercializzato dalla Top
Performance. Un altro trucchetto è quello di
limare l’estremità inferiore della ghigliottina dalla
parte del filtro. L’angolo di taglio deve essere a
30 gradi e alto 3mm. Questo permette un miglior
indirizzamento della miscela in fase di accelerazio-
-ne completa eliminando uno scalino.
In foto potete vedere una ghigliottina originale
sulla sinistra, una con la modifica descritta sopra
e a destra il beccuccio di ingresso della benzina
modificato. L’ultima cosa che si può fare (visibile
anch’essa in foto)è quella di strombare l’uscita
CONCLUSIONI:
Io con tutte queste modifiche, con l’aggiunta della Fabrizi ufficiale e di una puleggia
piccola, e soprattutto senza “toccare” il cilindro originale ho toccato la velocità di
75 km/h effettivi in un rettilineo con a fianco una BMW Z4 che segnava gli 82km/h.
Successivamente ho
montato un d43mm Polini
racing semplicemente
smontando l’originale e
montando il nuovo ed ho
ottenuto una velocità di
105km/h effettivi
(112km/h segnati) ma con
scarsa ripresa: non male
per un 65cc,eh?
Alcuni mi dicono che
sono un genio, altri
dicono che sono pazzo,
altri dicono “ma se il ciao
l’hanno fatto per andare a
50 all’ora ci sarà un
perché!!” e hanno
ragione, ma questa è una
delle mie passioni e nessuno mi fermerà mai, scoprirò sempre più trucchi su come
elaborare. Magari un giorno vi dirò anche dei trucchetti su come far andare davvero
una Aprilia RS 125…
Spero vi sia piaciuto il mio manuale e spero che vi serva a qualcosa.
Ciao a tutti, io sono Nicol Back e questo è il mio manuale di elaborazione dei carter
di serie. Prima di elaborarli però i due semicarter vanno separati fra loro e va tolto
l’albero che successivamente andremo ad anticipare.
Prima di tutto va tolto tutto l’impianto elettrico e poi sgrassati con della benzina.
ALLARGARE LA FINESTRELLA:
A questo punto raccordiamo la finestrella di aspirazione, che sarebbe alla fine del
foro che abbiamo appena allargato, nella parte interna del carter.
In genere questa finestrella è lunga circa 30mm per 12mm di larghezza. Il foro al suo
interno è rettangolare che poi va a
raccordarsi con il foro da 13mm del
condotto di aspirazione che prima abbiamo
allargato.
Una regola importantissima per il
funzionamento del motore è quella di non
variare il foro in larghezza, altrimenti si
rischia un cattivo funzionamento del
motore e anche l’inconveniente che il
motore “non tenga il minimo”.
Ho detto che non si può allargare, ma possiamo allungarlo, basta che rimangano
almeno 4mm per parte, quindi se la finestra è lunga 30mm il foro dovrà essere lungo
22mm. Appena abbiamo allungato la finestrella dobbiamo raccordare questo foro
rettangolare al foro da 13mm del condotto evitando di fare curve o scalini: il tutto
deve essere il più rettilineo possibile. Questo lavoro serve per far entrare,nello
stesso tempo,più benzina nella camera di manovella.
Per finire in genere faccio una sabbiatura in tutto il condotto al fine di formare dei
microsolchi che tratterranno le molecole di olio e che faranno scivolare meglio tutta
la miscela aria / benzina / olio che verrà prodotta dal carburatore secondo la teoria
dello “Strato Limite”.
ALLARGARE I TRAVASI:
I travasi vanno allargati principalmente se si ha in mente di montare un cilindro più
grosso di cilindrata del cinquantino piaggio.
Se invece lasciamo l’originale possiamo comunque darci una grattata generale e
alla fine sabbiarli.
Ora vi spiego il modo ottimale di come
allargare i travasi per un 65cc.
Incastrate i due semicarter fra loro senza la
guarnizione e senza nemmeno stringerli con i
bulloni, solamente incastrati: ora prendete la
guarnizione del nuovo cilindro e fatelo passare
tra i 3 prigionieri del cilindro fino al contatto
con i carter. Ora prendete un pennarello
indelebile con punta fine e tracciate i travasi
della guarnizione sul carter. Fatto questo
togliete la guarnizione e dividete i due
semicarter e se avete fatto un buon lavoro
vedrete la futura disposizione dei travasi che
avrà il carter. Avrete sicuramente notato che
ora i travasi non sono più due ma sono
diventati quattro. I cilindri più spinti
dell’originale utilizzano il sistema a 4 travasi
che serve per la migliore ripartizione della
ANTICIPARE L’ALBERO:
Partiamo dal fatto che anticipare bene l’albero motore è
difficile perché ci vogliono gli strumenti adatti e bisogna
essere precisi, altrimenti si rischia di buttare l’albero.
Se volete provarci
ecco le mie istruzioni:
prima di tutto dovete
togliere i vecchi cuscinetti e buttarli. Ripulite
l’albero con della benzina e poi guardate
l’immagine: l’anticipo dell’albero consiste nel
tagliare via due angoli del volano superiore,
guardandolo con il mozzo per la frizione verso
l’alto. In base al cilindro che andrete a montare ci
sarà da fare un anticipo diverso.
La foto ripropone alla sinistra un albero con
anticipo originale mentre sulla destra un albero
POTENZIAMENTO DELL’ACCENSIONE:
Sempre dalla ditta Torquemaster ho trovato un kit di potenziamento dell’accensione
che consiste in una candela speciale Torquemaster
ad effetto di campo in grado di produrre una scintilla
dieci volte superiore a quella delle normali candele,
come NGK, Champion o Bosch. Oltre alla candela il
kit comprende anche un cavetto al silicone
schermato che elimina le perdite di corrente. Il kit si
conclude con una pipetta al silicone e con un
condensatore speciale in grado di elevare la potenza
della scintilla prodotta dalla speciale candela.
Questo kit assicura circa il 15% in più (in media) di
prestazioni generali a tutti i regimi del motore e permette al motore di raggiungere
regimi di rotazione che prima non si ottenevano a causa della limitazione in
corrente. Si possono guadagnare anche 800giri. Il prezzo di questo kit è di circa 60
euro, ma vi posso giurare che ne vale veramente la pena.
Un altro possibile lavoretto è quello di allargare il foro del beccuccio della benzina
dove si attacca la cannetta della benzina proveniente dal serbatoio. Questo foro
limita la portata di benzina e il foro essendo di diametro 2,5mm è possibile, senza
nessuna difficoltà, portarlo a 3mm con un trapano e la punta da 3mm.
Questo beccuccio è visibile anche in foto.
L’altra limitazione in benzina del nostro ciao è data dal rubinetto dalla benzina, che
ha una portata davvero misera. Questo componente si può sostituire con uno di
maggiore portata commercializzato dalla Top
Performance. Un altro trucchetto è quello di
limare l’estremità inferiore della ghigliottina dalla
parte del filtro. L’angolo di taglio deve essere a
30 gradi e alto 3mm. Questo permette un miglior
indirizzamento della miscela in fase di accelerazio-
-ne completa eliminando uno scalino.
In foto potete vedere una ghigliottina originale
sulla sinistra, una con la modifica descritta sopra
e a destra il beccuccio di ingresso della benzina
modificato. L’ultima cosa che si può fare (visibile
anch’essa in foto)è quella di strombare l’uscita
CONCLUSIONI:
Io con tutte queste modifiche, con l’aggiunta della Fabrizi ufficiale e di una puleggia
piccola, e soprattutto senza “toccare” il cilindro originale ho toccato la velocità di
75 km/h effettivi in un rettilineo con a fianco una BMW Z4 che segnava gli 82km/h.
Successivamente ho
montato un d43mm Polini
racing semplicemente
smontando l’originale e
montando il nuovo ed ho
ottenuto una velocità di
105km/h effettivi
(112km/h segnati) ma con
scarsa ripresa: non male
per un 65cc,eh?
Alcuni mi dicono che
sono un genio, altri
dicono che sono pazzo,
altri dicono “ma se il ciao
l’hanno fatto per andare a
50 all’ora ci sarà un
perché!!” e hanno
ragione, ma questa è una
delle mie passioni e nessuno mi fermerà mai, scoprirò sempre più trucchi su come
elaborare. Magari un giorno vi dirò anche dei trucchetti su come far andare davvero
una Aprilia RS 125…
Spero vi sia piaciuto il mio manuale e spero che vi serva a qualcosa.
C'è però da ricordare che in un motore 2 tempi carburato come si deve si può notare dal
colore degli elettrodi che è di un sano color nocciola.
Le case costruttrici hanno però fatto un pòdi confusione con i loro codici e quindi ecco le
equivalenze sulle marche e gradazioni più usate:
-La prima lettera indica le dimensioni (standardizzate della candela e del suo filetto)
-Il numero indica la scala, che per quanto riguarda la bosch e molto vasta: va dalla più
calda 13 fino a 2 poi ricomincia da 09 a 06; le superfredde da competizione ma quelle qui
sopra sono comunque le più utilizzate
-le ultime lettere specificano il tipo di elettrodo, in particolare il materiale; queste qui sopra
sono le più comuni ma basta modificare la sigla della bosch AC in AS per avere l' elettrodo
in argento e in AP per quello in platino (che è talmente fredda da rendere quasi
impossibile l' avviamento a freddo).
By senza_traccia
PI 88
ISTRUZIONI DI MONTAGGIO
CARTER MOTORE CIAO -SI- BOSS
La Polini Motori ha realizzato questo carter motore per maggiorare la potenza del vostro ciclomotore. I carter vengono forniti in tre versioni a seconda del tipo di ciclomotore. (Vedi scheda tecnica). Questo
carter può essere utilizzato sia per montare cilindri originali oppure cilindri maggiorati: pistone Ø 41-43-46. Con il nuovo carter non è indispensabile modificare l’albero motore perché la valvola di aspirazione
è più anticipata rispetto all’originale; comunque se siete in possesso di un albero motore già anticipato (come da disegno A) si può ugualmente montarlo perché non andrà a compromettere la potenza massima
del motore, ma migliorerà la potenza ai bassi regimi. Per montare i nuovi carter è necessario togliere il blocco motore dal telaio, smontare tutto il motore e lavare accuratamente tutte le parti da riutilizzare
compresi i nuovi carter. ATTENZIONE: per smontare l’albero motore è necessario scaldare i carter portandoli ad una temperatura di circa 250 gradi. Controllare i cuscinetti di banco, la gabbia a rulli della
biella e la gabbia a rulli dello spinotto (se prevista), nel caso si presenti un’eccessiva usura provvedere alla sostituzione. Montare i cuscinetti di banco sull’albero motore, scaldare i nuovi carter ad un tempera-
tura di circa 250 gradi, montare i paraoli, posizionare la guarnizione centrale del carter e montare l’albero motore chiudendo i carter in modo uniforme. Montare i prigionieri di fissaggio del cilindro, tagliare
con una lama la guarnizione eccedente del carter, posizionare la guarnizione di base, montare il pistone controllando che i fermi dello spinotto siano entrati perfettamente nella loro sede e non abbiano gioco,
montare i segmenti, il cilindro e la testa bloccando i dadi in modo uniforme; montare il collettore di aspirazione con l’apposita guarnizione e bloccarlo con le viti in dotazione.
ACCENSIONE: per la versione con contatti, portare l’anticipo a mm.2,2 prima del punto morto superiore oppure mm. 29 misurati sulla fascia del volano corrispondenti a 23,4 gradi.
L’inizio di apertura dei contatti si deve avere in corrispondenza dei valori sopracitati ed avere una apertura massima dei contatti di 0,6mm.
Per la versione con l’accensione elettronica la fase non necessità di nessuna messa a punto. Completare l’operazione di montaggio dei vari particolari e posizionare il motore sul telaio.
CARBURAZIONE: TIPO CARBURATORE PISTONE Ø 38,4-41 PISTONE Ø 43 PISTONE Ø 46
SHA 13 - 13 getto max getto max getto max
64 66 66-68
Praticare sul resto della scatola filtro 6 fori (vedi disegno B) da Ø6 sia che la scatola filtro montata è originale, oppure di nostra produzione. (cod. 203.0013). Se dal vostro carter desiderate ottenere presta-
zioni superiori è consigliato il montaggio di Kit Polini Motori reperibile in diverse cilindrate e una marmitta speciale disponibile in diversi modelli. I testi dei particolari di trasformazione sono infattti effettuati
impiegando esclusivamente ricambi speciali Polini Motori; solo così il meglio si trasforma in massimo. Per il montaggio e smontaggio della marmitta si raccomanda di non far leva sulla parte terminale della
stessa, ma far leva con un cacciavite fra cilindro e collare di scarico. Si raccomanda di usare esclusivamente prodotti e ricambi originali Polini Motori e di seguire accuratamente le istruzioni sopra indicate per
una buona resa e lunga durata del vostro motore.
MODIFICA PER VERSIONE CON MISCELATORE - Sul carter destro è previsto il montaggio del miscelatore attuando le seguenti modifiche (vedi disegno C):
1) Praticare un foro passante con punta da Ø 3
2) Praticare un foro passante con punta da Ø 11
3) Filettare i due fori di passaggio pompa con maschio M6
MODIFICA PER VERSIONE CON LAMPEGGIATORI - Sul carter sinistro è previsto il montaggio del regolatore di tensione attuando le seguenti modifiche (vedi disegno D):
1) Praticare un foro passante con punta da Ø 19 2) Praticare un foro passante con punta da Ø 2,5 e filettare con un maschio M3, oppure inserire una vite autofilettante.
SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DEL CARTER MOTORE
COD 170.0200 | Accensione: con contatti - Avviamento: a pedali | CIAO (tutti i modelli) - BRAVO - BOXER - SI - GRILLO - CBA (Gilera) - ECO (Gilera) - TREND (Gilera)
COD 170.0210 | Accensione: elettronica - Avviamento: pedali | SI - GRILLO
Consultate i nostri cataloghi o il nostro sito www.polini.com
C
A B
> ASSEMBLY INSTRUCTIONS CRANKCASE FOR CIAO – SI – BOSS <
Polini Motori has designed this crankcase to increase in power your moped. The crankcases are supplied in 3 different versions according to the moped model (see technical schedule). This crankcase can be
used to assemble both original cylinders or upgrade cylinders: Ø41-43-46 pistons. With the new crankcase it is not necessary to modify the crankshaft because the intake valve is more advanced compared to
the original one: anyway if you have got a balanced crankshaft (as from plan A) you can assemble it because it will not compromise the maximum power of the engine, but it will increase the power at low
speeds. To assemble the new crankcase you must take the motor block away from the frame, disassemble the engine and carefully wash all the parts to use them again, new crankcases included.
ATTENTION: to disassemble the crankshaft you must warm the crankcases up to a temperature of about 250 degrees. We suggest you should check the main bearings, the retainer of the connecting rod and
that of the pin (if it is included). In the case you notice an excessive wear and tear, replace them. Assemble the main bearings on the crankshaft, warm the new crankcases up to about 250 degrees; assemble
the oil seals, place the central gasket, assemble the crankshaft by closing the crankcases uniformly. Assemble the fixing studs of the cylinder, cut the exceeding gasket of the crankcase, place the base gasket,
assemble the piston by checking that the pin locks perfectly enter into their housing and they have no gap; assemble the piston rings, the cylinder and the head by locking the nuts uniformly; assemble the
intake manifold by the special gasket and lock it by the supplied screws.
IGNITION: as regards the model with contacts, you must bring the advance at 2,2 mm before the top dead center or at 29 mm. measured on the band of the flywheel which correspond at 23,4 degrees. The
opening of the contacts must start in connection of the abovementioned values and the maximum opening of the contacts should be of 0,6 mm.
As regards the model with electronic ignition, the advance does not need any setting-up. Complete the assembly operation of the different parts and place the engine on the frame.
CARBURATOR: CARBURATOR PISTON Ø38,4-41 PISTON Ø43 PISTON Ø46
SHA 13-13 Main jet Main jet Main jet
64 66 66-68
Make six holes (see plan B) of d.6 on the back of the filter box, both on the original filter box or on the Polini one. (code 203.0013). If you ask for better performance from your crankcase we suggest you
should assemble a Polini Motori kit, supplied in different models. The tests are made by using only Polini Motori spare parts only; in this way Polini can make the best even better. To assemble and disassemble
the muffler we suggest not to lever on its terminal part, but lever using a screwdriver between the cylinder and exhaust collar. Use Polini Motori spare parts only and carefully follow the above mentioned
instructions to get a good efficiency and a longer life of your engine.
MODIFICATION FOR MODELS WITH MIXER - Fit the mixer on the right crankcase as follows: (see drawing C);
1) Make a through hole using a d.3 drill 2) Make a through hole using a d.11 drill 3) Thread the two holes of the pump with a M6 male screw.
MODIFICATION FOR MODELS WITH DIRECTOR INDICATOR FLASHERS - Assemble a voltage regulator on the crankcase as follows (see plan D):
1) Make a passing hole with a d.19 drill 2) Make a passing hole with a d.2,5 drill and thread with a M3 male screw tap, or insert self-threading screw.
TECHNICAL SCHEDULE TO ASSEMBLE THE CRANKCASE
COD. 170.0200 | Ignition: with contacts - Starting: pedals | CIAO (all the models), BRAVO, BOXER, SI, GRILLO, CBA (Gilera), ECO (Gilera), TREND (Gilera)
COD. 170.0210 | Ignition: electronic - Starting: pedals | SI, GRILLO
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La formazione della miscela si ottiene nel momento in cui il carburante, all'uscita del
polverizzatore, viene investito dal flusso d'aria generato dalla depressione creata dal pistone durante
la fase d'aspirazione.
Il dosaggio della miscela deve rimanere nei limiti della sua infiammabilità che, nel caso di miscela
ottenuta con una normale benzina, avviene con rapporti aria/benzina compresi tra 7:1 e 20:1.
Nell'ambito di questi limiti (rispettivamente ricco e povero) per avere una buona combustione ci si
deve avvicinare al valore stechiometrico con valori reali compresi tra il 14,5 e 15:1.
Il dosaggio stechiometrico è quello che permette la completa combustione della miscela con la
formazione di soli vapore acqueo ed anidride carbonica ed è diverso ogni carburante. Per le normali
benzine va da 14,5:1 a 14,8:1.
Nota: Tutti questi rapporti s'intendono sempre espressi e calcolati in peso e non in volume.
Il corretto titolo di miscela è fondamentale per massime prestazioni e minori emissioni inquinanti.
Per regolare la carburazione, bisogna sempre riferirsi alle varie aperture della valvola gas perché ad
ogni apertura funziona un circuito diverso del carburatore.
Tuttavia, esistono carburatori molto semplificati che non consentono una carburazione "fine" ma
solo un corretto dosaggio del massimo e la regolazione del regime minimo. (es.: Dell'Orto serie
SHA)
Per la regolazione della carburazione si parte di consuetudine dal getto del massimo, in modo da
mettere al sicuro il motore da surriscaldamenti (provocati da miscele troppo povere di benzina).
Le prove vanno effettuate a vari regimi ma sempre a pieno carico (gas tutto aperto) per determinare
il più grande getto possibile che non dia luogo a rifiuti di carburazione, individuabili soprattutto con
un funzionamento irregolare nei 2tempi e col deposito di residui fuligginosi sulle candele dei
4tempi.
Si parte sempre da "troppo ricca" perché più prudente per il motore mentre una carburazione troppo
magra non dà malfunzionamenti evidenti, oltre alla scarsa potenza.
Gli elementi di taratura che controllano le varie aperture della valvola gas sono:
C'è da dire che esiste una certa interferenza di funzionamento tra i vari circuiti per cui la
regolazione di uno incide leggermente anche all'inizio del funzionamento del successivo.
Per esempio lo smusso della valvola gas continua ad influenzare leggermente la carburazione fino a
circa ½ dell'apertura.
I carburatori Dell'Orto più utilizzati, del tipo a spillo e con vaschetta centrale, "accettano"
inclinazioni di montaggio da 0 a 40° verso il motore. Per il fuoristrada, è consigliata l'inclinazione
di 30°.
Tener presente che qualsiasi intervento sul filtro aria o sul solo cornetto di aspirazione (ove
sostituibile), comporta una modifica della carburazione.
I corpi dei carburatori sono costruiti con pressofusioni di ALLUMINIO, ZAMA e anche
ELECTRON per particolari esigenze di leggerezza mentre per gli elementi di taratura si ricorre
all'ottone.
Il criterio per la scelta del carburatore ideale deve tener conto della potenza che il gruppo termico,
alimentato dal singolo carburatore, sviluppa.
Esistono delle tabelle indicative, fornite dalla Dell'Orto e da altre Case costruttrici, derivanti da
prove sperimentali che suggeriscono un range di misure possibili per un'ottimale alimentazione di
un singolo gruppo termico in rapporto alla potenza erogata.
* Un diffusore di grande diametro può permettere l'erogazione di maggiore potenza ai più elevati
regimi di rotazione del motore, cosa che si traduce con una maggiore velocità massima; ma il solo
aumento del diametro del carburatore non garantisce di per sé un sicuro aumento della potenza,
dipendente da molti altri fattori.
* Un diffusore di piccolo diametro garantisce invece una migliore ripresa, quindi la scelta del
diffusore ideale deve realizzare il miglior compromesso possibile tra le esigenze di potenza e
ripresa.
* Come norma empirica utilizzabile nelle elaborazioni, si può adottare la regola di aumentare il
getto del massimo di circa il 10% per ogni millimetro in più di aumento del diametro del
carburatore, senza modificare gli altri elementi di taratura.
* Cambiando carburatore, conviene utilizzarne un altro già tarato per un motore simile
(soprattutto nel ciclo: 2T o 4T) a quello utilizzato, in modo da poter contare su di una carburazione
base sicuramente già più vicina a quella definitiva.
* Conviene effettuare la messa a punto fine della carburazione direttamente sui campi di gara e su
motori perfettamente rodati e che abbiano già raggiunto uno stabile equilibrio termico.
Si segnala anche un articolo sui carburatori a depressione nel quale si parla dei compromessi di
scelta del diametro del diffusore.
Negli impianti di alimentazione a caduta, il diametro della valvola a spillo dev'essere sempre
maggiore di circa il 30% del diametro del getto di massima.
Negli impianti alimentati da pompa, il suo diametro deve invece essere inferiore a quello del getto.
Tenendo presente che sui motori da competizione è preferibile utilizzare carburatori con
galleggianti ad elementi indipendenti, bisogna scegliere il peso del galleggiante in base al ciclo del
motore: leggero per i 2 tempi e pesante per i 4 tempi.
I galleggianti vanno poi regolati deformando gli arresti di chiusura in base a delle misure suggerite
dalle Case.
Ove presente, il getto d'avviamento è l'unico elemento di taratura deputato a fornire il giusto titolo
di miscela necessario per l'avviamento del motore.
Difficoltà di avviamento possono essere risolte variando il diametro di questo getto e la posizione
dei fori di emulsione dell'aria, che determinano la quantità di miscela erogata nella fase di
avviamento: quando questi fori sono praticati verso l'alto diminuiscono la quantità di miscela
erogata e quando sono bassi l'aumentano.
Rilevando eccessiva ricchezza o povertà di miscela dopo dei tentativi di avviamento, si rimedia
variando la posizione di questi fori di emulsione.
Mentre se il motore, una volta avviato, non rimane in moto per almeno 1 minuto col dispositivo di
avviamento inserito, bisogna intervenire sul diametro del getto.
La vite di regolazione miscela è presente sui carburatori a valle della vite valvola, ovvero verso il
motore.
Questa vite controlla, come già detto, il titolo della miscela nel primo ottavo di apertura della
valvola gas.
Svitandola aumenta il titolo della miscela fornita, avvitandola fino a chiuderla smagrisce.
La procedura di regolazione prevede il preventivo controllo del gioco del cavo dell'acceleratore, che
dev'essere di circa 1mm.
Poi si provvede ad aumentare il minimo (agendo sulla vite valvola) portandolo a circa 1200-1300g/'
se il motore è a 2T, un po' più alto anche 1500g/' se 4T.
La vite dev'essere svitata di almeno 1 giro e mezzo. Ciò perché se troppo chiusa, può fornire
un'insufficiente quantità di miscela (e quindi d'olio in un 2T senza mixer!!) in fase di rilascio dopo
un allungo ad alto numero di giri.
Col minimo così accelerato, si cerca una regolazione della vite miscela che consenta la massima
regolarità al motore, non importa se ad un regime superiore o inferiore a quello impostato.
Trovato il funzionamento più regolare, si provvede ad abbassare il regime fino al minimo voluto,
agendo sulla sola vite del minimo.
La vite di regolazione aria è presente a monte della valvola e, controllando un flusso aggiuntivo
d'aria, funziona al contrario della vite miscela, svitandola smagrisce la miscela formata nel primo
ottavo di apertura.
Tenendo presente questo, la procedura di regolazione è pressoché identica a quella della vite
miscela.
In tutt'e due i casi può essere utile apportare degli affinamenti di regolazione anche dopo aver
riportato il regime minimo al valore prestabilito.
Se aprendo lentamente la valvola gas fino ad ¼, il motore prende giri in modo lento ed irregolare, il
getto del minimo è troppo piccolo.
Ma ciò può essere riscontrato anche nel caso di errata regolazione delle viti aria o miscela.
Quando nelle stesse condizioni si riscontra fumosità e funzionamento "gorgogliante" del motore il
getto è troppo grande. Come sopra, può dipendere anche da errata regolazione delle viti del minimo.
La scelta del polverizzatore sta alla base della carburazione, in quanto questo elemento di taratura,
assieme alla regolazione del galleggiante, influisce su tutto l'arco di utilizzo del motore e su tutte le
aperture della valvola gas.
Di norma si parte dalla regolazione del galleggiante per poi decidere il tipo ed il diametro del
polverizzatore da usare.
Le valvole gas presentano uno smusso, dal lato aspirazione aria, dall'altezza identificata in decimi di
millimetro e impressa sul lato inferiore del componente.
Attraverso la scelta di questo smusso si può intervenire ingrassando o smagrendo la carburazione in
maniera molto avvertibile nel primo quarto di apertura, un po' meno nel secondo quarto.
Una corretta scelta dello smusso è molto influente nella prima apertura di gas, dopo la percorrenza
di una curva oppure affrontando un salto in fuoristrada.
La scelta di questo componente è quella che richiede la maggiore sensibilità da parte di chi collauda
la moto.
La conformazione dello spillo condiziona la carburazione all'incirca da ¼ a ¾ di apertura della
valvola gas con la possibilità accessoria di anticipare o posticipare il suo effetto grazie a delle
tacche (per lo più da 3 a 5) che permettono il suo montaggio più o meno alto.
Generalmente il montaggio di riferimento per uno spillo nuovo è quello che prevede il blocco alla
seconda tacca a partire dall'alto; questo è anche il montaggio che quasi sempre si trova nelle tarature
di fabbrica.
Gli spilli conici NON SONO SEQUENZIALI ma i suoi numeri identificativi, anche se
apparentemente progressivi, sono dei semplici codici di riferimento per l'identificazione di ogni
modello.
Per conoscere le sue misure caratteristiche, una misurazione effettuata con un calibro non è
abbastanza precisa in quanto alcune sue quote sono centesimali e ricavate su superfici coniche.
Le misure caratteristiche di uno spillo, data per scontata l'appartenenza ad una serie specifica
(identificata da una lettera) sono:
Per complicare le cose, esistono anche spilli molto particolari che presentano due tratti di conicità
diverse; ma il loro utilizzo è riservato alla risoluzione di particolarissimi problemi di affinamento
della carburazione.
La loro scelta si fa, conoscendo le loro misure caratteristiche riportate su tabelle pubblicate dalle
Case costruttrici dei carburatori, in base alle diverse esigenze di titolo a seconda delle aperture della
valvola gas tenendo presente che:
* il diametro del tratto cilindrico parzializza la sezione del polverizzatore più o meno fino a metà
dell'apertura del gas;
* la lunghezza (e quindi l'inizio) del settore conico "libera" sezione utile di passaggio a partire dal
tratto successivo di apertura;
* il diametro di punta (in rapporto al diametro del tratto cilindrico, che però varia di poco)
determina in effetti la conicità, e quindi la rapidità d'ingrassamento nell'ultima fase d'intervento
dello spillo.
Il getto del massimo è il primo elemento di taratura da determinare in una prova pratica in quanto
l'utilizzo di un getto del massimo troppo piccolo può comportare seri problemi al motore derivanti
da surriscaldamento, ed anche scarsa lubrificazione nel caso di motori a 2 tempi privi di miscelatore
automatico.
Infatti si parte per prudenza da un getto "sicuramente" troppo grande per poi trovare quello giusto.
Inoltre i sintomi di carburazione eccessivamente ricca sono più facilmente avvertibili di quelli
causati da carburazione magra.
Una getto del massimo troppo grande causa evidente fumosità, nel caso di motore a 2 tempi, e
comunque sempre una limitazione del regime massimo, come una sorta di limitatore.
Per contro, un getto troppo piccolo, pur non causando malfunzionamenti evidenti, non assicura un
pieno sviluppo della potenza ed innalza la temperatura di combustione in maniera anche pericolosa.
IMPORTANTE: Può succedere che oltrepassata una certa misura non si noti nessun cambiamento
nel funzionamento del motore.
Ciò è dovuto al fatto che in nessun caso la SEZIONE del getto del massimo dev'essere superiore
alla SEZIONE residua del polverizzatore una volta sottratta la SEZIONE della punta dello spillo
conico.
Quindi, nella necessità di aumentare ulteriormente il getto del massimo è necessario procedere
incrementando quest'area residua adottando un polverizzatore di maggior diametro e/o uno spillo
dalla punta più sottile.
L'elemento di taratura che modifica il momento (non la portata) dell'intervento della pompetta di
ripresa (una piccola membrana azionata da una camma) è una superficie inclinata (la camma in
questione) ricavata sulla valvola gas e corrispondente ad un martelletto che aziona la pompa.
Questa ralla è ricavata più o meno in alto sulla valvola gas e scegliendone il tipo appropriato si può
variare il margine d'intervento della pompa sempre in rapporto al grado di apertura della valvola
stessa.
%%%
Prima fase della carburazione di batteria è il controllo del gioco dei cavi di comando e poi
dell'allineamento delle valvole gas che devono aprirsi tutte contemporaneamente, da tutte chiuse
(viti minimo a zero)
Dopo si procede, tramite la sola regolazione delle viti aria o miscela, al livellamento delle
depressioni presenti nei singoli condotti, misurando i valori ad un regime minimo accelerato.
Dopo l'operazione si procede alla regolazione del regime minimo agendo sull'unica vite di
regolazione del minimo oppure, ove non presente ed in maniera più empirica, lasciando connessa
l'accensione di un cilindro per volta e regolando il minimo di ogni singolo cilindro. Finita
l'operazione sarà necessario provvedere ad abbassare il minimo svitando nella stessa misura tutte le
viti del minimo.
FATTORI INFLUENZANTI LA CARBURAZIONE
Variazioni di combustibile
Utilizzando combustibili diversi, bisogna tener conto del loro rapporto stechiometrico procedendo
ad aumentare percentualmente il diametro dei getti al diminuire di tale rapporto, e viceversa.
In alcuni casi, può essere necessario adeguare anche il diametro delle valvole a spillo.
Anche un aumento di quota comporta un arricchimento della carburazione per via della minor
pressione dell'aria all'aumentare dell'altezza dal livello del mare.
Quindi:
Il sistema per prescindere dalla pressione atmosferica esiste ed è il compressore, inventato dai
tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale per permettere ai loro caccia intercettori, con motori a
ciclo Otto, di volare a quote inaccessibili agli stessi motori alimentati a pressione atmosferica.
Dopo un breve entusiasmo il sistema è stato abbandonato per i motori motociclistici mentre è ormai
d'uso comune per i motori auto e da trasporto in particolare se a ciclo Diesel.
Ad ogni modo, il carburatore conserva ancora un certo vantaggio di prontezza che con gli impianti
d'iniezione non si è ancora riusciti a raggiungere. Ma probabilmente ancora per poco…
Altro vantaggio del carburatore è l'affidabilità, data dalla mancanza di (delicati) componenti
meccanici ed elettronici sensibili a scariche e mancanze di alimentazione elettrica, interferenza con
altri componenti, problemi di cablaggio, eventuali impurità o acqua presenti nei carburanti, ecc. per
cui ancor oggi si preferisce utilizzare i carburatori nelle applicazioni in cui è richiesta massima
affidabilità e facilità di riparazione, come nel caso di raid motociclistici.
%%%%%%
Tenuto conto di quanto sopra esposto, l'altra variabile fondamentale della carburazione rimane
sempre, carburatori o iniezione che sia, turbo o non turbo: il vostro polso destro.
Ottimo articolo, unica osservazione, bisogna tenere conto anche dell' umidità dell' aria per
determinare la carburazione. L' umidità è un parametro che incide parecchio.
Re: Principali elementi della Carburazione
di corry88 il 24-03-2006 15:58:18
si, infatti, hai ragione, xkè de_corsa sull'articolo parla solo della temperatura alta o bassa, sennò x il
resto è un articolo eccezionale, da salvare sul computer!!!
* umidità
di de_corsa il 18-12-2008 18:57:49
Ciò che dici non è esatto, infatti ho parlato di altri due fattori correttivi oltre alla temperatura;
e per rispondere anche a Tusk, ho volutamente tralasciato il parametro dell'umidità relativa
perché la sua influenza è trascurabile rispetto ai tre citati.
dipende dalle benzine, ad ogni modo quello realmente stechiometrico (cioè molecolare) è un pò
più alto, come ho indicato io.
il valore che indichi tu è però quello ritenuto più "funzionale" ovvero più vicino al rapporto che
offre le migliori prestazioni in termini di potenza.
___
o Rapporto stechiometrico
di de_corsa il 02-01-2007 13:58:44
Dopo la nota di Tusk e su recente segnalazione (via MP) di Miscia, ho rilevato l'inesattezza
del dato da me pubblicato.
Il valore di 15,8 è lo stechiometrico relativo alle benzine in commercio ai tempi dei miei
studi...
...mentre adesso i rapporti molecolari aria/carburante delle attuali (pessime) benzine variano
da 14,5 a 14,8: comprendono quindi il valore indicato da Tusk
I valori funzionali si discostano in smagrimento (fino anche a 17:1) per i motori più recenti,
catalizzati e a gestione elettronica dei sistemi di accensione/iniezione
mentre possono funzionare addirittura in eccesso di carburante (12-13:1) i (residui...) 2tempi
sportivi a carburatori.
Ricordo che in eccesso di carburante, almeno, non si può formare Ossido di Azoto...
visto ke ne sai parecchio mi sai dire come fissare lo spillo conico alla ghigliottina del
carburatore dell'orto phbn 16?
+ fissaggio spillo
di de_corsa il 15-01-2010 11:18:44
Volevo chiedere se nella carburazione centra il peso del pilota....i meccanici a cui l' ho chiesto mi
prendono per pazzo....io penso che il peso centri eccome, soprattutto d'inverno quando l' aria e piu
densa e quindi se ne aspira di più' e noi magari stiamo trasportando un nostro amico di stazza
notevole....penso che il motore vada sottosforzo e aumenti la pressione in camera di scoppio.....è
solo un idea che mi è balzata in mente e in qualche modo avverto mentre ascolto la moto....(spero di
ascoltarla bene) :)
Nota: i messaggi posti in questo contesto non prevedono avvisi e quindi può passare anche
molto tempo prima che - per caso - siano visti da chi deve rispondere ad una domanda.
Per discutere degli argomenti ed avere risposte in tempi brevi è più comodo utilizzare il forum!
La carburazione
Per effettuarla bisogna guardare la colorazione della candela. Dopo aver acceso il
mezzo, bisogna accelerare al massimo e poi spegnerlo lasciandolo il meno possibile
al minimo. Si toglie quindi la candela e i casi sono 3:
se è color nocciola si è
fortunati, vuol dire che si è
già carburati. Se è bagnato
bisogna diminuire il getto, se
è nocciola chiaro bisogna
aumentarlo. Importante è
però sentire la risposta del
motore, se dopo averlo
carburato il motore ha più
vuoti e non corre bisogna
ripetere la procedura.
1. temperatura dell’aria
2. rarefazione(collegata
all’altitudine)
3. filtro
4. motore che si monta
5. carburatore
6. miscela
Ricordatevi inoltre di
utilizzare una miscela al 2%
abbondante con olio pregiato sintetico(per intenderci, non quello da 2 euro al litro).
fil89n
INDICE
IL DIFFUSORE ED IL CONTROLLO
7
DELLA PORTATA D’ARIA
31 IL CARBURATORE A DEPRESSIONE
I
motori a ciclo Otto usati per la
propulsione motociclistica, sia-
no essi a due tempi oppure a
quattro tempi, vengono alimentati
con combustibili (benzina commer-
ciale, benzine speciali per taluni usi
agonistici oppure, in alcuni rari casi,
alcol metilico e/o etilico) che pre-
sentano tutti la caratteristica di esse-
re sufficientemente volatili da poter-
si premiscelare con l’aria (combu-
rente) prima che la combustione
venga innescata dalla scintilla pro-
dotta dalla candela. Nei motori a ci-
clo Diesel , al contrario, il carburan-
te è assai meno volatile e di conse-
guenza viene miscelato con l’aria
soltanto all’interno della camera di
combustione, quando le condizioni
di pressione e temperatura sono tali
da provocarne l’accensione sponta-
nea. Per questo motivo in tali moto-
ri è possibile regolare la potenza in-
tervenendo soltanto sulla portata di
carburante, evitando di parzializzare
la portata dell’aria. Se invece il car-
burante viene miscelato con l’aria
aspirata come nei sistemi di alimen-
tazione dei motori a ciclo Otto, si
rende necessario controllare la porta-
ta dell’aria e, dunque, di riflesso
quella del carburante. Nei motori au-
tomobilistici vengono prevalente-
mente impiegati sistemi d’iniezione,
controllati da una centralina che re-
gola la durata dei periodi di tempo
durante i quali gli iniettori possono
spruzzare il carburante. Sistemi ana-
loghi vengono adottati, come noto,
anche su alcuni propulsori motoci-
clistici di alta gamma. Nella grande
maggioranza dei casi, tuttavia ven-
gono diffusamente utilizzati i carbu-
ratori, nei quali il combustibile vie-
ne aspirato in virtù della depressio-
ne che si riesce a generare sui vari si-
stemi di ugelli erogatori. Il carbura-
1
Qui a destra, le principali componenti di un
carburatore motociclistico Dell’Orto: 1- disposi-
tivo di avviamento; 2- presa d’aria; 3- diffusore;
4- getto avviamento; 5- vaschetta; 6- polveriz-
zatore; 7- valvola benzina; 8- spillo conico; 9-
valvola gas; 10- presa d’aria vaschetta; 11- rac-
cordo carburante; 12- vite regolazione miscela
minimo; 13- vite regolazione valvola gas; 14-
galleggiante; 15- emulsionatore minimo; 16-
getto minimo; 17- getto massimo.
Sotto, lo schema dell’erogazione del carburante
in seno all’aria aspirata: il combustibile conte-
nuto nella vaschetta sale nel polverizzatore (31)
passando dal getto (32) che ne regola l’afflusso
insieme allo spillo conico (28); il liquido si
emulsiona dapprima con l’aria che arriva dal
canale (13) all’interno dell’ugello (30) poi sfo- tore, dunque, è progettato per assol-
vere tre funzioni fondamentali:
ciando nel diffusore (29) si miscela con l’aria in
1. controllare la potenza erogata dal
arrivo dalla presa (1). motore regolando la portata d’aria
aspirata secondo il comando del pi-
lota;
2. dosare la portata di combustibile
nel flusso d’aria aspirato mantenen-
do il rapporto aria/combustibile en-
tro valori ottimali in tutto il campo
di funzionamento del motore;
3. omogeneizzare la miscela di aria e
combustibile in maniera da agevola-
re la successiva combustione.
IL RAPPORTO DI MISCELA
Si definisce con questo termine, in-
dicato con A/F, il rapporto tra la
massa di aria e quella di combustibi-
le aspirato dal motore:
A/F= Maria/Mcomb
A/F stechiometrico
Il rapporto stechiometrico dipende
dal tipo di combustibile: per le ben-
zine commerciali esso varia all’incir-
ca da 14,5 a 14,8, ossia occorrono
14,5-14,8 kg di aria per la combu-
stione di 1 kg di benzina. Per i mo-
2
Il combustibile si miscela con l’aria aspirata dal motore per mezzo di circuiti differenti secondo l’apertura dell’acceleratore. Qui so-
pra a sinistra, vediamo il funzionamento al minimo, con il liquido che passa nel getto (18) ed arriva nel pozzetto (22) prima di
emulsionarsi con l’aria in arrivo dal canale (16) e tarata dalla vite (17). Tale emulsione passa sotto la valvola gas (12) e sfocia nel
condotto di aspirazione (13) dai fori (19 e 20).
A destra, lo stesso carburatore a piena apertura, con il combustibile tarato dal getto massimo (28) che si emulsiona con l’aria (24)
nel polverizzatore (27) prima di uscire dall’ugello (26).
Un moderno carburatore del tipo a spillo (Dell’Orto VHSB) è do- Sezione del circuito di alimentazione carburante di un Dell’Orto
tato di numerosi circuiti con relativi getti di taratura per assicura- VHSB: 1- raccordo dal serbatoio; 2- filtro a rete; 3- sede valvola
re una corretta alimentazione del motore in tutte le condizioni. benzina; 4- spillo valvola; 5- perno braccio del galleggiante; 6- ap-
Come possiamo vedere dalla sezione, ciascun circuito del combu- poggio del galleggiante sul braccio; 7- galleggiante; 8- guida di
stibile fa capo alla vaschetta a livello costante. scorrimento del galleggiante; 9- presa d’aria vaschetta.
3
In alto a sinistra, dettaglio di una valvola benzina ricavata diretta-
mente nel corpo del carburatore: anche in questo caso lo spillo è
molleggiato.
Al centro, un tipo di galleggiante anulare, la cui sezione è visibile
qui sopra, che equipaggia taluni modelli di carburatori: 1- presa
aria vaschetta; 2- galleggiante; 3- raccordo; 4- condotto arrivo com-
bustibile; 5- spillo valvola.
Sotto, un dettaglio di una valvola Dell’Orto del tipo smontabile:
notiamo il puntale di gomma sintetica dello spillo, che è del genere
molleggiato.
4
Per assicurare la funzionalità del meccanismo
ne della vaschetta.
5
un livello del liquido più basso per frenate) se il livello è troppo basso si I carburatori possono presentarsi con dif-
azionare la valvola e, quindi, si sma- rischia di far rimanere momenta- ferenti tipi di flangia d’unione al motore,
grirà la carburazione. neamente emerso dal liquido uno secondo il genere d’impiego cui sono de-
Per questo motivo i galleggianti sono dei getti cui fanno capo i circuiti di stinati: qui a sinistra, vediamo una flan-
classificati in base al peso (stampiglia- erogazione del carburatore. In alcu-
gia piana, con tanto di O-ring di tenuta;
to su di essi) e sono prescritte norme ne versioni vengono allora applicati
di controllo della loro posizione immediatamente sopra ai getti par- a destra, invece, è visibile un manicotto
all’interno della vaschetta per assicu- ticolari schermi, detti fondelli, che maschio destinato al montaggio entro un
rare il funzionamento regolare. servono appunto a trattenere intor- raccordo elastico.
Per modificare il livello vaschetta, se no al getto la massima quantità di
necessario e quando non si può in- liquido possibile in tutte le condi- dotti dallo sciacquio del liquido nel-
tervenire sul peso galleggiante, in zioni. la vaschetta e dai movimenti della
talune occasioni è anche possibile La valvola del carburante è costitui- motocicletta.
cambiare l’inclinazione della leva ta da uno spillo che va in battuta su Il diametro della valvola a spillo è
che aziona la valvola, in maniera il una sede riportata od avvitata nel un elemento di taratura, in quanto
galleggiante mandi quest’ultima in corpo del carburatore. Lo spillo è determina la portata di combustibi-
chiusura in anticipo (per un livello spesso dotato di un elemento di le che può passare, a parità di altre
più basso) o in ritardo (per un livel- gomma sintetica sull’estremità che condizioni.
lo più alto) a parità di peso. va in battuta: questo materiale è Se il diametro è troppo ridotto ri-
Si deve però notare che un livello perfettamente compatibile con le spetto alla quantità di carburante
troppo basso nella vaschetta può normali benzine commerciali ma che il motore richiede in certe con-
tradursi in un battente liquido trop- nel caso si impieghino carburanti dizioni (generalmente a pieno cari-
po ridotto sui getti e quindi nel ri- particolari, come per esempio l’al- co) la vaschetta si vuota più veloce-
schio di pericolosi smagrimenti del- cool, è necessario verificare la resi- mente di quanto dalla valvola riesca
la miscela erogata, quando il carbu- stenza delle tenute per non compro- a passare benzina, per cui dopo un
rante si sposta all’interno della stes- mettere la funzionalità del carbura- periodo più o meno lungo il motore
sa per effetto delle accelerazioni cui tore. Numerose versioni degli spilli dà evidenti sintomi di cattiva ali-
è sottoposto il veicolo. In queste sono anche dotate di un puntale mentazione, dovuti al fatto che il li-
evenienze (che si verificano per lo molleggiato nel collegamento con il vello nella vaschetta è sceso e quin-
più su moto da fuoristrada oppure galleggiante, in maniera tale da ri- di la carburazione è divenuta trop-
in pista, nelle curve e nelle violente durre le vibrazioni dello spillo in- po povera.
6
IL DIFFUSORE
ED IL CONTROLLO
DELLA PORTATA D’ARIA
Entriamo nel dettaglio del funzionamento del carburatore motociclistico ed esaminiamo i
legami tra le grandezze che regolano l’erogazione del combustibile.
I
carburatori motociclistici sono dal pilota. Tratteremo comunque espresso in millimetri. La scelta del
nella grandissima maggioranza questi particolari carburatori più diametro di questo elemento è stret-
del tipo a spillo con portata avanti, viste le loro peculiari caratte- tamente legata alle caratteristiche
dell’aria regolata per mezzo di una val- ristiche di funzionamento. del motore che deve alimentare. Nel
vola scorrevole che, secondo le versio- caso dei propulsori motociclistici
ni, può essere cilindrica oppure con IL DIFFUSORE ciascun cilindro viene alimentato
profilo piano di vario disegno. È uno degli elementi che contraddi- da un proprio carburatore, per cui
Pure nei carburatori a depressione, stinguono il carburatore, in quanto non si deve affrontare il problema
anche detti a velocità costante, tro- un dato fondamentale ad esso rela- della ripartizione del flusso da un
viamo questa valvola che lavora in- tivo è proprio il diametro del diffu- carburatore singolo verso numerosi
sieme a quella a farfalla comandata sore stesso che, generalmente, viene cilindri. Dal punto di vista numeri-
7
Il diffusore dei moderni carburatori motociclistici viene accuratamente studiato
per ridurre al minimo il disturbo al flusso aspirato da parte della valvola del
Dell’Orto VHSD con le due sottili feritoie entro le quali scorre la ghigliottina
vola gas piana, di ridotto spessore, che scorre in un diffusore riportato; qui a de-
stra, invece, la valvola cilindrica di un carburatore della serie PH... che mostra
una dimensione, nella direzione del flusso, ben maggiore che nel primo caso.
ai fori dei circuiti del minimo e di progressione, che illustreremo più avanti.
8
due tempi dei ciclomotori e degli
scooter sono equipaggiati con car-
buratori dal diffusore il cui diametro
va generalmente da 12 a 14 mm
mentre, sul versante opposto, cilin-
drate unitarie di 125 cm3, sempre a
due tempi, utilizzate su propulsori
da competizione vedono l’impiego
di diffusori con diametri che posso-
no andare da 36 fino a oltre 40 mm,
come avviene su alcune potenti
unità a disco rotante utilizzate nelle
corse di velocità.
Quando l’esigenza principe è quella
delle prestazioni, infatti, il diametro
del diffusore influisce sulla resisten-
za che il sistema di aspirazione (del
quale il diffusore del carburatore fa
parte) offre al flusso aspirato.
Diffusori di grande diametro intro-
ducono chiaramente una perdita di
carico minore di quella propria di
diffusori di diametro inferiore, che
abbiano il medesimo profilo: per
migliorare l’efficienza di questo par-
ticolare, dunque, si utilizzano inser-
ti riportati all’interno del diffusore
stesso, che eliminano il più possibi-
le scalini e variazioni di forma, fer-
mo restando il valore del diametro.
È il caso dei diffusori riportati dei
carburatori Dell’Orto serie VHSB
Qui sopra e a sinistra, due differenti forme del foro del diffusore: a sini-
In alto, confronto tra una valvola del gas a pistone tonda, ed una val-
9
Qui a destra: le valvole gas hanno spesso la superficie
10
Le valvole gas dei carburatori a spillo sono caratterizzate dal-
troppo ricca si può montare una valvola con smusso più alto
(foto sotto).
11
con procedure particolari. ne con le valvole in ottone croma- Alcuni dei carburatori che la Dell’Orto
In altre versioni (Dell’Orto serie to.
ha messo a punto per i moderni motori
VH..., ove V sta per “Valve”) l’ele- Spesso, in unione a questi accorgi-
mento è piano, con alette di guida o menti costruttivi, si utilizzano an- motociclistici di piccola cilindrata: sono
estremità arrotondate studiate per che molle di richiamo leggermente
più rigide (ne esistono diverse a ri- stati in questa occasione adottati tutti gli
ridurre al minimo i trafilamenti, co-
me per esempio nei Dell’Orto VH- cambio), proprio per favorire il ri- accorgimenti (diffusori di forma elabora-
SD, nel quale, tuttavia, il diffusore torno in chiusura della valvola stes-
riportato ha soltanto funzioni aero- sa. Dal momento però che la rigi- ta, starter automatici, etc.) che permetto-
dinamiche (perché la valvola è gui- dezza della molla determina lo sfor- no di ottenere la migliore fruibilità del
data nel corpo). Per carburatori di zo di apertura da parte del pilota, è
motori a quattro tempi la depressio- buona norma scegliere valvole più propulsore stesso in tutte le condizioni
ne in aspirazione, a gas chiuso, può scorrevoli prima di intervenire sulle d’uso.
raggiungere valori relativamente molle di contrasto.
elevati e tenere premuta la valvola Le valvole definite “piatte” consen- gressione” che servono ad erogare il
contro la sua sede. tono di ridurre, in una certa misura, combustibile quando, al variare
Il fenomeno è sensibile per carbura- le turbolenze che interessano il flus- dell’apertura del gas, si verifica la
tori di grande diametro, nei quali la so d’aria che passa sotto la valvola progressiva transizione dal funzio-
forza che “incolla” la valvola può stessa proprio perché quest’ultima namento del circuito del minimo a
diventare tanto elevata (se in sede di si configura come un ostacolo più quello del massimo e viceversa.
progettazione non vengono studiati breve nella direzione di movimento Questi fori sono ricavati a valle del-
gli accorgimenti per ridurre l’attrito) del flusso medesimo. lo spruzzatore principale (massimo)
da bloccare la stessa, in fase di chiu- Anche per questo genere di valvole ma per funzionare, vedremo in se-
sura del gas, tenendo quindi il mo- vengono attentamente valutati i guito, devono trovarsi comunque al
tore accelerato anche se il pilota ha problemi connessi alla tenuta in fa- di sotto del margine della valvola
rilasciato il comando. se di chiusura con superfici dotate gas. Se questa è molto stretta, è
Per eliminare sia i fenomeni d’usura di riporti di cromo per ridurre l’usu- chiaro che tali fori verranno a tro-
(e quindi di trafilamento) sia quelli ra. varsi a ridosso dello spruzzatore
di “incollaggio” della valvola gas, I vantaggi ottenibili in termini di principale (che pure è sotto la val-
questi elementi vengono dunque deflessione della vena fluida, con vola) rendendo più complesso l’ap-
sottoposti a trattamenti superficiali una valvola di larghezza ridotta, so- proccio progettuale che comunque,
che migliorano la durezza del mate- no tuttavia controbilanciati dalla una volta risolto, assicura la funzio-
riale e la scorrevolezza dell’accop- necessità di risolvere il problema nalità ottimale.
piamento, come per esempio avvie- del posizionamento dei fori di “pro-
12
IL CIRCUITO
DEL MINIMO
E LA PROGRESSIONE
Costruzione e funzionamento di due importantissimi sistemi che consentono l’utilizzo
pratico di un carburatore per motociclo.
A
bbiamo visto come in un car-
buratore “elementare” (ossia
semplificato) il carburante
sia risucchiato dalla vaschetta nel
diffusore grazie alla depressione
creata dal flusso d’aria che transita
nel diffusore stesso, per effetto
dell’azione aspirante del motore.
In realtà un moderno carburatore è
costituito da più di un sistema di
erogazione, in quanto con un solo
circuito non si riuscirebbe a garanti-
re la corretta erogazione del carbu-
rante (e dunque un corretto rappor-
to di miscela) per tutte le possibili
condizioni di funzionamento che si
incontrano durante l’utilizzo prati-
co di un motore.
In pratica, il principio di funziona-
mento di ciascuno di questi sistemi
fa capo allo stesso principio fisico,
cioè alla risposta del sistema ad un
segnale di depressione generato
dall’azione aspirante dal motore e gli
stessi sistemi sono tuttavia separati,
gli ugelli erogatori sono posizionati
in punti opportunamente studiati
nel diffusore del carburatore.
13
A sinistra e qui sotto, due dettagli dei fori di erogazione del
14
Qui a sinistra, una valvola gas con la tacca sul bordo posteriore, che ser-
ve a indirizzare il flusso d’aria sul foro minimo con comando gas chiuso.
Al centro, invece, due valvole con il “piolo” che serve a mantenere attivo
tura può essere singolo e ricavato di pezzo con il tubo emulsionatore, op-
col primo per mantenere una maggiore quantità di liquido sul passaggio
calibrato.
15
In alto, il getto minimo, che sia o meno unito all’emusionatore, è spesso av-
vitato all’interno del pozzetto e non già all’esterno come su molte altre ver-
che è dotato della regolazione dell’aria a mezzo vite. Nella sezione si nota
16
Qui sotto vediamo due carburatori dello stesso modello, ma con
17
Sotto vediamo un VHSB con vite regolazione aria nei pressi della bocca di
IL CIRCUITO
DI PROGRESSIONE
Quando il pilota inizia ad aprire
l’acceleratore, la valvola del gas si
solleva e, dunque, diminuisce la de-
pressione che, a gas chiuso, attivava
il circuito del minimo. L’erogazione
di carburante da quest’ultimo si ri-
duce e quindi è necessario introdur-
re un nuovo sistema che sia in gra-
do di gestire il passaggio di funzioni
dal circuito del minimo a quello del
massimo. Il sistema di progressione
è stato descritto poco sopra per
quanto riguarda il suo contributo
d’aria al minimo, quando la valvola
gas è leggermente sollevata (fino a
circa 1/4 di acceleratore) la depres-
sione generata dal flusso d’aria aspi-
rato, che inizia ad essere consisten-
te, se non riesce più a richiamare
carburante dall’ugello del minimo è
comunque sufficiente a richiamarne
dal foro di progressione, che viene
alimentato sempre dal getto mini-
mo situato in vaschetta. Appare
chiaro, allora, come tale foro venga
attraversato dapprima da aria che va
verso il circuito minimo mentre, in
seguito, all’aumentare dell’apertura
gas, venga attraversato in senso op-
posto da un flusso di carburante (o
meglio, di emulsione aria/benzina
proveniente dal circuito minimo).
Ecco spiegata l’importanza del getto
minimo anche nelle prime fasi
dell’apertura del gas.
La posizione del foro di progressio-
ne, a metà strada tra ugello del mas-
simo e del minimo, è di fondamen-
tale importanza per il corretto fun-
zionamento del carburatore e viene
studiata con molta attenzione.
18
IL CIRCUITO
DEL MASSIMO
Schema di funzionamento e linee guida per la messa a punto del principale sistema di
erogazione del carburatore.
I
moderni carburatori utilizzati IL SISTEMA DELLO verifica quando la valvola è quasi o
sui propulsori motociclistici so- SPILLO CONICO del tutto sollevata e, di conseguen-
no definiti “del tipo a spillo” in Come al solito, il combustibile vie- za, l’erogazione del combustibile da
virtù della configurazione meccani- ne risucchiato nel diffusore dalla de- parte dell’ugello del circuito del
ca del sistema di erogazione princi- pressione generata dal flusso d’aria massimo varierebbe in maniera pro-
pale, il quale assicura il corretto rap- aspirato ma, dal momento che la porzionale.
porto di miscela per buona parte valvola gas parzializza la sezione di Ciò vuol dire che rispondendo
delle condizioni di funzionamento passaggio, la stessa depressione varia esclusivamente al solo segnale di de-
del motore che, generalmente, sono entro limiti abbastanza ampi. Per le pressione, un circuito del massimo
considerate tali con aperture dell’ac- piccole aperture il valore è general- costituito dal solo spruzzatore ero-
celeratore da 1/4 fino a pieno gas. mente più elevato di quello che si gherebbe molto carburante per le
viamento.
D E
F
19
piccole e medie aperture, arricchen- chiaramente visibile nelle illustra- di, complessivamente, il rapporto di
do in maniera esagerata il titolo del- zioni. miscela resta corretto.
la miscela mentre, alle grandi aper- Lo spillo scorre all’interno della se- Alle grandi aperture del gas, nel pol-
ture, l’erogazione diminuirebbe pro- zione calibrata del polverizzatore e, verizzatore arriva la parte conica
prio nel momento meno opportuno per come è costruito, quando la val- dello spillo e, dunque, aumenta
rischiando, oltretutto, di danneggia- vola gas è poco sollevata fa sì che lo l’area di passaggio: è vero che la de-
re gravemente il motore. spazio a disposizione per il passag- pressione, entro certi limiti, è dimi-
Per questo motivo viene adottato il gio del carburante sia ridotto: come nuita ma l’aumento dell’area a di-
sistema con spillo conico, che ha la risultato, ad onta della depressione sposizione del carburante mantiene
configurazione ormai nota a tutti e elevata l’erogazione è bassa e quin- il rapporto di miscela al valore otti-
male e, dunque, il motore è in gra-
do di funzionare con tutte le apertu-
re del gas.
Chiarito il principio di funziona-
funzionamento reale.
20
Due immagini dei polverizzatori tipo quattro tempi:
21
correttamente il carburatore limi- punto si selezionano gli spilli neces- dotati di zona conica caratterizzata
tandosi a modificare la posizione sari e si procede con la sperimenta- a sua volta da conicità differenti per
dello spillo e, dunque, diventa ne- zione. Se, per esempio, non si riesce meglio accoppiarsi alle necessità di
cessario sostituirlo con un altro pez- ad arricchire a sufficienza un certo taluni propulsori.
zo dalle caratteristiche differenti. punto anche alzando al massimo lo
Per ciascuna famiglia di carburatori, spillo, è chiaro che se ne dovrà L’ACCOPPIAMENTO
la Dell’Orto dispone di una grande montare uno dalla conicità analoga SPILLO-POLVERIZZATORE
serie di spilli conici dalle dimensio- (è sempre meglio introdurre una so- Il polverizzatore è tra le altre cose
ni quanto mai variegate, come ve- la variabile per volta) ma che nel dotato dell’ultimo tratto, in prossi-
diamo nella tabella a corredo di contempo abbia il tratto conico che mità del diffusore, dal diametro ri-
queste note: in base alle necessità inizi in anticipo. gorosamente calibrato. Questo par-
che emergono durante la messa a Da notare che numerosi spilli sono ticolare, a pari caratteristiche del
22
polverizzatore, è disponibile con di- oppure essere dotato di una serie di l’erogazione sarà più pronta.
verse misure: aumentando il diame- fori disposti per tutta la sua lun- Se viceversa il polverizzatore è alto,
tro del polverizzatore si arricchisce ghezza ed in comunicazione con il la miscela sarà tendenzialmente più
la miscela, succede il contrario se lo canale dell’aria massimo (“tipo povera in accelerazione e comun-
diminuiamo. Chiaramente si può quattro tempi”). que nei transitori di regime.
ottenere lo stesso effetto variando il Lo stesso ragionamento vale per la
diametro, sempre calibrato dello POLVERIZZATORE TIPO sporgenza dell’ugello nel diffusore:
spillo conico, quando ciò non vada DUE TEMPI esso crea un ostacolo al flusso
a scapito delle altre sue caratteristi- Il polverizzatore è avvitato all’inter- dell’aria aspirata dal motore e dun-
che: può infatti capitare che uno no dell’ugello erogatore che, a sua que a valle di tale ostacolo si ha una
spillo dal diametro diverso da quel- volta, è riportato nel corpo del car- zona di forte depressione, che è
lo di partenza non sia in realtà di- buratore: come si vede dallo sche- quella che appunto attiva l’eroga-
sponibile con le medesime quote ma, l’estremità del tubo sporge zione del circuito. Alzando il gradi-
anche della zona conica. In all’interno di una camera anulare no si aumenta l’entità di tale de-
quest’evenienza è molto più sempli- anch’essa aperta sul diffusore e, con- pressione e dunque si arricchisce la
ce, accertata la necessità, sostituire temporaneamente, in comunicazio- miscela, mentre usando un carbura-
il polverizzatore anche se va detto ne con la presa d’aria per mezzo del tore con gradino più basso si riesco-
che i carburatori Dell’Orto vengono canale aria massimo. no ad ottenere erogazioni dal titolo
forniti con tarature di massima già Per effetto della depressione nel dif- più povero.
ottimizzate in funzione della cate- fusore, allora, dal tubo del polveriz-
goria di motore sul quale andranno zatore viene richiamato il combusti- POLVERIZZATORE TIPO
installati: la messa a punto richie- bile liquido, calibrato dal getto del QUATTRO TEMPI
derà senz’altro un adeguamento dei massimo e dallo spillo conico, men- Per assurdo, vista la definizione, si
getti, della posizione ed eventual- tre dal canale arriva una certa porta- tratta di un sistema oggi ampiamen-
mente del tipo di spillo conico ta d’aria che sfocia nella camera te adottato anche nei carburatori
mentre, in generale, il polverizzato- anulare. per motori due tempi, dal momento
re e lo smusso valvola non richiedo- In questo punto aria e combustibile che, rispetto a quanto visto sopra,
no modifiche di sorta anche se, co- si miscelano formando uno spray fi- consente di ottenere miscele più
me parti di ricambio, sono comun- nemente polverizzato che viene magre e meglio controllate in que-
que disponibili in una grande quan- aspirato dal motore. sto senso in tutte le condizioni.
tità di varianti. Oltre al foro del polverizzatore, le Il tubo del polverizzatore è dotato
variabili in gioco sono quindi il dia- di una serie di fori e la camera anu-
IL POLVERIZZATORE metro del canale dell’aria, l’altezza lare che lo circonda, sempre in co-
E L’UGELLO della parte del polverizzatore che municazione con l’aria massimo,
Il polverizzatore, nella sua forma sporge nella camera e quella del non è però in diretta comunicazio-
più semplice, è un tubetto che met- “gradino” di cui è dotato l’ugello ne con il diffusore.
te in comunicazione il getto del erogatore che sporge nel diffusore. L’aria viene allora richiamata insie-
massimo con il diffusore. Per questo Cominciamo dal polverizzatore: a me al carburante liquido e l’emul-
elemento esistono due possibili parità di altre condizioni, se l’estre- sione si compie all’interno del tu-
configurazioni che, per tradizione, i mità è corta il combustibile deve ri- betto, prima che la miscela arrivi
tecnici definiscono “tipo due tem- salire dalla vaschetta per un tratto all’ugello nel diffusore.
pi” oppure “tipo quattro tempi” co- minore ed dunque nei transitori La disposizione dei fori ed il loro
me retaggio degli antichi schemi
d’impiego, anche se in effetti oggi-
giorno la distinzione, dal punto di
vista operativo, non è più attuale.
Ferma restando la sua funzione, in-
fatti, il polverizzatore può seguire
anche nella realtà lo schema del
semplice tubo (“tipo due tempi”)
23
Per eliminare l’influnza delle variazioni di pres-
ne chiuso da un tappo.
diametro influenza l’erogazione. Fo- talmente. Conviene sempre iniziare un aumento della pressione am-
ri ricavati nella parte bassa del pol- installando un getto molto grande, biente. Quando si usano getti mol-
verizzatore sono immersi nel carbu- rispetto alle esigenze del motore (o to grandi, infine, conviene sempre
rante della vaschetta, mentre fori di motori analoghi) per lavorare in controllare con un semplice calco-
nella zona alta sono esposti all’aria sicurezza: è pur vero che una carbu- lo che l’area di passaggio del getto
e, di conseguenza, giocando sulle razione troppo ricca non permette stesso non diventi inferiore a quel-
variabili della foratura si riesce ad di raggiungere le migliori prestazio- la (di una corona circolare) lasciata
ottimizzare il rapporto di miscela in ni ma, per lo meno, non si rischia libera dalla punta dello spillo coni-
tutte le condizioni. di danneggiare il motore effettuan- co all’interno del polverizzatore.
Privilegiando la foratura alta si sma- do prove con carburazione eccessi- In pratica, deve verificarsi la rela-
grisce in pieno gas ai bassi regimi, vamente povera (grippaggio o fora- zione:
mentre aumentando il numero e/o tura del pistone).
il diametro dei fori bassi si aumenta Si procede per tentativi, effettuando Ø2getto • ∏/4 <
l’afflusso del carburante che va ad prove al banco e/o la prova della Ø2 polv. • ∏/4 - Ø2punta spillo • ∏/4
emulsionarsi con l’aria. staccata, dopo un tratto percorso a
La foratura influenza anche i transi- pieno gas al massimo regime (in pi- per fare sempre in modo che il
tori in accelerazione, in quanto si sta si utilizza il rettilineo più lungo) controllo della portata del carbu-
può fare in modo che, disponendo ed esaminando innanzitutto l’aspet- rante sia sempre effettuato dal get-
opportunamente i fori alle varie to della candela. to massimo.
quote, la camera anulare all’inizio L’isolante dell’elettrodo centrale Dobbiamo ricordare, comunque,
piena di carburante si svuoti via via dev’essere color nocciola: se è più che questo getto riveste un ruolo
che il regime aumenta per effetto scuro, il getto è troppo grande, se è importante anche nella fase di ac-
del liquido aspirato attraverso i fori chiaro, tendente al bianco, il getto è celerazione, quando il pilota apre
stessi: l’erogazione inizia con una troppo piccolo. Per “leggere” l’iso- repentinamente il gas ed il circuito
miscela molto ricca e si smagrisce lante centrale la candela deve aver del massimo (spillo e pozzetto del
via via. percorso molti chilometri, mentre polverizzatore) deve entrare rapi-
esaminando l’elettrodo di massa si damente in funzione: il carburante
IL GETTO DEL MASSIMO può lavorare anche con una cande- che alimenta questo sistema, infat-
L’elemento fondamentale della re- la nuova: la radice dell’elettrodo, ti, viene calibrato proprio dal getto
golazione del carburatore, per la pie- verso il corpo della candela, dev’es- massimo.
na potenza e le grandi aperture del sere nera almeno fino alla metà, cir- In questo transitorio si verifica
gas, è il getto del massimo che serve ca in corrispondenza della piegatura quello che viene definito “lean
a calibrare, al di là di ogni altra con- dell’elettrodo stesso; il resto deve ri- spike” (picco di magro), ossia nel
figurazione del circuito, il combusti- manere del colore naturale del me- primo istante dopo l’apertura del
bile erogato dal sistema del massi- tallo. Se l’elettrodo di massa è tutto gas la carburazione si smagrisce,
mo. nero e fuligginoso, la carburazione per poi ritornare al valore ottima-
Il getto è montato nella parte più è grassa, mentre se al contrario lo le (tendenzialmente ricco) neces-
bassa della vaschetta per assicurare troviamo perfettamente pulito il sario per il funzionamento del
sempre un battente liquido adegua- getto del massimo è troppo piccolo motore in potenza.
to, anche quando la moto compie le e si rischiano gravi danni al motore.
evoluzioni più spinte: in molti casi Dopo aver selezionato il getto ade-
per assicurare la presenza di carbu- guato, se proprio non si sta usando
rante si monta anche un piattello una moto da competizione convie-
che trattiene intorno al getto una ne aumentare di due o tre punti la
idonea quantità di liquido. misura per precauzione e per caute-
La scelta del getto massimo influen- larsi nei confronti di eventuali sma-
za notevolmente le prestazioni del grimenti indotti, per esempio, dalla
motore e viene effettuata sperimen- diminuzione della temperatura o da
24
IL CARBURATORE:
I SISTEMI
SUPPLEMENTARI
Dalla pompa d’accelerazione al getto di potenza: le particolari configurazioni di alcuni
circuiti che equipaggiano taluni modelli di carburatore. Il sistema di avviamento.
P
er come è stato illustrato nelle
note precedenti, un carbura-
tore sarebbe in grado di fun-
zionare perfettamente quando fosse
dotato dei soli circuiti del minimo,
di progressione e del massimo, in
quanto l’erogazione di combustibile
sarebbe già così commisurata a tutte
le esigenze del motore. Rimane
esclusa da queste caratteristiche,
tuttavia, la fase dell’avviamento,
quando le condizioni termiche ren-
dono necessaria un’alimentazione
con miscela dal titolo più ricco del
solito che viene fornita da un circui-
to apposito, detto circuito di avvia-
mento o starter.
Per altre necessità, invece, sono stati
studiati sistemi di erogazione speci-
fici per consentire una corretta ri-
sposta a fronte delle peculiari carat-
teristiche di certi tipi di motore: ab-
biamo così le pompe d’accelerazio-
ne per taluni motori 4 tempi ed il
getto di potenza (power jet) per par-
ticolari versioni dei 2 tempi.
IL CIRCUITO DI AVVIAMENTO
Quando il motore è freddo ed an-
che la temperatura dell’aria ambien-
te è piuttosto bassa, lo spray di aria
e carburante erogato dagli spruzza-
tori del carburatore non arriva nella
adeguata quantità alla macchina
termica (camera di combustione) in
quanto parte di esso si condensa e si Schema del circuito d’avviamento di un carburatore Dell’Orto VHSB: il circuito viene
deposita sulle pareti ancora fredde
del condotto di aspirazione. Per aperto e chiuso dalla valvola 16 azionata dal pilota per mezzo della levetta 17; il car-
questo motivo il titolo effettivo del- burante viene erogato nel condotto 14 dall’ugello 15, dopo essersi emulsionato con l’a
la miscela che alimenta il motore ri-
sulta spesso eccessivamente povero ria proveniente dal canale 11 all’interno del polverizzaotrte 13. Il getto avviamento è il
e, dunque, si verificano problemi di
combustione, che possono compor- n° 12.
25
In basso, il sistema di avviamento con starter automatico: il carburan-
natore, nel quale l’aria entra dai fori praticati vicino alla filettatura.
26
camente accessibile a bordo della
moto.
Più raffinati e funzionali sono i cir-
cuiti di avviamento dotati di un
proprio condotto, di getto e di ele-
mento di controllo della portata.
Quest’ultimo può essere una piccola
valvola a pistone comandata ma-
nualmente dal pilota (direttamente,
o grazie ad un cavo flessibile) oppu-
re può essere controllato in maniera
del tutto automatica da un attuato-
re elettrico per mezzo di un elemen-
to termosensibile. Questi attuatori,
definiti “motorini a cera”, per effet-
to del riscaldamento prodotto da un
apposito circuito elettrico si dilata-
no spostando l’otturatore del circui-
to ad essi collegato.
Dal momento che la deformazione
termica è funzione della temperatu-
ra iniziale, è chiaro come la regola-
permette di regolare la
tandola si diminuisce la
portata, svitandola la si
aumenta.
28
Schema del circuito del getto di potenza: dal getto
29
A destra, il getto di potenza (più piccolo) mon-
la membrana: avvitando quest’ulti- dere un forte arricchimento soltan- visto, dalle medie aperture in avanti
mo, la membrana può compiere to nelle prime fasi dell’accelerazione oltre al sistema del polverizzatore e
uno spostamento minore e, dun- oppure, al contrario, un arricchi- dello spillo conico anche il getto
que, inviare allo spruzzatore una ri- mento che si prolunghi per un pe- massimo governa la carburazione, si
dotta quantità di liquido e vicever- riodo di tempo maggiore. deve allora installare tale getto mas-
sa. simo di una misura relativamente
A pari condizioni di regolazione del- IL GETTO DI POTENZA ridotta che in seguito, a pieno gas,
la pompa, inoltre, si può gestire la Nei carburatori destinati a taluni potrebbe rivelarsi inadeguata alle
durata dello spruzzo intervenendo motori 2 tempi, invece, si presenta necessità del motore.
sul getto posto sullo spruzzatore: un la necessità di mantenere una mi- Viceversa, montando un getto gran-
getto grande darà uno spruzzo breve scela relativamente povera per li re- de si andrebbe ad arricchire troppo
e viceversa, in maniera da adeguare gimi intermedi, quando è necessaria la carburazione ai regimi intermedi
l’erogazione della pompa alle neces- una brillante rapidità di erogazione. con effetti negativi sull’erogazione.
sità del motore, che potrebbe richie- Dal momento che, come abbiamo Il getto di potenza consente in mol-
ti casi di sopravanzare questo pro-
blema, poiché il circuito cui esso fa
capo viene messo in condizione di
erogare carburante direttamente nel
diffusore soltanto quando la portata
d’aria aspirata è elevata (pieno cari-
co) ed a pieno gas, o comunque
quando la valvola gas è sollevata in
misura considerevole.
Il getto si trova, come tutti gli altri,
nella vaschetta, mentre lo spruzza-
tore è piazzato a monte della valvo-
la gas ed eroga il liquido solo quan-
do il segnale di depressione è suffi-
cientemente elevato, ossia quando è
già scoperto dal margine della val-
vola. Se tale ugello è ricavato nella
sommità del diffusore, esso ero-
gherà carburante soltanto a gas
completamente aperto e, quindi, ar-
ricchirà la miscela supplendo alla ri-
dotta sezione del getto massimo.
Quando è presente il getto di poten-
za, allora, per regolare la carburazio-
ne al massimo si deve intervenire
sia sul getto relativo, sia sul getto di
potenza, dal momento che le quote
di carburante in questa condizione
sono ripartite su due circuiti e non
già su uno solo.
30
IL CARBURATORE
A DEPRESSIONE
Principi di funzionamento ed aspetti costruttivi del sistema d’alimentazione ormai
universalmente diffuso sui motori 4 tempi.
I
l carburatore di questo genere si re” la progressione del motore con ca nell’erogazione, tanto che spesso
definisce a “depressione costan- l’apertura del gas) l’area del diffuso- si deve tornare a parzializzare per
te”, ma in realtà non dobbiamo re aumenta repentinamente, mentre ottenere una progressione decente.
pensare che il valore della depres- la portata aspirata dal motore non è Con il carburatore a depressione si
sione, in assoluto, sia affatto inva- ancora cresciuta perché quest’ulti- hanno due elementi di regolazione
riabile. mo non prende i giri con la stessa della portata: la valvola a farfalla, di
Il problema della modulabilità del rapidità. tipo automobilistico, comandata
carburatore, vale a dire la risposta Aumentando l’area a portata pratica- dal pilota, e la valvola a pistone tra-
del propulsore funzione dell’apertu- mente costante, diminuisce la velo- dizionale, con tanto di spillo coni-
ra dell’acceleratore, è legato difatti cità del flusso e, quindi, aumenta la co, azionata dal sistema a depressio-
al valore della depressione che per- pressione: si spiega come venga a ne propriamente detto. Tale valvola
mette di aspirare il carburante dal mancare il segnale che invece servi- è cioè collegata ad una camera di
circuito del massimo. rebbe per aspirare dal polverizzatore depressione per mezzo di una mem-
Quando con un carburatore tradi- la maggior quantità di carburante, brana flessibile; la camera è in co-
zionale si apre rapidamente l’accele- necessaria per alimentare il motore. municazione per mezzo di uno o
ratore (senza dunque “accompagna- Il risultato è che quest’ultimo man- più fori con la sezione ristretta del
31
diffusore, ossia quella sotto la valvo-
la stessa.
In questo spazio si genera la depres-
sione che appunto serve per aspira-
re il carburante dall’ugello; nel no-
stro caso tale depressione arriva, at-
traverso i fori, anche nella camera
soprastante la valvola.
La parte inferiore di tale camera si
trova a pressione atmosferica per-
ché è in comunicazione con la pre-
sa d’aria del carburatore.
La depressione sottovalvola attira
allora la medesima verso l’alto
vincendo la resistenza della molla
di contrasto che, dunque, diventa
un elemento di regolazione, come
del resto il diametro dei fori di
presa depressione della valvola,
che influiscono in modo partico-
32
Al centro, la valvola a farfalla che parzializza
l’aspirazione sotto il controllo del pilota, men-
tre la portata effettivamente aspirata viene re-
Carb. a depressione golata dalla valvola gas comandata dalla ca-
psula barometrica.
Carb. tradizionale a piena Sotto, la presa d’aria con la sezione che ali-
apertura
menta la camera di depressione, nella parte
alta, e lo spruzzatore della pompa di ripre-
sa.
Depressione (KPa)
33
Fil89n Recensione 10/01/2000
Fil89n Recensione 1
Fil89n Recensione 10/01/2000
pressione. Si devono aprire dalla base fino alla fine con mano ferma e molta
precisione.
Un’altra operazione che io non consiglio ma che è bene menzionare è la chiusura del
foro dell’assivalvola.. Certi dicono che va meglio, io sono della teoria che se è tanto
un 2% di incremento è il reale guadagno e poiché la testa raggiunge temperature
elevatissime bisognerebbe utilizzare marteriale d’apporto che fonda a temperature
elevatissime e non stucchi e resine varie. Inoltre personalmente con variatore a rulli
era difficilissimo accendere il ciao senza assivalvola dato il rapporto molto corto
all’inizio e la compressione..
Ricordatevi che l’unica cosa che si deve fare per un mezzo che corre è fare i lavori
puliti e precisi senza fretta.
Ciao
Fil89n
Fil89n Recensione 2
L’AIRBOX
Tra i vari componenti modificabili per l’elaborazione dei nostri mezzi, uno spazio
importante è sicuramente occupato dal filtro dell’aria. Essa, che è la componente che
principalmente si occupa della combustione dei motori, ha un ruolo determinante.
Siamo più che abituati a cambiare o modificare il filtro dei nostri mezzi per
aumentare e migliorare l’apporto di aria, di solito si montano filtri diversi anche per
estetica, considerando la vasta scelta presente sul mercato. La scelta però, più
funzionale e sicura per le nostre elaborazioni è di certo l’airbox. Traducendo esso
vuol dire “scatola dell’aria”, spiegando anche la sua funzione. Ogni gruppo termico
che montiamo ha necessità di un certo volume di aria per effettuare bene la
combustione alla base del suo funzionamento. Il calcolo per trovare il volume e
quindi la grandezza di un eventuale airbox è racchiuso in questa semplice formula :
C x RC = V
Basta moltiplicare la cilindrata in centimetri cubici (cm3) del gt con il suo rapporto di
compressione, (di solito ogni qual volta che si compra un gruppo termico si ha la sua
descrizione tra le caratteristiche tecniche con specificato questo dato) ed avremo il
volume dell’airbox espresso in centimetri cubici. Se ad esempio vogliamo provare a
calcolare il volume di un airbox per un motore 70cc e con rapporto di compressione
15:1, è sufficiente fare :
70 x 15 = 1050cc
Il valore in centimetri cubici ottenuto si può esprimere anche in altre unità di misura
che al momento potrebbero risultare più comode: primo su tutti il litro (l), basti
sapere che ad un litro corrispondono esattamente a 1000 cm3, quindi in questo caso il
volume dell’airbox corrisponde a poco piu di una bottiglia da un litro. Un esempio di
airbox è certamente lo scooter: in tutti gli scooter viene sistemata la scatola filtro che
è di circa mezzo litro di volume (o 500 cm3 come volete..), calcolata appositamente
per il mezzo ed il suo motore da 50 centimetri cubici. Eccovi una foto come esempio:
Purtroppo non è tutto. Il calcolo spiegato fino ad ora vale solo se l’airbox in questione
si trova in stato di quiete cioè statico. In poche parole la quantità d’aria calcolata
sarebbe perfetta se non ci fosse nessun altro parametro a modificare il tutto, quali la
pressione, la velocità e l’apporto di aria. Questi appena indicati sono tutti fattori
dinamici. Quando siamo in movimento con il nostro mezzo, l’aria che entra
nell’airbox sarà di certo maggiore dell’aria che entra normalmente a motorino fermo.
In poche parole il calcolo precedente vale solo per un airbox statico, quando invece si
avrebbe bisogno di uno dinamico, ovvero soggetto ad altri parametri da calcolare,
molto più difficili della semplice formula prima illustrata, che può definirsi solo alla
base di tutto il ragionamento.
Guaio/Andrea
CATALOGO
o m o t o r i
C i cl
INDICE
HONDA - PUCH - SUZUKI - YAMAHA
TABELLE MARCA / MODELLO 40
MBK - PEUGEOT
GRUPPI TERMICI 32
CARTER MOTORE 37
TABELLE MARCA / MODELLO 30
VARIOTOP 38
VAR PLUS 39
PIAGGIO
ACCENSIONI POWER 16
ALBERI MOTORE 15
CARTER PIAGGIO 10
CIAO (esploso) 4
CUSCINETTI 24
GRUPPI TERMICI 18
IMPIANTI ALIMENTAZIONE 21
INGRANAGGI H.T.Q. 22
MARMITTA TOO BAD DEPS 27
VARIATORE MULTIVAR 25
PARAOLI 23
PULEGGIA 26
TABELLE MARCA / MODELLO 8
SEZIONALI
CAPPUCCI VALVOLA 46
CARTELLE ADESIVI 46
CASCHI JET 45
GUANTI DA LAVORO 46
MANOPOLE 44
OLII 42
MOLLA CONTRASTO
VARIATORE ORIGINALE
GRUPPO TERMICO Ø 46,5 ghisa ROSSA - RACING
29 6955.R0 € 8,00
PIAGGIO
spinotto Ø 10
31 6156 € 125,00 GIALLA - RINFORZATA
29 7009.Y0 € 6,50
spinotto Ø 12
31 6157 € 125,00
Attenzione barenare il Carter
X K belt per variatore
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
(13x6,5x974 mm 30°)
6116830 € 27,50
Ciao
spinotto Ø 10 53 7313 € 182,03
spinotto Ø 12 53 1802 € 182,03
PARAOLIO
Ø 15x24x5 mm
FKM/PTFE albero motore 2 CUSCINETTI a SFERE
Lato volano Ø 15x35x11 (STD) per albero motore
6615296B € 7,00 66 4678E € 17,68
Prezzi IVA ESCLUSA
6 GRUPPO TERMICO Ø 43 ghisa
spinotto Ø 10 BASE+CVF
IL FASCINO DEL VINTAGE 7
31 5116 € 125,00
CON PIAGGIO CIAO
spinotto Ø 12 BASE+CVF
31 5117 € 125,00
CARTER PIAGGIO Dal 2015 abbiamo la certezza che il vintage non è più
5717892 € 183,00 una moda passeggera ma un vero e proprio trend duraturo (iniziato nel 2008).
Gli ordinativi di componenti per mezzi come Piaggio Ciao e Si raggiungono livelli interessanti, segno del grande
amore di una nicchia di appassionati per questi veicoli che hanno fatto la storia.
Impianto Alimentazione Malossi nel 1989 propone per Piaggio Ciao un componente altamente innovativo, che ha fatto la storia: il carter
PHBG 19 per CARTER MALOSSI motore completo con alimentazione lamellare.
1610989 La sfida più impegnativa consisteva nell’ adattare gli spazi dell’originale alimentazione rotante in favore
€ 109,98 dell’alimentazione lamellare che necessitava di spazi maggiori.
PIAGGIO
Malossi, riuscendo in questa impresa, si è imposto nel mercato come produttore leader di componenti per questi
mezzi.
Ma abbiamo fatto anche molto di più: abbiamo regalato a Piaggio Ciao grinta e carattere inserendo un
carburatore da 19 mm (in sostituzione dell’originale da 10 mm).
Il carter motore prodotto da Malossi si è rivelato, negli anni, altamente resistente oltre che performante.
Ne sa qualcosa Henry Favre, grande amico “giramondo” di Malossi, che negli anni ha concluso prove estreme
con il suo Piaggio Ciao – come la recente attraversata coast to coast degli Stati Uniti – grazie all’affidabilità dei
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
componenti installati.
SERIE MOLLE FRIZIONE Sono poi numerosissime le gare di appassionati che ancora oggi si corrono con Ciao e Si (come la Monferraglia),
(SOLO PER veicoli e Malossi ha sempre assicurato a tutte le persone che amano questi mezzi la disponibilità di tutta la
SENZA VARIATORE) componentistica per poter continuare a gareggiare.
29 7306 € 14,00
PULEGGIA CONDOTTA
€ 9,00
Ø 65 - 61 3548B MARMITTA
Ø 70 - 61 3538B TOO BAD
3214894 € 126,00
Ø 80 - 61 7280B
X SPECIAL belt
per puleggia Ø 70 (10x8x927 mm 36°)
61 7224 € 12,90
per puleggia Ø 80 (10x8x940 mm 36°)
61 7226 € 12,90
Prezzi IVA ESCLUSA
8 PIAGGIO PIAGGIO 9
PIAGGIO
GHISASP. Ø 12 €€125,00 €€125,00 €€125,00 €€125,00 €€125,00 €€125,00 €€125,00
CILINDRO+TESTA BIG D.E.P.S. Ø 47 31 7525 31 7525 31 7524 31 7524 31 7525 31 7525 -
ALLUMINIOSP. Ø 12 €€268,54 €€268,54 €€268,54 €€268,54 €€268,54 €€268,54
CARTER 5717514 5717514 5717514 5717514 5717514 5717514 5717514
ACCENSIONE ELETTRONICA €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00
CARTER 5717892 5717892 5717892 5717892 5717892 5717892 5717892
ACCENSIONE A PUNTINE €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00 €€183,00
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
ALBERO MOTORE SP. Ø 10 53 7313 53 7313 53 7313 53 7313 53 7313 53 7313 53 7313
PER CARTER MALOSSI €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03
ALBERO MOTORE SP. Ø 12 53 1802 53 1802 53 1802 53 1802 53 1802 53 1802 53 1802
PER CARTER MALOSSI €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03 €€182,03
CUSCINETTI RADIALI 66 4678E 66 4678E 66 4678E 66 4678E 66 4678E 66 4678E 66 4678E
PER ALBERO MOTORE €€17,68 €€17,68 €€17,68 €€17,68 €€17,68 €€17,68 €€17,68
ACCENSIONE POWER 5517192 5517192 5517192 5517192 5517192 5517192 5517192
€€310,00 €€310,00 €€310,00 €€310,00 €€310,00 €€310,00 €€310,00
MULTIVAR 51 3863 51 3863 51 3863 51 3863 51 3863 51 3863 51 3863
VARIATORE €€67,00 €€67,00 €€67,00 €€67,00 €€67,00 €€67,00 €€67,00
X K BELT CINGHIA 6117006 6117005 6116830 6116830 - 6117006 6117005
PER VARIATORE €€31,00 €€29,50 €€27,50 €€27,50 €€31,00 €€29,50
X SPECIAL BELT CINGHIA 61 7314 61 7223 61 7227 61 7227 61 7222 61 7314 61 7223
SOLO PER VEICOLI CON VARIATORE €€17,50 €€13,16 €€12,90 €€12,90 €€12,60 €€17,50 €€13,16
HTRoll 66 9823.L0 66 9823.L0 66 9823.L0 66 9823.L0 66 9823.L0 66 9823.L0 66 9823.L0
RULLI PER MULTIVAR €€9,98 gr.06 €€9,98 gr.06 €€9,98 gr.06 €€9,98 gr.06 €€9,98 gr.06 €€9,98 gr.06 €€9,98 gr.06
MOLLA CONTRASTO VARIATORE 29 7009.Y0 6,50 29 7009.Y0 6,50 29 7009.Y0 6,50 29 7009.Y0 6,50 29 7009.Y0 6,50 29 7009.Y0 6,50 29 7009.Y0 6,50
SPORT / MHR 29 6955.R0 8,00 29 6955.R0 8,00 29 6955.R0 8,00 29 6955.R0 8,00 29 6955.R0 8,00 29 6955.R0 8,00 29 6955.R0 8,00
MASSE FRIZIONE 52 7005 52 7005 52 7005 52 7005 52 7005 52 7005 52 7005
PER VEICOLI SENZA VARIATORE €€24,99 €€24,99 €€24,99 €€24,99 €€24,99 €€24,99 €€24,99
SERIE MOLLE PER FRIZIONE 29 7306 29 7306 29 7306 29 7306 29 7306 29 7306 29 7306
PER VEICOLI SENZA VARIATORE €€14,00 €€14,00 €€14,00 €€14,00 €€14,00 €€14,00 €€14,00
SERIE MOLLE PER FRIZIONE 29 7307 29 7307 29 7307 29 7307 29 7307 29 7307 29 7307
PER VEICOLI CON VARIATORE €€15,70 €€15,70 €€15,70 €€15,70 €€15,70 €€15,70 €€15,70
PULEGGIA Ø 80 - - 61 7280B 61 7280B - - -
€€9,00 €€9,00
X SPECIAL BELT CINGHIA - - 61 7226 61 7226 - - -
PER PULEGGIA Ø 80 €€12,90 €€12,90
PULEGGIA Ø 70 - - 61 3538B 61 3538B - - -
€€9,00 €€9,00
X SPECIAL BELT CINGHIA - - 61 7224 61 7224 - - -
PER PULEGGIA Ø 70 €€12,90 €€12,90
PULEGGIA Ø 65 - - 61 3548B 61 3548B - - -
€€9,00 €€9,00
IMPIANTO SHA 13 1610869 1610867 1610866 1610870 1610869 1610869 1610867
€€51,45 €€47,45 €€51,45 €€51,45 €€51,45 €€51,45 €€47,45
IMPIANTO PHBG 19 1610989 1610989 1610989 1610989 1610989 1610989 1610989
PER CARTER MALOSSI €€202,63 €€202,63 €€202,63 €€202,63 €€202,63 €€202,63 €€202,63
TOO BAD 3214893 3214894 3214894 3214894 3214893 3214893 -
MARMITTA €€126,00 €€126,00 €€126,00 €€126,00 €€126,00 €€126,00
TOO BAD MARMITTA SOLO PER 3215438 3215442 3215442 3215442 3215438 3215438 -
CILINDRI BIG D.E.P.S. (attacco Ø 27) €€130,00 €€130,00 €€130,00 €€130,00 €€130,00 €€130,00
INGRANAGGI PRIMARI HTQ 67 7021 67 7021 67 7021 67 7021 67 7021 67 7021 67 7021
PER VEICOLI CON VARIATORE €€139,74 €€139,74 €€139,74 €€139,74 €€139,74 €€139,74 €€139,74
CIAO
un’opera d’arte!
Il rumore di questo motore
è musica per le orecchie
del nostro progettista Gianluca!
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
Coppia carter in lega di alluminio al silicio pressofusi granigliati. Dati gli spazi di inserimento molto ridotti nei telai Piaggio
Progetto integrale Malossi ad ammissione lamellare, controllata da è stato necessario realizzare un motore super compatto,
un’ampia valvola a 4 petali. e il grande impegno dei nostri tecnici è ancora una volta
Disponibili in 2 versioni che comprendono l’intera gamma dei ciclomotori coronato da un successo pieno.
Piaggio e Gilera: Gli obiettivi raggiunti sono: prodotto altamente tecnico,
Accensione elettronica - 5717514 € 183,00 robustezza, semplicità, facilità di montaggio, risultato di
Accensione a puntine - 5717892 € 183,00 funzionamento eccellente senza apporto di modifiche (il
Possono essere utilizzati con qualsiasi gruppo termico, impianto di tutto si ricollega come nel motore originale).
scarico, albero motore ed impianto di alimentazione. L’ampia valvola lamellare a 4 petali in fibre composite
garantisce una ammissione regolare e progressiva che
CIAO
PIAGGIO BOSS ottimizza la curva di coppia a partire dai regimi di giri più
BOXER bassi e consente di erogare la potenza massima.
BRAVO
CIAO
CIAO PX
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
GRILLO
SI
SUPERBRAVO
I carter lamellari Malossi sono perfettamente intercambiabili a quelli originali e sono dotati di un collettore di aspirazione
speciale per il carburatore originale o un carburatore SHA 13/13.
E’ stato realizzato un impianto di alimentazione specifico con carburatore da L’introduzione di due nuove guide per i gas nella zona sotto
19 mm e filtro aria tipo E12, completo di ogni particolare per il montaggio. il cilindro consente di raccordare più efficacemente il carter
a cilindri ad alte prestazioni.
1610989
€ 202,63
Impianto Alimentazione PHBG 19 B
PIAGGIO
BRAVO
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CIAO PX
GRILLO
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27 5610.K0 € 8,10
4 Lamelle fibra Karbonit 2
spessore 0,30/0,35
VL7/VL8 per CARTER MALOSSI
Per raggiungere importanti valori di coppia e potenza, la struttura è stata globalmente irrobustita con ispessimenti PIAGGIO BOSS
mirati soprattutto nelle zone più sollecitate. BRAVO
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Il progetto Malossi facilita molto il compito dei preparatori e tanto spazio rimane ancora alla fantasia degli appassionati CIAO PX
della motoristica a due tempi che desiderino mettere in evidenza le loro capacità tecniche. GRILLO
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Accensione Power
5517192 € 310,00
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Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
Nella preparazione dei motori spesso si riserva una attenzione secondaria all’accensione. Questo componente è invece di vitale importanza
in quanto è quello che gestisce il momento esatto in cui far scoccare la scintilla sulla candela e regola la quantità di corrente che va a
determinare la qualità stessa della scintilla al fine di ottenere una combustione ottimale. Sia nei motori preparati che in quelli originali, la
sostituzione dell’accensione con una di generazione moderna e performante è un’operazione che può riportare a nuova vita il motore stesso
e che consente una più efficace e semplice messa a punto.
Malossi e la sua squadra di ingegneri sono fieri di annunciare Power, l’accensione elettronica a 12 Volt destinata a tutta la famiglia dei
ciclomotori Piaggio che montano d’origine l’accensione elettronica.
Questa accensione, prima nella sua categoria, si contraddistingue per la sua semplicità di montaggio tipica di un prodotto plug & play. Il kit
viene infatti fornito di tutto quanto possa servire al suo corretto montaggio ed al suo immediato utilizzo.
Con questo kit il vostro Ciao avrà fame di giri e di avversari in pista, Power accende la vostra passione!
Prezzi IVA ESCLUSA
18 19
PIAGGIO
Il raccordo di scarico è avvitato e offre due grandi vantaggi:
• Estrema resistenza e possibilità di sostituzione in caso di rottura
• Possibilità di maggiorare l’uscita di scarico, incrementando ulteriormente le prestazioni
Questi risultati sono stati resi possibili dalla valvola decompressore fornita nel kit che è di dimensioni inferiori rispetto a quella originale
Piaggio.
La testa ha camera a scoppio centrale emisferica.
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
I Gruppi termici in alluminio Malossi BIG D.E.P.S. rappresentano il massimo equilibrio fra prestazioni e durata dei componenti! I BIG
D.E.P.S. sono stati progettati e realizzati con il preciso obiettivo di ottenere gruppi termici in grado di garantire un’elevata affidabilità
• L’immagine si riferisce all’art. 31 7522 insieme al perfezionamento dei sistemi di termo e fluidodinamica interna.
I tecnici della Malossi, grazie all’esperienza acquisita nella preparazione dei motori da competizione, hanno portato ai massimi livelli
Ciclomotori Gruppi termici in alluminio
la termodinamica dei gruppi termici in alluminio e curato la fluidodinamica interna del gruppo termico (si vedano i condotti di travaso,
Ø 47 sp. Ø 10 Ø 47 sp. Ø 12
PIAGGIO 50 Codice Prezzo Codice Prezzo
scarico e camera di combustione), ottenendo un’elevata turbolenza nella camera di combustione che ha permesso di ridurre in modo
consistente i consumi specifici e di abbattere drasticamente le emissioni inquinanti dello scarico.
BOSS 31 7523 € 268,54 31 7525 € 268,54
BRAVO 31 7523 € 268,54 31 7525 € 268,54 Caratteristiche tecniche
CIAO 31 7522 € 268,54 31 7524 € 268,54 • Scarico sdoppiato
CIAO PX 31 7522 € 268,54 31 7524 € 268,54 • Travasi simmetrici
ATTENZIONE: GRILLO 31 7523 € 268,54 31 7525 € 268,54 • Testa con camera di scoppio centrale emisferica
BARENARE IL CARTER • Valvola decompressore di dimensioni ridotte
SI 31 7523 € 268,54 31 7525 € 268,54
• Distribuzione: 6 travasi
• Cilindri ottenuti per fusione a gravità in specifiche conchiglie di acciaio.
• Materiale: lega primaria di alluminio ad alto tenore di silicio bonificato e stabilizzato.
• Lavorazione su macchine utensili a controllo numerico ad elevata precisione.
• Canna con riporto di carburi di silicio in una matrice di nichel galvanico e levigatura incrociata con passaggi di diamanti con
tolleranze ristrettissime.
• Superfici di scambio termico ricalcolate.
• Condotti di scarico e travasi studiati e messi a punto per il massimo rendimento termodinamico.
• Segmenti in ghisa sferoidale ad alta resistenza meccanica con riporto sulla superficie di contatto di cromo duro antiusura
rettificato e lappato.
• Controlli dimensionali di forma e di rugosità.
• Accoppiamento pistone cilindro: selezioni di 0,010-0,005 mm.
• Controllo delle tenute idrauliche effettuate al 100%.
• 2 Raccordi per marmitta: maggiorato Ø 27 - standard Ø 22.
Gruppi termici BIG D.E.P.S.: l’abbinamento perfetto al carter Malossi !
31 7522 31 7523 31 7524 31 7525
Articolo
Ø 47 mm Ø 47 mm Ø 47 mm Ø 47 mm
Corsa 43 mm 43 mm 43 mm 43 mm
Cilindrata 74,6 74,6 74,6 74,6
Rapporto di compressione 12,5:1 12,5:1 12,5:1 12,5:1
Raffreddamento Aria Aria Aria Aria
N° travasi 7 7 7 7
Candela SPORT IRIDIUM IW F 24 IRIDIUM IW F 24 IRIDIUM IW F 24 IRIDIUM IW F 24
Candela MHR IRIDIUM IW F 27 IRIDIUM IW F 27 IRIDIUM IW F 27 IRIDIUM IW F 27
Prezzi IVA ESCLUSA
20 21
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BRAVO
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
CIAO
CIAO PX
GRILLO
SI
SUPERBRAVO
La Malossi S.p.A. é lieta di rendere disponibile alla propria clientela una serie completa di ingranaggi di trasmissione
finali.
Questi ingranaggi nascono usufruendo della ventennale esperienza della Malossi nella progettazione e realizzazione
di ingranaggi. I nuovi ingranaggi H.t.q. sono stati studiati e realizzati con denti dritti / elicoidali per ridurre al minimo le Per rispondere alle aspettative della sua esigente clientela, Malossi è lieta di presentare la sua nuova linea di paraoli
perdite per attrito e le sollecitazioni sui supporti. Inoltre i nostri ingranaggi ottimizzano la rapportatura permettendo di motore per scooter che colma un vuoto del mercato.
sfruttare tutta la potenza erogata dal vostro mezzo garantendovi un notevole allungo rispetto la condizione originale. Si tratta di paraoli con caratteristiche speciali, ad alta qualità racing, a basso attrito radente e con durata pressoché
illimitata. Gli anelli di tenuta olio FKM più PTFE vantano l’utilizzo dei materiali più nobili e delle tecnologie più avanzate,
nonché la qualità della produzione che, da sempre, è la forza e l’orgoglio della Malossi.
Presentando questa ulteriore novità ai propri affezionati estimatori, Malossi, nella speranza di avere centrato l’obiettivo,
ringrazia per l’attenzione che viene riservata al suo marchio.
Caratteristiche tecniche
1) Corpo principale realizzato con mescole speciali di gomme sintetiche fluorurate (FKM).
2) Armatura in acciaio al carbonio, vulcanizzata all’interno, che ne sostiene la struttura.
3) Anello interno costampato al corpo principale, dotato di labbro di tenuta e labbro parapolvere realizzato in PTFE, un
materiale a bassissimo coefficiente di attrito e ad altissima resistenza all’usura.
4) Molla interna in acciaio inox, progettata per mantenere sempre un contatto perfetto con l’albero in movimento.
CICLOMOTORI 50
PIAGGIO CIAO - BRAVO - SI
PIAGGIO
La colonna delle specifiche tecniche riporta la sigla che indica le caratteristiche salienti di ciascun cuscinetto.
CINGHIA per
Variatore
PIAGGIO
PER CILINDRI BIG PER CILINDRI
CIAO PX D.E.P.S. con attacco
con attacco standard Ø 22
maggiorato Ø 27
PIAGGIO BRAVO 3215438 € 130,00 3214893 € 126,00
BOSS 3215438 € 130,00 3214893 € 126,00
CIAO 3215442 € 130,00 3214894 € 126,00
CIAO PX 3215442 € 130,00 3214894 € 126,00
GRILLO 3215438 € 130,00 3214893 € 126,00
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
61 7226 € 12,90
per puleggia Ø 80 (10x8x940 mm 36°) CARATTERISTICHE TECNICHE
• Attacco cilindro e tubo espansione Ø 27.
PIAGGIO CIAO • Impianto di scarico silenziato, completo di silenziatore terminale aggiuntivo rigenerabile.
CIAO PX • Camera d’espansione con attacchi e rinforzi in acciaio P04.
• Verniciatura trasparente siliconica resistente alle alte temperature.
• Silenziatore con fusto esterno in carbonio, smontabile e rigenerabile.
• Impianto di scarico completo di attacchi, collari, viti e di ogni particolare necessario per il montaggio, perfettamente
intercambiabile con l’originale senza bisogno di alcuna modifica.
MBK - PEUGEOT
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
Proprio grazie a questi veicoli inizia la ricerca di Malossi in ambito trasmissioni automatiche: una ricerca che continuerà
ad evolvere positivamente lungo i decenni successivi, portando l’azienda ai vertici mondiali della produzione di questa
componente.
La gamma di prodotti dedicata a questi mezzi continua ad ampliarsi lungo tutto il decennio, concludendosi con la produzione
di un’accensione elettronica e un carter motore completo. Il successo è reale e contribuisce alla costante crescita
dell’azienda, tant’è che la maggior parte di queste componenti si può ancora trovare nell’attuale catalogo Malossi.
A partire dalla ricerca maturata nella produzione delle parti speciali per questi veicoli si sviluppa il progetto MVR, il primo
veicolo interamente progettato e costruito a Calderara di Reno.
Dopo il grande successo raggiunto dai prodotti per potenziare la piccola moto giapponese in Francia e Nord Europa, in
Malossi si studia attentamente il mercato francese per capire quali modelli potrebbero diventare nuovi destinatari delle
parti speciali di Calderara di Reno. La scelta cade su questi due piccoli ciclomotori, molto diffusi principalmente oltralpe
perché ai tempi ogni stato nazionale aveva i propri veicoli prodotti all’interno delle proprie frontiere: in Italia infatti era il
Ciao di Piaggio a dominare il mercato.
Dopo circa un anno di ricerca nascono i kit, composti dall’intero gruppo termico, collettore e carburatore, scarico (in foto la
marmitta “Anaconda”). Per la prima volta viene introdotto un nuovo elemento, fondamentale per il futuro della produzione
dell’azienda e per le prestazioni di questi ciclomotori: il pacco lamellare.
A questo elemento si aggiunge anche un nuovo carburatore nato grazie alla consolidata collaborazione con Dell’Orto che,
su esplicita richiesta dei tecnici Malossi, produce una versione con un Ø max maggiorato, che arriva fino a 15 mm, ancora
in gamma oggi.
51 V MAGNUM PASSION RACING 103 RCX 103 SP [104 103 SPX ADVENGER FOX HOLLYWOOD XP XP
-105] - VOGUE
Ciclomotori MBK - PEUGEOT (AV 10) (AV 10) (AV 10) (AV 10)
con MOTORE
50 50 50 50 50 50 2T 50 50 50 50 50 2T 50 2T
CILINDRO+TESTA Ø 39 - 40 31 5477 31 5477 31 5477 31 5477 - - - - - - - -
ALLUMINIO €€225,00 Ø 39 €€225,00 Ø 39 €€225,00 Ø 39 €€225,00 Ø 39
CILINDRO Ø 39 - 40 31 6864 31 6864 31 6864 31 6864 31 6746 31 6746 31 6746 - - - - -
ALLUMINIO €€171,85 Ø 39 €€171,85 Ø 39 €€171,85 Ø 39 €€171,85 Ø 39 €€185,50 Ø 40 €€185,50 Ø 40 €€185,50 Ø 40
TESTA Ø 40 - - - - 38 4692 38 4692 38 4692 - - - - -
CON DECOMPRESSORE €€37,11 €€37,11 €€37,11
TESTA Ø 40 - - - - 38 4734 38 4734 38 4734 - - - - -
MBK - PEUGEOT
SENZA DECOMPRESSORE €€29,10 €€29,10 €€29,10
CILINDRO+TESTA Ø 45,5 - - - - 31 8394 31 8394 31 8394 - - - - -
CON DECOMPRESSORE €€181,55 €€181,55 €€181,55
CILINDRO+TESTA Ø 45,5 - - - - 31 8393 31 8393 31 8393 31 8393 - 31 8393 31 8393 31 8393
SENZA DECOMPRESSORE €€223,00 €€223,00 €€223,00 €€223,00 €€223,00 €€223,00 €€223,00
CILINDRO Ø 45,5 31 3013 31 3013 31 3013 31 3013 31 8388 31 8388 31 8388 - 31 8388 - - -
ALLUMINIO €€220,00 €€220,00 €€220,00 €€220,00 €€185,50 €€185,50 €€185,50 €€185,50
TESTA Ø 45,5 38 5549 38 5549 38 5549 38 5549 38 5337 38 5337 38 5337 - - - - -
CON DECOMPRESSORE €€29,50 Ø 45,5 €€29,50 €€29,50 €€29,50 €€40,70 €€40,70 €€40,70
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
MBK - PEUGEOT
- Superfici di scambio termico ricalcolate.
- Condotti di scarico e travasi studiati e sperimentati per il massimo rendimento termodinamico.
- Controlli dimensionali di forma e di rugosità.
- Accoppiamento pistone cilindro selezioni di 0,010-0,005 mm.
- Controllo delle tenute idrauliche effettuate al 100%.
PISTONE
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
- Materiale: lega speciale di alluminio ad alto tenore di silicio e a bassa dilatazione termica.
- Lavorazione: su macchine a controllo numerico.
- Alleggeriti e rinforzati.
- Superfici di scambio termico maggiorate.
SEGMENTI
- Segmenti in ghisa sferoidale ad alta resistenza meccanica con riporto sulla superficie di contatto di cromo duro antiusura
rettificato e lappato.
31 3013 € 220,00
MBK 51 V - MAGNUM - PASSION -
RACING 50 (AV 10) - ROCK 50
CARATTERISTICHE
• Alesaggio 39 mm
• Cilindrata 50 cc
• r.d.c. 11,8:1.
• Cilindro in lega primaria di alluminio al silicio.
• Sistema di distribuzione a sei travasi.
• Canna con riporto di uno speciale cromo duro.
• Pistone con struttura superleggera ad alettatura interna della calotta.
Prezzi IVA ESCLUSA
34 35
MBK - PEUGEOT
gruppi termici.
In quest’ottica si inseriscono le rigidissime selezioni per l’accoppiamento 103 SP [104 -105] - VOGUE 50 2T
tra cilindro e pistone rigorosamente mantenuto all’interno della fascia
dei 20 micron massimi di tolleranza.
31 8384 € 120,00
HONDA WALLAROO 50
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
TESTA Ø 45,5
38 4735 € 36,51
SOLO per CILINDRI Malossi 31 8384 - 31 8388
HONDA WALLAROO 50
PEUGEOT FOX - 103 RCX - 103 SPX 50
103 SP [104 -105] - VOGUE 50 2T
CILINDRO in GHISA
- Materiale: leghe di ghisa speciali autolubrificanti, antiusura ad elevatissimo grado di affinazione, ottenute per fusione a gravità Teste
con processo di formatura Shell Moulding. Ciclomotori
- Lavorazione: su macchine utensili a controllo numerico ad elevata precisione. Con decompressore Ø 40 Senza decompressore Ø 40 Con decompressore Ø 45,5
PEUGEOT 50
- Superfici di scambio termico ricalcolate. Codice Prezzo Codice Prezzo Codice Prezzo
- Condotti di scarico e travasi studiati e sperimentati per il massimo rendimento termodinamico.
- Controlli dimensionali di forma e di rugosità. 103 RCX 38 4692 € 37,11 38 4734 € 29,10 38 5337 € 40,70
- Accoppiamento pistone cilindro al 100% in selezioni di 0,010-0,005 mm.
- Controllo delle tenute idrauliche effettuate al 100%. 103 SP [104 -105] - VOGUE 2T 38 4692 € 37,11 38 4734 € 29,10 38 5337 € 40,70
103 SPX 38 4692 € 37,11 38 4734 € 29,10 38 5337 € 40,70
Prezzi IVA ESCLUSA
36 37
I gruppi termici in alluminio Malossi sono la scelta perfetta per chi desidera qualcosa di più dal proprio ciclomotore CARTER MOTORE 57 6548 € 179,00
VOGUE 50 2T
in termini di prestazioni, senza sacrificare la semplicità di installazione o arrivare a modifiche troppo invasive che PEUGEOT 103 RCX
richiedono un’elaborazione esasperata. 103 SPX 50
Le caratteristiche tecniche specifiche dell’alluminio, che permette di ottenere maggior compressione e potenza,
fanno di questi cilindri un prodotto decisamente più all’avanguardia rispetto alle versioni in ghisa.
MBK - PEUGEOT
Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
Coppia di carter motore rinforzati con fissaggio al quadro integrato e aspirazione attraverso valvola a grande portata.
Nuovo design estremamente elegante, di grandi dimensioni, compatto, con struttura leggera e solida. Ottenuto per
fusione in pressione in lega speciale di alluminio ad alta resistenza meccanica e lavorazione su macchine utensili a
controllo numerico ad elevata precisione.
Con questo progetto Malossi ha previsto una coppia di carter veramente universale, perfettamente intercambiabili a
quelli originali, che vi offre due possibilità: ottenere un motore con eccellenti performance sportive utilizzando le parti
Peugeot oppure avere un autentico motore speciale Malossi montando le parti Malossi (albero motore, gruppo termico,
impianto alimentazione e scarico).
I carter sono equipaggiati con valvole a 4 lamelle in fibra di carbonio, collettore carburatore PHBG 17-21, supporto
coperchio variatore, busta di guarnizioni, viti di fissaggio e tutto ciò che occorre per il montaggio.
51 1885 € 154,00
PEUGEOT ADVENGER - HOLLYWOOD -
103 SP [104 -105] - VOGUE 50 2T
MBK - PEUGEOT
XP 50 2T LC - XP 50 2T
51 7723 € 180,00
MBK 51 V - MAGNUM -
PASSION - 50 (AV 10)
ROCK 50
51 6921 € 180,00
MBK 51 V - MAGNUM -
PASSION - 50 (AV 10)
ROCK 50
50 50 50 50 50 50 50 2T 50
CILINDRO Ø 45,5 31 3642 - - 31 3642 31 8384 - - -
GHISA €€149,46 €€149,46 €€120,00
CILINDRO Ø 42 - - - - - 31 2621 - -
ALLUMINIO €€224,00
CINGHIA €€22,47
MOLLA CONTRASTO VARIATORE - 29 7042.Y0 5,91 29 7042.Y0 5,91 29 7042.Y0 5,91 29 7042.Y0 5,91 - - -
SPORT / MHR 29 7043.R0 5,91 29 7043.R0 5,91 29 7043.R0 5,91 29 7043.R0 5,91
TORSION CONTROLLER - - - - 2512828 - - -
€€4,45
tempi, fornisce elevatissime prestazioni. 7.1 Malossi é un lubrificante formulato con additivazioni esenti da ceneri
ed in grado di garantire la massima pulizia delle parti interessate, assenza di depositi, forti riduzioni della fumosità. SPORT GEAR OIL (SAE 80W-90)
[ 12 ] Flaconi da 0,25 L € 51,08
OLIO INGRANAGGI
Olio di formulazione avanzata per cambio e trasmissione. Contiene additivi E.P. che proteggono i componenti della
7616711 trasmissione anche quando sottoposti a carichi estremamente elevati, e forniscono protezione dall’usura per periodi
molto lunghi. Riducendo il trascinamento e l’attrito dovuti alla viscosità, assicura cambi di marcia precisi e silenziosi
2T OIL TOP RACING FULL SYNT (SAE 40) contenendo usura e perdite di potenza della trasmissione. L’eccellente stabilità termica consente di sopportare le
sollecitazioni che si generano in tutte le condizioni climatiche. Il prodotto può essere impiegato anche su frizioni a
bagno d’olio. Assicura prestazioni superiori e previene il surriscaldamento dei componenti del cambio in maniera
Specifiche : API TC - JASO FC - JSO L-EGD notevolmente migliore rispetto ad un convenzionale olio minerale. Utilizzare il prodotto ove è raccomandato un olio
SAE 85W o 90W (cambio)
[ 6 ] Flaconi da 1 L € 156,46
Sviluppato esclusivamente per motori a 2T da competizione, il 7.1 TOP RACING è formulato utilizzando esteri
sintetici che garantiscono eccezionali proprietà antiusura, riducendo gli attriti interni e garantendo costanza di
prestazioni nel tempo. 7.1 TOP RACING assicura ai motori da gara superiori caratteristiche di resistenza ai carichi
e di pulizia, requisiti necessari per il pieno sviluppo della potenza anche con miscele olio-benzina molto “grasse”.
7.1 TOP RACING è particolarmente resistente agli incollaggi delle fasce elastiche ed alla formazione di residui sulle
candele, aiutando così il motore a sviluppare il massimo della potenza per tutta la durata della gara. Il prodotto
forma un velo resistente tra cilindro, pistone e fascia, prolungando la vita del motore. Può essere miscelato con
qualsiasi tipo di benzina, in ogni periodo dell’anno, senza nessun problema di miscelazione e di stabilità della
miscela.
76 8230S
2T OIL RACING FULL SYNT (SAE 20W-30)
Specifiche : API TC - JASO FC
[ 6 ] Flaconi da 1 L € 104,84
Dall’esperienza Malossi nelle competizioni nasce un prodotto innovativo per motori 2 tempi ad alte prestazioni. 7.1
Malossi é un lubrificante 100% sintetico formulato con basi di sintesi di elevatissima qualità ed additivi accuratamente
selezionati, per fornire elevatissime prestazioni senza trascurare la tutela ambientale. Specificatamente formulata
per veicoli da competizione con o senza miscelatore separato.
7.1 Malossi garantisce:
• Elevato rendimento del motore.
• Riduzioni delle usure degli organi interessati e conseguentemente una maggiore durata del veicolo.
• Bassissimo livello di incrostazione e depositi nella camera di scoppio e allo scarico.
• Impedisce l’incollaggio dei segmenti garantendo una perfetta tenuta della compressione nel tempo.
• Forti riduzioni della fumosità allo scarico.
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Prodotti riservati esclusivamente alle competizioni nei luoghi ad esse destinate secondo le disposizioni delle competenti autorità sportive. Decliniamo ogni responsabilità per l’uso improprio.
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