Dlgs-138_2024_NIS-2
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Capo I
Disposizioni generali
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 1/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
Vista la direttiva 2013/40/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 12 agosto 2013, relativa agli attacchi contro i
sistemi di informazione e che sostituisce la decisione quadro
2005/222/GAI del Consiglio;
Visto il regolamento (UE) 2022/2554 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativo alla resilienza operativa
digitale per il settore finanziario e che modifica i regolamenti (CE)
n. 1060/2009, (UE) n. 648/2012, (UE) n. 600/2014, (UE) n. 909/2014 e
(UE) 2016/1011;
Vista la direttiva (UE) 2022/2556 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 14 dicembre 2022, che modifica le direttive
2009/65/CE, 2009/138/CE, 2011/61/UE, 2013/36/UE, 2014/59/UE,
2014/65/UE, (UE) 2015/2366 e (UE) 2016/2341 per quanto riguarda la
resilienza operativa digitale per il settore finanziario;
Vista la direttiva (UE) 2022/2557 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativa alla resilienza dei
soggetti critici e che abroga la direttiva 2008/114/CE del Consiglio;
Visto il decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, recante
«Codice in materia di protezione dei dati personali, recante
disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al
regolamento (UE) n. 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche
con riguardo al trattamento dei dati personali, nonche' alla libera
circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE»;
Visto il decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, recante
«Codice delle comunicazioni elettroniche»;
Visto il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, recante «Codice
dell'amministrazione digitale» e, in particolare, le disposizioni in
materia di funzioni dell'AgID e di sicurezza informatica;
Visto il decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con
modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155, recante «Misure
urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale»;
Vista la legge 3 agosto 2007, n. 124, recante «Sistema di
informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del
segreto»;
Visto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante
«Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e
degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.
42»;
Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, recante «Misure
urgenti per la crescita del Paese» e, in particolare, l'articolo 19,
che ha istituito l'Agenzia per l'Italia digitale (AgID);
Visto il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, recante
«Attuazione della direttiva 2011/93/UE relativa alla lotta contro
l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia
minorile, che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI»;
Visto il decreto-legge 30 ottobre 2015, n. 174, convertito, con
modificazioni, dalla legge 11 dicembre 2015, n. 198, recante «Proroga
delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia,
iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di
ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni
internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di
stabilizzazione»;
Visto il decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65, recante
«Attuazione della direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello
comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi
nell'Unione»;
Visto il decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito, con
modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 133, recante
«Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale
cibernetica»;
Visto il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, convertito, con
modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, recante
«Disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione
dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione
dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale»;
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
Vista la legge 28 giugno 2024, n. 90, recante «Disposizioni in
materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati
informatici»;
Visto il decreto legislativo adottato ai sensi dell'articolo 5
della legge n. 15 del 2024 per il recepimento della direttiva (UE)
2022/2557 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre
2022, relativa alla resilienza dei soggetti critici e che abroga la
direttiva 2008/114/CE del Consiglio;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 5 del
6 novembre 2015, recante «Disposizioni per la tutela amministrativa
del segreto di Stato e delle informazioni classificate e a diffusione
esclusiva», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 5 dicembre
2015;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17
febbraio 2017, concernente «Direttiva recante indirizzi per la
protezione cibernetica e la sicurezza informatica nazionali»,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13 aprile 2017;
Sentita l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ai sensi
dell'articolo 3 della legge n. 15 del 2024;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei ministri,
adottata nella riunione del 10 giugno 2024;
Acquisito il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo
8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, reso nella seduta
dell'11 luglio 2024
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei
deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella
riunione del 7 agosto 2024;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del
Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e
il PNRR, di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione,
degli affari esteri e della cooperazione internazionale,
dell'interno, della giustizia, della difesa, dell'economia e delle
finanze, delle imprese e del made in Italy, dell'agricoltura, della
sovranita' alimentare e delle foreste, dell'ambiente e della
sicurezza energetica, delle infrastrutture e dei trasporti,
dell'universita' e della ricerca, della cultura e della salute;
Emana
il seguente decreto legislativo:
Art. 1
Oggetto
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ciascuno per gli ambiti di competenza indicati all'articolo 2, comma
1, lettera g), quali Autorita' nazionali di gestione delle crisi
informatiche su vasta scala, assicurando la coerenza con il quadro
nazionale esistente in materia di gestione generale delle crisi
informatiche, fermi restando i compiti del Nucleo per la
cybersicurezza di cui all'articolo 9 del decreto-legge 14 giugno
2021, n. 82;
e) l'individuazione di Autorita' di settore NIS che collaborano
con l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, supportandone le
funzioni svolte quale Autorita' nazionale competente NIS e Punto di
contatto unico NIS;
f) l'indicazione dei criteri per l'individuazione dei soggetti a
cui si applica il presente decreto e la definizione dei relativi
obblighi in materia di misure di gestione dei rischi per la sicurezza
informatica e di notifica di incidente;
g) l'adozione di misure in materia di cooperazione e di
condivisione delle informazioni ai fini dell'applicazione del
presente decreto, in particolare, attraverso la partecipazione
nazionale a livello dell'Unione europea:
1) al Gruppo di cooperazione NIS tra autorita' competenti NIS e
tra punti di contatto unici degli Stati membri dell'Unione europea,
nell'ottica di incrementare la fiducia e la collaborazione a livello
unionale;
2) alla Rete delle organizzazioni di collegamento per le crisi
informatiche (EU-CyCLONe) al fine di sostenere la gestione coordinata
a livello operativo degli incidenti e delle crisi cibernetiche su
vasta scala e di garantire il regolare scambio di informazioni
pertinenti tra gli Stati membri e le istituzioni, gli organi e gli
organismi dell'Unione europea;
3) alla Rete di CSIRT nazionali nell'ottica di assicurare una
cooperazione, sul piano tecnico, rapida ed efficace.
NOTE
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione competente per materia, ai sensi
dell'art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge,
modificate o alle quali e' operato il rinvio. Restano
invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi
qui trascritti.
Per le direttive CEE vengono forniti gli estremi di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale delle Comunita'
europee (GUUE).
Note alle premesse:
L'art. 76 della Costituzione stabilisce che l'esercizio
della funzione legislativa non puo' essere delegato al
Governo se non con determinazione di principi e criteri
direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti
definiti.
L'art. 87, quinto comma, della Costituzione conferisce
al Presidente della Repubblica il potere di promulgare le
leggi ed emanare i decreti aventi valore di legge e i
regolamenti.
- Si riporta l'articolo 14 della legge 23 agosto 1988,
n. 400 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento
della Presidenza del Consiglio dei Ministri), pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale 12 settembre 1988, n. 214, S.O. :
«Art. 14 (Decreti legislativi). - 1. I decreti
legislativi adottati dal Governo ai sensi dell'articolo 76
della Costituzione sono emanati dal Presidente della
Repubblica con la denominazione di "decreto legislativo" e
con l'indicazione, nel preambolo, della legge di
delegazione, della deliberazione del Consiglio dei ministri
e degli altri adempimenti del procedimento prescritti dalla
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legge di delegazione.
2. L'emanazione del decreto legislativo deve avvenire
entro il termine fissato dalla legge di delegazione; il
testo del decreto legislativo adottato dal Governo e'
trasmesso al Presidente della Repubblica, per la
emanazione, almeno venti giorni prima della scadenza.
3. Se la delega legislativa si riferisce ad una
pluralita' di oggetti distinti suscettibili di separata
disciplina, il Governo puo' esercitarla mediante piu' atti
successivi per uno o piu' degli oggetti predetti. In
relazione al termine finale stabilito dalla legge di
delegazione, il Governo informa periodicamente le Camere
sui criteri che segue nell'organizzazione dell'esercizio
della delega.
4. In ogni caso, qualora il termine previsto per
l'esercizio della delega ecceda in due anni, il Governo e'
tenuto a richiedere il parere delle Camere sugli schemi dei
decreti delegati. Il parere e' espresso dalle Commissioni
permanenti delle due Camere competenti per materia entro
sessanta giorni, indicando specificamente le eventuali
disposizioni non ritenute corrispondenti alle direttive
della legge di delegazione. Il Governo, nei trenta giorni
successivi, esaminato il parere, ritrasmette, con le sue
osservazioni e con eventuali modificazioni, i testi alle
Commissioni per il parere definitivo che deve essere
espresso entro trenta giorni.».
- Si riportano gli articoli 31 e 32 della legge 24
dicembre 2012, n. 234 (Norme generali sulla partecipazione
dell'Italia alla formazione e all'attuazione della
normativa e delle politiche dell'Unione europea),
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 4 gennaio 2013, n. 3:
«Art. 31 (Procedure per l'esercizio delle deleghe
legislative conferite al Governo con la legge di
delegazione europea). - 1. In relazione alle deleghe
legislative conferite con la legge di delegazione europea
per il recepimento delle direttive, il Governo adotta i
decreti legislativi entro il termine di quattro mesi
antecedenti a quello di recepimento indicato in ciascuna
delle direttive; per le direttive il cui termine cosi'
determinato sia gia' scaduto alla data di entrata in vigore
della legge di delegazione europea, ovvero scada nei tre
mesi successivi, il Governo adotta i decreti legislativi di
recepimento entro tre mesi dalla data di entrata in vigore
della medesima legge; per le direttive che non prevedono un
termine di recepimento, il Governo adotta i relativi
decreti legislativi entro dodici mesi dalla data di entrata
in vigore della legge di delegazione europea.
2. I decreti legislativi sono adottati, nel rispetto
dell'articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su
proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o del
Ministro per gli affari europei e del Ministro con
competenza prevalente nella materia, di concerto con i
Ministri degli affari esteri, della giustizia,
dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri
interessati in relazione all'oggetto della direttiva. I
decreti legislativi sono accompagnati da una tabella di
concordanza tra le disposizioni in essi previste e quelle
della direttiva da recepire, predisposta
dall'amministrazione con competenza istituzionale
prevalente nella materia.
3. La legge di delegazione europea indica le
direttive in relazione alle quali sugli schemi dei decreti
legislativi di recepimento e' acquisito il parere delle
competenti Commissioni parlamentari della Camera dei
deputati e del Senato della Repubblica. In tal caso gli
schemi dei decreti legislativi sono trasmessi, dopo
l'acquisizione degli altri pareri previsti dalla legge,
alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica
affinche' su di essi sia espresso il parere delle
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competenti Commissioni parlamentari. Decorsi quaranta
giorni dalla data di trasmissione, i decreti sono emanati
anche in mancanza del parere. Qualora il termine per
l'espressione del parere parlamentare di cui al presente
comma ovvero i diversi termini previsti dai commi 4 e 9
scadano nei trenta giorni che precedono la scadenza dei
termini di delega previsti ai commi 1 o 5 o
successivamente, questi ultimi sono prorogati di tre mesi.
4. Gli schemi dei decreti legislativi recanti
recepimento delle direttive che comportino conseguenze
finanziarie sono corredati della relazione tecnica di cui
all'articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n.
196. Su di essi e' richiesto anche il parere delle
Commissioni parlamentari competenti per i profili
finanziari. Il Governo, ove non intenda conformarsi alle
condizioni formulate con riferimento all'esigenza di
garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della
Costituzione, ritrasmette alle Camere i testi, corredati
dei necessari elementi integrativi d'informazione, per i
pareri definitivi delle Commissioni parlamentari competenti
per i profili finanziari, che devono essere espressi entro
venti giorni.
5. Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in
vigore di ciascuno dei decreti legislativi di cui al comma
1, nel rispetto dei principi e criteri direttivi fissati
dalla legge di delegazione europea, il Governo puo'
adottare, con la procedura indicata nei commi 2, 3 e 4,
disposizioni integrative e correttive dei decreti
legislativi emanati ai sensi del citato comma 1, fatto
salvo il diverso termine previsto dal comma 6.
6. Con la procedura di cui ai commi 2, 3 e 4 il
Governo puo' adottare disposizioni integrative e correttive
di decreti legislativi emanati ai sensi del comma 1, al
fine di recepire atti delegati dell'Unione europea di cui
all'articolo 290 del Trattato sul funzionamento dell'Unione
europea, che modificano o integrano direttive recepite con
tali decreti legislativi. Le disposizioni integrative e
correttive di cui al primo periodo sono adottate nel
termine di cui al comma 5 o nel diverso termine fissato
dalla legge di delegazione europea. Resta ferma la
disciplina di cui all'articolo 36 per il recepimento degli
atti delegati dell'Unione europea che recano meri
adeguamenti tecnici.
7. I decreti legislativi di recepimento delle
direttive previste dalla legge di delegazione europea,
adottati, ai sensi dell'articolo 117, quinto comma, della
Costituzione, nelle materie di competenza legislativa delle
regioni e delle province autonome, si applicano alle
condizioni e secondo le procedure di cui all'articolo 41,
comma 1.
8. I decreti legislativi adottati ai sensi
dell'articolo 33 e attinenti a materie di competenza
legislativa delle regioni e delle province autonome sono
emanati alle condizioni e secondo le procedure di cui
all'articolo 41, comma 1.
9. Il Governo, quando non intende conformarsi ai
pareri parlamentari di cui al comma 3, relativi a sanzioni
penali contenute negli schemi di decreti legislativi
recanti attuazione delle direttive, ritrasmette i testi,
con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, alla
Camera dei deputati e al Senato della Repubblica. Decorsi
venti giorni dalla data di ritrasmissione, i decreti sono
emanati anche in mancanza di nuovo parere.»
«Art. 32 (Principi e criteri direttivi generali di
delega per l'attuazione del diritto dell'Unione europea). -
1. Salvi gli specifici principi e criteri direttivi
stabiliti dalla legge di delegazione europea e in aggiunta
a quelli contenuti nelle direttive da attuare, i decreti
legislativi di cui all'articolo 31 sono informati ai
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seguenti principi e criteri direttivi generali:
a) le amministrazioni direttamente interessate
provvedono all'attuazione dei decreti legislativi con le
ordinarie strutture amministrative, secondo il principio
della massima semplificazione dei procedimenti e delle
modalita' di organizzazione e di esercizio delle funzioni e
dei servizi;
b) ai fini di un migliore coordinamento con le
discipline vigenti per i singoli settori interessati dalla
normativa da attuare, sono introdotte le occorrenti
modificazioni alle discipline stesse, anche attraverso il
riassetto e la semplificazione normativi con l'indicazione
esplicita delle norme abrogate, fatti salvi i procedimenti
oggetto di semplificazione amministrativa ovvero le materie
oggetto di delegificazione;
c) gli atti di recepimento di direttive dell'Unione
europea non possono prevedere l'introduzione o il
mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli
minimi richiesti dalle direttive stesse, ai sensi
dell'articolo 14, commi 24-bis, 24-ter e 24-quater, della
legge 28 novembre 2005, n. 246;
d) al di fuori dei casi previsti dalle norme penali
vigenti, ove necessario per assicurare l'osservanza delle
disposizioni contenute nei decreti legislativi, sono
previste sanzioni amministrative e penali per le infrazioni
alle disposizioni dei decreti stessi. Le sanzioni penali,
nei limiti, rispettivamente, dell'ammenda fino a 150.000
euro e dell'arresto fino a tre anni, sono previste, in via
alternativa o congiunta, solo nei casi in cui le infrazioni
ledano o espongano a pericolo interessi costituzionalmente
protetti. In tali casi sono previste: la pena dell'ammenda
alternativa all'arresto per le infrazioni che espongano a
pericolo o danneggino l'interesse protetto; la pena
dell'arresto congiunta a quella dell'ammenda per le
infrazioni che rechino un danno di particolare gravita'.
Nelle predette ipotesi, in luogo dell'arresto e
dell'ammenda, possono essere previste anche le sanzioni
alternative di cui agli articoli 53 e seguenti del decreto
legislativo 28 agosto 2000, n. 274, e la relativa
competenza del giudice di pace. La sanzione amministrativa
del pagamento di una somma non inferiore a 150 euro e non
superiore a 150.000 euro e' prevista per le infrazioni che
ledono o espongono a pericolo interessi diversi da quelli
indicati dalla presente lettera. Nell'ambito dei limiti
minimi e massimi previsti, le sanzioni indicate dalla
presente lettera sono determinate nella loro entita',
tenendo conto della diversa potenzialita' lesiva
dell'interesse protetto che ciascuna infrazione presenta in
astratto, di specifiche qualita' personali del colpevole,
comprese quelle che impongono particolari doveri di
prevenzione, controllo o vigilanza, nonche' del vantaggio
patrimoniale che l'infrazione puo' recare al colpevole
ovvero alla persona o all'ente nel cui interesse egli
agisce. Ove necessario per assicurare l'osservanza delle
disposizioni contenute nei decreti legislativi, sono
previste inoltre le sanzioni amministrative accessorie
della sospensione fino a sei mesi e, nei casi piu' gravi,
della privazione definitiva di facolta' e diritti derivanti
da provvedimenti dell'amministrazione, nonche' sanzioni
penali accessorie nei limiti stabiliti dal codice penale.
Al medesimo fine e' prevista la confisca obbligatoria delle
cose che servirono o furono destinate a commettere
l'illecito amministrativo o il reato previsti dai medesimi
decreti legislativi, nel rispetto dei limiti stabiliti
dall'articolo 240, terzo e quarto comma, del codice penale
e dall'articolo 20 della legge 24 novembre 1981, n. 689, e
successive modificazioni. Entro i limiti di pena indicati
nella presente lettera sono previste sanzioni anche
accessorie identiche a quelle eventualmente gia' comminate
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 7/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
dalle leggi vigenti per violazioni omogenee e di pari
offensivita' rispetto alle infrazioni alle disposizioni dei
decreti legislativi. Nelle materie di cui all'articolo 117,
quarto comma, della Costituzione, le sanzioni
amministrative sono determinate dalle regioni;
e) al recepimento di direttive o all'attuazione di
altri atti dell'Unione europea che modificano precedenti
direttive o atti gia' attuati con legge o con decreto
legislativo si procede, se la modificazione non comporta
ampliamento della materia regolata, apportando le
corrispondenti modificazioni alla legge o al decreto
legislativo di attuazione della direttiva o di altro atto
modificato;
f) nella redazione dei decreti legislativi di cui
all'articolo 31 si tiene conto delle eventuali
modificazioni delle direttive dell'Unione europea comunque
intervenute fino al momento dell'esercizio della delega;
g) quando si verifichino sovrapposizioni di
competenze tra amministrazioni diverse o comunque siano
coinvolte le competenze di piu' amministrazioni statali, i
decreti legislativi individuano, attraverso le piu'
opportune forme di coordinamento, rispettando i principi di
sussidiarieta', differenziazione, adeguatezza e leale
collaborazione e le competenze delle regioni e degli altri
enti territoriali, le procedure per salvaguardare
l'unitarieta' dei processi decisionali, la trasparenza, la
celerita', l'efficacia e l'economicita' nell'azione
amministrativa e la chiara individuazione dei soggetti
responsabili;
h) qualora non siano di ostacolo i diversi termini
di recepimento, vengono attuate con un unico decreto
legislativo le direttive che riguardano le stesse materie o
che comunque comportano modifiche degli stessi atti
normativi;
i) e' assicurata la parita' di trattamento dei
cittadini italiani rispetto ai cittadini degli altri Stati
membri dell'Unione europea e non puo' essere previsto in
ogni caso un trattamento sfavorevole dei cittadini
italiani.»
- Si riporta l'articolo 3 della legge 21 febbraio 2024,
n. 15 (Delega al Governo per il recepimento delle direttive
europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione
europea - Legge di delegazione europea 2022-2023),
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 24 febbraio 2024, n.
46:
«Art. 3. (Principi e criteri direttivi per
l'esercizio della delega per il recepimento della direttiva
(UE) 2022/2555, relativa a misure per un livello comune
elevato di cibersicurezza nell'Unione, recante modifica del
regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE)
2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148
(direttiva NIS2)). - 1. Nell'esercizio della delega per il
recepimento della direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, il Governo,
sentita l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, osserva,
oltre ai principi e criteri direttivi generali di cui
all'articolo 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, anche
i seguenti principi e criteri direttivi specifici:
a) individuare i criteri in base ai quali un ente
pubblico puo' essere considerato pubblica amministrazione
ai fini dell'applicazione delle disposizioni della
direttiva (UE) 2022/2555, anche considerando la
possibilita' di applicazione della direttiva medesima ai
comuni e alle province secondo principi di gradualita',
proporzionalita' e adeguatezza;
b) escludere dall'ambito di applicazione delle
disposizioni della direttiva (UE) 2022/2555 gli enti della
pubblica amministrazione operanti nei settori di cui
all'articolo 2, paragrafo 7, della direttiva medesima,
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 8/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
compresi gli organismi di informazione per la sicurezza ai
quali si applicano le disposizioni della legge 3 agosto
2007, n. 124;
c) avvalersi della facolta' di cui all'articolo 2,
paragrafo 8, della direttiva (UE) 2022/2555, prevedendo che
con uno o piu' decreti del Presidente del Consiglio dei
ministri, adottati su proposta delle competenti
amministrazioni, siano esentati soggetti specifici che
svolgono attivita' nei settori ivi indicati o che
forniscono servizi esclusivamente agli enti della pubblica
amministrazione di cui all'articolo 2, paragrafo 7, della
medesima direttiva;
d) confermare la distinzione tra l'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, quale autorita' nazionale
competente e punto di contatto, ai sensi dell'articolo 8
della direttiva (UE) 2022/2555, e le autorita' di settore
operanti negli ambiti di cui agli allegati I e II alla
medesima direttiva;
e) in relazione all'istituzione del team di
risposta agli incidenti di sicurezza informatica (CSIRT),
di cui all'articolo 10 della direttiva (UE) 2022/2555,
confermare le disposizioni dell'articolo 8 del decreto
legislativo 18 maggio 2018, n. 65, in materia di
istituzione del CSIRT Italia, nonche' ampliare quanto
previsto dal medesimo decreto legislativo prevedendo la
collaborazione tra tutte le strutture pubbliche con
funzioni di Computer Emergency Response Team (CERT)
coinvolte in caso di eventi malevoli per la sicurezza
informatica;
f) prevedere un regime transitorio per i soggetti
gia' sottoposti alla disciplina del decreto legislativo 18
maggio 2018, n. 65, recante attuazione della direttiva (UE)
2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6
luglio 2016, garantendo termini congrui di adeguamento, ai
fini della migliore applicazione delle disposizioni
previste dalla direttiva (UE) 2022/2555;
g) prevedere meccanismi che consentano la
registrazione dei soggetti essenziali e importanti, di cui
all'articolo 3 della direttiva (UE) 2022/2555, per la
comunicazione dei dati previsti dal paragrafo 4 del
medesimo articolo 3, compresi i soggetti che gestiscono
servizi connessi o strumentali alle attivita' oggetto delle
disposizioni della direttiva medesima relative al settore
della cultura;
h) in relazione alle misure di cui all'articolo 21,
paragrafo 2, della direttiva (UE) 2022/2555, prevedere
l'individuazione, attraverso l'utilizzo di strumenti
flessibili atti a corrispondere al rapido sviluppo
tecnologico, delle tecnologie necessarie ad assicurare
l'effettiva attivazione delle misure stesse. L'autorita'
amministrativa individuata come responsabile di tale
procedimento provvede altresi' all'aggiornamento degli
strumenti adottati;
i) introdurre nella legislazione vigente, anche in
materia penale, le modifiche necessarie al fine di
assicurare il corretto recepimento nell'ordinamento
nazionale delle disposizioni della direttiva (UE) 2022/2555
in materia di divulgazione coordinata delle vulnerabilita';
l) definire le competenze dell'Agenzia per l'Italia
digitale e dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale in
relazione alle attivita' previste dal regolamento (UE) n.
910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23
luglio 2014;
m) individuare criteri oggettivi e proporzionati ai
fini dell'applicazione degli obblighi informativi di cui
all'articolo 23, paragrafo 2, della direttiva (UE)
2022/2555;
n) rivedere il sistema sanzionatorio e il sistema
di vigilanza ed esecuzione, in particolare:
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 9/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
1) prevedendo sanzioni effettive, proporzionate e
dissuasive rispetto alla gravita' della violazione degli
obblighi derivanti dalla direttiva (UE) 2022/2555, anche in
deroga ai criteri e ai limiti previsti dall'articolo 32,
comma 1, lettera d), della legge 24 dicembre 2012, n. 234,
e alla legge 24 novembre 1981, n. 689, introducendo
strumenti deflativi del contenzioso, quali la diffida ad
adempiere;
2) prevedendo che gli introiti derivanti
dall'irrogazione delle sanzioni siano versati all'entrata
del bilancio dello Stato per essere riassegnati
all'apposito capitolo dello stato di previsione della spesa
del Ministero dell'economia e delle finanze, di cui
all'articolo 18 del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021,
n. 109, per incrementare la dotazione del bilancio
dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale;
o) assicurare il migliore coordinamento tra le
disposizioni adottate ai sensi del presente articolo per il
recepimento della direttiva (UE) 2022/2555, le disposizioni
adottate ai sensi dell'articolo 5 della presente legge per
il recepimento della direttiva (UE) 2022/2557 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022,
nonche' le disposizioni del regolamento (UE) 2022/2554 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, e
quelle adottate ai sensi dell'articolo 16 della presente
legge per l'adeguamento a quest'ultimo e per il recepimento
della direttiva (UE) 2022/2556 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 14 dicembre 2022;
p) apportare alla normativa vigente tutte le
modificazioni e le integrazioni occorrenti ad assicurare il
coordinamento con le disposizioni emanate in attuazione del
presente articolo.».
- La direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativa a misure per
un livello comune elevato di cibersicurezza nell'Unione,
recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della
direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE)
2016/1148 e' pubblicata nella GUUE n. 17 del 27 dicembre
2022, serie L.
- La comunicazione della Commissione, del 13 settembre
2023, relativa all'applicazione dell'articolo 4, paragrafi
1 e 2, della direttiva (UE) 2022/2555 e' pubblicata nella
GUUE n. 328 del 18 settembre 2023, serie C;
- La direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 12 luglio 2002, relativa al trattamento dei
dati personali e alla tutela della vita privata nel settore
delle comunicazioni elettroniche (direttiva relativa alla
vita privata e alle comunicazioni elettroniche) e'
pubblicata nella G.U.C.E. 31 luglio 2002, n. 201, serie L;
- Il regolamento (UE) n. 910/2014 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, in materia di
identificazione elettronica e servizi fiduciari per le
transazioni elettroniche nel mercato interno e che abroga
la direttiva 1999/93/CE e' pubblicato nella GUUE del 28
agosto 2014 n. 257, serie L;
- Il regolamento (UE) 2024/1183 del Parlamento europeo
e del Consiglio, dell'11 aprile 2024, che modifica il
regolamento (UE) n. 910/2014 per quanto riguarda
l'istituzione del quadro europeo relativo a un'identita'
digitale e' pubblicato nella GUUE del 30 aprile 2024 serie
L;
- Il regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativo all'ENISA,
l'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza, e alla
certificazione della cibersicurezza per le tecnologie
dell'informazione e della comunicazione, e che abroga il
regolamento (UE) n. 526/2013 («regolamento sulla
cibersicurezza») e' pubblicato nella GUUE del 7 giugno 2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 10/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
151 serie L;
- La raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del
6 maggio 2003, relativa alla definizione delle
microimprese, piccole e medie imprese e' pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 20 maggio 2003,
n. 124, serie L.
- La direttiva 2013/40/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 12 agosto 2013, relativa agli attacchi
contro i sistemi di informazione e che sostituisce la
decisione quadro 2005/222/GAI del Consiglio e' pubblicata
nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 14 agosto
2013;
- Il regolamento (UE) 2022/2554 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativo alla
resilienza operativa digitale per il settore finanziario e
che modifica i regolamenti (CE) n. 1060/2009, (UE) n.
648/2012, (UE) n. 600/2014, (UE) n. 909/2014 e (UE)
2016/1011 e' pubblicato nella GUUE del 27 dicembre 2022 n.
133 serie L;
- La direttiva (UE) 2022/2556 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 14 dicembre 2022, che modifica le
direttive 2009/65/CE, 2009/138/CE, 2011/61/UE, 2013/36/UE,
2014/59/UE, 2014/65/UE, (UE) 2015/2366 e (UE) 2016/2341 per
quanto riguarda la resilienza operativa digitale per il
settore finanziario e' pubblicata nella GUUE del 27
dicembre 2022 n. 333;
- La direttiva (UE) 2022/2557 del Parlamento europeo e
del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativa alla
resilienza dei soggetti critici e che abroga la direttiva
2008/114/CE del Consiglio e' pubblicata nella GUUE del 27
dicembre 2022 n. 333, serie L;
- Si riportano gli articoli 1 e 2 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia
di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di
bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5
maggio 2009, n. 42), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 26
luglio 2011, n. 172:
«Art. 1 (Oggetto e ambito di applicazione). - 1. Ai
sensi dell'art. 117, secondo comma, lettera e), della
Costituzione, il presente titolo e il titolo III
disciplinano l'armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, ad eccezione dei casi in
cui il Titolo II disponga diversamente, con particolare
riferimento alla fattispecie di cui all'art. 19, comma 2,
lettera b), degli enti locali di cui all'art. 2 del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e dei loro enti e
organismi strumentali, esclusi gli enti di cui al titolo II
del presente decreto. A decorrere dal 1° gennaio 2015
cessano di avere efficacia le disposizioni legislative
regionali incompatibili con il presente decreto.
2. Ai fini del presente decreto:
a) per enti strumentali si intendono gli enti di
cui all'art. 11-ter, distinti nelle tipologie definite in
corrispondenza delle missioni del bilancio;
b) per organismi strumentali delle regioni e degli
enti locali si intendono le loro articolazioni
organizzative, anche a livello territoriale, dotate di
autonomia gestionale e contabile, prive di personalita'
giuridica. Le gestioni fuori bilancio autorizzate da legge
e le istituzioni di cui all'art. 114, comma 2, del decreto
legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono organismi
strumentali. Gli organismi strumentali sono distinti nelle
tipologie definite in corrispondenza delle missioni del
bilancio.
3.
4.
5. Per gli enti coinvolti nella gestione della
spesa sanitaria finanziata con le risorse destinate al
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 11/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
Servizio sanitario nazionale, come individuati all'articolo
19, si applicano le disposizioni recate dal Titolo II.»
«Art. 2 (Adozione di sistemi contabili omogenei). -
1. Le Regioni e gli enti locali di cui all'articolo 2 del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 adottano la
contabilita' finanziaria cui affiancano, ai fini
conoscitivi, un sistema di contabilita'
economico-patrimoniale, garantendo la rilevazione unitaria
dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che
sotto il profilo economico-patrimoniale.
2. Gli enti strumentali delle amministrazioni di cui
al comma 1 che adottano la contabilita' finanziaria
affiancano alla stessa, ai fini conoscitivi, un sistema di
contabilita' economico-patrimoniale, garantendo la
rilevazione unitaria dei fatti gestionali, sia sotto il
profilo finanziario che sotto il profilo
economico-patrimoniale.
3. Le istituzioni degli enti locali di cui
all'articolo 114 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267 e gli altri organismi strumentali delle amministrazioni
pubbliche di cui al comma 1 adottano il medesimo sistema
contabile dell'amministrazione di cui fanno parte.
4.»
- Si riporta l'articolo 19 del decreto-legge 22 giugno
2012, n. 83 (Misure urgenti per la crescita del Paese),
convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012,
n. 134, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 26 giugno 2012,
n. 147, S.O.:
«Art. 19 (Istituzione dell'Agenzia per l'Italia
digitale). - 1. E' istituita l'Agenzia per l'Italia
Digitale, sottoposta alla vigilanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri o del Ministro da lui delegato.
2. L'Agenzia opera sulla base di principi di
autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di
trasparenza e di economicita' e persegue gli obiettivi di
efficacia, efficienza, imparzialita', semplificazione e
partecipazione dei cittadini e delle imprese. Per quanto
non previsto dal presente decreto all'Agenzia si applicano
gli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999,
n. 300.».
- Si riporta l'articolo 3 della legge L. 21 febbraio
2024, n. 15 (Delega al Governo per il recepimento delle
direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione
europea - Legge di delegazione europea 2022-2023),
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 24 febbraio 2024, n.
46:
«Art. 3 (Principi e criteri direttivi per l'esercizio
della delega per il recepimento della direttiva (UE)
2022/2555, relativa a misure per un livello comune elevato
di cibersicurezza nell'Unione, recante modifica del
regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE)
2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148
(direttiva NIS2)). - 1. Nell'esercizio della delega per il
recepimento della direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, il Governo,
sentita l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, osserva,
oltre ai principi e criteri direttivi generali di cui
all'articolo 32 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, anche
i seguenti principi e criteri direttivi specifici:
a) individuare i criteri in base ai quali un ente
pubblico puo' essere considerato pubblica amministrazione
ai fini dell'applicazione delle disposizioni della
direttiva (UE) 2022/2555, anche considerando la
possibilita' di applicazione della direttiva medesima ai
comuni e alle province secondo principi di gradualita',
proporzionalita' e adeguatezza;
b) escludere dall'ambito di applicazione delle
disposizioni della direttiva (UE) 2022/2555 gli enti della
pubblica amministrazione operanti nei settori di cui
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 12/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
all'articolo 2, paragrafo 7, della direttiva medesima,
compresi gli organismi di informazione per la sicurezza ai
quali si applicano le disposizioni della legge 3 agosto
2007, n. 124;
c) avvalersi della facolta' di cui all'articolo 2,
paragrafo 8, della direttiva (UE) 2022/2555, prevedendo che
con uno o piu' decreti del Presidente del Consiglio dei
ministri, adottati su proposta delle competenti
amministrazioni, siano esentati soggetti specifici che
svolgono attivita' nei settori ivi indicati o che
forniscono servizi esclusivamente agli enti della pubblica
amministrazione di cui all'articolo 2, paragrafo 7, della
medesima direttiva;
d) confermare la distinzione tra l'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale, quale autorita' nazionale
competente e punto di contatto, ai sensi dell'articolo 8
della direttiva (UE) 2022/2555, e le autorita' di settore
operanti negli ambiti di cui agli allegati I e II alla
medesima direttiva;
e) in relazione all'istituzione del team di
risposta agli incidenti di sicurezza informatica (CSIRT),
di cui all'articolo 10 della direttiva (UE) 2022/2555,
confermare le disposizioni dell'articolo 8 del decreto
legislativo 18 maggio 2018, n. 65, in materia di
istituzione del CSIRT Italia, nonche' ampliare quanto
previsto dal medesimo decreto legislativo prevedendo la
collaborazione tra tutte le strutture pubbliche con
funzioni di Computer Emergency Response Team (CERT)
coinvolte in caso di eventi malevoli per la sicurezza
informatica;
f) prevedere un regime transitorio per i soggetti
gia' sottoposti alla disciplina del decreto legislativo 18
maggio 2018, n. 65, recante attuazione della direttiva (UE)
2016/1148 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6
luglio 2016, garantendo termini congrui di adeguamento, ai
fini della migliore applicazione delle disposizioni
previste dalla direttiva (UE) 2022/2555;
g) prevedere meccanismi che consentano la
registrazione dei soggetti essenziali e importanti, di cui
all'articolo 3 della direttiva (UE) 2022/2555, per la
comunicazione dei dati previsti dal paragrafo 4 del
medesimo articolo 3, compresi i soggetti che gestiscono
servizi connessi o strumentali alle attivita' oggetto delle
disposizioni della direttiva medesima relative al settore
della cultura;
h) in relazione alle misure di cui all'articolo 21,
paragrafo 2, della direttiva (UE) 2022/2555, prevedere
l'individuazione, attraverso l'utilizzo di strumenti
flessibili atti a corrispondere al rapido sviluppo
tecnologico, delle tecnologie necessarie ad assicurare
l'effettiva attivazione delle misure stesse. L'autorita'
amministrativa individuata come responsabile di tale
procedimento provvede altresi' all'aggiornamento degli
strumenti adottati;
i) introdurre nella legislazione vigente, anche in
materia penale, le modifiche necessarie al fine di
assicurare il corretto recepimento nell'ordinamento
nazionale delle disposizioni della direttiva (UE) 2022/2555
in materia di divulgazione coordinata delle vulnerabilita';
l) definire le competenze dell'Agenzia per l'Italia
digitale e dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale in
relazione alle attivita' previste dal regolamento (UE) n.
910/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23
luglio 2014;
m) individuare criteri oggettivi e proporzionati ai
fini dell'applicazione degli obblighi informativi di cui
all'articolo 23, paragrafo 2, della direttiva (UE)
2022/2555;
n) rivedere il sistema sanzionatorio e il sistema
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 13/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
di vigilanza ed esecuzione, in particolare:
1) prevedendo sanzioni effettive, proporzionate e
dissuasive rispetto alla gravita' della violazione degli
obblighi derivanti dalla direttiva (UE) 2022/2555, anche in
deroga ai criteri e ai limiti previsti dall'articolo 32,
comma 1, lettera d), della legge 24 dicembre 2012, n. 234,
e alla legge 24 novembre 1981, n. 689, introducendo
strumenti deflativi del contenzioso, quali la diffida ad
adempiere;
2) prevedendo che gli introiti derivanti
dall'irrogazione delle sanzioni siano versati all'entrata
del bilancio dello Stato per essere riassegnati
all'apposito capitolo dello stato di previsione della spesa
del Ministero dell'economia e delle finanze, di cui
all'articolo 18 del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021,
n. 109, per incrementare la dotazione del bilancio
dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale;
o) assicurare il migliore coordinamento tra le
disposizioni adottate ai sensi del presente articolo per il
recepimento della direttiva (UE) 2022/2555, le disposizioni
adottate ai sensi dell'articolo 5 della presente legge per
il recepimento della direttiva (UE) 2022/2557 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022,
nonche' le disposizioni del regolamento (UE) 2022/2554 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, e
quelle adottate ai sensi dell'articolo 16 della presente
legge per l'adeguamento a quest'ultimo e per il recepimento
della direttiva (UE) 2022/2556 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 14 dicembre 2022;
p) apportare alla normativa vigente tutte le
modificazioni e le integrazioni occorrenti ad assicurare il
coordinamento con le disposizioni emanate in attuazione del
presente articolo.».
- Si riporta il testo dell'articolo 8 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281 (Definizione ed
ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le
materie ed i compiti di interesse comune delle regioni,
delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato-citta'
ed autonomie locali) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 30
agosto 1997, n. 202:
«Art. 8. (Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali
e Conferenza unificata). - 1. La Conferenza Stato-citta' ed
autonomie locali e' unificata per le materie ed i compiti
di interesse comune delle regioni, delle province, dei
comuni e delle comunita' montane, con la Conferenza
Stato-regioni.
2. La Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali e'
presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, per
sua delega, dal Ministro dell'interno o dal Ministro per
gli affari regionali nella materia di rispettiva
competenza; ne fanno parte altresi' il Ministro del tesoro
e del bilancio e della programmazione economica, il
Ministro delle finanze, il Ministro dei lavori pubblici, il
Ministro della sanita', il presidente dell'Associazione
nazionale dei comuni d'Italia - ANCI, il presidente
dell'Unione province d'Italia - UPI ed il presidente
dell'Unione nazionale comuni, comunita' ed enti montani -
UNCEM. Ne fanno parte inoltre quattordici sindaci designati
dall'ANCI e sei presidenti di provincia designati dall'UPI.
Dei quattordici sindaci designati dall'ANCI cinque
rappresentano le citta' individuate dall'articolo 17 della
legge 8 giugno 1990, n. 142. Alle riunioni possono essere
invitati altri membri del Governo, nonche' rappresentanti
di amministrazioni statali, locali o di enti pubblici.
3. La Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali e'
convocata almeno ogni tre mesi, e comunque in tutti i casi
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 14/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
il presidente ne ravvisi la necessita' o qualora ne faccia
richiesta il presidente dell'ANCI, dell'UPI o dell'UNCEM.
4. La Conferenza unificata di cui al comma 1 e'
convocata dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Le
sedute sono presiedute dal Presidente del Consiglio dei
Ministri o, su sua delega, dal Ministro per gli affari
regionali o, se tale incarico non e' conferito, dal
Ministro dell'interno.».
Note all'art. 1:
- Si riportano gli articoli 9 e 10 del decreto-legge 14
giugno 2021, n. 82 (Disposizioni urgenti in materia di
cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di
cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale), pubblicato nella Gazzetta
ufficiale 14 giugno 2021, n. 140, convertito, con
modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109
(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 agosto 2021, n.
185):
«Art. 9 (Compiti del Nucleo per la cybersicurezza). -
1. Per le finalita' di cui all'articolo 8, il Nucleo per la
cybersicurezza svolge i seguenti compiti:
a) puo' formulare proposte di iniziative in materia
di cybersicurezza del Paese, anche nel quadro del contesto
internazionale in materia;
b) promuove, sulla base delle direttive di cui
all'articolo 2, comma 2, la programmazione e la
pianificazione operativa della risposta a situazioni di
crisi cibernetica da parte delle amministrazioni e degli
operatori privati interessati e l'elaborazione delle
necessarie procedure di coordinamento interministeriale, in
raccordo con le pianificazioni di difesa civile e di
protezione civile, anche nel quadro di quanto previsto
dall'articolo 7-bis, comma 5, del decreto-legge 30 ottobre
2015, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 11
dicembre 2015, n. 198;
c) promuove e coordina lo svolgimento di
esercitazioni interministeriali, ovvero la partecipazione
nazionale a esercitazioni internazionali che riguardano la
simulazione di eventi di natura cibernetica al fine di
innalzare la resilienza del Paese;
d) valuta e promuove, in raccordo con le
amministrazioni competenti per specifici profili della
cybersicurezza, procedure di condivisione delle
informazioni, anche con gli operatori privati interessati,
ai fini della diffusione di allarmi relativi ad eventi
cibernetici e per la gestione delle crisi;
e) acquisisce, anche per il tramite del CSIRT
Italia, le comunicazioni circa i casi di violazioni o
tentativi di violazione della sicurezza o di perdita
dell'integrita' significativi ai fini del corretto
funzionamento delle reti e dei servizi dagli organismi di
informazione di cui agli articoli 4, 6 e 7 della legge 3
agosto 2007, n. 124, dalle Forze di polizia e, in
particolare, dall'organo del Ministero dell'interno di cui
all'articolo 7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005, n.
144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio
2005, n. 155, dalle strutture del Ministero della difesa,
nonche' dalle altre amministrazioni che compongono il
Nucleo e dai gruppi di intervento per le emergenze
informatiche (Computer Emergency Response Team - CERT)
istituiti ai sensi della normativa vigente;
f) riceve dal CSIRT Italia le notifiche di
incidente ai sensi delle disposizioni vigenti;
g) valuta se gli eventi di cui alle lettere e) e f)
assumono dimensioni, intensita' o natura tali da non poter
essere fronteggiati dalle singole amministrazioni
competenti in via ordinaria, ma richiedono l'assunzione di
decisioni coordinate in sede interministeriale, provvedendo
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 15/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
in tal caso a informare tempestivamente il Presidente del
Consiglio dei ministri, ovvero l'Autorita' delegata, ove
istituita, sulla situazione in atto e allo svolgimento
delle attivita' di raccordo e coordinamento di cui
all'articolo 10, nella composizione ivi prevista.».
«Art. 10 (Gestione delle crisi che coinvolgono
aspetti di cybersicurezza). - 1. Nelle situazioni di crisi
che coinvolgono aspetti di cybersicurezza, nei casi in cui
il Presidente del Consiglio dei ministri convochi il CISR
in materia di gestione delle predette situazioni di crisi,
alle sedute del Comitato sono chiamati a partecipare il
Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e la
transizione digitale e il direttore generale dell'Agenzia.
2.
3. In situazioni di crisi di natura cibernetica il
Nucleo e' integrato, in ragione della necessita', con un
rappresentante, rispettivamente, del Ministero della salute
e del Ministero dell'interno-Dipartimento dei Vigili del
fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, in
rappresentanza anche della Commissione interministeriale
tecnica di difesa civile, autorizzati ad assumere decisioni
che impegnano la propria amministrazione. Alle riunioni i
componenti possono farsi accompagnare da altri funzionari
della propria amministrazione. Alle stesse riunioni possono
essere chiamati a partecipare rappresentanti di altre
amministrazioni, anche locali, ed enti, anche essi
autorizzati ad assumere decisioni, e di altri soggetti
pubblici o privati eventualmente interessati. Per la
partecipazione non sono previsti compensi, gettoni di
presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque
denominati.
4. E' compito del Nucleo, nella composizione per la
gestione delle crisi, di cui al comma 3, assicurare che le
attivita' di reazione e stabilizzazione di competenza delle
diverse amministrazioni ed enti rispetto a situazioni di
crisi di natura cibernetica vengano espletate in maniera
coordinata secondo quanto previsto dall'articolo 9, comma
1, lettera b).
5. Il Nucleo, per l'espletamento delle proprie
funzioni e fermo restando quanto previsto ai sensi
dell'articolo 7-bis, comma 5, del decreto-legge 30 ottobre
2015, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 11
dicembre 2015, n. 198:
a) mantiene costantemente informato il Presidente
del Consiglio dei ministri, ovvero l'Autorita' delegata,
ove istituita, sulla crisi in atto, predisponendo punti
aggiornati di situazione;
b) assicura il coordinamento per l'attuazione a
livello interministeriale delle determinazioni del
Presidente del Consiglio dei ministri per il superamento
della crisi;
c) raccoglie tutti i dati relativi alla crisi;
d) elabora rapporti e fornisce informazioni sulla
crisi e li trasmette ai soggetti pubblici e privati
interessati;
e) partecipa ai meccanismi europei di gestione
delle crisi cibernetiche, assicurando altresi' i
collegamenti finalizzati alla gestione della crisi con gli
omologhi organismi di altri Stati, della NATO, dell'Unione
europea o di organizzazioni internazionali di cui l'Italia
fa parte.».
- Per i riferimenti della direttiva (UE) 2022/2555
(misure per un livello comune elevato di cibersicurezza
nell'Unione, recante modifica del regolamento (UE) n.
910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la
direttiva (UE) 2016/1148 (direttiva NIS 2) si veda nelle
note alle premesse.
Art. 2
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
Definizioni
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
per proteggere la rete e i sistemi informativi, gli utenti di tali
sistemi e altre persone interessate dalle minacce informatiche, cosi'
come definito dall'articolo 2, punto 1), del regolamento (UE)
2019/881;
s) «cybersicurezza»: ferme restando le definizioni di cui alle
lettere q) e r), l'insieme delle attivita' di cui all'articolo 1,
comma 1, lettera a), del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109;
t) «incidente»: un evento che compromette la disponibilita',
l'autenticita', l'integrita' o la riservatezza di dati conservati,
trasmessi o elaborati o dei servizi offerti dai sistemi informativi e
di rete o accessibili attraverso di essi;
u) «quasi-incidente»: cd. near-miss, un evento che avrebbe potuto
configurare un incidente senza che quest'ultimo si sia tuttavia
verificato, ivi incluso il caso in cui l'incidente sia stato
efficacemente evitato;
v) «incidente di sicurezza informatica su vasta scala»: un
incidente che causa un livello di perturbazione superiore alla
capacita' di uno Stato membro di rispondervi o che ha un impatto
significativo su almeno due Stati membri;
z) «gestione degli incidenti»: le azioni e le procedure volte a
prevenire, rilevare, analizzare e contenere un incidente o a
rispondervi e recuperare da esso;
aa) «rischio»: la combinazione dell'entita' dell'impatto di un
incidente, in termini di danno o di perturbazione, e della
probabilita' che quest'ultimo si verifichi;
bb) «minaccia informatica»: qualsiasi circostanza, evento o
azione che potrebbe danneggiare, perturbare o avere un impatto
negativo di altro tipo su sistemi informativi e di rete, sugli utenti
di tali sistemi e altre persone, cosi' come definita dall'articolo 2,
punto 8), del regolamento (UE) 2019/881;
cc) «minaccia informatica significativa»: una minaccia
informatica che, in base alle sue caratteristiche tecniche, si
presume possa avere un grave impatto sui sistemi informativi e di
rete di un soggetto o sugli utenti dei servizi erogati da un soggetto
causando perdite materiali o immateriali considerevoli;
dd) «approccio multi-rischio»: cosiddetto approccio all-hazards,
l'approccio alla gestione dei rischi che considera quelli derivanti
da tutte le tipologie di minaccia ai sistemi informativi e di rete
nonche' al loro contesto fisico, quali furti, incendi, inondazioni,
interruzioni, anche parziali, delle telecomunicazioni e della
corrente elettrica, e in generale accessi fisici non autorizzati;
ee) «singoli punti di malfunzionamento»: cosiddetto single points
of failure, singolo componente di un sistema da cui dipende il
funzionamento del sistema stesso;
ff) «prodotto TIC»: un elemento o un gruppo di elementi di un
sistema informativo o di rete, cosi' come definito dall'articolo 2,
punto 12), del regolamento (UE) 2019/881;
gg) «servizio TIC»: un servizio consistente interamente o
prevalentemente nella trasmissione, conservazione, recupero o
elaborazione di informazioni per mezzo dei sistemi informativi e di
rete cosi' come definito dall'articolo 2, punto 13), del regolamento
(UE) 2019/881;
hh) «processo TIC»: un insieme di attivita' svolte per
progettare, sviluppare, fornire o mantenere un prodotto TIC o
servizio TIC, cosi' come definito dall'articolo 2, punto 14), del
regolamento (UE) 2019/881;
ii) «vulnerabilita'»: un punto debole, una suscettibilita' o un
difetto di prodotti TIC o servizi TIC che puo' essere sfruttato da
una minaccia informatica;
ll) «specifica tecnica»: una specifica tecnica quale definita
all'articolo 2, punto 4), del regolamento (UE) n. 1025/2012 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012;
mm) «punto di interscambio internet»: cosiddetto internet
exchange point (IXP), un'infrastruttura di rete che consente
l'interconnessione di piu' di due reti indipendenti (sistemi
autonomi), principalmente al fine di agevolare lo scambio del
traffico internet, che fornisce interconnessione soltanto ai sistemi
autonomi e che non richiede che il traffico internet che passa tra
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
qualsiasi coppia di sistemi autonomi partecipanti passi attraverso un
terzo sistema autonomo ne' altera o interferisce altrimenti con tale
traffico;
nn) «sistema dei nomi di dominio»: cosiddetto domain name system
(DNS), un sistema di nomi gerarchico e distribuito che consente
l'identificazione di servizi e risorse su internet, permettendo ai
dispositivi degli utenti finali di utilizzare i servizi di
instradamento e connettivita' di internet al fine di accedere a tali
servizi e risorse;
oo) «fornitore di servizi di sistema dei nomi di dominio»: un
soggetto che fornisce alternativamente:
1) servizi di risoluzione dei nomi di dominio ricorsivi
accessibili al pubblico per gli utenti finali di internet;
2) servizi di risoluzione dei nomi di dominio autoritativi per
uso da parte di terzi, fatta eccezione per i server dei nomi radice
(cosiddetto root nameserver);
pp) «gestore di registro dei nomi di dominio di primo livello»:
cosiddetto registro dei nomi TLD (top level domain) o registry,
soggetto cui e' stato delegato uno specifico dominio di primo livello
e che e' responsabile dell'amministrazione di tale dominio di primo
livello, compresa la registrazione dei nomi di dominio sotto tale
dominio di primo livello, e del funzionamento tecnico di tale dominio
di primo livello, compresi il funzionamento dei server dei nomi, la
manutenzione delle banche dati e la distribuzione dei file di zona
del dominio di primo livello tra i server dei nomi, indipendentemente
dal fatto che una qualsiasi di tali operazioni sia effettuata dal
soggetto stesso o sia esternalizzata, ma escludendo le situazioni in
cui i nomi di dominio di primo livello sono utilizzati da un registro
esclusivamente per uso proprio;
qq) «fornitore di servizi di registrazione di nomi di dominio»:
un registrar o un agente che agisce per conto di registrar, come un
fornitore o un rivenditore di servizi di registrazione per la privacy
o di proxy;
rr) «servizio digitale»: qualsiasi servizio della societa'
dell'informazione, vale a dire qualsiasi servizio prestato
normalmente dietro retribuzione, a distanza, per via elettronica e a
richiesta individuale di un destinatario di servizi, quale definito
all'articolo 1, paragrafo 1, lettera b), della direttiva (UE)
2015/1535 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 settembre
2015;
ss) «servizio fiduciario»: un servizio fiduciario quale definito
all'articolo 3, punto 16), del regolamento (UE) n. 910/2014 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2024;
tt) «prestatore di servizi fiduciari»: una persona fisica o
giuridica che presta uno o piu' servizi fiduciari, o come prestatore
di servizi fiduciari qualificato o come prestatore di servizi
fiduciari non qualificato, quale definito all'articolo 3, punto 19),
del regolamento (UE) n. 910/2014;
uu) «servizio fiduciario qualificato»: un servizio fiduciario che
soddisfa i requisiti pertinenti stabiliti nel regolamento (UE) n.
910/2014, ai sensi dell'articolo 3, punto 17) dello stesso;
vv) «prestatore di servizi fiduciari qualificato»: un prestatore
di servizi fiduciari che presta uno o piu' servizi fiduciari
qualificati e cui l'organismo di vigilanza assegna la qualifica di
prestatore di servizi fiduciari qualificato, quale definito
all'articolo 3, punto 20), del regolamento (UE) n. 910/2014;
zz) «mercato online»: un servizio che utilizza un software,
compresi siti web, parte di siti web o un'applicazione, gestito da o
per conto del professionista, che permette ai consumatori di
concludere contratti a distanza con altri professionisti o
consumatori, quale definito all'articolo 2, lettera n), della
direttiva 2005/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11
maggio 2005;
aaa) «motore di ricerca online»: un servizio digitale che
consente all'utente di formulare domande al fine di effettuare
ricerche, in linea di principio, su tutti i siti web, o su tutti i
siti web in una lingua particolare, sulla base di un'interrogazione
su qualsiasi tema sotto forma di parola chiave, richiesta vocale,
frase o di altro input, e che restituisce i risultati in qualsiasi
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
formato in cui possono essere trovate le informazioni relative al
contenuto richiesto, quale definito all'articolo 2, punto 5), del
regolamento (UE) 2019/1150 del Parlamento europeo e del Consiglio,
del 20 giugno 2019;
bbb) «servizio di cloud computing»: un servizio digitale che
consente l'amministrazione su richiesta di un pool scalabile ed
elastico di risorse di calcolo condivisibili e l'ampio accesso remoto
a quest'ultimo, anche ove tali risorse sono distribuite in varie
ubicazioni;
ccc) «servizio di data center»: un servizio che comprende
strutture, o gruppi di strutture, dedicate a ospitare in modo
centralizzato, interconnettere e far funzionare apparecchiature
informatiche e di rete che forniscono servizi di conservazione,
elaborazione e trasporto di dati insieme a tutti gli impianti e le
infrastrutture per la distribuzione dell'energia e il controllo
ambientale;
ddd) «rete di distribuzione dei contenuti»: cosiddetta content
delivery network (CDN), una rete di server distribuiti
geograficamente allo scopo di garantire l'elevata disponibilita',
l'accessibilita' o la rapida distribuzione di contenuti e servizi
digitali agli utenti di internet per conto di fornitori di contenuti
e servizi;
eee) «piattaforma di servizi di social network»: una piattaforma
che consente agli utenti finali di entrare in contatto, condividere,
scoprire e comunicare gli uni con gli altri su molteplici
dispositivi, in particolare, attraverso chat, post, video e
raccomandazioni;
fff) «rete pubblica di comunicazione elettronica»: una rete di
comunicazione elettronica, utilizzata interamente o prevalentemente
per fornire servizi di comunicazione elettronica accessibili al
pubblico, che supporta il trasferimento di informazioni tra i punti
terminali di rete, quale definita all'articolo 2, punto 8), della
direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell'11 dicembre 2018;
ggg) «servizio di comunicazione elettronica»: un servizio di
comunicazione elettronica quale definito all'articolo 2, punto 4),
della direttiva (UE) 2018/1972;
hhh) «soggetto»: una persona fisica o giuridica, costituita e
riconosciuta come tale conformemente al diritto nazionale applicabile
nel suo luogo di stabilimento, che puo', agendo in nome proprio,
esercitare diritti ed essere soggetta a obblighi;
iii) «fornitore di servizi gestiti»: un soggetto che fornisce
servizi relativi all'installazione, alla gestione, al funzionamento o
alla manutenzione di prodotti, reti, infrastrutture, applicazioni TIC
o di qualsiasi altro sistema informativo e di rete, tramite
assistenza o amministrazione attiva effettuata nei locali dei clienti
o a distanza;
lll) «fornitore di servizi di sicurezza gestiti»: un fornitore di
servizi gestiti che svolge o fornisce assistenza per attivita'
relative alla gestione dei rischi di sicurezza informatica;
mmm) «organismo di ricerca»: un soggetto che ha come obiettivo
principale lo svolgimento di attivita' di ricerca applicata o di
sviluppo sperimentale al fine di sfruttare i risultati di tale
ricerca a fini commerciali, ma che non comprende gli istituti di
istruzione;
nnn) «audit»: attivita' di verifica, a distanza o in loco,
sistematica, documentata e indipendente che ha come scopo quello di
vagliare la corrispondenza agli obblighi di cui al capo IV del
presente decreto, effettuata da un organismo indipendente qualificato
o dall'Autorita' nazionale competente NIS.
Note all'art. 2:
- Si riportano gli articoli 1, come modificato dal
presente decreto, nonche' 5 e 8, del citato decreto-legge
14 giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla
legge 4 agosto 2021, n. 109:
«Art. 1 (Definizioni). - 1. Ai fini del presente
decreto si intende per:
a) cybersicurezza, l'insieme delle attivita', fermi
restando le attribuzioni di cui alla legge 3 agosto 2007,
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n. 124, e gli obblighi derivanti da trattati
internazionali, necessarie per proteggere dalle minacce
informatiche reti, sistemi informativi, servizi informatici
e comunicazioni elettroniche, assicurandone la
disponibilita', la confidenzialita' e l'integrita' e
garantendone la resilienza, anche ai fini della tutela
della sicurezza nazionale e dell'interesse nazionale nello
spazio cibernetico;
b) resilienza nazionale nello spazio cibernetico,
le attivita' volte a prevenire un pregiudizio per la
sicurezza nazionale come definito dall'articolo 1, comma 1,
lettera f), del regolamento di cui al decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 30 luglio 2020, n.
131;
c) decreto-legge perimetro, il decreto-legge 14
giugno 2021, n. 82, convertito, con modificazioni, dalla
legge 18 novembre 2019, n. 133, recante disposizioni
urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale
cibernetica e di disciplina dei poteri speciali nei settori
di rilevanza strategica;
d) decreto legislativo NIS, il decreto legislativo
di recepimento della direttiva (UE) 2022/2555, del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022
relativa a misure per un livello comune elevato di
cibersicurezza nell'Unione, recante modifica del
regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE)
2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148;
e) strategia nazionale di cybersicurezza, la
strategia di cui all'articolo 9 del decreto legislativo
NIS.»
«Art. 5 (Agenzia per la cybersicurezza nazionale). -
1. E' istituita, a tutela degli interessi nazionali nel
campo della cybersicurezza, l'Agenzia per la cybersicurezza
nazionale, denominata ai fini del presente decreto
«Agenzia», con sede in Roma.
2. L'Agenzia ha personalita' giuridica di diritto
pubblico ed e' dotata di autonomia regolamentare,
amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e
finanziaria, nei limiti di quanto previsto dal presente
decreto. Il Presidente del Consiglio dei ministri e
l'Autorita' delegata, ove istituita, si avvalgono
dell'Agenzia per l'esercizio delle competenze di cui al
presente decreto.
3. Il direttore generale dell'Agenzia e' nominato tra
soggetti appartenenti a una delle categorie di cui
all'articolo 18, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n.
400, in possesso di una documentata esperienza di elevato
livello nella gestione di processi di innovazione. Gli
incarichi del direttore generale e del vice direttore
generale hanno la durata massima di quattro anni e sono
rinnovabili, con successivi provvedimenti, per una durata
complessiva massima di ulteriori quattro anni. Il direttore
generale ed il vice direttore generale, ove provenienti da
pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono
collocati fuori ruolo o in posizione di comando o altra
analoga posizione, secondo gli ordinamenti di appartenenza.
Per quanto previsto dal presente decreto, il direttore
generale dell'Agenzia e' il diretto referente del
Presidente del Consiglio dei ministri e dell'Autorita'
delegata, ove istituita, ed e' gerarchicamente e
funzionalmente sovraordinato al personale dell'Agenzia. Il
direttore generale ha la rappresentanza legale
dell'Agenzia.
4. L'attivita' dell'Agenzia e' regolata dal presente
decreto e dalle disposizioni la cui adozione e' prevista
dallo stesso.
5. L'Agenzia puo' richiedere, anche sulla base di
apposite convenzioni e nel rispetto degli ambiti di
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precipua competenza, la collaborazione di altri organi
dello Stato, di altre amministrazioni, delle Forze armate,
delle forze di polizia o di enti pubblici per lo
svolgimento dei suoi compiti istituzionali.
6. Il COPASIR, ai sensi di quanto previsto
dall'articolo 31, comma 3, della legge 3 agosto 2007, n.
124, puo' chiedere l'audizione del direttore generale
dell'Agenzia su questioni di propria competenza.»
«Art. 8 (Nucleo per la cybersicurezza). - 1. Presso
l'Agenzia e' costituito, in via permanente, il Nucleo per
la cybersicurezza, a supporto del Presidente del Consiglio
dei ministri nella materia della cybersicurezza, per gli
aspetti relativi alla prevenzione e preparazione ad
eventuali situazioni di crisi e per l'attivazione delle
procedure di allertamento.
2. Il Nucleo per la cybersicurezza e' presieduto dal
direttore generale dell'Agenzia o, per sua delega, dal vice
direttore generale ed e' composto dal Consigliere militare
del Presidente del Consiglio dei ministri, da un
rappresentante, rispettivamente, del DIS, dell'Agenzia
informazioni e sicurezza esterna (AISE), di cui
all'articolo 6 della legge 3 agosto 2007, n. 124,
dell'Agenzia informazioni e sicurezza interna (AISI), di
cui all'articolo 7 della legge n. 124 del 2007, di ciascuno
dei Ministeri rappresentati nel CIC e del Dipartimento
della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei
ministri. Per gli aspetti relativi alla trattazione di
informazioni classificate il Nucleo e' integrato da un
rappresentante dell'Ufficio centrale per la segretezza di
cui all'articolo 9 della legge n. 124 del 2007.
3. I componenti del Nucleo possono farsi assistere
alle riunioni da altri rappresentanti delle rispettive
amministrazioni in relazione alle materie oggetto di
trattazione. In base agli argomenti delle riunioni possono
anche essere chiamati a partecipare rappresentanti di altre
amministrazioni, di universita' o di enti e istituti di
ricerca, nonche' di operatori privati interessati alla
materia della cybersicurezza.
4. Il Nucleo puo' essere convocato in composizione
ristretta con la partecipazione dei rappresentanti delle
sole amministrazioni e soggetti interessati, anche
relativamente ai compiti di gestione delle crisi di cui
all'articolo 10.
4.1. In relazione a specifiche questioni di
particolare rilevanza concernenti i compiti di cui
all'articolo 9, comma 1, lettera a), il Nucleo puo' essere
convocato nella composizione di cui al comma 4 del presente
articolo, di volta in volta estesa alla partecipazione di
un rappresentante della Direzione nazionale antimafia e
antiterrorismo, della Banca d'Italia o di uno o piu'
operatori di cui all'articolo 1, comma 2-bis, del
decreto-legge perimetro, nonche' di eventuali altri
soggetti, interessati alle stesse questioni. Le
amministrazioni e i soggetti convocati partecipano alle
suddette riunioni a livello di vertice.
4-bis. Ai componenti del Nucleo non spettano
compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri
emolumenti comunque denominati.».
- Per la direttiva (UE) 2022/2555 del Parlamento
europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 si veda nelle
note alle premesse.
- Per il regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019 relativo
all'ENISA, l'Agenzia dell'Unione europea per la
cibersicurezza, e alla certificazione della cibersicurezza
per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione,
e che abroga il regolamento (UE) n. 526/2013 («regolamento
sulla cibersicurezza») si veda nelle note alle premesse.
- Si riporta il testo dell'articolo 2, comma 1, lettera
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vv) del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259 (Codice
delle comunicazioni elettroniche) pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale 15 settembre 2003, n. 214
«Art. 2 (Definizioni). - 1. Ai fini del presente
decreto si intende per:
(Omissis)
vv) reti di comunicazione elettronica: i sistemi di
trasmissione, basati o meno su un'infrastruttura permanente
o una capacita' di amministrazione centralizzata e, se del
caso, le apparecchiature di commutazione o di instradamento
e altre risorse, inclusi gli elementi di rete non attivi,
che consentono di trasmettere segnali via cavo, via radio,
a mezzo di fibre ottiche o con altri mezzi
elettromagnetici, comprese le reti satellitari, le reti
mobili e fisse (a commutazione di circuito e a commutazione
di pacchetto, compresa internet), i sistemi per il
trasporto via cavo della corrente elettrica, nella misura
in cui siano utilizzati per trasmettere i segnali, le reti
utilizzate per la diffusione radiotelevisiva e le reti
televisive via cavo, indipendentemente dal tipo di
informazione trasportato;
(Omissis).».
- Il regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento
europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 sulla
normazione europea, che modifica le direttive 89/686/CEE e
93/15/CEE del Consiglio nonche' le direttive 94/9/CE,
94/25/CE, 95/16/CE, 97/23/CE, 98/34/CE, 2004/22/CE,
2007/23/CE, 2009/23/CE e 2009/105/CE del Parlamento europeo
e del Consiglio e che abroga la decisione 87/95/CEE del
Consiglio e la decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio e' pubblicato nella GUUE del 14
novembre 2012 n. 316, serie L.
- La direttiva (UE) 2015/1535 del Parlamento europeo e
del Consiglio del 9 settembre 2015 e' pubblicata nella GUUE
del 17 settembre 2015 n. 241, serie L.
- Il regolamento (UE) 910/2014 del Parlamento europeo e
del Consiglio del 23 luglio 2014 in materia di
identificazione elettronica e servizi fiduciari per le
transazioni elettroniche nel mercato interno e che abroga
la direttiva 1999/93/CE e' pubblicata nella GUUE del 28
luglio 2014 n. 257, serie L.
- La direttiva 2005/29/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio dell'11 maggio 2005 relativa alle pratiche
commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato
interno e che modifica la direttiva 84/450/CEE del
Consiglio e le direttive 97/7/CE, 98/27/CE e 2002/65/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n.
2006/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio
(«direttiva sulle pratiche commerciali sleali») e'
pubblicata nella GUUE del 11 giugno 2005 n. 149, serie L.
- La direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e
del Consiglio dell'11 dicembre 2018 e' pubblicata nella
GUUE del 17 dicembre 2018 n. 321, serie L.
Art. 3
Ambito di applicazione
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sue dimensioni, all'impresa collegata ad un soggetto essenziale o
importante, se soddisfa almeno uno dei seguenti criteri:
a) adotta decisioni o esercita una influenza dominante sulle
decisioni relative alle misure di gestione del rischio per la
sicurezza informatica di un soggetto importante o essenziale;
b) detiene o gestisce sistemi informativi e di rete da cui
dipende la fornitura dei servizi del soggetto importante o
essenziale;
c) effettua operazioni di sicurezza informatica del soggetto
importante o essenziale;
d) fornisce servizi TIC o di sicurezza, anche gestiti, al
soggetto importante o essenziale.
11. Resta ferma la disciplina in materia di protezione dei dati
personali di cui al regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo
e del Consiglio, del 27 aprile 2016, e al decreto legislativo 30
giugno 2003, n. 196, nonche' in materia di lotta contro l'abuso e lo
sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile di cui al
decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39.
12. L'Autorita' nazionale competente NIS applica la clausola di
salvaguardia di cui al comma 4, secondo i criteri per la
determinazione individuati con le modalita' di cui all'articolo 40,
comma 1.
13. I soggetti di cui ai commi 8 e 9 sono individuati
dall'Autorita' nazionale competente NIS, su proposta delle Autorita'
di settore, secondo le modalita' di cui all'articolo 40, comma 4.
L'Autorita' nazionale competente NIS notifica a tali soggetti la loro
individuazione ai fini della registrazione di cui all'articolo 7,
comma 1.
14. Le disposizioni di cui all'articolo 17 e ai Capi IV e V del
presente decreto non si applicano ai soggetti identificati come
essenziali o importanti dei settori 3 e 4 di cui all'allegato I, ai
quali si applica la disciplina di cui al regolamento (UE) 2022/2554.
15. Il presente decreto non si applica, ai sensi dell'articolo 2,
comma 10, della direttiva, ai soggetti esentati dall'ambito di
applicazione del regolamento (UE) 2022/2554.
Note all'art. 3:
- La raccomandazione della Commissione del 6 maggio
2003, n. 361 e' pubblicata nella GUUE del 20 maggio 2003 n.
124, serie L.
- Si riporta il testo dell'articolo 1 della legge 31
dicembre 2009, n. 196 (Legge di contabilita' e finanza
pubblica) pubblicata nella GU del 31 dicembre 2009, n. 303,
S.O.:
«Art. 1 (Principi di coordinamento e ambito di
riferimento). - 1. Le amministrazioni pubbliche concorrono
al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica
definiti in ambito nazionale in coerenza con le procedure e
i criteri stabiliti dall'Unione europea e ne condividono le
conseguenti responsabilita'. Il concorso al perseguimento
di tali obiettivi si realizza secondo i principi
fondamentali dell'armonizzazione dei bilanci pubblici e del
coordinamento della finanza pubblica.
2. Ai fini della applicazione delle disposizioni in
materia di finanza pubblica, per amministrazioni pubbliche
si intendono, per l'anno 2011, gli enti e i soggetti
indicati a fini statistici nell'elenco oggetto del
comunicato dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) in
data 24 luglio 2010, pubblicato in pari data nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana n. 171, nonche' a
decorrere dall'anno 2012 gli enti e i soggetti indicati a
fini statistici dal predetto Istituto nell'elenco oggetto
del comunicato del medesimo Istituto in data 30 settembre
2011, pubblicato in pari data nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana n. 228, e successivi
aggiornamenti ai sensi del comma 3 del presente articolo,
effettuati sulla base delle definizioni di cui agli
specifici regolamenti dell'Unione europea, le Autorita'
indipendenti e, comunque, le amministrazioni di cui
all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo
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2001, n. 165, e successive modificazioni.
3. La ricognizione delle amministrazioni pubbliche di
cui al comma 2 e' operata annualmente dall'ISTAT con
proprio provvedimento e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
entro il 30 settembre.
4. Le disposizioni recate dalla presente legge e dai
relativi decreti legislativi costituiscono principi
fondamentali del coordinamento della finanza pubblica ai
sensi dell'articolo 117 della Costituzione e sono
finalizzate alla tutela dell'unita' economica della
Repubblica italiana, ai sensi dell'articolo 120, secondo
comma, della Costituzione.
5. Le disposizioni della presente legge si applicano
alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di
Trento e di Bolzano nel rispetto di quanto previsto dai
relativi statuti».
- Si riporta, ai fini della definizione di operatore di
servizi essenziali, il testo degli articoli 3 e 4 del
decreto legislativo 18 maggio 2018, n. 65 (Attuazione della
direttiva (UE) 2016/1148 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 6 luglio 2016, recante misure per un livello
comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi
informativi nell'Unione) pubblicato nella GU del 9 giugno
2018, n. 132, S.O.:
«Art. 3 (Definizioni). - 1. Ai fini del presente
decreto si intende per:
a) autorita' nazionale competente NIS, l'autorita'
nazionale unica, competente in materia di sicurezza delle
reti e dei sistemi informativi, di cui all'articolo 7,
comma 1;
a-bis) autorita' di settore, le autorita' di cui
all'articolo 7, comma 1, lettere da a) a e);
b) CSIRT, gruppo di intervento per la sicurezza
informatica in caso di incidente, di cui all'articolo 8;
c) punto di contatto unico, l'organo incaricato a
livello nazionale di coordinare le questioni relative alla
sicurezza delle reti e dei sistemi informativi e la
cooperazione transfrontaliera a livello di Unione europea;
d) autorita' di contrasto, l'organo centrale del
Ministero dell'interno per la sicurezza e per la
regolarita' dei servizi di telecomunicazione, di cui
all'articolo 7-bis del decreto-legge 27 luglio 2005, n.
144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio
2005, n. 155;
e) rete e sistema informativo:
1) una rete di comunicazione elettronica ai sensi
dell'articolo 1, comma 1, lettera dd), del decreto
legislativo 1° agosto 2003, n. 259;
2) qualsiasi dispositivo o gruppo di dispositivi
interconnessi o collegati, uno o piu' dei quali eseguono,
in base ad un programma, un trattamento automatico di dati
digitali;
3) i dati digitali conservati, trattati, estratti
o trasmessi per mezzo di reti o dispositivi di cui ai
numeri 1) e 2), per il loro funzionamento, uso, protezione
e manutenzione;
f) sicurezza della rete e dei sistemi informativi,
la capacita' di una rete e dei sistemi informativi di
resistere, a un determinato livello di riservatezza, a ogni
azione che comprometta la disponibilita', l'autenticita',
l'integrita' o la riservatezza dei dati conservati o
trasmessi o trattati e dei relativi servizi offerti o
accessibili tramite tale rete o sistemi informativi;
g) operatore di servizi essenziali, soggetto
pubblico o privato, della tipologia di cui all'allegato II,
che soddisfa i criteri di cui all'articolo 4, comma 2;
h) servizio digitale, servizio ai sensi
dell'articolo 1, paragrafo 1, lettera b), della direttiva
(UE) 2015/1535 del Parlamento europeo e del Consiglio, del
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9 settembre 2015, di un tipo elencato nell'allegato III;
i) fornitore di servizio digitale, qualsiasi
persona giuridica che fornisce un servizio digitale;
l) incidente, ogni evento con un reale effetto
pregiudizievole per la sicurezza della rete e dei sistemi
informativi;
m) trattamento dell'incidente, tutte le procedure
necessarie per l'identificazione, l'analisi e il
contenimento di un incidente e l'intervento in caso di
incidente;
n) rischio, ogni circostanza o evento
ragionevolmente individuabile con potenziali effetti
pregiudizievoli per la sicurezza della rete e dei sistemi
informativi;
o) rappresentante, la persona fisica o giuridica
stabilita nell'Unione europea espressamente designata ad
agire per conto di un fornitore di servizi digitali che non
e' stabilito nell'Unione europea, a cui l'autorita'
competente NIS o il CSIRT Nazionale puo' rivolgersi in
luogo del fornitore di servizi digitali, per quanto
riguarda gli obblighi di quest'ultimo ai sensi del presente
decreto;
p) norma, una norma ai sensi dell'articolo 2, primo
paragrafo, numero 1), del regolamento (UE) n. 1025/2012;
q) specifica, una specifica tecnica ai sensi
dell'articolo 2, primo paragrafo, numero 4), del
regolamento (UE) n. 1025/2012;
r) punto di interscambio internet (IXP), una
infrastruttura di rete che consente l'interconnessione di
piu' di due sistemi autonomi indipendenti, principalmente
al fine di agevolare lo scambio del traffico internet; un
IXP fornisce interconnessione soltanto ai sistemi autonomi;
un IXP non richiede che il traffico internet che passa tra
qualsiasi coppia di sistemi autonomi partecipanti passi
attraverso un terzo sistema autonomo, ne' altera o
interferisce altrimenti con tale traffico;
s) sistema dei nomi di dominio (DNS), e' un sistema
distribuito e gerarchico di naming in una rete che inoltra
le richieste dei nomi di dominio;
t) fornitore di servizi DNS, un soggetto che
fornisce servizi DNS su internet;
u) registro dei nomi di dominio di primo livello,
un soggetto che amministra e opera la registrazione di nomi
di dominio internet nell'ambito di uno specifico dominio di
primo livello (TLD);
v) mercato online, un servizio digitale che
consente ai consumatori ovvero ai professionisti, come
definiti rispettivamente all'articolo 141, comma 1, lettere
a) e b), del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206,
di concludere contratti di vendita o di servizi online con
i professionisti sia sul sito web del mercato online sia
sul sito web di un professionista che utilizza i servizi
informatici forniti dal mercato on line;
z) motore di ricerca on line, un servizio digitale
che consente all'utente di effettuare ricerche, in linea di
principio, su tutti i siti web o su siti web in una lingua
particolare sulla base di un'interrogazione su qualsiasi
tema sotto forma di parola chiave, frase o di altra
immissione, e fornisce i link in cui possono essere trovate
le informazioni relative al contenuto richiesto;
aa) servizio di cloud computing, un servizio
digitale che consente l'accesso a un insieme scalabile ed
elastico di risorse informatiche condivisibili.»
«Art. 4 (Identificazione degli operatori di servizi
essenziali). - 1. Entro il 9 novembre 2018, con propri
provvedimenti, le autorita' competenti NIS identificano per
ciascun settore e sottosettore di cui all'allegato II, gli
operatori di servizi essenziali con una sede nel territorio
nazionale. Gli operatori che prestano attivita' di
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assistenza sanitaria sono individuati con decreto del
Ministro della salute, di intesa con la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome di Trento e di Bolzano. Gli operatori che
forniscono e distribuiscono acque destinate al consumo
umano sono individuati con decreto del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di
intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di
Bolzano.
2. I criteri per l'identificazione degli operatori di
servizi essenziali sono i seguenti:
a) un soggetto fornisce un servizio che e'
essenziale per il mantenimento di attivita' sociali e/o
economiche fondamentali;
b) la fornitura di tale servizio dipende dalla rete
e dai sistemi informativi;
c) un incidente avrebbe effetti negativi rilevanti
sulla fornitura di tale servizio.
3. Oltre ai criteri indicati nel comma 2,
nell'individuazione degli operatori di servizi essenziali
si tiene conto dei documenti prodotti al riguardo dal
Gruppo di cooperazione di cui all'articolo 10.
4. Ai fini del comma 1, prima dell'adozione dei
provvedimenti previsti dalla medesima disposizione, qualora
un soggetto fornisca un servizio di cui al comma 2, lettera
a), sul territorio nazionale e in altro o altri Stati
membri dell'Unione europea, le autorita' competenti NIS
consultano le autorita' competenti degli altri Stati
membri.
5. E' istituito presso il Ministero dello sviluppo
economico un elenco nazionale degli operatori di servizi
essenziali. Il Ministero dello sviluppo economico inoltra
tale elenco al punto di contatto unico e all'organo del
Ministero dell'interno per la sicurezza e la regolarita'
dei servizi di telecomunicazione, di cui all'articolo 7-bis
del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con
modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155.
6. L'elenco degli operatori di servizi essenziali
identificati ai sensi del comma 1 e' riesaminato e, se del
caso, aggiornato su base regolare, e almeno ogni due anni
dopo il 9 maggio 2018, con le seguenti modalita':
a) le autorita' di settore, in relazione ai settori
di competenza, propongono all'autorita' nazionale
competente NIS le variazioni all'elenco degli operatori dei
servizi essenziali, secondo i criteri di cui ai commi 2 e
3;
b) le proposte sono valutate ed eventualmente
integrate, d'intesa con le autorita' di settore,
dall'autorita' nazionale competente NIS che, con propri
provvedimenti, provvede alle variazioni dell'elenco degli
operatori dei servizi essenziali, dandone comunicazione, in
relazione ai settori di competenza, anche alle autorita' di
settore.
7. Entro il 9 novembre 2018, e in seguito ogni due
anni, il punto di contatto unico trasmette alla Commissione
europea le informazioni necessarie per la valutazione
dell'attuazione del presente decreto, in particolare della
coerenza dell'approccio in merito all'identificazione degli
operatori di servizi essenziali.
8. Le informazioni di cui al comma 7 comprendono
almeno:
a) le misure nazionali che consentono
l'identificazione degli operatori di servizi essenziali;
b) l'elenco dei servizi di cui al comma 2;
c) il numero degli operatori di servizi essenziali
identificati per ciascun settore di cui all'allegato II ed
un'indicazione della loro importanza in relazione a tale
settore;
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d) le soglie, ove esistano, per determinare il
pertinente livello di fornitura con riferimento al numero
di utenti che dipendono da tale servizio di cui
all'articolo 5, comma 1, lettera a), o all'importanza di
tale particolare operatore di servizi essenziali di cui
all'articolo 5, comma 1, lettera f).».
Art. 4
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sicurezza e gli interessi commerciali dei soggetti essenziali e dei
soggetti importanti.
Note all'art. 4:
- Si riporta il testo dell'articolo 6 del decreto
legislativo 21 novembre 2007, n. 231 (Attuazione della
direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione
dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di
riciclaggio dei proventi di attivita' criminose e di
finanziamento del terrorismo nonche' della direttiva
2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione) pubblicato
nella GU del 14 dicembre 2007, n. 290, S.O.:
«Art. 6 (Unita' d'informazione finanziaria). - 1.
L'Unita' di informazione finanziaria per l'Italia (UIF),
istituita presso la Banca d'Italia, e' autonoma e
operativamente indipendente. In attuazione di tale
principio, la Banca d'Italia ne disciplina con regolamento
l'organizzazione e il funzionamento, ivi compresa la
riservatezza delle informazioni acquisite, attribuendole i
mezzi finanziari e le risorse idonei ad assicurare
l'efficace perseguimento dei suoi fini istituzionali. Alla
UIF e al personale addetto si applica l'articolo 24, comma
6-bis, della legge 28 dicembre 2005, n. 262. (41)
2. Il Direttore della UIF, al quale compete in
autonomia la responsabilita' della gestione, e' nominato
con provvedimento del Direttorio della Banca d'Italia, su
proposta del Governatore della Banca d'Italia, tra persone
dotate di adeguati requisiti di onorabilita',
professionalita' e conoscenza del sistema finanziario. Il
mandato ha la durata di cinque anni ed e' rinnovabile una
sola volta.
3. Per l'efficace svolgimento dei compiti fissati
dalla legge e dagli obblighi internazionali, presso la UIF
e' costituito un Comitato di esperti, del quale fanno parte
il Direttore e quattro membri, dotati di adeguati requisiti
di onorabilita' e professionalita'. I componenti del
Comitato sono nominati, nel rispetto del principio
dell'equilibrio di genere, con decreto del Ministro
dell'economia e delle finanze, sentito il Governatore della
Banca d'Italia, e restano in carica tre anni, rinnovabili
per altri tre. La partecipazione al Comitato non da' luogo
a compensi. Il Comitato e' convocato dal Direttore della
UIF con cadenza almeno semestrale e svolge funzioni di
consulenza e ausilio a supporto dell'azione della UIF. Il
Comitato cura, altresi', la redazione di un parere
sull'azione dell'UIF, che forma parte integrante della
documentazione trasmessa al Parlamento ai sensi del comma
8.
4. La UIF esercita le seguenti funzioni:
a) riceve le segnalazioni di operazioni sospette e
ne effettua l'analisi finanziaria;
b) analizza i flussi finanziari, al fine di
individuare e prevenire fenomeni di riciclaggio di denaro e
di finanziamento del terrorismo;
c) puo' sospendere, per un massimo di cinque giorni
lavorativi, operazioni sospette, anche su richiesta del
Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di
finanza, della Direzione investigativa antimafia e
dell'autorita' giudiziaria ovvero su richiesta di un'altra
FIU, ove non ne derivi pregiudizio per il corso delle
indagini. La UIF provvede a dare immediata notizia della
sospensione all'autorita' che ne ha fatto richiesta;
d) avuto riguardo alle caratteristiche dei soggetti
obbligati, emana istruzioni, pubblicate nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana, sui dati e le
informazioni che devono essere contenuti nelle segnalazioni
di operazioni sospette e nelle comunicazioni oggettive,
sulla relativa tempistica nonche' sulle modalita' di tutela
della riservatezza dell'identita' del segnalante;
e) al fine di agevolare l'individuazione delle
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operazioni sospette, emana e aggiorna periodicamente,
previa presentazione al Comitato di sicurezza finanziaria,
indicatori di anomalia, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana e in apposita sezione del proprio
sito istituzionale;
f) effettua, anche attraverso ispezioni, verifiche
al fine di accertare il rispetto delle disposizioni in
materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del
finanziamento del terrorismo, con riguardo alle
segnalazioni di operazioni sospette e ai casi di omessa
segnalazione di operazioni sospette, nonche' con riguardo
alle comunicazioni alla UIF previste dal presente decreto e
ai casi di omissione delle medesime, anche avvalendosi
della collaborazione del Nucleo speciale di polizia
valutaria della Guardia di finanza;
g) in relazione ai propri compiti, accerta e
contesta ovvero trasmette alle autorita' di vigilanza di
settore le violazioni degli obblighi di cui al presente
decreto di cui viene a conoscenza nell'esercizio delle
proprie funzioni istituzionali;
h) assicura la tempestiva trasmissione alla
Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo dei dati,
delle informazioni e delle analisi, secondo quanto
stabilito dall'articolo 8, comma 1, lettera a). Assicura,
altresi', l'effettuazione delle analisi richieste dalla
Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo ai sensi
dell'articolo 8, comma 1, lettera d).
5. Per lo svolgimento delle proprie funzioni
istituzionali, la UIF:
a) acquisisce, anche attraverso ispezioni, dati e
informazioni presso i soggetti destinatari degli obblighi
di cui al presente decreto;
b) riceve la comunicazione dei dati statistici
aggregati da parte dei soggetti obbligati tenuti a
effettuarla e le comunicazioni cui sono tenute le Pubbliche
amministrazioni, ai sensi dell'articolo 10.
6. Per l'esercizio delle funzioni di cui ai commi 4 e
5, la UIF:
a) si avvale dei dati contenuti nell'anagrafe dei
conti e dei depositi di cui all'articolo 20, comma 4, della
legge 30 dicembre 1991, n. 413, e nell'anagrafe tributaria
di cui all'articolo 37 del decreto-legge 4 luglio 2006, n.
223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto
2006, n. 248;
b) ha accesso ai dati e alle informazioni contenute
nell'anagrafe immobiliare integrata di cui all'articolo 19
del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con
modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;
c) ha accesso alle informazioni sul titolare
effettivo di persone giuridiche e trust espressi, contenute
in apposita sezione del Registro delle imprese, ai sensi
dell'articolo 21 del presente decreto.
7. Avvalendosi delle informazioni raccolte nello
svolgimento delle proprie funzioni, la UIF:
a) svolge analisi e studi su singole anomalie,
riferibili a ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del
terrorismo su specifici settori dell'economia ritenuti a
rischio, su categorie di strumenti di pagamento e su
specifiche realta' economiche territoriali, anche sulla
base dell'analisi nazionale dei rischi elaborata dal
Comitato di sicurezza finanziaria;
b) elabora e diffonde modelli e schemi
rappresentativi di comportamenti anomali sul piano
economico e finanziario riferibili a possibili attivita' di
riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
8. Ai fini della presentazione al Parlamento della
relazione sullo stato dell'azione di prevenzione del
riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, il
Direttore della UIF, entro il 30 maggio di ogni anno,
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trasmette al Ministro dell'economia e delle finanze, per il
tramite del Comitato di sicurezza finanziaria, gli allegati
alla medesima relazione, di cui all'articolo 4, comma 2,
del presente decreto.».
- Si riporta il testo degli articoli 4, 6, 7 e 43 della
legge 3 agosto 2007, n. 124 (Sistema di informazione per la
sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto)
pubblicata nella GU del 13 agosto 2007, n. 187:
«Art. 4 (Dipartimento delle informazioni per la
sicurezza). - 1. Per lo svolgimento dei compiti di cui al
comma 3 e' istituito, presso la Presidenza del Consiglio
dei ministri, il Dipartimento delle informazioni per la
sicurezza (DIS).
2. Il Presidente del Consiglio dei ministri e
l'Autorita' delegata, ove istituita, si avvalgono del DIS
per l'esercizio delle loro competenze, al fine di
assicurare piena unitarieta' nella programmazione della
ricerca informativa del Sistema di informazione per la
sicurezza, nonche' nelle analisi e nelle attivita'
operative dei servizi di informazione per la sicurezza.
3. Il DIS svolge i seguenti compiti:
a) coordina l'intera attivita' di informazione per
la sicurezza, verificando altresi' i risultati delle
attivita' svolte dall'AISE e dall'AISI, ferma restando la
competenza dei predetti servizi relativamente alle
attivita' di ricerca informativa e di collaborazione con i
servizi di sicurezza degli Stati esteri;
b) e' costantemente informato delle operazioni di
competenza dei servizi di informazione per la sicurezza e
trasmette al Presidente del Consiglio dei ministri le
informative e le analisi prodotte dal Sistema di
informazione per la sicurezza;
c) raccoglie le informazioni, le analisi e i
rapporti provenienti dai servizi di informazione per la
sicurezza, dalle Forze armate e di polizia, dalle
amministrazioni dello Stato e da enti di ricerca anche
privati; ferma l'esclusiva competenza dell'AISE e dell'AISI
per l'elaborazione dei rispettivi piani di ricerca
operativa, elabora analisi strategiche o relative a
particolari situazioni; formula valutazioni e previsioni,
sulla scorta dei contributi analitici settoriali dell'AISE
e dell'AISI;
d) elabora, anche sulla base delle informazioni e
dei rapporti di cui alla lettera c), analisi globali da
sottoporre al CISR, nonche' progetti di ricerca
informativa, sui quali decide il Presidente del Consiglio
dei ministri, dopo avere acquisito il parere del CISR;
d-bis) sulla base delle direttive di cui
all'articolo 1, comma 3-bis, nonche' delle informazioni e
dei rapporti di cui alla lettera c) del presente comma,
coordina le attivita' di ricerca informativa finalizzate a
rafforzare la protezione cibernetica e la sicurezza
informatica nazionali;
e) promuove e garantisce, anche attraverso riunioni
periodiche, lo scambio informativo tra l'AISE, l'AISI e le
Forze di polizia; comunica al Presidente del Consiglio dei
ministri le acquisizioni provenienti dallo scambio
informativo e i risultati delle riunioni periodiche;
f) trasmette, su disposizione del Presidente del
Consiglio dei ministri, sentito il CISR, informazioni e
analisi ad amministrazioni pubbliche o enti, anche ad
ordinamento autonomo, interessati all'acquisizione di
informazioni per la sicurezza;
g) elabora, d'intesa con l'AISE e l'AISI, il piano
di acquisizione delle risorse umane e materiali e di ogni
altra risorsa comunque strumentale all'attivita' dei
servizi di informazione per la sicurezza, da sottoporre
all'approvazione del Presidente del Consiglio dei ministri;
h) sentite l'AISE e l'AISI, elabora e sottopone
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all'approvazione del Presidente del Consiglio dei ministri
lo schema del regolamento di cui all'articolo 21, comma 1;
i) esercita il controllo sull'AISE e sull'AISI,
verificando la conformita' delle attivita' di informazione
per la sicurezza alle leggi e ai regolamenti, nonche' alle
direttive e alle disposizioni del Presidente del Consiglio
dei ministri. Per tale finalita', presso il DIS e'
istituito un ufficio ispettivo le cui modalita' di
organizzazione e di funzionamento sono definite con il
regolamento di cui al comma 7. Con le modalita' previste da
tale regolamento e' approvato annualmente, previo parere
del Comitato parlamentare di cui all'articolo 30, il piano
annuale delle attivita' dell'ufficio ispettivo. L'ufficio
ispettivo, nell'ambito delle competenze definite con il
predetto regolamento, puo' svolgere, anche a richiesta del
direttore generale del DIS, autorizzato dal Presidente del
Consiglio dei ministri, inchieste interne su specifici
episodi e comportamenti verificatisi nell'ambito dei
servizi di informazione per la sicurezza;
l) assicura l'attuazione delle disposizioni
impartite dal Presidente del Consiglio dei Ministri con
apposito regolamento adottato ai sensi dell'articolo 1,
comma 2, ai fini della tutela amministrativa del segreto di
Stato e delle classifiche di segretezza, vigilando altresi'
sulla loro corretta applicazione;
m) cura le attivita' di promozione e diffusione
della cultura della sicurezza e la comunicazione
istituzionale;
n) impartisce gli indirizzi per la gestione
unitaria del personale di cui all'articolo 21, secondo le
modalita' definite dal regolamento di cui al comma 1 del
medesimo articolo;
n-bis) gestisce unitariamente, ferme restando le
competenze operative dell'AISE e dell'AISI, gli
approvvigionamenti e i servizi logistici comuni.
4. Fermo restando quanto previsto dall'articolo
118-bis del codice di procedura penale, introdotto
dall'articolo 14 della presente legge, qualora le
informazioni richieste alle Forze di polizia, ai sensi
delle lettere c) ed e) del comma 3 del presente articolo,
siano relative a indagini di polizia giudiziaria, le
stesse, se coperte dal segreto di cui all'articolo 329 del
codice di procedura penale, possono essere acquisite solo
previo nulla osta della autorita' giudiziaria competente.
L'autorita' giudiziaria puo' trasmettere gli atti e le
informazioni anche di propria iniziativa.
5. La direzione generale del DIS e' affidata ad un
dirigente di prima fascia o equiparato dell'amministrazione
dello Stato, la cui nomina e revoca spettano in via
esclusiva al Presidente del Consiglio dei ministri, sentito
il CISR. L'incarico ha la durata massima di otto anni ed e'
conferibile, senza soluzione di continuita', anche con
provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non
superiore al quadriennio. Per quanto previsto dalla
presente legge, il direttore del DIS e' il diretto
referente del Presidente del Consiglio dei ministri e
dell'Autorita' delegata, ove istituita, salvo quanto
previsto dall'articolo 6, comma 5, e dall'articolo 7, comma
5, ed e' gerarchicamente e funzionalmente sovraordinato al
personale del DIS e degli uffici istituiti nell'ambito del
medesimo Dipartimento.
6. Il Presidente del Consiglio dei ministri, sentito
il direttore generale del DIS, nomina uno o piu' vice
direttori generali; il direttore generale affida gli altri
incarichi nell'ambito del Dipartimento, ad eccezione degli
incarichi il cui conferimento spetta al Presidente del
Consiglio dei ministri.
7. L'ordinamento e l'organizzazione del DIS e degli
uffici istituiti nell'ambito del medesimo Dipartimento sono
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disciplinati con apposito regolamento.
8. Il regolamento previsto dal comma 7 definisce le
modalita' di organizzazione e di funzionamento dell'ufficio
ispettivo di cui al comma 3, lettera i), secondo i seguenti
criteri:
a) agli ispettori e' garantita piena autonomia e
indipendenza di giudizio nell'esercizio delle funzioni di
controllo;
b) salva specifica autorizzazione del Presidente
del Consiglio dei ministri o dell'Autorita' delegata, ove
istituita, i controlli non devono interferire con le
operazioni in corso;
c) sono previste per gli ispettori specifiche prove
selettive e un'adeguata formazione;
d) non e' consentito il passaggio di personale
dall'ufficio ispettivo ai servizi di informazione per la
sicurezza;
e) gli ispettori, previa autorizzazione del
Presidente del Consiglio dei ministri o dell'Autorita'
delegata, ove istituita, possono accedere a tutti gli atti
conservati presso i servizi di informazione per la
sicurezza e presso il DIS; possono altresi' acquisire,
tramite il direttore generale del DIS, altre informazioni
da enti pubblici e privati.»
«Art. 6 (Agenzia informazioni e sicurezza esterna). -
1. E' istituita l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna
(AISE), alla quale e' affidato il compito di ricercare ed
elaborare nei settori di competenza tutte le informazioni
utili alla difesa dell'indipendenza, dell'integrita' e
della sicurezza della Repubblica, anche in attuazione di
accordi internazionali, dalle minacce provenienti
dall'estero.
2. Spettano all'AISE inoltre le attivita' in materia
di controproliferazione concernenti i materiali strategici,
nonche' le attivita' di informazione per la sicurezza, che
si svolgono al di fuori del territorio nazionale, a
protezione degli interessi politici, militari, economici,
scientifici e industriali dell'Italia.
3. E', altresi', compito dell'AISE individuare e
contrastare al di fuori del territorio nazionale le
attivita' di spionaggio dirette contro l'Italia e le
attivita' volte a danneggiare gli interessi nazionali.
4. L'AISE puo' svolgere operazioni sul territorio
nazionale soltanto in collaborazione con l'AISI, quando
tali operazioni siano strettamente connesse ad attivita'
che la stessa AISE svolge all'estero. A tal fine il
direttore generale del DIS provvede ad assicurare le
necessarie forme di coordinamento e di raccordo
informativo, anche al fine di evitare sovrapposizioni
funzionali o territoriali.
5. L'AISE risponde al Presidente del Consiglio dei
ministri.
6. L'AISE informa tempestivamente e con continuita'
il Ministro della difesa, il Ministro degli affari esteri e
il Ministro dell'interno per i profili di rispettiva
competenza.
7. Il Presidente del Consiglio dei ministri, con
proprio decreto, nomina e revoca il direttore dell'AISE,
scelto tra dirigenti di prima fascia o equiparati
dell'amministrazione dello Stato, sentito il CISR.
L'incarico ha la durata massima di otto anni ed e'
conferibile, senza soluzione di continuita', anche con
provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non
superiore al quadriennio.
8. Il direttore dell'AISE riferisce costantemente
sull'attivita' svolta al Presidente del Consiglio dei
ministri o all'Autorita' delegata, ove istituita, per il
tramite del direttore generale del DIS. Riferisce
direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri in
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caso di urgenza o quando altre particolari circostanze lo
richiedano, informandone senza ritardo il direttore
generale del DIS; presenta al CISR, per il tramite del
direttore generale del DIS, un rapporto annuale sul
funzionamento e sull'organizzazione dell'Agenzia.
9. Il Presidente del Consiglio dei ministri nomina e
revoca, sentito il direttore dell'AISE, uno o piu' vice
direttori. Il direttore dell'AISE affida gli altri
incarichi nell'ambito dell'Agenzia.
10. L'organizzazione e il funzionamento dell'AISE
sono disciplinati con apposito regolamento.»
«Art. 7 (Agenzia informazioni e sicurezza interna). -
1. E' istituita l'Agenzia informazioni e sicurezza interna
(AISI), alla quale e' affidato il compito di ricercare ed
elaborare nei settori di competenza tutte le informazioni
utili a difendere, anche in attuazione di accordi
internazionali, la sicurezza interna della Repubblica e le
istituzioni democratiche poste dalla Costituzione a suo
fondamento da ogni minaccia, da ogni attivita' eversiva e
da ogni forma di aggressione criminale o terroristica.
2. Spettano all'AISI le attivita' di informazione per
la sicurezza, che si svolgono all'interno del territorio
nazionale, a protezione degli interessi politici, militari,
economici, scientifici e industriali dell'Italia.
3. E', altresi', compito dell'AISI individuare e
contrastare all'interno del territorio nazionale le
attivita' di spionaggio dirette contro l'Italia e le
attivita' volte a danneggiare gli interessi nazionali.
4. L'AISI puo' svolgere operazioni all'estero
soltanto in collaborazione con l'AISE, quando tali
operazioni siano strettamente connesse ad attivita' che la
stessa AISI svolge all'interno del territorio nazionale. A
tal fine il direttore generale del DIS provvede ad
assicurare le necessarie forme di coordinamento e di
raccordo informativo, anche al fine di evitare
sovrapposizioni funzionali o territoriali.
5. L'AISI risponde al Presidente del Consiglio dei
ministri.
6. L'AISI informa tempestivamente e con continuita'
il Ministro dell'interno, il Ministro degli affari esteri e
il Ministro della difesa per i profili di rispettiva
competenza.
7. Il Presidente del Consiglio dei ministri nomina e
revoca, con proprio decreto, il direttore dell'AISI, scelto
tra i dirigenti di prima fascia o equiparati
dell'amministrazione dello Stato, sentito il CISR.
L'incarico ha la durata massima di otto anni ed e'
conferibile, senza soluzione di continuita', anche con
provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non
superiore al quadriennio.
8. Il direttore dell'AISI riferisce costantemente
sull'attivita' svolta al Presidente del Consiglio dei
ministri o all'Autorita' delegata, ove istituita, per il
tramite del direttore generale del DIS. Riferisce
direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri in
caso di urgenza o quando altre particolari circostanze lo
richiedano, informandone senza ritardo il direttore
generale del DIS; presenta al CISR, per il tramite del
direttore generale del DIS, un rapporto annuale sul
funzionamento e sull'organizzazione dell'Agenzia.
9. Il Presidente del Consiglio dei ministri nomina e
revoca, sentito il direttore dell'AISI, uno o piu' vice
direttori. Il direttore dell'AISI affida gli altri
incarichi nell'ambito dell'Agenzia.
10. L'organizzazione e il funzionamento dell'AISI
sono disciplinati con apposito regolamento.»
«Art. 43 (Procedura per l'adozione dei regolamenti).
- 1. Salvo che non sia diversamente stabilito, le
disposizioni regolamentari previste dalla presente legge
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sono emanate entro centottanta giorni dalla data della sua
entrata in vigore, con uno o piu' decreti del Presidente
del Consiglio dei ministri adottati anche in deroga
all'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e
successive modificazioni, previo parere del Comitato
parlamentare di cui all'articolo 30 e sentito il CISR.
2. I suddetti decreti stabiliscono il regime della
loro pubblicita', anche in deroga alle norme vigenti.».
- Il Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea
(versione vigente) e' pubblicato nella GUUE del 26 ottobre
2012 n. 326 serie C.
Art. 5
Giurisdizione e territorialita'
Art. 6
Note all'art. 6:
- Per i riferimenti della raccomandazione della
Commissione del 6 maggio 2003, n. 361, si veda nelle note
all'art. 3.
«Art. 2 (Effettivi e soglie finanziarie che
definiscono le categorie di imprese). - 1. La categoria
delle microimprese delle piccole imprese e delle medie
imprese (PMI) e' costituita da imprese che occupano meno di
250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni
di EUR oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i
43 milioni di EUR.
2. Nella categoria delle PMI si definisce piccola
impresa un'impresa che occupa meno di 50 persone e realizza
un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non
superiori a 10 milioni di EUR.
3. Nella categoria delle PMI si definisce
microimpresa un'impresa che occupa meno di 10 persone e
realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio
annuo non superiori a 2 milioni di EUR.».
Art. 7
Art. 8
Note all'art. 8:
- Il testo del decreto legislativo 30 giugno 2003, n.
196 recante «Codice in materia di protezione dei dati
personali, recante disposizioni per l'adeguamento
dell'ordinamento nazionale al regolamento (UE) n. 2016/679
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016,
relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo
al trattamento dei dati personali, nonche' alla libera
circolazione di tali dati e che abroga la direttiva
95/46/CE» e' pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 29
luglio 2003, n. 174, S.O..
- Per i riferimenti alla direttiva 2002/58/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio dei 12 luglio 2022
(Direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni
elettroniche) si veda nelle note alle premesse
Capo II
Quadro nazionale di sicurezza informatica
Art. 9
Note all'art. 9:
- Per i riferimenti alla direttiva (UE) 2022/2557 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022,
si veda nelle note alle premesse.
- Si riporta il testo dell'articolo 2, del citato
decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82.
«Art. 2 (Competenze del Presidente del Consiglio dei
ministri). - 1. Al Presidente del Consiglio dei ministri
sono attribuite in via esclusiva:
a) l'alta direzione e la responsabilita' generale
delle politiche di cybersicurezza;
b) l'adozione della strategia nazionale di
cybersicurezza, sentito il Comitato interministeriale per
la cybersicurezza (CIC) di cui all'articolo 4;
c) la nomina e la revoca del direttore generale e
del vice direttore generale dell'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale di cui all'articolo 5, previa
deliberazione del Consiglio dei ministri.
2. Ai fini dell'esercizio delle competenze di cui al
comma 1, lettera a), e dell'attuazione della strategia
nazionale di cybersicurezza, il Presidente del Consiglio
dei ministri, sentito il CIC, impartisce le direttive per
la cybersicurezza ed emana ogni disposizione necessaria per
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l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale.
3. Il Presidente del Consiglio dei ministri informa
preventivamente il Comitato parlamentare per la sicurezza
della Repubblica (COPASIR), di cui all'articolo 30 della
legge 3 agosto 2007, n. 124, e le Commissioni parlamentari
competenti circa le nomine di cui al comma 1, lettera c),
del presente articolo».
- Si riporta il testo dell'articolo 7 del citato
decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82:
«Art. 7 (Funzioni dell'Agenzia per la cybersicurezza
nazionale). - 1. L'Agenzia:
a) e' Autorita' nazionale per la cybersicurezza e,
in relazione a tale ruolo, assicura, nel rispetto delle
competenze attribuite dalla normativa vigente ad altre
amministrazioni, ferme restando le attribuzioni del
Ministro dell'interno in qualita' di autorita' nazionale di
pubblica sicurezza, ai sensi della legge 1° aprile 1981, n.
121, il coordinamento tra i soggetti pubblici coinvolti in
materia di cybersicurezza a livello nazionale e promuove la
realizzazione di azioni comuni dirette ad assicurare la
sicurezza e la resilienza cibernetiche per lo sviluppo
della digitalizzazione del Paese, del sistema produttivo e
delle pubbliche amministrazioni, nonche' per il
conseguimento dell'autonomia, nazionale ed europea,
riguardo a prodotti e processi informatici di rilevanza
strategica a tutela degli interessi nazionali nel settore.
Per le reti, i sistemi informativi e i servizi informatici
attinenti alla gestione delle informazioni classificate
restano fermi sia quanto previsto dal regolamento adottato
ai sensi dell'articolo 4, comma 3, lettera l), della legge
n. 124 del 2007, sia le competenze dell'Ufficio centrale
per la segretezza di cui all'articolo 9 della medesima
legge n. 124 del 2007;
b) predispone la strategia nazionale di
cybersicurezza;
c) svolge ogni necessaria attivita' di supporto al
funzionamento del Nucleo per la cybersicurezza, di cui
all'articolo 8;
d) e' Autorita' nazionale competente e punto di
contatto unico in materia di sicurezza delle reti e dei
sistemi informativi, per le finalita' di cui al decreto
legislativo NIS, a tutela dell'unita' giuridica
dell'ordinamento, ed e' competente all'accertamento delle
violazioni e all'irrogazione delle sanzioni amministrative
previste dal medesimo decreto;
e) e' Autorita' nazionale di certificazione della
cybersicurezza ai sensi dell'articolo 58 del regolamento
(UE) 2019/881 del Parlamento europeo e del Consiglio, del
17 aprile 2019, e assume tutte le funzioni in materia di
certificazione di sicurezza cibernetica gia' attribuite al
Ministero dello sviluppo economico dall'ordinamento
vigente, comprese quelle relative all'accertamento delle
violazioni e all'irrogazione delle sanzioni; nello
svolgimento dei compiti di cui alla presente lettera:
1) accredita, ai sensi dell'articolo 60,
paragrafo 1, del regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento
europeo e del Consiglio, le strutture specializzate del
Ministero della difesa e del Ministero dell'interno quali
organismi di valutazione della conformita' per i sistemi di
rispettiva competenza;
2) delega, ai sensi dell'articolo 56, paragrafo
6, lettera b), del regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento
europeo e del Consiglio, il Ministero della difesa e il
Ministero dell'interno, attraverso le rispettive strutture
accreditate di cui al numero 1) della presente lettera, al
rilascio del certificato europeo di sicurezza cibernetica;
f) assume tutte le funzioni in materia di
cybersicurezza gia' attribuite dalle disposizioni vigenti
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al Ministero dello sviluppo economico, ivi comprese quelle
relative:
1) al perimetro di sicurezza nazionale
cibernetica, di cui al decreto-legge perimetro e ai
relativi provvedimenti attuativi, ivi incluse le funzioni
attribuite al Centro di valutazione e certificazione
nazionale ai sensi del decreto-legge perimetro, le
attivita' di ispezione e verifica di cui all'articolo 1,
comma 6, lettera c), del decreto-legge perimetro e quelle
relative all'accertamento delle violazioni e
all'irrogazione delle sanzioni amministrative previste dal
medesimo decreto, fatte salve quelle di cui all'articolo 3
del regolamento adottato con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 30 luglio 2020, n. 131;
2) alla sicurezza e all'integrita' delle
comunicazioni elettroniche, di cui agli articoli 16-bis e
16-ter del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, e
relative disposizioni attuative;
3) alla sicurezza delle reti e dei sistemi
informativi, di cui al decreto legislativo NIS;
g) partecipa, per gli ambiti di competenza, al
gruppo di coordinamento istituito ai sensi dei regolamenti
di cui all'articolo 1, comma 8, del decreto-legge 15 marzo
2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11
maggio 2012, n. 56;
h) assume tutte le funzioni attribuite alla
Presidenza del Consiglio dei ministri in materia di
perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, di cui al
decreto-legge perimetro e ai relativi provvedimenti
attuativi, ivi incluse le attivita' di ispezione e verifica
di cui all'articolo 1, comma 6, lettera c), del
decreto-legge perimetro e quelle relative all'accertamento
delle violazioni e all'irrogazione delle sanzioni
amministrative previste dal medesimo decreto, fatte salve
quelle di cui all'articolo 3 del regolamento adottato con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 131
del 2020;
i) assume tutte le funzioni gia' attribuite al
Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), di
cui all'articolo 4 della legge 3 agosto 2007, n. 124, dal
decreto-legge perimetro e dai relativi provvedimenti
attuativi e supporta il Presidente del Consiglio dei
ministri ai fini dell'articolo 1, comma 19-bis, del
decreto-legge perimetro;
l) provvede, sulla base delle attivita' di
competenza del Nucleo per la cybersicurezza di cui
all'articolo 8, alle attivita' necessarie per l'attuazione
e il controllo dell'esecuzione dei provvedimenti assunti
dal Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi
dell'articolo 5 del decreto-legge perimetro;
m) assume tutte le funzioni in materia di
cybersicurezza gia' attribuite all'Agenzia per l'Italia
digitale dalle disposizioni vigenti e, in particolare,
quelle di cui all'articolo 51 del decreto legislativo 7
marzo 2005, n. 82, nonche' quelle in materia di adozione di
linee guida contenenti regole tecniche di cybersicurezza ai
sensi dell'articolo 71 del medesimo decreto legislativo.
L'Agenzia assume, altresi', i compiti di cui all'articolo
33-septies, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n.
179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre
2012, n. 221, gia' attribuiti all'Agenzia per l'Italia
digitale;
m-bis) provvede, anche attraverso un'apposita
sezione nell'ambito della strategia di cui alla lettera b),
allo sviluppo e alla diffusione di standard, linee guida e
raccomandazioni al fine di rafforzare la cybersicurezza dei
sistemi informatici, alla valutazione della sicurezza dei
sistemi crittografici nonche' all'organizzazione e alla
gestione di attivita' di divulgazione finalizzate a
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promuovere l'utilizzo della crittografia, anche a vantaggio
della tecnologia blockchain, come strumento di
cybersicurezza. L'Agenzia, anche per il rafforzamento
dell'autonomia industriale e tecnologica dell'Italia,
promuove altresi' la collaborazione con centri universitari
e di ricerca per la valorizzazione dello sviluppo di nuovi
algoritmi proprietari, la ricerca e il conseguimento di
nuove capacita' crittografiche nazionali nonche' la
collaborazione internazionale con gli organismi esteri che
svolgono analoghe funzioni. A tale fine, e' istituito
presso l'Agenzia, nell'ambito delle risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione
vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica, il Centro nazionale di crittografia, il
cui funzionamento e' disciplinato con provvedimento del
direttore generale dell'Agenzia stessa. Il Centro nazionale
di crittografia svolge le funzioni di centro di competenza
nazionale per tutti gli aspetti della crittografia in
ambito non classificato, ferme restando le competenze
dell'Ufficio centrale per la segretezza, di cui
all'articolo 9 della legge 3 agosto 2007, n. 124, con
riferimento alle informazioni e alle attivita' previste dal
regolamento adottato ai sensi dell'articolo 4, comma 3,
lettera l), della citata legge n. 124 del 2007, nonche' le
competenze degli organismi di cui agli articoli 4, 6 e 7
della medesima legge;
m-ter) provvede alla qualificazione dei servizi
cloud per la pubblica amministrazione nel rispetto della
disciplina dell'Unione europea e del regolamento di cui
all'articolo 33-septies, comma 4, del decreto-legge 18
ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla
legge 17 dicembre 2012, n. 221;
n) sviluppa capacita' nazionali di prevenzione,
monitoraggio, rilevamento, analisi e risposta, per
prevenire e gestire gli incidenti di sicurezza informatica
e gli attacchi informatici, anche attraverso il CSIRT
Italia di cui all'articolo 8 del decreto legislativo NIS. A
tale fine, promuove iniziative di partenariato
pubblico-privato per rendere effettive tali capacita';
n-bis) nell'ambito delle funzioni di cui al primo
periodo della lettera n), svolge ogni attivita' diretta
all'analisi e al supporto per il contenimento e il
ripristino dell'operativita' dei sistemi compromessi, con
la collaborazione dei soggetti pubblici o privati che hanno
subito incidenti di sicurezza informatica o attacchi
informatici. La mancata collaborazione di cui al primo
periodo e' valutata ai fini dell'applicazione delle
sanzioni previste dall'articolo 1, commi 10 e 14, del
decreto-legge perimetro, per i soggetti di cui all'articolo
1, comma 2-bis, del medesimo decreto-legge perimetro, di
cui all'articolo 3, comma 1, lettere g) e i), del decreto
legislativo NIS e di cui all'articolo 40, comma 3, alinea,
del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al
decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259; restano esclusi
gli organi dello Stato preposti alla prevenzione,
all'accertamento e alla repressione dei reati, alla tutela
dell'ordine e della sicurezza pubblica e alla difesa e
sicurezza militare dello Stato, nonche' gli organismi di
informazione per la sicurezza di cui agli articoli 4, 6 e 7
della legge 3 agosto 2007, n. 124;
n-ter) provvede alla raccolta, all'elaborazione e
alla classificazione dei dati relativi alle notifiche di
incidenti ricevute dai soggetti che a cio' siano tenuti in
osservanza delle disposizioni vigenti. Tali dati sono resi
pubblici nell'ambito della relazione prevista dall'articolo
14, comma 1, quali dati ufficiali di riferimento degli
attacchi informatici portati ai soggetti che operano nei
settori rilevanti per gli interessi nazionali nel campo
della cybersicurezza. Agli adempimenti previsti dalla
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presente lettera si provvede con le risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione
vigente;
o) partecipa alle esercitazioni nazionali e
internazionali che riguardano la simulazione di eventi di
natura cibernetica al fine di innalzare la resilienza del
Paese;
p) cura e promuove la definizione ed il
mantenimento di un quadro giuridico nazionale aggiornato e
coerente nel dominio della cybersicurezza, tenendo anche
conto degli orientamenti e degli sviluppi in ambito
internazionale. A tal fine, l'Agenzia esprime pareri non
vincolanti sulle iniziative legislative o regolamentari
concernenti la cybersicurezza;
q) coordina, in raccordo con il Ministero degli
affari esteri e della cooperazione internazionale, la
cooperazione internazionale nella materia della
cybersicurezza. Nell'ambito dell'Unione europea e a livello
internazionale, l'Agenzia cura i rapporti con i competenti
organismi, istituzioni ed enti, nonche' segue nelle
competenti sedi istituzionali le tematiche di
cybersicurezza, fatta eccezione per gli ambiti in cui la
legge attribuisce specifiche competenze ad altre
amministrazioni. In tali casi, e' comunque assicurato il
raccordo con l'Agenzia al fine di garantire posizioni
nazionali unitarie e coerenti con le politiche di
cybersicurezza definite dal Presidente del Consiglio dei
ministri;
r) perseguendo obiettivi di eccellenza, supporta
negli ambiti di competenza, mediante il coinvolgimento del
sistema dell'universita' e della ricerca nonche' del
sistema produttivo nazionali, lo sviluppo di competenze e
capacita' industriali, tecnologiche e scientifiche. A tali
fini, l'Agenzia puo' promuovere, sviluppare e finanziare
specifici progetti ed iniziative, volti anche a favorire il
trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca nel
settore. L'Agenzia assicura il necessario raccordo con le
altre amministrazioni a cui la legge attribuisce competenze
in materia di cybersicurezza e, in particolare, con il
Ministero della difesa per gli aspetti inerenti alla
ricerca militare. L'Agenzia puo' altresi' promuovere la
costituzione di aree dedicate allo sviluppo
dell'innovazione finalizzate a favorire la formazione e il
reclutamento di personale nei settori avanzati dello
sviluppo della cybersicurezza, nonche' promuovere la
realizzazione di studi di fattibilita' e di analisi
valutative finalizzati a tale scopo;
s) stipula accordi bilaterali e multilaterali,
anche mediante il coinvolgimento del settore privato e
industriale, con istituzioni, enti e organismi di altri
Paesi per la partecipazione dell'Italia a programmi di
cybersicurezza, assicurando il necessario raccordo con le
altre amministrazioni a cui la legge attribuisce competenze
in materia di cybersicurezza, ferme restando le competenze
del Ministero degli affari esteri e della cooperazione
internazionale;
t) promuove, sostiene e coordina la partecipazione
italiana a progetti e iniziative dell'Unione europea e
internazionali, anche mediante il coinvolgimento di
soggetti pubblici e privati nazionali, nel campo della
cybersicurezza e dei correlati servizi applicativi, ferme
restando le competenze del Ministero degli affari esteri e
della cooperazione internazionale. L'Agenzia assicura il
necessario raccordo con le altre amministrazioni a cui la
legge attribuisce competenze in materia di cybersicurezza
e, in particolare, con il Ministero della difesa per gli
aspetti inerenti a progetti e iniziative in collaborazione
con la NATO e con l'Agenzia europea per la difesa;
u) svolge attivita' di comunicazione e promozione
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della consapevolezza in materia di cybersicurezza, al fine
di contribuire allo sviluppo di una cultura nazionale in
materia;
v) promuove la formazione, la crescita
tecnico-professionale e la qualificazione delle risorse
umane nel campo della cybersicurezza, in particolare
favorendo l'attivazione di percorsi formativi universitari
in materia, anche attraverso l'assegnazione di borse di
studio, di dottorato e assegni di ricerca, sulla base di
apposite convenzioni con soggetti pubblici e privati; nello
svolgimento di tali compiti, l'Agenzia puo' avvalersi anche
delle strutture formative e delle capacita' della
Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero della
difesa e del Ministero dell'interno, secondo termini e
modalita' da definire con apposito decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri
interessati;
v-bis) puo' predisporre attivita' di formazione
specifica riservate ai giovani che aderiscono al servizio
civile regolate sulla base di apposite convenzioni. In ogni
caso, il servizio prestato e', a tutti gli effetti,
riconosciuto come servizio civile;
z) per le finalita' di cui al presente articolo,
puo' costituire e partecipare a partenariati
pubblico-privato sul territorio nazionale, nonche', previa
autorizzazione del Presidente del Consiglio dei ministri, a
consorzi, fondazioni o societa' con soggetti pubblici e
privati, italiani e stranieri;
aa) e' designata quale Centro nazionale di
coordinamento ai sensi dell'articolo 6 del regolamento (UE)
2021/887 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20
maggio 2021, che istituisce il Centro europeo di competenza
per la cybersicurezza nell'ambito industriale, tecnologico
e della ricerca e la rete dei centri nazionali di
coordinamento.
1-bis. Anche ai fini dell'esercizio delle funzioni di
cui al comma 1, lettere r), s), t), u), v), z) e aa),
presso l'Agenzia e' istituito, con funzioni di consulenza e
di proposta, un Comitato tecnico-scientifico, presieduto
dal direttore generale della medesima Agenzia, o da un
dirigente da lui delegato, e composto da personale della
stessa Agenzia e da qualificati rappresentanti
dell'industria, degli enti di ricerca, dell'accademia e
delle associazioni del settore della sicurezza, designati
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. La
composizione e l'organizzazione del Comitato
tecnico-scientifico sono disciplinate secondo le modalita'
e i criteri definiti dal regolamento di cui all'articolo 6,
comma 1. Per la partecipazione al Comitato
tecnico-scientifico non sono previsti gettoni di presenza,
compensi o rimborsi di spese.
2. Nell'ambito dell'Agenzia sono nominati, con
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il
rappresentante nazionale, e il suo sostituto, nel Consiglio
di direzione del Centro europeo di competenza per la
cybersicurezza nell'ambito industriale, tecnologico e della
ricerca, ai sensi dell'articolo 12 del regolamento (UE)
2021/887.
3. Il CSIRT italiano di cui all'articolo 8 del
decreto legislativo NIS e' trasferito presso l'Agenzia e
assume la denominazione di: "CSIRT Italia".
4. Il Centro di valutazione e certificazione
nazionale, istituito presso il Ministero dello sviluppo
economico, e' trasferito presso l'Agenzia.
5. Nel rispetto delle competenze del Garante per la
protezione dei dati personali, l'Agenzia, per le finalita'
di cui al presente decreto, consulta il Garante e collabora
con esso, anche in relazione agli incidenti che comportano
violazioni di dati personali. L'Agenzia e il Garante
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possono stipulare appositi protocolli d'intenti che
definiscono altresi' le modalita' della loro collaborazione
nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione
vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica.».
Art. 10
Art. 11
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
presente decreto nonche' al relativo monitoraggio. Per la
partecipazione ai tavoli settoriali non sono previsti gettoni di
presenza, compensi, rimborsi di spese o emolumenti comunque
denominati;
g) alla partecipazione alle attivita' settoriali del Gruppo di
Cooperazione NIS nonche' dei consessi e delle iniziative a livello di
Unione europea relativi all'attuazione della direttiva (UE)
2022/2555.
5. Con accordo sancito entro il 30 ottobre 2024 in sede di
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano, sono definite modalita' di
collaborazione tra le Autorita' di settore e le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano interessate, quando il soggetto
critico ha carattere regionale ovvero opera esclusivamente sul
territorio di una regione o di una provincia autonoma nei settori di
cui al comma 2, lettere a), numeri 3 e 4, d), e), f), h) e i), numero
1.
6. Per l'esercizio delle competenze attribuite dal presente
decreto, ciascuna autorita' di settore, ad eccezione di quella
indicata al comma 2, lettera b), e' autorizzata a reclutare, con
contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, n. 2 unita' di
personale non dirigenziale, appartenente all'area funzionari del
vigente contratto collettivo nazionale - Comparto funzioni centrali,
o categorie equivalenti, mediante procedure di passaggio diretto di
personale tra amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 30 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, scorrimento di vigenti
graduatorie di concorsi pubblici o avvio di nuove procedure
concorsuali pubbliche, nonche' ad avvalersi di personale non
dirigenziale posto in posizione di comando, ai sensi dell'articolo
17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127, di aspettativa,
distacco o fuori ruolo ovvero altro analogo istituto previsto dai
rispettivi ordinamenti, ad esclusione del personale docente,
educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni
scolastiche. All'atto del collocamento fuori ruolo e' reso
indisponibile, nella dotazione organica dell'amministrazione di
provenienza, per tutta la durata del collocamento fuori ruolo, un
numero di posti equivalente dal punto di vista finanziario.
7. Per l'attuazione del comma 6 del presente articolo e'
autorizzata la spesa di 409.424 euro per l'anno 2024 e di euro
925.695 annui a decorrere dall'anno 2025, a cui si provvede ai sensi
dell'articolo 44.
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denominati, istituiti da disposizioni legislative o
regolamentari che prevedono la partecipazione di personale
di amministrazioni diverse, nonche' ai comandi presso le
sedi territoriali dei ministeri, o presso le Unioni di
comuni per i Comuni che ne fanno parte.
2. Nell'ambito dei rapporti di lavoro di cui
all'articolo 2, comma 2, i dipendenti possono essere
trasferiti all'interno della stessa amministrazione o,
previo accordo tra le amministrazioni interessate, in altra
amministrazione, in sedi collocate nel territorio dello
stesso comune ovvero a distanza non superiore a cinquanta
chilometri dalla sede cui sono adibiti. Ai fini del
presente comma non si applica il terzo periodo del primo
comma dell'articolo 2103 del codice civile. Con decreto del
Ministro per la semplificazione e la pubblica
amministrazione, previa consultazione con le confederazioni
sindacali rappresentative e previa intesa, ove necessario,
in sede di conferenza unificata di cui all'articolo 8 del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, possono essere
fissati criteri per realizzare i processi di cui al
presente comma, anche con passaggi diretti di personale tra
amministrazioni senza preventivo accordo, per garantire
l'esercizio delle funzioni istituzionali da parte delle
amministrazioni che presentano carenze di organico. Le
disposizioni di cui al presente comma si applicano ai
dipendenti con figli di eta' inferiore a tre anni, che
hanno diritto al congedo parentale, e ai soggetti di cui
all'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.
104, e successive modificazioni, con il consenso degli
stessi alla prestazione della propria attivita' lavorativa
in un'altra sede.
2.1. Nei casi di cui ai commi 1 e 2 per i quali sia
necessario un trasferimento di risorse, si applica il comma
2.3.
2.2 I contratti collettivi nazionali possono
integrare le procedure e i criteri generali per
l'attuazione di quanto previsto dai commi 1 e 2. Sono nulli
gli accordi, gli atti o le clausole dei contratti
collettivi in contrasto con le disposizioni di cui ai commi
1 e 2.
2.3 Al fine di favorire i processi di cui ai commi 1
e 2, e' istituito, nello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze, un fondo destinato al
miglioramento dell'allocazione del personale presso le
pubbliche amministrazioni, con una dotazione di 15 milioni
di euro per l'anno 2014 e di 30 milioni di euro a decorrere
dall'anno 2015, da attribuire alle amministrazioni
destinatarie dei predetti processi. Al fondo confluiscono,
altresi', le risorse corrispondenti al cinquanta per cento
del trattamento economico spettante al personale trasferito
mediante versamento all'entrata dello Stato da parte
dell'amministrazione cedente e corrispondente
riassegnazione al fondo ovvero mediante contestuale
riduzione dei trasferimenti statali all'amministrazione
cedente. I criteri di utilizzo e le modalita' di gestione
delle risorse del fondo sono stabiliti con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze. In sede di prima
applicazione, nell'assegnazione delle risorse vengono
prioritariamente valutate le richieste finalizzate
all'ottimale funzionamento degli uffici giudiziari che
presentino rilevanti carenze di personale e
conseguentemente alla piena applicazione della riforma
delle province di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56. Le
risorse sono assegnate alle amministrazioni di destinazione
sino al momento di effettiva permanenza in servizio del
personale oggetto delle procedure di cui ai commi 1 e 2.
2.4 Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma
2.3, pari a 15 milioni di euro per l'anno 2014 e a 30
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milioni di euro a decorrere dall'anno 2015, si provvede,
quanto a 6 milioni di euro per l'anno 2014 e a 9 milioni di
euro a decorrere dal 2015 mediante corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma
97, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, quanto a 9
milioni di euro a decorrere dal 2014 mediante
corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di
cui all'articolo 1, comma 14, del decreto-legge del 3
ottobre 2006, n. 262 convertito con modificazioni, dalla
legge 24 novembre 2006, n. 286 e quanto a 12 milioni di
euro a decorrere dal 2015 mediante corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma
527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. A decorrere
dall'anno 2015, il fondo di cui al comma 2.3 puo' essere
rideterminato ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera
d), della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Il Ministro
dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare
con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio per
l'attuazione del presente articolo.
2-bis. Le amministrazioni, prima di procedere
all'espletamento di procedure concorsuali, finalizzate alla
copertura di posti vacanti in organico, devono attivare le
procedure di mobilita' di cui al comma 1, provvedendo, in
via prioritaria, all'immissione in ruolo dei dipendenti,
provenienti da altre amministrazioni, in posizione di
comando o di fuori ruolo, appartenenti alla stessa area
funzionale, che facciano domanda di trasferimento nei ruoli
delle amministrazioni in cui prestano servizio. Il
trasferimento e' disposto, nei limiti dei posti vacanti,
con inquadramento nell'area funzionale e posizione
economica corrispondente a quella posseduta presso le
amministrazioni di provenienza; il trasferimento puo'
essere disposto anche se la vacanza sia presente in area
diversa da quella di inquadramento assicurando la
necessaria neutralita' finanziaria.
2-ter. L'immissione in ruolo di cui al comma 2-bis,
limitatamente alla Presidenza del Consiglio dei ministri e
al Ministero degli affari esteri, in ragione della
specifica professionalita' richiesta ai propri dipendenti,
avviene previa valutazione comparativa dei titoli di
servizio e di studio, posseduti dai dipendenti comandati o
fuori ruolo al momento della presentazione della domanda di
trasferimento, nei limiti dei posti effettivamente
disponibili.
2-quater. La Presidenza del Consiglio dei ministri,
per fronteggiare le situazioni di emergenza in atto, in
ragione della specifica professionalita' richiesta ai
propri dipendenti puo' procedere alla riserva di posti da
destinare al personale assunto con ordinanza per le
esigenze della Protezione civile e del servizio civile,
nell'ambito delle procedure concorsuali di cui all'articolo
3, comma 59, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e
all'articolo 1, comma 95, della legge 30 dicembre 2004, n.
311".
2-quinquies. Salvo diversa previsione, a seguito
dell'iscrizione nel ruolo dell'amministrazione di
destinazione, al dipendente trasferito per mobilita' si
applica esclusivamente il trattamento giuridico ed
economico, compreso quello accessorio, previsto nei
contratti collettivi vigenti nel comparto della stessa
amministrazione.
2-sexies. Le pubbliche amministrazioni, per motivate
esigenze organizzative, risultanti dai documenti di
programmazione previsti all'articolo 6, possono utilizzare
in assegnazione temporanea, con le modalita' previste dai
rispettivi ordinamenti, personale di altre amministrazioni
per un periodo non superiore a tre anni, fermo restando
quanto gia' previsto da norme speciali sulla materia,
nonche' il regime di spesa eventualmente previsto da tali
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norme e dal presente decreto.».
- Si riporta il testo dell'articolo 17, comma 14, della
legge 15 maggio 1997, n. 127 (Misure urgenti per lo
snellimento dell'attivita' amministrativa e dei
procedimenti di decisione e di controllo):
«Art. 17 (Ulteriori disposizioni in materia di
semplificazione dell'attivita' amministrativa e di
snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo).
- Omissis.
14. Nel caso in cui disposizioni di legge o
regolamentari dispongano l'utilizzazione presso le
amministrazioni pubbliche di un contingente di personale in
posizione di fuori ruolo o di comando, le amministrazioni
di appartenenza sono tenute ad adottare il provvedimento di
fuori ruolo o di comando entro quindici giorni dalla
richiesta.
Omissis.»
Art. 12
Art. 13
Art. 14
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di informazioni riguardo all'identificazione di soggetti critici, sui
rischi, sulle minacce e sugli incidenti sia informatici che non
informatici che interessano i soggetti identificati come critici ai
sensi della direttiva (UE) 2022/2557, e sulle misure adottate in
risposta a tali rischi, minacce e incidenti.
6. Ai fini della cooperazione e della collaborazione di cui al
comma 5:
a) il punto di contatto unico e le autorita' competenti di cui al
decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2022/2557
comunicano tempestivamente all'Autorita' nazionale competente NIS i
soggetti identificati come soggetti critici ai sensi del medesimo
decreto legislativo e i successivi aggiornamenti;
b) le autorita' nazionali competenti ai sensi del decreto
legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2022/2557 possono
chiedere all'Autorita' nazionale competente NIS di svolgere le
attivita' ed esercitare i poteri di cui al capo V in relazione a un
soggetto che e' stato individuato come soggetto critico ai sensi del
citato decreto legislativo.
Art. 15
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7. Al fine di agevolare la cooperazione di cui al comma 5, il CSIRT
Italia promuove l'adozione e l'uso di pratiche, sistemi di
classificazione e tassonomie standardizzati o comuni per quanto
riguarda:
a) le procedure di gestione degli incidenti;
b) la divulgazione coordinata delle vulnerabilita' ai sensi
dell'articolo 16.
8. Ai fini dell'attuazione del presente articolo e' autorizzata la
spesa pari a euro 2.000.000 annui a decorrere dall'anno 2025, a cui
si provvede ai sensi dell'articolo 44.
Art. 16
Art. 17
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direttore generale del DIS, autorizzato dal Presidente del
Consiglio dei ministri, inchieste interne su specifici
episodi e comportamenti verificatisi nell'ambito dei
servizi di informazione per la sicurezza;
l) assicura l'attuazione delle disposizioni
impartite dal Presidente del Consiglio dei Ministri con
apposito regolamento adottato ai sensi dell'articolo 1,
comma 2, ai fini della tutela amministrativa del segreto di
Stato e delle classifiche di segretezza, vigilando altresi'
sulla loro corretta applicazione;
m) cura le attivita' di promozione e diffusione
della cultura della sicurezza e la comunicazione
istituzionale;
n) impartisce gli indirizzi per la gestione
unitaria del personale di cui all'articolo 21, secondo le
modalita' definite dal regolamento di cui al comma 1 del
medesimo articolo;
n-bis) gestisce unitariamente, ferme restando le
competenze operative dell'AISE e dell'AISI, gli
approvvigionamenti e i servizi logistici comuni.
4. Fermo restando quanto previsto dall'articolo
118-bis del codice di procedura penale, introdotto
dall'articolo 14 della presente legge, qualora le
informazioni richieste alle Forze di polizia, ai sensi
delle lettere c) ed e) del comma 3 del presente articolo,
siano relative a indagini di polizia giudiziaria, le
stesse, se coperte dal segreto di cui all'articolo 329 del
codice di procedura penale, possono essere acquisite solo
previo nulla osta della autorita' giudiziaria competente.
L'autorita' giudiziaria puo' trasmettere gli atti e le
informazioni anche di propria iniziativa.
5. La direzione generale del DIS e' affidata ad un
dirigente di prima fascia o equiparato dell'amministrazione
dello Stato, la cui nomina e revoca spettano in via
esclusiva al Presidente del Consiglio dei ministri, sentito
il CISR. L'incarico ha la durata massima di otto anni ed e'
conferibile, senza soluzione di continuita', anche con
provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non
superiore al quadriennio. Per quanto previsto dalla
presente legge, il direttore del DIS e' il diretto
referente del Presidente del Consiglio dei ministri e
dell'Autorita' delegata, ove istituita, salvo quanto
previsto dall'articolo 6, comma 5, e dall'articolo 7, comma
5, ed e' gerarchicamente e funzionalmente sovraordinato al
personale del DIS e degli uffici istituiti nell'ambito del
medesimo Dipartimento.
6. Il Presidente del Consiglio dei ministri, sentito
il direttore generale del DIS, nomina uno o piu' vice
direttori generali; il direttore generale affida gli altri
incarichi nell'ambito del Dipartimento, ad eccezione degli
incarichi il cui conferimento spetta al Presidente del
Consiglio dei ministri.
7. L'ordinamento e l'organizzazione del DIS e degli
uffici istituiti nell'ambito del medesimo Dipartimento sono
disciplinati con apposito regolamento.
8. Il regolamento previsto dal comma 7 definisce le
modalita' di organizzazione e di funzionamento dell'ufficio
ispettivo di cui al comma 3, lettera i), secondo i seguenti
criteri:
a) agli ispettori e' garantita piena autonomia e
indipendenza di giudizio nell'esercizio delle funzioni di
controllo;
b) salva specifica autorizzazione del Presidente
del Consiglio dei ministri o dell'Autorita' delegata, ove
istituita, i controlli non devono interferire con le
operazioni in corso;
c) sono previste per gli ispettori specifiche prove
selettive e un'adeguata formazione;
d) non e' consentito il passaggio di personale
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dall'ufficio ispettivo ai servizi di informazione per la
sicurezza;
e) gli ispettori, previa autorizzazione del
Presidente del Consiglio dei ministri o dell'Autorita'
delegata, ove istituita, possono accedere a tutti gli atti
conservati presso i servizi di informazione per la
sicurezza e presso il DIS; possono altresi' acquisire,
tramite il direttore generale del DIS, altre informazioni
da enti pubblici e privati.».
«Articolo 6 (Agenzia informazioni e sicurezza
esterna). - 1. E' istituita l'Agenzia informazioni e
sicurezza esterna (AISE), alla quale e' affidato il compito
di ricercare ed elaborare nei settori di competenza tutte
le informazioni utili alla difesa dell'indipendenza,
dell'integrita' e della sicurezza della Repubblica, anche
in attuazione di accordi internazionali, dalle minacce
provenienti dall'estero.
2. Spettano all'AISE, inoltre, le attivita' in
materia di controproliferazione concernenti i materiali
strategici, nonche' le attivita' di informazione per la
sicurezza, che si svolgono al di fuori del territorio
nazionale, a protezione degli interessi politici, militari,
economici, scientifici e industriali dell'Italia.
3. E', altresi', compito dell'AISE individuare e
contrastare al di fuori del territorio nazionale le
attivita' di spionaggio dirette contro l'Italia e le
attivita' volte a danneggiare gli interessi nazionali.
4. L'AISE puo' svolgere operazioni sul territorio
nazionale soltanto in collaborazione con l'AISI, quando
tali operazioni siano strettamente connesse ad attivita'
che la stessa AISE svolge all'estero. A tal fine il
direttore generale del DIS provvede ad assicurare le
necessarie forme di coordinamento e di raccordo
informativo, anche al fine di evitare sovrapposizioni
funzionali o territoriali.
5. L'AISE risponde al Presidente del Consiglio dei
ministri.
6. L'AISE informa tempestivamente e con continuita'
il Ministro della difesa, il Ministro degli affari esteri e
il Ministro dell'interno per i profili di rispettiva
competenza.
7. Il Presidente del Consiglio dei ministri, con
proprio decreto, nomina e revoca il direttore dell'AISE,
scelto tra dirigenti di prima fascia o equiparati
dell'amministrazione dello Stato, sentito il CISR.
L'incarico ha la durata massima di otto anni ed e'
conferibile, senza soluzione di continuita', anche con
provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non
superiore al quadriennio.
8. Il direttore dell'AISE riferisce costantemente
sull'attivita' svolta al Presidente del Consiglio dei
ministri o all'Autorita' delegata, ove istituita, per il
tramite del direttore generale del DIS. Riferisce
direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri in
caso di urgenza o quando altre particolari circostanze lo
richiedano, informandone senza ritardo il direttore
generale del DIS; presenta al CISR, per il tramite del
direttore generale del DIS, un rapporto annuale sul
funzionamento e sull'organizzazione dell'Agenzia.
9. Il Presidente del Consiglio dei ministri nomina e
revoca, sentito il direttore dell'AISE, uno o piu' vice
direttori. Il direttore dell'AISE affida gli altri
incarichi nell'ambito dell'Agenzia.
10. L'organizzazione e il funzionamento dell'AISE
sono disciplinati con apposito regolamento.».
«Articolo 7 (Agenzia informazioni e sicurezza
interna). - 1. E' istituita l'Agenzia informazioni e
sicurezza interna (AISI), alla quale e' affidato il compito
di ricercare ed elaborare nei settori di competenza tutte
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le informazioni utili a difendere, anche in attuazione di
accordi internazionali, la sicurezza interna della
Repubblica e le istituzioni democratiche poste dalla
Costituzione a suo fondamento da ogni minaccia, da ogni
attivita' eversiva e da ogni forma di aggressione criminale
o terroristica.
2. Spettano all'AISI le attivita' di informazione per
la sicurezza, che si svolgono all'interno del territorio
nazionale, a protezione degli interessi politici, militari,
economici, scientifici e industriali dell'Italia.
3. E', altresi', compito dell'AISI individuare e
contrastare all'interno del territorio nazionale le
attivita' di spionaggio dirette contro l'Italia e le
attivita' volte a danneggiare gli interessi nazionali.
4. L'AISI puo' svolgere operazioni all'estero
soltanto in collaborazione con l'AISE, quando tali
operazioni siano strettamente connesse ad attivita' che la
stessa AISI svolge all'interno del territorio nazionale. A
tal fine il direttore generale del DIS provvede ad
assicurare le necessarie forme di coordinamento e di
raccordo informativo, anche al fine di evitare
sovrapposizioni funzionali o territoriali.
5. L'AISI risponde al Presidente del Consiglio dei
ministri.
6. L'AISI informa tempestivamente e con continuita'
il Ministro dell'interno, il Ministro degli affari esteri e
il Ministro della difesa per i profili di rispettiva
competenza.
7. Il Presidente del Consiglio dei ministri nomina e
revoca, con proprio decreto, il direttore dell'AISI, scelto
tra i dirigenti di prima fascia o equiparati
dell'amministrazione dello Stato, sentito il CISR.
L'incarico ha la durata massima di otto anni ed e'
conferibile, senza soluzione di continuita', anche con
provvedimenti successivi, ciascuno dei quali di durata non
superiore al quadriennio.
8. Il direttore dell'AISI riferisce costantemente
sull'attivita' svolta al Presidente del Consiglio dei
ministri o all'Autorita' delegata, ove istituita, per il
tramite del direttore generale del DIS. Riferisce
direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri in
caso di urgenza o quando altre particolari circostanze lo
richiedano, informandone senza ritardo il direttore
generale del DIS; presenta al CISR, per il tramite del
direttore generale del DIS, un rapporto annuale sul
funzionamento e sull'organizzazione dell'Agenzia.
9. Il Presidente del Consiglio dei ministri nomina e
revoca, sentito il direttore dell'AISI, uno o piu' vice
direttori. Il direttore dell'AISI affida gli altri
incarichi nell'ambito dell'Agenzia.
10. L'organizzazione e il funzionamento dell'AISI
sono disciplinati con apposito regolamento.».
Capo III
Cooperazione a livello dell'Unione europea e internazionale
Art. 18
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all'articolo 21;
g) all'elaborazione delle valutazioni coordinate dei rischi per
la sicurezza delle catene di approvvigionamento critiche
conformemente all'articolo 22, paragrafo 1, della direttiva (UE)
2022/2555;
h) alla definizione degli orientamenti strategici per EU-CyCLONe
e per la Rete di CSIRT nazionali su specifiche questioni emergenti;
i) al rafforzamento delle capacita' di sicurezza informatica a
livello dell'Unione europea;
l) all'organizzazione di riunioni congiunte periodiche con i
pertinenti portatori di interessi del settore privato dell'Unione
europea per discutere le attivita' svolte dal Gruppo di cooperazione
NIS e raccogliere contributi sulle sfide strategiche emergenti;
m) alla definizione della metodologia e degli aspetti
organizzativi delle revisioni tra pari di cui all'articolo 21 nonche'
della metodologia di autovalutazione per gli Stati membri e
all'elaborazione dei codici di condotta su cui si basano i metodi di
lavoro degli esperti di sicurezza informatica designati di cui al
medesimo articolo;
n) all'elaborazione delle relazioni, ai fini del riesame di cui
all'articolo 40 della direttiva (UE) 2022/2555, sull'esperienza
acquisita a livello strategico e dalle revisioni tra pari
sull'attuazione della direttiva stessa;
o) alla discussione e allo svolgimento periodico di valutazione
dello stato di avanzamento delle minacce o degli incidenti
informatici, ivi inclusi i ransomware;
p) alla collaborazione con l'ENISA e con la Commissione europea
per la pubblicazione della relazione biennale sullo stato della
sicurezza informatica nell'Unione europea di cui all'articolo 18,
paragrafo 1, della direttiva (UE) 2022/2555;
q) alla collaborazione con l'ENISA, con la Commissione europea e
con la Rete di CSIRT nazionali, per la definizione della metodologia
di cui all'articolo 18, paragrafo 3, della direttiva (UE) 2022/2555,
per l'elaborazione della relazione biennale sullo stato della
sicurezza informatica nell'Unione europea.
Art. 19
Art. 20
Art. 21
Art. 22
Capo IV
Obblighi in materia di gestione del rischio per la sicurezza informatica e di notifica di incidente
Art. 23
Art. 24
Art. 25
Art. 26
Art. 27
Art. 28
Specifiche tecniche
Art. 29
Art. 30
Art. 31
Art. 32
1. Fermo restando quanto previsto dagli articoli 23, 24, 25, 27, 28
e 29, tenuto conto degli impatti sociali e economici di un incidente
significativo nella catena di approvvigionamento del settore della
pubblica amministrazione, l'Autorita' nazionale competente NIS,
secondo le modalita' di cui all'articolo 40, comma 5, puo' imporre
specifici obblighi proporzionati e graduali ai soggetti essenziali e
ai soggetti importanti che forniscono servizi, anche digitali, alla
pubblica amministrazione.
2. L'Autorita' nazionale competente NIS, secondo le modalita' di
cui all'articolo 40, comma 5, puo' individuare gli obblighi di cui al
presente capo che non si applicano:
a) alle amministrazioni pubbliche di cui all'allegato III,
lettere c) e d);
b) ai soggetti di cui all'articolo 3, comma 8, comma 9, lettera
f), e comma 10.
3. Gli obblighi di cui agli articoli 24 e 25 non si applicano ai
soggetti che erogano esclusivamente servizi di registrazione dei nomi
di dominio. Tali soggetti assicurano un livello di sicurezza
informatica coerente con gli obblighi di cui agli articoli 24 e 25.
4. La designazione o la mancata designazione del rappresentante di
cui all'articolo 5, comma 3, non pregiudica l'applicabilita' degli
obblighi di cui al presente capo.
Art. 33
1. Ai fini dell'articolo 4:
a) gli obblighi di gestione del rischio per la sicurezza
informatica e di notifica di incidente previsti dal decreto-legge 21
settembre 2019, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 18
novembre 2019, n. 133, sono considerati almeno equivalenti a quelli
previsti dal presente decreto;
b) alle reti, ai sistemi informativi e ai servizi informatici
inseriti nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 2, lettera b), del
decreto-legge n. 105 del 2019, non si applicano le disposizioni di
cui al presente decreto. Restano fermi gli obblighi del presente
decreto per i sistemi informativi e di rete diversi da quelli di cui
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al primo periodo;
c) i soggetti di cui all'articolo 1, comma 2-bis, del
decreto-legge n. 105 del 2019, non sono sottoposti agli obblighi di
notifica di cui all'articolo 25 del presente decreto per gli
incidenti riconducibili a una notifica effettuata ai sensi
dell'articolo 1, comma 3, del medesimo decreto-legge;
d) le informazioni attinenti ai soggetti di cui all'articolo 1,
comma 2-bis, del decreto-legge n. 105 del 2019, ovvero trasmesse da
questi ultimi all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale ai sensi
del presente decreto, possono essere escluse dagli obblighi di
comunicazione di cui all'articolo 22.
Capo V
Monitoraggio, vigilanza ed esecuzione
Art. 34
Art. 35
Art. 36
Verifiche e ispezioni
Art. 37
Misure di esecuzione
Art. 38
Sanzioni amministrative
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1. L'Autorita' nazionale competente NIS, ai fini dell'esercizio dei
suoi poteri sanzionatori, tiene anche conto degli esiti delle
attivita' di monitoraggio, supporto e analisi di cui all'articolo 35,
delle risultanze dell'esercizio dei poteri di verifica e ispettivi di
cui all'articolo 36, nonche' dell'esercizio dei poteri di esecuzione
di cui all'articolo 37.
2. Fermi restando i criteri di cui all'articolo 34, comma 6,
l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale con una o piu'
determinazioni, adottate secondo le modalita' dell'articolo 40, comma
5, puo' specificare laddove necessario i criteri per la
determinazione dell'importo delle sanzioni per le violazioni di cui
ai commi 8 e 10 del presente articolo, adottando tutte le misure
necessarie per assicurarne l'effettivita', la proporzionalita', la
dissuasivita' e l'applicazione.
3. L'esercizio dei poteri di cui all'articolo 37 non impedisce la
contestazione delle violazioni di cui ai commi 8 e 10 del presente
articolo, nonche' la relativa irrogazione di sanzioni amministrative
di cui al presente articolo.
4. Qualora il soggetto non adempia nei termini stabiliti dalla
diffida di cui all'articolo 37, commi 6 e 7, l'Autorita' nazionale
competente NIS puo' sospendere temporaneamente o chiedere a un
organismo di certificazione o autorizzazione, oppure a un organo
giurisdizionale, ai sensi della normativa vigente, di sospendere
temporaneamente un certificato o un'autorizzazione relativi a una
parte o alla totalita' dei servizi o delle attivita' pertinenti
svolti dal soggetto essenziale. Tale sospensione temporanea e'
applicata finche' il soggetto interessato non adotta le misure
necessarie a porre rimedio alle carenze o a conformarsi alle diffide
di cui all'articolo 37, commi 6 e 7. Le disposizioni di cui al
presente comma non si applicano alle pubbliche amministrazioni di cui
all'allegato III, nonche' ai soggetti rientranti fra le tipologie di
cui all'allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalita' di cui
all'articolo 40, comma 4.
5. Qualsiasi persona fisica responsabile di un soggetto essenziale
o che agisca in qualita' di suo rappresentante legale con l'autorita'
di rappresentarlo, di prendere decisioni per suo conto o di
esercitare un controllo sul soggetto stesso, assicura il rispetto
delle disposizioni di cui al presente decreto. Tali persone fisiche
possono essere ritenute responsabili dell'inadempimento in caso di
violazione del presente decreto da parte del soggetto di cui hanno
rappresentanza.
6. Qualora il soggetto non adempia nei termini stabiliti dalla
diffida di cui all'articolo 37, commi 6 e 7, l'Autorita' nazionale
competente NIS puo' disporre nei confronti delle persone fisiche di
cui al comma 5 del presente articolo, ivi inclusi gli organi di
amministrazione e gli organi direttivi di cui all'articolo 23 dei
soggetti essenziali e dei soggetti importanti, nonche' di quelle che
svolgono funzioni dirigenziali a livello di amministratore delegato o
rappresentante legale di un soggetto essenziale o importante,
l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della
incapacita' a svolgere funzioni dirigenziali all'interno del medesimo
soggetto. Tale sospensione temporanea e' applicata finche' il
soggetto interessato non adotta le misure necessarie a porre rimedio
alle carenze o a conformarsi alle diffide di cui all'articolo 37,
commi 6 e 7.
7. Ai dipendenti pubblici che esercitano i poteri di cui al comma
5, si applicano le norme in materia di responsabilita' dei dipendenti
pubblici e dei funzionari eletti o nominati. In particolare, la
violazione degli obblighi di cui al presente decreto puo' costituire
causa di responsabilita' dirigenziale, disciplinare e
amministrativo-contabile.
8. Con le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al comma 9 sono
punite le seguenti violazioni:
a) mancata osservanza degli obblighi imposti dall'articolo 23
agli organi di amministrazione e agli organi direttivi, nonche' degli
obblighi relativi alla gestione del rischio per la sicurezza
informatica e alla notifica di incidente, di cui agli articoli 24 e
25, cosi' come disciplinati ai sensi dell'articolo 31;
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 82/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
b) inottemperanza alle disposizioni adottate dall'Autorita'
nazionale competente NIS ai sensi dell'articolo 37, commi 3 e 4, e
alle relative diffide.
9. Le violazioni di cui al comma 8 sono punite:
a) per i soggetti essenziali, escluse le pubbliche
amministrazioni, con sanzioni amministrative pecuniarie fino a un
massimo di euro 10.000.000 o del 2% del totale del fatturato annuo su
scala mondiale per l'esercizio precedente del soggetto, calcolato
secondo le modalita' previste della raccomandazione 2003/361/CE della
Commissione, del 6 maggio 2003, se tale importo e' superiore, il cui
minimo e' fissato nella misura di un ventesimo del massimo edittale;
b) per i soggetti importanti, escluse le pubbliche
amministrazioni, con sanzioni amministrative pecuniarie fino a un
massimo di euro 7.000.000 o dell'1,4% del totale del fatturato annuo
su scala mondiale per l'esercizio precedente del soggetto, calcolato
secondo le modalita' previste della raccomandazione 2003/361/CE, se
tale importo e' superiore, il cui minimo e' fissato nella misura di
un trentesimo del massimo edittale;
c) per le pubbliche amministrazioni di cui all'allegato III,
nonche' per i soggetti rientranti fra le tipologie di cui
all'allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalita' di cui
all'articolo 40, comma 4, che sono soggetti essenziali, con sanzioni
amministrative pecuniarie da euro 25.000 a euro 125.000;
d) per le pubbliche amministrazioni di cui all'allegato III,
nonche' per i soggetti rientranti fra le tipologie di cui
all'allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalita' di cui
all'articolo 40, comma 4, che sono soggetti importanti, le sanzioni
amministrative pecuniarie di cui alla lettera c) sono ridotte di un
terzo.
10. Con le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al comma 11
sono punite le seguenti violazioni:
a) mancata registrazione, comunicazione o aggiornamento delle
informazioni ai sensi dell'articolo 7, commi 1, 3, 4, 5 e 7;
b) inosservanza delle modalita' stabilite dall'Autorita'
nazionale competente NIS ai sensi dell'articolo 7;
c) mancata comunicazione o aggiornamento dell'elenco delle
attivita' e dei servizi nonche' della loro categorizzazione ai sensi
dell'articolo 30, comma 1;
d) mancata implementazione o attuazione degli obblighi relativi
all'uso di schemi di certificazione, alla banca dei dati di
registrazione dei nomi di dominio nonche' alle previsioni settoriali
specifiche di cui agli articoli 27, 29 e 32, cosi' come disciplinati
ai sensi dell'articolo 31.
e) mancata collaborazione con l'Autorita' nazionale competente
NIS nello svolgimento delle attivita' e nell'esercizio dei poteri di
cui al presente capo;
f) mancata collaborazione con il CSIRT Italia.
11. Le violazioni di cui al comma 10, fermi restando i minimi
edittali di cui al comma 9, sono punite:
a) per i soggetti essenziali, con sanzioni amministrative
pecuniarie fino a un massimo dello 0,1% del totale del fatturato
annuo su scala mondiale per l'esercizio precedente del soggetto,
calcolato secondo le modalita' previste della raccomandazione
2003/361/CE;
b) per i soggetti importanti, con sanzioni amministrative
pecuniarie fino a un massimo dello 0,07% del totale del fatturato
annuo su scala mondiale per l'esercizio precedente del soggetto,
calcolato secondo le modalita' previste della raccomandazione
2003/361/CE;
c) per le pubbliche amministrazioni di cui all'allegato III,
nonche' per i soggetti rientranti fra le tipologie di cui
all'allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalita' di cui
all'articolo 40, comma 4, che sono soggetti essenziali, con sanzioni
amministrative pecuniarie da euro 10.000 a euro 50.000;
d) per le pubbliche amministrazioni di cui all'allegato III,
nonche' per i soggetti rientranti fra le tipologie di cui
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 83/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
all'allegato IV, punto 1, partecipati o sottoposti a controllo
pubblico, e punto 4, laddove individuati secondo le modalita' di cui
all'articolo 40, comma 4, che sono soggetti importanti, le sanzioni
amministrative pecuniarie di cui alla lettera c) sono ridotte di un
terzo.
12. Si ha reiterazione delle violazioni di cui al presente articolo
nei casi regolati dall'articolo 8-bis della legge 24 novembre del
1981, n. 689. Nei casi di reiterazione specifica, la sanzione
prevista per la violazione e' aumentata fino al doppio. Nei casi di
reiterazione non specifica si applica la sanzione prevista per la
violazione piu' grave aumentata fino al triplo.
13. In caso di mancata o tardiva registrazione di cui all'articolo
7, sono comunque contestate tutte le violazioni previste dai commi 8
e 10 del presente articolo, e si applica la sanzione prevista per la
violazione piu' grave aumentata fino al triplo.
14. In caso di mancata osservanza degli obblighi relativi alla
notifica di incidente di cui all'articolo 25, da parte delle
pubbliche amministrazioni di cui all'allegato III, nonche' dei
soggetti rientranti fra le tipologie di cui all'allegato IV, punto 1,
partecipati o sottoposti a controllo pubblico, e punto 4, laddove
individuati secondo le modalita' di cui all'articolo 40, comma 4, le
disposizioni di cui al comma 9 del presente articolo si applicano
solo in caso di reiterazione specifica nell'arco di cinque anni e
l'Autorita' nazionale competente NIS puo' esercitare, durante i
dodici mesi successivi all'accertamento della violazione, i poteri di
verifica e ispettivi di cui all'articolo 36.
15. Ai fini dell'attuazione del presente articolo, sono
individuate, ai sensi dell'articolo 40, comma 1, lettera c), le
modalita' di applicazione, nell'ambito del procedimento
sanzionatorio, dei seguenti strumenti deflattivi del contenzioso:
a) l'invito a conformarsi che l'Autorita' nazionale competente
NIS, ove accerti la sussistenza delle violazioni, e fatto salvo il
caso di reiterazione delle stesse, invia al trasgressore, assegnando
un congruo termine perentorio, proporzionato al tipo e alla gravita'
della violazione, per conformare la condotta agli obblighi previsti
dalla normativa vigente. Ove il trasgressore ottemperi all'obbligo di
conformare la condotta nei termini previsti, il procedimento
sanzionatorio non prosegue. La disposizione di cui alla presente
lettera non si applica al soggetto che sia stato gia' destinatario
della diffida di cui all'articolo 37, comma 6, ovvero ai soggetti e
nei casi previsti dal comma 14 del presente articolo;
b) la facolta' di estinguere il procedimento attraverso il
pagamento in misura ridotta pari alla terza parte del massimo della
sanzione o se piu' favorevole, e qualora sia stabilito, al doppio del
minimo della sanzione edittale, nel termine perentorio di sessanta
giorni dalla data di notifica della contestazione. In caso di
reiterazione si applica l'articolo 8-bis della legge 24 novembre
1981, n. 689;
c) le fattispecie in cui non e' prevista pubblicita'
dell'irrogazione di sanzioni amministrative.
16. I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate
dall'Autorita' nazionale competente NIS ai sensi di quanto previsto
dal presente decreto sono versati all'entrata del bilancio dello
Stato per essere riassegnati all'apposito capitolo dello stato di
previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze,
di cui all'articolo 18 del decreto legge 14 giugno 2021, n. 82,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2021, n. 109, per
incrementare la dotazione del bilancio dell'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale.
Art. 39
Assistenza reciproca
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 85/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
1. L'Autorita' nazionale competente NIS coopera e assiste le
autorita' competenti degli altri Stati membri interessati, nonche'
puo' richiedere la cooperazione e l'assistenza reciproca alle
medesime, in funzione delle necessita', nei seguenti casi:
a) un soggetto, considerato sotto la giurisdizione nazionale ai
sensi dell'articolo 5 o i cui sistemi informativi e di rete sono
ubicati sul territorio nazionale, fornisce servizi in uno o piu'
altri Stati membri;
b) un soggetto, considerato sotto la giurisdizione di altri Stati
membri ai sensi dell'articolo 5 o i cui sistemi informativi e di rete
sono ubicati sul territorio di altri Stati membri, fornisce servizi
sul territorio nazionale.
2. La cooperazione di cui al comma 1 comprende la reciproca:
a) notifica e consultazione, per il mezzo del Punto di contatto
unico NIS, circa le attivita' ispettive, le misure di esecuzione e
l'esercizio dei poteri sanzionatori, nonche' la loro applicazione;
b) richiesta giustificata di attivita' ispettive o di adozione di
misure di esecuzione;
c) assistenza proporzionata alle rispettive risorse affinche' le
attivita' ispettive e di esecuzione possano essere attuate in maniera
efficace, efficiente e coerente.
3. L'assistenza reciproca di cui al comma 2, lettera c), puo'
riguardare richieste di informazioni e attivita' ispettive, comprese
le richieste di effettuare ispezioni in loco o a distanza o audit
sulla sicurezza mirati.
4. L'Autorita' nazionale competente NIS puo' respingere una
richiesta di assistenza da parte di autorita' competenti degli altri
Stati membri ai sensi del presente articolo quando:
a) l'Autorita' nazionale competente NIS non e' competente per
fornire l'assistenza richiesta;
b) l'assistenza richiesta non e' proporzionata ai compiti
ispettivi e di esecuzione previsti dal presente decreto;
c) la richiesta riguarda informazioni o comporta attivita' che,
se divulgate o svolte, sarebbero contrarie agli interessi essenziali
di sicurezza nazionale, di pubblica sicurezza o di difesa dello
Stato.
5. Ai fini del comma 4, prima di respingere una richiesta,
l'Autorita' nazionale competente NIS consulta le autorita' competenti
degli Stati membri interessati. Su richiesta di uno degli Stati
membri interessati, l'Autorita' nazionale competente NIS consulta
anche la Commissione europea e l'ENISA.
6. Se opportuno e di comune accordo, l'Autorita' nazionale
competente NIS e le autorita' competenti di altri Stati membri
possono svolgere attivita' ispettive e di esecuzione comuni.
7. L'Autorita' nazionale competente NIS puo':
a) a fronte di una richiesta di assistenza reciproca da parte di
autorita' competenti di altri Stati membri, esercitare i poteri di
cui al presente capo nei confronti di un soggetto che soddisfa i
criteri di cui al comma 1, lettera a), del presente articolo;
b) inoltrare una richiesta di assistenza reciproca alle autorita'
competenti degli altri Stati membri interessati per l'esercizio dei
rispettivi poteri di cui al capo VII della direttiva 2022/2555 nei
confronti di un soggetto che soddisfa i criteri di cui al comma 1,
lettera b), del presente articolo.
Capo VI
Disposizioni finali e transitorie
Art. 40
Attuazione
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 87/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
la loro partecipazione agli accordi di condivisione delle
informazioni sulla sicurezza informatica di cui all'articolo 17,
comma 4;
g) possono essere designati gli esperti di sicurezza informatica
di cui all'articolo 21, comma 1, nonche' individuate, se necessario,
le modalita' per l'esecuzione della revisione tra pari di cui al
medesimo articolo 21;
h) puo' essere imposto l'utilizzo di prodotti TIC, servizi TIC e
processi TIC certificati di cui all'articolo 27, definendo i relativi
termini, criteri e modalita';
i) sono stabilite le categorie di rilevanza nonche' le modalita'
e i criteri per l'elencazione, caratterizzazione e categorizzazione
delle attivita' e dei servizi, a valenza multisettoriale e, ove
opportuno, settoriale, di cui all'articolo 30;
l) sono stabiliti obblighi proporzionati e graduali, a valenza
multisettoriale e, ove opportuno, settoriale, di cui all'articolo 31,
le modalita' di applicazione dei medesimi obblighi per i soggetti che
svolgono attivita' in piu' settori o sottosettori e per i soggetti di
cui all'articolo 32, commi 1 e 2;
m) sono stabiliti i criteri per la determinazione dell'importo
delle sanzioni ai sensi dell'articolo 38, comma 2.
6. Sono esclusi dall'accesso e non sono soggetti a pubblicazione:
a) i decreti di cui al comma 3;
b) le determinazioni di cui al comma 4, lettera b), e al comma 5,
lettera a);
c) atti, documenti, e informazioni relativi o comunque collegati
alle notifiche degli incidenti o la cui divulgazione o il cui accesso
possono comunque arrecare un possibile pregiudizio alla sicurezza
nazionale nello spazio cibernetico.
7. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto sono adottati:
a) i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al
comma 1, lettera a), e al comma 3;
b) le determinazioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale
di cui al comma 4, lettera b), e al comma 5, lettere b) e c).
8. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente
decreto, sono adottati:
a) i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al
comma 1, lettere b) e c), e al comma 2, lettera c);
b) le determinazioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale
di cui al comma 5, lettere d), f) e l).
9. Entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore del presente
decreto, sono adottate le determinazioni dell'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale di cui al comma 5, lettera i).
10. I decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di cui al
presente articolo sono aggiornati periodicamente e, comunque, ogni
tre anni.
11. Le determinazioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale
di cui al presente articolo sono aggiornate periodicamente e,
comunque, ogni due anni.
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 89/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82:
«Art. 4 (Comitato interministeriale per la
cybersicurezza). - 1. Presso la Presidenza del Consiglio
dei ministri e' istituito il Comitato interministeriale per
la cybersicurezza (CIC), con funzioni di consulenza,
proposta e vigilanza in materia di politiche di
cybersicurezza.
2. Il Comitato:
a) propone al Presidente del Consiglio dei ministri
gli indirizzi generali da perseguire nel quadro delle
politiche di cybersicurezza nazionale;
b) esercita l'alta sorveglianza sull'attuazione
della strategia nazionale di cybersicurezza;
c) promuove l'adozione delle iniziative necessarie
per favorire l'efficace collaborazione, a livello nazionale
e internazionale, tra i soggetti istituzionali e gli
operatori privati interessati alla cybersicurezza, nonche'
per la condivisione delle informazioni e per l'adozione di
migliori pratiche e di misure rivolte all'obiettivo della
cybersicurezza e allo sviluppo industriale, tecnologico e
scientifico in materia di cybersicurezza;
d) esprime il parere sul bilancio preventivo e sul
bilancio consuntivo dell'Agenzia per la cybersicurezza
nazionale.
3. Il Comitato e' presieduto dal Presidente del
Consiglio dei ministri ed e' composto dall'Autorita'
delegata, ove istituita, dal Ministro degli affari esteri e
della cooperazione internazionale, dal Ministro
dell'interno, dal Ministro della giustizia, dal Ministro
della difesa, dal Ministro dell'economia e delle finanze,
dal Ministro dello sviluppo economico, dal Ministro della
transizione ecologica, dal Ministro dell'universita' e
della ricerca, dal Ministro delegato per l'innovazione
tecnologica e la transizione digitale e dal Ministro delle
infrastrutture e della mobilita' sostenibili.
4. Il direttore generale dell'Agenzia per la
cybersicurezza nazionale svolge le funzioni di segretario
del Comitato.
5. Il Presidente del Consiglio dei ministri puo'
chiamare a partecipare alle sedute del Comitato, anche a
seguito di loro richiesta, senza diritto di voto, altri
componenti del Consiglio dei ministri, nonche' altre
autorita' civili e militari di cui, di volta in volta,
ritenga necessaria la presenza in relazione alle questioni
da trattare.
6. Il Comitato svolge altresi' le funzioni gia'
attribuite al Comitato interministeriale per la sicurezza
della Repubblica (CISR), di cui all'articolo 5 della legge
3 agosto 2007, n. 124, dal decreto-legge perimetro e dai
relativi provvedimenti attuativi, fatta eccezione per
quelle previste dall'articolo 5 del medesimo decreto-legge
perimetro.».
Art. 41
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 92/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
adottate ai fini dell'attuazione del presente articolo e
dell'articolo 40 sono approvate con provvedimento
dell'Agenzia.
2. I fornitori di reti pubbliche di comunicazione
elettronica o di servizi di comunicazioni elettroniche
accessibili al pubblico adottano le istruzioni vincolanti
eventualmente impartite dall'Agenzia, anche con riferimento
alle misure necessarie per porre rimedio a un incidente di
sicurezza o per evitare che si verifichi nel caso in cui
sia stata individuata una minaccia significativa.
3. Ai fini del controllo del rispetto dell'articolo
40 le imprese che forniscono reti pubbliche di
comunicazioni o servizi di comunicazione elettronica
accessibili al pubblico sono tenute a:
a) fornire all'Agenzia le informazioni necessarie
per valutare la sicurezza delle loro reti e dei loro
servizi, in particolare i documenti relativi alle politiche
di sicurezza;
b) sottostare a verifiche di sicurezza effettuate
dall'Agenzia o da un organismo qualificato indipendente
designato dalla medesima Agenzia. L'impresa si assume
l'onere finanziario della verifica.
4. L'Agenzia ha la facolta' di indagare i casi di
mancata conformita' nonche' i loro effetti sulla sicurezza
delle reti e dei servizi. I fornitori di reti pubbliche di
comunicazione elettronica o di servizi di comunicazioni
elettroniche accessibili al pubblico che indirizzano o
raccolgono traffico per servizi offerti sul territorio
nazionale sono tenuti a fornire le informazioni e i dati
necessari alle indagini.
5. L'Agenzia, se del caso, consulta l'Autorita', le
Autorita' di contrasto nazionali, il Garante per la
protezione dei dati personali, e coopera con esse.
6. Nel caso in cui l'Agenzia riscontri il mancato
rispetto del presente articolo e dell'articolo 40 ovvero
delle disposizioni attuative previste dai commi 1 e 2 da
parte delle imprese che forniscono reti pubbliche di
comunicazioni o servizi di comunicazione elettronica
accessibili al pubblico, si applicano le sanzioni di cui
all'articolo 30, commi da 2 a 21.».
Art. 42
Art. 43
Modifiche normative
Art. 44
Disposizioni finanziarie
MATTARELLA
Lollobrigida, Ministro
dell'agricoltura, della sovranita'
alimentare e delle foreste
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03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
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disciplinare e per danno erariale.
518. Il comma 3-quinquies dell'articolo 4 del
decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e'
abrogato.
519. Nelle acquisizioni di beni e servizi di cui ai
commi da 512 al presente comma, gli organi costituzionali
adottano le misure idonee a realizzare le economie previste
nella rispettiva autonomia, secondo le modalita' stabilite
nel proprio ordinamento.
520. Per le finalita' di cui al comma 512, al fine
di consentire l'interoperabilita' dei sistemi informativi
degli enti del Servizio sanitario nazionale e garantire
omogeneita' dei processi di approvvigionamento sul
territorio nazionale, con accordo sancito in sede di
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
previo parere dell'Agid e della Consip SpA, sono definiti
criteri uniformi per gli acquisti di beni e servizi
informatici e di connettivita' da parte degli enti del
Servizio sanitario nazionale.».
ALLEGATO I
Settori ad altra criticita'
=====================================================================
| Settore | Sottosettore | Tipologia di soggetto |
+======================+==================+=========================+
|1. Energia |a) Energia |- Impresa elettrica quale|
| |elettrica |definita all'articolo 2, |
| | |punto 57), della |
| | |direttiva (UE) 2019/944 |
| | |del Parlamento europeo e |
| | |del Consiglio che |
| | |esercita attivita' di |
| | |«fornitura» quale |
| | |definita all'articolo 2, |
| | |punto 12), di tale |
| | |direttiva |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori del sistema di |
| | |distribuzione quali |
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 29), della |
| | |direttiva (UE) 2019/944 |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori del sistema di |
| | |trasmissione quali |
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 35), della |
| | |direttiva (UE) 2019/944 |
| | +-------------------------+
| | |- Produttori quali |
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 38), della |
| | |direttiva (UE) 2019/944 |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori del mercato |
| | |elettrico designato quali|
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 8), del regolamento|
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 100/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
| | |(UE) 2019/943 del |
| | |Parlamento europeo e del |
| | |Consiglio |
| | +-------------------------+
| | |- Partecipanti al mercato|
| | |dell'energia elettrica |
| | |quali definiti |
| | |all'articolo 2, punto |
| | |25), del regolamento (UE)|
| | |2019/943 che forniscono |
| | |servizi di aggregazione, |
| | |gestione della domanda o |
| | |stoccaggio di energia |
| | |quali definiti |
| | |all'articolo 2, punti |
| | |18), 20) e 59) della |
| | |direttiva (UE) 2019/944 |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori di un punto di |
| | |ricarica responsabili |
| | |della gestione e del |
| | |funzionamento di un punto|
| | |di ricarica che fornisce |
| | |un servizio di ricarica a|
| | |utenti finali, anche in |
| | |nome e per conto di un |
| | |fornitore di servizi di |
| | |mobilita' |
| +------------------+-------------------------+
| |b) Teleriscalda- |- Gestori di |
| |mento e teleraf- |teleriscaldamento o |
| |frescamento |teleraffrescamento quali |
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 19), della |
| | |direttiva (UE) 2018/2001 |
| | |del Parlamento europeo e |
| | |del Consiglio |
| +------------------+-------------------------+
| |c) Petrolio |- Gestori di oleodotti |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori di impianti di |
| | |produzione, raffinazione,|
| | |trattamento, deposito e |
| | |trasporto di petrolio |
| | +-------------------------+
| | |- Organismi centrali di |
| | |stoccaggio quali definiti|
| | |all'articolo 2, lettera |
| | |f), della direttiva |
| | |2009/119/CE del Consiglio|
| +------------------+-------------------------+
| |d) Gas |- Imprese fornitrici |
| | |quali definite |
| | |all'articolo 2, punto 8),|
| | |della direttiva |
| | |2009/73/CE del Parlamento|
| | |europeo e del Consiglio |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori del sistema di |
| | |distribuzione quali |
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 6), della direttiva|
| | |2009/73/CE |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori del sistema di |
| | |trasporto quali definiti |
| | |all'articolo 2, punto 4),|
| | |della direttiva |
| | |2009/73/CE |
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 101/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
| | +-------------------------+
| | |- Gestori dell'impianto |
| | |di stoccaggio quali |
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 10), della |
| | |direttiva 2009/73/CE |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori del sistema GNL|
| | |quali definiti |
| | |all'articolo 2, punto |
| | |12), della direttiva |
| | |2009/73/CE |
| | +-------------------------+
| | |- Imprese di gas naturale|
| | |quali definite |
| | |all'articolo 2, punto 1),|
| | |della direttiva |
| | |2009/73/CE; |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori di impianti di |
| | |raffinazione e |
| | |trattamento di gas |
| | |naturale |
| +------------------+-------------------------+
| |e) Idrogeno |- Gestori di impianti di |
| | |produzione, stoccaggio e |
| | |trasporto di idrogeno |
+----------------------+------------------+-------------------------+
|2. Trasporti |a) Trasporto aereo|- Vettori aerei quali |
| | |definiti all'articolo 3, |
| | |punto 4), del regolamento|
| | |(CE) n. 300/2008 |
| | |utilizzati a fini |
| | |commerciali |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori aeroportuali |
| | |quali definiti |
| | |all'articolo 2, punto 2),|
| | |della direttiva |
| | |2009/12/CE del Parlamento|
| | |europeo e del Consiglio, |
| | |aeroporti quali definiti |
| | |all'articolo 2, punto 1),|
| | |di tale direttiva, |
| | |compresi gli aeroporti |
| | |centrali di cui |
| | |all'allegato II, sezione |
| | |2, del regolamento (UE) |
| | |n. 1315/2013 del |
| | |Parlamento europeo e del |
| | |Consiglio, e soggetti che|
| | |gestiscono impianti |
| | |annessi situati in |
| | |aeroporti |
| | +-------------------------+
| | |- Operatori attivi nel |
| | |controllo della gestione |
| | |del traffico che |
| | |forniscono un servizio di|
| | |controllo del traffico |
| | |aereo quali definiti |
| | |all'articolo 2, punto 1),|
| | |del regolamento (CE) n. |
| | |549/2004 del Parlamento |
| | |europeo e del Consiglio |
| +------------------+-------------------------+
| |b) Trasporto |- Gestori |
| |ferroviario |dell'infrastruttura quali|
| | |definiti all'articolo 3, |
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 102/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
| | |punto 2), della direttiva|
| | |2012/34/UE del Parlamento|
| | |europeo e del Consiglio |
| | +-------------------------+
| | |- Imprese ferroviarie |
| | |quali definiti |
| | |all'articolo 3, punto 1),|
| | |della direttiva |
| | |2012/34/UE, compresi gli |
| | |operatori degli impianti |
| | |di servizio quali |
| | |definiti all'articolo 3, |
| | |punto 12), di tale |
| | |direttiva |
| +------------------+-------------------------+
| |c) Trasporto per |- Compagnie di |
| |vie d'acqua |navigazione per il |
| | |trasporto per vie d'acqua|
| | |interne, marittimo e |
| | |costiero di passeggeri e |
| | |merci quali definite per |
| | |il trasporto marittimo |
| | |all'allegato I del |
| | |regolamento (CE) n. |
| | |725/2004 del Parlamento |
| | |europeo e del Consiglio, |
| | |escluse le singole navi |
| | |gestite da tale compagnia|
| | +-------------------------+
| | |- Organi di gestione dei |
| | |porti quali definiti |
| | |all'articolo 3, punto 1),|
| | |della direttiva |
| | |2005/65/CE del Parlamento|
| | |europeo e del Consiglio, |
| | |compresi i relativi |
| | |impianti portuali quali |
| | |definiti all'articolo 2, |
| | |punto 11), del |
| | |regolamento (CE) n. |
| | |725/2004, e soggetti che |
| | |gestiscono opere e |
| | |attrezzature all'interno |
| | |di porti |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori di servizi di |
| | |assistenza al traffico |
| | |marittimo (VTS) quali |
| | |definiti all'articolo 3, |
| | |lettera o), della |
| | |direttiva 2002/59/CE del |
| | |Parlamento europeo e del |
| | |Consiglio |
| +------------------+-------------------------+
| |d) Trasporto su |- Autorita' stradali |
| |strada |quali definite |
| | |all'articolo 2, punto |
| | |12), del regolamento |
| | |delegato (UE) 2015/962 |
| | |della Commissione |
| | |responsabili del |
| | |controllo della gestione |
| | |del traffico, esclusi i |
| | |soggetti pubblici per i |
| | |quali la gestione del |
| | |traffico o la gestione di|
| | |sistemi di trasporto |
| | |intelligenti |
| | |costituiscono soltanto |
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 103/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
| | |una parte non essenziale |
| | |della loro attivita' |
| | |generale |
| | +-------------------------+
| | |- Gestori di sistemi di |
| | |trasporto intelligenti |
| | |quali definiti |
| | |all'articolo 4, punto 1),|
| | |della direttiva |
| | |2010/40/UE del Parlamento|
| | |europeo e del Consiglio |
+----------------------+------------------+-------------------------+
|3. Settore bancario |Enti creditizi quali |
| |definiti all'articolo 4, |
| |punto 1), del regolamento|
| |(UE) n. 575/2013 del |
| |Parlamento europeo e del |
| |Consiglio |
+-----------------------------------------+-------------------------+
|4. Infrastrutture dei mercati finanziari |- Gestori delle sedi di |
| |negoziazione quali |
| |definiti all'articolo 4, |
| |punto 24), della |
| |direttiva 2014/65/UE del |
| |Parlamento europeo e del |
| |Consiglio |
| +-------------------------+
| |- Controparti centrali |
| |(CCP) quali definite |
| |all'articolo 2, punto 1),|
| |del regolamento (UE) n. |
| |648/2012 del Parlamento |
| |europeo e del Consiglio |
+-----------------------------------------+-------------------------+
|5. Settore sanitario |- Prestatori di |
| |assistenza sanitaria |
| |quali definiti |
| |all'articolo 3, lettera |
| |g), della direttiva |
| |2011/24/UE del Parlamento|
| |europeo e del Consiglio |
| +-------------------------+
| |- Laboratori di |
| |riferimento dell'UE quali|
| |definiti all'articolo 15 |
| |del regolamento (UE) |
| |2022/2371 del Parlamento |
| |europeo e del Consiglio |
| +-------------------------+
| |- Soggetti che svolgono |
| |attivita' di ricerca e |
| |sviluppo relative ai |
| |medicinali quali definiti|
| |all'articolo 1, punto 2),|
| |della direttiva |
| |2001/83/CE del Parlamento|
| |europeo e del Consiglio |
| +-------------------------+
| |- Soggetti che fabbricano|
| |prodotti farmaceutici di |
| |base e preparati |
| |farmaceutici di cui alla |
| |sezione C, divisione 21, |
| |della NACE Rev. 2 |
| +-------------------------+
| |- Soggetti che fabbricano|
| |dispositivi medici |
| |considerati critici |
| |durante un'emergenza di |
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 104/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
| |sanita' pubblica (elenco |
| |dei dispositivi critici |
| |per l'emergenza di |
| |sanita' pubblica) di cui |
| |all'articolo 22 del |
| |regolamento (UE) 2022/123|
| |del Parlamento europeo e |
| |del Consiglio |
+-----------------------------------------+-------------------------+
|6. Acqua potabile |Fornitori e distributori |
| |di acque destinate al |
| |consumo umano, quali |
| |definiti all'articolo 2, |
| |punto 1, lettera a), |
| |della direttiva (UE) |
| |2020/2184 del Parlamento |
| |europeo e del Consiglio, |
| |ma esclusi i distributori|
| |per i quali la |
| |distribuzione di acque |
| |destinate al consumo |
| |umano e' una parte non |
| |essenziale dell'attivita'|
| |generale di distribuzione|
| |di altri prodotti e beni |
+-----------------------------------------+-------------------------+
|7. Acque reflue |Imprese che raccolgono, |
| |smaltiscono o trattano |
| |acque reflue urbane, |
| |domestiche o industriali |
| |quali definite |
| |all'articolo 2, punti da |
| |1), 2) e 3), della |
| |direttiva 91/271/CEE del |
| |Consiglio, escluse le |
| |imprese per cui la |
| |raccolta, lo smaltimento |
| |o il trattamento di acque|
| |reflue urbane, domestiche|
| |o industriali e' una |
| |parte non essenziale |
| |della loro attivita' |
| |generale |
+-----------------------------------------+-------------------------+
|8. Infrastrutture digitali |- Fornitori di punti di |
| |interscambio internet |
+-----------------------------------------+-------------------------+
| |- Fornitori di servizi di|
| |sistema dei nomi di |
| |dominio (domain name |
| |system - DNS), esclusi |
| |gli operatori dei server |
| |dei nomi radice |
| +-------------------------+
| |- Gestori di registri dei|
| |nomi di dominio di primo |
| |livello (top level domain|
| |- TLD) |
| +-------------------------+
| |- Fornitori di servizi di|
| |cloud computing |
| +-------------------------+
| |- Fornitori di servizi di|
| |data center |
| +-------------------------+
| |- Fornitori di reti di |
| |distribuzione dei |
| |contenuti (content |
| |delivery network) |
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 105/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
| +-------------------------+
| |- Prestatori di servizi |
| |fiduciari |
| +-------------------------+
| |- Fornitori di reti |
| |pubbliche di |
| |comunicazione elettronica|
| +-------------------------+
| |- Fornitori di servizi di|
| |comunicazione elettronica|
| |accessibili al pubblico |
+-----------------------------------------+-------------------------+
|9. Gestione dei servizi TIC |- Fornitori di servizi |
|(business-to-business) |gestiti |
| +-------------------------+
| |- Fornitori di servizi di|
| |sicurezza gestiti |
+-----------------------------------------+-------------------------+
|10. Spazio |Operatori di |
| |infrastrutture terrestri |
| |possedute, gestite e |
| |operate dagli Stati |
| |membri o da privati, che |
| |sostengono la fornitura |
| |di servizi spaziali, |
| |esclusi i fornitori di |
| |reti pubbliche di |
| |comunicazione elettronica|
+-----------------------------------------+-------------------------+
ALLEGATO II
Altri settori critici
=====================================================================
| Settore | Sottosettore | Tipologia di soggetto |
+================+===================+==============================+
|1. Servizi postali e di corriere |Fornitori di servizi postali |
| |quali definiti all'articolo 2,|
| |punto 1 bis), della direttiva |
| |97/67/CE, tra cui i fornitori |
| |di servizi di corriere |
+------------------------------------+------------------------------+
|2. Gestione dei rifiuti |Imprese che si occupano della |
| |gestione dei rifiuti quali |
| |definite all'articolo 3, punto|
| |9), della direttiva 2008/98/CE|
| |del Parlamento europeo e del |
| |Consiglio, escluse quelle per |
| |cui la gestione dei rifiuti |
| |non e' la principale attivita'|
| |economica |
+------------------------------------+------------------------------+
|3. Fabbricazione, produzione e |Imprese che si occupano della |
|distribuzione di sostanze chimiche |fabbricazione di sostanze e |
| |della distribuzione di |
| |sostanze o miscele di cui |
| |all'articolo 3, punti 9) e |
| |14), del regolamento (CE) n. |
| |1907/2006 del Parlamento |
| |europeo e del Consiglio e |
| |imprese che si occupano della |
| |produzione di articoli quali |
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 106/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
| |definite all'articolo 3, punto|
| |3), del medesimo regolamento, |
| |da sostanze o miscele |
+------------------------------------+------------------------------+
|4. Produzione, trasformazione e |Imprese alimentari quali |
|distribuzione di alimenti |definite all'articolo 3, punto|
| |2), del regolamento (CE) n. |
| |178/2002 del Parlamento |
| |europeo e del Consiglio che si|
| |occupano della distribuzione |
| |all'ingrosso e della |
| |produzione industriale e |
| |trasformazione |
+----------------+-------------------+------------------------------+
|5. Fabbricazione|a) Fabbricazione di|Soggetti che fabbricano |
| |dispositivi medici |dispositivi medici quali |
| |e di dispositivi |definiti all'articolo 2, punto|
| |medico-diagnostici |1), del regolamento (UE) |
| |in vitro |2017/745 del Parlamento |
| | |europeo e del Consiglio e |
| | |soggetti che fabbricano |
| | |dispositivi medico-diagnostici|
| | |in vitro quali definiti |
| | |all'articolo 2, punto 2), del |
| | |regolamento (UE) 2017/746 del |
| | |Parlamento europeo e del |
| | |Consiglio ad eccezione dei |
| | |soggetti che fabbricano |
| | |dispositivi medici di cui |
| | |all'allegato I, punto 5), |
| | |quinto trattino, della |
| | |presente direttiva |
| +-------------------+------------------------------+
| |b) Fabbricazione di|Imprese che svolgono attivita'|
| |computer e prodotti|economiche di cui alla sezione|
| |di elettronica e |C, divisione 26, della NACE |
| |ottica |Rev. 2 |
| +-------------------+------------------------------+
| |c) Fabbricazione di|Imprese che svolgono attivita'|
| |apparecchiature |economiche di cui alla sezione|
| |elettriche |C, divisione 27, della NACE |
| | |Rev. 2 |
| +-------------------+------------------------------+
| |d) Fabbricazione di|Imprese che svolgono attivita'|
| |macchinari e |economiche di cui alla sezione|
| |apparecchiature |C, divisione 28, della NACE |
| |n.c.a. |Rev. 2 |
| +-------------------+------------------------------+
| |e) Fabbricazione di|Imprese che svolgono attivita'|
| |autoveicoli, |economiche di cui alla sezione|
| |rimorchi e |C, divisione 29, della NACE |
| |semirimorchi |Rev. 2 |
| +-------------------+------------------------------+
| |f) Fabbricazione di|Imprese che svolgono attivita'|
| |altri mezzi di |economiche di cui alla sezione|
| |trasporto |C, divisione 30, della NACE |
| | |Rev. 2 |
+----------------+-------------------+------------------------------+
|6. Fornitori di servizi digitali |- Fornitori di mercati online |
| +------------------------------+
| |- Fornitori di motori di |
| |ricerca online |
| +------------------------------+
| |- Fornitori di piattaforme di |
| |social network |
| +------------------------------+
| |- Fornitori di servizi di |
| |registrazione dei nomi di |
| |dominio |
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 107/108
03/10/24, 13:35 *** ATTO COMPLETO ***
+------------------------------------+------------------------------+
|7. Ricerca |Organizzazioni di ricerca |
+------------------------------------+------------------------------+
ALLEGATO III
Amministrazioni centrali, regionali, locali e di altro tipo
a) amministrazioni centrali:
1) gli Organi costituzionali e di rilievo costituzionale;
2) la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri;
3) le Agenzie fiscali;
4) le Autorita' amministrative indipendenti;
b) amministrazioni regionali:
1. le Regioni e le Province autonome.
c) amministrazioni locali
1. le Citta' metropolitane;
2. i Comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti;
3. i Comuni capoluoghi di regione;
4. le Aziende sanitarie locali.
ALLEGATO IV
Ulteriori tipologie di soggetti
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/stampa/serie_generale/originario 108/108