Doping
Doping
Doping
•effetti
•rischi collaterali
-betabloccanti X:
Spesso li sentiamo nominare come protagonisti di terapie, utili a contrastare
gli effetti di diverse patologie, soprattutto di natura cardio-vascolare.
I farmaci betabloccanti sono tra i farmaci più prescritti a causa della loro
azione preventiva e terapeutica nelle più comuni malattie cardiovascolari. Uno
dei principi attivi betabloccanti più utilizzati è il propranololo, sintetizzato verso
la fine degli anni ’60 da Sir John Black, insignito per questo motivo anche del
premio Nobel per la medicina.
Meccanismo d'azione
L'effetto antipertensivo di questa categoria di farmaci si esplica a livello
cardiaco, dove i beta-bloccanti riducono la forza di contrazione e la frequenza
cardiaca. Oltre a ciò, questi principi attivi influenzano anche la secrezione
della renina, inibendola. Così facendo i farmaci beta-bloccanti interferiscono
anche con il sistema renina-angiotensina, con riduzione della ritenzione
idro-salina e conseguentemente del volume sanguigno e delle resistenze
periferiche.
La somministrazione
I farmaci betabloccanti sono usati sia da soli (mono-terapia) che insieme ad
altri farmaci (poli-terapia).
Le dosi raccomandate sono riportate anche nella scheda tecnica di ogni
farmaco, tuttavia spetta al medico mettere a punto un adattamento
personalizzato della dose per ogni paziente, prevedendone l’associazione con
altri principi attivi. I betabloccanti vengono somministrati in compresse da
deglutire e, nella maggior parte dei casi, basta una sola somministrazione
quotididiana.
Marion Jones-Thompson D
L'agenzia anti-doping americana investigò su Marion Jones per un possibile
uso di droga, in relazione allo scandalo legato alla BALCO (Bay Area
Laboratory Co-Operative), una industria farmaceutica americana. Il 3
dicembre 2004 Victor Conte, il fondatore della BALCO, apparve in
un'intervista sull'emittente ABC, in cui affermò che Jones fece uso di cinque
differenti sostanze illegali per il miglioramento delle prestazioni sportive,
prima, dopo e durante i Giochi di Sydney del 2000.
Il 19 agosto 2006, Marion Jones viene trovata positiva all'eritropoietina (EPO)
usata in occasione dei campionati americani dello stesso anno a fine giugno
ad Indianapolis.[1] Le controanalisi svolte il 6 settembre 2006 hanno però esito
negativo e l'atleta viene prosciolta dall'accusa di doping. Un anno dopo, il 5
ottobre 2007, confessa alla US. District Court di New York di aver fatto uso a
partire dal 1999 di sostanze dopanti, di aver mentito in riferimento al processo
BALCO ed alla frode bancaria in cui era implicato il suo ex-compagno Tim
Montgomery; contemporaneamente annuncia il ritiro dall'attività agonistica.
Tre giorni dopo restituisce le cinque medaglie vinte alle Olimpiadi di Sydney
nel 2000.
Il 12 dicembre 2007, il Comitato Olimpico ufficializza la cancellazione dei
risultati dell'atleta dall'albo ufficiale sino al 2004 a partire dalle Olimpiadi di
Sydney; a questo si aggiunge la richiesta della restituzione dei premi in
denaro ottenuti dalla Jones in quel periodo (circa un milione di dollari).
In data 11 gennaio 2008 viene condannata a sei mesi di carcere per aver
mentito al giudice riguardo all'uso di sostanze dopanti. La stessa ha svolto per
punizione quattrocento ore di lavori socialmente utili.