Nota Ance Conversione Dl Salva Casa
Nota Ance Conversione Dl Salva Casa
Nota Ance Conversione Dl Salva Casa
Decreto-legge 69/2024
cd. “Salva casa”
Disposizioni urgenti in
materia di semplificazione
edilizia e urbanistica
Nota sintetica di aggiornamento sulle
novità introdotte in sede Parlamentare
25 luglio 2024
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INDICE DEI CONTENUTI
PREMESSA .......................................................................................................................................................................................... 2
ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERA- ART. 6, COMMA 1, LETT. B-BIS E B-TER) DPR 380/2001 ........................................ 3
STATO LEGITTIMO – ART. 9 BIS DPR 380/2001 .................................................................................................................. 3
CAMBI DI DESTINAZIONE D’USO – ART. 23 TER DPR 380/2001 .................................................................................... 4
TOLLERANZE COSTRUTTIVE ED ESECUTIVE- ART. 34 BIS DPR 380/2001 ................................................................ 5
CASI PARTICOLARE DI INTERVENTI ESEGUITI IN PARZIALE DIFFORMITÀ DAL TITOLO – ART. 34 TER DPR
380/2001 ........................................................................................................................................................................................... 6
ACCERTAMENTO DI CONFORMITÀ PER DIFFORMITÀ PARZIALI E VARIAZIONI ESSENZIALI – ART. 36 BIS
DPR 380/2001 .................................................................................................................................................................................. 7
VARIAZIONI ESSENZIALI IMMOBILI VINCOLATI – ART. 32 DPR 380/2001 ............................................................... 8
DEROGA REQUISITI IGIENICO SANITARI IN ATTESA DI RIFORMA- ART. 24 DPR 380/2001............................... 9
RECUPERO SOTTOTETTI – ART. 2 BIS DPR 380/2001 ...................................................................................................... 9
ALIENAZIONE IMMOBILI ABUSIVI – ART. 31 DPR 380/2001 .......................................................................................... 9
DESTINAZIONE DI UNA PARTE DEI PROVENTI DERIVANTI DALLE SANZIONI- ART. 1, COMMA 2, DL
69/2024 ........................................................................................................................................................................................... 10
STRUTTURE AMOVIBILI TEMPORANEE-COVID 19 – ART. 2 DL 69/2024 ................................................................ 10
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Premessa
APPROVAZIONE
Il Decreto-legge n. 29 maggio 2024 n. 24 rubricato "Disposizioni urgenti in materia di
semplificazione edilizia e urbanistica", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 124 del 29 maggio
2024, è entrato in vigore lo scorso 30 maggio 2024.
Nel corso dell’esame in Parlamento per la conversione in legge sono state approvate numerose
proposte emendative alcune delle quali rispondono a quanto auspicato dall’ANCE.
Il decreto è stato definitivamente approvato in Parlamento il 24 luglio 2024. Per l’entrata in
vigore delle modifiche introdotte si deve attendere la pubblicazione in GU.
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Di seguito l’illustrazione delle principali disposizioni come modificate nel corso dell’iter
parlamentare.
Attività edilizia libera- Art. 6, comma 1, lett. b-bis e b-ter) Dpr 380/2001
CHIUSURE LOGGE E PORTICATI CON VEPA
Ammessa l’installazione delle VEPA (vetrate panoramiche scorrevoli) in regime di edilizia libera
anche su di logge rientranti all’interno dell’edificio o di porticati, a eccezione dei porticati
gravati, in tutto o in parte, da diritti di uso pubblico o collocati nei fronti esterni dell’edificio
prospicienti aree pubbliche.
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▪ per gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire (articolo
34 del TUE);
▪ per gli interventi eseguiti in assenza o in difformità dalla segnalazione certificata
di inizio attività e accertamento di conformità (articolo 37 del TUE);
▪ la dichiarazione di cui all’articolo 34-bis concernente le tolleranze costruttive.
DOCUMENTI PROBANTI IN CASO DI TITOLO EDILIZIO NON REPERIBILE
Nei casi in cui sussista un principio di prova del titolo abilitativo del quale, tuttavia, non siano
disponibili gli estremi o, come già previsto prima delle modifiche, la copia dello stesso, lo stato
legittimo può essere ricavato dalle informazioni catastali di primo impianto, o da altri
documenti probanti, quali le riprese fotografiche, gli estratti cartografici, i documenti
d’archivio, o altro atto, pubblico o privato, di cui sia dimostrata la provenienza, e dal titolo
abilitativo che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio integrati con gli eventuali titoli
successivi che hanno abilitato interventi parziali.
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l’inciso per cui restavano ferme le disposizioni regionali più favorevoli;
• cambi con opere: occorre presentare il titolo richiesto per l’esecuzione delle stesse. Nel
caso di interventi soggetti a CILA, si dovrà procedere comunque con SCIA.
Tale previsione opera anche con riguardo ai mutamenti d’uso riguardanti interi immobili.
ADEGUAMENTO NORMATIVE REGIONALI
Le regioni adeguano la propria legislazione ai princìpi della disciplina, che trovano in ogni caso
applicazione diretta, fatta salva la possibilità per le regioni medesime di prevedere livelli ulteriori
di semplificazione.
Lo scostamento dai parametri (altezza, distacchi, cubatura, superficie coperta, ecc..) non è
considerato violazione edilizia se contenuto entro i limiti del:
Qualora tali tolleranze costruttive siano realizzate su immobili soggetti a vincolo paesaggistico,
viene prevista l’esclusione dell’autorizzazione paesaggistica (art. 3, comma 1).
Si specifica che resta ferma la tolleranza del 2% prevista a regime dall’art. 34 bis, comma 1.
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attestazione è riferita alle Norme tecniche vigenti al momento della realizzazione
dell’intervento.
La stessa attestazione, corredata dalla documentazione tecnica sull'intervento, deve essere
trasmessa allo sportello unico per ottenere l'autorizzazione dell'ufficio tecnico regionale. Si
evidenzia che il decreto, come convertito in legge, introduce il rimando all’articolo 36-bis, comma
2, del Dpr 380/2001. Ne discende che l’autorizzazione in zona sismica potrebbe essere
subordinata alla eventuale realizzazione degli interventi, anche strutturali, necessari per
assicurare l'osservanza della normativa tecnica di settore relativa ai requisiti di sicurezza, igiene,
salubrità, efficienza energetica degli edifici, etc..
Per gli interventi considerati di minore rilevanza o privi di rilevanza, secondo l'articolo 94-bis,
comma 1, del Dpr 380/2001, la documentazione è trasmessa non per ottenere l’autorizzazione,
bensì per l’esercizio delle modalità di controllo da parte della regione.
Una volta ottenuta l’autorizzazione, oppure decorso il termine del procedimento per i controlli
regionali in assenza di richieste di integrazione documentale o istruttorie inevase e di esito
negativo dei controlli stessi, il tecnico può effettuare la dichiarazione sulle tolleranze costruttive.
DIRITTI DEI TERZI
Il Decreto, infine, introduce un nuovo comma 3-ter in base al quale viene specificato che
l’applicazione della disciplina delle tolleranze non può comportare limitazioni dei diritti dei terzi.
In sede di conversione è stata eliminata la previsione per cui il tecnico abilitato doveva
verificare la sussistenza di possibili limitazioni dei diritti dei terzi e procedere alla loro
eliminazione.
Casi particolare di interventi eseguiti in parziale difformità dal titolo – Art. 34 ter Dpr
380/2001
Sarà necessario provare l’epoca di realizzazione della variante o mediante documentazione dello
stato legittimo o con attestazione del tecnico incaricato (in caso di dichiarazione falsa o mendace
si applicazione le sanzioni penali).
Sia per la parte procedurale che con riferimento agli immobili soggetti a vincolo paesaggistico si
applicano le disposizioni relative all’accertamento di conformità per le parziali difformità e
variazioni essenziali (art. 36 bis comma 4 e 6), alla cui descrizione si rimanda.
PARZIALI DIFFORMITA’ CON SOPRALLUOGO E AGIBILITA’
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Il nuovo art. 34 ter infine estende il regime delle tolleranze (art.34 bis) alle parziali difformità
accertate all’esito di sopralluogo o ispezione dai funzionari incaricati di effettuare verifiche di
conformità edilizia alle quali non sia seguito un ordine di demolizione o riduzione in pristino e
sia stata rilasciata l’abitabilità/agibilità.
La principale novità è che per tali interventi vi è il superamento della doppia conformità: si
prevede che è sufficiente provare la conformità urbanistica ad oggi (al momento della
presentazione della domanda) e la conformità edilizia (normativa tecnica) all’epoca della
realizzazione (nuovo art. 36-bis).
Per gli immobili situati in zona sismica (escluse le zone a bassa sismicità), si applicano le procedure
previste per la dichiarazione sulle tolleranze costruttive: l’attestazione di conformità alle Norme
tecniche vigenti all’epoca della realizzazione dell’intervento è funzionale all’acquisizione
dell’autorizzazione da parte dell’ufficio tecnico regionale, o per l’esercizio delle modalità di
controllo per gli interventi di minore rilevanza o privi di rilevanza.
SANATORIA CONDIZIONATA
Il Comune può subordinare il rilascio del permesso/SCIA in sanatoria all’esecuzione di interventi
necessari per assicurare il rispetto della normativa tecnica di settore relativa ai requisiti di
sicurezza e alla rimozione delle opere che non possono essere sanate.
IMMOBILI VINCOLATI
Qualora le predette opere risultino effettuate in assenza o difformità dall’autorizzazione
paesaggistica, secondo il comma 4 dell’articolo 36-bis, è possibile richiedere apposito parere
vincolante in merito all’accertamento di compatibilità paesaggistica, anche quando sia stata
creata superficie utile o volume ovvero l’aumento di quelli legittimamente realizzati. Previsto
inoltre il silenzio assenso per i pareri necessari per l’applicazione del procedimento. La stessa
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procedura si applica anche in caso di vincolo paesaggistico apposto successivamente alla
realizzazione delle difformità.
La possibilità di sanatoria senza doppia conformità è applicabile agli interventi realizzati entro
l’11 maggio 2006 (termine dal quale è stato introdotto il divieto di autorizzazione paesaggistica
postume), per i quali il titolo che ne ha previsto la realizzazione è stato rilasciato dagli enti locali
senza previo accertamento della compatibilità paesaggistica.
SANZIONI
Per il rilascio del permesso di costruire/SCIA in sanatoria è sempre previsto il pagamento di una
sanzione pecuniaria diversificato a seconda che l’intervento realizzato presenti o meno la doppia
conformità. In particolare, le sanzioni previste sono:
• Assenza o difformità dalla SCIA: importo pari al doppio dell’aumento del valore venale
dell’immobile, in una misura, determinata dal responsabile del procedimento, non
inferiore a 1.032 euro e non superiore a 10.328 euro; in misura non inferiore a 516 euro
e non superiore a 5.164 euro ove l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica
ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della
presentazione della domanda (c.d. doppia conformità).
La presentazione della domanda di permesso di costruire o della Scia ai sensi del nuovo articolo
36-bis non dà diritto alla restituzione di somme versate a titolo di oblazione o per il pagamento di
sanzioni già irrogate dal comune o da altra amministrazione sulla base della normativa vigente
alla data di entrata in vigore del decreto.
SILENZIO-ASSENSO
Quanto alla chiusura del procedimento, si prevede che, fatta salva la sospensione del termine fino
alla definizione della compatibilità paesaggistica nei casi di immobili soggetti a vincolo
paesaggistico, se lo Sportello unico non si esprime nel termine di 45 giorni (in caso di permesso
in sanatoria) e di 30 giorni (SCIA in sanatoria) operi il meccanismo del silenzio-assenso.
In caso di formazione del silenzio-assenso se l’amministrazione su richiesta del privato non rilascia
un’attestazione circa il decorso dei termini del procedimento è necessario attivare un’azione
giudiziaria (accertamento dell'obbligo dell'amministrazione di provvedere).
È stata eliminata la norma che considerava sempre come variazioni essenziali le difformità
parziali realizzate su immobili vincolati.
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A tal fine si è proceduto a coordinare la nuova procedura di accertamento di conformità prevista
per le parziali difformità che ha introdotto un particolare procedimento di compatibilità
paesaggistica.
Fermo restando il rispetto degli altri requisiti igienico sanitari, riconosciuta la possibilità per il
tecnico progettista di asseverare la conformità del progetto ai fini dell’agibilità nei seguenti casi:
locali con un'altezza minima interna inferiore a 2,70 metri, fino al limite massimo di 2,40
metri;
alloggio monostanza, per una persona, con una superficie minima, comprensiva di servizi,
inf. a 28 mq, fino al limite massimo di 20 mq, per due persone, inferiore a 38 mq, fino al
limite massimo di 28 mq.
La previsione si applica nelle more della ridefinizione dei requisiti igienico sanitari.
L’asseverazione è subordinata al requisito dell’adattabilità e può essere resa se sia soddisfatta
almeno una delle seguenti condizioni:
- i locali siano situati in edifici sottoposti ad interventi di recupero edilizio e miglioramento delle
caratteristiche igienico sanitarie;
- presentazione contestuale di un progetto di ristrutturazione con soluzioni alternative atte a
garantire idonee condizioni igienico sanitarie dell’alloggio.
Consentito sempre il recupero dei sottotetti, nei limiti e secondo le procedure previste dalla legge
regionale, anche quando l’intervento non consenta il rispetto delle distanze minime tra gli
edifici e dai confini a condizione che:
- siano rispettati i limiti di distanza vigenti all’epoca della realizzazione dell’edificio;
- l’intervento non comporti modifica nella forma e nella superficie, all’area del
sottotetto come delimitata dalle pareti perimetrali;
- sia rispettata l’altezza massima dell’edificio assentita dal titolo che ha previsto la
costruzione del medesimo.
È stata introdotta una nuova procedura per le opere abusive (realizzate senza permesso di
costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali).
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Se non ci sono contrasti con interessi urbanistici, culturali, paesaggistici, ambientali o
idrogeologici rilevanti, il Comune, previa acquisizione degli assensi, concerti e nulla osta
comunque denominati dalle amministrazioni competenti, può procedere all’alienazione del
bene e della relativa area, subordinando il contratto alla rimozione effettiva delle opere abusive
da parte dell’acquirente.
Destinazione di una parte dei proventi derivanti dalle sanzioni- Art. 1, comma 2, DL
69/2024
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