1. L'ELETTROMAGNETISMO

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ELETTROMAGNETISMO

Un filo conduttore percorso da corrente genera un campo magnetico. Il processo


dello strofinio crea elettricità, come scoprirono i greci con l’ambra (electron).
La carica elettrica è una proprietà intrinseca dei corpi. Abbiamo due tipi di carica che
quasi sempre sono bilanciate all’interno del corpo: cariche positive, protoni, e cariche
negative, elettroni. Gli oggetti normalmente sono elettricamente neutri. Si caricano
quando sbilanciamo la quantità di protoni o elettroni, così da avere una carica netta
(totale) positiva o negativa.
Ricorda che chi perde elettroni si carica positivamente, chi li acquista si carica
negativamente. Caricare un corpo significa trasferire elettroni da un corpo all’altro.
Gli atomi sono costituiti dal nucleo, al cui interno troviamo protoni e neutroni, è
quindi carico positivamente, circondato dagli elettroni, carichi negativamente.
Un corpo può essere elettrizzato in 3 modi:
• Strofinio;
• Induzione;
• Contatto;

STROFINIO: Era già noto ai greci, è chiamato anche “triboelettricità”. Se strofiniamo


due isolanti (o due conduttori isolati) tra di loro, uno si carica positivamente e l’altro
negativamente.
Se avviciniamo due oggetti carichi positivamente o negativamente, questi si
respingono; se invece le cariche sono opposte, si attraggono.

INDUZIONE: Per il processo di induzione elettrostatica serve un conduttore. Se


avviciniamo del rame, conduttore, ad un pezzo di plastica carico negativamente, nel
pezzo rimarrà carica positiva, mentre nel rame avremo un eccesso di carica negativa.
Si dice allora che è stata indotta una carica positiva nelle vicinanze del pezzo di
plastica. La somma algebrica delle cariche resta però invariata, esse si sono solo
ridistribuite nello spazio. Se poi allontaniamo i due oggetti, gli elettroni si
ridistribuiscono come erano originariamente.
La forza attrattiva si può avere anche tra un corpo carico e un isolante neutro. Le
molecole dell’isolante neutro più vicine all’oggetto carico saranno polarizzate.
Ricorda che la forza elettrostatica è inversamente proporzionale al quadrato della
distanza.

ESEMPIO DEL CONDENSATORE

Contatto: Un conduttore può essere caricato anche per contatto. Se portiamo in


contatto del vetro carico positivamente con del rame (isolato), gli elettroni del rame
si sposteranno verso il punto di contatto per neutralizzare la carica positiva del vetro,
portando però a sua volta il rame ad essere carico positivamente, proprio a causa
degli elettroni persi.
Quando con un filo conduttore mettiamo in contatto un corpo carico con la terra, ci
sarà un trasferimento di elettroni per scaricare il corpo (SCARICA A TERRA).

CONDUTTORI ED ISOLANTI
In alcuni materiali gli elettroni restano legati al nucleo d’origine, in altri lo sono
debolmente e sono quindi più liberi di muoversi. I materiali in cui non si muovono
sono isolanti, quelli in cui possono sono conduttori.
A metà troviamo i “semiconduttori” con pochi elettroni che possono muoversi.
Gli elettroni si muovono su un background di ioni, ovvero atomi che hanno perso
alcuni elettroni. Gli elettroni muovendosi urtano questi ioni, che oppongono una
resistenza. Per cui, nei conduttori, al movimento di cariche, detto corrente elettrica,
è associata una resistenza più o meno piccola.
In alcuni materiali, detti “superconduttori”, questa resistenza è annullata a causa di
coppie di elettroni (coppie di Cooper).

UNITA’ DI MISURA
La carica si misura in Coulomb, C. Il coulomb deriva dalla corrente, ovvero l’Ampere
(A), dalla relazione 𝑙 = 𝑑𝑞/𝑑𝑡.
1C è la quantità di carica che passa in un secondo in una qualsiasi sezione di filo
percorso da una corrente di 1A. Il Coulomb è una quantità di carica piuttosto grande,
vale a dire ad esempio è 10^19 volte quella di un elettrone.
Sistema di misura: Elettroscopio a foglie.

SORGENTI
La carica localizzata è sorgente (genera) campi elettrici, le cariche in movimento
generano campi magnetici.

LEGGE DI COULOMB
La forza tra due cariche elettriche è espressa dalla forza di Coulomb
1 𝑞1 𝑞2
𝐹⃗12 = 𝐹⃗21 = 𝐹⃗ = 𝑟̂
4𝜋𝜀0 𝑟 2
1 𝑚2
= 8,99 ∙ 109 𝑁 è una costante
4𝜋𝜀0 𝐶2

𝐶2
𝜀0 = 8,85 ∙ 10−12 è detta costante dielettrica nel vuoto
𝑁∙𝑚2

La forza può avere segno diverso a seconda se le cariche si attraggono o si respingono,


a differenza di come avviene tra le masse che è sempre positiva.
La legge di Coulomb ha natura vettoriale. La forza risultante di più cariche è la somma
vettoriale delle singole

𝐹⃗ = ∑𝐹⃗𝑖
Il campo elettrico è un campo radiale, decade inversamente a r^2.

Osservazione importante: la carica minima, l’elettrone(e), è indivisibile, ovvero non


1
può esistere ad esempio 𝑒
3
CARICA DI PROVA
Ogni volta che operiamo con le cariche introduciamo una carica di prova che non alteri
i nostri risultati, esenta l’effetto delle cariche macroscopiche circostanti.

LA COSTANTE DIELETTRICA ASSOLUTA


La costante dielettrica assoluta Epsilon si calcola generalmente come
𝜀 = 𝜀𝑟 𝜀0
𝜀𝑟 è detta costante dielettrica del mezzo, relativa. È maggiore di 1.

LE CARICHE
La carica è quantizzata in multipli della carica elementare e:
𝑞 = 𝑛𝑒 𝑛 = ±1, ±2 …
La quantità minima è 𝑒 e vale 𝑒 = 1,6 ∙ 10−19 𝐶
I protoni hanno carica pari a +e, mentre gli elettroni -e.

PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELLA MASSA


La carica si conserva, può essere trasferita, ma mai creata né distrutta. La somma
algebrica delle cariche in un sistema isolato resta costante nel tempo

∑ 𝑞𝑖 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒
𝑖

ESEMPIO ESERCIZIO
CAMPO ELETTRICO
Il campo elettrico E è un campo vettoriale: ad ogni punto dello spazio si può
immaginare associato un vettore.
Se 𝑞0 è la carica di prova, il campo elettrico E è definito come:

𝐹⃗
𝐸⃗⃗ =
𝑞0
𝐹⃗ = 𝐸⃗⃗ 𝑞0
Ossia il vettore che, moltiplicato per la carica di prova, dà la forza agente sulla carica
stessa.
L’unità di misura del campo elettrico è:
𝑁
(𝐸) = ( )
𝐶
Il caso semplice di campo elettrico generato da una carica q è

𝐹⃗ 1 𝑞
≡ 𝐸⃗⃗ = 𝑟̂
𝑞0 4𝜋𝜀0 𝑟 2
𝑟̂ indica che è un campo radiale.
Il campo elettrico segue la stessa direzione della forza.
Le linee di campo si disegnano seguendo le simmetrie del problema (simmetria
sferica, circolare, cilindrica). Ricorda che ci sono principi di equivalenza tra simmetrie
e principi di conservazione.
Il campo elettrico permette il principio di sovrapposizione. È un campo radiale che
decresce radialmente con 𝑟 2 .
Il campo elettrico generato da una carica puntiforme si può scrivere anche come:
1 𝑄
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = 𝑟̂
4𝜋𝜀0 𝑟 2
Sorgenti di campi elettrici sono le cariche localizzate Q, ferme. Q può essere anche
una distribuzione di cariche discreta o continua.
Per definire il campo elettrico in una posizione 𝑟⃗ = (𝑥, 𝑦, 𝑧), si definisce come

𝐹⃗
𝐸⃗⃗ (𝑟⃗) = lim
𝑞→0 𝑞
La carica di prova q è una carica abbastanza piccola da produrre una perturbazione
trascurabile.

LINEE DI FORZA
Le linee di forza si usano per rappresentare i campi. La linea di forza in un punto
rappresenta la direzione in cui si muoverebbe una carica positiva posta in quel punto.
Se la carica è positiva, le linee di forza sono uscenti, se è negativa le linee sono
entranti. Le linee di forza sono ortogonali al campo.
La relazione tra linee di campo e vettori di campo è:
1) In ogni punto la direzione di E è tangente alla linea di campo
2) Le linee di campo sono disegnate in modo tale che E sia grande dove le linee si
addensano ed è più piccolo dove si diradano.
3) Quanto al verso, le linee di campo entrano nelle cariche positive e escono dalle
negative.

PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE: LINEE DI FORZA


La forza elettrica obbedisce al principio di sovrapposizione. Se si pone la carica di
prova 𝑞0 vicino a n cariche puntiformi, essa sarà soggetta alla forza di n cariche:
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐹0 = ⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝐹01 + ⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝐹02 + ⋯ + ⃗⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝐹0𝑛
Dalla definizione di campo elettrico, il campo in un punto sarà la somma dei campi
elettrici generati dalle varie cariche:
𝑛 𝑛
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐹0 ⃗⃗⃗⃗⃗⃗
𝐹0𝑖
𝐸⃗⃗ = =∑ = ∑ ⃗⃗⃗⃗
𝐸𝑖
𝑞0 𝑞0
𝑖=1 𝑖=1

Campo tra cariche di uguale segno Campo tra cariche di segno opposto
Più ravvicinate sono le linee, più intenso è il campo elettrico in quella regione.

LINEE DI FORZA DEL CAMPO


Riassumendo:
1) Le linee di campo indicano la direzione del campo elettrico. Il campo è diretto
lungo la tangente alla linea di campo in ogni punto.
2) Le linee di campo sono disegnate in modo tale che il modulo di E sia
proporzionale al numero di linee che attraversano una superficie unitaria
perpendicolare alle linee stesse. Più vicine tra loro sono le linee, più intenso è
il campo.
3) Le linee di campo elettrico partono da cariche positive e terminano su cariche
negative; il numero di quelle che partono o terminano è proporzionale al valore
della carica.

CARICA PUNTIFORME IN UN CAMPO ELETTRICO UNIFORME


Data una distribuzione di cariche, si può calcolare il campo elettrico ed è valido anche
viceversa. Per definizione di campo elettrico, la particella sarà soggetta a una forza
elettrica

𝐹⃗ = 𝑞𝐸⃗⃗
La forza è diretta nel verso del campo se q è positiva, opposto se q è negativa.
Se la particella ha una massa m, la legge di Newton che descrive il suo moto sarà:

𝐹⃗ = 𝑞𝐸⃗⃗ = 𝑚𝑎⃗
Se il campo è uniforme, ovvero non dipende dalla posizione, la forza sarà costante,
per cui avremo ben noto il moto uniformemente accelerato con:

𝐹⃗ 𝑞𝐸⃗⃗
𝑎⃗ = =
𝑚 𝑚
PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE

1 𝑄1 1 𝑄2
𝐸⃗⃗0 (𝑟⃗) = (𝑟
⃗ − 𝑟
⃗⃗⃗⃗)
1 + (𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗)
𝑟2
𝑟1 3
4𝜋𝜀0 |𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗| 𝑟2 3
4𝜋𝜀0 |𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗|
Se la distribuzione è discreta 𝑄𝑖 :
𝑛
1 𝑄𝑖
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = ∑ (𝑟⃗ − ⃗𝑟⃗)
𝑖
4𝜋𝜀0 |𝑟⃗ − 𝑟⃗𝑖 |3
𝑖=1

Dove 𝑟⃗ è la posizione della carica di prova, ⃗𝑟⃗𝑖 la posizione


della i-esima carica 𝑞𝑖 . ⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 è vettoriale e quindi corrisponde a
tre equazioni scalari: 𝐸0𝑥 , 𝐸0𝑦 , 𝐸0𝑧 .
Se la densità è continua e di volume, si introduce la densità di carica volumica 𝜌:
𝑑𝑞 = 𝜌(𝑥, 𝑦, 𝑧)𝑑𝜏
1 𝑑𝑞
𝑑𝐸⃗⃗0 = 3 (𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗
𝑟′)
4𝜋𝜀0 |𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗
𝑟 ′|
Dove 𝑟⃗ è la posizione della carica di prova, il punto dello spazio dove calcolare il campo
E. ⃗⃗⃗⃗
𝑟 ′ è la posizione dell’elementino di carica dq.

1 𝜌(𝑥 ′ , 𝑦 ′ , 𝑧 ′ )
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = ∫ ⃗ − ⃗⃗⃗⃗
𝑟 ′ )𝑑𝑥′𝑑𝑦′𝑑𝑧′
4𝜋𝜀0 𝑉 |𝑟⃗ − 𝑟⃗⃗⃗⃗⃗ 3 (𝑟
′|


∫𝑉 ⬚ Integrale esteso al volume.
Se la distribuzione di carica è superficiale:
𝑑𝑞 = 𝜎𝑑𝑆

1 𝜎(𝑥 ′ , 𝑦 ′ , 𝑧 ′ )
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = ∫ ⃗ − ⃗⃗⃗⃗
𝑟 ′ )𝑑𝑆′
4𝜋𝜀0 𝑆 |𝑟⃗ − 𝑟⃗⃗⃗⃗⃗ 3 (𝑟
′|

Se la distribuzione di carica è lineare:


𝑑𝑞 = 𝜆𝑑𝑙

1 𝜆(𝑥 ′ , 𝑦 ′ , 𝑧 ′ )
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = ∫ ⃗ − ⃗⃗⃗⃗
𝑟 ′ )𝑑𝑙′
4𝜋𝜀0 𝑙 |𝑟⃗ − 𝑟⃗⃗⃗⃗⃗ 3 (𝑟
′|
DISTRIBUZIONE CARICHE NOTEVOLI
Campo generato da un filo rettilineo indefinito:
Esempio 2: Campo generato da una spira

1 𝜆𝑑𝑙
𝑑𝐸 = cos 𝛼
4𝜋𝜀0 (√𝑥 2 + 𝑅2 )2


1 𝜆𝑑𝑙 𝜆 𝑥 1
∫ 𝑑𝐸 = ∫ 3 cos 𝛼 = ∫ 𝑑𝑙 =
4𝜋𝜀0 𝑙 (√𝑥 2 + 𝑅2 ) 4𝜋𝜀0 √𝑥 2 + 𝑅2 (√𝑥 2 + 𝑅2 )2

𝜆𝑅 𝑥
=
2𝜀0 √(𝑥 2 − 𝑅2 )3
𝑥
cos 𝛼 = ∫ 𝑑𝑙 = 2𝜋𝑅 = 𝐶𝑖𝑟𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎
√𝑥 2 + 𝑅2
Esempio 3: Campo generato da un piano strato uniforme

Il campo generato da uno strato piano deve necessariamente essere costante.

SFERA ELEMENTARE
𝑑𝑉 = 𝑟 𝑑𝑟 ∙ 𝑟 sin 𝜃 𝑑𝜃 ∙ 𝑑𝜌
⬚ ⬚ ⬚
𝑉 = ∫ 𝑑𝑣 = ∫ ∫ ∫ 𝑟 2 𝑑𝑟 sin 𝜃 𝑑𝜃 𝑑𝜌
𝑅 𝜃 𝜌
𝑅 𝜋 2𝜋
2
𝑅3 4
𝑉 = ∫ 𝑟 𝑑𝑟 ∙ ∫ sin 𝜃 𝑑𝜃 ∙ ∫ 𝑑𝜌 = 2 ∙ 2𝜋 = 𝜋𝑅3
0 0 0 3 3

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