1. L'ELETTROMAGNETISMO
1. L'ELETTROMAGNETISMO
1. L'ELETTROMAGNETISMO
CONDUTTORI ED ISOLANTI
In alcuni materiali gli elettroni restano legati al nucleo d’origine, in altri lo sono
debolmente e sono quindi più liberi di muoversi. I materiali in cui non si muovono
sono isolanti, quelli in cui possono sono conduttori.
A metà troviamo i “semiconduttori” con pochi elettroni che possono muoversi.
Gli elettroni si muovono su un background di ioni, ovvero atomi che hanno perso
alcuni elettroni. Gli elettroni muovendosi urtano questi ioni, che oppongono una
resistenza. Per cui, nei conduttori, al movimento di cariche, detto corrente elettrica,
è associata una resistenza più o meno piccola.
In alcuni materiali, detti “superconduttori”, questa resistenza è annullata a causa di
coppie di elettroni (coppie di Cooper).
UNITA’ DI MISURA
La carica si misura in Coulomb, C. Il coulomb deriva dalla corrente, ovvero l’Ampere
(A), dalla relazione 𝑙 = 𝑑𝑞/𝑑𝑡.
1C è la quantità di carica che passa in un secondo in una qualsiasi sezione di filo
percorso da una corrente di 1A. Il Coulomb è una quantità di carica piuttosto grande,
vale a dire ad esempio è 10^19 volte quella di un elettrone.
Sistema di misura: Elettroscopio a foglie.
SORGENTI
La carica localizzata è sorgente (genera) campi elettrici, le cariche in movimento
generano campi magnetici.
LEGGE DI COULOMB
La forza tra due cariche elettriche è espressa dalla forza di Coulomb
1 𝑞1 𝑞2
𝐹⃗12 = 𝐹⃗21 = 𝐹⃗ = 𝑟̂
4𝜋𝜀0 𝑟 2
1 𝑚2
= 8,99 ∙ 109 𝑁 è una costante
4𝜋𝜀0 𝐶2
𝐶2
𝜀0 = 8,85 ∙ 10−12 è detta costante dielettrica nel vuoto
𝑁∙𝑚2
𝐹⃗ = ∑𝐹⃗𝑖
Il campo elettrico è un campo radiale, decade inversamente a r^2.
LE CARICHE
La carica è quantizzata in multipli della carica elementare e:
𝑞 = 𝑛𝑒 𝑛 = ±1, ±2 …
La quantità minima è 𝑒 e vale 𝑒 = 1,6 ∙ 10−19 𝐶
I protoni hanno carica pari a +e, mentre gli elettroni -e.
∑ 𝑞𝑖 = 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒
𝑖
ESEMPIO ESERCIZIO
CAMPO ELETTRICO
Il campo elettrico E è un campo vettoriale: ad ogni punto dello spazio si può
immaginare associato un vettore.
Se 𝑞0 è la carica di prova, il campo elettrico E è definito come:
𝐹⃗
𝐸⃗⃗ =
𝑞0
𝐹⃗ = 𝐸⃗⃗ 𝑞0
Ossia il vettore che, moltiplicato per la carica di prova, dà la forza agente sulla carica
stessa.
L’unità di misura del campo elettrico è:
𝑁
(𝐸) = ( )
𝐶
Il caso semplice di campo elettrico generato da una carica q è
𝐹⃗ 1 𝑞
≡ 𝐸⃗⃗ = 𝑟̂
𝑞0 4𝜋𝜀0 𝑟 2
𝑟̂ indica che è un campo radiale.
Il campo elettrico segue la stessa direzione della forza.
Le linee di campo si disegnano seguendo le simmetrie del problema (simmetria
sferica, circolare, cilindrica). Ricorda che ci sono principi di equivalenza tra simmetrie
e principi di conservazione.
Il campo elettrico permette il principio di sovrapposizione. È un campo radiale che
decresce radialmente con 𝑟 2 .
Il campo elettrico generato da una carica puntiforme si può scrivere anche come:
1 𝑄
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = 𝑟̂
4𝜋𝜀0 𝑟 2
Sorgenti di campi elettrici sono le cariche localizzate Q, ferme. Q può essere anche
una distribuzione di cariche discreta o continua.
Per definire il campo elettrico in una posizione 𝑟⃗ = (𝑥, 𝑦, 𝑧), si definisce come
𝐹⃗
𝐸⃗⃗ (𝑟⃗) = lim
𝑞→0 𝑞
La carica di prova q è una carica abbastanza piccola da produrre una perturbazione
trascurabile.
LINEE DI FORZA
Le linee di forza si usano per rappresentare i campi. La linea di forza in un punto
rappresenta la direzione in cui si muoverebbe una carica positiva posta in quel punto.
Se la carica è positiva, le linee di forza sono uscenti, se è negativa le linee sono
entranti. Le linee di forza sono ortogonali al campo.
La relazione tra linee di campo e vettori di campo è:
1) In ogni punto la direzione di E è tangente alla linea di campo
2) Le linee di campo sono disegnate in modo tale che E sia grande dove le linee si
addensano ed è più piccolo dove si diradano.
3) Quanto al verso, le linee di campo entrano nelle cariche positive e escono dalle
negative.
Campo tra cariche di uguale segno Campo tra cariche di segno opposto
Più ravvicinate sono le linee, più intenso è il campo elettrico in quella regione.
𝐹⃗ = 𝑞𝐸⃗⃗
La forza è diretta nel verso del campo se q è positiva, opposto se q è negativa.
Se la particella ha una massa m, la legge di Newton che descrive il suo moto sarà:
𝐹⃗ = 𝑞𝐸⃗⃗ = 𝑚𝑎⃗
Se il campo è uniforme, ovvero non dipende dalla posizione, la forza sarà costante,
per cui avremo ben noto il moto uniformemente accelerato con:
𝐹⃗ 𝑞𝐸⃗⃗
𝑎⃗ = =
𝑚 𝑚
PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE
1 𝑄1 1 𝑄2
𝐸⃗⃗0 (𝑟⃗) = (𝑟
⃗ − 𝑟
⃗⃗⃗⃗)
1 + (𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗)
𝑟2
𝑟1 3
4𝜋𝜀0 |𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗| 𝑟2 3
4𝜋𝜀0 |𝑟⃗ − ⃗⃗⃗⃗|
Se la distribuzione è discreta 𝑄𝑖 :
𝑛
1 𝑄𝑖
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = ∑ (𝑟⃗ − ⃗𝑟⃗)
𝑖
4𝜋𝜀0 |𝑟⃗ − 𝑟⃗𝑖 |3
𝑖=1
⬚
∫𝑉 ⬚ Integrale esteso al volume.
Se la distribuzione di carica è superficiale:
𝑑𝑞 = 𝜎𝑑𝑆
⬚
1 𝜎(𝑥 ′ , 𝑦 ′ , 𝑧 ′ )
⃗⃗⃗⃗⃗
𝐸0 (𝑟⃗) = ∫ ⃗ − ⃗⃗⃗⃗
𝑟 ′ )𝑑𝑆′
4𝜋𝜀0 𝑆 |𝑟⃗ − 𝑟⃗⃗⃗⃗⃗ 3 (𝑟
′|
1 𝜆𝑑𝑙
𝑑𝐸 = cos 𝛼
4𝜋𝜀0 (√𝑥 2 + 𝑅2 )2
⬚
1 𝜆𝑑𝑙 𝜆 𝑥 1
∫ 𝑑𝐸 = ∫ 3 cos 𝛼 = ∫ 𝑑𝑙 =
4𝜋𝜀0 𝑙 (√𝑥 2 + 𝑅2 ) 4𝜋𝜀0 √𝑥 2 + 𝑅2 (√𝑥 2 + 𝑅2 )2
𝜆𝑅 𝑥
=
2𝜀0 √(𝑥 2 − 𝑅2 )3
𝑥
cos 𝛼 = ∫ 𝑑𝑙 = 2𝜋𝑅 = 𝐶𝑖𝑟𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎
√𝑥 2 + 𝑅2
Esempio 3: Campo generato da un piano strato uniforme
SFERA ELEMENTARE
𝑑𝑉 = 𝑟 𝑑𝑟 ∙ 𝑟 sin 𝜃 𝑑𝜃 ∙ 𝑑𝜌
⬚ ⬚ ⬚
𝑉 = ∫ 𝑑𝑣 = ∫ ∫ ∫ 𝑟 2 𝑑𝑟 sin 𝜃 𝑑𝜃 𝑑𝜌
𝑅 𝜃 𝜌
𝑅 𝜋 2𝜋
2
𝑅3 4
𝑉 = ∫ 𝑟 𝑑𝑟 ∙ ∫ sin 𝜃 𝑑𝜃 ∙ ∫ 𝑑𝜌 = 2 ∙ 2𝜋 = 𝜋𝑅3
0 0 0 3 3