De Mari (famiglia): differenze tra le versioni
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Versione delle 11:00, 24 gen 2022
De Mari | |
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Ab Undis Ad Astra | |
Stato | Acquaviva delle Fonti |
Titoli |
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Etnia | italiana |
Quella dei de Mari è un'antica e nobile famiglia di origini genovesi la cui discendenza si fa risalire al Visconte Ido. Tardivi genealogisti affermano che traessero il nome dal Conte Ademaro (o Aldemaro), loro antenato in età carolingia, consanguineo di Pipino il Breve re d'Italia e figlio di Carlomagno. Altri genealogisti hanno supposto che il nome derivasse, invece, dal palazzo posseduto a Genova a ridosso del porto, l'attuale Palazzo San Giorgio.
A Genova i de Mari ricoprirono il ruolo di Consoli della Repubblica ed ebbero quattro Dogi biennali: Stefano (1663-1665); Girolamo (1669-1701); Domenico Maria (1707-1709) e Lorenzo (1744-1476). A Genova i de Mari furono ascritti all'Albergo Usodimare.
Oltre che a Genova i de Mari ebbero importanza anche in Corsica. Ansaldo de Mari fu il capostipite di quel ramo della famiglia che si stabilì nell'isola, acquistandovi alcuni castelli, col titolo di Signori di Colombano e di Capocorso.
A Napoli risiedettero stabilmente, senza mai interrompere i legami con Genova, già sin dalla prima metà del ‘500 occupandosi di finanza. L'Archivio storico del Banco di Napoli annovera tra i banchieri genovesi in Napoli residenti Stefano, Andrea, Niccolò ed Agostino de Mari. Nel 1690 vennero ascritti al Seggio di Porto. Nel Regno di Napoli entrarono in possesso di vari feudi e titoli fra i quali quello di Marchese di Assigliano nel 1641 e Principe d’Acquaviva nel 1665.
La Famiglia è iscritta nell'Elenco ufficiale Nobiliare Italiano con i titoli di Principe di Acquaviva, Marchese d'Assigliano o Torrepiana predicato di Castellaneta e Gioia del Colle. La linea secondogenita vi è iscritta con il titolo di patrizio napoletano e predicato dei principi di Acquaviva.
Stemma
Prima che commercianti e finanzieri i de Mari "sono uomini d'arme e di mare". Stemma: ondato, bandato, innestato di oro e di nero, con il numero di bande che varia nei casati di Genova, Milano, Corsica, Napoli; evidente il riferimento al mare. Nello stemma del ramo di Messina: sirena coronata d'argento che esce dal mare d'argento ombrato di nero sormontata da tre stelle d'oro sul capo.
Personalità
- Berlinghiero. Arcivescovo di Genova (creato da Papa Nicola II).
- Ottone. Console della Repubblica di Genova (1122).
- Ogerio. Console della Repubblica di Genova (1130)
- Boccuccio. Console della Repubblica di Genova (1166).
- Angelerio. Console della Repubblica di Genova (1183).
- Lanfranco. Console della Repubblica di Genova (1187).
- Nicolò. Console della Repubblica di Genova (1189).
- Erode. Console della Repubblica di Genova (1213).
- Guglielmo. Ambasciatore presso Federico II.
- Ansaldo. Console della Repubblica di Genova.
- Taddeo. Grande Ammiraglio di Federico II.
- Andreolo. Vice Ammiraglio della Flotta Imperiale di Federico II. Vincitore della Battaglia del Giglio.
- Ansaldino. Generale della Repubblica di Genova (1247).
- Gando. Capitano Generale e Ammiraglio della Repubblica di Genova.
- Arrigo. Grande Ammiraglio di Re Carlo I d'Angiò, partecipò alla battaglia navale dei Conti e della Meloria.
- Angero. Vicario del Re Roberto d'Angiò a Genova.
- Berlingiero. Arcivescovo di Genova, creato dall'Antipapa Nicola V (1328).
- Teodorina. Moglie del Viceré di Napoli Arano Cybo e madre del Papa Innocenzo VIII (1480)
- Petruccio. Vice Ammiraglio di Re Carlo III
- Lorenzo. Cardinale (creato da Papa Innocenzo VIII) 1485. Arcivescovo di Benevento.
- Giovanni Girolamo. Vescovo di Altamura (n.1586 d.1624)
- Stefano. Doge della Repubblica di Genova (1663).
- Carlo I. Principe di Acquaviva (1664).
- Girolamo. Doge della Repubblica di Genova (1669).
- Carlo II. Principe di Acquaviva (1697).
- Domenico Maria. Doge della Repubblica di Genova (1707).
- Giovanni Battista. Principe di Acquaviva (1740).
- Lorenzo. Doge della Repubblica di Genova (1744).
- Giovanni Battista. Marchese di Scandiano dal 1750 al 1777.
- Ottavio Maria. Vescovo di Savona. (1755).
- Carlo III. Principe di Acquaviva (1775).
- Agostino. Vescovo di Savona e Noli (1833)
- Angelino. Navigatore e mercante. Assieme ai connazionali Percivalle Stancone e Benedetto Vivaldi fu tra i primi a stabilire una casa di commercio in India (1321 ca.), contribuendo alla conoscenza dell'Asia Orientale.
- Francesco, Duca di Castellaneta
Palazzi e Residenze
- Masseria di Jesce (Monastero basiliano di San Michele Arcangelo) ad Altamura;
- Palazzo San Giorgio a Genova
- Palazzo Stefano De Mari a Genova
- Palazzo Nicola De Mari a Genova
- Palazzo De Mari-Casareto a Genova
- Palazzo de Mari ad Acquaviva delle Fonti
- Palazzo de Mari a Napoli
- Palazzo de Mari a Portici
- Palazzo de Mari a Genova
- Villa Maria De Mari a Genova Sestri Ponente
- Villa De Mari a Genova Palmaro
- Villa de Mari a Cairo Montenotte
- Villa Gruber De Mari a Genova;
- Villa de Mari ad Acquaviva delle Fonti
- Villa de Mari a Napoli
- Palazzo de Mari a Sannicandro di Bari, ereditato da Massimiliano Dei Casamassimi poi colonia elioterapica fascista provinciale.
Bibliografia
- Istituto dell'Enciclopedia Italiana “Treccani”.
- Vittorio Spreti. Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana. Vol. IV.
- Berardo Candido Gonzaga. Famiglie Nobili d'Italia Vol. IV
- Chiara Dalfino Spinelli. Il caso dei de Mari ad Acquaviva delle Fonti. Cassarmonica.it
- Aurelio Musi. Mercanti genovesi nel Regno di Napoli. Edizioni ESI 1996. Napoli.
- Alessia Ceccarelli, Notai, togati e nobili di provincia. I percorsi sociali, economici e politici di una famiglia genovese nel Regno di Napoli, secc. XV-XVII, Lacaita, 2007.
- Martino Mastrorocco. Cronistoria della Città di Acquaviva. Tratto da “La nostra storia “. Acquaviva delle Fonti. Ed. 2002.
- Sito di genealogia italiana del progetto globale Geneall.
- Genealogie delle Famiglie Nobili del Mediterraneo.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su De Mari
Collegamenti esterni
- Vito Antonio Vitale, DE MARI, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- De Mari, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 67286743 · CERL cnp00559377 · GND (DE) 120026643 |
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