Tranquillo Cremona: differenze tra le versioni

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|Attività = pittore
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|Nazionalità = italiano
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== Biografia ==
== Biografia ==
[[File:Tranquillo Cremona (1837-1878) Ritratto di Luigi Luvoni (1872) Galleria d'Arte Moderna di Milano.jpg|thumb|left|''Ritratto di Luigi Luvoni'' (1872), Galleria d'Arte Moderna di Milano]]
[[File:Tranquillo Cremona (1837-1878) Ritratto di Luigi Luvoni (1872) Galleria d'Arte Moderna di Milano.jpg|thumb|left|''Ritratto di Luigi Luvoni'' (1872), Galleria d'Arte Moderna di Milano]]
[[File:Tranquillo Cremona Ripassando la lezione.jpg|thumb|<div align="center">''Ripassando la lezione''<br />acquarello di Tranquillo Cremona</div>]]
[[File:Tranquillo Cremona Ripassando la lezione.jpg|thumb|''Ripassando la lezione''<br />acquarello di Tranquillo Cremona]]
Nato in una famiglia di [[Ebrei italiani|origini ebraiche]] Tranquillo Cremona, fratello del matematico [[Luigi Cremona|Luigi]], compie gli studi superiori al [[liceo classico]] [[Ugo Foscolo]] di [[Pavia]] e in seguito si forma insieme al [[Federico Faruffini|Faruffini]] alla Civica scuola di pittura di [[Pavia]], dove fu allievo di [[Giacomo Trecourt]].
Nato in una famiglia di [[Ebrei italiani|origini ebraiche]] da Gaudenzio e da Teresa Andreoli e fratello del matematico [[Luigi Cremona|Luigi]], compie gli studi superiori al [[Liceo classico statale Ugo Foscolo (Pavia)|Liceo classico Ugo Foscolo]] di [[Pavia]] e in seguito si forma insieme al [[Federico Faruffini|Faruffini]] alla Civica scuola di pittura di [[Pavia]], dove fu allievo di [[Giacomo Trecourt]] e [[Luigi Trecourt]].


Come nota lo Springer nel suo ''Manuale di storia dell'arte'' (Bergamo, 1926) il Cremona «''dal Farullìni trae molti insegnamenti, ma il vero antecessore nello studio dell'aria ambiente, nel concentrare la luce su pochi punti, e soprattutto nel sopprimere i contorni per sfumare con tocchi sapienti e delicati il passaggio dalle figure allo sfondo, fu il Carnevali detto ''Piccio'', che egli ebbe occasione di studiare nelle mostre se non di conoscere personalmente.''»<ref>{{cita|Springer|pp. 366-367}}</ref>
Come nota lo Springer nel suo ''Manuale di storia dell'arte'' (Bergamo, 1926) il Cremona «''dal Farullìni trae molti insegnamenti, ma il vero antecessore nello studio dell'aria ambiente, nel concentrare la luce su pochi punti, e soprattutto nel sopprimere i contorni per sfumare con tocchi sapienti e delicati il passaggio dalle figure allo sfondo, fu il [[Giovanni Carnovali|Carnevali]] detto ''Piccio'', che egli ebbe occasione di studiare nelle mostre se non di conoscere personalmente.''»<ref>{{cita|Springer|pp. 366-367}}.</ref>


Cremona fu l'iniziatore della [[scapigliatura]] in pittura, pur partendo da modi alla [[Hayez]], ma con maggior gusto cromatico di ascendenza veneta (a [[Venezia]] il giovane pittore soggiornò tra il [[1852]] ed il [[1859]], frequentandovi l'accademia). Successivamente il linguaggio dell'artista si rivolse alla ricerca di effetti vaporosi e morbidi, ottenuti con il prevalere dello sfumato sul contorno, in obbedienza alla teoria dell'indefinita suggestione musicale a cui tendono tutte le arti, di cui [[Giuseppe Rovani]] si era fatto sostenitore nel libro 'Le tre arti' ([[1874]]). A tali risultati Cremona pervenne a partire dal [[1870]], quando presentò 'I cugini', frutto delle ricerche e degli studi del periodo precedente (temi forse ispirati a esperienze biografiche dell'amico [[Carlo Dossi]]). Si tratta di opere che non potevano non sorprendere e non scandalizzare nell'ambiente milanese, dominato dal compassato verismo di [[Giuseppe Bertini (pittore)|Giuseppe Bertini]] di cui fu anche allievo.
Cremona fu l'iniziatore della [[scapigliatura]] in pittura, pur partendo da modi alla [[Hayez]], ma con maggior gusto cromatico di ascendenza veneta (a [[Venezia]] il giovane pittore soggiornò tra il [[1852]] ed il [[1859]], frequentandovi l'accademia). Successivamente il linguaggio dell'artista si rivolse alla ricerca di effetti vaporosi e morbidi, ottenuti con il prevalere dello sfumato sul contorno, in obbedienza alla teoria dell'indefinita suggestione musicale a cui tendono tutte le arti, di cui [[Giuseppe Rovani]] si era fatto sostenitore nel libro ''Le tre arti'' ([[1874]]). A tali risultati Cremona pervenne a partire dal [[1870]], quando presentò ''I cugini'', frutto delle ricerche e degli studi del periodo precedente (temi forse ispirati a esperienze biografiche dell'amico [[Carlo Dossi]]). Si tratta di opere che non potevano non sorprendere e non scandalizzare nell'ambiente milanese, dominato dal compassato verismo di [[Giuseppe Bertini (pittore)|Giuseppe Bertini]] di cui fu anche allievo.


È stato scritto da [[Marco Valsecchi]] che ''Il bacio'' «più noto però sotto il titolo ''I cugini''», è considerato come il primo dipinto "scapigliato" di Tranquillo Cremona e fu stabilito nel contempo che il periodo della Scapigliatura pittorica abbraccerebbe gli ultimi quarant'anni del XIX secolo, coprendo perciò un periodo che arriverebbe al [[1910]]. Lo stesso critico milanese puntualizza che tale periodo sarebbe eccessivamente dilatato e scrive che «la Scapigliatura pittorica, benché risieda nell'ambito vasto e generico del [[Romanticismo]], se ne differenzia per un suo più rilevato carattere e una più nervosa coscienza».<ref>{{cita pubblicazione |nome=Marco |cognome=Valsecchi |titolo=Maestri della pittura moderna |rivista=I Garzanti |editore=Garzanti |città= Milano|anno=1970 |mese=giugno |pp=67-80}}</ref>
È significativa la recensione, nella 'Strenna ricordo dell'Esposizione Nazionale di Milano' del [[1872]], di Yorick (pseudonimo di [[Pietro Ferrigni]]) il quale accostò per primo Cremona al contemporaneo [[Daniele Ranzoni]]. In realtà, Cremona dimostrava la sua insofferenza per il clima dominante proprio attraverso la ricerca del [[simbolismo]]. Quanto alla natura sfatta delle sue immagini, la cui riconoscibilità non è sempre certa, essa dipende dallo sforzo di fondere le figure con l'ambiente, su una linea che sarà ripresa da [[Medardo Rosso]] e che sfocerà nelle proposte, altrimenti impostate, di [[Umberto Boccioni]].


È significativa la recensione, nella "Strenna ricordo dell'Esposizione nazionale di Milano" del [[1872]], di Yorick (pseudonimo di [[Pietro Ferrigni]]), il quale accostò per primo Cremona al contemporaneo [[Daniele Ranzoni]]. In realtà, Cremona dimostrava la sua insofferenza per il clima dominante proprio attraverso la ricerca del [[simbolismo]]. Quanto alla natura sfatta delle sue immagini, la cui riconoscibilità non è sempre certa, essa dipende dallo sforzo di fondere le figure con l'ambiente, su una linea che sarà ripresa da [[Medardo Rosso]] e che sfocerà nelle proposte, altrimenti impostate, di [[Umberto Boccioni]].
Tranquillo Cremona morì la mattina del 10 giugno 1878 a Milano, a soli 41 anni. La causa della morte fu avvelenamento da contatto con coloranti tossici a base di piombo ([[saturnismo]]): per comodità di confronto egli si sporcava le mani di colore ma il piombo delle [[biacca|biacche]], infiltrandosi nel sangue, finì per causargli la paralisi degli intestini. Aveva da poco finito di dipingere la sua opera più famosa, ''L'edera''.
[[Roberto Sacchetti]] in suo onore scrisse il necrologio "In morte del Tranquillo Cremona". Riposa nel [[Cimitero Monumentale di Milano]], alla lapide 22 del Promeo del [[Famedio]]<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=}}</ref>.


Nel 1873 Cremona riscosse grande successo all'[[Esposizione universale di Vienna]] e nel 1874 fu eletto socio d'onore dell'Accademia di Brera.<ref>{{cita|Atti della R. Accademia di Belle Arti|p. 68}}.</ref> Tranquillo Cremona morì la mattina del 10 giugno 1878 a Milano, a soli 41 anni. La causa della morte fu [[Saturnismo|avvelenamento da contatto con coloranti tossici a base di piombo]]; per comodità di confronto egli si sporcava le mani di colore, ma il piombo delle [[biacca|biacche]], infiltrandosi nel sangue, finì per causargli la paralisi degli intestini. Aveva da poco finito di dipingere la sua opera più famosa, ''L'edera''. [[Roberto Sacchetti]] in suo onore scrisse il necrologio «''In morte del Tranquillo Cremona''». Riposa nel [[Cimitero Monumentale di Milano|Cimitero monumentale di Milano]], alla lapide 22 del Promeo del [[Famedio]]<ref>{{Cita news|autore=Comune di Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=}}</ref>.
Nel Gennaio del 1888 la ''Famiglia artistica'' dell'Accademia di Brera, sopra proposta dell’architetto [[Luca Beltrami]], apri pure una sottoscrizione per una lapide a Tranquillo Cremona nella fronte della casa N 11 in Via Solferino, ove il pittore aveva il suo studio; lo stesso Beltrami fu incaricato dell’attuazione della proposta e la lapide (oggi non più esistente) fu scoperta il giorno 9 del successivo Giugno, decimo anniversario della morte del Cremona.

==Onoranze postume==

Nel gennaio del 1888 la ''Famiglia artistica'' dell'Accademia di Brera, su proposta dell’architetto [[Luca Beltrami]], aprì una sottoscrizione per una lapide a Tranquillo Cremona nella fronte della casa n. 11 in Via Solferino, ove il pittore aveva il suo studio; lo stesso Beltrami fu incaricato dell’attuazione della proposta e la lapide (oggi non più esistente) fu scoperta il giorno 9 giugno 1888, decimo anniversario della morte del pittore.<ref>{{cita|Atti della R. Accademia di Belle Arti|p. 113}}.</ref>

Il 10 febbraio 1890 si svolse una cerimonia di onoranze in cui furono ricordati contemporaneamente Tranquillo Cremona, [[Francesco Hayez]] (di cui ricorreva il settimo anniversario della morte), [[Luigi Bisi]] e il conte [[Francesco Sebregondi]], segretario dell'Accademia di Belle Arti. Nell'occasione nel loggiato superiore del Palazzo di Brera a Milano fu scoperto un busto di Cremona opera dello scultore [[Renato Peduzzi]].<ref>{{cita|Atti della R. Accademia di Belle Arti|pp. 43-46}}.</ref> Alla cerimonia era fra l'altro presente la moglie del pittore, Carlotta Valdatta.


== Aneddoti ==
== Aneddoti ==
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{{citazione|Fontana a Cremona: «Incoeu te set pussee stupid del solit.» T. Cremona: «L'è per podè famm capì de tì.» (Oggi sei più stupido del solito. È per potere farmi capire da te)}}
{{citazione|Fontana a Cremona: «Incoeu te set pussee stupid del solit.» T. Cremona: «L'è per podè famm capì de tì.» (Oggi sei più stupido del solito. È per potere farmi capire da te)}}


Racconta anche che si era sparsa la voce che Cremona volesse andar via dal suo studio alla chetichella, per non pagare l'[[affitto]]. Saputolo, il pittore saldò il conto e andò a traslocare con un carro enorme, gettando i suoi mobili, cioè qualche sedia rotta, rumorosamente dalla finestra, mentre un suo amico suonava il [[tamburo]]. Un altro simpatico aneddoto, è che Cremona aveva un elmo da soldato romano, con una [[candela (illuminazione)|candela]] al posto del [[cimiero]]; se lo metteva in testa per andare al bagno di notte.
Racconta anche che si era sparsa la voce che Cremona volesse andar via dal suo studio alla chetichella, per non pagare l'[[affitto]]. Saputolo, il pittore saldò il conto e andò a traslocare con un carro enorme, gettando i suoi mobili, cioè qualche sedia rotta, rumorosamente dalla finestra, mentre un suo amico suonava il [[tamburo]]. Un altro simpatico aneddoto è che Cremona aveva un elmo da soldato romano, con una [[candela (illuminazione)|candela]] al posto del [[cimiero]]; se lo metteva in testa per andare al bagno di notte.


== Le opere più famose ==
== Opere principali ==
[[File:Tranquillo Cremona L'edera.jpg|thumb|''L'edera'']]
[[File:Tranquillo Cremona L'edera.jpg|thumb|''L'edera'']]
* ''Ritratto di Camillo Benso, conte di Cavour''
* ''Ritratto di Camillo Benso, conte di Cavour'' (1850);
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_Cremona_-_Vittorio_Emanuele_II.jpg Ritratto di Vittorio Emanuele II]'', olio su tela, sala della "Guerra di Crimea" [[Museo nazionale del Risorgimento italiano|Museo nazionale del Risorgimento italiano, Torino]]
* ''Ritratto di Vittorio Emanuele II''
* ''Ritratto del pittore Ludovico Lipparini'' (1858), olio su tela, [[Gallerie dell'Accademia|Gallerie dell'Accademia, Venezia]];
* ''Marco Polo alla Corte del Gran Khan'' ([[1863]])
* ''Una visita alla tomba di Giulietta e Romeo'' (1862), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''Ritratto di Nicola Massa'' ([[1867]])
* ''Marco Polo alla Corte del Gran Khan dei Tartari'' (1863), olio su tela, [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria d'Arte Moderna, Roma]];
* ''Ritratto di [[Carlo Dossi]]'' ([[1867]])
* ''Il falconiere'' (1863), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''I cugini'' ([[1870]])
* ''Amaro calice'' (1865), olio su tela, [[Galleria d'arte moderna Ricci Oddi|Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza]];
* ''Silenzio amoroso'' ([[1873]])
* ''Ritratto di Nicola Massa'' (1867), olio su tela, [[Musei civici di Pavia]];
* ''In ascolto'' ([[1874]])
* ''Ritratto di [[Carlo Dossi|Carlo Alberto Pisani Dossi]]'' (1867), [[Museo archeologico Villa Pisani Dossi|Casa Museo Pisani Dossi, Corbetta]];
* ''Ripassando la lezione''
* ''Ritratto di donna'' (1870), olio su tela, [[Accademia nazionale di San Luca|Accademia nazionale di San Luca, Roma]];
* ''Le curiose''
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_cremona1.jpg I due cugini]'' (1870), olio su tela, [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria d'Arte Moderna, Roma]];
* ''Fanciulla malata''
* ''Il pittore e la modella'' (1870-1872), olio su tela, Collezione Poscio, [[Domodossola]];
* ''Calice amaro''
* ''Testa di bambina'' (1870-1873), olio su tela, [[Museo Diotti|Museo Diotti, Casalmaggiore]];
* ''La melodia'' ([[1874]])
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_Cremona_-_Ritratto_di_Carlo_Villa_-_1871.jpg Ritratto di Carlo Villa]'' (1871), olio su tela, [[Castello di Masnago|Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Varese]];
* ''L'edera'' ([[1878]])
* ''Tra i fiori. Ritratti di bambini'' (1871), olio su tela, [[Castello di Masnago|Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Varese]];
* ''Ritratto del cavalier Giuseppe Bianchi'' (1872), olio su tela, [[Galleria d'arte moderna Ricci Oddi|Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza]];
* ''Ritratto di Luigi Luvoni'' (1872), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''Silenzio amoroso'' (1873), olio su tela, [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria d'Arte Moderna, Roma]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_cremona,_amora_materno,_1875_circa.jpg Amor materno]'' (1873), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''Teresa Sonzogno sul letto di morte'' (1873), olio su tela, [[Pinacoteca di Brera|Pinacoteca di Brera, Milano]];
* ''Ritratto di Maria Morozzi'' (1873), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_cremona,_attrazione,_1874.jpg Attrazione]'' (1874), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''Ritratto dell'Avvocato Pier Ambrogio Curti'' (1874), olio su tela, collezione privata;
* ''Giovane signora'' (1874), olio su tela, [[Musei civici di Pavia]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:In_ascolto_-_Tranquillo_Cremona.jpg In ascolto]'' (1874-1878), olio su tela, collezione privata;
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Melodia_-_Tranquillo_Cremona.jpg Melodia]'' (1874-1878), olio su tela, collezione privata;
* ''Ritratto della signora Deschamps'' (1875), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_Cremona_Ripassando_la_lezione.jpg Ripassando la lezione]'' (1877), acquerello su carta, Raccolta d'Arte Carlo Lamberti, [[Codogno]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_Cremona_Le_curiose.jpg Le curiose]'' (1877), acquerello su cartoncino, Raccolta d'Arte Carlo Lamberti, [[Codogno]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_Cremona_-_Fanciulla_malata.jpg Fanciulla malata]'' (1877), olio su tela, [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria d'Arte Moderna, Roma]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_cremona,_povero_ma_superbo.jpg Povero ma superbo]'' (1878), olio su tela, [[Raccolte Frugone|Raccolte Frugone, Genova]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Tranquillo_cremona,_ritratto_della_signora_curti,_1878.jpg Ritratto della signora Curti]'' (1878), olio su tela, [[Galleria d'Arte Moderna (Milano)|Galleria d'Arte Moderna, Milano]];
* ''[https://commons.wikimedia.org/wiki/File:L%27edera_by_Tranquillo_Cremona,_1878.jpg L'edera]'' (1878), olio su tela, [[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea|Galleria civica d'arte moderna e contemporanea, Torino]];
* ''Giulietta e Romeo'' (non datato), olio su tela, [[MASILugano|Museo d’Arte della Svizzera italiana, Lugano]].
* ''Due bambini'' (non datato), olio su tela, [[Groninger Museum|Groninger Museum, Groningen]].


== Tranquillo Cremona nei musei ==
== Tranquillo Cremona nei musei ==
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* GAM ([[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea]]) di [[Torino]]
* GAM ([[Galleria civica d'arte moderna e contemporanea]]) di [[Torino]]


=== Cantone Ticino ===
=== Canton Ticino (Svizzera) ===
* [[Museo Cantonale d'Arte]] di [[Lugano]]<ref>[http://www.e-mca.ti.ch/lugano/eMuseumPlus?service=direct/1/ResultListView/result.t2.artist_list.$TspTitleLink$0.link&sp=10&sp=Sartist&sp=SfilterDefinition&sp=0&sp=2&sp=3&sp=SsimpleList&sp=0&sp=Sdetail&sp=0&sp=F&sp=T&sp=32 Museo Cantonale d'Arte, Lugano: Tranquillo Cremona]</ref>
* [[MASILugano|Museo Cantonale d'Arte di Lugano]]<ref>[http://www.e-mca.ti.ch/lugano/eMuseumPlus?service=direct/1/ResultListView/result.t2.artist_list.$TspTitleLink$0.link&sp=10&sp=Sartist&sp=SfilterDefinition&sp=0&sp=2&sp=3&sp=SsimpleList&sp=0&sp=Sdetail&sp=0&sp=F&sp=T&sp=32 Museo Cantonale d'Arte, Lugano: Tranquillo Cremona]</ref>


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== Collegamenti esterni ==
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Ritratto fotografico di Tranquillo Cremona (Anonimo, 1860-1878)

Tranquillo Cremona (Pavia, 10 aprile 1837Milano, 10 giugno 1878) è stato un pittore italiano.

Ritratto di Luigi Luvoni (1872), Galleria d'Arte Moderna di Milano
Ripassando la lezione
acquarello di Tranquillo Cremona

Nato in una famiglia di origini ebraiche da Gaudenzio e da Teresa Andreoli e fratello del matematico Luigi, compie gli studi superiori al Liceo classico Ugo Foscolo di Pavia e in seguito si forma insieme al Faruffini alla Civica scuola di pittura di Pavia, dove fu allievo di Giacomo Trecourt e Luigi Trecourt.

Come nota lo Springer nel suo Manuale di storia dell'arte (Bergamo, 1926) il Cremona «dal Farullìni trae molti insegnamenti, ma il vero antecessore nello studio dell'aria ambiente, nel concentrare la luce su pochi punti, e soprattutto nel sopprimere i contorni per sfumare con tocchi sapienti e delicati il passaggio dalle figure allo sfondo, fu il Carnevali detto Piccio, che egli ebbe occasione di studiare nelle mostre se non di conoscere personalmente.»[1]

Cremona fu l'iniziatore della scapigliatura in pittura, pur partendo da modi alla Hayez, ma con maggior gusto cromatico di ascendenza veneta (a Venezia il giovane pittore soggiornò tra il 1852 ed il 1859, frequentandovi l'accademia). Successivamente il linguaggio dell'artista si rivolse alla ricerca di effetti vaporosi e morbidi, ottenuti con il prevalere dello sfumato sul contorno, in obbedienza alla teoria dell'indefinita suggestione musicale a cui tendono tutte le arti, di cui Giuseppe Rovani si era fatto sostenitore nel libro Le tre arti (1874). A tali risultati Cremona pervenne a partire dal 1870, quando presentò I cugini, frutto delle ricerche e degli studi del periodo precedente (temi forse ispirati a esperienze biografiche dell'amico Carlo Dossi). Si tratta di opere che non potevano non sorprendere e non scandalizzare nell'ambiente milanese, dominato dal compassato verismo di Giuseppe Bertini di cui fu anche allievo.

È stato scritto da Marco Valsecchi che Il bacio «più noto però sotto il titolo I cugini», è considerato come il primo dipinto "scapigliato" di Tranquillo Cremona e fu stabilito nel contempo che il periodo della Scapigliatura pittorica abbraccerebbe gli ultimi quarant'anni del XIX secolo, coprendo perciò un periodo che arriverebbe al 1910. Lo stesso critico milanese puntualizza che tale periodo sarebbe eccessivamente dilatato e scrive che «la Scapigliatura pittorica, benché risieda nell'ambito vasto e generico del Romanticismo, se ne differenzia per un suo più rilevato carattere e una più nervosa coscienza».[2]

È significativa la recensione, nella "Strenna ricordo dell'Esposizione nazionale di Milano" del 1872, di Yorick (pseudonimo di Pietro Ferrigni), il quale accostò per primo Cremona al contemporaneo Daniele Ranzoni. In realtà, Cremona dimostrava la sua insofferenza per il clima dominante proprio attraverso la ricerca del simbolismo. Quanto alla natura sfatta delle sue immagini, la cui riconoscibilità non è sempre certa, essa dipende dallo sforzo di fondere le figure con l'ambiente, su una linea che sarà ripresa da Medardo Rosso e che sfocerà nelle proposte, altrimenti impostate, di Umberto Boccioni.

Nel 1873 Cremona riscosse grande successo all'Esposizione universale di Vienna e nel 1874 fu eletto socio d'onore dell'Accademia di Brera.[3] Tranquillo Cremona morì la mattina del 10 giugno 1878 a Milano, a soli 41 anni. La causa della morte fu avvelenamento da contatto con coloranti tossici a base di piombo; per comodità di confronto egli si sporcava le mani di colore, ma il piombo delle biacche, infiltrandosi nel sangue, finì per causargli la paralisi degli intestini. Aveva da poco finito di dipingere la sua opera più famosa, L'edera. Roberto Sacchetti in suo onore scrisse il necrologio «In morte del Tranquillo Cremona». Riposa nel Cimitero monumentale di Milano, alla lapide 22 del Promeo del Famedio[4].

Onoranze postume

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Nel gennaio del 1888 la Famiglia artistica dell'Accademia di Brera, su proposta dell’architetto Luca Beltrami, aprì una sottoscrizione per una lapide a Tranquillo Cremona nella fronte della casa n. 11 in Via Solferino, ove il pittore aveva il suo studio; lo stesso Beltrami fu incaricato dell’attuazione della proposta e la lapide (oggi non più esistente) fu scoperta il giorno 9 giugno 1888, decimo anniversario della morte del pittore.[5]

Il 10 febbraio 1890 si svolse una cerimonia di onoranze in cui furono ricordati contemporaneamente Tranquillo Cremona, Francesco Hayez (di cui ricorreva il settimo anniversario della morte), Luigi Bisi e il conte Francesco Sebregondi, segretario dell'Accademia di Belle Arti. Nell'occasione nel loggiato superiore del Palazzo di Brera a Milano fu scoperto un busto di Cremona opera dello scultore Renato Peduzzi.[6] Alla cerimonia era fra l'altro presente la moglie del pittore, Carlotta Valdatta.

Carlo Dossi ammirava il pittore; nella nota azzurra numero 342, scrive:

«Studiano gli scienziati il modo d'immagazzinare il sole. Io dico loro: guardate i quadri di Tranquillo Cremona.»

Nella nota 373:

«Fontana a Cremona: «Incoeu te set pussee stupid del solit.» T. Cremona: «L'è per podè famm capì de tì.» (Oggi sei più stupido del solito. È per potere farmi capire da te)»

Racconta anche che si era sparsa la voce che Cremona volesse andar via dal suo studio alla chetichella, per non pagare l'affitto. Saputolo, il pittore saldò il conto e andò a traslocare con un carro enorme, gettando i suoi mobili, cioè qualche sedia rotta, rumorosamente dalla finestra, mentre un suo amico suonava il tamburo. Un altro simpatico aneddoto è che Cremona aveva un elmo da soldato romano, con una candela al posto del cimiero; se lo metteva in testa per andare al bagno di notte.

Opere principali

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L'edera

Tranquillo Cremona nei musei

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Emilia-Romagna

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Canton Ticino (Svizzera)

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  1. ^ Springer, pp. 366-367.
  2. ^ Marco Valsecchi, Maestri della pittura moderna, in I Garzanti, Milano, Garzanti, giugno 1970, pp. 67-80.
  3. ^ Atti della R. Accademia di Belle Arti, p. 68.
  4. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.
  5. ^ Atti della R. Accademia di Belle Arti, p. 113.
  6. ^ Atti della R. Accademia di Belle Arti, pp. 43-46.
  7. ^ Museo Cantonale d'Arte, Lugano: Tranquillo Cremona

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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