Agostino Bonalumi
Agostino Bonalumi (Vimercate, 10 luglio 1935 – Desio, 18 settembre 2013[1]) è stato un pittore italiano, considerato una delle figure più rilevanti dell'arte astratta del '900[2][3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo studi di impostazione tecnico-meccanica Bonalumi si inserì giovanissimo nel clima artistico di Milano, frequentando lo studio di Enrico Baj dove conobbe Lucio Fontana, Piero Manzoni ed Enrico Castellani.[3][4]
Riconoscendo la fine della spinta propulsiva dell'arte informale, collaborò alla rivista Azimuth che proponeva l'azzeramento totale dell'esperienza artistica precedente ed un nuovo inizio, basato su un nuovo patto con il progresso sociale.[5]
Tale azzeramento venne realizzato da Manzoni, Castellani e Bonalumi con l'utilizzo di tele monocrome (spesso totalmente bianche), estroflesse con varie tecniche[4] in modo da creare effetti di luci ed ombre cangianti con l'inclinazione della sorgente luminosa. Piero Manzoni scelse come materiali prediletti il caolino e il cotone per i suoi Achromes[6], mentre Enrico Castellani e Bonalumi avviarono un percorso di studio ed analisi delle possibilità fornite dall'estroflessione della tela mediante l'utilizzo di chiodi e centine (Castellani) e di sagome di legno e metallo inserite dietro la tela (Bonalumi).
L'opera di Agostino Bonalumi, pur nella costante fedeltà al mezzo artistico inizialmente scelto, è considerata da molti critici estremamente fantasiosa e sempre nuova nella creazione di giochi di luci ed ombre nuovi ed originali. Particolare attenzione va segnalata sul lavoro degli anni settanta-ottanta, con ombre prospettiche contrarie alle direzioni delle normali sorgenti di luce, creando appunto un effetto disorientante, questo approccio è da spiegarsi come elemento di rottura agli standard pittorici tradizionali, di fatto se nel corso della storia dell'arte l'uomo ha sempre studiato la prospettiva per creare un effetto pittorico realistico, Bonalumi la ribalta, o la distorce creando un suo personale "punto di vista" in linea con il movimento primiano di cui faceva parte.[7]
La sua prima personale risale al 1956 presso la Galleria Totti di Milano. Nel 1958 con Castellani e Manzoni espone alla Galleria Pater di Milano, seguiranno altre mostre a Roma e Milano. A Losanna, nel 1961, alla Galleria Kasper è tra i fondatori del gruppo ''Nuova Scuola Europea''.
Nel 1965 Arturo Schwarz presenta una mostra personale di Bonalumi nella sua galleria di Milano. Nel 1966 inizia un periodo di collaborazione con la Galleria del Naviglio di Milano, pubblicando nel 1973 per le Edizioni del Naviglio una monografia a cura di Gillo Dorfles. Sempre nel 1966 è invitato alla Biennale di Venezia con un gruppo di opere.[8]
Bonalumi espose in una sala personale alla Biennale di Venezia del 1970. Partecipò alla Biennale anche negli anni 1966 e 1986. Nel 1980 le sue opere furono esposte in una grande mostra personale presso il Palazzo Te di Mantova. Nel 2001 ottenne il premio del Presidente della Repubblica. Nel 2002 ha presentato l'opera ambiente al Museo Guggenheim di Venezia. Ha esposto anche, fra le numerose mostre a lui dedicate, alla Biennale di San Paolo del Brasile (1966), alla Biennale di Parigi (1968) e al Museum of Art di Fort Lauderdale in Florida nel 1981.[9]
Nel 2006 ha ricevuto il Premio Artista dell'anno[10].
Le opere di Bonalumi sono attivamente ricercate dai collezionisti di tutto il mondo ed è costantemente scambiato nelle aste più prestigiose quali le famose "Italian Sales" di Londra.[11] Non di secondaria importanza è l'attività poetica di Agostino Bonalumi, che ha pubblicato, tra il 2000 e il 2010, sei libri di poesia: scherzo io (Colophon, 2000); Da te ascolto tornare le cose (con un pensiero[in che senso? una prefazione?] di Concetto Pozzati, Book Editore, 2001); Difficile cogliersi (Edizioni Il Bulino, 2002); Giusto provarci (Colophon, 2006); è stato un nulla (Book Editore, 2008); Difficile esserci (Vanillaedizioni, 2010).
Nel 2018 Palazzo Reale di Milano in collaborazione con il Museo del Novecento gli dedica la mostra Bonalumi 1958-2013, antologica comprensiva di oltre 120 opere[12].
Agostino Bonalumi nei musei
[modifica | modifica wikitesto]- Fondazione Biscozzi Rimbaud, Lecce
- Museo Madre, Napoli
- Collezione Roberto Casamonti, Firenze
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Addio a Bonalumi, maestro della forma Archiviato il 27 settembre 2016 in Internet Archive. Ilsole24ore.com
- ^ Renato Barilli, L'arte contemporanea : da Cézanne alle ultime tendenze, Nuova ed, Feltrinelli, 2014, ISBN 978-88-07-88422-1, OCLC 941922877. URL consultato il 14 giugno 2022.
- ^ a b ENCICLOPEDIA D'ARTE ITALIANA, BONALUMI Agostino - Enciclopedia d'Arte Italiana - Catalogo generale Artisti dal 900 ad oggi, su ENCICLOPEDIA D'ARTE ITALIANA. URL consultato il 27 marzo 2018.
- ^ a b (EN) Agostino Bonalumi, in Flash Art, 29 luglio 2015. URL consultato il 27 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2017).
- ^ Giancarlo Politi, Agostino Bonalumi. Tempi di carestia ed entusiasmi, su flashartonline.it, Dicembre 2011 - Gennaio 2012. URL consultato il 20 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2017).
- ^ (EN) PalazzoGrassiTeens | Achrome, 1962. URL consultato il 27 marzo 2018.
- ^ Gillo Dorfles, Agostino Bonalumi, Edizioni del Naviglio, Milano, 1973.
- ^ Archivio Bonalumi, su archiviobonalumi.com. URL consultato il 23 ottobre 2023.
- ^ Luca Bortolotti, Addio ad Agostino Bonalumi, su news-art.it, 20/09/2013.
- ^ Agostino Bonalumi, Agostino Bonalumi: premio "Artista dell'anno 2006"., Mazzotta, 2006, ISBN 9788820218126. URL consultato il 27 marzo 2018.
- ^ Ada Masoero, Tutto Bonalumi fino al 2014, su ilsole24ore.com.
- ^ Pierangela Guidotti, Palazzo Reale, la mostra “Bonalumi 1958 – 2013”, su Milano Post, 17 luglio 2018. URL consultato il 7 settembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Autori Vari, Storia della Pittura dal IV al XX secolo (a cura di Carlo Ludovico Ragghianti), Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1986.
- Gillo Dorfles, Agostino Bonalumi, Milano, Edizioni del Naviglio, 1973.
- Renato Barilli, L'arte Contemporanea, da Cèzanne alle ultime tendenze, Milano, Feltrinelli, 1984.
- Renato Barilli,Storia dell'arte contemporanea in Italia, Torino, Bollati Boringhieri, 2007, ISBN 9788833917337.
- Marco Meneguzzo, Bonalumi 1958-2013, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2018, ISBN 978-88-366-4031-7.
- Francesca Pola, All the Shapes of Space 1958-1976, Milano, ROBILANT+VOENA con Skira, 2013, ISBN 978-8857220833.
- Vanni Scheiwillier, Agostino Bonalumi, Milano, Collana Arte Moderna Italiana, Milano, 1995.
- Adachiara Zevi, Peripezie del dopoguerra nell'arte Italiana, Torino, Einaudi, 2005, ISBN 978-8806180669.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Astrattismo
- Enrico Castellani
- Piero Manzoni
- Vincenzo Agnetti
- Azimuth (rivista)
- Lucio Fontana
- Enrico Baj
- Dadamaino
- Paolo Scheggi
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Agostino Bonalumi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito dell'Archivio Bonalumi, su archiviobonalumi.com.
- Documentario, su youtube.com.
- Intervista a Francesca Pola (audio) (MP3), su francescapola.it.
- Il ricordo dell'on. Roberto Rampi alla Camera, su youtube.com.
- (FR) Opere di Agostino Bonalumi nelle collezioni pubbliche francesi d'arte moderna e contemporanea, su videomuseum.fr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 20487663 · ISNI (EN) 0000 0000 7859 6087 · SBN LO1V027917 · Europeana agent/base/144103 · ULAN (EN) 500031592 · LCCN (EN) n81008205 · GND (DE) 119294125 |
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