^abPiù precisamente le consonanti /t/ e /d/ dell'italiano sono dentali e andrebbero segnalate con [t̪] e [d̪]; per semplicità sono usate le lettere senza il diacritico.
^abcdLe consonanti affricate possono essere trascritte in diversi modi: con un monogramma (marcia/ˈmarʧa/, garza/ˈɡarʣa/), con due simboli legati da un archetto sopra (marcia/ˈmart͡ʃa/) o sotto (garza/ˈɡard͜za/), oppure coi due simboli distinti senza legature (marcia/ˈmartʃa/, garza/ˈɡardza/); in questa tabella viene utilizzata la seconda convenzione.
^abLa nasale si assimila sempre per luogo di articolazione a quello della consonante successiva. Quindi la n in /nk/ o /nɡ/ è velare [ŋ], quella in /nf/ o /nv/ è labiodentale [ɱ], e solo [m] si trova davanti /p/ o /b/.
^La vibrante può essere realizzata come monovibrante in sillaba non accentata quando non è geminata, mentre in sillaba accentata e quando è geminata è sempre realizzata come polivibrante.
^L'italiano contrasta distintivamente sette vocali nelle sillabe toniche, che si riducono a cinque in quelle atone, dove non compaiono mai le vocali medio-basse /ɛ/ e /ɔ/: per esempio, posso/ˈpɔsso/ (e non /ˈpɔssɔ/). Tali vocali possono comparire in sillabe su cui cade un accento secondario (buongiorno/ˌbwɔnˈd͡ʒorno/, belvedere/ˌbɛlveˈdere/).
Le sequenze /ou/ e /ɔu/ non si verificano in italiano. Non sono invece dittonghi le sequenze di /j/ o /w/ e vocale: piuma/ˈpjuma/, quale/ˈkwale/, aiuola/aˈjwɔla/, seguiamo/seˈɡwjamo/; miei/ˈmjɛi/ (dittongo /ɛi/, non trittongo); cuoio/ˈkwɔjo/ (due sillabe con monottonghi); ossequiai/osseˈkwjai/ (dittongo /ai/, non quadrittongo). Tutte le altre possibili sequenze di vocali formano sempre uno iato e le vocali appartengono a due sillabe distinte (idea, zoo).
^Le vocali accentate in sillaba che termina con una vocale singola, tranne che per l'ultima sillaba di una parola, sono sempre lunghe: fato[ˈfaːto] ~ fatto[ˈfatto]. Mioni (2001:175), Kramer (2009:51), Albano Leoni e Maturi (2007:72) riportano che l'allungamento avviene in qualunque sillaba aperta non finale; Rogers e D'Arcangeli (2004) affermano invece che l'allungamento vocalico è un fenomeno controverso.
Rogers D., D'Arcangeli L. (2004). Illustrations of the IPA: Italian, in Journal of the International Phonetics Association, Cambridge: Cambridge University Press, pp. 117–121.