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Andrew Edward McKeever

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Andrew Edward McKeever
Soprannome"Hank"
NascitaListowel (Ontario), 21 agosto 1894
MorteToronto, 25 dicembre 1919
Cause della morteMorto in combattimento
Luogo di sepolturaCimitero di Fairview, Listowel
Dati militari
Paese servitoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Canada (bandiera) Canada
Forza armataRoyal Air Force
Royal Canadian Air Force
CorpoRoyal Flying Corps
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1916 - 1919
GradoTenente colonnello
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte occidentale (1914-1918)
Comandante diNo.1 RCAF Squadron
Decorazionivedi qui
dati tratti da Above the Trenches. A Complete Record of the Fighter Aces and Units of the British Empire Air Forces, 1915-1920[1]
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Andrew Edward McKeever (Listowel, 24 agosto 1894Toronto, 25 dicembre 1919) è stato un militare e aviatore canadese, asso dell'aviazione durante la grande guerra che prestò servizio nel Royal Flying Corps conseguendo 31 vittorie in combattimento aereo, tutte pilotando un Bristol F.2 Fighter, tra il 26 giugno e il 30 novembre del 1917[2][3].

Targa ricordo di Andrew Edward McKeever Marker a Listowel.
Maggiore A.E. McKeever, Ufficiale Comandante, No. 1 Squadron, C.A.F. con un caccia Fokker D.VII catturato, già appartenente alla Luftstreitkräfte, Upper Heyford (Oxfordshire), 1919.

Nacque a Listowel, Ontario, Canada, il 24 agosto 1894 figlio di William, di professione droghiere e macellaio, e di Bella Henderson.[4] Dopo aver frequentato la Central Technical School di Toronto, lavorò come cassiere fino al 1916.[4] In quell'anno si arruolò come soldato semplice nei "Queen's Own Rifles of Canada", un'unità della milizia.[4] Rimase con loro fino al novembre 1916, quando fu accettato nel Royal Flying Corps e salpò per l'Inghilterra per l'addestramento il 25 novembre 1916.[4] Fu nominato sottotenente in prova il 5 dicembre.[4] Completato il periodo di addestramento, il 28 maggio 1917 fu assegnato al No. 11 RFC Squadron, che volava con obsoleti Royal Aircraft Factory F.E.2.[1] Poco dopo il reparto si riequipaggiò con i caccia Bristol F.2A Brisfit per ricognizioni a lungo raggio da Le Hameau, vicino ad Arras, in Francia.[4] Successivamente lo squadrone si trasferì a Bellevue, vicino ad Albert, e poi a Le Quesnoye vicino a Hesdin.[4] Tra i suoi compiti vi era la ricognizione fotografica, con il suo osservatore che impugnava una macchina fotografica portatile e scattava le foto.[4] Sebbene lo F.2A Brisfit potesse svolgere bene questo compito, era veloce quanto i Fokker che gli si opponevano, ed abbastanza manovrabile da essere pilotato come un monoposto.[4]

Colse la sua prima vittoria abbattendo un Albatros D.V il 26 giugno 1917 e facendone cadere un altro fuori controllo.[3] Il 7 luglio, lui e il sergente L.F. Powell ne abbatterono altri tre, uno a sud di Vitry, uno su Vitry e uno a sud di Monchy.[3] Avrebbe ripetuto questa impresa in altre tre occasioni, il 5 agosto, il 23 settembre e il 31 ottobre 1917.[1][3] Il 3 ottobre, quando aveva raggiunto le 20 vittorie gli fu conferita la Bar sulla Military Cross, ricevuto il 17 del mese precedente.[4][1] Il 30 novembre 1917, mentre volava sullo F.2A (A7288), concluse la sua carriera attaccando due biposto tedeschi protetti da una formazione di sette Albatros D.V.[3] Lui e Powell ne distrussero quattro, uno dei quali si incendiò.[3] Quando la mitragliatrice di Powell si inceppò, egli finse di essere stato colpito e si lanciò in picchiata fuori dal combattimento.[3] A soli 25 piedi di altitudine si mise in volo livellato, nascosto agli aerei nemici da uno scudo di nebbia, e si diresse a gran velocità verso la sua base.[3] Gli aerei tedeschi rimasti interruppero il contatto. Per questo combattimento fu insignito del Distinguished Service Order.[4] Avrebbe ottenuto tutte le 31 vittorie accreditate volando sul caccia biposto, diventando uno dei principali assi dei piloti di caccia biposto della RFC/RAF.[3] Tutte le vittorie, tranne due, riguardavano i caccia tedeschi Albatros D.V. Sette diversi mitraglieri/osservatori condivisero le sue vittorie.[1] Uno di questi, il tenente Leslie Powell, divenne a sua volta un asso a pieno titolo, con 19 successi, 18 dei quali in tandem con McKeever.[3]

Il 25 gennaio 1918, sia il pilota che l'osservatore furono ritirati dalla linea di combattimento e rispediti in Gran Bretagna per un servizio come istruttori che durò fino agli ultimi giorni della guerra.[2] Durante quel periodo, la neonata Canadian Air Force era stata costituita l'8 luglio e mobilitata in Inghilterra tra il 20 e il 25 novembre.[3] Il 22 gennaio 1919, dopo un giorno di servizio con il "Western Ontario Regiment" nella Canadian Expeditionary Force, fu distaccato alla RCAF, con il grado temporaneo di maggiore.[4][2] Fu successivamente selezionato da William Avery Bishop per comandare il No.1 RCAF Squadron, dotato dei caccia Sopwith Dolphin.[4][3] Nonostante i suoi sforzi , insieme a quelli di altri, per portare stabilità organizzativa alla RCAF, questa fu mai pienamente effettiva e alla fine di maggio 1919 il gabinetto federale canadese decise che doveva essere sciolta.[4] In tempo di pace, il governo semplicemente non era disposto a sostenere i costi di un'aeronautica militare, per quanto piccola, che era stata organizzata per la guerra.[4] Alcuni ufficiali scelsero di rientrare nella Royal Air Force, altri ottennero il congedo.[4] Il suo servizio terminò il 16 agosto e lui tornò a Listowel, intenzionato a intraprendere una carriera nell'aviazione civile.[4][2]

Accettò un lavoro come direttore generale dell'aeroporto di Mineola, New York.[4] Prima di poter iniziare a lavorare, fu coinvolto in un incidente automobilistico vicino a Stratford, rompendosi una gamba.[4] Sopraggiunsero delle complicazioni ed egli morì in ospedale di trombosi cerebrale il giorno di Natale del 1919.[4]

Distinguished Service Order - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo notevole coraggio e la sua dedizione al dovere. Mentre era in pattuglia da solo sulle linee nemiche con condizioni meteorologiche pessime, incontrò due aerei biposto nemici e sette caccia. Con abili manovre ne attaccò uno e lo distrusse. Mentre si voltava per tornare alle linee, cinque nemici si tuffarono sulla sua coda e il suo osservatore ne attaccò e ne distrusse due. Dopo un combattimento indeciso con altri due, attaccò e distrusse uno dei nemici che lo aveva superato. Continuò a combattere con i rimanenti finché non fu a meno di venti piedi dal suolo, quando gli aerei nemici salirono e lo abbandonarono. Di recente ha distrutto dieci aerei nemici e ha dimostrato grande coraggio e iniziativa
— 5 luglio 1918.[2]
Military Cross - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo notevole coraggio e la sua dedizione al dovere, in particolare durante le pattuglie offensive. Ha attaccato da solo otto aerei nemici a distanza ravvicinata e, con il sua splendido slancio e determinazione, ne ha distrutto uno e ne ha fatti cadere completamente fuori controllo cinque. In precedenza aveva dimostrato un'eccezionale coraggio nell'attaccare il nemico quando era in superiorità numerica e, nel giro di tre settimane, ha distrutto otto velivoli ostili, dando un ottimo esempio al suo squadron
— 17 settembre 1917.[2]
Military Cross con Bar - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo notevole coraggio e la sua dedizione al dovere nei combattimenti aerei. Ha recentemente distrutto cinque aerei nemici e ne ha fatti precipitare fuori controllo sei. In un'occasione ha incontrato cinque caccia nemici e ne ha fatti precipitare fuori controllo due. In seguito, mentre guidava una pattuglia, ha affrontato nove caccia nemici. Ne ha distrutti due, ne ha fatto precipitare fuori controllo uno e ha disperso i rimanenti. Il suo slancio e la sua determinazione sono stati un bell'esempio per il suo squadron
— 18 marzo 1918.[2]

Onorificenze straniere

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  • (EN) Alan Clark, Aces High. The War in the Air Over the Western Front 1914-1918, London, Cassel, 1999.
  • (EN) John Guttman e Harry Dempsey, Bristol F2 Fighter Aces of WW I, Botley, Osprey Publishing, 20077, ISBN 978-1-84603-201-1.
  • (EN) Christopher Shores, Norman Franks e Russell Guest, Above the Trenches. A Complete Record of the Fighter Aces and Units of the British Empire Air Forces, 1915-1920, London, Grub Street, 1996, ISBN 0-948817-19-4.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Video
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