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Canto, ma sottovoce...

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Canto, ma sottovoce...
Titoli di testa del film
Paese di produzioneItalia
Anno1946
Durata85 min
Dati tecnicibianco e nero
Generecommedia, musicale
RegiaGuido Brignone
SoggettoIvo Perilli
SceneggiaturaCarlo Duse, Diego Fabbri, Vittorio Nino Novarese, Cesare Zavattini
Casa di produzioneItala Film
Distribuzione in italianoSocietà Anonima Grandi Film
FotografiaMario Albertelli
MontaggioMario Serandrei
MusicheFelice Montagnini, diretta da Luigi Ricci
ScenografiaAldo Tomassini
TruccoGustav Hrdlicka
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Canto, ma sottovoce... è un film del 1946 diretto da Guido Brignone.

Durante la guerra la famiglia del commendatore Annibale Lantieri: Fabrizio il figlio, Maria Cristina la figlia, e la moglie Teresa, amante della musica, per evitare i bombardamenti vogliono trasferirsi a Salerno, ma il loro autista, Romoletto, fidanzato della loro cameriera Laura, rimane bloccato dallo sbarco degli alleati in Sicilia, quindi mettono un annuncio a cui risponde Giuseppe, detto Peppino, un marinaio a cui piace cantare, e insieme a Laura partono in auto per Salerno.

Durante il viaggio incontrano Mariù che cerca i suoi parenti, e si offrono di darle un passaggio, arrivati al paese dove si dovrebbero trovare i parenti di Mariù scoprono che sono stati sfollati a Salerno e quindi la ragazza rimane con loro per il resto del viaggio. Rimasti senza benzina, grazie a un'idea di Giuseppe caricano la loro macchina su un treno dove sentono la notizia dell'avvenuto armistizio, ma oramai il treno li porta a Salerno.

Arrivati alla villa della famiglia scoprono che un militare americano, John, vi ha trovato rifugio e rimangono bloccati tutta la notte a causa dei bombardamenti. La mattina seguente vengono a conoscenza del ritiro dei tedeschi, e di essere quindi oramai al sicuro.

Nel frattempo Maria Cristina e Giuseppe si innamorano, mentre Fabrizio si innamora di Mariù che si scopre però essere madre e con un marito disperso in guerra.

La vicenda finisce con Giuseppe che parte per imbarcarsi ma promette a Maria Cristina di tornare.

Iscritto al Pubblico registro cinematografico con il n. 548, il film ottenne il visto di censura n. 297 del 7 gennaio 1946.

Collegamenti esterni

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