Vai al contenuto

Chiarismo lombardo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Chiarismo lombardo fu un movimento artistico nato a Milano all'inizio degli anni trenta.

Adriano Spilimbergo, Venezia, 1950 circa, Milano, Milano, Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo

Il termine fu coniato per la prima volta dal critico Leonardo Borgese nel 1935, riferendosi ad alcuni giovani pittori lombardi che, a contatto con il critico Edoardo Persico, lavoravano a una pittura dai colori chiari e dal segno leggero e intriso di luce[1], quindi ripreso da Guido Piovene nel 1939. La tecnica (utilizzata soprattutto da Angelo Del Bon e dai chiaristi mantovani) usata anche da Renato Birolli, consisteva nel dipingere su una base di bianco ancora umida[2].

Gli artisti, con le loro opere si ponevano in opposizione al neoclassicismo novecentesco e ufficiale[3]. Fu di fatto il primo movimento antinovecentista[4].

Umberto Lilloni, Paesaggio di Lavagna, 1934,Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo.

I chiaristi milanesi

[modifica | modifica wikitesto]

Della scuola milanese facevano parte:

Carlo Bianchi, 1926 - 2022,Paesaggio del lago di Como, 1995,Art Gallery Bellagio.

I chiaristi mantovani

[modifica | modifica wikitesto]
Nene Nodari, Zinnie, 1945-1950, Civica raccolta d'arte Medole.

La scuola dei chiaristi mantovani prese avvio nell'agosto 1933 per opera di Angelo Del Bon e Oreste Marini e di essa facevano parte:

  1. ^ Il Chiarismo. Omaggio a De Rocchi, su gdapress.it. URL consultato il 20 ottobre 2011.
  2. ^ MILANO – UMBERTO LILLONI E IL CHIARISMO LOMBARDO, su giornaledelgarda.info. URL consultato il 17 marzo 2022.
  3. ^ Chiarismo, su treccani.it. URL consultato il 17 marzo 2022.
  4. ^ Cos’è il Chiarismo – Il clima anti-volume che fece volare la forma, su stilearte.it. URL consultato il 17 marzo 2022.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]