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Eleutheria (divinità)

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati simili, vedi Eleutheria.
Artemide Eleutheria, da una moneta coniata a Mira di Licia in onore dell'imperatrice Tranquillina .

Eleutheria (Ἐλευθερία) era la parola usata nel greco antico per designare la libertà, la parola era usata anche come sostantivo per designarne la sua personificazione. Il termine romano equivalente alla dea Eleutheria è Libertas, una dea rappresentata in alcune monete e venerata in alcuni templi a Roma.

Eleutheria personificata ebbe un breve conio di monete dedicate ad Alessandria.

Nell'antica Grecia, Eleutheria era anche un epiteto della dea Artemide e come tale era venerata a Myra di Licia.

L'epiteto è anche associato a Zeus (Zeus Eleutherios) in quanto "dio che dà la libertà", rappresentato presso la Stoà di Zeus nell'agorà di Atene[1]. Vi erano anche vere e proprie manifestazioni di culto di Zeus Eleutherios celebrato dal koinon degli Elleni, i cui delegati si riunivano annualmente a Platea per compiere sacrifici in memoria dei caduti della celebre battaglia contro i Persiani (479 a.C.) e ogni quattro anni organizzavano la festa degli Eleutheria[2].

Igino descrive Eleuther come il fondatore del culto personificato in tempio primordiale[3].

Nella Magna Grecia, è anche un epiteto sia della dea Artemide che di Hera[4]. Per Hera vi sono epigrafi in greco attestate[5] nell'ambito del Santuario di Hera Lacinia della polis di Kroton, che rimandano alla funzione della divinità come liberatrice, forse anche presso il tempio di Vigna Nuova[6].

Nella mitologia romana, in epoca tarda la figlia di Cerere (versione romana dell dea greca Demetra), Libera (diverso nome di Proserpina, versione romana della dea greca Persefone), prese per i romani il posto di Liber, dio italico (maschile) della fecondità, del vino e dei vizi, la cui festa propiziatoria era celebrata il 17 marzo[7].

Per R.F. Willets, il dialetto cretese 'Eleuthia' collegherebbe Ilizia (o forse la dea "Eleutheria") a Eleusi. Il nome è probabilmente correlato ad una città di Creta chiamata Eleftherna.

Walter Burkert crede che Eileithyia sia la dea greca della nascita e che il suo nome sia greco puro[8].

Tuttavia la relazione con il prefisso greco ἐλεύθ è incerta, perché il prefisso compare in alcuni toponimi pregreci come Ἐλευθέρνα (Eleuterna)..

  1. ^ (EN) Victor Davis Hanson, Carnage and culture: landmark battles in the rise of Western power, 1. Anchor Books ed, Anchor Books, 2002, p. 48, ISBN 978-0-385-72038-0. URL consultato il 17 gennaio 2024.
  2. ^ Francesco Camia, Theoi Olympioi e theoi Sebastoi. Alcune considerazioni sull’associazione tra culto imperiale e culti tradizionali in Grecia, in Elena Franchi e Giorgia Proietti (a cura di), Forme della memoria e dinamiche identitarie nell’antichità greco-romana, Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Filosofia, Storia e Beni Culturali, 2012, p. 98. URL consultato il 17/01/2014.
  3. ^ (LA) Igino, Fabulae, Prologo, 225.
    «CXXVV Qui primi templa deorum constituerunt

    ... Eleuther primus simulacrum Liberi patris constituit, et quemadmodum coli deberet, ostendit...

    (... Eleutere per primo innalzò una statua al padre Libero e mostrò in che modo bisognava venerarlo,,,)»
  4. ^ Antonio Capano, Il culto di Artemide/Diana nella Lucania antica (PDF), in Basilicata Cultura, n. 133-134, p. 158, nota n. 32.
  5. ^ Internet Archive, Supplementum epigraphicum graecum, Alphen aan den Rijn : Sijthoff & Noordhoff, 1923. URL consultato il 17 gennaio 2024.
  6. ^ Giuseppe Celsi, Il santuario suburbano di “Vigna Nuova” di Kroton, su Gruppo Archeologico Krotoniate (GAK), 31 ottobre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2024.
  7. ^ Culto di Libera e Libero, su romanoimpero.com. URL consultato il 17 gennaio 2024.
  8. ^ Walter Burkert e Walter Burkert, Greek religion, Harvard University Press, 1998, pp. 26, ISBN 978-0-674-36281-9.
  • Walter Burkert e Walter Burkert, Greek religion, Harvard University Press, 1998, pp. 26, ISBN 978-0-674-36281-9.