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Epsilon Ophiuchi

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Epsilon Ophiuchi
Epsilon Ophiuchi
ClassificazioneGigante gialla
Classe spettraleG9,5IIIb
Distanza dal Sole106,4 anni luce
CostellazioneOfiuco
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta16h 18m 19,29s
Declinazione-04° 41′ 33,03″
Dati fisici
Raggio medio10,39[1] R
Massa
1,85[1] M
Temperatura
superficiale
Luminosità
Dati osservativi
Magnitudine app.+3,23[3]
Magnitudine ass.+0,66[3]
Parallasse30,64 mas
Moto proprioAR: 83,40 mas/anno
Dec: 40,58 mas/anno
Velocità radiale-9,18 km/s
Nomenclature alternative
2 Oph, BD–04 4086, FK5 605, HD 146791, HIP 79882, HR 6075, SAO 141086,

Epsilon Ophiuchi (ε Oph, ε Ophiuchi) è una stella della costellazione di Ofiuco, di magnitudine apparente +3,23, distante 106 anni luce dal sistema solare[3]. È conosciuta anche con il nome tradizionale di Yed Posterior, che ha origine mista: la parola Yed proviene dall'arabo e significa "mano", mentre posterior in latino significa dietro, in quanto la stella segue Yed Prior (δ Ophiuchi) nel suo movimento in cielo.

Si tratta di una stella situata nell'emisfero australe, ma molto in prossimità dell'equatore celeste; ciò comporta che possa essere osservata da tutte le regioni abitate della Terra senza alcuna difficoltà e che sia invisibile soltanto molto oltre il circolo polare artico.

La sua magnitudine pari a +3,23 le consente di essere scorta con facilità anche dalle aree urbane di moderate dimensioni.

Caratteristiche fisiche

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Epsilon Ophiuchi è una gigante gialla di tipo spettrale G9.5III; possiede una massa 1,85 volte quella del Sole, rispetto al quale ha un raggio oltre 10 volte superiore[1].

Ha una compagna, una nana rossa di dodicesima magnitudine, a circa 2 minuti d'arco che potrebbe essere legata gravitazionalmente a essa; se così fosse, la secondaria disterebbe 3600 UA dalla principale e impiegherebbe almeno 125.000 anni per orbitarle attorno.

  1. ^ a b c d A. Mazumdar et al., Asteroseismology and interferometry of the red giant star ɛ Ophiuchi, in Astronomy and Astrophysics, vol. 503, n. 2, agosto 2009, pp. 521–531, DOI:10.1051/0004-6361/200912351.arΧiv:0906.3386
  2. ^ A. Massarotti et al., Rotational and Radial Velocities for a Sample of 761 HIPPARCOS Giants and the Role of Binarity, in The Astronomical Journal, vol. 135, n. 1, gennaio 2008, pp. 209–231, DOI:10.1088/0004-6256/135/1/209.
  3. ^ a b c Erik Anderson, Charles Francis, XHIP: An Extended Hipparcos Compilation, in Astronomy Letters, 23 marzo 2012.arΧiv:1108.4971

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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