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Freccia Vallone 1999

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Belgio (bandiera) Freccia Vallone 1999
Edizione63ª
Data14 aprile
PartenzaCharleroi
ArrivoHuy
Percorso200 km
Tempo4h52'46"
Media40,988 km/h
Ordine d'arrivo
Primo
Secondo
Terzo
Cronologia
Edizione precedenteEdizione successiva
Freccia Vallone 1998Freccia Vallone 2000

La Freccia Vallone 1999, sessantatreesima edizione della corsa, si svolse il 14 aprile 1999 per un percorso di 200 km da Charleroi al muro di Huy. Fu vinta dall'italiano Michele Bartoli, al traguardo in 4h52'46" alla media di 40,988 km/h.

Squadre e corridori partecipanti

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Lo stesso argomento in dettaglio: Partecipanti alla Freccia Vallone 1999.
N. Cod. Squadra
1-8 CTA Italia (bandiera) Cantina Tollo-Alexia Alluminio
11-18 MAP Italia (bandiera) Mapei-Quick Step
21-28 RAB Paesi Bassi (bandiera) Rabobank
31-38 LOT Belgio (bandiera) Lotto-Mobistar
41-48 COF Francia (bandiera) Cofidis, le Crédit par Téléphone
51-58 C.A Francia (bandiera) Crédit Agricole
61-68 PLT Italia (bandiera) Team Polti
71-78 CSO Francia (bandiera) Casino-C'est votre Equipe
81-88 MER Italia (bandiera) Mercatone Uno-Bianchi
91-98 KEL Spagna (bandiera) Kelme-Costa Blanca
101-108 FDJ Francia (bandiera) La Française des Jeux
111-118 FES Francia (bandiera) Festina-Lotus
121-128 ONC Spagna (bandiera) ONCE-Deutsche Bank
N. Cod. Squadra
131-138 SAE Italia (bandiera) Saeco-Cannondale
141-148 VIT Spagna (bandiera) Vitalicio Seguros
151-158 LAM Italia (bandiera) Lampre-Daikin
161-168 VIN Italia (bandiera) Vini Caldirola-Sidermec
171-178 TEL Germania (bandiera) Team Deutsche Telekom
181-188 BAN Spagna (bandiera) Banesto
191-198 USP Stati Uniti (bandiera) US Postal Service
201-208 RIS Italia (bandiera) Riso Scotti-Vinavil
211-218 VLA Belgio (bandiera) Vlaanderen 2002-Eddy Merckx
221-228 BIG Francia (bandiera) BigMat-Auber 93
231-238 HOM Belgio (bandiera) Home Market-Ville de Charleroi
241-248 COS Belgio (bandiera) Collstrop-De Federale Verzeker.

Resoconto degli eventi

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La corsa venne pesantemente caratterizzata dal freddo e dalla pioggia, trasformatasi in neve quando le temperature raggiunsero, durante la competizione, gli 0 °C.[1] Al via si presentarono 188 ciclisti: dopo 41 chilometri di gara 14 di essi andarono in fuga, riuscendo a scollinare sul Muro di Huy (primo passaggio) con tre minuti di margine sul gruppo.[1] L'inseguimento, condotto prevalentemente dal Team Polti di Davide Rebellin, ridusse via via il vantaggio degli uomini in avanscoperta, fino al ricongiungimento ai piedi della Côte de France.[1]

Poco dopo, a 80 chilometri dall'arrivo, Bartoli attaccò una, due, tre volte: solo il campione del mondo in carica Oscar Camenzind e l'olandese Maarten den Bakker riuscirono a portarsi alla sua ruota.[1] Dietro nessuno fu in grado di abbozzare alcun inseguimento e in breve i battistrada presero più di tre minuti. Più avanti però uno dei tre, Camenzind, rimase attardato, complice un problema alla cerniera zip della giacca antigelo, e non riuscì più a rientrare (verrà ripreso in vista del traguardo da Michael Boogerd e Mario Aerts).[1]

A giocarsi la vittoria rimasero in due: Bartoli controllò bene il rivale, staccandolo quindi a metà dell'ultimo passaggio sul Muro di Huy, e si aggiudicò la corsa. All'arrivo precedette Den Bakker di 14", mentre terzo concluse il belga Aerts. Giù dal podio Camenzind, quarto.[1] Solo 56 atleti portarono a termine il percorso.

Ordine d'arrivo (Top 10)

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Pos. Corridore Squadra Tempo
1 Italia (bandiera) Michele Bartoli Mapei 4h52'46"
2 Paesi Bassi (bandiera) Maarten den Bakker Rabobank a 14"
3 Belgio (bandiera) Mario Aerts Lotto-Mobistar a 3'06"
4 Svizzera (bandiera) Oscar Camenzind Lampre-Daikin a 3'13"
5 Paesi Bassi (bandiera) Michael Boogerd Rabobank a 3'34"
6 Germania (bandiera) Udo Bölts Deutsche Tel. a 3'40"
7 Italia (bandiera) Marco Velo Mercatone Uno a 3'42"
8 Paesi Bassi (bandiera) Koos Moerenhout Rabobank a 3'45"
9 Germania (bandiera) Jens Voigt Crédit Agricole a 3'48"
10 Italia (bandiera) Paolo Savoldelli Saeco a 3'53"
  1. ^ a b c d e f Pier Bergonzi, Angelo Zomegnan, Bartoli, una Freccia nella leggenda, in archiviostorico.gazzetta.it, 15 aprile 1999. URL consultato il 30 luglio 2011.

Collegamenti esterni

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