Gestori dell'infrastruttura italiani
In Italia i gestori dell'infrastruttura ferroviaria sono quegli organismi o imprese incaricati in particolare della creazione e della manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria, compresa eventualmente anche la gestione dei sistemi di controllo e di sicurezza della stessa[1].
Prospetto riassuntivo
[modifica | modifica wikitesto]Quadro normativo
[modifica | modifica wikitesto]Tale definizione deriva dal recepimento della direttiva 91/440/CEE del 29 luglio 1991, relativa allo sviluppo delle ferrovie comunitarie (GU L 237, p. 25), come modificata dalle direttive 2004/51/CE e 2007/58/CE, e direttiva 2001/14/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2001, relativa alla ripartizione della capacità di infrastruttura ferroviaria e all'imposizione dei diritti per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria (GU L 75, p. 29), come modificata dalle direttive 2004/49/CE e 2007/58/CE[10].
Per quanto concerne in particolare le competenze in tema di sicurezza ferroviaria, la legislazione italiana operava una distinzione fra rete nazionale, sottoposta alla giurisdizione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) e le cosiddette reti isolate, ovvero non interconnesse all'infrastruttura ferroviaria nazionale, per le quali l'omologo organismo competente è l'Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (USTIF). Per le reti "funzionalmente interconnesse" alla rete nazionale, fu previsto il passaggio di competenze dall'USTIF all'ANSF che è andato a rilento negli anni[11]. Nel 2016 a seguito dell'incidente ferroviario tra Andria e Corato furono velocizzate le procedure di passaggio di compentenze per le reti interconnesse sotto la vigilanza ANSF. Nel 2019 anche le reti isolate transitarono sotto responsabilità ANSFISA, il nuovo nome assunto dall'agenzia. Gli USTIF a partire dal 1º gennaio 2022 sono stati accorpati all'ANSFISA rendendo l'agenzia l'unico soggetto responsabile per la sicurezza dei trasporti da quelli ferroviari a quelli stradali.
Fra i gestori dell'infrastruttura indicati alcuni di essi risultano a totale capitale pubblico, altri sono a totale capitale privato ed esistono altresì società miste; in alcuni casi, come EAV, risultano affidate sia infrastrutture, interconnesse con RFI sia reti isolate, anche con scartamenti differenti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mario P. Chiti, Guido Greco, Trattato di diritto amministrativo europeo, Volume 2 - Volume 4, Giuffrè, Milano, 2007, p. 2196. Estratto consultabile su Google Books.
- ^ RFI, il Gestore dell'Infrastruttura Archiviato il 17 luglio 2014 in Internet Archive.. URL consultato nel marzo 2014.
- ^ costituita dalle linee Canavesana e Torino-Ceres, ex gestione GTT di complessivi 81 km
- ^ Piemonte, Rfi acquisisce la rete dei trasporti regionale, su mit.gov.it.
- ^ Il settore ferroviario italiano (PDF), su documenti.camera.it.«Il principale gestore della rete ferroviaria italiana, RFI SpA, gestisce circa 16700 km di rete statale; i rimanenti km di rete, (...) di proprietà delle regioni gestiti da imprese ferroviarie minori. Secondo il Conto nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, aI 2011 l'estensione della rete regionale, esclusi i 300 km gestiti da Ferrovie Nord, ammonta a circa 3600 km. Pertanto, se si considerano i km di rete nazionali e tutti i km di rete ferroviaria regionale, l'infrastruttura ferroviaria italiana ammonta a circa 20600 km.»
- ^ RFI, La rete oggi, su rfi.it, 31 dicembre 2022. URL consultato il 22 giugno 2023.
- ^ Ferrovienord, La rete oggi, su ferrovienord.it. URL consultato il 22 giugno 2023.
- ^ Infrastruttura Ferroviaria -, su infrastrutturevenete.it. URL consultato il 24 febbraio 2024.
- ^ 142 km Circumvesuviana, 47 km ex SEPSA, 89 km ex MetroCampania NordEst
- ^ Il recepimento della normativa comunitaria in materia ferroviaria Archiviato il 7 marzo 2014 in Internet Archive., Camera dei deputati, XVI legislatura. URL consultato nel marzo 2014.
- ^ Comunicato stampa Archiviato il 6 marzo 2014 in Internet Archive., ASSTRA, 23 gennaio 2014. URL consultato nel marzo 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- RFI, il Gestore dell'Infrastruttura, su rfi.it (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2014).
- La riforma delle ferrovie - Sito curato da un esperto del settore, su miol.it.