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Janko Polić Kamov

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Janko Polić Kamov

Janko Polić Kamov, pseudonimo di Janko Mate Vinko Polić (Sussak, 17 novembre 1886Barcellona, 8 agosto 1910), è stato un poeta e scrittore croato.

Da ragazzino fondò una società segreta, a fini anche politici, e dopo essersi trasferito assieme alla famiglia a Zagabria iniziò a soffrire di problemi polmonari.[1][2]

Viaggiò molto, da Venezia alla Francia e infine a Barcellona.[2]

Il suo stile letterario ricevette influenze varie, da quelle di autori croati come Antun Gustav Matoš, a quelle straniere come Charles Baudelaire e ai futuristi italiani; ma principalmente la sua vita e le sue opere si caratterizzarono per uno spirito fortemente ribelle e anticonvenzionale.[1][2]

La sua carriera letteraria durò solo cinque anni ma fu molto intensa: nel 1907 fece pubblicare due volumi di poesie, Psovke (Bestemmie) e Ištipana hartija (Carta stracciata); oltre che due delle sue opere drammatiche, intitolate Tragedija mozgova (Tragedia dei cervelli) e Na rodjenoj grudi (Sulla zolla natia).[1][2]

Postumi uscirono un libro intitolato Caskanja (Chiacchiere, 1914) e una raccolta di Novele i eseji (Novelle e saggi, 1938).[1]

Inoltre si rintracciarono manoscritti comprendenti opere teatrali, poesie e un grande romanzo.[1]

Perennemente in contraddizione con il mondo e l'umanità, avendo problemi psicologici ma sensibilmente acuto da osservare il degrado della sua patria, Polić Kamov incarnò il ruolo di 'bestemmiatore' e di 'antiGiobbe', portando con sé il proposito di rifondare tutta la società.[1]

Proprio per questo motivo scrisse degli antidrammi, delle antiliriche, un antiromanzo, sospinto dalla fede della ribellione.[1]

  • Psovke (Bestemmie, 1907);
  • Ištipana hartija (Carta straccia, 1907);

Opere teatrali

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  • Iznakaženi (Sfigurato, 1904)
  • Tragedija mozgova (Tragedia dei cervelli, 1908);
  • Čovječanstvo (L'umanità, 1908);
  • Na rodjenoj grudi (Sulla zolla natia, 1909);
  • Mamino srce (Cuore di mamma, 1910).
  • Knjiga lakrdija (Libro di sciocchezze, 1908);
  • Caskanja (Chiacchiere, 1914);
  • Novele i eseji (Novelle e saggi, 1938).
  • Isušena kaljuža (Una palude secca; 1906–1909, pubblicato nel 1957)
  1. ^ a b c d e f g Polić-Kamov, Janko, in le muse, IX, Novara, De Agostini, 1967, p. 246.
  2. ^ a b c d Janko Polić Kamov, su visitrijeka.hr. URL consultato il 6 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2022).
  • (HR) D. M. Bašičević, Umjetnost i kritika u Hrvatskoj, Zagabria, 1978.
  • (HR) N. Batušić, Hrvatska kazališna kritika, Zagabria, 1971.
  • Elisabetta De Dominis, Istria, Quarnaro, Dalmazia, Touring Editore, 2004.
  • (HR) B. Gavella, Hrvatsko glumište, Zagabria, 1953.
  • (HR) Dubravko Jelčić, Povijest hrvatske knijževnostiː Tisućljeće od Baščanske ploce do postmoderne, Zagabria, Pavičić, 2004.
  • Luigi Lusenti, La soglia di gorizia - storia di un italiano nell'istria della guerra fredda, Luigi Lusenti, 2012.
  • (HR) Slobodan Prosperov Novak, Storia della letteratura croata, Spalato, Marjan Tisak, 2004, p. 317.
  • (HR) Ivo Frangeš, Storia della letteratura croata, Nakladni zavod Matice hrvatske, Garzanti, 1987, p. 563.

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