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Case di Victor Horta a Bruxelles

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 Bene protetto dall'UNESCO
Principali dimore cittadine dell'architetto Victor Horta (Bruxelles)
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal2000
Scheda UNESCO(EN) Major Town Houses of the Architect Victor Horta (Brussels)
(FR) Habitations majeures de l'architecte Victor Horta (Bruxelles)

Con il nome di Principali dimore cittadine dell'architetto Victor Horta si indicano quattro edifici progettati da Victor Horta, tre dei quali si trovano a Bruxelles e uno a Saint-Gilles, che fanno parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO che si trovano in Belgio.

Gli edifici sono l'Hôtel Tassel, l'Hôtel Solvay, l'Hôtel van Eetvelde e la Maison e Atelier Horta.[1]

Hôtel Tassel

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È considerato il primo esempio di Art Nouveau in Europa[2] per il progetto molto innovativo e per i materiali usati nella costruzione e decorazione.[3]

Si tratta di una casa divisa in tre parti. Due edifici piuttosto convenzionali in mattoni e pietre, uno sul lato della strada ed uno sul lato dei giardini, uniti da una struttura in acciaio coperta in vetro. In questa parte di casa, usata talvolta per ricevere gli ospiti, Horta mise tutte le sue capacità di decoratore d'interni. Progettò ogni singolo dettaglio: maniglie, intarsi, vetrate, mosaici sui pavimenti, ecc.

Le innovazioni introdotte in questo edificio influirono sulle successive opere di Horta.

Hôtel Solvay

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La casa venne commissionata da Armand Solvay,[4] figlio del ricco farmacista ed industriale Ernest Solvay. Per questo facoltoso cliente Horta spese una fortuna nell'uso di materiali preziosi come marmo, onice, bronzo, legni tropicali,... Anche per questo edificio Horta progettò ogni singolo dettaglio[5] e per la decorazione delle scale si avvalse della collaborazione del pittore Théo van Rysselberghe. Buona parte dell'Hôtel Solvay è rimasto intatto grazie alla famiglia Wittamer che lo acquistò nel 1950. Uno degli elementi caratteristici dell'edificio è la ringhiera in ferro e legno realizzata per la scala principale. Il metallo è modellato a formare dolci, sinuose e fantasiose curve riprese dal mondo vegetale.

Hôtel van Eetvelde

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L'uso visibile di materiali industriali, quali acciaio e vetro, fu una novità nelle tecniche edilizie usate per gli appartamenti di persone famose. Venne usato acciaio anche per la costruzione della facciata. Gli interni ricevono ulteriore luce attraverso una reception centrale coperta con una cupola in vetro. Horta ampliò la casa nel 1898. Venne progettato per contenere un garage, un ufficio per van Eetvelde ed appartamenti che, comunque, avevano un'entrata separata.

Il museo Horta in passato era la residenza e il laboratorio dell'artista belga[6] ed è costituito da due edifici collegati nel comune di Saint-Gilles.[7] Negli stupendi interni in stile Art Nouveau sono esposti in modo permanente mobili, arnesi, e oggetti progettati da Horta e dai suoi colleghi contemporanei, oltre a documenti riguardanti la sua vita.

  1. ^ (EN) Major Town Houses of the Architect Victor Horta (Brussels), su UNESCO World Heritage Centre. URL consultato il 9 giugno 2024.
  2. ^ Cristiana Campanini, Art Nouveau: la lezione belga, su la Repubblica, 30 dicembre 2022. URL consultato il 9 giugno 2024.
  3. ^ Bruxelles art nouveau, su La Stampa, 10 gennaio 2007. URL consultato l'8 aprile 2022.
  4. ^ (EN) UNESCO heritage in Brussels, su www.visit.brussels. URL consultato il 9 giugno 2024.
  5. ^ A Bruxelles è l'anno dell'Art Nouveau - Mondo - Arte.it, su www.arte.it. URL consultato il 9 giugno 2024.
  6. ^ Art Nouveau a Bruxelles, le case da visitare, su Harper's BAZAAR, 10 gennaio 2023. URL consultato il 9 giugno 2024.
  7. ^ (EN) Horta Museum - Itinerari culturali - www.coe.int, su Itinerari culturali. URL consultato il 9 giugno 2024.

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