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Pimenta dioica

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Pimento
Pimenta dioica
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi II
OrdineMyrtales
FamigliaMyrtaceae
SottofamigliaMyrtoideae
TribùMyrteae
GenerePimenta
SpecieP. dioica
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineMyrtales
FamigliaMyrtaceae
SottofamigliaMyrtoideae
TribùMyrteae
GenerePimenta
SpecieP. dioica
Nomenclatura binomiale
Pimenta dioica
(L.) Merr., 1947
Sinonimi

Myrtus dioica
L.

Pimenta dioica ((L.) Merr., 1947) è un albero appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, originario di America centrale e Grandi Antille[2], da cui si ricava una spezia nota col nome di pimento, pimienta[3] (che nello spagnolo moderno indica il pepe), pepe della Giamaica o pepe garofanato. In passato la pianta era nota anche col nome portoghese di pimenteira.[3]

Il nome pimento deriva dal francese piment, provenzale pimen, dal latino pīgmentum "pigmento", "colore", passato in età tarda a indicare le spezie.[3] In inglese è chiamato anche allspice, perché sembra combinare cannella, noce moscata e chiodi di garofano. Per via del nome pepe garofanato, con cui è conosciuto soprattutto in Europa, può essere confuso con il chiodo di garofano.

Cristoforo Colombo portò il pimento in Spagna dai Caraibi pensando che fosse pepe; effettivamente le bacche di pimento assomigliano a grosse bacche di pepe. Da questo equivoco è derivato il nome pimento. Prima della seconda guerra mondiale il pimento era abbastanza usato, ma durante la guerra parecchi alberi furono tagliati e la produzione crollò; gli alberi allo stato selvatico sono oggi piuttosto rari. In Europa dell'Est invece se ne fa ancora largo uso, ad esempio in Polonia, dove è una spezie usata quotidianamente, il frutto è chiamato "erba inglese" e pertanto non confuso linguisticamente col pepe nero; l'attributo "inglese" forse deriva dal fatto che venne diffuso dagli inglesi.

Zone di produzione

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È prodotto soprattutto in Giamaica, ma altri luoghi di produzione sono il Guatemala, l'Honduras e il Messico.

Bacche essiccate

Il pimento è uno dei principali ingredienti della cucina caraibica. È utilizzato per speziare la carne essiccata o affumicata, in molte salse della cucina messicana e per la conservazione dei cibi in una sorta di salamoia detta pickling; inoltre è uno degli ingredienti che possono trovarsi nel curry. È utilizzato anche in molti paesi del Medio Oriente; per esempio la cucina palestinese usa il pimento per insaporire molti suoi piatti.[senza fonte] Negli Stati Uniti è utilizzato soprattutto nei dolci, ma è uno dei principali ingredienti del Cincinnati chili. È comunemente usato in Gran Bretagna per molte ricette, per esempio nei pancake. Usato anche nella cucina creola: miscela di pepe bianco, pepe nero, pepe verde, pepe rosa e pimento.

Nel XVIII secolo il pimento era usato come deodorante: per esempio, i soldati russi erano soliti mettere alcune bacche di pimento nei loro stivali. Contiene eugenolo, un agente antimicrobico. Secondo la tradizione popolare pare che aiuti la digestione.

La Pimenta dioica è anche l'ingrediente principale del pimiento bitter prodotto dal famoso bartender Dale DeGroff.

Da anni infatti il pimento è ingrediente di molti ricercatissimi cocktail e drink analcolici. Si presta benissimo alle preparazioni a base di rum - sia rum bianco sia rum speziato - e viene ben accompagnato da lime e angostura. Nei drink analcolici il pepe giamaicano viene aggiunto in preparazioni a base di frutta ed estratti grazie al suo aroma tipico che coniuga quello di chiodi di garofano, noce moscata e cannella.[4]

  1. ^ (EN) Pimenta dioica, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Pimenta dioica (L.) Merr. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  3. ^ a b c Carlo Battisti e Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1950-57.
  4. ^ Pimento o Pepe della Giamaica - Terza Luna, in Terza Luna. URL consultato il 29 maggio 2018.

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Collegamenti esterni

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