Vai al contenuto

Prassidice

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Prassidice (astronomia))
Prassidice
(Giove XXVII)
Prassidice ripresa dal Canada-France-Hawaii Telescope nel dicembre 2001
Satellite diGiove
Scoperta23 novembre 2000
ScopritoreScott Sheppard, David Jewitt, Yanga R. Fernández, Eugene Magnier
Parametri orbitali
Semiasse maggiore20 907 000 km
Periodo orbitale625,38 giorni
Inclinazione rispetto
all'equat. di Giove
148,967°
Eccentricità0.2308
Dati fisici
Diametro medio~7 km
Massa
~4,3 × 1014 kg
Densità media~2,6? × 103 kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie~0,0025 m/s²
Albedo0,04
Dati osservativi
Magnitudine app.21,2

Prassidice (ufficialmente Praxidike, dal greco Πραξιδίκη), o Giove XXVII, è un satellite naturale irregolare di Giove.

È stato scoperto nel 2000 da una squadra di astronomi dell'Università delle Hawaii guidati da Scott S. Sheppard[1][2] ed ha inizialmente ricevuto la designazione provvisoria S/2000 J 7.

Denominazione

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) gli ha assegnato la denominazione ufficiale[3] che fa riferimento alle Prassidiche, divinità che nella mitologia greca formavano la "triade divina della giusta punizione".

Parametri orbitali

[modifica | modifica wikitesto]

Prassidice orbita attorno a Giove con un moto retrogrado in 609,25 giorni, a una distanza media di 20,824 milioni di km, con un'inclinazione di 144° rispetto all'eclittica (143° rispetto al piano equatoriale di Giove) e con un'eccentricità orbitale di 0,1840.

Caratteristiche

[modifica | modifica wikitesto]

Prassidice appartiene al gruppo di Ananke, un gruppo di satelliti irregolari che si ritiene sia costituito dai resti della frammentazione di un asteroide catturato da Giove.[4][5]

Con un diametro stimato di 7 km, Prassidice è il secondo membro più grande del gruppo dopo Ananke, assumendo che abbia un'albedo di 0,04.[6]

Il satellite appare di colore grigio con indice di colore B-V=0,77, R-V= 0,34, tipico di un asteroide di tipo C.[7]

  1. ^ IAUC 7555: Satellites of Jupiter January 5, 2001 (scoperta)
  2. ^ MPEC 2001-A29: S/2000 J 7, S/2000 J 8, S/2000 J 9, S/2000 J 10, S/2000 J 11 January 15, 2001 (scoperta e efemeridi)
  3. ^ IAUC 7998: Satellites of Jupiter, 22 ottobre 2002 (denominazione)
  4. ^ Sheppard, S. S., Jewitt, D. C.; An Abundant Population of Small Irregular Satellites Around Jupiter Archiviato il 5 agosto 2003 in Internet Archive., Nature, Vol. 423 (May 2003), pp. 261-263
  5. ^ David Nesvorný; Jose L. A. Alvarellos; Luke Dones e Harold F. Levison; Orbital and Collisional Evolution of the Irregular Satellites Archiviato il 15 aprile 2020 in Internet Archive., The Astronomical Journal, Vol. 126 (2003), pp. 398–429.
  6. ^ Sheppard, S. S.; Jewitt, D. C.; Porco, C.; Jupiter's Outer Satellites and Trojans Archiviato il 20 settembre 2009 in Internet Archive., in Jupiter: The Planet, Satellites and Magnetosphere, edited by Fran Bagenal, Timothy E. Dowling, and William B. McKinnon, Cambridge Planetary Science, Vol. 1, Cambridge, UK: Cambridge University Press, ISBN 0-521-81808-7, 2004, pp. 263-280
  7. ^ Grav, T.; Holman, M. J.; Gladman, B. J.; Aksnes, K.; Photometric Survey of the Irregular Satellites, Icarus, Vol. 166 (2003), pp. 33-45.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Sistema solare: accedi alle voci di Wikipedia sugli oggetti del Sistema solare