Supercoppa italiana 1995
Supercoppa italiana 1995 | |
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Competizione | Supercoppa italiana |
Sport | Calcio |
Edizione | 8ª |
Organizzatore | Lega Nazionale Professionisti |
Date | 17 gennaio 1996 |
Luogo | Italia Torino |
Partecipanti | 2 |
Formula | gara unica |
Impianto/i | Stadio delle Alpi |
Risultati | |
Vincitore | Juventus (1º titolo) |
Secondo | Parma |
Statistiche | |
Gol segnati | 1 |
Pubblico | 5 289 |
La Juventus, vincitrice dell'edizione | |
Cronologia della competizione | |
La Supercoppa italiana 1995 è stata l'8ª edizione della competizione disputata il 17 gennaio 1996 allo stadio delle Alpi di Torino. La sfida è stata disputata tra la Juventus, vincitrice della Serie A 1994-1995 e della Coppa Italia 1994-1995, e il Parma, finalista della Coppa Italia 1994-1995; è stata questa la prima edizione della Supercoppa di Lega in cui, per via del conseguimento di un double, alla manifestazione ha avuto accesso la finalista della coppa nazionale.
A conquistare il titolo è stata la Juventus, vittoriosa per 1-0.[1]
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]La sfida, giocata in casa dei campioni d'Italia in carica — una scelta pro forma, dato il double conseguito dalla Juventus nella stagione 1994-1995 —, già dalla vigilia avrebbe portato all'iscrizione di un nuovo nome nell'albo d'oro della manifestazione:[2] infatti sia i padroni di casa sia il Parma non avevano all'epoca mai vinto la Supercoppa di Lega, a fronte di una precedente partecipazione a testa (sconfitta bianconera nel 1990 contro il Napoli, e sconfitta gialloblù nel 1992 contro il Milan). Sul versante regolamentare, in caso di parità al 90' era previsto il ricorso diretto ai tiri di rigore.[2]
Si trattò della seconda edizione di Supercoppa italiana disputata nell'anno successivo a quello di elezione; ciò a causa di vari ritardi nella scelta della sede di gara. Infatti inizialmente, per ragioni di marketing, la Lega Calcio e le dirigenze dei due club cercarono di organizzare la sfida all'estero, prima di ripiegare sull'ipotesi di un campo neutro in Italia, e infine sullo stadio delle Alpi di Torino, ovvero (come fin lì da prassi) l'impianto casalingo della squadra scudettata;[3] l'incontro venne fissato per il 17 gennaio 1996, una delle poche date libere in un fitto calendario d'impegni per le due contendenti.[4]
Il match annoverava tuttavia validi motivi d'interesse, su tutti l'ennesima riproposizione del dualismo Juventus-Parma che nel 1995 aveva egemonizzato il calcio italiano ed europeo,[3][5] con ben 7 sfide comprensive della lotta-scudetto nonché delle finali di Coppa Italia e Coppa UEFA;[3] entrambe le formazioni, inoltre, cercavano il successo per lasciarsi alle spalle un recente periodo di crisi,[3] più sul piano fisico e psicologico per i bianconeri,[3][5] più a livello tattico e di spogliatoio per i gialloblù.[3]
Partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]Squadre | Qualificazione | Partecipazioni precedenti (il grassetto indica la vittoria) |
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Juventus | Vincitore della Serie A 1994-1995 e della Coppa Italia 1994-1995 | 1 (1990) |
Parma | Finalista perdente della Coppa Italia 1994-1995 | 1 (1992) |
La partita
[modifica | modifica wikitesto]L'incontro, giocato in proibitive condizioni climatiche — con il Delle Alpi preda di una fitta nebbia e una temperatura vicina allo zero — e anche per questo davanti a una irrisoria cornice di pubblico (poco più di 5 000 spettatori), vide Marcello Lippi schierare la sua Juventus pressoché in formazione-tipo, un 4-3-3[1] con il recuperato dell'ultim'ora Sousa a centrocampo,[1] reparto dove invece dovette fare a meno dell'infortunato Jugović,[5] e il tridente Del Piero-Ravanelli-Vialli in avanti.[1] Qualche novità in più per il Parma di Nevio Scala, il quale rinunciò nel suo 5-3-2 ad Apolloni e Pin, sostituiti rispettivamente da Couto e Dino Baggio riproposti dopo qualche tempo nell'undici titolare;[1] in attacco, la coppia di fantasisti Stoičkov-Zola.
Pur a fronte del meteo avverso, la partita risultò soprattutto nel primo tempo «ardente, e a tratti gradevole». Dopo un sostanziale equilibrio, con i padroni di casa più propositivi ma per questo scoperti alle azioni in ripartenza degli ospiti, l'esito della sfida si decise al 33': un traversone dalla destra di Del Piero originò un colpo di testa di Ravanelli da dentro l'area di porta, a cui si opposero a pochi centimetri dalla linea dapprima l'estremo difensore parmense Bucci e poi il compagno di squadra Sensini, i quali tuttavia nulla poterono sul successivo e facile tap-in sottorete del capitano juventino Vialli. Nonostante la positiva situazione di gara, i bianconeri passarono nello spazio di sei minuti dal vantaggio all'inferiorità numerica, quando Peruzzi fu costretto a una parata fuori area per anticipare Stoičkov, ritrovatosi a tu per tu col portiere avversario dopo aver sfruttato una disattenzione difensiva di Tacchinardi[1] — in un'azione di gioco peraltro controversa, con il bulgaro a sua volta autore di un fallo di mano non ravvisato dall'arbitro Ceccarini —:[6] per poter far entrare il dodicesimo Rampulla, Lippi tolse una punta facendo accomodare Del Piero in panchina. Si andò quindi all'intervallo senza altri episodi di rilievo.[1]
Alla ripresa, la nebbia si fece ancor più fitta tanto da rendere impossibile la visione dagli spalti[1] nonché per lunghi tratti dal campo stesso,[4] ciò nonostante Ceccarini ritenne di poter dare ugualmente seguito alla sfida:[1] una scelta, quella del mancato rinvio, che venne vista come più attenta a non intasare ulteriormente il calendario delle due squadre, e soprattutto alle esigenze del pubblico televisivo, che non alle reali condizioni necessarie per la pratica sportiva.[4]
Il Parma uscì dagli spogliatoi, indietro nel punteggio ma forte del vantaggio di uomini, irrobustendo la fase offensiva, con l'attaccante Melli a subentrare al difensore Di Chiara; e seppure i ducali rischiarono subito di sciupare l'uomo in più, con il già ammonito Fabio Cannavaro di fatto «graziato» dalla giacchetta nera, il nuovo assetto li portò a dar vita a un forcing di una ventina di minuti, nel corso dei quali impegnarono a più riprese Rampulla. I piemontesi contennero gli sforzi degli emiliani lavorando di rimessa, sicché quando a un quarto d'ora dal termine le energie iniziarono a scemare, neanche l'ingresso della quarta punta nelle file degli ospiti, Asprilla per Mussi, riuscì a cambiare le sorti dell'incontro. Al fischio finale la Juventus si aggiudicò così la sua prima Supercoppa di Lega, l'unico trofeo nazionale che ancora mancava al suo palmarès.[1]
Tabellino
[modifica | modifica wikitesto]Torino 17 gennaio 1996, ore 20:30 CET | Juventus | 1 – 0 referto | Parma | Stadio delle Alpi (5 289 spett.)
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Formazioni
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Roberto Beccantini, E dalla nebbia spunta la Juventus, in La Stampa, 18 gennaio 1996, p. 28.
- ^ a b Juve-Parma il 17 a Torino (PDF), in l'Unità, 10 gennaio 1996 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2016).
- ^ a b c d e f Roberto Beccantini, Il verdetto lascerà una scia, in La Stampa, 17 gennaio 1996, p. 27.
- ^ a b c Emilio Marrese, 'Un calcio alla decenza', in la Repubblica, 19 gennaio 1996.
- ^ a b c Marco Ansaldo, Juve, una Supercoppa contro la crisi, in La Stampa, 17 gennaio 1996, p. 27.
- ^ Maurizio Crosetti, 'Truffa Stoichkov' ma per Peruzzi niente squalifica, in la Repubblica, 19 gennaio 1996.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Massimo Perrone (a cura di), Il libro del calcio italiano 1999/2000, Roma, Corriere dello Sport, 1999, p. 470.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Italy Super Cup Finals, su rsssf.com.
- 17/01/1996 - Italian Super Cup - Juventus-Parma 1-0, su YouTube, Juventus Football Club, 5 agosto 2015.