The Legend of Zelda: A Link to the Past
The Legend of Zelda: A Link to the Past videogioco | |
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Confezione originale del videogioco | |
Titolo originale | ゼルダの伝説 神々のトライフォース |
Piattaforma | Super Nintendo, Game Boy Advance |
Data di pubblicazione | Super Nintendo: 21 novembre 1991 13 aprile 1992 24 settembre 1992 Game Boy Advance: |
Genere | Avventura, azione |
Origine | Giappone |
Sviluppo | Nintendo EAD |
Pubblicazione | Nintendo |
Direzione | Takashi Tezuka |
Produzione | Shigeru Miyamoto |
Direzione artistica | Masanao Arimoto, Tsuyoshi Watanabe |
Sceneggiatura | Kensuke Tanabe, Yoshiaki Koizumi |
Musiche | Kōji Kondō |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | Gamepad |
Supporto | Cartuccia, download |
Distribuzione digitale | Virtual Console |
Fascia di età | CERO: A · ESRB: E · OFLC (AU): PG · PEGI: 7 |
Serie | The Legend of Zelda |
Preceduto da | Zelda II: The Adventure of Link |
Seguito da | The Legend of Zelda: Link's Awakening |
The Legend of Zelda: A Link to the Past (ゼルダの伝説 神々のトライフォース?, Zeruda no Densetsu: Kamigami no Toraifōsu, lett. ""La leggenda di Zelda: la Triforza degli dei"") è un videogioco di ruolo uscito per il Super Nintendo Entertainment System nel 1991, e successivamente riproposto nel 2003 per Game Boy Advance. È il terzo gioco che narra le avventure di Link e l'unico gioco della serie uscito per SNES.
Viene considerato uno dei migliori capitoli della serie, e in generale uno dei più grandi videogiochi di tutti i tempi.[1][2] All'epoca dell'uscita, venne acclamato dalla critica per la grafica e la modalità di gioco, e viene oggi ricordato come uno dei migliori titoli disponibili per Super Nintendo[3][4].
Nel 2006 Entertainment Weekly lo inserì al primo posto nella lista dei 100 più grandi videogiochi della storia.[1]
La trama di A Link to the Past è incentrata sul personaggio di Link e sulle gesta che esso deve compiere per salvare il regno di Hyrule, sconfiggere Ganon e soccorrere i sette discendenti dei saggi. Il videogioco utilizza una visuale a volo d'uccello, simile all'originale The Legend of Zelda, tralasciando le fasi a scorrimento orrizontale del secondo episodio. A Link to the Past introdusse alcuni elementi che sarebbero divenuti tipici della serie, come il concetto di universo alternativo (nel gioco era possibile viaggiare tra due dimensioni: il mondo normale e il mondo delle tenebre), la potente Spada Suprema e altre nuove armi e oggetti.
Un seguito di A Link to the Past, intitolato A Link Between Worlds, è stato pubblicato per Nintendo 3DS nel novembre 2013.[5][6]
Il gioco è stato ripubblicato per Game Boy Advance nel 2003 (data europea) come parte di The Legend of Zelda: A Link to the Past & Four Swords, frutto di una collaborazione tra Nintendo e Capcom. In aggiunta a The Legend of Zelda: A Link to the Past è presente un gioco aggiunto come omaggio: Four Swords, il primo della serie The legend of Zelda a supportare il multiplayer locale.
Il gioco originale è inoltre incluso in tutte le versioni del Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System.
Antefatto
[modifica | modifica wikitesto]Hyrule, luogo chiave di tutti i The Legend of Zelda, è stata creata da tre dee, Nayru (la dea della saggezza), Din (la dea della forza) e Farore (la dea del coraggio), che una volta dato alla luce il mondo, decisero di dare un segno del loro passaggio e del loro sforzo: la Triforza, un oggetto magico che racchiude la forza, il coraggio e la saggezza; esso dona a chi lo possiede poteri inimmaginabili.
Per secoli la Triforza veniva venerata nel Tempio del Sole, fino a quando Ganondorf (Ganon, l'antagonista del primo gioco), un ladro che un tempo apparteneva alla razza Gerudo, ruba la preziosa reliquia. Un essere così crudele che possedeva un potere tale era un problema, quindi sette saggi, dotati di straordinari poteri, rinchiusero Ganondorf nelle Lande Dorate, dimensione parallela di Hyrule, dalla quale è impossibile fuggire; tuttavia, Ganondorf conserva la triforza e col suo potere modella le Lande Dorate come sua oscura dimora, tramando un suo ritorno in grande stile. Lo spirito di Ganon si serve quindi dello stregone maligno Agahnim per rompere il sigillo che lo tiene rinchiuso nel Mondo Oscuro. Agahnim sacrifica i discendenti dei sette saggi compresa Zelda per spezzare il sigillo.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Link viene svegliato dalla richiesta di aiuto telepatica della Principessa Zelda, che lo prega di salvarla dalle prigioni del castello di Hyrule in cui è stata rinchiusa dal malvagio stregone Agahnim[7]. Nonostante suo zio gli ordini di rimanere in casa, Link lo segue fino all'entrata segreta del giardino del Castello di Hyrule, dove lo trova ferito mortalmente. Lo zio, poco prima di morire, consegna la spada a Link, insegnandogli l'Attacco Rotante e pregandolo di salvare la principessa. Link entra nel castello e sconfiggendo le guardie, divenute malvagie a causa dell'influsso malvagio dello stregone, libera la principessa e la scorta al Santuario di Hyrule.
Link viene consigliato dagli abitanti del villaggio di parlare con il saggio Sahasrahla che lo porta a conoscenza dell'unica arma in grado di annientare Agahnim, la Spada Suprema; secondo la leggenda solo il prescelto in possesso dei tre amuleti della virtù (Coraggio, Forza e Saggezza) può estrarla dal Piedistallo del Tempo situato nel Bosco Perduto, nello stesso luogo dove secoli prima risiedeva il Santuario del Tempo, ormai decaduto.[8]
Link dovrà quindi viaggiare per tutta Hyrule alla ricerca degli amuleti custoditi dai boss nei dungeon di Hyrule. In possesso della Spada Suprema, Link scopre attraverso un contatto telepatico da Zelda del suo rapimento per mezzo delle guardie soggiogate da Agahnim. Link dovrà irrompere nella parte superiore del castello di Hyrule, prima bloccata da un incantesimo per salvare nuovamente Zelda dalle grinfie dello stregone.
Nonostante l'intervento di Link, Aganhim riesce a sacrificare Zelda e spezzare così il sigillo che bloccava l'accesso al Mondo Oscuro. Durante lo scontro tra Link e Agahnim, questi non viene del tutto sconfitto e fuggendo porta con sé Link nel Mondo Oscuro.
Il Mondo Oscuro rappresenta Hyrule soggiogata dalla malvagità di Ganon, quindi nonostante siano presenti gli stessi luoghi, sono presenti delle differenze su cui si baserà l'intero gameplay del gioco. In questa parte del gioco Link dovrà affrontare i sette boss del Mondo Oscuro, per liberare altrettante fanciulle discendenti dei sette saggi che tempo fa, avevano imprigionato Ganon nella Guerra dell'Imprigionamento, così da poter ottenere da ognuno i diamanti magici necessari ad accedere alla Torre di Ganon.
Link durante l'avventura troverà molti oggetti utili e indispensabili al proseguimento dell'avventura, nonché tuniche e scudi che ridurranno i danni subiti e potenziamenti della spada che gli permetteranno di infliggere danni maggiori ai nemici.
Nella Torre di Ganon, Link si scontrerà per la seconda e ultima volta contro Agahnim dove sarà sconfitto una volta per tutte. Con la morte di Agahnim, Ganon si manifesta in forma di pipistrello e fugge all'interno della piramide del Potere, seguito da Link. All'interno della piramide si svolge l'ultimo combattimento che porterà Link alla vittoria e gli permetterà di ottenere la Triforza. Toccandola, esprime il suo desiderio e il Mondo Oscuro scompare, e in seguito, tra gli avvenimenti, anche lo zio di Link e il re di Hyrule tornano in vita.
Durante le scene finali Link ripone la Spada Suprema nel Piedistallo nascosto nei Boschi Perduti e al termine del gioco si legge la frase «...and the Master Sword sleeps again... Forever!» (...e la Spada Suprema riposa ancora... Per sempre!).
Modalità di gioco
[modifica | modifica wikitesto]Il gioco riprende la veste grafica e la visuale a volo d'uccello del primo episodio, eliminando però i piccoli problemi e migliorandolo. Il gioco è strutturato in dungeon (ambienti chiusi) e oltre le quest (missioni) principali sono presenti un elevato numero di subquest. Il gioco propone la contrapposizione tra mondo della luce e quello dello tenebre, costruiti l'uno a specchio dell'altro che porteranno Link a viaggiare da un mondo all'altro e sfruttare così la diversa morfologia dei due mondi (il primo "verde" e paradisiaco, il secondo grigio e inaridito dal trionfo delle forze del male) per proseguire nella propria missione o anche soltanto per raggiungere degli oggetti in apparenza irraggiungibili[9].
Fumetti
[modifica | modifica wikitesto]Un adattamento a fumetti del videogioco, ad opera del celebre mangaka Shōtarō Ishinomori, fu pubblicato su Nintendo Power e serializzato in 12 numeri a partire dal Gennaio 1992, fino al Dicembre dello stesso anno. Il fumetto fu pubblicato in volume nel 1993. Il fumetto di A Link to the Past si presenta come un libero adattamento dell'originale trama del gioco, con l'aggiunta di alcuni cambiamenti e di personaggi aggiunti[10].
Altri due adattamenti a fumetti furono pubblicati in Giappone:
- Un manga di Ataru Cagiva serializzato dal 1995 al 1996 sulla rivista Monthly GFantasy della Enix Corporation, e successivamente raccolto in tre volumi[11].
- Un manga in volume unico di Akira Himekawa (in realtà un duo di fumettiste sotto pseudonimo) del 2005, pubblicato nello stesso periodo della riedizione del gioco per Game Boy Advance[12].
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Testata | Versione | Giudizio |
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GameRankings (media al 10-1-2015) | SNES | 92,87%[13] |
GBA | 91,74%[14] | |
Metacritic (media al 10-1-201) | - | 95/100[15] |
AllGame | - | 5/5[16] |
Electronic Gaming Monthly | - | 8,75/10[17] |
Famitsū | - | 39/40[18] |
GamePro | - | 5/5[19] |
GameSpot | - | 9,2/10[20] |
IGN | - | 9,7/10[21] |
Nintendo Power | SNES | 4,675/5[22] |
GBA | 4,9/5[14] | |
Retromagazine World | - | 99% |
Sin dalla sua pubblicazione, il gioco ottenne immediatamente un grande successo di pubblico e critica, vendendo più di 4.61 milioni di copie[23] e ricevendo giudizi estremamente positivi da parte di numerosi siti web e testate giornalistiche:[13][14]
- IGN lo definì il miglior gioco in assoluto per Super Nintendo.[3]
- Nel 2005, IGN lo posizionò undicesimo nella lista dei migliori 100 giochi di sempre[24], mentre i lettori lo posizionarono quinto[25]. Inoltre, lo ha spesso nominato come uno dei migliori videogiochi di sempre.[26][27].
- Nel 2006, Entertainment Weekly lo definì il più grande videogioco della storia[28].
- Nel sito GameFAQs, occupa la posizione numero 4 nella lista dei giochi più votati dagli utenti[29].
- Nel 2006, i lettori di Famitsū lo inserirono alla posizione 31 nella lista dei loro 100 giochi favoriti[30].
- Electronic Gaming Monthly lo inserì alla posizione numero 3 nella lista dei 100 migliori videogiochi della storia[31]. Nel 1992, lo premiò come miglior seguito dell'anno[32].
- GameInformer lo inserì alla posizione numero 23 nella lista dei migliori videogiochi della storia[33].
- Nintendo Power lo inserì nella lista dei 200 migliori videogiochi di sempre[34].
- Nel luglio 2007, i lettori di Edge lo scelsero come sesto miglior videogioco della storia. Nella stessa lista, The Legend of Zelda: Ocarina of Time appariva primo[35].
- ScrewAttack lo posizionò secondo nella lista dei 20 migliori titoli per Super Nintendo[36].
- GamesRadar lo definì il terzo più grande videogioco per Super Nintendo, dietro a Chrono Trigger (secondo posto) e Super Metroid (primo posto)[37].
- Nella lista dei 100 più grandi videogiochi Nintendo della storia, redatta da Official Nintendo Magazine, si posizionò ottavo[38].
- Nel 2009, Game Informer lo posizionò dodicesimo nella lista dei 200 più grandi videogiochi della storia[39].
- Nel n.198 della rivista Dragon del 1993, Sandy Petersen valutò il gioco con il massimo punteggio di 5 stelle su 5[40].
- Nella classifica di Nintendo Power dei 285 migliori videogiochi di tutti i tempi, The Legend of Zelda: A Link to the Past raggiunse la seconda posizione.[41].
- Il sito web Leviathyn, lo inserì secondo nella lista dei 50 più grandi giochi in assoluto, dietro a Final Fantasy VI.[2].
- Nel numero 22 della rivista RETROMAGAZINE WORLD elogia il gioco assegnandogli il voto Giocabilità 99%/Longevità 99% definendo questo Zelda, OPERA MAGNA di un genere su CONSOLE a 16 bit.
The Legend of Zelda: A Link to the Past & Four Swords
[modifica | modifica wikitesto]The Legend of Zelda: A Link to the Past & Four Swords videogioco | |
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Confezione originale del videogioco | |
Titolo originale | ゼルダの伝説 神々のトライフォース&4つの剣 Zeruda no Densetsu: Kamigami no Toraifōsu & Yottsu no Tsurugi |
Piattaforma | Game Boy Advance |
Data di pubblicazione | Game Boy Advance: 14 marzo 2003 2 dicembre 2002 28 marzo 2003 |
Genere | Avventura, azione |
Origine | Giappone |
Sviluppo | Nintendo, Capcom |
Pubblicazione | Nintendo |
Direzione | Yoichi Yamada, Hidemaro Fujibayashi |
Produzione | Takashi Tezuka, Noritaka Funamizu, Katsuhiro Sudo |
Design | Hidemaro Fujibayashi, Su Chol Lee, Mitsuaki Araki, Joko Kazuki |
Direzione artistica | Haruki Suetsugu |
Sceneggiatura | Kensuke Tanabe |
Musiche | Yuko Takehara |
Modalità di gioco | Giocatore singolo, multigiocatore |
Supporto | Cartuccia, download |
Distribuzione digitale | DSiWare |
Fascia di età | CERO: A · ESRB: E10+ · PEGI: 7 |
Serie | The Legend of Zelda |
Preceduto da | The Legend of Zelda: Oracle of Ages e The Legend of Zelda: Oracle of Seasons |
Seguito da | The Legend of Zelda: The Wind Waker |
La trama di Four Swords inizia con la principessa Zelda, discendente della principessa di The Minish Cap, che racconta a Link, discendente dell'eroe di The Minish Cap, delle peripezie dei loro antenati tramandate negli anni, mostrandogli la Quadrispada che tiene saldo il sigillo di Vaati, il sigillo si indebolisce e il mago del vento Vaati si libera, cattura Zelda e si rifugia nel suo palazzo del vento. Così tocca a Link, che raccoglie la spada, andare a salvare Zelda quadruplicato a causa del potere della quadrispada. Link allora, viaggia per raccogliere le chiavi, sparse in diversi luoghi, necessarie ad aprire il palazzo del vento. Raccolte tutte, Link va al Palazzo del Vento, sconfigge e sigilla nuovamente Vaati, liberando Zelda.
Modalità di gioco
[modifica | modifica wikitesto]In Four Swords non è presente una modalità single-player ma solo una multi-player in wireless locale, con cui possono giocare da due a quattro giocatori. Il Link giocatore principale ha una tunica verde, gli altri tre rossa, blu e viola[42]. I Dungeon sono generati casualmente e sono influenzati dal numero di giocatori: se solo due giocatori sono attivi, il dungeon che viene caricato non ha bisogno degli altri due giocatori per essere completato. Il gameplay è simile a quello di A Link to the Past, con l'aggiunta del multi-player. Durante il gioco è possibile trovare molte rupie, e il giocatore che alla fine del dungeon ne ha raccolto il maggior numero vince un premio speciale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The 100 Greatest Video Games, su Entertainment Weekly. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).
- ^ a b (EN) The Top 50 Games of All Time, su Leviathyn. URL consultato il 5 agosto 2014.
- ^ a b (EN) The Greatest Super Nintendo Game of All Time, su IGN. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2014).
- ^ (EN) Best SNES games ever, su GamesRadar. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ (EN) Cameron Woolsey, New Art and Gameplay, su Gamingtruth.com, 8 agosto 2013. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2015).
- ^ (EN) The Legend of Zelda: A Link Between Worlds Release Information for 3DS, su GameFAQs. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ Manuale di istruzioni del gioco
- ^ Hyrule Historia, Shogakukan, 21 dicembre 2011, ISBN 978-4-09-227159-3.
- ^ Nintendo (April 13, 1992). The Legend of Zelda: A Link to the Past. SNES. Nintendo.
- ^ "Comics". Ganon's Tower. Retrieved March 31, 2008
- ^ "The Legend of Zelda manga". McLoz. Archived from the original on February 28, 2007. Retrieved March 7, 2007.
- ^ "A link to the past: kamigami no triforce manga" (in French). The Hyrule Bookshop. Retrieved March 14, 2007.
- ^ a b (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past GameRankings, su GameRankings. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2019).
- ^ a b c (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past for GBA GameRankings, su GameRankings. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2019).
- ^ (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past for Game Boy Advance Reviews (Metacritic), su Metacritic. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ (EN) AllGame Review, su AllGame. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2010).
- ^ (EN) Review Crew: Zelda III, in Electronic Gaming Monthly, n. 32, p. 22.
- ^ (JA) スーパーファミコン SUPER FAMICOM - ゼルダの伝説 -神々のトライフォース- (JPG), in Weekly Famicom Tsūshin, n. 225, Tokyo, ASCII, 9 aprile 1993, p. 90, OCLC 1409332857.
- ^ (EN) ProReviews: The Legends of Zelda: A Link to the Past, in GamePro, n. 37, agosto 1992.
- ^ (EN) Jeff Gerstmann, The Legend of Zelda: A Link to the Past Review GameSpot, su GameSpot, 9 dicembre 2002. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ (EN) Craig Harris, The Legend of Zelda: A Link to the Past IGN Review, su IGN. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ (EN) Now Playing: The Legend of Zelda: A Link to the Past, in Nintendo Power, n. 34, p. 105.
- ^ (EN) OptiGamer: News - Zelda sales charts, su OptiGamer (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2005).
- ^ IGN's Top 100 Games, su top100.ign.com. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
- ^ Copia archiviata, su uk.top100.ign.com. URL consultato il 26 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
- ^ (EN) IGN's Top 100 Games (20-11), su IGN. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
- ^ (EN) Best Games Ever - Number 8, su IGN. URL consultato il 10 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2015).
- ^ The Legend of Zelda: A Link to the Past | pop : ENTERTAINMENT WEEKLY
- ^ https://www.gamefaqs.com/features/contest/top10
- ^ Games of September 2013 | GamesRadar
- ^ https://web.archive.org/web/20030203144026/http://gamers.com/feature/egmtop100/index.jsp
- ^ "Electronic Gaming Monthly's Buyer's Guide". 1993.
- ^ "Top 100 Games of All-Time". GameInformer 100: 34. August 2001
- ^ "NP Top 200". Nintendo Power 200: 58–66. February 2006.
- ^ BBC NEWS | Technology | Zelda game named 'greatest ever'
- ^ ScrewAttack's Top Ten Video - Top 20 SNES Games (10-1) | GameTrailers
- ^ Best SNES games | GamesRadar
- ^ Nintendo of Europe | Nintendo
- ^ The Game Informer staff (December 2009). "The Top 200 Games of All Time". Game Informer (200): 44–79. ISSN 1067-6392. OCLC 27315596.
- ^ Petersen, Sandy (October 1993). "Eye of the Monitor". Dragon (198): 57–60.
- ^ (EN) Nintendo Power ranks the top 285 games of all time, su Nintendo Everything. URL consultato il 10 gennaio 2015.
- ^ zelda.com/fourswordsanniversary/
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- The Legend of Zelda: A Link to the Past, in Nintendo Power, n. 34, marzo 1992, pp. 83-97.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su The Legend of Zelda: A Link to the Past
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (JA) Sito ufficiale, su nintendo.co.jp.
- The Legend of Zelda: A Link to the Past - Topic (canale), su YouTube.
- (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past, su GameFAQs, Red Ventures.
- (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past (doppiaggio), su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises.
- (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past (album musicali), su VGMdb.net.
- (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past (canzone), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) The Legend of Zelda: A Link to the Past (album), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Zeruda no densetsu: Kamigami no toraifôsu, su IMDb, IMDb.com.
- Scheda sul sito Nintendo
- (EN) Scheda per Virtual Console
- (EN) Sito ufficiale di Four Swords Anniversary Edition
- (JA) Sito ufficiale di Four Swords Anniversary Edition
Controllo di autorità | VIAF (EN) 292711942 · LCCN (EN) n2019029813 · GND (DE) 4322639-5 · BNF (FR) cb165488046 (data) |
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