Nel silenzio del valico, dove le rocce non sono d’ostacolo ai venti,
In questi anfratti, dove nessuno è mai penetrato,
Viveva un’allegra eco dei monti.
Lei rispondeva alle grida, alle grida degli uomini.
Quando la solitudine salirà alla gola come un nodo
E un gemito soffocato, quasi senza rumore, scivolerà nell’abisso,
Agile, l’eco afferrerà il grido d’aiuto,
Lo rafforzerà e lo porterà via con cura nelle sue mani.
Non dovevano essere uomini, gonfi di veleni e di oppio,
Quelli che giunsero per uccidere e ammutolire la gola viva,
Se nessuno ne sentì il calpestio e il grugnito.
Legarono l’eco e sulla sua bocca misero un bavaglio.
Per tutta la notte continuò la farsa sanguinosa e crudele,
L’eco venne calpestata, ma nessuno sentì alcun suono.
All’alba l’eco dei monti, ammutolita, venne fucilata,
E pietre sprizzarono, come lacrime dalle rocce ferite.
Mare bella donna,
Che un bel canzone,
Sai, che ti amo, sempre amo.
Donna bella mare,
Credere, cantare,
Dammi il momento,
Che mi piace più!
Uno, uno, uno, un momento,
Uno, uno, uno sentimento,
Uno, uno, uno complimento
O sacramento, sacramento, sacramento…
— Uno momento. Народная итальянская песня. сл. Г. Гладкова
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