Villa Deliella
Villa Deliella | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Località | Palermo |
Coordinate | 38°07′50.44″N 13°21′11.9″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | demolita |
Costruzione | 1905 |
Demolizione | 1959 |
Stile | modernista |
Uso | villa |
Realizzazione | |
Architetto | Ernesto Basile |
Villa Deliella era una dimora nobiliare dei principi Deliella, in stile liberty, situata in piazza Francesco Crispi a Palermo. Costruita nel 1905, venne abbattuta nel 1959 durante il cosiddetto sacco di Palermo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La residenza fu progettata dall'architetto Ernesto Basile nel 1898 per la famiglia dei principi Deliella, i coniugi Anita Drogo di Pietraperzia e Nicolò Lanza, un ramo dei Lanza Branciforte[1]. Fu completata tra il 1907 e il 1909[2], dal costruttore Salvatore Rutelli. Gli arredi erano dello Studio Ducrot.[3]
Nel 1954 l'assessorato ai beni culturali della Regione siciliana aveva vincolato la villa in quanto una delle opere del Basile. Il comune di Palermo però lo revocò in quanto formalmente non erano passati 50 anni dal suo completamento[4].
Nel 1959 una variante del piano regolatore di Palermo fu approvata dal consiglio comunale e a cui furono apportati centinaia di emendamenti, in accoglimento di istanze di privati cittadini; le varianti apportate al piano permettevano di costruire nell'area di via Libertà, dove allora si concentravano le residenze private Liberty costruite tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento: avvenne così il cosiddetto sacco di Palermo. Vennero sottoposti al consiglio comunale i piani per demolire Villa Deliella, con l'accordo dell'ultimo proprietario Franco Lanza di Scalea, e vennero approvati in gran fretta il 28 novembre in modo che la demolizione potesse cominciare nel pomeriggio stesso e concludersi entro pochi giorni [5], così da evitare il vincolo dei beni culturali.
I permessi per le nuove costruzioni però non furono più rilasciati e da allora l'area è stata utilizzata come parcheggio abusivo.
Nel novembre 2015 ad opera di due architetti è stata lanciata la proposta di ricostruire la villa utilizzando i progetti originali del Basile ancora conservati dalla famiglia e destinarla a sede del museo del liberty palermitano[6]. Proposta che inizialmente non ha avuto seguito, ma nel 2021 la Regione Siciliana ha stanziato tre milioni di euro per acquisire l'area e farvi sorgere un museo del liberty siciliano[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nicolò Lanza Branciforte, primo principe di Deliella, su geneall.net. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ Leo Sisti, L'isola del tesoro, BUR, Milano, 2007. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ Lo scandaloso caso di Villa Deliella | www.palermoviva.it, su palermoviva.it, 1º luglio 2022. URL consultato il 1º luglio 2022.
- ^ Il misfatto dicembrino di Villa Deliella, su reportagesicilia.blogspot.it. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ Rosanna Pirajno, Le ruspe a Villa Deliella e il Liberty finì nel 'sacco', in La Repubblica, Gruppo Editoriale L'Espresso, 16 ottobre 2009. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ Alberto Bonanno, "Ricostruiamo Villa Deliella": cento firme per far rinascere il simbolo del sacco di Palermo, in La Repubblica, Gruppo Editoriale L'Espresso, 21 novembre 2015. URL consultato il 18 gennaio 2016.
- ^ Repubblica -Palermo
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Di Benedetto, G., Sessa, E., Mauro, E., & Persico, A., Dalla Strada della Real Favorita alla Villa Deliella : la misura della qualità nella prima espansione settentrionale di Palermo, 40due edizioni, Palermo 2022
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il documento per la ricostruzione della villa, in La Repubblica, Edizione Palermo, 18 gennaio 2015. URL consultato il 18 gennaio 2016.