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Ardengo Soffici: differenze tra le versioni

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*Oi vita, oi vita mia<br>O core’o chisto core.<br>Si’ stato ‘o primm’ammore<br>E ‘o primmo e l’ultimo sarai pe’ me.<br>Era già più delle due quando siamo andati a letto.<br>Cosa malinconica la fusione di due corpi estranei, o quasi. Piacere sommario, misto d’inquietudine e di sospetti. L’antico pudore rinasce e rende incerti e goffi anche i più rotti alle galanterie se la grande ondata dell’amore non arriva a rendere puri e sani tutti gli atti e i più segreti e vivi, della carne infiammata.
*Oi vita, oi vita mia<br>O core’o chisto core.<br>Si’ stato ‘o primm’ammore<br>E ‘o primmo e l’ultimo sarai pe’ me.<br>Era già più delle due quando siamo andati a letto.<br>Cosa malinconica la fusione di due corpi estranei, o quasi. Piacere sommario, misto d’inquietudine e di sospetti. L’antico pudore rinasce e rende incerti e goffi anche i più rotti alle galanterie se la grande ondata dell’amore non arriva a rendere puri e sani tutti gli atti e i più segreti e vivi, della carne infiammata.
*Passeggiando per santa Lucia, lungo i parapetti del mare di Posillipo, nel tepore profumato dell’aria notturna gonfia di serenate che salgono da oscuri gruppi di mandolinisti alle finestre banali e felici degli Excelsior e dei Bristol, ho voluto simulare ironicamente, a braccetto con Lina, la luna di miele delle basse letterature e delle cartoline illustrate.<br>Esageratamente estasiato nella serenità solitaria della riva insigne, ho contraffatto l’amore dei vent’anni, la calda languidezza senza parole e con pochi baci, a contatto di capelli e di fianco, intramezzata dall’allegro motteggio, o con molte parole e baci e frizzi che tornano inavvertitamente a rifinire in sospiri. Anche in questo giuoco, Lina ha saputo mostrare la sua finezza; è stata un’artista perfetta; tanto anzi che mi son domandato più d’una volta se la commedia non fosse ogni poco lì lì per diventare realtà. Gli è che il giuoco è pericoloso in effetto, e adesso non saprei dire con precisione cosa succeda nel mio cuore, pur tanto navigato – né in quello di Lina.
*Passeggiando per santa Lucia, lungo i parapetti del mare di Posillipo, nel tepore profumato dell’aria notturna gonfia di serenate che salgono da oscuri gruppi di mandolinisti alle finestre banali e felici degli Excelsior e dei Bristol, ho voluto simulare ironicamente, a braccetto con Lina, la luna di miele delle basse letterature e delle cartoline illustrate.<br>Esageratamente estasiato nella serenità solitaria della riva insigne, ho contraffatto l’amore dei vent’anni, la calda languidezza senza parole e con pochi baci, a contatto di capelli e di fianco, intramezzata dall’allegro motteggio, o con molte parole e baci e frizzi che tornano inavvertitamente a rifinire in sospiri. Anche in questo giuoco, Lina ha saputo mostrare la sua finezza; è stata un’artista perfetta; tanto anzi che mi son domandato più d’una volta se la commedia non fosse ogni poco lì lì per diventare realtà. Gli è che il giuoco è pericoloso in effetto, e adesso non saprei dire con precisione cosa succeda nel mio cuore, pur tanto navigato – né in quello di Lina.
*Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di sogno, un canale di felicità trascinante gli ori del crepuscolo, il carmino del cielo caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L’eleganze, gli amori passano e s’incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una gioia di cui porterò con me l’amoroso ricordo.
*Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di sogno, un canale di felicità trascinante gli ori del crepuscolo, il carminio del cielo caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L’eleganze, gli amori passano e s’incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una gioia di cui porterò con me l’amoroso ricordo.
{{NDR|La giostra dei sogni - Diario napoletano - Vallecchi Editore - Il Melangolo - Mappano - TO,1991}}
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Versione delle 23:09, 26 mag 2007

Ardengo Soffici (1879 – 1964), poeta, scrittore e pittore italiano.

  • Ama il prossimo come te stesso. — Il primo prossimo è sé medesimo. Benissimo. Cominciamo dunque con l'amar noi stessi. (da Giornale di bordo)
  • È forse meno difficile essere un genio che trovare chi sia capace di accorgersene. (da Giornale di bordo – Vallecchi, Firenze)
  • L'amore? La più bella occasione per ripetere con entusiasmo dei luoghi comuni.
  • La felicità è una forma dell'arte. (da Giornale di bordo)
  • Non mi piace che la polizia si immischi in cose amorose; ma semmai nel caso di una donna colta in flagrante adulterio, si cominci con l'arrestare il marito.
  • Tutto si paga con 24 ore di giovinezza al giorno.

Incipit di La giostra dei sensi - 1919)

  • Per innaffiare la polvere di una mattinata militare passata fra i vecchi indumenti da ‘’versarsi’’ e i pagliericci disfatti, approdo a questo Cambrinus che adocchiai ieri, e la cui pace mi tenta in margine al viavai di una piazza che giudico deliziosa prima di saperla celebre.
  • Una sola figura, or ora, mi ha colpito: una donna bruna, elegante, vestita di seta a righe orizzontali bianche e nere, con un cappello di feltro blu discretamente fiorito nell’ombra della larga tesa. E’ passata rasentando la ringhiera alla quale mi appoggio ed è sparita dietro l’angolo del caffè, alla mia destra.
  • Oi vita, oi vita mia
    O core’o chisto core.
    Si’ stato ‘o primm’ammore
    E ‘o primmo e l’ultimo sarai pe’ me.
    Era già più delle due quando siamo andati a letto.
    Cosa malinconica la fusione di due corpi estranei, o quasi. Piacere sommario, misto d’inquietudine e di sospetti. L’antico pudore rinasce e rende incerti e goffi anche i più rotti alle galanterie se la grande ondata dell’amore non arriva a rendere puri e sani tutti gli atti e i più segreti e vivi, della carne infiammata.
  • Passeggiando per santa Lucia, lungo i parapetti del mare di Posillipo, nel tepore profumato dell’aria notturna gonfia di serenate che salgono da oscuri gruppi di mandolinisti alle finestre banali e felici degli Excelsior e dei Bristol, ho voluto simulare ironicamente, a braccetto con Lina, la luna di miele delle basse letterature e delle cartoline illustrate.
    Esageratamente estasiato nella serenità solitaria della riva insigne, ho contraffatto l’amore dei vent’anni, la calda languidezza senza parole e con pochi baci, a contatto di capelli e di fianco, intramezzata dall’allegro motteggio, o con molte parole e baci e frizzi che tornano inavvertitamente a rifinire in sospiri. Anche in questo giuoco, Lina ha saputo mostrare la sua finezza; è stata un’artista perfetta; tanto anzi che mi son domandato più d’una volta se la commedia non fosse ogni poco lì lì per diventare realtà. Gli è che il giuoco è pericoloso in effetto, e adesso non saprei dire con precisione cosa succeda nel mio cuore, pur tanto navigato – né in quello di Lina.
  • Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di sogno, un canale di felicità trascinante gli ori del crepuscolo, il carminio del cielo caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L’eleganze, gli amori passano e s’incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una gioia di cui porterò con me l’amoroso ricordo.

[La giostra dei sogni - Diario napoletano - Vallecchi Editore - Il Melangolo - Mappano - TO,1991]

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