Vai al contenuto

Metropoli

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
La metropoli di New York

Citazioni sulla metropoli.

  • Chiunque poi vive in città grande, per molto che egli sia da natura caldo e svegliato di cuore e d'immaginativa, io non so (eccetto se, ad esempio tuo, non trapassa in solitudine il più del tempo) come possa mai ricevere dalle bellezze o della natura o delle lettere, alcun sentimento tenero o generoso, alcun'immagine sublime o leggiadra. Perciocché poche cose sono tanto contrarie a quello stato dell'animo che ci fa capaci di tali diletti, quanto la conversazione di questi uomini, lo strepito di questi luoghi, lo spettacolo della magnificenza vana, della leggerezza delle menti, della falsità perpetua, delle cure misere, e dell'ozio più misero, che vi regnano. (Giacomo Leopardi, Operette morali)
  • Occorre appena ricordare che le metropoli sono i veri palcoscenici di questa cultura che eccede e sovrasta ogni elemento personale. Qui, nelle costruzioni e nei luoghi di intrattenimento, nei miracoli e nel comfort di una tecnica che annulla le distanze, nelle formazioni della vita comunitaria e nelle istituzioni visibili dello Stato, si manifesta una pienezza dello spirito cristallizzato e fattosi impersonale così soverchiante che – per così dire – la personalità non può reggere il confronto. Da una parte la vita viene resa estremamente facile, poiché le si offrono da ogni parte stimoli, interessi, modi di riempire il tempo e la coscienza, che la prendono quasi in una corrente dove i movimenti autonomi del nuoto non sembrano neppure più necessari. Dall'altra, però, la vita è costituita sempre più di questi contenuti e rappresentazioni impersonali, che tendono a eliminare le colorazioni e le idiosincrasie più intimamente singolari; così l'elemento più personale, per salvarsi, deve dar prova di una singolarità e una particolarità estreme; deve esagerare per farsi sentire, anche da se stesso. (Georg Simmel)
  • Ogni fenomeno è in relazione con il proprio tempo, e tutto è determinato dalla forza configurante di una volontà metafisica che noi dobbiamo riconoscere senza sperare di poterla mai comprendere. [...] Oggi quella volontà prende corpo nella grande città. È irrilevante che si giudichi la metropoli come un fenomeno gradito oppure sgradito. L'essenziale è che essa costituisca la mente che pensa la volontà fondamentale del nostro tempo, il braccio tramite cui quella volontà crea o colpisce, e la coscienza mediatrice attraverso la quale il finito recepisce ciò che l'infinito ha da dirgli. (Ernst Jünger)
  • Per ogni persona che vede la metropoli come una terra promessa dalle strade lastricate d'oro, ne esiste un'altra pronta a sottoscrivere le parole di Shelley: «l'inferno è una città, proprio come Londra». Accanto alle attrazioni, alle opportunità, alla ricchezza c'è sempre stato anche l'opposto: nei casi peggiori miseria e degrado, in quelli migliori problemi e difficoltà enormi per gli abitanti. E le malattie delle metropoli riproducono in grande quelle delle città. È troppo facile idealizzare le metropoli del passato e vederne soltanto i monumenti e la gloria; ci vuole più immaginazione per vederle popolate da decine di migliaia di uomini e donne fin troppo consapevoli dei prezzi pagati per abitarvi e soprattutto, forse, delle enormi pressioni create anche soltanto dalle semplici cifre. L'esperienza che Giovenale ebbe della Roma imperiale si è ripetuta milioni di volte. (Emrys Jones)
  • Quanto più la «rete nervosa» metropolitana si dilata, quanto più divora il territorio circostante, tanto più il suo «spirito» sembra smarrirsi; più essa diventa «potente», meno sembra in grado di ordinare-razionalizzare la vita che vi si svolge. L'intelletto metropolitano, il suo Nervenleben, subisce una sorta di «crisi spaziale» – che è perfettamente analoga a quella che subisce lo Stato Leviatano, lo Stato moderno nella sua sovranità territorialmente determinata. I poteri che determinano la crescita metropolitana faticano sempre più a «territorializzarsi», a «incarnarsi» in un ordine territoriale, a dar vita a forme di convivenza leggibili-osservabili sul territorio, spazialmente. (Massimo Cacciari)

Voci correlate

[modifica]

Altri progetti

[modifica]