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Nuovo vocabolario siciliano-italiano/BA

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BA

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B BB

[p. 106 modifica] Baàscia. V. bagascia.

Babbalà o A Babbalalà. modo avv. Inconsideratamente, alla carlona: alla babbalà, alla babbalè.

Babbalàcchiu. add. Materiale, semplice, grosso: babbuasso, babbaleo.

Babbaluceddu. s. m. T. zool. dim. di babbaluci: chiocciolina, chioccioletta. || babbaluceddi niuri d’acqua duci: neritina color di pece. Neritina picea. Biv. Bern. || babbaluceddi pilusi, sorta di caracolle che abitano in sul Monte Cuccio: caracolla pelosa. Caracolla pilosa Biv. || babbaluceddi virdi d’acqua: neritina verde. Neritina viridis Lam. [p. 107 modifica]

Babbalùci e Babbalùciu. s. m. T. zool. Mollusco noto, che sta entro un guscio: chiocciola. La lumaca è quella senza il guscio da noi chiamata mammaluccu. Helix L. || babbaluci d’acqua, diconsi in generale molte conchiglie fluviatili, come talune specie di Nerite, limne ecc. || babbaluci cilestri. Jantina communis Lam. Conchiglia fragilissima ma di un bel colore. Pasq. dice che tal nome viene da bava e luci poichè la bava di essa è lucida. || Prov. lu babbaluci trizia e la tartuca. V. granciu. || a babbaluci, posto avv.: a chiocciola, dicesi di tutto ciò ne sia a simiglianza. || In alcuni luoghi usanlo per babbuinu V.

Babbaluciaru. s. m. Chi va a cercar chiocciole: chiocciolajo. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || Per minchione: baccellone.

Babbaluciuni. accr. di babbaluci.

Babbalutu. add. Scioccone: babbione.

Babbanarìa. V. babbaria.

Babbaniari. v. intr. Simulare sciocchezza: far da nesci. || Voler burlare altrui: sbertare.

Babbanitati. V. babbaria.

Babbanu. add. Sciocco, scimunito: babbano. || Prov. nun c’è peggiu chi aviri a fari cu babbani, appunto perchè non son buoni a nulla. || truppa babbana: chiamansi così per ischerno le guardie a cavallo del Municipio di Palermo volgarmente soldati di marina.

Babbarìa. s. f. Scimunitaggine: babbuassaggine.

Babbasuni. add. Scioccone: babbaccione.

Babbau. s. m. Nome vano, per far paura a’ bambini: bau. || È un certo scherzo per far paura a’ bambini: far baco, far baco baco o bau bau. Che si dice pure babbau?... setti!: bau?... sette! || È anche esclamazione di maraviglia: pape!

Babbazzu. add. Scimunito, semplice: babbaccio.

Babbèu. add. Scimunito, semplice: babbeo.

Babbiari. V. babbaniari.

Babbillònia. s. f. Antica città di Caldea, ma si dice ora per gran confusione: babilonia, babillonia.

Babbiuni. add. Scioccone: babbione.

Babbu. add. Sciocco, di grosso ingegno: babbio. || fari lu babbu d’antoni, finger buassaggine: far il fognone.

Babbuinu. s. m. T. zool. Specie di bertuccia: babbuino, papione. Papio Geoff. || Dicesi anche ad uomo contrafatto di viso, e a chi ha difetto di mente: babbuino. || Lo diciamo anco a certi confrati incamuffati di cappa tutta la persona: battuto o incappato. || Per àbaco.

Babbunazzu. V. babbasuni.

Babbuzzana. V. papuzzana.

Bacana. V. bagascia.

Bàcara. s. f. Vaso piccolo fatto di varie materie: orciuolo (Dal Lat. bacar). || Met. Membro virile. || Specie di carrozza a due posti, senza posto pel cocchiere.

Bacaredda. s. f. dim di bàcara: orciolino. || Met. Bagattella, bazzecola.

Bacariddusu. V. nulitusu.

Bacariddùzza. dim. vezz. Orciolinetto.

Bacarunèddu. s. f. dim. di bacaruni: orcino.

Bacarùni. s. m. accr. di bàcara: orcio.

Bacazziari. V. dunniari.

Baccagghiaru. V. baccalaru.

Baccalarazzu. s. m. pegg. e accr. di baccalaru: baccalarone.

Baccalareddu. s. m. dim. Baccalaretto.

Baccalarìcchiu. s. m. dim. Baccalarino.

Baccalaru. s. m. T. zool. Pesce noto: baccalare. || In senso osceno: frigna.

Baccanu. s. m. Fracasso, romore sformato: baccano.

Baccarella. s. m. Sorta di piccola carrozza a stanghe tirata da un cavallo: bagatello.

Baccariari. v. intr. Il muoversi che fanno i liquidi in qua e in là nel vaso quando questo vien mosso: guazzare.

Bacchetta. s. f. Mazza sottile: bacchetta. || Quella che portano i ramarri nelle processioni. || Per zotta V. || cumannari a bacchetta: comandar a bacchetta, con suprema autorità. || bacchetta di parasuli: asticciuola. || passari bacchetta. T. mil. Consisteva nel far passare un soldato tra due file di soldati armati di bacchetta e colle quali doveano percuoterlo: passare per le bacchette. In Italia, oggi col progresso, si è abolita tale barbarie. || la bacchetta di la paci, si dice ad ogni uomo che si frammetta nelle discordie altrui: il caduceo. || bacchetta pri battiri li robbi: camato. || Quella che si adopera per calcare la carica del fucile: bacchetta. || bacchetti di tammuru: bacchette, più comune mazzoli V. || bacchetti di la gaggia, le cannucce verticali: gretole. || Quelle asticciuole che tengono il foglio del ventaglio: stecche. || Regoli orizzontali nello sportello, tra il regolo da capo e quello da piede, a uso di tenervi i vetri incastrati: bacchette. (Car. Voc. Met.).

Bacchi. Nella frase, fari bacchi bacchi V. baccariari. || spagnarisi di lu bacchi-bacchi, esser sommamente timido.

Bacchiareddu. add. dim. di bàcchiaru: bofficiotto.

Bàcchiaru. add. Grassoccio, carnacciuto: boffice.

Bacchiaruni. add. accr. Bofficione.

Bacchittata. s. f. Colpo di bacchetta: bacchettata.

Bacchittedda. s. f. dim. di bacchetta: bacchettina, bacchettuzza.

Bacchitteri. s. m. Coloro che han cura che le processioni vadano con ordine: ramarri.

Bacchittiari. v. a. Battere con camato i panni onde torne la polvere: scamatare, sbacchettare. || Punir un soldato facendolo passare per le bacchette: bacchettare. P. pass. bacchittiatu: scamatato, sbacchettato. || Bacchettato.

Bacchittiata. s. f. Lo scamatare, sbacchettare: sbacchettatura. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Bacchittiatedda, Bacchittiatina. dim. di bacchittiata.

Bacchittina. s. f. dim. di bacchetta: bacchettina.

Bacchittunaria. s. f. Astratto di bacchettone: bacchettoneria.

Bacchittunazzu. s. m. accr. di bacchittuni: bacchettonaccio.

Bacchittuneddu. s. m. dim. di bacchittuni: bacchettoncello.

Bacchittuni. s. m. Che bada troppo alle forme religiose e vuol imporle ad altri: bacchettone.

Baciamanu. s. m. Saluto che si fa baciando la mano: baciamano.

Baciari. V. vasari e tutti i derivati. [p. 108 modifica]

Baciletta. s. f. Frutti o proventi avventizi di qualsiasi corpo morale, che appartengono a molti.

Bacili. V. vacili e tutti i derivati.

Bacillaratu. V. bagillaratu.

Bacioccu. s. m. Sempliciotto, scimunito: baciocco.

Bàciu, Baciuneddu ecc. V. vasata, vasuni ecc.

Baciullu. add. Scimunito, grosso: bacocco, citrullo.

Bàculu. s. m. Bastone vescovile: bacolo, pastorale.

Bada. s. f. Il badare: bada. || tèniri o stari a bada: tener o star a bada, far aspettare, aspettare.

Badachi. V. badagghiu.

Badagghiamentu. s. m. Il badigliare: badigliamento.

Badagghiari. v. intr. Aprir la bocca raccogliendo il fiato e poscia buttarlo fuori, cagionato da sonno, noia ecc: badigliare, sbadigliare, sbavigliare. P. pass. badagghiatu: badigliato, sbadigliato, sbavigliato.

Badagghiu. s. m. Lo sbadigliare: sbadiglio, badiglio. || fari badagghi: far degli sbadigli, far crocette, patir fame; e per sim. restar privo di altre cose. || lu badagghiu o voli manciari o voli durmiri: chi sbadiglia non può mentire, o gli ha fame o vuol dormire, o gli ha qualche mal pensato, o gli è forte innamorato. || Strumento che si pone alla bocca per impedir la favella: bavaglio, sbarra. || T. fabb. Segno messo a traverso per impedire, o per riparare: traversa.

Badaloccu. s. m. Vaso di legno a doghe cerchiato, di forma lunga e rotonda, per uso di tener salumi od altre mercanzie: bariglione. || Per babbazzu V.

Badaluccheddu. dim. Bariglioncino.

Badaneu o Erva di S. Franciscu. s. m. T. bot. Pianta nativa di Sicilia, è medicinale: erba di S. Lorenzo, consolida media. Ajuga reptans L.

Badari. v. intr. Attendere, por cura: badare. || Aver in pensiero, aspirare: badare. P. pass. badatu: badato.

Badda. s. m. Corpo di figura rotonda: palla. || Quelle da giuoco: palle. || baddi. pl. Pallottole di metallo fornite di punte, le quali si pongono sul dorso del cavallo che corre il palio, acciocchè sia più veloce: perette. || Prov. aviri la badda ’mmanu: aver la palla in mano, avere in sua potestà checchessia. || È una delle figure ne’ tarocchi. || nun putiricci nè pruvuli, nè baddi V. putiri. || badda allazzata, forzata. Onde curriri comu badda allazzata: correre più del vento. || Nel Catanese badda allazzata sta per donnola (baddottula) || farisi a la badda di unu: farne alla palla, farne ogni suo piacere. || badda è pure un arnese a forma di un grosso guanciale cilindrico pieno di borra su cui si tessono i lavori di trine ecc.: tombolo. || baddi di mari, spezie d’alcione, pesce: palle di mare. || baddi di carni V. baddottula.

Baddariàna. V. valeriana.

Baddariari. v. a. Strapazzare, abusare far ogni suo piacere di una cosa o persona: far alla palla.

Baddarònzula. V. badduzza.

Baddaturi. s. m. Lungo terrazzo che riesce sopra il cortile o strada, per dare accesso a varie stanze; specie anco di terrazzino o ringhiera che rigira la base interna o esterna di una cupola: ballatojo. (Car. Voc. Met.).

Baddèri. s. m. Piede di legno di figura acconcia a ricevere e tener fermo il tombolo. || Per pregnezza.

Baddi! Specie di esclamazione scherzevole: pape!

Baddiari. v. intr. Ferire come una palla di schioppo, e dicesi della migliarola, quando tirasi da poco discosto dal segno.

Baddicedda. s. f. dim. di badda: palletta, pallina.

Baddocchi. Dicesi di qualunque cosa fatta a guisa di pallottole.

Baddòcculu. add. Dicesi di cosa massiccia ma boffice: mollicone. (Tomm. D. alla voce abbiosciarsi).

Baddòddu. V. baddòcculu.

Baddòttula. s. f. Palla o piccola o grande fatta di materia soda: pallottola. || Quelle di carne, cotte nel brodo: pallottole. || Quella che si dà ai cani col veleno: polpettina. || baddottuli senza vrodu, le pallottole da schioppo, detto per ischerzo. || T. zool. Poppante simile all’armellino, non ha però nera l’estremità della coda, ma del colore del dorso: donnola. Mustela vulgaris L. || sucatu di la baddottula, dicesi a chi sia estremamente magro: secco allampanato.

Badduccheddi. dim. di baddocchi.

Badducchiari. V. trizziari.

Baddunazzu. s. m. accr. di badduni: pallonaccio.

Badduneddu. s. m. dim. di badduni: palloncino.

Badduni. s. m. Palla grande di cuojo, piena d’aria: pallone. || Per pallone volante V. palluni. || Palla piena di borra: bonciana. || Palla di cuojo ripiena di borra e cucita colla lesina: palla lesina, pillotta. || jucarisi ad unu a lu badduni: far alla palla di uno, fare di uno ogni suo piacere. || dari a lu badduni, T. d. giuoco: dare alla palla, spingerla con istrumento o con mano.

Badduttulera. s. f. Strumento da fare le palle: forma delle palle.

Badduttuliàri. V. abbadduttuliari.

Badduttulicchia. s. f. dim. di baddottula: pallottolina, pallottoletta.

Badduttuliuni. s. m. L’abbatuffolarsi, il cader rovescione insieme con altri: batùffolo.

Badduttuluni. s. m. accr. di baddottula: pallottone.

Badduzza. s. f. dim. di badda: palluzza, balluzza.

Badetta. s. m. V. spia. || Per lo spiare: spiamento. || Indizio o avviso di qualche cosa: sentore.

Badittari. V. abbadittari.

Badu. V. vadu.

Baff. Voce usata nel prov. chiddu chi veni di riff e raff, si nni va di biff e baff (Di Giovanni): quel che viene di ruffa e raffa se ne va di buffa in baffa, la roba mal acquistata se ne va presto in malora.

Baffa. V. cucuzza. || V. troffa.

Baffi. V. mustazzu.

Baffiari. v. intr. T. cacc. Stridere interrottamente e con voce acuta, proprio de’ bracchi quando levano la fiera: squittire, bociare. P. pass. baffiatu: squittito, bociato. [p. 109 modifica]

Baffiata. s. f. Lo squittire: bociata.

Baffu. V. bàcchiaru.

Bagagghieddu. s. m. dim. di bagagghiu: bagagliuolo.

Bagagghiu. s. m. Nome generico delle masserizie che porta dietro l’esercito, e oggi la roba di colui che viaggia: bagaglio, pl. bagaglie.

Bagana, Baganedda, Baganeddu, Baganu. V. vacili e derivati. Forse dal Lat. bacar: vaso; o dall’Eb. baganoth, pl. di agan con l’affisso: coppa. (Vinci).

Baganu. V. apuni.

Bagarinu. add. Cattivo, inutile. Tolta l’idea dal baganu (pecchione) il quale ruba il miele delle pecchie.

Bagascedda. s. f. dim. di bagascia: sgualdrinella. || Sorta d’uva che ha gli acini piccoli e dolci: letorace.

Bagasceri. V. buttaneri.

Bagàscia. s. f. Voce bassa, puttana: bagascia. || Prov. bagascia chi ti strinci o t’ardi o ti tinci: guardati da donna di bordello. || bagascia cerca para e latruni cumpagnuni: il ladro sta bene col malandrino. || cu’ havi creditu a bagasci, perdi anima, corpu e ’mpuvirisci, le bagasce fanno tutto per finzione.

Bagasciari. v. intr. Usare, vivere in bordello: bordellare, sbordellare.

Bagasciarìa. s. f. Voce bassa, cosa da bagascia: puttaneria. || Modo pieno di mollezza ed affettazione: fichi, lezio, caccabaldole.

Bagasciazza. s. f. pegg. di bagascia: puttanaccia.

Bagasciotta. V. bagascedda.

Bagasciscu. V. buttaniscu.

Bagasciuna. s. f. accr. di bagascia.

Bagattella. s. f. Cosa frivola e vana, di poco conto: bagattella.

Bagghiceddu, Bagghiteddu. dim. di bagghiu: cortiletto.

Bagghiòlu. V. brigghiolu.

Bàgghiu e Bagliu. s. m. Luogo aperto interno su cui corrispondono i membri interni della casa: cortile. || Modo basso per ventre, trippa, onde: aviri bonu bagghiu, essere divoratore. Pasq. lo vuole derivato da bajulo perchè per lo più ne’ cortili vi son i magazzini. O come dice Vinci, dal Gr. βάλλειν: buttare, perchè nell’atrio si buttan le immondezze.

Bagghìu. s. m. Dicesi di chi gode il baliaggio: balì.

Baggianarìa. s. f. Mostra di fasto, grandigia: spocchiata. || Burbanza. || Affettata lisciatura: strebbiatezza. || Cosa sciocca ed inutile: baggianeria.

Baggianazzu. add. pegg. di baggianu: alquanto spocchioso. || Fastoso.

Baggianiàrisi. v. intr. pass. Far il bello, vagheggiarsi come bello o ben vestito con fasto: pavoneggiarsi.

Baggianiscamenti. avv. Con fasto: fastosamente. || Burbanzosamente.

Baggianu. add. Che affetta grandigia, che si pavoneggia: spocchioso. || Fastoso. || Burbanzoso. || Detto di colore o altro: chiassoso.

Bagilleri. s. m. Che ha il grado del baccellierato: baccelliere.

Bagilliratu. s. m. Grado de’ frati che è fra lo scolare e il dottore: baccellierato.

Bagnari. V. vagnari.

Bagnarotu. V. drughieri (An. M.)

Bagni. s. m. pl. Acqua atta a’ bagni, o per uso di bagno raccolta in edifizio, e il luogo stesso ov’esiste: bagni.

Bagnolu. V. vagnolu.

Bagnu. s. m. Luogo dove sian acque ad uso di bagnarsi: bagno. || Vaso per uso di farvi bagni, o anco per tingere o altro uso: bagno. || Vaso pieno di acqua bollente per servizio dello stillare: bagno. || Il luogo dove si chiudono forzati: bagno.

Bagnumaria. V. vagnumaria.

Bagullu. V. baullu.

Bai. s. m. pl. T. mur. Grosse travi orizzontali per sostener i ponti: bagli (Car. Voc. Met.).

Baicedda. s. f. dim. di baja: bajucola, bajuzza.

Baina. s. f. T. mur. Que’ mattoni o lavagne, che formano parapioggia nella parte superiore della parte superiore delle finestre: cornice.

Bainetta. V. bajunetta.

Bainittata. V. bajunittata.

Baittuni. accr. di bajetta: bajettone, baettone.

Baja. s. f. Burla: baja. || Garrito, schiamazzo: bajata. || fari la baja: far la baja, schernire con gesti, con voci e motti irrisorii.

Bajalardu. V. bajardu.

Bajardu. s. m. Istrumento portatile fatto di tavole per comprimere la vinaccia sotto il torchio. || Per catalettu V. || Per straula V.

Bajetta. s. f. Sorta di panno nero leggiero, con pelo accatenato per uso di bruno: bajetta.

Bajoccu. s. m. Moneta siciliana che valeva poco più di quattro centesimi: bajocco. || Si usa in generale per dire danaro: bajocco, quattrino.

Baju. Aggiunto di mantello del cavallo e di mulo, che è un rosso bruno: bajo; secondo le gradazioni si ha: baju chiaru: bajo chiaroscuru: scurocastagnu: castagno’nfucatu: focatolavatu: lavatoabbruciatu: bruciato e – doratu: dorato. || baj vonn’essiri li cavaddi, li scecchi curci e li muli mureddi, che il cavallo bajo, l’asino grigio e il mulo nero dice che sono i migliori. || Scob. registra baju pur col senso di garzone e anco nel senso di ranocchiella.

Bajuccara. s. f. Femmina di mondo delle più vili: cantoniera.

Bajuccaru. s. m. Facitor di bajocchi in contravvenzione. || Chi nel riscuotere fa conto delle più piccole frazioni: stillino, rabbattino.

Bajuccata. s. f. Una valuta di un bajocco.

Bajuccazzu. pegg. di bajoccu.

Bajuccheddu. dim. di bajoccu.

Bajuletta. V. pagnuletta.

Bajulidda. s. f. Nocciola vincitrice del gioco.

Bajunetta. s. f. Quello stocco che si ficca in cima alla canna del fucile: bajonetta. Così detta perchè fatta da prima in Bajona città di Spagna.

Bajunittata. s. f. Colpo di bajonetta: bajonettata.

Bajunittazza. accr. Grande bajonetta: bajonettaccia. (Non è ne’ vocabolarii, ma credo d’uso).

Bajunittedda. dim. Piccola bajonetta: bajonettina.

Bàlacu. V. barcu.

Balàfria. s. f. Ferita nel viso fatta con arma da taglio: sfregio. (Fr. balafre). [p. 110 modifica]

Balagusta. V. balausta.

Balanza. V. valanza.

Balasci. s. m. T. min. Varietà di colore del rubino spinello: balascio, balasso. Tolto il nome dal paese d’onde viene, da Balacchan, nome persiano del Pegù.

Balata. s. f. Pietra ridotta piana per lastrico: lastra. || Per sim. ogni lamina larga e non molto spessa: lastra. || balata di furnu, quella pietra colla quale si tura il forno: lastrone, chiusino. || T. geol. balata di genua: spezie di schisto per lo più turchino, serve a disegnarvi su col gesso, a coprire gradini di scala ecc: lavagna. || balata, dicesi a qualunque persona uggiosa: camorro, onde avirilu pri balata: averlo in uggia. || dari lu culu a la balata: batter il culo sul lastrone, fallire; dall’uso che v’era di far battere il culo su una lastra ai falliti; e ridursi in nel lastrico, povero. || una balata di cicculatti, una quantità di trenta libbre. || Quella pietra che copre la sepoltura: lapide. (Dall’Ar. balath: lastrico).

Balatari. V. abbalatari.

Balataru. V. palatu. (Sp. baladar: palato).

Balatata. s. f. Colpo di pietra: pietrata.

Balatatu. V. abbalatatu.

Balatedda. s. f. dim. di balata: lastretta. || T. agr. Spezie di terreno magro, che è poco men che sasso schietto: calestro.

Balatina. V. balatedda.

Balatizzu. V. abbalatatu.

Balatuni. s. m. accr. di balata: lastrone.

Balausta. s. f. T. bot. Fiore del melagrano: balausta, balaustra, balausto, usasi in medicina. Punica granatum L.

Balaustrata. s. f. Ringhiera di balaustri, posti in conveniente ordine: balaustrata.

Balaustra. s. m. Colonnetta lavorata in varie fogge, che s’adopera per ornamento di ringhiera, parapetto ecc: balaustro.

Balcu. V. barcu.

Balcunata. s. f. Lungo terrazzino che rigira intorno a un edifizio, o a una parte di esso: ballatojo. || I parapetti che piantansi lungo il ballatojo o altro: ringhiera.

Balcuni. s. m. Apertura fino al pavimento, con ringhiera, sporgente in fuori: terrazzino, poggiolo. Il balcone ital. è più generale di finestra non piccola.

Balcuncinu, Balcuneddu. dim. di balcuni: poggiolino, balconcino.

Baldacchinu. s. m. Arnese di drappi e paramenti che si tiene sopra le cose sacre, e sopra i seggi principeschi in segno di onore: baldacchino, palio. || Quello che portasi su aste nelle sacre processioni: baldacchino.

Baldanza. s. f. Dimostrazione esterna della sicurtà dell’animo: baldanza.

Baldanzusu. add. Pieno di baldanza, e si piglia in mal senso: baldanzoso.

Baldòria. s. f. Allegrezza, chiasso: baldoria.

Balduinu. V. barduinu.

Balena. s. f. T. zool. Il più grosso pesce dell’ordine de’ cetacei, mammifero: balena, ceto. || ossu di balena, le barbe della balena di cui si fa uso per intelajar ombrelli, steccar busti ecc: balena.

Balestra. s. f. Antico strumento da guerra per saettare: balestra. || fari vidiri li così cu la balestra: tener corto a... somministrar le cose con troppa parsimonia. || balestra di la scupetta: trabocco. || balestri, balistrini o moddi di lu cubbuluni, ferro a squadra su cui si ripiega e posa il mantice: compassi del mantice. (Car. Voc. Met.). || T. tip. È come un gran vantaggio a tre staggi, che hanno nel lato interno un canale entro cui scorre un’assicina che è la balestra, e fa come un doppio fondo, sopra cui si dispone la pagina: balestra. (Car. Voc. Met.).|| Pezzo di fil di ferro, ripiegato a squadra, un suo capo piantato nel guscio del fondo della forma de’ caratteri, in modo da formar coll’altro la matrice: molla.

Balèstrici. s. f. T. pesc. Foggia di rete da pescare composta di tre teli di rete sovrapposti: tramaglio, artimaglio, traversaria, traversa.

Balì. V. bagghìu.

Baliàticu. s. m. Prezzo che si dà per allattar il fanciullo: baliatico (Mort.)

Baliatu. s. m. Uffizio nel quale si ha la balìa, e il tempo che si esercita: baliato. || Dignità del balì: baliaggio.

Bàlicu. V. bàlacu.

Balistrera di muragghia. (Pasq.) Buco nelle muraglie onde si balestra il nemico: balestriera, feritoja. || Lo spazio ch’era tra’ remi della galera, dove stavan i soldati.

Balistrinu. add. Di cavallo che ha i piedi dinanzi torti in fuori.

Balistruni. V. balestri di lu cubbuluni.

Balla. s. f. Quantità di roba ravvolta in tela o altro, per trasportarsi: balla.

Ballàbbili. add. Suono con cui si possa ballare: ballabile. Sup. ballabbilissimu: ballabilissimo.

Ballari. V. abballari.

Ballarina. s. f. Donna che balla: ballerina. || Specchio grande bilicato su due gambe.

Ballarinu. s. m. Maestro di ballo: ballerino. || Si dice di chiunque in atto balli: ballerino. || Specchio grande fino al pavimento, onde vedersi tutto fino ai piedi, chi esercitasi al ballo, onde ne prese il nome.

Ballata. V. abballata.

Balletta. V. A. Per sintinella V.

Ballettu. s. m. dim. di ballu: balletto. || Met. Imbroglio, e anco pericolo.

Balliceddu. V. ballettu.

Ballotta. s. m. Si dice dell’unione di sette od otto risme; piccola balla: ballotta. || Vaso di vetro o terra piccolo per riporvi conserve e simili: barattolo.

Ballu. s. m. Arte di muover il corpo colla musica ecc.: ballo. || Per festa da ballo: ballo. || jiri a lu ballu: andar al ballo, al luogo ove si balla. || essiri ’nta lu ballu: essere nel ballo, in una impresa, maneggio. || ballu di li virgini: arruffìo, buglione, scompiglio, confusione. || Prov. fa lu ballu cunformi lu sonu: bisogna fare i passi secondo le gambe.

Ballunaru. add. Che dice di molte chiacchiere, invenzioni: sballone, abbondone. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Balluni. V. palluni.

Balluttedda. dim. di ballotta.

Balordàggini. s. f. Debolezza di mente, buassaggine: balordaggine. [p. 111 modifica]

Balordu. add. Sciocco, tardo: balordo.

Balsàmicu. add. da balsamu: balsàmico.

Balsamita. s. f. T. bot. Pianta di foglie elittiche, fiori a mazzetti: balsamite, erba amara, o santa Maria. Tanacelum balsamita L. || – aquatica; menta aquatica, calamita palustre. Mentha aquatica, nasce presso le scaturiggini d’acqua.

Bàlsamu. s. m. T. bot. Sugo resinoso che si trae dal balsamino, sapore aromatico, odore come di cedrato: balsamo. || Per sim. si dice a più sorte d’olii e d’unguenti: balsamo. || E dicesi delle frutte quando sono nella maggior perfezione.

Baluàrdu. s. m. Riparo di muraglia o terrapieno per difesa: baluardo. || Per sim. dicesi di uomo robusto e forte: bastracone. || Met. Valido appoggio, protezione.

Balzana. s. f. Segno di pel bianco che viene a molti cavalli ne’ piedi: balzana.

Balzanu. V. causolu.

Bambacarìa. s. f. Parola vana e lontana dal vero: ciancia e credo sia la voce bambocceria travisata.

Bambacariari. (Mal.) v. intr. Dir favole, ciance: impastocchiare, cianciare.

Bambacaru. s. m. Chi ciancia: cianciero. || Per ozioso, vagabondo.

Bambaruzzu. (Spat.). V. babbuinu.

Bammaci. (An. Cat.). V. cuttuni: bambagia.

Bamminarìa. s. f. Atto di bambino: bambineria, bambinaggine.

Bamminaru e Bambinaru. s. m. Artefice che fa figurine e per lo più di cera: figurinajo.

Bamminata. s. f. Fanciullagine: bambinata.

Bammineddu o Bambineddu. s. m. dim. di bamminu: bambinello. E antonomasticamente il diciamo del bambino Gesù.

Bamminiddaru. V. bamminaru.

Bamminiddunazzu. pegg. di bamminidduni.

Bamminidduni. s. m. accr. di bammineddu. || Colui che è semplice, soro, di maniere bambinesche: bamboccione, attoso.

Bamminidduzzu. vezz. Bambinuccio.

Bamminu e Bambinu. s. m. Piccolo fanciullo: bambino. E antonomasticamente Gesù bambino.

Bamminuni. V. bamminidduni.

Banca. s. f. Quella tavola presso cui i notai rogano i loro atti: banca. || Quel luogo ove si tiene tesoro pubblico e di società di commercianti ecc: banca.

Bancali. (D. B.) s. m. Tappeto con cui si copre panca o simile: bancale, pancale.

Bancareddu. s. m. Quel piccolo tavolino di calzolai: banchetto.

Bancarozzu. s. m. Panca ove il rivendugliolo sia di libri che d’altro mette la sua roba: bancherotto, banchetto.

Bancarutta. s. f. Fallimento: bancarotta.

Bancata. s. f. Quella tavola ad uso dei venditori, nelle botteghe: banco, bancone.

Bancazzeddi s. m. pl. T. mar. Pezzi di legno tenero e rotondato, che si mette alle traverse delle crocette di gabbia, a ciascun lato dell’albero per preservar i capi che s’incappellano allo stesso onde non siano danneggiati dallo sfregamento: morace (Zan. Voc. Met.). Legni lunghi tre piedi che si pongono lungo le coste del bastimento per passarvi delle corde minute e tener saldi i pavesi e i guarda corpo: pastieri (del pavione) (Pitrè)

Bancazzi. s. m. pl. T. mar. Tavoloni orizzontali fuori del bordo della nave, a destra e a sinistra, lungo i quali con bigotte son tesate le sartie degli alberi inferiori: parasarchie. (Car. Voc. Met.).

Bancheri. s. m. Che tien banco, per prestare, contare ecc. danari ad altrui: banchiere, banchiero.

Banchetta. s. f. Quello spazio in piano che serve per assicurar maggiormente l’argine: banchina. || T. mar. Palco di grossi tavoloni, costrutti su ciascuna sponda del fiume dove approda il porto, e serve al comodo di salirvi e scendervi: ponticello o pontile (Pitrè).

Banchettu. s. m. Convito solenne: banchetto.

Banchicedda. dim. di banca.

Banchina. s. f. Sedile di pietra concia come sogliono mettersi ne’ luoghi di passeggio: panchina.

Banchista. s. m. Colui che assiste allo studio del notajo.

Banchittari. v. intr. Far banchetto: banchettare.

Banchittu. V. vanchittu.

Banchittuni. accr. di banchettu: gran banchetto.

Bancu. V. vancu. || Quel luogo ove sta il danaro del pubblico: banco pubblico. || T. mar. Quello scanno o panca su cui stanno seduti i remiganti nel vogare: banco. (Car. Voc. Met.). || Quella somma che mette innanzi chi regge il gioco: banco onde tèniri o fari bancu: tenere o far banco.

Bancunata. s. f. Quella fascia di diverso colore a piè delle pareti: zoccolo. || Per bancata V.

Bancuneddu. s. m. dim. di bancuni: banconcello. || T. stam. Asse grossa di legno, o lastra d’ardesia, o di marmo, fermata lateralmente al torchio, e sulla quale si distende l’inchiostro da intriderne i mazzi ovvero rulli: tavolette. (Car. Voc. Met.).

Bancuni. accr. di bancu: bancone. || Per bancata V.

Bandetti. V. bannetti.

Bandulèra. V. A. (Scob.). V. sacchetta.

Banduli. (Scob.). V. curciura.

Banna e Banda. s. f. Una delle parti o destra o sinistra o davanti o dietro: banda. || Parte del mondo, luogo: banda. || Quell’unione di più suonatori formanti un corpo: banda. || Unione di uomini diretti da un capo: banda. || mettiri di banna: porre da banda, conservare, mettere da parte. || lassari di banna: lasciar da banda, abbandonare. || di fora banna, posto avv.: d’altronde, d’altra parte. || di banna: da banda, di lato. || a la banna: allato. || a chista, chidda banna, tutti banni, ogni banna: a questa, quella parte, tutte parti, ogni parte. || a dda banna: di là, al di là; a sta banna: di qua, al di qua. || cu lu cozzu addabbanna: ma all’indietro, non mai. V. cozzu. || viniri a la banna orva, modo avv., volontaria non curanza di cosa utile ad altri più sovente, e qualche volta utile a noi stessi: avere in non cale. || di ’na banna a ’n’autra: di banda a banda, da una parte all’altra. || a banni banni, ove sì, ove no.

Bannèra. s. f. Drappo legato all’asta, a insegna di esercito ecc: bandiera, gonfalone. || bannera di cannavazzu: banderuola, volta giubbe, Don girella, detto ad uomo leggiero, instabile. || purtari la bannera: portar la bandiera, esser il [p. 112 modifica]primo. || Prov. bannera vecchia onura capitanu: bandiera vecchia fa onore al capitano, di chi abbia consumato gli strumenti di sua arte per averla di molto esercitata. || vutari bannera: voltar bandiera, cambiar sentimento. || longu quantu ’na bannera: lungo sperticato.

Bannetti e Bandetti. s. m. pl. Quasi piccolo bando, decreto, legge notificata dal banditore: bando, grida. || appizzari li bannetti: manifestar indiscretamente i fatti proprii: sbrodettare. || Parlare dei fatti altrui: spettegolare.

Banni. Modo di salutare i bambini movendo tutte le dita della destra.

Banniari. V. abbanniari.

Banniròla. s. f. Tenda che fa fascia intorno intorno il letto, ed è parte del cortinaggio: bandinella.

Banniri. v. a. Assettar le vivande per servirle a tavola: imbandire, e si usa pe’ sorbetti. (Mort.).

Bannirìcchia. V. bannirola. || Met. nel pl. adorni di fregi del discorso. || T. mar. La banderuola posta in cima alle lance o all’albero dei bastimenti: pennone.

Banniròla e Bannilòra. s. f. Quell’arnese che si volta a tutti i venti, e si pone in alto per conoscere qual vento spiri: banderuola, ventarola.

Bannista. s. m. Ciascuno di coloro che suonano in banda musicale: bandista.

Bannìtu. V. sbannùtu.

Bannizzari. V. abbanniari.

Bannu. s. m. Decreto, legge, ordinazione notificata pubblicamente a suon di tromba dal banditore: bando. (A. V. ital. banno. Vita di Cola di Rienzo). || jittari un bannu, pubblicar per bando: metter un bando.

Bannuliari. v. a. Aggirare, ingannare: abbindolare.

Bara. V. vara. || V. catalettu.

Baracòculu. V. varcocu. Anco in Sardegna il chiamano barracocu.

Baraffè. Esclamazione: magari! voglia Dio!

Baragghiu. V. badagghiu.

Baranneri. Specie d’inserviente superiore al facchino ed inferiore all’usciere.

Barattari. V. sbinniri. || Dissipare. || Non dar ascolto, mandar via qualcuno quasi non curandolo: scacciarlo, sbarattare.

Barattarìa. s. f. Inganno, frode: baratteria.

Barattaturi. V. sbinnituri. || Dissipatore.

Barattèri. V. barattaturi || V. sfrattidderi. || Rivendugliolo: barattiere.

Barattu. s. m. Il dissipare: dissipamento. || Sorta di drappo di seta. || dari lu barattu, picchiare, zombare, dar busse. || a barattu, modo avv.: a buon mercato, vìlio. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Baràttula. s. f. Vaso di terra o di vetro per riporvi conserve: barattolo.

Baraunna. s. f. Confusione di persone o di cose: baraonda.

Barba. Più comune varva V.

Barbacani. (Spat.) s. m. Parte bassa della muraglia, fatta a scarpa: barbacane.

Barbaciari. (Mal.) v. intr. Vociare: berciare. || Sparlare.

Barbaciatinu. s. m. Urlo, strillo.

Barbainu. V. crastuni.

Barbajanni. V. varvajanni.

Barbalàcchiu. s. m. Persona buona a poco: barbalacchio.

Barbaniu. V. crastuni.

Barbaramenti. avv. In modo barbaro: barbaramente.

Barbareddu. s. m. Cavallo corridore che pur chiamiamo giannettu: barbero.

Barbàrii. s. f. Crudeltà: barbarie.

Barbariscu. V. varvariscu.

Barbarismu. s. m. Azione barbara: barbarismo. || Errore di linguaggio: barbarismo. || Inciviltà: rozzezza, zoticaggine.

Barbarottu. V. varvarottu.

Bàrbaru. V. barbareddu.

Barbaru. add. e sost. Nato in paese ove le leggi e i costumi non son civili: barbaro. || Crudele, incivile, rozzo: barbaro.

Barbaruni. V. varva d’Aronni.

Barbarrussa. V. varvarrussa.

Barbasciari. (Pasq.) v. intr. Gridare, strillare forte: berciare, urlare.

Barbascu. (Vinci) T. bot. Pianta lanosa e comunissima: verbasco.

Barbazza. V. varvazza.

Barberi. V. varveri.

Barbiggiari. v. a. Minacciare. || Intr. Urlare. || Bofonchiare, borbottare.

Barbitta. V. varvitta. || T. mar. pl. Si chiaman quei cavi che servono per tenere nel loro posto le scialuppe o lance dentro del vascello: rizze, barbette della lancia. (Zan. Voc. Met.). || Si dicon anche barbitti, que’ due mazzettini bislunghi di fiorellini artefatti che le donne portavano sotto la tesa del loro cappello nelle parti laterali del viso, che scendevano fino quasi sotto il mento: barbine. || Pesce. V. mulettu. || Le parti della barba laterali: fedine.

Barboggiattu. s. m. Magliolo di radica. (Pasq.).

Barbotta. V. varvotta.

Barbottula. V. cudidda bianca.

Barbozza. V. magghiolu.

Bàrbuli. V. varvuli.

Barbuni. V. cani napulitanu. || Sorta di pesce: barbio. Cyprinus barbus L.

Barbùscia. V. varvuscia.

Barbuttiari. v. intr. Quel dolersi, lagnarsi con basso o confuso mormorio di parole quando alcuno o s’impazientisce o non è contento: borbottare, brontolare. || Per balbutire.

Barbuttìzzu. s. m. Il borbottare: borbottìo, brontolìo. || Iperb. Rumore di persone, voci confuse, continue: schiamazzìo. Pasq. dà più origini a questa voce; a me pare sia formata dal suo verbo barbuttiari a quel modo che in Italiano da cicalare si fa cicaleccio ecc.

Barbutu. V. varvutu.

Barca. V. varca e tutti i derivati.

Barcàccia. s. f. T. mar. Specie di bastimento da carico di fondo piatto, senz’alberi, il quale ne’ porti serve a trasportar carico nei o dai bastimenti maggiori: accone, chiatta.

Barcocu. V. varcocu.

Barcu. s. m. T. mar. Specie di bastimento: barco.

Barcu o Bàlacu cu fogghi vranchinusi. s. m.: T. bot. Viol’-a-ciocche bianche e rosse, fior barco, leucojo bianco. Matthiola lucana. || barcu giarnu: viol’-a-ciocche gialla, cheiri, leucojo giallo. Cheirantus keiri L. || barcu marinu, [p. 113 modifica]Matthiola tericuspidata. Abbonda ne’ littorali di Sicilia ed è graziosa pe’ suoi fiori violacei.

Barcullari e Barculari. v. intr. Il muoversi di qua di là a similitudine della barca in mare: barcollare.

Barcuni. V. balcuni.

Barda. V. varda e suoi derivati.

Bardacchìnu. V. baldacchinu.

Bardana o Cappeddu di porci. s. f. T. bot. Pianta medicinale sudorifica, dioretica, ha fiori rossastri, le foglie grandi cuoriformi, pelose: bardana, lappa bardana, lappola. Arcticum lappa. L.

Bardareddu. V. babbaluci.

Bardàscia. s. m. Giovanotto che fa copia di sè: bardassa. || Però nell’uso vale giovane impertinente, scapato: bardassa. || Per semplice ragazzo.

Bardasceddu. s. m. dim. di bardascia: bardassuolo; si usa anco al f.

Bardasciari. v. intr. Far da bardassa.

Bardasciarìa. V. bardasciata.

Bardasciata. s. f. Azione da ragazzo, cosa inconsiderata: ragazzata.

Bardasciòlu, Bardasciottu. V. bardasceddu.

Bardasciscamenti. avv. A mo’ di ragazzo, di fanciullo: fancioullescamente, puerilmente.

Bardasciscu. add. Da fanciullo: fanciullesco, puerile.

Bardasciunazzu. s. m. accr. e pegg. di bardàscia: bardassonaccio.

Bardasciuneddu. s. m. dim. di bardasciuni: ragazzuolo.

Bardasciuni. pegg. di bardascia: bardassone.

Bardatura. V. vardatura.

Bardedda. V. vardedda.

Bardìgghiu. add. Di color turchino scuro: azzuolo.

Bardìgghiu. s. m. T. geol. Marmo misto bianco e ceruleo: bardiglio. || Per ruffiano.

Bardìschi. s. m. Colpi o percosse di bastone: busse, pacche.

Barduinu. s. m. Asino. || Secondo Pasq. potrebbe derivare o dal Lat. bardo: mulo o da bardus: stupido.

Bargeddu. s. m. Capitano de’ birri: bargello.

Barìtonu. s. m. Una delle voci della musica che si accosta al basso: baritono.

Barlumi. s. m. Lume, debolissimo, incerto: barlume. || fig. Leggera apparenza: barlume e dicesi di cose morali.

Baroccu. add. T. art. Dicesi dello stile goffo bizzarro de’ secoli XVII e XVIII: barocco.

Baròmetru. s. m. Strumento che segna la pressione dell’aria: barometro.

Barozzu. add. Stupido: barlacchio.

Barra. s. f. V. listuni: barra, sbarra. || aviri ’na barra ’ntesta, modo prov.: aver le traveggole, avere una falsa persuasione, prevenzione. || barra di testa – di pedi: le due parti orizzontali dell’intelajatura una da capo, l’altra da piedi: spranga di sopra – di sotto. || barri di la seggia, que’ regoletti o bastoncini che sono orizzontalmente tra le gambe della seggiola per inforzarla: traverse, mazze (Car. Voc. Met.) || T. stam. Quella spranga amovibile che è in mezzo al telajo del torchio: sbarra o traversa. || Per varra V. || Pezzo d’oro o altro oblungo a bastone: verga. || Quelle laminette verticali nella cassa della striglia; barri lisci: i coltelli di colore; barri cu li denti: pettine. (An. Cat.).

Barrabbabbau. V. babbau.

Barracani. s. m. Sorta di panno fatto di pelo di capra: baracane.

Barracca. s. f. Stanza di legno, tela o simili per qualunque uso: baracca. || Detto di donna, di statura e pinguedine vantaggiosa: donnone. || attaccari barracca: fare o rizzar baracca, attaccar lite. || T. mar. Ne’ porti è quella tettoja sotto cui sono vari fornelli da cuocer la pece: pegoliera.

Barracchedda. V. barraccuzza.

Barracchettu. s. m. L’albero immediatamente soprapposto al trinchetto: albero di gabbia di trinchetto o parrocchetto. (Car. Voc. Met.).

Barraccuni. s. m. Luogo dove si giuoca pubblicamente ai giuochi d’azzardo, e prendesi in mala parte: bisca, biscazza.

Barraccuzza. s. f. dim. di barracca: baraccuzza.

Barrera. V. catina. || E per estensione ha senso di pedaggio, cioè dazio che si paga in certi luoghi per passare.

Barretta. V. linietta. || Laminetta, piccola verga: barretta.

Barriari. v. intr. Far il baro, giuntare: barrare, barare. || barriari ’na cosa, non farla conseguire, appropriarsela. || Per incurdunari V. || Per barricari V.

Barriatu. add. Giuntato, barrato. || Fatto, tessuto e dipinto a liste: listato.

Barricari. v. a. Impedire il passo ai nemici attraversando le vie con tutto ciò che si può avere: asserragliare. || Dicesi per qualunque impedimento che si faccia con sbarre: sbarrare, abbarrare. P. pass. barricatu: asserragliato. || Sbarrato, abbarrato.

Barricata. s. f. Riparo di legname, pietra e ogni altra cosa per impedire il passo ai nemici: serraglio. || Riparo di travi che circuisce le fortezze: palizzata. || Asse, stanza o simile formata orizzontalmente fra due colonnini verticali, che attraversa la via per impedire il passaggio quando vi si stia rifacendo il pavimento: parata (Car. Voc. Met.).

Barriceddu. V. bargeddu.

Barrili. V. varrili e derivati.

Barritùtini. s. f. Trufferia, giunteria: barreria, bareria. || Per avarizia: sordidezza.

Barrìu. V. varrili. Così i Lombardi di Sicilia.

Barru. s. m. Truffatore, barattiere: baro, barro. || aviri lu malu barru: non volere sodisfare tosto i debiti. || Vale anco: non esser in buono, aver uggia addosso, essere seccato.

Bàrrula. s. f. T. ret. Sorta di malattia che produce dei vermini, che nascono tra carne e pelle.

Barrulè. Così francescamente chiamavansi le piegature che facevan le calze sul ginocchio, all’ora in uso: barulé.

Barruni. T. de’ tornai. Presso i tornai, vale un pezzo di legno del tornio che passa nell’occhio se è intero, e per le lunette se è diviso: fuso. (Zan. Voc. Met.).

Baruffa. s. f. Confuso azzuffamento d’uomini o d’animali: baruffa. [p. 114 modifica]

Barunàggiu. s.m. Grado, spezie di giurisdizione dalla voce baruni: baronaggio.

Barunata. s. f. Azione da barone nel senso di birbone: baronata.

Barunazzu. s. m. pegg. di baruni: baronaccio.

Baruneddu. s. m. dim. di baruni: baroncello, baroncino.

Baruni. s. m. Titolo di odiosa origine feudale, e oggi vano titolo di anticristiana aristocrazia: barone. || baruni di carnilivari, specie di maschera a mo’ degli antichi signori. || vesti zuccuni ca pari baruni: vesti un ciocco pare un fiocco, i vestimenti fan parere un altro. || scarpi, causuna e jippuni ti fannu cumpariri baruni: vesti un zoccarello (pezzo di legno) e’ pare un fantarello.

Barunìa. s. f. Dominio che avevano i baroni: baronia.

Barunissa. s. f. di baruni: baronessa.

Barunissedda, Barunissina. s. f. dim. di barunissa: baronessina.

Barusi. s. f. Carte gasse o maniglie di corda, cucite nella ralinga della vella: bose o barose. (Car. Voc. Met.).

Barzilletta. s. f. Detto faceto, scherzo qualunque: barzelletta.

Barzillittari. v. intr. Dir barzelletta: barzellettare.

Basamentu. V. funnamentu.

Basana. s. f. T. magn. Quella parte degli ingegni della serratura nel taglio rispondente di quelli della chiave: balzana.

Basari. v. a. Porre in sodo, dar base: basare, fondamentare (Viani l’ha per voce d’uso). P. pass. basatu: basato.

Basca. s. f. E s’usa per lo più in pl. Eccessiva agitazione per cui non si trova posa; e dello stomaco per indigestione ecc.: inquietudine, quando è più forte come quella della febbre: smania. || pigghiari basca: amareggiarsi. (Sp. bascas: nausea).

Baschïari. v. intr. Dimenarsi qua e là per inquietudine o smania: smaniare. || Per brontolare, bofonchiare.

Bascià. s. m. Titolato presso i Turchi: bascià.

Basciu. V. vasciu e derivati. || a basciu: a basso, giù.

Basi. s. f. Sostegno, quasi piede su cui poggi checchessia: base. || Fig. Fondamento, appoggio nel ragionare: base.

Basilicò majuri. s. m. T. bot. Pianta nota, di buon odore: bassilico, bassilico maggiore, ocimo. Ocymum basilicum L. || basilicò minuri: bassilico gentile, bassilico minore, bassilico pino. Ocymum minimum L.

Basiliscu. s. m. T. zool. Anfibio, che ha coda lunga, squamosa, con cresta alla nuca, sul dorso e alla coda: basilisco. || Per gli antichi era un animale spaventevole immaginario: basilisco. || fari fari lu basiliscu, modo prov.: conservar lungamente una cosa, con pericolo anche di deterioramento.

Basinella. Tessuto di cotone a colori, leggiero, per lo più serve per soppanno: tela bambagina.

Basinu. s. m. Tela di cotone: basino. || – lisciu: liscio. || – rigatu: rigato, vergato. || – operatu: a opera. (An. Cat.).

Basisi. V. cabbasisi.

Bassamenti. avv. Abbiettamente, vilmente: bassamente.

Bassetta. s. f. Nome di un giuoco di carte: bassetta, faraone. || jucari a la bassetta: far alla bassetta, o chiamare, o ad alzare.

Bassettu. s. m. Strumento di quattro corde, che si suona come il contrabasso: bassetto. || Di bassa statura e dicesi di persona e di cosa: bassetto.

Bassizza. s. f. Lo stato di ciò che è basso: bassezza. || Cosa vile: bassezza.

Bassottu. add. Di bassa statura: bassotto.

Bassu. s. m. Voce della musica di tuono grave: basso. || Colui che canta di basso: basso.

Bassu. add. Contrario d’alto: basso. || genti bassa, cetu bassu: gente bassa, ceto basso, odiosi nomi fra’ sedicenti cristiani. || Detto di prezzo: basso, modico. || bassu rilevu, quelle sculture, non del tutto staccate dal fondo: basso rilievo. || bassu funnu: poc’acqua: basso fondo. || oru bassu: oro basso, non di tutta perfezione. || vuci bassa: voce bassa, poca voce che poco si sente. || a bassu: a basso, all’ingiù, in luogo basso. Sup. bassissimu: bassissimo.

Basta. Verbo usato in forza d’avverbio per imporre termine: basta, basta basta. || V. abbasta.

Bastàbbili. add. Che può bastare: bastabile.

Bastanti. V. abbastanti.

Bastarda. s. f. Sorta di carrozza chiusa. || V. tria bastarda.

Bastardazzu. add. pegg. di bastardu: bastardaccio.

Bastardeddu. add. dim. Bastardello. || Libro ove i notai scrivean i testamenti, e i parrocchiani i loro atti: protocollo.

Bastardu. add. Nato d’illegittimo congiungimento, o figlio di genitori di diverse razze: bastardo. || Si dice di tutto ciò che traligna: bastardo. || Nelle tonnare è il quinto spartimento di rete ove riman preso il tonno: porta chiara. || Nell’altare è il gradino ove stanno i lumi, i fiori più vicini alla mensa. || nun sì bastardu ca juncisti a puntu, non sei bastardo che giungesti appunto. E dicesi di chiunque a cui segua un contrattempo non fortunato. || Per cavuliciuri V.

Bastardumi. s. m. Progenie bastarda: bastardume. || Per sim. Rimessiticci superflui e tristanzuoli delle piante: bastardume. || Frutti fuori tempo.

Bastardunazzu pegg. di bastarduni.

Bastarduni. add. accr. di bastardu: bastardone. || Detto di arance, limoni ecc. vale fuori stagione: bastardo. || bastarduni di ciuri V. vrocculu biancu. || f. È anche accr. di bastarda.

Bastari. V. abbastari.

Bastasu. V. vastasu. || Per burduni: trave, ecc. V.

Bastèvuli. (D. B.) add. Che è tanto che basti: bastevole.

Bastimentu. s. m. Nave di qualunque genere: bastimento. || bastimentu d’autu bordu, dicesi fig. d’uomo assai malizioso: furbacchione. || E si dice pure di gran bevitore: beone.

Bastiuni. s. m. Riparo di muraglia, terrapieno ecc.: per difesa: bastione. || fig. Di uomo grande di statura: bastracone.

Bastunaca. V. vastunaca. [p. 115 modifica]

Bastuni, Bastaniari e tutti i derivati V. vastuni ecc.

Basulicò. V. basilicò.

Basusu. V. A. (Pasq. e D. B.). V. graziusu.

Basusulu. V. A. (Pasq. e D. B.). V. amurusu.

Batalaccu. add. Che dissipa, sciupa gli averi: sciupone.

Batavia. s. f. Specie di tela: batavia (An. Cat.).

Batìa. s. f. Stanza di monache: badia.

Batièdda. dim. di batia: badiuzza.

Batiòta. s. f. Che sta in badia: monaca. || Aggiunto di monaca: monacale.

Batissa. s. f. La monaca che presiede alle altre: badessa, abbadessa.

Batissatu. s. m. La dignità dell’abbadessa: badia. || La elezione formale dell’abbadessa.

Battàgghia e Battàglia. s. f. Gran combattimento fra eserciti o più gente: battaglia. || Assalto di ragioni da indurre alcuno a checchessia: battaglia. || Fig. Contrasto di pensieri, passioni: battaglia.

Battagghiari. v. a. Dar battaglie: battagliare.

Battagghiaturi. verb. Che battaglia: battagliatore.

Battagghiedda. s. f. dim. di battagghia: battaglietta.

Battagghieddu. s. m. dim. di battagghiu. || Nelle armi da fuoco quel ferretto che toccato fa scattare il fucile: grilletto, sottoscatto.

Battagghiu e Battagliu. s. m. Quel ferro attaccato dentro nella campana, che, quando è mosso battendo in essa la fa sonare: battaglio, batocchio.

Battagghiuni e Battagliuni. s. m. Numero di soldati ordinati: battaglione. || a battagghiuni: a torme, in quantità. || È anche accr. di battagghiu: battaglione.

Battareddu. s. m. T. mugn. Stecco di legno legato alla cassetta della tramoggia, che poggia coll’altra estremità sul coperchio della macina, dal cui girare riceve e comunica alla cassetta le scosse che fanno cadere il grano: nottola della cassetta. (Car. Voc. Met.).

Battarìa. s. f. Quantità di cannoni determinata con uomini e attrezzi: batteria. || Per rumore, strepito. || Rumore di grida, discordanti, forti: schiamazzo. || T. de’ razzai. Sparo di molti fuochi artificiali tutti a un tempo: gazzarra. || Rumore che fanno diversi suoni insieme confusi: frastuono. || fari battaria: far susurro, far bisbiglio. Significa anche sgridare: far un rivellino. || fari battaria d’una cosa: farne un puzzo, far romore, inquietarsi, mormorarsi forte. || battaria di cucina, utensili da cucina: stoviglie. (Fr. batterie).

Battariùsu. add. Che facilmente e per nulla fa romore: abbajone, sussurrone, brontolone.

Battellu e Batteddu. s. m. Piccolo navilio, che sta legato a un grande, pei bisogni: battello.

Battenti. s. m. Quella parte dell’imposta d’uscio o altro che batte nello stipite o architrave ecc. o nell’altra parte dell’imposta quando si serra: battitojo, battente.

Battiari. V. vattiari.

Batticiancu. s. m. Stanga o asse che si mette tra un cavallo e l’altro, attaccato da una parte alla greppia e dall’altra al colonnino: battifianco.

Batticori. s. m. Palpitazione di cuore per eccessiva paura, e pigliasi anche per l’istessa paura: batticuore. || Ninnolo che si porta al collo: batticuore.

Batticùlu. s. m. Sorta di vela nelle navi e nelle fregate, la quale ha quasi la forma di una bonnetta di gabbia: batticulo. (Zan. Voc. Met.). || pigghiari a batticulu: schernire, dar la soja.

Battifrunti. s. m. Parte della briglia che dal sovracapo vien fino al frontino e batte lungo la fronte: savigné (a Firenze).

Battilana. V. linaloru.

Battilingua. s. f. T. bot. Pianta che serpeggia nel suolo e s’attacca a ciò che tocca: aparine. Galium aparine L.

Battilocchi. s. f. Spezie di cuffia: battilocchio.

Battiloru. s. m. Colui che riduce l’oro in lamina o foglia per lavorarlo: battiloro.

Battimanu. s. m. Applausi che si fanno battendo le mani: battimano.

Battimentu. s. m. Il battere: battimento. || Le finte zuffe teatrali: schermaglia. || Un particolar artifizio che usan i razzai per imitare la moschetteria.

Bàttiri. v. a. Dar busse, percosse: battere. || battiri a la porta: picchiare. || lu suli batti a una banna: il sole batte in un luogo, ci dà, colpisce. || battiri li manu: batter le mani, applaudire. || battiri lu tempu, in musica: batter il tempo. || a battiri giustu: ad azzeccarvi, esattamente. || ’ntra un battiri d’occhi: in un batter d’occhi, in un batti baleno, in un istante. || battirisilla: battersela, svignarsela. || Il picchiare che fa il legatore ciascuna mano di fogli col martello: battere. || battiri l’ali: batter l’ali, volare. || battiri sempri ’na cosa, ovvero batti martinu sutta lu piru o sutta lu pedi di piru: e dagli o dagli, picchia e martella, insistere non cessar di ripetere le cose dette o fatte. || battiri la ritirata: batter la ritirata, ritirarsi i soldati; e si usa anco del ritrarsi da un impegno. || battiri munita: batter moneta, coniarla. || Rintuzzare, persuadere: p. e. tantu battivi fina chi dissi sì: dagli, picchia e mena finchè disse sì. || jiri pri battiri ed essiri battutu o cui va pri battiri iddu è battutu: tal si pensa scaldare che s’arde. (Bonagg. Urbicianni), far come i pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati; avvenir al contrario del come uno si era prefisso. || T. di giuoco e specialmente del Tresette. Far segno di buttar la migliore: picchiare. || battiri sempri ’na strata: batter sempre una strada, far sempre quella strada. || battiri li matarazza: sprimacciarle. || T. magn. Batter il ferro caldo sull’incudine: mazzicare, massellare. P. pres. battenti: battente. P. pass. battutu: battuto. || Picchiato. || Mazzicato, massellato.

Battisimali. add. Di battesimo: battesimale.

Battìsimu. s. m. Il primo de’ sette sacramenti: battesimo. || Per fronte, cerebro o il capo, modo basso. || dari a sentiri lu battisimu: aver opinione, pensare, opinare. || scattari l’arma e lu battisimu (Meli): tirar le cuoja, dilefiare, crepare, morire.

Battisòggira. s. f. T. bot. Genere di pianta che ha il fiore cilestre cupo: ciano o fior d’aliso.

Battista. s. e add. Specie di tela di lino finissima: batista, battista. [p. 116 modifica]

Battistèriu. s. m. Luogo dove si battezza: battistero.

Battistrata. s. m. Chi va avanti alla carrozza dei membri della famiglia reale: battistrada.

Battitina. s. f. Frequente e prolungato battere: battìo. || battitina di manu: battìo di mani. || Tremore, batticuore: battito.

Bàttitu. s. m. Tremore, batticuore: bàttito. || Il momento di una eccedente fatica nel suo maggior fervore.

Battitura. s. f. Percossa, colpo, busse: battitura.

Battituri. t. f. T. stamp. Quel legno quadro, spianato, con cui si pareggia il carattere o la forma prima di stampare: battitore. || battituri d’oru, quegli che riduce l’oro in foglie: battiloro. V. battiloru.

Battizzari. V. vattiari. || battizzari uno pri sceccu o altro, crederlo tale, dargli tal titolo: canonizzare per tale.

Battu. Per battutu. Ne’ Canti Sic. raccolti dal signor Salomone Mar. vi è: su’ battu, su’ battutu e sempri battu.

Battùgghia. s. f. Mano di soldati che batte le vie per l’ordine o per altra missione: pattuglia.

Battugghiari. v. intr. Far pattuglia: pattugliare.

Battumari. V. ammattumari e derivati.

Battumi. V. bitumi. || V. tuffu. || T. mar. Mistura di catrame, zolfo, ecc. con che si spalma la barca: pattume (Pitrè).

Battusu. V. vavusu: ragazzaccio.

Battuta. s. f. Percotimento: battuta. || Quella misura di tempo nella musica: battuta. || tèniri la battuta: chi soprasta agli altri. Anche essere o far da caporione. || battuta di pusu: battuta di polso, il battere dell’arteria del polso. || Una parte del giuoco del tresette: battuta.

Battutedda. s. f. dim. di battuta: battutella.

Battutu. add. da battiri: battuto. || strata battuta: strada battuta, frequentata. || Una qualità particolare di tessuti, e percio più durevoli.

Bau. Voce usata per far paura ai fanciulli: bau. || bau bau, voce del cane: latrato, abbajo. || senza nè ciu nè bau: senza nè ai, nè bai, senza dir nulla, senza nulla.

Baulleddu. s. m. dim. di baullu: bauletto. || Arnese che si pongono le donne sulle ginocchia quando cuciono: cuccino, cuscino; e anche baulino, ma quando è senza cuscinetto.

Baùllu. s. m. Cassa o valigia da viaggio: baule. || Quello sporto semicilindrico che è nella parte di dietro di alcune vetture, che serve a riporvi robe: gobba. || Per baja: gobba, gibbosità, scrigno. || viaggiari comu un baullu: viaggiar come un baule, senza osservare nè notare niente.

Baulluni. accr. di baullu: baulone.

Baunu. V. lemmu.

Bàusamu. V. balsamu.

Bàusu. V. vàusu.

Bautta e Bauttu. s. f. e m. Mantello d’ermesino, o mantellino di velo, o retino con piccolo cappuccio, nero a uso di maschere: bautta.

Bava. V. vava.

Bavalata. add. Sciocco, da nulla, nemmanco da inghiottir la bava: moccicone.

Bavalora. V. vavalora.

Bavaluci. V. vavaluci.

Bavanu. V. lemmu.

Bavaredda. s. f. Collarino smerlato o ricamato: baverina.

Bàvaru. s. m. Collare di certi mantelli: bavero. || Collaretto di certi abiti, che è come rimboccato cioè arrovesciato su di sè: bavero.

Bavaruni. s. m. accr. Bavero grande.

Baviari. V. vaviari.

Bàvida. V. badagghiu.

Bavijola. V. vavalora.

Bàviru. V. bàvaru.

Bazzacchi. V: cugghiuni.

Bazzacchiari. v. intr. Perder tempo, tardare: indugiare.

Bazzariotu. s. m. Rivenditore di vestimenti, masserizie usate ecc. rigattiere, bazzarratore. || Dicesi così anche chi compera per rivendere in generale o cose in minuto: rivendugliolo. E anche chi fa monopolio: monopolista.

Bazzica. s. f. Specie di giuoco di carte: bazzica.

Bazzicari. v. intr. Usare, frequentare, capitare spesso in un luogo: bazzicare. P. pres. bazzicanti: bazzicante. P. pass. bazzicatu: bazzicato.

Bazzichiari. V. bazzacchiari.

Bazzina. V. zabbofia. || fari bazzina: far ribotte, sollazzo di mangiare e bere, star in allegria.

Bazzocculi. s. m. in pl. Bastonate, busse, zombature.

Bazzoffia. V. zabbofia.

Supplemento

[p. 1133 modifica] Babbanazzu. pegg. di babbanu.

Babbaneddu. dim. di babbanu.

Babbaluciuni. Per cornuto.

Babbasuneddu, dim. di babbasuni.

Babbiari. v. intr. Far l’allocco, lo sciocco: allocchiare (Giuliani). V. babbaniari.

Babbitutini. V. babbaria: citrullaggine.

Babbuni. accr. di babbu.

Baccariari. Per ciarlare.

Bacchetta. || – di cira di Spagna: cannello di ceralacca, bacchettina (Perez).

Bacicia. V. buttana.

Badda. || comu ’na badda di sivu, o nsivata, dicesi a chi è grasso di molto: grasso e rotondo come una balla di cera (Giuliani), grasso che lustra.

Baddaturi. Per scaccheri V.

Baddazza. pegg. di badda. || Ad uomo panciuto e tozzo: tappo da botte, batùffolo.

Baddera. s. f. Strumento d’acciaio entro cui si fondono le palle da schioppo ecc.: pallottiera. V. anco badderi.

Baddiari. Pallare (Perez).

Baddiata. V. pitruliata. Però fatta con palle di rena. In Licata.

Baddocculu. s. m. V. maddoccu: rociolo, pallòccoro.

Badduna. accr. di badda.

Badduni. V. badduzza al § 2.

Baduina. s. f. Asina. All’Etna.

Baganiari. V. sfragari.

Bagnu. Così a Noto per paggiu V.

Bajata. V. baja.

Balataru. || Prov. a cu’ havi guastu lu balataru ogni cibbu pari amaru, o lu zuccaru cci pari amaru: a gusto guasto, non è buon alcun pasto.

Balatuni. Cantone più grosso della così detta tistetta.

Balestra. || – di la toppa: la molla.

Baletta. s. f. Sorta di stecca con cui si cacciano le bocce nel giuoco così detto della ragogghia V.

Ballafrii. V. millafrii.

Ballicedda. dim. di balla.

Bambarriccia. V. meli d’apa. In Licata.

Banca. || banco su cui l’orefice o l’argentiere lavora: tavolello.

Banchetta. V. marciapedi.

Bancunata. Nelle zolfaje, sono i muri dei calcaroni.

Bancuni. Tavolone molto spesso, per farne dei lavori: pancone.

Bannilora. || – di lumi: paralume: ventola.

Banniredda. dim. di bannera: bandierina, bandieruccia (Tomm. D.)

Bannò. s. m. Veli o drappi che le donne portano in capo, come altri ornamenti simili: bende pl. Voce francese (Perez).

Bannuliggiu. s. m. Aggiramento, inganno: bindolerìa.

Barattu. Per treccheria || dari barattu, render pan per focacia. || tirar barattu, far la camorra; o barattare con frode: far la barattina.

Barbanti. s. m. Sorta di pelle concia da scarpe: vitello.

Barbetti. V. varvitti.

Bària. V. nurrizza. Più vicino all’italiano.

Barraccusu. V. sciarreri.

Barra-frusca (A. modo avv. Alla carlona, alla buona (Rocca).

Barriari. Fornire di sbarre. [p. 1134 modifica]

Barridana. V. in oliva.

Barru. T. torn. Bastone orizzontale su cui il tornitore appoggia la mano e il ferro con cui lavora: appoggiatojo.

Barruneddu. dim. di barruni. || Per barra di seggia V.

Barrutu. add. Indurito: intostito.

Barsalona. s. f. Sorta di drappo nobile, antico.

Barsamita. V. balsamita.

Basa. V. vasa.

Basca. || veniri basca, rabbiarsi: tirar giù buffa.

Bascia. s. f. Sorta di danza antica (forse).

Basiliscu. T. bot. Pianta di fusto solido, diritto, midolloso, striato, superiormente ramoso a pannocchia, i rami alterni opposti e quasi a verticillo; le foglie radicali numerose, le foglioline scabre. Nasce nelle selve montuose, fiorisce in maggio e giugno. Opoponax chironium L. || Grosso cannone antico: basilisco.

Basinicuni. V. basilicò.

Bastarda. Mucchio di paglia nelle aje divisa dall’altra paglia, perchè composta delle sole pule o polvere.

Basta. || nun diri mai basta, per l’ingordigia: non dir mai basta. || Nel senso di, e nient’altro, p. e. du’ cammisi e basta: due camice e basta. || basta chi è, pur che sia: basta che sia (Rigutini). || Intercalare proprio del racconto, ecc. p. e. basta, murìu ca paria ecc.: basta, sbasì che parea proprio (Lori).

Bastiunari. v. a. Munire di bastioni: bastionare.

Bastiuni. Detto di donna alta, grossa, grande: castello, pezzo da catasta ecc. (Tomm. D.).

Bastivuli. add. Bastevole.

Battafocu. V. infucu.

Battali. V. vattali.

Battenti. s. m. Arnese di ferro appeso alla porta per picchiare: picchiotto.

Battiscuma. s. m. Arnese per far montare la panna del latte: palloncino.

Battisimu. aviri battisimu o du’ jidita di battisimu, aver giudizio.

Battituri. V. battenti. Appendice stesso.

Baturru. V. panturru. Nel Trapanese.

Bàuna. V. bagana.

Bavarisi. s. m. Quegli addetti a guardare le porte della città pel dazio: dazino. Così detti perchè, nella rivoluzione del 1860, i soldati Bavaresi che il Borbone teneva in sostituzione dei disciolti Svizzeri, nello sgomberare Palermo, lasciavan tanti effetti di vestiario quanto il nuovo Municipio ne vestiva le prime guardie daziarie.

Bavornia. V. lavornia.

Bazzariari. v. a. Rivendere, barattare. || Barare, treccare.

Bazzilletti. V. tisticuli. [p. 1135 modifica] [p. 1136 modifica]