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Bassa parmense: differenze tra le versioni

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=== Cenni storici ===
=== Cenni storici ===
Terra di signorie e di feudi, fu sempre nell'orbita parmense per la maggior parte del territorio, tranne l'area della Diocesi di [[Fidenza]] che fu per molto tempo, all'epoca dei Comuni, territorio del Comune di [[Cremona]]. Con l'avvento del Ducato di Parma e Piacenza ne seguì le sorti fono all'Unità.
Terra di signorie e di feudi, fu sempre nell'orbita parmense per la maggior parte del territorio, tranne l'area della Diocesi di [[Fidenza]] che fu per molto tempo, all'epoca dei Comuni, territorio del Comune di [[Cremona]]. Con l'avvento del Ducato di Parma e Piacenza ne seguì le sorti fino all'Unità.

=== Lingue parlate ===
=== Lingue parlate ===
Il dialetto parmense è una lingua di ceppo emiliano, con varianti nelle aree di confine, che accomuna tutto il territorio di Parma; vanta anche opere letterarie, in special modo una ricca produzione vernacola di testi teatrali.
Il dialetto parmense è una lingua di ceppo emiliano, con varianti nelle aree di confine, che accomuna tutto il territorio di Parma; vanta anche opere letterarie, in special modo una ricca produzione vernacola di testi teatrali.

Versione delle 13:04, 23 feb 2015

Bassa parmense
La Reggia di Colorno
Stato
Regione
Sito istituzionale

Bassa parmense è una regione dell' Italia.

Introduzione

Cenni geografici

Fra Bassa piacentina, Parmense propriamente detto, Guastallese e il Po che la delimita segnando a nord il confine con la Lombardia, la Bassa parmense oltre al Po annovera fra i corsi d'acqua che la attraversano e rendono fertile la sua campagna l'Ongina, il tratto finale dell'Arda, lo Stirone, il Taro, la Parma, l'Enza.

Cenni storici

Terra di signorie e di feudi, fu sempre nell'orbita parmense per la maggior parte del territorio, tranne l'area della Diocesi di Fidenza che fu per molto tempo, all'epoca dei Comuni, territorio del Comune di Cremona. Con l'avvento del Ducato di Parma e Piacenza ne seguì le sorti fino all'Unità.

Lingue parlate

Il dialetto parmense è una lingua di ceppo emiliano, con varianti nelle aree di confine, che accomuna tutto il territorio di Parma; vanta anche opere letterarie, in special modo una ricca produzione vernacola di testi teatrali.

Cultura e tradizioni

  • Il Carnevale di Busseto[1] è un'importante manifestazione tradizionale popolare. Conosciuto in ambito nazionale, è annoverato fra i più famosi carnevali storici. I carri allegorici sfilano per le vie della città nei giorni festivi del periodo carnevalesco, attirando migliaia di visitatori ed animando tutto il centro cittadino. Sul sito del comitato organizzatore sono riportate le notizie relative all'edizione in corso, o all'edizione in preparazione. La manifestazione del 2014 sarà la Centotrentatreesima edizione.


Territori e mete turistiche

Centri urbani


Come arrivare

In aereo

  • Il Giuseppe Verdi alle porte di Parma è l'aeroporto più vicino.

Altri scali facilmente raggiungibili sono:


In auto

L'autostrada del Sole e l'autostrada della Cisa che si innesta nella A1 nei pressi di Parma sono quelle più fruibili per il territorio della Bassa. I rispettivi caselli autostradali sono:

  • Parma
  • Fidenza


Autostrada della Cisa A15
Autostrada della Cisa A15
  • Parma Ovest


In nave

  • Minicrociere sul Po sono organizzate a Polesine Parmense, anche in abbinamento con tour turistici nelle Terre Verdiane.


In treno

  • Stazione di Parma è la più vicina stazione servita dalle grandi linee nazionali
  • Linea Milano - Bologna
  • Linea Parma - Brescia
  • Linea Parma - Suzzara
  • Linea Parma - La Spezia (Pontremolese)
  • Stazione di Fidenza
  • Linea Milano - Bologna:
  • Fidenza - Salsomaggiore Terme
  • Fidenza - Cremona
  • Fidenza - Fornovo Taro


Stazioni minori

  • Linea Milano – Bologna: Castelguelfo
  • Linea Parma – Brescia: Torrile-San Polo, Colorno, Mezzano Rondani
  • Linea Parma Suzzara: Chiozzola, Sorbolo
  • Linea Fidenza - Cremona: Busseto, Castione Marchesi


In autobus

  • La società di autotrasporti TEP collega tutti i capoluoghi comunali (e molte frazioni) alla città di Parma.


Come spostarsi


Cosa vedere

Itinerari

Castelli parmensi della Bassa

Reggia di Colorno
Reggia di Colorno
  • Reggia di Colorno (A Colorno). La Reggia attuale è il risultato delle profonde trasformazioni apportate dai Farnese alla primitiva struttura della Rocca costruita nel 1337 da Azzo da Correggio; fu poi dei Terzi di Parma, quindi di Barbara Sanseverino che fra Cinquecento e Seicento la trasformò in residenza signorile, dotata di opere d'arte e dipinti di Raffaello, Correggio, Mantegna, Tiziano. Ha un grande e curato giardino, oltre ad un bosco circondati da un'alta muraglia. Ora sono utilizzati come parco pubblico. Dopo un periodo di abbandono e di degrado, la Reggia ed il Parco sono stati oggetto di accurati lavori di restauro che ne hanno consentito una rinnovata fruibilità.
Rocca di Fontanellato
Rocca di Fontanellato
  • Rocca di Fontanellato (A Fontanellato). La prima edificazione della Rocca avvenne nei primi decenni del Millecento, ma furono le riedificazioni successive soprattutto del XIV secolo a darle l'aspetto che conosciamo. La cinta esterna risale agli ultimi anni del Trecento e fu completata prima della metà del secolo successivo a pianta quadrata. Le numerose sale arredate mostrano preziosi mobili d'epoca oltre a ritratti dei membri della famiglia Sanvitale dal Seicento all'Ottocento e dei Farnese del Settecento. Vero capolavoro del castello sono sicuramente gli affreschi del Parmigianino, opera del 1524 che tratta le Storie di Diana e Atteone.
Corte pallavicina
Corte pallavicina
  • Corte di Polesine Parmense (A Polesine Parmense). Il castello fu costruito all'inizio del Quattrocento dove già esisteva un fortilizio. Integralmente ristrutturato negli interni durante il successivo Cinquecento, vide in particolare la sostituzione dei soffitti a cassettone con magnifici soffitti a volta. Nel 1780 fu trasformato in Caserma dei Dragoni, che furono qui alloggiati per contrastare il contrabbando.Dopo il 1860 fu utilizzato come appartamenti popolari, finché fu anche soggetto alle ripetute alluvioni del Po che aveva di molto avvicinato il suo corso. Dopo un sapiente restauro è ora tornato al pieno utilizzo anche come ristorante con alloggio.
Castello di Roccabianca
Castello di Roccabianca
  • Castello di Roccabianca (A Roccabianca). La Rocca fu voluta da Pier Maria Rossi, Signore del luogo, in onore dell’amata Bianca Pellegrini; il castello e la donna, fondendo i loro nomi, hanno formato il toponimo del paese che ha soppiantato l’antica denominazione di Rezinoldo o Arzenolto (Argine alto). Di dimensioni notevoli, si sviluppa secondo l’impostazione dei castelli di pianura, un ampio quadrilatero con torri angolari e torre centrale sul lato di accesso, e un elevato mastio centrale. La costruzione fu iniziata nel 1450 e conclusa quindici anni dopo.
Rocca dei Rossi
Rocca dei Rossi
  • Rocca di San Secondo (A San Secondo Parmense). La Rocca nasce nel 1385; il suo committente è Bertrando Rossi. Il suo scopo è quello di costituire una forte difesa dei domini dei Rossi, che si ramificavano fino all'Appennino e, in pianura, fino a Roccabianca. Con l'accrescersi della potenza e dell'importanza della famiglia, che si imparenta con gli Sforza, i Gonzaga, i Medici, casati dai quali riceverà aiuti e protezione contro gli avversari, il castello si trasforma via via in residenza sontuosa grazie a interventi artistici che si susseguono soprattutto a cominciare dal Cinquecento.
Rocca Meli Lupi
Rocca Meli Lupi
  • Rocca di Soragna (A Soragna). Nel 1385 i Marchesi Bonifacio e Antonio Lupi iniziarono la costruzione della poderosa Rocca, concepita come strumento di difesa. Verso il Cinquecento si iniziò ad intervenire con trasformazioni strutturali per rendere l'edificio meno militare e più residenziale. Gli interventi che resero la Rocca una sfarzosa dimora principesca sono però del Seicento, quando il Castello assunse l'aspetto attuale. A pianta quadrata, ha quattro torri angolari e una quinta di accesso attraverso un ponte che ha sostituito l'antico ponte levatoio; due leoni in pietra fanno la guardia all'ingresso. Su due lati del castello esiste ancora il fossato (senz'acqua). Le sue sale conservano i mobili e gli arredi originari, commissionati ed eseguiti a Venezia, doratura compresa. L'insieme costituisce uno dei maggiori esempi di primo Barocco di sontuosa eleganza. Sono tuttavia presenti anche ambienti che offrono diversi stili di arredo, di derivazione parmense o lombarda.

Ambiente

  • 44.92520410.4528031 Riserva naturale orientata Parma Morta (a Mezzani). È un'area naturale protetta dell'Emilia-Romagna ubicata nel territorio del comune di Mezzani, istituita nel 1990. La riserva è interamente compresa nel sito di interesse comunitario Parma Morta (IT4020025), di cui rappresenta un decimo della superficie. Si estende per 64,51 ettari tra le foci dei torrenti Parma ed Enza e comprende un territorio pianeggiante lungo quasi 5 km lungo un'area umida detta Parma morta. Per garantire all'area un livello costante di acqua, necessario per il mantenimento dell'ecosistema, è stato creato un impianto di fitodepurazione che dai canali di bonifica circostanti assicura un flusso idrico costante; la zona è propizia per la salvaguardia delle specie locali di fauna e flora..


Cosa fare


Punta di Parmigiano Reggiano
Punta di Parmigiano Reggiano
Salame di Felino
Salame di Felino
Prosciutto di Parma - marchio a fuoco
Prosciutto di Parma - marchio a fuoco
Tortellini
Tortellini

Sono molteplici le eccellenze alimentari del parmense, a cominciare dal parmigiano reggiano, formaggio che ha in queste terre una grande zona di produzione ed è talmente considerato che a Soragna gli è stato dedicato il Museo del Parmigiano-Reggiano. In quanto a fama non sono da meno il prosciutto crudo di Parma, che con il prosciutto cotto trova la sua capitale in Langhirano e viene prodotto e stagionato non solo nella Val Parma ma anche in molte altre zone del territorio; il culatello di Zibello; la spalla cotta di San Secondo, il salame di Felino. Langhirano e Felino hanno consacrato le loro opere d'arte rispettivamente nel Museo del Prosciutto e nel Museo del Salame. Accompagnamento da non perdere con i salumi del territorio è la torta fritta, pasta di pane fritta in abbondante strutto e mangiata calda con il salume al posto del pane: il tutto annaffiato da lambrusco, fortana o malvasia.

Fra le paste ripiene: i tortelli di erbette, i cappelletti, i tortellini. Fra i secondi i bolliti, la trippa. Nelle estese zone rurali abbondano gli animali da cortile razzolanti. Il pesce fiume in pianura riscuotono pure grandi consensi, assieme alle rane infarinate e fritte o cotte in frittata.

Danno una mano alla digestione i liquori fatti in casa: centerbe, nocino, bargnolino.

Infrastrutture turistiche


Sicurezza


Altri progetti

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