Drafts by ezio martuscelli
Il primo emigrò a Hazleton, Pennsylvania (USA), a maggio del 1883, all'età di 24 anni. Lavorò pri... more Il primo emigrò a Hazleton, Pennsylvania (USA), a maggio del 1883, all'età di 24 anni. Lavorò prima come minatore in una miniera di carbone, poi come supervisore in un "Coal breaker", dove le rocce di carbone erano frantumate. Teresa Gabriele emigrò da Centola nell'ottobre del 1886; a dicembre, si sposò con Nicola. Dal matrimonio nacquero 10 figli [1, 2 e 3]. Dai grafici genealogici, mostrati nella figura 4, traspare come i due cugini, Bert e Maria fanno parte della quarta generazione della famiglia negli USA [3]. Clementina Imbriaco/Brioc (n. 1897, Hazleton; m. 1938, Hazleton), mostrata nella figura 5, era la quintogenita di Nicola e Teresa. All'anagrafe fu registrata con il cognome Brioc così come tutti gli altri fratelli e sorelle; a causa della difficile pronuncia il cognome Imbriaco allo stato civile di Hazleton fu trascritto come "Brioc", pertanto le generazioni successive alla prima sono tutte riportate come Brioc e non più Imbriaco [1, 2 e 3]. Nel 1915, Clementina, nonna di Bert e di Maria, sposò Taylor Saab (n. 1889, Sidone, Libano; m. 1967, Hazleton) un immigrato libanese, di religione cristiana maronita. Anche in questo caso il cognome fu trasformato in Sappe (figura 6).
Sono tre cugini discendenti del ramo Serva Natale di Foria di Centola (SA). Sono parenti stretti ... more Sono tre cugini discendenti del ramo Serva Natale di Foria di Centola (SA). Sono parenti stretti (cugini) dei figli di Antonio Natale di Centola: Tildanna, Riccardo e Ivo che incontreranno nel corso della loro visita e di Clemente Serva. I loro nomi, attività e residenza sono sotto riportati. Iván Cuevas Serva (avvocato in Venezuela, ora in pensione a Brunete, Madrid Spagna); Raúl Parra Serva (economista, ora "Securities trader", vive a Miami USA) e Aldo González-Serva (medico patologo e derma patologo, Brookline, Massachusetts USA).
Le fotografie sotto riprodotte risalgono agli anni "Anni "50-60, documentano il fenomeno della tr... more Le fotografie sotto riprodotte risalgono agli anni "Anni "50-60, documentano il fenomeno della transumanza nel territorio di Centola, Comune del basso Cilento. Da sottolineare che la transumanza è stata proclamata dall'UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Nei periodi freddi dell'anno i pastori dal territorio di Piaggine, un paese a ridosso del monte Cervati, spostavano i loro greggi, seguendo un percorso di "Transumanza" che risaliva a secoli addietro, verso le terre più vicine alla costa dove l'inverno era meno rigido. Alcuni usavano svernare nel territorio del Comune di Centola. Molto conosciuto era un pastore che si chiamava Egidio il "Piagginaro" (veniva da Piaggine). Secondo accordi che risalivano alla notte dei tempi, gli olivicoltori concedevano le aree dei loro possedimenti ai pastori purché essi s'impegnassero a fare permanere, la notte, le greggi in uno spazio ristretto sotto le piante di ulivo. Con questo sistema tutte le piante a turno erano concimate dagli escrementi degli animali ristretti in recinti mobili detti "Iazzi". Era una forma di Concimazione biologica.
Oriundo Italo-Americano, il 1 luglio 2023 ha visitato Centola, piccolo centro urbano in Provincia... more Oriundo Italo-Americano, il 1 luglio 2023 ha visitato Centola, piccolo centro urbano in Provincia di Salerno-Cilento, il paese da cui in tempi oramai lontani emigrarono i suoi ascendenti. C'era già stato nel luglio 2015. In una intervista egli ripercorre, sinteticamente, la storia della sua famiglia i cui precursori emigrarono da Centola verso Panama alla fine del secolo diciannovesimo. First generation who emigrated to Panama was Luigi Stanziola born in Centola on 28-09-1855. His parents were Gaetano Stanziola, born 23-6-1823, and Vittoria Di Luca born circa 1825.
Angela Lippo è nata il 03 giugno 1942 a Centola- Cilento da Raffaele Lippo e Carmela Marino. Car... more Angela Lippo è nata il 03 giugno 1942 a Centola- Cilento da Raffaele Lippo e Carmela Marino. Carmela e le figlie partirono per Montevideo-Uruguay, dal porto di Napoli, nel 1954. Successivamente Angela si trasferì in Canada dove attualmente vive. Ad agosto 2024 visita il paese di origine con la nipote che risiede in Uruguay . Un classico esempio di "Viaggio della Memoria" e di "Turismo di Ritorno"
Il “Matrimonio per Procura”, previsto sia dal Diritto Canonico (can. 1088 – 1089) sia dall’art. 1... more Il “Matrimonio per Procura”, previsto sia dal Diritto Canonico (can. 1088 – 1089) sia dall’art. 111 del Codice Civile, è praticato quando uno degli sposi, residente in un paese lontano, per tutta una serie di motivazioni non può essere fisicamente presente alla celebrazione del rito. In questa circostanza egli delega, con atto pubblico, un terzo a rappresentarlo ed esprimere il consenso al matrimonio.
A questo istituto giuridico hanno fatto ricorso un numero rilevante di emigrati italiani espatriati, oltreoceano, specialmente, in paesi del continente Americano e in Australia.
Ci si sposava per procura a causa dell’alto costo del viaggio in nave e anche per la precarietà del posto di lavoro.
Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le ... more Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le vicissitudini che hanno caratterizzato, nel tempo e nei luoghi, lo sviluppo della famiglia De Masi di Centola (piccolo e antico Comune del basso Cilento in Provincia di Salerno).
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le vicissitudini che hanno caratterizzato, nel tempo e nei luoghi, lo sviluppo della famiglia De Masi di Centola (piccolo e antico Comune del basso Cilento in Provincia di Salerno).
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le vicissitudini che hanno caratterizzato, nel tempo e nei luoghi, lo sviluppo della famiglia De Masi di Centola (piccolo e antico Comune del basso Cilento in Provincia di Salerno).
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
In questa pubblicazione sono riportati i risultati di una ricerca, avente l’obiettivo di recupera... more In questa pubblicazione sono riportati i risultati di una ricerca, avente l’obiettivo di recuperare i costumi, le consuetudini e le tradizioni della popolazione che viveva nel Borgo medievale di San Severino di Centola, un antico villaggio di grande interesse storico - culturale, purtroppo oggi abbandonato.
Lo studio copre un periodo temporale (dalla fine del secolo diciannovesimo agli anni “70 del ventesimo) che è particolarmente importante per San Severino e la sua gente perché include processi che hanno avuto un grande impatto sulla sua storia sociale, economica e urbanistica (la costruzione della linea ferroviaria; la prima fase dell’emigrazione essenzialmente trans – oceanica; la Grande Guerra, il periodo del Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale; la nuova fase dell’emigrazione diretta principalmente verso i paesi dell’Europa e le Regioni del Nord d’Italia e il raddoppio dei binari del tratto ferroviario con la costruzione di gallerie, viadotti e nuovo ponte sul fiume Mingardo).
La ricerca, allacciandosi anche a un breve excursus storico sulle origini e sviluppo di San Severino, mette in evidenza le cause che portarono gli abitanti ad abbandonare le case dell’antico Borgo per trasferirsi a valle nella “Nuova San Severino”.
Lo studio è stato reso possibile dalla collaborazione dei membri delle famiglie che hanno abitato il Borgo. Sono stati messi a disposizione degli scriventi documenti e fotografie; di grande utilità si sono rilevati anche le notizie e i ricordi trasferiti per via orale.
In questa pubblicazione sono riportati i risultati di una ricerca, avente l’obiettivo di recupera... more In questa pubblicazione sono riportati i risultati di una ricerca, avente l’obiettivo di recuperare i costumi, le consuetudini e le tradizioni della popolazione che viveva nel Borgo medievale di San Severino di Centola, un antico villaggio di grande interesse storico - culturale, purtroppo oggi abbandonato.
Lo studio copre un periodo temporale (dalla fine del secolo diciannovesimo agli anni “70 del ventesimo) che è particolarmente importante per San Severino e la sua gente perché include processi che hanno avuto un grande impatto sulla sua storia sociale, economica e urbanistica (la costruzione della linea ferroviaria; la prima fase dell’emigrazione essenzialmente trans – oceanica; la Grande Guerra, il periodo del Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale; la nuova fase dell’emigrazione diretta principalmente verso i paesi dell’Europa e le Regioni del Nord d’Italia e il raddoppio dei binari del tratto ferroviario con la costruzione di gallerie, viadotti e nuovo ponte sul fiume Mingardo).
La ricerca, allacciandosi anche a un breve excursus storico sulle origini e sviluppo di San Severino, mette in evidenza le cause che portarono gli abitanti ad abbandonare le case dell’antico Borgo per trasferirsi a valle nella “Nuova San Severino”.
Lo studio è stato reso possibile dalla collaborazione dei membri delle famiglie che hanno abitato il Borgo. Sono stati messi a disposizione degli scriventi documenti e fotografie; di grande utilità si sono rilevati anche le notizie e i ricordi trasferiti per via orale.
The “Local History” in recent decades has been re-evaluated because it is considered important i... more The “Local History” in recent decades has been re-evaluated because it is considered important in the understanding of complex processes of historical, social and economic value. These include emigration that since the end of the nineteenth century has seen the departure from Italy of millions of citizens.
Since 2010, as part of the Historical – Cultural Association “Progetto Centola” and then of the “Mingardo/Lambro/Cultura” Group, a research project has been launched with the aim of reconstructing the vicissitudes of the many families of the Municipality of Centola (Cilento, SA) many of whom, over more than a century, have left their country of origin.
Some of the results acquired have already been published, see References 1, 2 and 3. This volume reports the results of a study concerning the transoceanic emigration of citizens of Centola, towards the United States of America (period 1892 -1924) with particular attention to the qualitative, quantitative and anthropological aspects of the process.
L'emigrazione, essenzialmente di tipo "Transoceanica", dei cittadini di Celle di Bulgheria, un pi... more L'emigrazione, essenzialmente di tipo "Transoceanica", dei cittadini di Celle di Bulgheria, un piccolo paese del basso-Cilento, posizionato sulla riva sinistra del fiume Mingardo, ebbe un notevole impulso quando furono completati, tra la fine del diciannovesimo e l'inizio del ventesimo secolo, i lavori del tronco della ferrovia Pisciotta-Praia, parte della linea Battipaglia-Reggio-Calabria che prevedeva la costruzione di importanti trafori e la costruzione del ponte sul fiume Mingardo [1]. Molti furono i cellesi che persero il lavoro, pertanto furono costretti ad espatriare verso le lontane Americhe. Seguendo la logica della "Chain Emigration" numerosi furono gli abitanti di Celle che emigrarono nel Brasile. Qui di seguito sono raccontate le storie di alcune della famiglie che espatriarono da Celle di Bulgheria. Lo studio si inserisce in una più ampia ricerca finalizzata a recuperare elementi utili a meglio comprendere, allargando i casi presi in esame, anche con la collaborazione dei discendenti siano essi in patria siano residenti all'estero, il processo che ha impattato su aspetti sociali ed economici di Celle di Bulgheria. I risultati sotto riportati si vanno ad aggiungere a quelli già pubblicati negli atti del Convegno: "Cilento Terra Matrigna: Emigrazione, Spopolamento, Diaspora dei Giovani" [1].
Sabatino Echer (1875-1951) giunse a Centola, con i suoi genitori, alla fine del 1800 nel periodo ... more Sabatino Echer (1875-1951) giunse a Centola, con i suoi genitori, alla fine del 1800 nel periodo della costruzione della tratta della linea ferroviaria, Battipaglia-Castrocucco, parte integrante della strada ferrata, Battipaglia-Paola-Reggio Calabria. Gli Echer provenivano da un piccolo paesino, Fagnano Alto, della provincia dell'Aquila, in Abruzzo. Sabatino fu assunto, unitamente a suo padre, dalla società che eseguiva i lavori ferroviari, con la qualifica di fabbro/minatore (figure 1-a) e 1-b). Si stabilì a San Severino, dove conobbe e si fidanzò con una ragazza del luogo Severina Torrese che, come si ricava dall'Atto di nascita in figura 2, era nata a San Severino in via Lanzo 105, da Alessandrina Del Duca e da Mattteo Torrese, possidente, di anni 31. Sabatino e Severina, come testimoniato dal certificato di matrimonio, riprodotto nella figura 3, si sposarono a San Severino nel 1905. Interessanti informazioni si possono dedurre dalla lettura di questo documento. Per questa motivazione esso è qui di seguito integralmente trascritto.
Parte Prima-Analisi qualitativa e quantitativa del fenomeno al tempo dell'emigrazione di massa (1... more Parte Prima-Analisi qualitativa e quantitativa del fenomeno al tempo dell'emigrazione di massa (1876-1924) Introduzione La "Storia locale" negli ultimi decenni è stata rivalutata perché giudicata importante nella comprensione di complessi processi di valenza storica, sociale ed economica. Tra questi rientra l'emigrazione che dalla fine dell'Ottocento ha visto la partenza dall'Italia di milioni di cittadini. Dal 2010 nell'ambito dell'Associazione Storico-Culturale "Progetto Centola" e poi del Gruppo "Mingardo/Lambro/Cultura" si è dato l'avvio a un progetto di ricerca con l'obiettivo di ricostruire le vicissitudini delle molte famiglie del Comune di Centola (Cilento, SA) che nell'arco di più di un secolo, numerose lasciarono il loro paese d'origine. Alcuni dei risultati acquisiti sono stati già pubblicati, vedi riferimenti 1, 2 e 3. Nel presente volume sono riportati gli esiti di uno studio riguardante l'emigrazione transoceanica di cittadini di Centola, verso gli Stati Uniti d'America (periodo 1892-1924) con particolare attenzione agli aspetti qualitativi, quantitativi e antropologici del processo. Per l'attuazione della ricerca ci si è avvalsi di documenti e fotografie messi a disposizione dai discendenti residenti nel paese di origine. Inoltre si è provveduto alla realizzazione di una rete virtuale internazionale che ha visto il coinvolgimento degli oriundi italo-americani, negli USA. Ciò ha dato l'opportunità di avere informazioni sulle seconde e terze generazioni nel paese ospitante. L'indagine ha permesso di delucidare, a proposito del periodo investigato, aspetti quali: il genere, l'età e lo stato civile degli emigranti; i modi e la data di espatrio; le principali navi su cui avvennero le traversate e gli effetti socio economici dell'emigrazione (il ruolo delle rimesse e il capitale umano). Attraverso la ricerca effettuata, è stato possibile acquisire un'inedita collezione di documenti e di fotografie che testimoniano, anche dal punto di vista iconografico, il fenomeno migratorio da questo piccolo Comune del basso Cilento che include, oltre al capoluogo (Centola) anche i centri urbani (frazioni) di Palinuro, San Severino, Foria e San Nicola.
Nella presente pubblicazione è riportata una raccolta d’immagini, riprodotte da fotografie messe ... more Nella presente pubblicazione è riportata una raccolta d’immagini, riprodotte da fotografie messe a disposizione dalle famiglie, che ricorda alcuni dei personaggi del territorio del Comune di Centola che nel secolo scorso si sono distinti per la loro operosità nel campo dei più svariati mestieri e lavori. Tutto ciò è fatto allo scopo di porre l’accento su come il “sapere”, alla base delle attività artigianali e dei lavori di una volta, sia un patrimonio prezioso la cui cognizione è utile a riscoprire le nostre radici.
Nella presente pubblicazione è riportata una raccolta d’immagini, riprodotte da fotografie messe ... more Nella presente pubblicazione è riportata una raccolta d’immagini, riprodotte da fotografie messe a disposizione dalle famiglie, che ricorda alcuni dei personaggi del territorio del Comune di Centola che nel secolo scorso si sono distinti per la loro operosità nel campo dei più svariati mestieri e lavori. Tutto ciò è fatto allo scopo di porre l’accento su come il “sapere”, alla base delle attività artigianali e dei lavori di una volta, sia un patrimonio prezioso la cui cognizione è utile a riscoprire le nostre radici. Queste conoscenze, pertanto, quali “Beni Culturali Immateriali” devono essere conservati nella memoria e portati a conoscenza dei giovani di oggi affinché li trasmettano a quelli che seguiranno.
L’Associazione Storico Culturale “Progetto Centola” ha avviato da molti anni, un ambizioso progr... more L’Associazione Storico Culturale “Progetto Centola” ha avviato da molti anni, un ambizioso programma finalizzato al raggiungimento del seguente obiettivo:
<fare emergere e valorizzare l’importante patrimonio culturale <mobile> sparso nel territorio del Comune di Centola, favorendone una diffusa e più consapevole fruizione da parte sia della cittadinanza, in particolare dei giovani e degli studenti, sia dei visitatori, italiani e stranieri>.
Ci si auspica che il progetto possa contribuire a:
1) Una maggiore consapevolezza circa la necessità/obbligo di dovere provvedere alla conservazione (restauro e protezione) degli oggetti, parte integrante del patrimonio culturale del territorio.
2) Favorire una tipologia innovativa di turismo “culturale - diffuso”, ad alto valore aggiunto, quale strumento di valorizzazione sociale ed economica del luogo.
Un estratto delle ricerche in atto è qui di seguito riportato. Esso consiste in un percorso iconografico, dove sono mostrati, le fotografie, con una breve descrizione, di alcuni dei più espressivi manufatti d’interesse Storico – Culturale conservati, spesso in maniera non appropriata, nelle Chiese presenti nell’area Comunale.
Ci si auspica che la diffusione/promozione di questa ricchezza, spesso ignorata e trascurata anche dai cittadini residenti, possa implementare la curiosità di prenderne visione anche nei visitatori favorendone così la conoscenza anche al fuori del territorio comunale. Il raggiungimento di quest’obiettivo, si spera, possa sviluppare una forma di “turismo culturale”, non necessariamente legata al periodo balneare, che determini l’allungamento della stagione turistica.
LA STORIA DELLA SCUOLA DEL COMUNE DI CENTOLA (SA) ATTRAVERSO LE IMMAGINI (1900 – 1970)
Fino agl... more LA STORIA DELLA SCUOLA DEL COMUNE DI CENTOLA (SA) ATTRAVERSO LE IMMAGINI (1900 – 1970)
Fino agli anni “60 – 70 del secolo ventesimo nel comune di Centola (basso Cilento) non c’erano edifici scolastici. Le lezioni si tenevano in aule appartenenti a civili abitazioni, sparse nei centri storici; alcune in locali dell’antico Convento settecentesco di San Francesco.
Circa la scuola di una volta a Centola qui di seguito è riportato il testo che fa parte dell’introduzione al calendario 2017, edito dall’Associazione storico – culturale “Progetto Centola” dedicato alla <Storia della Scuola del Comune di Centola>.
Fino agli anni “60 – 70 del secolo ventesimo nel comune di Centola (basso Cilento) non c’erano ed... more Fino agli anni “60 – 70 del secolo ventesimo nel comune di Centola (basso Cilento) non c’erano edifici scolastici. Le lezioni si tenevano in aule appartenenti a civili abitazioni, sparse nei centri storici; alcune in locali dell’antico Convento settecentesco di San Francesco.
Circa la scuola di una volta a Centola qui di seguito è riportato il testo che fa parte dell’introduzione al calendario 2017, edito dall’Associazione storico – culturale “Progetto Centola” dedicato alla <Storia della Scuola del Comune di Centola>.
Amedeo Maiuri, nato il 7 gennaio 1886 a Veroli in Ciociaria, Laziomorto il 7 aprile 1963 a Napoli... more Amedeo Maiuri, nato il 7 gennaio 1886 a Veroli in Ciociaria, Laziomorto il 7 aprile 1963 a Napoli, è stato uno dei maggiori archeologi italiani del secolo scorso (figure 1e 2). Fu soprintendente alle antichità della Campania, con competenza anche su parte del Lazio meridionale, del Molise e della Basilicata occidentale. Per "chiara fama" gli fu conferita la cattedra di Antichità Greche e Romane presso l'Università di Napoli e quella di Antichità Pompeiane ed Ercolanesi. Diede grande impulso agli scavi di Pompei ed Ercolano. Fu un "Grande Studioso e Ricercatore", le sue pubblicazioni scientifiche, scritti e resoconti di viaggi sono presenti in tutte le biblioteche del mondo e oggetto di approfondite letture e consultazioni. Morì a 77 anni; gli furono tributati funerali solenni. Il corteo partì dal Museo Archeologico, in via Foria, per arrivare all'Università, al Corso Umberto. Amedeo Maiuri amava viaggiare e visitare le aree che erano di sua pertinenza come soprintendente e archeologo. Di questi viaggi, da erudito pubblicista, ha lasciato traccia in numerosi libri e diari. Nel 1963, a cura della moglie e di alcuni suoi discepoli, furono pubblicati una serie di appunti che il Maiuri aveva stilato durante le visite effettuate nei luoghi della Magna Grecia. A proposito di questo volume Attilio Stazio nella Prefazione scrisse: <Fra i vecchi debiti, come Amedeo Maiuri amava definire i lavori da tempo ideati e non ancora compiuti, quello di un volume sulla Magna Grecia era forse il più vicino al suo cuore. Debito d'amore per una terra che negli ultimi anni della sua vita Egli aveva ripreso a
Quando dal Sud d'Italia si emigrava in massa in America "Case History" della famiglia Natale di C... more Quando dal Sud d'Italia si emigrava in massa in America "Case History" della famiglia Natale di Centola (SA) Ezio Martuscelli e Pina Valente Edito dall'Associazione "Progetto Centola" e dal Gruppo "Mingardo/Lambro/Cultura" (2022)
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A questo istituto giuridico hanno fatto ricorso un numero rilevante di emigrati italiani espatriati, oltreoceano, specialmente, in paesi del continente Americano e in Australia.
Ci si sposava per procura a causa dell’alto costo del viaggio in nave e anche per la precarietà del posto di lavoro.
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le vicissitudini che hanno caratterizzato, nel tempo e nei luoghi, lo sviluppo della famiglia De Masi di Centola (piccolo e antico Comune del basso Cilento in Provincia di Salerno).
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le vicissitudini che hanno caratterizzato, nel tempo e nei luoghi, lo sviluppo della famiglia De Masi di Centola (piccolo e antico Comune del basso Cilento in Provincia di Salerno).
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Lo studio copre un periodo temporale (dalla fine del secolo diciannovesimo agli anni “70 del ventesimo) che è particolarmente importante per San Severino e la sua gente perché include processi che hanno avuto un grande impatto sulla sua storia sociale, economica e urbanistica (la costruzione della linea ferroviaria; la prima fase dell’emigrazione essenzialmente trans – oceanica; la Grande Guerra, il periodo del Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale; la nuova fase dell’emigrazione diretta principalmente verso i paesi dell’Europa e le Regioni del Nord d’Italia e il raddoppio dei binari del tratto ferroviario con la costruzione di gallerie, viadotti e nuovo ponte sul fiume Mingardo).
La ricerca, allacciandosi anche a un breve excursus storico sulle origini e sviluppo di San Severino, mette in evidenza le cause che portarono gli abitanti ad abbandonare le case dell’antico Borgo per trasferirsi a valle nella “Nuova San Severino”.
Lo studio è stato reso possibile dalla collaborazione dei membri delle famiglie che hanno abitato il Borgo. Sono stati messi a disposizione degli scriventi documenti e fotografie; di grande utilità si sono rilevati anche le notizie e i ricordi trasferiti per via orale.
Lo studio copre un periodo temporale (dalla fine del secolo diciannovesimo agli anni “70 del ventesimo) che è particolarmente importante per San Severino e la sua gente perché include processi che hanno avuto un grande impatto sulla sua storia sociale, economica e urbanistica (la costruzione della linea ferroviaria; la prima fase dell’emigrazione essenzialmente trans – oceanica; la Grande Guerra, il periodo del Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale; la nuova fase dell’emigrazione diretta principalmente verso i paesi dell’Europa e le Regioni del Nord d’Italia e il raddoppio dei binari del tratto ferroviario con la costruzione di gallerie, viadotti e nuovo ponte sul fiume Mingardo).
La ricerca, allacciandosi anche a un breve excursus storico sulle origini e sviluppo di San Severino, mette in evidenza le cause che portarono gli abitanti ad abbandonare le case dell’antico Borgo per trasferirsi a valle nella “Nuova San Severino”.
Lo studio è stato reso possibile dalla collaborazione dei membri delle famiglie che hanno abitato il Borgo. Sono stati messi a disposizione degli scriventi documenti e fotografie; di grande utilità si sono rilevati anche le notizie e i ricordi trasferiti per via orale.
Since 2010, as part of the Historical – Cultural Association “Progetto Centola” and then of the “Mingardo/Lambro/Cultura” Group, a research project has been launched with the aim of reconstructing the vicissitudes of the many families of the Municipality of Centola (Cilento, SA) many of whom, over more than a century, have left their country of origin.
Some of the results acquired have already been published, see References 1, 2 and 3. This volume reports the results of a study concerning the transoceanic emigration of citizens of Centola, towards the United States of America (period 1892 -1924) with particular attention to the qualitative, quantitative and anthropological aspects of the process.
<fare emergere e valorizzare l’importante patrimonio culturale <mobile> sparso nel territorio del Comune di Centola, favorendone una diffusa e più consapevole fruizione da parte sia della cittadinanza, in particolare dei giovani e degli studenti, sia dei visitatori, italiani e stranieri>.
Ci si auspica che il progetto possa contribuire a:
1) Una maggiore consapevolezza circa la necessità/obbligo di dovere provvedere alla conservazione (restauro e protezione) degli oggetti, parte integrante del patrimonio culturale del territorio.
2) Favorire una tipologia innovativa di turismo “culturale - diffuso”, ad alto valore aggiunto, quale strumento di valorizzazione sociale ed economica del luogo.
Un estratto delle ricerche in atto è qui di seguito riportato. Esso consiste in un percorso iconografico, dove sono mostrati, le fotografie, con una breve descrizione, di alcuni dei più espressivi manufatti d’interesse Storico – Culturale conservati, spesso in maniera non appropriata, nelle Chiese presenti nell’area Comunale.
Ci si auspica che la diffusione/promozione di questa ricchezza, spesso ignorata e trascurata anche dai cittadini residenti, possa implementare la curiosità di prenderne visione anche nei visitatori favorendone così la conoscenza anche al fuori del territorio comunale. Il raggiungimento di quest’obiettivo, si spera, possa sviluppare una forma di “turismo culturale”, non necessariamente legata al periodo balneare, che determini l’allungamento della stagione turistica.
Fino agli anni “60 – 70 del secolo ventesimo nel comune di Centola (basso Cilento) non c’erano edifici scolastici. Le lezioni si tenevano in aule appartenenti a civili abitazioni, sparse nei centri storici; alcune in locali dell’antico Convento settecentesco di San Francesco.
Circa la scuola di una volta a Centola qui di seguito è riportato il testo che fa parte dell’introduzione al calendario 2017, edito dall’Associazione storico – culturale “Progetto Centola” dedicato alla <Storia della Scuola del Comune di Centola>.
Circa la scuola di una volta a Centola qui di seguito è riportato il testo che fa parte dell’introduzione al calendario 2017, edito dall’Associazione storico – culturale “Progetto Centola” dedicato alla <Storia della Scuola del Comune di Centola>.
A questo istituto giuridico hanno fatto ricorso un numero rilevante di emigrati italiani espatriati, oltreoceano, specialmente, in paesi del continente Americano e in Australia.
Ci si sposava per procura a causa dell’alto costo del viaggio in nave e anche per la precarietà del posto di lavoro.
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le vicissitudini che hanno caratterizzato, nel tempo e nei luoghi, lo sviluppo della famiglia De Masi di Centola (piccolo e antico Comune del basso Cilento in Provincia di Salerno).
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Nel presente volume si riportano i risultati di una ricerca avente la finalità di analizzare le vicissitudini che hanno caratterizzato, nel tempo e nei luoghi, lo sviluppo della famiglia De Masi di Centola (piccolo e antico Comune del basso Cilento in Provincia di Salerno).
Lo studio inizia da quelli che gli autori hanno considerato i capostipiti, la “prima generazione”, cioè Francesco De Masi senior (nato nel 1875) e le sue due mogli, Angiola Ciccarino (prima moglie, venuta al mondo nel 1872) e Anna Culetto (seconda moglie, nata a Lusevera Provincia di Udine in Friuli - Venezia Giulia nel 1895, rifugiatasi a Centola a seguito della disfatta di Caporetto nel 1917, verificatesi nel corso della Grande Guerra).
Utilizzando nuovi siti digitali, on line, da cui è possibile ricavare notizie sugli antenati, e grazie alla documentazione, ricca di fotografie antiche e recenti, messa a disposizione dai membri delle varie generazioni, è stato possibile ricostruire l’articolata storia di una numerosa famiglia incluse le sue complesse vicissitudini nel campo dell’emigrazione.
Ai fini di una razionalizzazione delle informazioni e per una migliore comprensione, il libro è stato suddiviso in sezioni, tra loro interdipendenti e interconnesse. La prima è dedicata alla descrizione della vita e delle origini dei Capostipiti. Nelle altre si raccontano le vicende dei figli appartenenti alla seconda generazione (Antoniella, Maria, Concetta, Giuseppe, Clara, Francesco e Italia) e a cascata quelle dei loro discendenti.
In ognuno dei vari capitoli, si dipana la storia delle generazioni che si sono succedute cioè quelle che riguardano i congiunti della terza e quarta, toccando in alcuni casi anche quella degli appartenenti alla quinta.
Particolare enfasi è data al complesso e articolato processo emigratorio, trans – oceanico, che ha interessato numerosi membri della famiglia dalla seconda generazione in poi.
Sono anche descritte in dettaglio le vicende di coloro i quali sono rimasti in Italia, pur lasciando il paese d’origine e di quelli appartenenti al ramo della famiglia che rimase a Centola: un interessante caso di “Restanza”.
L’insieme delle ricerche effettuate, grazie anche al ritrovamento di documenti d’archivio inediti e inseriti nel testo, permette di ricostruire gli eventi che hanno riguardato la famiglia De Masi la cui storia si configura come una vera e propria “Saga” cioè un affresco di valenza storico e sociale che va ad inserirsi in processi che hanno riguardato avvenimenti parte integrante della storia di una nazione che ha visto relativamente al periodo studiato l’allontanamento dai paesi del Sud d’Italia di tanti suoi figli.
Attualmente molti sono gli oriundi, sparsi in vari paesi stranieri con ascendenti nella famiglia De Masi.
Gli autori sperano che essi possano leggere il presente volume e che questo susciti in essi la curiosità di un “viaggio di ritorno”, sfruttando altresì le occasioni offerte dal fatto che l’Italia abbia decretato il prossimo 2024 essere <l’Anno del Turismo delle Radici o del Ritorno>.
Lo studio copre un periodo temporale (dalla fine del secolo diciannovesimo agli anni “70 del ventesimo) che è particolarmente importante per San Severino e la sua gente perché include processi che hanno avuto un grande impatto sulla sua storia sociale, economica e urbanistica (la costruzione della linea ferroviaria; la prima fase dell’emigrazione essenzialmente trans – oceanica; la Grande Guerra, il periodo del Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale; la nuova fase dell’emigrazione diretta principalmente verso i paesi dell’Europa e le Regioni del Nord d’Italia e il raddoppio dei binari del tratto ferroviario con la costruzione di gallerie, viadotti e nuovo ponte sul fiume Mingardo).
La ricerca, allacciandosi anche a un breve excursus storico sulle origini e sviluppo di San Severino, mette in evidenza le cause che portarono gli abitanti ad abbandonare le case dell’antico Borgo per trasferirsi a valle nella “Nuova San Severino”.
Lo studio è stato reso possibile dalla collaborazione dei membri delle famiglie che hanno abitato il Borgo. Sono stati messi a disposizione degli scriventi documenti e fotografie; di grande utilità si sono rilevati anche le notizie e i ricordi trasferiti per via orale.
Lo studio copre un periodo temporale (dalla fine del secolo diciannovesimo agli anni “70 del ventesimo) che è particolarmente importante per San Severino e la sua gente perché include processi che hanno avuto un grande impatto sulla sua storia sociale, economica e urbanistica (la costruzione della linea ferroviaria; la prima fase dell’emigrazione essenzialmente trans – oceanica; la Grande Guerra, il periodo del Fascismo e la Seconda Guerra Mondiale; la nuova fase dell’emigrazione diretta principalmente verso i paesi dell’Europa e le Regioni del Nord d’Italia e il raddoppio dei binari del tratto ferroviario con la costruzione di gallerie, viadotti e nuovo ponte sul fiume Mingardo).
La ricerca, allacciandosi anche a un breve excursus storico sulle origini e sviluppo di San Severino, mette in evidenza le cause che portarono gli abitanti ad abbandonare le case dell’antico Borgo per trasferirsi a valle nella “Nuova San Severino”.
Lo studio è stato reso possibile dalla collaborazione dei membri delle famiglie che hanno abitato il Borgo. Sono stati messi a disposizione degli scriventi documenti e fotografie; di grande utilità si sono rilevati anche le notizie e i ricordi trasferiti per via orale.
Since 2010, as part of the Historical – Cultural Association “Progetto Centola” and then of the “Mingardo/Lambro/Cultura” Group, a research project has been launched with the aim of reconstructing the vicissitudes of the many families of the Municipality of Centola (Cilento, SA) many of whom, over more than a century, have left their country of origin.
Some of the results acquired have already been published, see References 1, 2 and 3. This volume reports the results of a study concerning the transoceanic emigration of citizens of Centola, towards the United States of America (period 1892 -1924) with particular attention to the qualitative, quantitative and anthropological aspects of the process.
<fare emergere e valorizzare l’importante patrimonio culturale <mobile> sparso nel territorio del Comune di Centola, favorendone una diffusa e più consapevole fruizione da parte sia della cittadinanza, in particolare dei giovani e degli studenti, sia dei visitatori, italiani e stranieri>.
Ci si auspica che il progetto possa contribuire a:
1) Una maggiore consapevolezza circa la necessità/obbligo di dovere provvedere alla conservazione (restauro e protezione) degli oggetti, parte integrante del patrimonio culturale del territorio.
2) Favorire una tipologia innovativa di turismo “culturale - diffuso”, ad alto valore aggiunto, quale strumento di valorizzazione sociale ed economica del luogo.
Un estratto delle ricerche in atto è qui di seguito riportato. Esso consiste in un percorso iconografico, dove sono mostrati, le fotografie, con una breve descrizione, di alcuni dei più espressivi manufatti d’interesse Storico – Culturale conservati, spesso in maniera non appropriata, nelle Chiese presenti nell’area Comunale.
Ci si auspica che la diffusione/promozione di questa ricchezza, spesso ignorata e trascurata anche dai cittadini residenti, possa implementare la curiosità di prenderne visione anche nei visitatori favorendone così la conoscenza anche al fuori del territorio comunale. Il raggiungimento di quest’obiettivo, si spera, possa sviluppare una forma di “turismo culturale”, non necessariamente legata al periodo balneare, che determini l’allungamento della stagione turistica.
Fino agli anni “60 – 70 del secolo ventesimo nel comune di Centola (basso Cilento) non c’erano edifici scolastici. Le lezioni si tenevano in aule appartenenti a civili abitazioni, sparse nei centri storici; alcune in locali dell’antico Convento settecentesco di San Francesco.
Circa la scuola di una volta a Centola qui di seguito è riportato il testo che fa parte dell’introduzione al calendario 2017, edito dall’Associazione storico – culturale “Progetto Centola” dedicato alla <Storia della Scuola del Comune di Centola>.
Circa la scuola di una volta a Centola qui di seguito è riportato il testo che fa parte dell’introduzione al calendario 2017, edito dall’Associazione storico – culturale “Progetto Centola” dedicato alla <Storia della Scuola del Comune di Centola>.