Thesis Chapters by Annalisa Plava
Malati sospesi. I pazienti cronici nell’era Covid, 2022
La pandemia da Covid-19 ha dissestato la già fragile quotidianità dei malati di Fibrosi Idiopatic... more La pandemia da Covid-19 ha dissestato la già fragile quotidianità dei malati di Fibrosi Idiopatica Polmonare (IPF). Malattia “rara” ma con un’elevata frequenza - circa 3 milioni di persone nel mondo, tra 80mila e 111mila in Europa e circa 12mila in Italia (EU-IPFF, 2021). Nel periodo emergenziale di riferimento, da ciò che emerge da interviste esplorative e una survey online in corso di somministrazione - avere una diagnosi di IPF ha significato non solo collocarsi tra i soggetti a maggiore rischio ma anche dover fare a meno degli pneumologi, i clinici di riferimento impegnati in prima linea nella lotta al Covid-19. Questi pazienti, che già sperimentano ostacoli significativi, si sono trovati a resistere - sia nelle fasi di emergenza acuta che in quelle più moderate, - alla rapida riconversione dell’attività assistenziale e ospedaliera, alla sospensione di procedure e visite non urgenti ma anche ad una stasi della ricerca e dei trial clinici. Nonostante l’attivazione di alcuni servizi quali la consegna dei farmaci a domicilio, le misure di sanità pubblica, completamente orientate al non diffondersi del virus, hanno determinato un’esperienza negativa per quei casi, come questo, non eclatanti ma altamente critici (Osborn, 2003). Purtroppo, però, questa malattia, cronico-degenerativa e irreversibile, è talmente complessa da non potersi permettere il lusso di essere messa in pausa. Vivere con l’IPF durante il Covid-19 ha significato «molto di più che provare disagio fisico, riconoscere i sintomi e aver bisogno di cure» (Charmaz, 2000:277). Le misure di confinamento domiciliare e le restrizioni hanno, infatti, determinato una lenta e inesorabile esacerbazione nelle condizioni di salute dei pazienti aggravando la cicatrizzazione del tessuto polmonare, in una continua “fame d’aria” (dispnea) che, in alcuni casi, ha condotto alla morte. I caregiver, si sono fatti, ancor più carico della gestione imprevedibile della malattia non potendo sempre contare sull’appoggio e sulla lucidità dei medici. La valutazione dell’esperienza di malattia, pertanto, attraverso la qualità della vita attesa e percepita (Strauss et al., 1975) si è espressa soprattutto attraverso sentimenti di paura, ansia, rabbia, preoccupazione. A tal proposito, le Associazioni di pazienti hanno incarnato delle fondamentali biosocialità (Rabinow, 1996) impegnate nel superamento dell’autoreferenzialità della burocrazia istituzionale sanitaria (Giarelli et. al., 2020) e nell’ordinare il disordine informativo e mediatico. In questo senso, esse hanno creato nuove opportunità per vivere la malattia anche nell’ambiente digitale re-immaginando nuove traiettorie della fibrosi polmonare idiopatica e intensificando ancor più i legami tra chi ha offerto una lay expertise e chi l’ha ricevuta (Mol, 2008). Pertanto questo contributo mira ad indagare le vulnerabilità dei malati di IPF durante il Covid-19 dando voce in primo luogo a pazienti, caregiver ed associazioni di pazienti focalizzandoci, come scelta metodologica, sul vissuto di illness nella gestione di una doppia rottura sia biografica che sociografica.
Sartoria Editoriale, 2021
Nel presente volume si levano le àncore dal porto sicuro e per certi versi si scardinano le (in)c... more Nel presente volume si levano le àncore dal porto sicuro e per certi versi si scardinano le (in)certezze. Ci ritroviamo davanti all’imprevedibilità del mare aperto tentando di comprendere come l’essere digitale possa non perdere il timone di uno spazio che sembra tanto uniforme quanto eclettico. Tra alta e bassa marea, natura e cultura si incontrano e si scontrano. E l’uomo digitale non può far altro che utilizzare l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale per far fronte alle sue vulnerabilità. Riuscire, nonostante tutto, ad essere resiliente. Trovare nuove modalità per raccontare e raccontarsi. Lanciare messaggi “non violenti”, “etici”, “colorati”.
Franco Angeli, 2018
Allo stato attuale, l’avvento della web society ha determinato un intreccio tra la dimensione fi... more Allo stato attuale, l’avvento della web society ha determinato un intreccio tra la dimensione fisica-reale con quella de-materializzata e non tangibile della vita. Tale mutamento lascia che ciascun individuo aumenti il proprio Io offline anche nell’altrove online gestendo relazioni umane, tecniche e informazioni in uno spazio in cui l’imprevedibilità impervia.
Dai nativi agli «immigrati digitali» , la quantità infinita di dati e metadati prodotti può dar luogo ad un incontro non sempre privo di effetti collaterali interpretativi.
E se la rottura degli schemi riguardasse qualcuno che incarna un ruolo istituzionale e socialmente considerato vocativo come l’insegnante?
Quali freni dover tirare, all’interno e all’esterno della macchina educativo-formativa, per evitare spiacevoli conseguenze?
Ma soprattutto, nel vasto mondo cyber che ci permette di utilizzare vestiti diversi, come poter mantenere e difendere la vita pubblica istituzionale da quella privata senza lasciare che l’occhio pervasivo del digitale travolga le persone?
Franco Angeli, 2017
La tecnologia social scandisce una quotidianità di simboli e algoritmi. I nativi digitali sono at... more La tecnologia social scandisce una quotidianità di simboli e algoritmi. I nativi digitali sono attirati verso sfide pericolose, da logiche di gamification. Se il crimine online può nascondersi dietro le Social Challenge in un acritico "concedersi", è necessario chiedersi quanto sia consapevole partendo dal presupposto che «le balene - bianche o blu - non vanno a spiaggiarsi volontariamente: ci vanno per errore, confuse da segnali capaci di distorcerne la percezione e l’orientamento».
Franco Angeli, 2016
Internet ha certamente rivoluzionato il mondo delle cure e dell’assistenza. Risulta persino diffi... more Internet ha certamente rivoluzionato il mondo delle cure e dell’assistenza. Risulta persino difficile elencare il peso e il numero dei mutamenti che sono intervenuti – e che sono in atto. Chiaramente, internet ha reso i pazienti più informati. Al minimo sintomo possiamo raggiungere decine di siti medici da cui trarre informazioni, diagnosi, notizie. Oppure, o insieme, si possono adire online associazioni di pazienti che condividono la nostra patologia e che possono
supportarci. Non sempre, però, tali informazioni raccolte sono interamente affidabili. Di qui la crescita di aspettative irrealistiche
sui poteri della medicina.
Dunque, con l'avvento del digitale siamo sicuramente tutti più competenti, ma allo stesso tempo anche molto più confusi.
Papers by Annalisa Plava
The Wiley Blackwell Encyclopedia of Sociology, 2nd edition, 2022
A health delivery system (HDS) is like a machine that consists of a series of gears that – driven... more A health delivery system (HDS) is like a machine that consists of a series of gears that – driven by general interest – contribute to the cohesion, social justice, and sustainable development of a community. Each one, with its own frame and its own history, needs to improve health, equity, responsiveness, and respect for human beings' dignity. The COVID-19 pandemic that started in 2020 reinforced the importance of health delivery systems. A digital system can help to integrate the HDS with a standardization of information, computer-assisted diagnosis, and treatment monitoring; and apps, blogs, and social media can help individuals to take control of their own health by self-quantification and self-narration. Health delivery systems are facing the challenge of supporting both short- and long-term illness where the experience is not only biomedical but also social and cultural.
The Blackwell Encyclopedia of Sociology - John Wiley & Sons, Ltd, 2021
A narrative traffic jam emerges in the current public debate when it involves immigration and lan... more A narrative traffic jam emerges in the current public debate when it involves immigration and language. On the one hand, a one‐way narrative could create exclusion, labeling, disinformation; on the other, a contamination of the mother tongue could be a precious tool for intercultural dialogue. Immigration sits within economic, social, cultural, political, and technological fields whose effects – positive or negative – have global relevance, starting from language. It is a multidimensional process, continuously translated and interpreted, that shows the degree of integration that the immigrant holds within the host society; a multidimensional market that exists and resists, admits and excludes. It is also a place of encounter between diversity and hospitality, tradition and innovation; a time of possibilities off‐ and online.
The Blackwell Encyclopedia of Sociology - John Wiley & Sons, Ltd, 2020
Domestic violence (DV) or intimate partner violence (IPV) arises when there is violent, abusive, ... more Domestic violence (DV) or intimate partner violence (IPV) arises when there is violent, abusive, or intimidating behavior in a relationship in order to control the victim physically, psychologically, economically, and/or sexually. Furthermore, the digital environment and new technologies seem to favor and legitimize forms of violent communication‐action. A systemic perspective tries to frame the complexity of the phenomenon, considered a public health problem. The right of every person to live free from DV needs to be implemented for the victims, for society, for all humanity.
The Blackwell Encyclopedia of Sociology - John Wiley & Sons, Ltd, 2020, 2020
Stress is an event that occurs when a stimulus (stressor) of any kind occurs and the individual c... more Stress is an event that occurs when a stimulus (stressor) of any kind occurs and the individual cannot respond immediately and adequately to it. Failure to adapt creates imbalance and interrupts the homeostasis. Since migrating has an ambivalent meaning – constantly changing – the migrant needs to interpret new parameters of behavior, identity recognition, values, laws, and traditions by seeking “iatroglobal” answers. The relationship between stress and migration could put the migrant into crisis. Stress is a natural response and can activate resources to guide us in solving problems. Learning to recognize it is important, as well as learning strategies to prevent being overwhelmed by it.
The Blackwell Encyclopedia of Sociology - John Wiley & Sons, Ltd, 2019, 2019
Conventional wisdom considers a crime hotspot as a series of statistical possibilities which prod... more Conventional wisdom considers a crime hotspot as a series of statistical possibilities which produce disorder. But a crime hotspot is also a social problem without a clear definition. In fact, crime theories underline a firm connection between people's habits and unsafe events data. Furthermore, the digital society produces data and information that could help both to predict crime and to increase the risk of victimization. For this reason, predictive crime mapping and IT software could support the future of crime hotspot analysis and related policies.
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Thesis Chapters by Annalisa Plava
Dai nativi agli «immigrati digitali» , la quantità infinita di dati e metadati prodotti può dar luogo ad un incontro non sempre privo di effetti collaterali interpretativi.
E se la rottura degli schemi riguardasse qualcuno che incarna un ruolo istituzionale e socialmente considerato vocativo come l’insegnante?
Quali freni dover tirare, all’interno e all’esterno della macchina educativo-formativa, per evitare spiacevoli conseguenze?
Ma soprattutto, nel vasto mondo cyber che ci permette di utilizzare vestiti diversi, come poter mantenere e difendere la vita pubblica istituzionale da quella privata senza lasciare che l’occhio pervasivo del digitale travolga le persone?
supportarci. Non sempre, però, tali informazioni raccolte sono interamente affidabili. Di qui la crescita di aspettative irrealistiche
sui poteri della medicina.
Dunque, con l'avvento del digitale siamo sicuramente tutti più competenti, ma allo stesso tempo anche molto più confusi.
Papers by Annalisa Plava
Dai nativi agli «immigrati digitali» , la quantità infinita di dati e metadati prodotti può dar luogo ad un incontro non sempre privo di effetti collaterali interpretativi.
E se la rottura degli schemi riguardasse qualcuno che incarna un ruolo istituzionale e socialmente considerato vocativo come l’insegnante?
Quali freni dover tirare, all’interno e all’esterno della macchina educativo-formativa, per evitare spiacevoli conseguenze?
Ma soprattutto, nel vasto mondo cyber che ci permette di utilizzare vestiti diversi, come poter mantenere e difendere la vita pubblica istituzionale da quella privata senza lasciare che l’occhio pervasivo del digitale travolga le persone?
supportarci. Non sempre, però, tali informazioni raccolte sono interamente affidabili. Di qui la crescita di aspettative irrealistiche
sui poteri della medicina.
Dunque, con l'avvento del digitale siamo sicuramente tutti più competenti, ma allo stesso tempo anche molto più confusi.