Atti del convegno «La Biblioteca piattaforma della conoscenza. Collaborativa, inclusiva, reticolare». Milano, Palazzo delle Stelline, 29-30 Novembre, 2021
ITA - Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differe... more ITA - Partendo dall’assunto che la disabilità deve essere vista come il conflitto, tra le differenti capacità funzionali di una qualsiasi persona e il contesto nel quale questa persona vive, con le barriere fisiche, sociali e comportamentali che noi abbiamo costruito in una prospettiva di utilizzo da parte di un average user, proprio del modello sociale della disabilità, la biblioteca deve adottare soluzioni ed atteggiamenti che consentano di evitare, o ridurre al minimo, il rischio che tali differenti capacità, deficit e differenze presenti nelle persone, si trasformino in disabilità.
Perché questo sia possibile è necessario che la biblioteca adotti strategie diversificate per accogliere e supportare queste persone, nei diversi momenti e contesti di utilizzo della biblioteca, abbracciando una visione olistica di tali deficit, differenze e contesti, visione che può essere riassunta in modello di riferimento per una biblioteca inclusiva che consideri, se non tutti, la maggior parte delle situazioni, degli ambiti e degli elementi sui quali è necessario intervenire.
ENG - Starting from the assumption that disability must be seen as the conflict between the different functional capacities of any person and the context in which this person lives, with the physical, social and behavioral barriers that we have built in a perspective of use by part of an average user, typical of the social model of disability, the library must adopt solutions and attitudes that make it possible to avoid, or minimize, the risk that these different abilities, deficits and differences present in people turn into disabilities.
For this to be possible it is necessary that the library adopts diversified strategies to welcome and support these people, in the different moments and contexts of use of the library, embracing a holistic vision of these deficits, differences and contexts, a vision that can be summarized in a reference model for an inclusive library that considers, if not all, most of the situations, areas and elements on which it is necessary to intervene.
Uploads
Papers by Fabio Venuda
Questo principio di condivisione di schede e regole, necessario per ridurre tempi e costi della catalogazione, che mutuando le parole di Ranganathan, potrebbe essere sintetizzato in una non dichiarata sesta legge della bibliotecomia "Save the time of the librarian", ha guidato l'attività di normalizzazione catalografica in ambito internazionale, portando, all'evoluzione dei formati di scambio, a partire dal MARC, al programma dell'IFLA per l'Universal Bibliographic Control, allo standard ISBD, fino a FRBR. Questa evoluzione orientata all'economia della catalogazione ha condizionato formati e standard penalizzando la rappresentazione di materiali con caratteristiche uniche come i manoscritti, il cui studio e descrizione più si avvicinano agli oggetti museali. La recente armonizzazione del modello concettuale FRBR con quello elaborato dal CIDOC (CIDOC-CRM) per i musei ha condotto a un nuovo modello FRBR Object Oriented, che consente di rappresentare all'interno di uno stesso framework gli oggetti museali, quelli librari e gli stessi manoscritti, prestandosi oltretutto meglio all'esposizione dei dati secondo RDF come Library Linked Data funzionali alla realizzazione del Semantic Web. Questo potrebbe mettere le basi per la progettazione di software in grado di gestire contemporaneamente le collezioni di musei e di biblioteche. Collective access è un software la cui base dati può essere disegnata in un modo flessibile in grado di accogliere, gestire e ricercare risorse museali, archivistiche e librarie.
ENG - The article presents the concept of metadata, the evolution of cataloging standards and the reasons for the standardization of rules and formats. They find their origins in the cooperative-cataloging, idea officially introduced by Melvil Dewey at the first conference of the USA librarians held in Philadelphia in 1876. The same purpose was previously formulated by Charles C. Jewett in 1851 in the project "A plan for stereotyping catalogs by separate titles and for forming a general stereotyped catalog of public libraries in the United States."
Borrowing the words of Ranganathan, these activities could "Save the time of the librarian." This rule has guided the standardization activities of the IFLA core program for Universal Bibliographic Control and the development of exchange formats (from MARC to FRBR), although it had not provided a correct representation of materials with unique features such as manuscripts, which are closest to museum objects.
The fusion of the conceptual model FRBR developed for library materials and the CIDOC-CRM for museum objects, has led to a new model FRBRoo (Object Oriented), which allows the representation within the same framework of museum objects, along with the library resources and manuscripts, allowing a better RDF data exposure of Library Linked Data, functional to the Semantic Web.
Ultimately this should lead to the configuration of software that can accomodate, manage and search items of galleries, museum, archives and libraries (GLAM).
Perché questo sia possibile è necessario che la biblioteca adotti strategie diversificate per accogliere e supportare queste persone, nei diversi momenti e contesti di utilizzo della biblioteca, abbracciando una visione olistica di tali deficit, differenze e contesti, visione che può essere riassunta in modello di riferimento per una biblioteca inclusiva che consideri, se non tutti, la maggior parte delle situazioni, degli ambiti e degli elementi sui quali è necessario intervenire.
ENG - Starting from the assumption that disability must be seen as the conflict between the different functional capacities of any person and the context in which this person lives, with the physical, social and behavioral barriers that we have built in a perspective of use by part of an average user, typical of the social model of disability, the library must adopt solutions and attitudes that make it possible to avoid, or minimize, the risk that these different abilities, deficits and differences present in people turn into disabilities.
For this to be possible it is necessary that the library adopts diversified strategies to welcome and support these people, in the different moments and contexts of use of the library, embracing a holistic vision of these deficits, differences and contexts, a vision that can be summarized in a reference model for an inclusive library that considers, if not all, most of the situations, areas and elements on which it is necessary to intervene.